CONFERENZA Nuove misure per l'analisi della complessità - LUISS - ROMA 11 settembre 2019

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CONFERENZA Nuove misure per l'analisi della complessità - LUISS - ROMA 11 settembre 2019
Nuove misure per l'analisi della
          complessità

LUISS - ROMA 11 settembre 2019

      CONFERENZA
      STAMPA
CONFERENZA Nuove misure per l'analisi della complessità - LUISS - ROMA 11 settembre 2019
Il progetto di ricerca del Rapporto annuale
   2019
o Obiettivo:  fornire un quadro di informazioni statistiche e analisi sociali ed economiche adeguato a
  cogliere i rischi e le opportunità del Sistema Italia, sia nel breve sia nel lungo periodo, evidenziandone i
  punti di forza e di debolezza.

o Chiave   di lettura: interazione tra dotazioni di risorse, resilienza, fragilità del “Sistema Italia” e
  opportunità per uno scenario di crescita robusta, inclusiva e sostenibile. E’ una chiave di lettura ampia,
  in grado di valorizzare diverse tematiche e il complesso dell’informazione statistica disponibile.

o Temi principali: caratteristiche dello sviluppo recente dell’economia e della società, le dimensioni e la
  qualità delle risorse naturali e produttive del Paese, le tendenze demografiche e i percorsi di vita, il
  capitale umano e il potenziale di sviluppo del mercato del lavoro. Infine, si presenta una proposta
  originale di lettura integrata degli aspetti di competitività e crescita e di quelli relativi al benessere,
  all’equità e alla sostenibilità.

o Percorso di ricerca reso possibile dalla rapida evoluzione dell’offerta di statistiche ufficiali, sempre più
  in grado di generare dati e indicatori adeguati a cogliere la complessità dei fenomeni attraverso
  informazioni granulari su un gran numero di tematiche, integrabili tra di loro.
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Indice
o Nuove fonti: realizzazioni e potenzialità del nuovo approccio Istat alla produzione statistica
o Capitolo 1: aggiornamento congiunturale; lavori in corso: strumenti per la previsione della probabilità di
  contrazione

o Capitolo2: individuazione e descrizione delle opportunità per uno sviluppo sostenibile del Paese
  osservando il tessuto produttivo, il capitale territoriale e le pressioni antropiche

o Capitolo 3: invecchiamento della popolazione, seconde generazioni, transizione allo stato adulto
o Capitolo 4: occupazione giovanile, imprenditori nati all’estero e trasformazione digitale
o Capitolo 5: determinanti del benessere, comportamenti sostenibili delle imprese, soddisfazione degli
  occupati e profili delle imprese
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                     II nuovo modello di produzione statistica basato sui registri e
                     la loro integrazione
Roberto                                      o Lo sviluppo di fonti amministrative trattabili statisticamente e di metodologie
Monducci                                     innovative ha creato nuove opportunità per la statistica ufficiale.
Dati e indicatori
forniti dalla         Il framework           o D’altra parte, l’analisi di fenomeni emergenti e ad elevata complessità richiede
statistica                                   investimenti crescenti in rilevazioni dirette di elevata qualità.
ufficiale:
attualità e
                      metodologico per
prospettive per
l’Istat               l’utilizzo integrato   o Sistema integrato dei Registri (SIR): ha l’obiettivo di realizzare Registri
                                             statistici (dati individuali integrati sull’intera popolazione di riferimento) in
XXII Congresso
                      delle fonti            grado di produrre statistiche ufficiali attraverso l’utilizzo di più tipologie di fonti
Nazionale                                    (amministrative, statistiche, Big data).
Associazione
Italiana di
Valutazione
AIV - 1, 2 e 3
                                             o Funzioni: gestione unitaria delle diverse tematiche (statistiche sociali,
aprile 2019 -                                ambientali, economiche ecc.) e integrazione concettuale e statistica tra le unità
Università IUAV di
Venezia - IUAV                               che lo compongono.
LA CULTURA
DELLA
VALUTAZIONE:
DIFFUSIONE E
                                             o Componenti: Registri statistici di base (Rsb), Registri statistici estesi (Rse),
TRAIETTORIE DI
                                             Registri statistici tematici (Rst).
SVILUPPO

                                             o Guadagni      informativi: elevatissimo livello di precisione delle stime ufficiali
                                             aggregate; coerenza tra analisi micro e analisi macro; coerenza tra analisi
                                             strutturali e analisi dinamiche; aumento delle dimensioni di analisi.

