Coronavirus. Le ultime notizie in Italia: quarto morto a Bergamo
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Coronavirus. Le ultime notizie in Italia: quarto morto a Bergamo ROMA – Ancora una volta è toccato a Giulio Gallera Assessore al Welfare della Regione Lombardia dare una nuova brutta notizia: “Stanotte è morto un uomo di 84 anni che era ricoverato all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo” . Un dermatologo del Policlinico di Milano è risultato positivo al Coronavirus e si trova ora ricoverato all’ospedale Sacco. Si tratta del primo contagiato in città. Si tratta della quarta persona morta in Italia, positiva al coronavirus , la terza in Lombardia. L’epidemia di coronavirus (Covid-19) è scoppiata in Cina alla fine del 2019 e da lì si è diffusa in 28 Stati. L’Italia è il terzo Paese al mondo per numero di contagi, subito dopo la Cina (oltre 77 mila) e la Corea del Sud (763): in base all’ultimo bollettino diffuso il 23 febbraio, sono 153 i casi accertati nel nostro Paese (contando anche i decessi e chi era malato ma è poi guarito). Tre persone che avevano contratto il virus sono morte: un uomo di Vo’ Euganeo di 77 anni, una77enne di Casalpusterlengo e un’anziana di Crema, già debilitata a causa di un tumore e ricoverata in oncologia. Le misure attivate dalle autorità locali per contenere l’epidemia coinvolgono oltre 50 mila persone: i comuni in quarantena sono undici, in Lombardia è in vigore un provvedimento che prevede, tra le altre cose, la chiusura delle scuole . In attesa del bollettino giornaliero diramato dal capo della Protezione civile e commissario straordinario all’emergenza, Angelo Borrelli, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha
reso noto che i casi nella regione sono 165. Sommati ai 22 del Veneto, i 9 dell’Emilia Romagna, 6 in Piemonte ed uno nel Lazio (due persone sono guarite) si ha un totale di 203 casi confermati in Italia. Il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha emanato un’ordinanza che dispone un protocollo di sicurezza per evitare la diffusione del coronavirus. “I cittadini provenienti da Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Liguria o che vi abbiano soggiornato negli ultimi 14 giorni dovranno rimanere in quarantena presso il proprio domicilio per 14 giorni”, si legge nell’ordinanza. “Secondo me è sbagliato generalizzare”: il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, ha risposto in questo modo a Rtl a una domanda sulla decisione della Basilicata di quarantena per chi viene dalle regioni del Nord. “Per chi viene dalla zona Rossa ha senso, tanto è vero che anche noi abbiamo bloccato la mobilità dei cittadini” di quella zona, ha aggiunto, però per il resto della Lombardia “non ha molto senso. Significa bloccare il Paese“.
In Lombardia e Veneto sono in arrivo altri 500 donne e uomini delle forze dell’ordine per pattugliare 35 varchi nel lodigiano (10 comuni) e 8 varchi a Vo’ Euganeo, zone focolaio del contagio. I cittadini che sono passati o hanno sostato in queste zone in Lombardia e Veneto hanno l’obbligo di comunicarlo alle Asl di appartenenza. Fs: mascherine a personale e disinfettanti sui treni “Installazione a bordo treno di dispenser di disinfettante per mani” e “consegna al personale di apposito equipaggiamento protettivo (mascherine con filtro e guanti monouso”. Sono alcune delle misure messe in atto dal Gruppo Ferrovie dello Stato che ha attivato “procedure particolari per garantire la gestione di situazioni riconducibili a possibili casi” di Coronavirus. Previsto anche un “potenziamento delle attività di pulizia disinfettanti a bordo dei treni della flotta di Trenitalia” e diffusione del vademecum del Ministero della Salute ai passeggeri. La Commissione Ue stanzia 230 milioni di euro per aiutare la lotta globale contro la diffusione del coronavirus, che andranno a supportare misure di preparazione dei Paesi, anche extra Ue, finanziare la ricerca e permettere l’acquisto di materiale per favorire la prevenzione. Lo hanno annunciato i commissari europei alla salute e alla gestione delle crisi, Stella Kyriakides e Janez Lenarcic.
Il premier Conte a DomenicaIn...in Lombardia arriva il terzo morto ROMA – Il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte è intervenuto nel corso della trasmissione DOMENICA IN su Rai1 per informare gli spettatori e aggiornare la situazione: “Signora Venier la preoccupazione è comprensibile, il panico no, lo dobbiamo scacciare via. Stiamo lavorando intensamente in costante aggiornamento con gli scienziati per adottare tutte le misure per cercare di contenere questa diffusione, la diffusione del Coronavirus, è importante cercare di contenerlo in modo da limitare quelli che potrebbero essere gli effetti negativi sulla popolazione. Comprendo il fatto che i cittadini sono preoccupati però stiamo adottando le misure più rigorose. Certo abbiamo scoperto tanti casi, ma li abbiamo scoperti perché facciamo controlli minuziosissimi e accurati, abbiamo operato migliaia di test con la prova tampone. Questo sul piano comparativo sembrerebbe svantaggiarci in realtà è una linea di massimo rigore, di massima protezione nei confronti dei cittadini italiani. È importante collaborare ed esprimere solidarietà verso le persone che sono dirette destinatarie di qualche misura restrittiva, che creerà qualche sacrificio personale, io ho appena firmato un decreto attuativo che dispone queste limitazioni per i prossimi 14 giorni soprattutto per le aree che sono direttamente state individuate come centri e fulcri di questo contagio. In queste aree si impongono queste misure che sono dei sacrifici per queste comunità. Chiediamo loro dei maggiori sacrifici ma li ripaghiamo con una maggiore assistenza, quindi con la massima attenzione per la loro salute. Chiedo fiducia ma do fiducia a loro””
“Siamo stati rigorosi, in questi giorni solo all’aeroporto di Fiumicino abbiamo sottoposto a controlli più di 50mila passeggeri, ma per quanti controlli tu possa fare il problema è il periodo di incubazione, non puoi fare una prova tampone a 50mila passeggeri al giorno” ha aggiunto il premier Conte “Non affidatevi a nessuna forma di panico, seguire le indicazioni delle autorità sanitarie, la comunicazione sarà importante, e affidarci anche alle regole elementari di igiene e maggiori cautele anche sul piano dei comportamenti personal soprattutto nelle aree più direttamente interessate dal contagio e vedrete che ce la faremo, conterremo questo contagio”.
Nel frattempo salgono a 3 i morti in Italia per coronavirus. Il primo decesso è stato registrato a Vo’Euganeo, nel padovano, nella serata di venerdì, dove è deceduto un pensionato di 78 anni che era ricoverato presso l’ospedale di Schiovonia con patologie pregresse. Saranno adesso gli esami autoptici, in programma per i prossimi giorni, a stabilire le cause della morte e a chiarire in che misura sia stata determinante la contrazione del nuovo virus. Lo ha reso noto l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, nel corso della conferenza stampa convocata questo pomeriggio a Palazzo Lombardia a Milano per fare il punto sui casi di coronavirus e per presentare le azioni di contrasto al contagio contenute nell’ordinanza regionale: “Abbiamo un altro decesso a Cremona. Una persona che aveva quadro clinico complesso“. Un vero e proprio bollettino di guerra.
Sono quindi 2 i casi di decesso nella Regione Lombardia dove, già nella mattinata di sabato scorso una pensionata di 77 anni, residente a Casalpusterlengo, nella “zona rossa” del lodigiano, è morta in seguito a complicanze respiratorie insorte presumibilmente dopo aver contratto il Covid-19. La vittima di quest’oggi, invece, era ricoverata in oncologia presso l’ospedale di Crema . Si registra in Lombardia il numero più elevato di contagi: almeno 112 quelli finora accertati. “Abbiamo fatto più tamponi possibili, oltre 880. – conferma l’assessore al Welfare lombardo – 112 sono i casi positivi, con una media del 12%. Dei 53 ricoverati in ospedale, 17 sono in terapia intensiva”.