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                     Nuove fonti per misurare struttura, eterogeneità e dinamica
                     del sistema economico e sociale
Roberto
Monducci                                o   4 parole chiave:
                                               ✓   Micro (livello dell’unità statistica);
Dati e indicatori
                      Caratteristiche
forniti dalla
statistica                                     ✓   Integrazione (di informazioni di diversa natura)
ufficiale:
attualità e
                      e utilizzo               ✓   Eterogeneità (dell’universo di riferimento: “oltre l’effetto medio”)
prospettive per
l’Istat                                        ✓   Multidimensionalità (dei fenomeni da misurare/valutare)

XXII Congresso
                                        o   Metodologia e fonti di base: Sistema Integrato dei Registri (SIR)
Nazionale
Associazione
                                               ✓   Popolazione, Imprese, Istituzioni (risultati economici, dati territoriali,
Italiana di
Valutazione
                                                   lavoro, retribuzioni, redditi ecc., da registro)
AIV - 1, 2 e 3
aprile 2019 -
                                               ✓   Integrazione con dati di indagini statistiche
Università IUAV di
Venezia - IUAV
LA CULTURA
                                        o   Output:
DELLA
VALUTAZIONE:                                   ✓   Statistiche ufficiali
DIFFUSIONE E
TRAIETTORIE DI                                 ✓   Basi dati per l’analisi economica e sociale
SVILUPPO
                                               ✓   Nuovi input per modelli di microsimulazione
                                               ✓   Produzione di mappature delle diverse popolazioni a supporto delle
                                                   policy.

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                     Le opportunità per la ricerca economica e sociale

Roberto                                    Questo approccio alla misurazione statistica può consentire di fornire contributi, più
Monducci                                   o meno sviluppati, su diverse fasi conoscitive rilevanti sia per la ricerca economica
                                           e sociale sia per la valutazione delle policy:
Dati e indicatori
forniti dalla        Un nuovo sistema
statistica
ufficiale:           di fonti per            o «Analisi esplorativa tematica» dell’eterogeneità del sistema socio-
attualità e                                     economico.
prospettive per
l’Istat              alimentare la
                                             o «Orientamento»: individuazione dei segmenti (individui, famiglie, imprese,
XXII Congresso
                     costruzione di             lavoratori …) di interesse (es. imprese ad elevata competitività; individui e
Nazionale
Associazione
                     nuovi indicatori su        famiglie in condizioni disagio per reddito e posizione sul mercato del lavoro
Italiana di                                     ecc.), possibili target delle politiche, e delle dimensioni di analisi rilevanti.
Valutazione          fenomeni
AIV - 1, 2 e 3
aprile 2019 -
Università IUAV di   complessi               o «Analisi multidimensionale» della popolazione target.
Venezia - IUAV
LA CULTURA                                 Prospettive per la ricerca:
DELLA
VALUTAZIONE:
DIFFUSIONE E
TRAIETTORIE DI
                                             o Avviata un’iniziativa strategica per la diffusione e la fruibilità del Sistema
SVILUPPO                                        Integrato dei Registri secondo modalità adeguate a sfruttarne il potenziale e
                                                soddisfare le diverse tipologie di utilizzatori: revisione Programma statistico
                                                nazionale + progetto statistico-tecnologico per garantire accesso e possibilità di
                                                elaborazioni personalizzate.

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       Cap. 1: le prospettive a breve – aggiornamento nota mensile
o L’indice di diffusione delle espansioni, che misura           Indice di diffusione delle espansioni per manifattura e servizi (dati trim. %)
     la percentuale di settori in crescita rispetto al totale
     dei settori, è risultato in leggero calo per la
     manifattura mentre per i servizi è aumentato dopo
     tre trimestri di stabilità. Entrambi rimangono sotto il
     livello del 50%.

o L’indicatore anticipatore ha segnato un nuovo calo            Indicatore anticipatore (indici 2005=100)
     dopo la stabilità del mese precedente, suggerendo             106                                                                                  0.6

     che la fase di incertezza per la crescita dei livelli di
     attività economica proseguirà nei prossimi mesi..             103                                                                                  0.3

                                                                   100                                                                                  0.0

                                                                   97                                                                                   -0.3

                                                                   94                                                                                   -0.6
                                                                         2015       2016                       2017   2018                       2019

                                                                                     Var. congiunturali (dx)           Indicatore anticipatore
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       Lavori in corso: probabilità di contrazione
o Identificazione dei settori leading per la produzione
     industriale e per i servizi (fatturato deflazionato).

o Metodologia utilizzata: Receiving Operating Curve
     (ROC) già utilizzata in contesti economici per
     valutare ad esempio la bontà del metodo NBER
     per la datazione del ciclo economico americano
     (Bergè e Jorda, 2011) e per la valutazione delle
     capacità predittive del nuovo indicatore anticipatore
     del Conference Board (Lahiri e Yang, 2015).

o P(Y=1│X=x)=F(β_0+X_(1,t)         β_1+X_(2,t-i) β_2 )
     con i=0,…,4 i ritardi e dove Y è la variabile dummy
     contrazioni del Pil, X_1 rappresenta un indicatore
     di commercio mondiale e X_2 i settori della
     manifattura a 3 digit
8

       Approfondimento sui comportamenti di consumo
o Nel 2018 lieve diminuzione delle spese per prodotti         Distribuzione delle variazioni di quantità dei beni di fascia bassa e alta di
     alimentari (-0,1 per cento da +0,5 per cento).           prezzo per varietà di prodotto. Anni 2017-2018 (valori percentuali)

o Per     il periodo 2017-2018 è stato selezionato un
     panel di circa 215.000 prodotti (scanner data riferiti
     alla GDO)

o All’interno    di ciascun aggregato sono state poi
     individuate 34 varietà di prodotti, omogenee per
     formato e confezionamento che sono state
     classificate in quattro differenti fasce di prezzo
     (bassa, medio-bassa, medio-alta e alta).

o Risultati: contrazione degli acquisti più pronunciata
     per i prodotti meno costosi (circa 80 per cento)
     rispetto a quelli a prezzo più alto (circa 65%). Le
     analisi presentate suggeriscono che questo
     fenomeno possa essere stato accompagnato da
     un limitato spostamento verso beni di qualità più
     elevata
9

       Cap 2: Indicatori sintetici di dotazione di capitale fisico e umano
Domanda di ricerca: Mappare i fattori di competitività
Fonti: Registro statistico esteso Istat “Frame-Sbs”
Universo : 185 mila imprese (tranne servizi bancari e
                              finanziari)
1) Capitale umano di un’impresa misurato in funzione di:
   a) Livello di istruzione = N. anni di anni di formazione del
      titolo di studio più elevato conseguito
   b) Job tenure = N. anni di permanenza nell’impresa.

2) Capitale fisico = Valore delle immobilizzazioni materiali
   e immateriali per addetto (mezzi tecnici forniti a ciascun
   lavoratore coinvolto nel processo produttivo).

Output:
✓ Alta dotazione di capitale  Alta produttività (più che doppia)
✓ Alta dotazione di capitale  Dimensioni maggiori
✓ Tre imprese su quattro (77,6%) hanno livelli limitati di capitale umano: rappresentano il 49,7% valore aggiunto e il 68% dell’occupazione
  (1/3 sia del valore aggiunto sia degli addetti del sistema produttivo complessivo).
✓ Unità a basso capitale umano in tutte le regioni: 75,9% imprese Nord-ovest e 79,9% Meridionali.
✓ Connotazione settoriale: dotazione limitata di capitale fisico e umano in Costruzioni, Terziario a minore produttività (ristorazione), Industria
  tradizionale (abbigliamento e pelli).
✓ Nel 2017 più del 30% delle imprese ha aumentato l’occupazione ma, contrariamente al 2016, soprattutto quella a bassa qualifica professionale.
10