A confermare il trend negativo con picchi sempre più elevati nelle città-focolaio e ad esse limitrofe, è Angelo Borrelli capo della Protezione Civile che riferisce di 152 contagiati su tutto il territorio nazionale, dei quali 3 deceduti tra Veneto e Lombardia. Quanto alla distribuzione territoriale dei positivi, invece, in Lombardia sono 110, in Veneto 21, in Emilia Romagna 9, nel Lazio 2. I ricoverati con sintomi sono 55, 25 dei quali sono terapia intensiva, 19 quelle in sorveglianza domiciliare e 26 in verifica. Quanto al bilancio mondiale del coronavirus, la stima si attesta attorno a quota 2.461 vittime. sulla base dei dati pubblicati dalla mappa online della Johns Hopkins University, i casi di contagio confermati alla giornata di oggi, domenica 23 febbraio, sono 78.766, 76 dei quali italiani. Le persone negativizzate, quindi presumibilmente guarite, in tutto il mondo sono invece 23.313 .
Nel frattempo si lavora senza sosta giorno e notte, nel laboratorio di analisi dell’Ospedale Luigi Sacco di Milano, punto di riferimento per il Nord Italia per effettuare gli esami dei tamponi che rilevano la positività al coronavirus, . Sono migliaia i campioni arrivati, stimati in 3000 al momento, e per fortuna la stragrande maggioranza sono negativi. Maria Rita Gismondo, direttore responsabile del reparto di Macrobiologia clinica, Virologia e Diagnostica Bioemergenze, in un momento di tranquillità si sfoga su Facebook: “Mio bollettino del mattino. Il nostro laboratorio ha sfornato esami tutta la notte. In continuazione arrivano campioni. A me sembra una follia. Si è scambiata un’infezione appena più seria di un’influenza per una pandemia letale. Non è così. Guardate i numeri. Questa follia farà molto male, soprattutto dal punto di vista economico. I miei angeli sono stremati. Corro a portar loro la colazione. Oggi la mia domenica sarà al Sacco. Vi prego, abbassate i toni! Serena domenica!”. Ed aggiunge: “Leggete! Non è pandemia! Durante la scorsa settimana la mortalità per influenza è stata di 217 decessi al giorno! Per Coronavirus 1!!!”
Ma arriva la replica del virologo Roberto Burioni che non fa mancare la sua replica. “Niente panico, ma niente bugie. Attenzione a chi, superficialmente, dà informazioni completamente sbagliate. Qualcuno, da tempo, ripete una scemenza di dimensioni gigantesche: la malattia causata dal coronavirus sarebbe poco più di un’influenza. Ebbene, questo purtroppo non è vero” scrive sul sito Medical Facts. “Leggete i numeri – indica – uno dei nostri cardini è stato il tentare di informare nella maniera più corretta i nostri lettori. Mai allarmismi, ma neanche si possono trattare i cittadini come bambini di 5 anni: in questo momento in Italia sono segnalati 132 casi confermati e 26 di questi sono in rianimazione (circa il 20%). Sono numeri che non hanno niente a che vedere con l’influenza (i casi gravi finora registrati sono circa lo 0,003% del totale). Questo ci impone di non omettere nessuno sforzo per tentare di contenere il contagio“. Dall’Ospedale Spallanzani di Roma arrivano buon notizie. “La coppia di cittadini cinesi provenienti dalla città di Wuhan, casi confermati di Covid-19, continua a essere ricoverata nel nostro istituto“, affermano i sanitari dell’ospedale romano. “Il marito sta meglio, non necessita di terapia con ossigeno, si alimenta autonomamente e ha ripreso la deambulazione autonoma con appoggio. Risulta negativo ai test per la ricerca del covid-19. La moglie, vigile e orientata – aggiungono – è in respiro spontaneo è ancora ricoverata in terapia intensiva, e non necessita più di supporto ventilatorio. Ha ancora bisogno di monitoraggio per la presenza di patologie preesistenti. Il giovane studente italiano proveniente dalla città di Wuhan è ancora ricoverato ed è in ottime condizioni di salute e di umore”.
Le ultime parole sul "Coronavirus" del ministro Speranza: "Non bisogna avere paura"... ROMA – Era il 2 febbraio scorso quando il ministro della Salute Roberto Speranza durante una conferenza stampa allo Spallanzani disse: “Abbiamo isolato il virus” aggiungendo “Aver isolato il virus significa molte opportunità di poterlo studiare, capire e verificare meglio cosa si può fare per bloccare la diffusione. Sarà messo a disposizione di tutta la comunità internazionale. Ora sarà più facile trattarlo”. Il ministro Speranza successivamente, intervenendo a “Mezz’ora in più” su Rai Tre, ha aggiunto: “Tutto il sistema paese è totalmente al lavoro su questa vicenda”. Il messaggio è che “l’Italia è un grande paese, non bisogna avere paura e lo stiamo dimostrando con i fatti”. A dargli manforte….nelle figuracce c’è anche il premier Conte, che lo scorso 20 gennaio a margine del suo viaggio a Sofia in Bulgaria, parlando del coronavirus diceva: “Vi posso assicurare che l’Italia ha adottato una linea di misure cautelative che è la più efficace in Europa e forse addirittura a livello internazionale. Dunque i cittadini italiani devono stare sereni, tranquilli, che noi stiamo affrontando con la massima responsabilità”. Quanto alla situazione a Civitavecchia, “l’equipe sanitaria ha effettuato il controllo e tutte le iniziative affinché lo sbarco avvenga in massima cautela. Non ho degli aggiornamenti più di dettaglio“, aggiungeva Conte precisando tuttavia di essere in continuo contatto col ministro della Salute, Roberto Speranza. E questo è stato un bel “problema”…!
I numeri del contagio in Italia Esattamente tre settimane dopo, cioè oggi sono 76 le persone colpite nel nostro Paese in cinque Regioni: 54 in Lombardia, 17 in Veneto, 2 in Emilia Romagna, 2 nel Lazio, una in Piemonte. Dati che avrebbero indotto un qualsiasi ministro serio a rassegnare le dimissioni per manifesta incapacità. La riunione del consiglio dei ministri, presieduta dal premier Conte nella sede del Dipartimento della Protezione civile, a via Vitorchiano a Roma, ha fatto il punto sull’ “emergenza coronavirus” in Italia. Allo studio dell’esecutivo le misure da assumere dopo i casi di contagio, che nelle ultime ore si sono registrati soprattutto nel Nord Italia, e soprattutto dopo i due decessi in Lombardia e in Veneto. Il terrore ha preso il sopravvento a causa anche dell’incompetenza di una politica di Governo incapace. Contrariamente a quanto comunicato il giorno precedente, il consiglio di amministrazione di Mido, il Salone dell’occhialeria previsto al polo fieristico di Rho da sabato al 2 marzo ha deciso all’ultimo momento nel tardo pomeriggio di ieri di rinviare la manifestazione a fine maggio. I due principali focolai sono proprio in Lombardia, dove si sono registrati 47 casi, e in Veneto dove ci sono invece 12 pazienti contagiati. A questi va ad aggiungersi anche un caso a Torino. E
mentre i lavori di mappatura del contagio hanno escluso che possa essere stato il manager, che dopo essere rientrato dalla Cina il 21 gennaio scorso è andato a cena con il 38enne di Codogno, il “paziente zero” dal momento che non lo ha mai contratto, la politica dopo la “figuraccia” del ministro Speranza si affanna nel dare una risposta all’emergenza. Sono due le vittime accertate al momento. Adriano Trevisan, il 78enne veneto, deceduto nell’ospedale di Schiavinea e la 77enne di Casalpusterlengo morta in casa in seguito ad un infarto e poi risultata positiva al coronavirus. La donna era stata nei giorni precedenti proprio al pronto soccorso di Schiavinea ed è anche la madre