        La rilevanza sistemica delle imprese
Approccio: Indicatore IRIS che per ogni unità attiva sintetizza 3 caratteristiche:
 a) Dimensioni = N. di addetti, Fatturato, Età dell’impresa,
 b) Intensità delle relazioni con il resto del sistema = Contributo di ogni
    impresa al grado di attivazione del suo settore di appartenenza, sia in entrata
    (in qualità di fornitore di altri settori) sia in uscita (acquirente). Gli indici sono
    derivati dalla network analysis e dalle tavole input-output, tenendo conto
    dell’ampiezza e della densità delle relazioni (egonetwork) in entrata e in
    uscita dei settori, e attribuiti a ciascuna impresa in proporzione al suo peso
    sul totale del fatturato del comparto di appartenenza.
 c) Ruolo all’interno di un gruppo aziendale = Posizionamento dell’impresa
    (come capogruppo, controllante o controllata) e numero di unità del gruppo.

Output: 4 Classi in base ai quartili dell’indicatore IRIS e 2 dinamiche:
 a) Aumento della frammentazione dimensionale e relazionale, a seguito
    della sostituzione di un’ampia fascia di imprese poco sistemiche - colpite in
    misura più che doppia dalla recessione rispetto a quelle a sistemicità elevata
    – che il turn-over ha in parte sostituito con nuove unità, non ancora mature.
 b) Rafforzamento del livello generale di connettività del tessuto produttivo,
    grazie alla resilienza delle imprese sopravvissute alla crisi: il 19,8% – pari a
    circa 228 mila unità – si è spostato verso livelli più elevati (soprattutto in
    Commercio e Servizi di mercato).
11

        Le ecoindustrie
o    Tema: Misurare le attività attinenti alla produzione di beni e
     servizi, cioè di quei prodotti che contribuiscono
     direttamente alla finalità di protezione dell’ambiente o di
     gestione delle risorse naturali, o il cui utilizzo persegue una
     finalità di tipo ambientale.

o    Approccio: al fine di delimitare il perimetro delle
     ecoindustrie, in ambito europeo è stato identificato un
     indicative compendium di 80 prodotti trasversali a tutti i
     settori di attività economica.

o    Output: 77 miliardi di produzione nel 2017; 5% destinati
     all’export; 2,3% del Pil italiano, un valore lievemente
     superiore alla media europea (che non arriva al 2%).

o    Tendenza espansiva: negli anni della ripresa (2015-17) la
     crescita più sostenuta ha riguardato agricoltura biologica e
     servizi di recupero di materiali per il riciclaggio e di          o   Sviluppi: La stima attuale non tiene conto dell’ampio
     risanamento dell’ambiente (+28% valore aggiunto                       settore di consulenza legato all’efficienza energetica e
     nominale). Per le attività di gestione di acqua e foreste,            delle attività professionali legate alle certificazioni ISO.
     l’aumento del 2017 (+2%), non è riuscito a compensare
     l’arretramento produttivo degli anni precedenti.
12

        Turismo, ambiente e territorio
o    Tema: Il settore turistico = 6% del valore aggiunto totale dell’economia,           La pressione turistica (presenze per 1.000 abitanti)
     (simile al comparto delle costruzioni). Record storico nel 2018 con oltre 428
     milioni di presenze (+1,8% rispetto al 2017). Misurare la sostenibilità dello
     sviluppo del turismo (Agenda 2030), soprattutto nei comuni ad elevata
     pressione turistica.

o    Approccio: Indicatori sintetici della pressione sull’ambiente sono l’intensità
     di emissione e l’intensità energetica, calcolati come rapporto tra emissioni o
     impieghi di prodotti energetici e produzione.

o    Output: Il turismo produce il 16,4% dell’ozono prodotto dall’intera economia,
     il 15,5% dell’acidificazione e il 5,9% di gas serra; i prodotti energetici
     consumati dai turisti sono il 5,5% degli impieghi totali di prodotti energetici.

o    Tendenza espansiva: Intensità di emissione dei prodotti turistici circa il
     triplo del resto dell’economia e valori crescenti per tutti i temi ambientali.

o    Trade-off: Oltre il 20% delle presenze turistiche è in comuni
     geograficamente e/o logisticamente più isolati (521). Dei comuni più turistici
     e più isolati circa il 70% è in un’area interna periferica o ultra-periferica, ma
                                                                                             Nulla: fino a 50
     non subiscono spopolamento e il reddito è aumentato più della media                     Bassa: 51-1.000
                                                                                             Medio-bassa: 1.001-5.000
     (+6,5% dal 2012 al 2016).                                                               Medio-alta: 5.001-10.000
                                                                                             Alta: oltre 10.000
13

         La dotazione di capitale territoriale
                                                                                                        Comuni per dotazione prevalente
o   Tema: Mappare le risorse che rappresentano la tipicità e l’identità dei luoghi e
    promuovono sviluppo sostenibile.
o   Approccio: Analisi fattoriale per classificare i comuni secondo due dimensioni latenti: a)
    risorse naturalistiche e paesaggistiche b) dotazione di produzioni e attività di interesse
    culturale.
o   Gli indicatori: a livello comunale, utilizzati per l’analisi multivariata su cui si basa la
    classificazione = grado di naturalità e grado di accessibilità dei territori, densità e rilevanza
    del patrimonio museale, presenza di aree protette, di eccellenze certificate (Unesco,
    borghi, TCI), di istituzioni accademiche e di formazione di interesse culturale (AFAM),
    nonché di produzioni agricole di qualità (DOP/IGP).
o    Output:
     ✓ Le aree definite a Prevalenza di dotazione ambientale e naturalistica raccolgono il
       38% dei comuni e il 13% della popolazione.
     ✓ Qui le attività turistiche contribuiscono al 7,0% del valore aggiunto di industrie e servizi
       (a fronte del 4,8% della media nazionale). Qui è localizzata quasi un terzo
       dell’infrastruttura turistica italiana.
     ✓ Una dotazione culturale diffusa: 4.889 musei distribuiti su tutto il territorio; nel 2017
       record storico con 119 milioni di visitatori, oltre 1/3 solo nei primi 20.
     ✓ 244 mila imprese operanti nelle attività culturali, creative e di artigianato artistico
       (5,7% del totale), impiegano oltre mezzo milione di addetti e contribuiscono per il 2,9%
       al valore aggiunto complessivo nel 2016.
14

         L’antropizzazione del territorio
o   Tema: Misurare e mappare la trasformazione dei luoghi dove l’azione dell’uomo, a          L’antropizzazione delle provincie dal 2011 al 2017
    seguito di dinamiche insediative e infrastrutturali, ha prodotto una progressiva
    artificializzazione della superficie originariamente agricola, naturale o seminaturale.

o   Approccio: Primi risultati di un progetto di stima del territorio antropizzato.
    Delimitazione sempre più puntuale delle diverse componenti di superficie
    antropizzata sulla base del miglioramento (accuratezza geometrica e tematica)
    delle fonti geografiche in corso di acquisizione. Le fonti disponibili consentono di
    escludere dalla SAN in ambito urbano le aree verdi (parchi e ville) e, in ambito
    extra-urbano, la rete di strade rurali (inferiori a 3m di larghezza).

o   Output:
    ✓ Oltre un decimo (11%) del territorio ha subito una trasformazione a seguito di
       attività produttive e insediative dell’uomo

     ✓ Tra il 2011 e il 2017 la superficie antropizzata è aumentata del +4,3%: ben
       lontani dallo scenario della crescita zero di nuovo suolo artificiale.

     ✓ Nei centri abitati la SAL è aumentata complessivamente di una superficie poco
       inferiore all’intera Valle d’Aosta.

     ✓ L’aumento dell’antropizzazione del suolo non è congruente con la crescita
       contenuta della popolazione (+1,9%). La distanza è maggiore nel Mezzogiorno
       (+7,3% contro +0,6% rispettivamente). 17 le Province sopra la media.
15

        Cap 3: la dinamica della popolazione è sostenuta dalle migrazioni
o Dal 2015 la popolazione residente in Italia è in calo. Al 1°gennaio 2019     Evoluzione della popolazione residente per cittadinanza.
   si stima che la popolazione ammonti a 60,4 milioni, oltre 400 mila          Censimenti 1981-2011 e 1°gennaio 2015 e 2018.
   residenti in meno rispetto al 1°gennaio 2015.                               (Valori in                                                                      (Incidenza
                                                                                milioni)                  Totale   Italiani   Stranieri (scala destra)        percentuale)

o Il declino demografico è dovuto al saldo naturale annuo sempre più             70                                                                                   14

   negativo (prossimo a -200 mila unità) per effetto della diminuzione delle     60                                                                                   12
   nascite e dell’aumento dei decessi: nel 2018 sono stati iscritti in
   anagrafe per nascita oltre 439 mila bambini (quasi 140 mila in meno           50                                                                                   10

   rispetto al 2008), i cancellati per decesso sono stati 633 mila (circa 50
                                                                                 40                                                                                   8
   mila in più rispetto al 2008).