di un amico di Mattia ovvero il 38enne di Codogno considerato il paziente uno che si trova rianimazione a Pavia ed è stabile. In Lombardia il coronavirus tiene ancora in scacco gli epidemiologi che non riescono a risalire al paziente zero perché il manager sospettato di esserlo è invece risultato negativo anche al test degli anticorpi eseguito allo Spallanzani. Milano adesso trema per i due casi confermati. Il primo risultato positivo al test ha 78 anni ed era ricoverato al San Raffaele da cinque giorni in una stanza singola ma ha avuto contatti i suoi familiari, medici e infermieri. É residente a Sesto San Giovanni e, probabilmente sarebbe stato in contatto con persone nel focolaio del lodigiano. Il secondo un 71enne di Vizzolo Predabissi ora ricoverato al San Matteo di Pavia si era rivolto all’ospedale di Vizzolo che continua la sua attività. “Abbiamo la conferma che l’area del basso lodigiano è centro di un focolaio”, riconosce con serietà l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera.
Sono, per ora, 46 le persone risultate “positive” al Coronavirus in Lombardia ma come dice il dottor Roberto Burioni sono destinate ad aumentare perché quando cerchi una cosa la trovi e fino ad ora la ricerca non era proprio iniziata. Nuovi casi in provincia di Pavia. Al policlinico San Matteo di Pavia sono saliti a otto i pazienti positivi ricoverati: tre si trovano in rianimazione, tra loro Mattia, il “paziente uno“. Gli altri cinque sono a malattie infettive, compresa la coppia di medici di Pieve Porto Morone, un medico di base e una pediatra di famiglia di 57 e 65 anni, una donna di 66 anni e una coppia di 29 e 27 anni di Castiglione D’Adda. A Cremona due casi accertati un uomo di Pizzighettone e una donna che lavora in una azienda di Sesto cremonese che è stata chiusa. Ma non basta. É stato confermato il primo caso di positività anche in Piemonte, a Torino, confermato dalla regione: un uomo di 40 anni che ha avuto contatti con un familiare di un contagiato della Lombardia. È stato ricoverato all’Ospedale Amedeo di Savoia di Torino, le sue condizioni di salute non destano al momento preoccupazione. Sono state messe in atto tutte le mi sure di contenimento per la famiglia e chi frequenta. Tutti i test eseguiti fino a ieri però erano fortunatamente negativi. Allarme anche in Veneto. A confermare i casi il governatore, Luca Zaia. Tra loro i familiari dei primi due contagiati e altri residenti nel comune di Vo’ Euganeo. Un
nuovo caso di contagio è stato registrato a Dolo, in provincia di Venezia, a una cinquantina di chilometri di distanza da Vo’ Euganeo. L’uomo, di 67 anni, è ricoverato in rianimazione a Padova. “Al momento non capiamo ancora come sono avvenuti i contagi”, ha precisato Zaia. É stata individuata una comunità di 8 cinesi che frequentava lo stesso bar di Trevisan, che ora sono stati sottoposti al test. Il governatore Zaia annuncia misure drastiche anche in Veneto analoghe a quelle attivate nel Lodigiano per contenere l’epidemia, come pianificato dal Ministero della Salute per la Lombardia. L’ospedale dove è deceduto Trevisan viene progressivamente svuotato per procedere poi ad una disinfestazione totale. Sospensione di tutte le attività pubbliche e religiose, chiusura degli esercizi commerciali, delle scuole, università divieto di spostamento anche per chi lavora al di fuori del comune, interruzione di fermata dei mezzi pubblici. Esclusi i servizi essenziali come la sanità e ovviamente, il telelavoro. Covid-19 è arrivato anche a Milano. Inevitabile visto che il focolaio del lodigiano è