o A queste dinamiche si aggiungono gli effetti delle migrazioni. La stima
                                                                                 30                                                                                   6

   dei cittadini stranieri residenti in Italia al 1°gennaio 2019 è di 5,2        20                                                                                   4

   milioni ( l’8,7% della popolazione totale).                                   10                                                                                   2

                                                                                  0                                                                                   0
                                                                                            1981   1991            2001            2011              2015   2018
16

        Nuovi cittadini e seconde generazioni
                                                                                    Popolazione residente straniera e italiana per acquisizione di
L’integrazione dei dati amministrativi di popolazione a livello individuale         cittadinanza (a), per età al 1° gennaio. Anno 2018 (valori
consente di far luce sui due aggregati che testimoniano del crescente               percentuali)
grado di maturità dell’immigrazione nel nostro Paese. I nuovi italiani e le
seconde generazioni.

I NUOVI ITALIANI

Al 1°gennaio 2018 gli italiani per acquisizione di cittadinanza sono oltre 1
milione e 340 mila nella popolazione residente; nel 56,3 per cento dei casi
si tratta di donne. Sommando questa popolazione a quella dei cittadini
stranieri si ottiene un contingente di quasi 6,5 milioni di cittadini stranieri o
di origine straniera.

Si osserva una più giovane struttura per età dei cittadini stranieri e dei loro
figli rispetto a quella degli individui che hanno acquisito la cittadinanza
italiana, tendenzialmente di età più matura e con figli adolescenti.

                                                                                    Fonte: Istat, Rilevazione della popolazione residente comunale straniera per sesso e anno di nascita; Elaborazioni su
                                                                                            archivi e rilevazioni Istat e Ministero dell’Interno
                                                                                    (a) Stima.
17

           Nuovi cittadini e seconde generazioni
                                                                 Classificazione delle seconde generazioni per paese di nascita e
                                                                 cittadinanza al 1° gennaio 2018 (valori assoluti) (a)

                                                                                                                                 Paese di nascita
oLE SECONDE GENERAZIONI. I minori di seconda
generazione sono 1 milione e 316 mila, pari al 13 per                 c                         Nati in Italia                                                        Nati all’estero
cento della popolazione minorenne; di questi, il 75 per               i
cento è nato in Italia (991 mila).                                    t                         Stranieri nati                                                           Stranieri nati
                                                                      t                     in Italia da genitori                                                         all’estero
o I minori di seconda generazione costituiscono il 13 per             a
                                                                      d
                                                                                                  stranieri
                                                                                                                                                                            (263.237)
cento della popolazione minorenne; per i più giovani (0-5             i                              (777.940)
anni), tale percentuale supera il 15 per cento.                       n
                                                                      a
o A livello territoriale i minori di seconda generazione si           n
                                                                      z
                                                                                     Naturalizzati nati in Italia
                                                                                       da genitori stranieri
                                                                                                                                                                     Naturalizzati nati
                                                                                                                                                                        all’estero
concentrano maggiormente nelle regioni del Nord-ovest                 a
(circa il 38 per cento del totale) e del Nord-est (quasi il 27                                       (213.374)                                                               (61.944)
per cento); quote inferiori si registrano nel Centro e nel
Mezzogiorno (rispettivamente il 22 e il 13 per cento).