davvero dietro l’angolo. Purtroppo nel “Risiko” del contagio in questo momento sembra vincere il coronavirus che ieri ha conquistato ora dopo ora un’area sempre più vasta del nostro paese per ora concentrata al Nord: Lombardia, Piemonte e Veneto con decine di contagiati: 62. Un numero in continuo aggiornamento. Verso le 23,30 di ieri lo stilista Giorgio Armani ha comunicato di aver deciso di annullare la sfilata della collezione donna autunno/inverno 20/21 “dati i recenti sviluppi del Coronavirus in Italia“. La sfilata verrà registrata a teatro vuoto, senza stampa e buyer, e sarà trasmessa in streaming sul sito Armani.com. La decisione di Giorgio Armani è stata adottata “per non esporre ad alcun rischio la salute dei propri ospiti”. Cancellata
anche la partita di calcio Inter- Sampdoria a San Siro e le partite in tutta la regione. I casi positivi al primo test per il Sars-CoV-2 riceveranno conferma da parte dell’Istituto superiore di Sanità o da altre strutture punto di riferimento e verranno resi noti dal ministero della Salute. Quindi ci sarà la distinzione tra casi “segnalati“, “positivi al primo test” e “confermati” soltanto quando ci sarà l’evidenza del Coronavirus anche dopo il secondo test. Gli sciacalli del web In presenza dell’emergenza internazionale dichiarata dall’ OMS l’ Organizzazione mondiale della Sanità, la richiesta di mascherine chirurgiche e di maschere protettive è salita alle stelle. Nelle farmacie italiane scarseggiano mascherine e gel disinfettanti, anzi nelle grandi città, le mascherine sono esaurite da tempo. Un cartello esposto fuori indica in alcune farmacie del Nord Italia che non ce ne sono più. C’è una corsa a prenderne quante più possibili. Non tutte le mascherine però vanno bene, per essere efficaci quelle antivirus devono possedere un filtraggio omologato. Al momento i modelli conformi sono solo due: le mascherine FFP2 e quelle FFP3. Le FFP1 non rientrano nella normativa perché hanno una protezione di appena il 78%. Le mascherine FFP2 sono invece, considerate ad alta protezione, omologate per trattenere particelle fino a 0,6 micron, con un’efficienza di filtrazione minima del 92%. Le FFP3 sono addirittura considerate di livello superiore, approvate per trattenere particelle fino a 0,6 micron, con un’efficienza di filtrazione minima del 98%. Da qui è partita la caccia alla mascherina. C’è chi è riuscito a comprarla in farmacia, ma c’è anche chi ha preferito usare Internet.
Sulla piattaforma più usata per comprare online le mascherine hanno raggiunto prezzi alle stelle. Una confezione da 5 pezzi di mascherine con valvola classe FFP3 costa 99,90 euro. Qualcosa si risparmia con le mascherine monouso, FFP2, quindi di una classa più bassa. Il pacco da 10 pezzi costa “appena” 56 euro a cui vanno aggiunte 18 euro di spedizione. Il presidente della Federazione ordini farmacisti italiani afferma che la grande richiesta di mascherine ha messo in difficoltà il sistema. “C’è una grande richiesta, si tratta di prodotti utilizzati in particolari condizioni, non hanno un uso abituale. Al netto di quanto ogni farmacia sta cercando di fare per approvvigionarsi, lunedì faro una richiesta al ministro per vedere come affrontare questa emergenza. Stiamo mettendo in campo delle soluzioni, abbiamo un’idea, ma ne parleremo lunedì”. Una sfida per i farmacisti, soprattutto per coloro che operano nelle aree di contagio, nei due focolai di Lombardia e Veneto: “Stanno lavorando in condizioni di stress – aggiunge Mandelli– come tutti i professionisti vanno ringraziati con serenità per il loro lavoro“.