                                                                 Fonte: Elaborazioni su dati Istat

                                                                 (a) Non si prendono in considerazione i figli di coppie in cui solo uno è straniero e coloro che nascono da genitori italiani per
                                                                 acquisizione.
18

                                                                                 Piramide della popolazione residente in Italia al 1°
     L’invecchiamento della popolazione                                          gennaio. Anni 2018 e 2050 (scenario mediano e intervallo
                                                                                 di confidenza al 90%, migliaia di unità)
o Nel 2018 prosegue l’evoluzione favorevole della sopravvivenza: si stima
     che gli uomini possano contare su una vita media di 80,8 anni e le
     donne di 85,2 anni.

o In un contesto di persistente bassa natalità come quello italiano,
     l’aumento della sopravvivenza ha portato a una prevalenza significativa
     della popolazione anziana rispetto ai giovani: 173 anziani ogni 100
     giovani al 1°gennaio 2019.

o La diminuzione della popolazione femminile tra 15 e 49 anni osservata
     tra il 2008 e il 2017 – circa 900 mila donne in meno – spiega quasi i tre
     quarti del calo delle nascite che si è verificata nello stesso periodo,
     mentre la restante quota dipende dalla diminuzione della fecondità (da
     1,45 figli per donna del 2008 a 1,32 del 2017).                             Nei prossimi anni le coorti in uscita risulteranno
                                                                                 numericamente superiori a quelle in ingresso. La
o Il numero medio di figli per donna continua a decrescere. Le stime più         popolazione residente nel 2050 risulterà pertanto
     recenti sono di appena 1,4 figli per le donne della generazione del         inferiore di 2,2 milioni di residenti rispetto a quella
     1977. Aumenta inoltre il numero di donne senza figli.                       odierna, scendendo da 60,4 milioni del 1° gennaio
                                                                                 2019 a 58,2 milioni nel 2050. La quota dei 15-64enni
o Nel 2016 il 45% delle donne tra i 18 e i 49 anni non ha ancora avuto           potrà scendere al 54,2% del totale, circa dieci punti
     figli; coloro che dichiarano che l’avere figli non rientra nel proprio      percentuali in meno rispetto a oggi. Si tratta di oltre 6
     progetto di vita sono meno del 5%.                                          milioni di persone in meno in età da lavoro.
19

      La transizione allo stato adulto
o Al 1° gennaio 2018 i giovani dai 20 ai 34 anni sono 9 milioni e 630        Persone uscite dalla famiglia di origine entro l’età di 20, 25, 30,
                                                                             35, 40 anni, per genere e generazione. Anno 2016 (valori
   mila (pari al 16% della popolazione residente), in diminuzione di oltre   percentuali cumulati)
   1 milione 230 mila unità rispetto al 2008. Più della metà dei giovani
   dai 20 ai 34 anni (5,5 milioni), celibi e nubili, vive con almeno un
   genitore.
o Le differenze generazionali indicano un incremento dell’età mediana
   all’uscita dalla famiglia di origine: da circa 25 anni per i nati nel
   Secondo dopoguerra a circa 28 anni per la generazione degli anni
   Settanta.
o L’uscita dalla famiglia di origine non comporta sempre la formazione
   di un’unione: vivono in coppia, coniugati e non, solo il 29,1% dei
   giovani tra i 20 e i 34 anni, una quota molto più bassa rispetto al
   1998 (37,9%).
o Nel corso dei decenni oltre al matrimonio come motivo principale di
   uscita dalla famiglia di origine prima dei 30 anni si accompagnano
   nuove motivazioni (lavoro, convivenza more uxorio, motivi di studio,
   ricerca di autonomia e indipendenza).
20

        Essere anziani oggi: non è solo una questione di età
o L’aumento della speranza di vita e il miglioramento delle              Persone di 55 anni e più che hanno usato Internet almeno una volta a
      condizioni di salute hanno ampliato l’orizzonte delle
                                                                         settimana negli ultimi 3 mesi per classe di anno di nascita, sesso e
      biografie: essere anziano è ormai, più che una questione di        classe di età. Anni 2003, 2008, 2013 e 2018 (valori percentuali)
      età.
o Tra la popolazione di 65 anni e più si osserva tra il 2008 e il
      2018 una maggiore diffusione di stili di vita e abitudini
      salutari: aumenta la pratica di sport (dall’8,6 al 12,4%),
      rimane stabile la prevalenza di obesità (circa il 14%) e
      l’abitudine al fumo (circa il 9%), mentre si riduce il consumo
      eccedentario di bevande alcoliche (dal 25,2 al 19,2%).
o Tra il 2008 e il 2018 sono in aumento tra la popolazione
      anziana anche la partecipazione sociale (dal 14,0 al 17,1%)
      e la partecipazione culturale (dal 21,2 al 24,7%).
o Si diffonde l’uso della Rete soprattutto tra i ‘’giovani anziani’’:
      tra i 65-69enni del 2018 (nati tra il 1949 e il 1953) gli utenti
      regolari di Internet sono una quota molto più elevata
      rispetto ai coetanei nati tra il 1934 e il 1938, con forti
      differenze di genere (tra gli uomini il 44,7 contro il 5,8%; tra
      le donne il 34,9 contro lo 0,7%).
21