Non mancano gli “sciacalli” che ne approfittano per vendere a prezzi esorbitanti le convenzioni di gel igienizzante antibatterico. Sempre sul web si arriva a spendere anche 104 euro per una confezione di 4 bottigliette (da 80ml ciascuno) di gel antibatterico. Per una confezione da 12 si arriva fino a 200 euro. Se si considera che in tempi normali in farmacia prodotti come l’Amuchina Xgerm viene venduta a 3 euro che può arrivare a 4 euro mentre al supermercato in offerta si riesce a prendere ad un prezzo in offerta ancora più bassa, ci si rende conto del fenomeno dei rincari su un prodotto che adesso è diventato utile e necessario. PIEGHEVOLE-CORONAVIRUS.pdf.pdf.pdf Sempre in applicazione delle direttive del governo, il Ministero dell’Istruzione informa che, “in attesa dell’adozione formale dell’ordinanza prevista dal decreto approvato in Consiglio dei Ministri, per motivi precauzionali i viaggi di istruzione vanno comunque sospesi a partire già da oggi domenica 23 febbraio 2020″. Lo stop alle uscite didattiche e ai viaggi di istruzione, sottolinea il Miur, riguarda sia le mete in Italia sia all’estero. “Quello che preoccupa della situazione italiana è che non tutti i casi registrati sembrano avere una chiara storia epidemiologica, cioè un legame con viaggi in Cina o contatti con altri casi già confermati”. Hans Kluge, direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in Europa, sta seguendo minuto per minuto l’evoluzione della crisi da coronavirus in Lombardia e Veneto. Tragedia sull'alta velocità Milano- Bologna. Frecciarossa deragliato ROMA – Due morti ed oltre 20 feriti è il triste bilancio del deragliamento del treno Frecciarossa Milano-Salerno 9595 , deragliato lungo la linea Milano-Bologna questa mattina intorno alle 5.35. Si tratta del treno partito dalla Stazione Centrale Milano alle 5.10 e diretto a Salerno. L’incidente è avvenuto nei pressi di Ospedaletto Lodigiano , nei pressi del casello A1, in zona cascina Griona, come riportato dall’azienda regionale di emergenza urgenza.
Hanno perso la vita i due macchinisti del treno. Mario Di Cuonzo 59 anni di Capua (CE) e Giuseppe Cicciu 51anni, nato a Reggio Calabria. Feriti Tra i feriti 4 ricoverati in codice giallo a Lodi (2), Cremona e Pavia, e 27 in codice verde negli ospedali di Lodi (8), Melegnano (4), Crema (3), Humanitas (3), Codogno (2), Piacenza (3) e Castel San Giovanni (4) come ha reso Giulio Gallera ‘assessore al Welfare della Regione Lombardia, Immediate le operazioni di soccorso con squadre intervenute sia dalla Lombardia che dall’Emilia Romagna. Sul luogo dell’incidente sono al lavoro i Vigili del Fuoco e i sanitari del 118 ed intervenuti 2 elicotteri dotati di dispositivi per il volo notturno, 2 automediche, 12 ambulanze e 1 veicolo da 9 posti. . Per il momento 27 i feriti nell’incidente ferroviario. Il più grave di questi sembra sia uno steward che, secondo quanto riferito dalle Forze dell’Ordine intervenute sul posto, per fortuna non sarebbe in pericolo di vita.
Il treno 9595 per fortuna non era molto affollato: si tratta infatti del primo convoglio del mattino, partito all’alba dal capoluogo lombardo e diretto nel capoluogo campano. “Poteva essere una carneficina“, ha detto all’Agenzia Ansa il prefetto di Lodi Marcello Cardona. aggiungendo a a Rainews24 che “non si possono fare considerazioni, in questo momento. I tecnici dovranno valutare“. La Procura della Repubblica di Lodi ha aperto un’inchiesta, l’area dell’incidente è ora sotto sequestro, e la Polfer, la Polizia Ferroviaria sta acquisendo tutte le registrazioni per ricostruire l’avvenuto. Dai primi rilievi sull’incidente la motrice del treno sarebbe deragliata staccandosi dal resto del convoglio e andandosi a schiantare contro una cabina elettrica di servizio a margine della ferrovia. Deragliato anche il secondo vagone che si è inclinato su un fianco. Per il momento non è ancora chiaro cosa abbia causato l’incidente ferroviario. Secondo le forze dell’ordine la motrice del convoglio, sarebbe uscita completamente dalla sede dopo essere sviata dai binari per cause ancora da chiarire, finendo prima contro un carrello o qualche mezzo
analogo che si trovava su un binario parallelo, e poi contro una palazzina delle Ferrovie, dove ha concluso la sua corsa. Il resto del treno avrebbe invece proseguito la corsa ancora un pò con la seconda carrozza che ad un certo punto si sarebbe accasciata su un fianco. Dalle prime informazioni risulta che la notte scorsa fossero in corso dei lavori di manutenzione sulla linea. Il gruppo Ferrovie dello Stato attraverso la sua società controllata Rfi ha comunicato una nota che “Tutti i treni, in entrambe le direzioni, sono stati instradati sulla linea convenzionale Milano- Piacenza con ritardi fino a 60 minuti”. Tutti i treni, in entrambe le direzioni, sono stati instradati sulla linea convenzionale Milano- Piacenza con ritardi fino a 60 minuti. i macchinisti del treno deceduti. Mario Di Cuonzo e Giuseppe Cicciu
Dalle prime informazioni sembra che fossero in corso lavori di manutenzione sulla linea proprio la notte trascorsa “La manutenzione viene fatta costantemente, associare una manutenzione all’evento tragico mi pare assolutamente prematuro”: è quanto ha risposto il prefetto di Lodi Marcello Cardona a chi gli chiedeva se ci sono stati lavori di manutenzione nella notte lungo la linea dove è deragliato un treno dell’alta velocità. “C’è il magistrato sul posto e la Procura ha individuato i due tecnici per chiarire le dinamiche del gravissimo incidente. Tutto deve essere valutato, repertato e quindi non sono questioni che si dipanano dopo dieci minuti o dopo un’ora“, ha aggiunto Cardona, spiegando che “sarà un lavoro certosino, già in atto come ho riferito al ministro dell’Interno“. Appena possibile saranno anche acquisite le telecamere, così come le immagini delle telecamere di sicurezza della palazzina di manutenzione che il convoglio ha toccato nella sua corsa suoi dai binari.
I treni cancellati Il treno partito da Milano Centrale alle 5.10 sarebbe dovuto arrivare a Salerno alle 11.27. Questi i treni che per ora sono stati cancellati (dal sito Trenitalia) FR 9613 Milano Centrale (8.30) – Roma Termini (11.40): passeggeri con FR 9523 Milano Centrale (9.10) – Napoli Centrale (14.13); FR 9620 Roma Termini (9.20) – Milano Centrale (12.30): passeggeri diretti a Bologna con FR 9308 Napoli Centrale (7.58) – Torino Porta Nuova (14.20) e diretti a Milano con FR 9622 Napoli Centrale (8.25) – Milano Centrale (13.00); FR 9617 Milano Centrale (9.30) – Roma Termini (12.40): passeggeri con FR 9527/9529 Milano Centrale (10.20) – Salerno (16.06); FR 9624 Roma Termini (10.20) – Milano Centrale (13.35): passeggeri con FR 9626 Roma Termini (10.50) – Torino Porta Nuova (15.10). Sono stati cancellati parzialmente altri quattro treni: FB 8814 Lecce (6.06) – Milano Centrale (15:25): limitato a Bologna Centrale (13:15); FB 8811 Milano Centrale (12:35) – Lecce (21:52): origine da Bologna Centrale (14:42); IC 604 Pescara (7:02) – Milano Centrale (13:37): limitato a Bologna Centrale (11:01); IC 613 Milano Centrale (15:05) – Pescara (22:05): origine da Bologna Centrale (17:58).
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