         Cap 4: come è cambiata l’occupazione negli ultimi dieci anni
                                                              VARIAZIONI ASSOLUTE DEGLI OCCUPATI PER PRINCIPALI CARATTERISTICHE DEL
                                                              LAVORO (DATI IN MIGLIAIA)

                                                                     Dipendente indeterminato          Dipendente a termine          Collaboratore      Autonomo      Totale
                                                               400
                                                               300
o Il ritorno dell’occupazione ai livelli pre-crisi è dovuto    200
   esclusivamente al lavoro dipendente, che in dieci anni è    100
   aumentato di 682 mila unità (+4,0%).                          0
                                                              -100

o Il forte aumento del lavoro alle dipendenze nel corso del   -200
                                                              -300
   decennio è dovuto essenzialmente al tempo determinato.
                                                              -400

o Rispetto al 2008 si contano 876 mila occupati a tempo                 2009     2010       2011

                                                                         Part-time volontario
                                                                                                        2012      2013        2014

                                                                                                          Part-time involontario
                                                                                                                                         2015        2016

                                                                                                                                             Tempo pieno
                                                                                                                                                            2017     2018

                                                                                                                                                                   Totale
   pieno in meno e quasi 1 milione e mezzo di part time
                                                                350
   involontario in più.
                                                                150
o A partire dal 2015 il tempo pieno è tornato a crescere.       -50

                                                               -250

                                                               -450

                                                               -650
                                                                         2009      2010         2011     2012      2013       2014        2015       2016   2017     2018
22

        Vecchi divari e nuove vulnerabilità
o Nel decennio è aumentata la partecipazione femminile             TASSO DI OCCUPAZIONE DONNE PER ETA’ E RUOLO IN FAMIGLIA
      al mercato del lavoro, con la diminuzione del gap di           65
                                                                                                                              2018                 2008
      genere sul tasso di occupazione, frutto di una                 60
      diminuzione dell’indicatore per gli uomini (-2,5 punti) e
                                                                     55
      di un aumento per le donne (+2,3 punti). L’aumento del
                                                                     50
      tasso per le donne tuttavia non ha riguardato quelle
      nella fascia di età 25-49 anni, in particolare se madri        45
      sole con figli molto piccoli (-5,8 punti).                     40
                                                                            Totale donne 15-64 anni           Totale            Donne in coppia con figli 0-2 Monogenitori con figli 0-2 anni
o La dinamica positiva della partecipazione femminile si                                                                                   anni
                                                                                                                                        Donne 25-49 anni
      è accompagnata a una riduzione della stabilità               OCCUPATI PER RIPARTIZIONE (VARIAZIONI ASSOLUTE BASE=2008)
      lavorativa e delle ore lavorate (circa due terzi               400
      dell’aumento del part time involontario nei dieci anni         200
      riguarda le donne).                                              0

o Nel      2018 il Centro-nord ha oltrepassato il numero di
                                                                    -200

                                                                    -400
      occupati del 2008 (+384 mila, +2,3%), mentre per il
                                                                    -600
      Mezzogiorno il saldo è ancora negativo (-260 mila; -
                                                                    -800
      4,0%). Il tasso di lavoro irregolare resta più elevato nel
                                                                   -1,000
      Mezzogiorno (20,9% nel 2016, 8,5 punti percentuali in                 2008       2009       2010   2011          2012    2013         2014      2015        2016       2017        2018
      più rispetto al Nord e di 6 punti rispetto al Centro).
                                                                                                         Italia           Centro-nord              Mezzogiorno
23

        I giovani nel mercato del lavoro

o La       ricomposizione del lavoro ha riguardato anche i        OCCUPATI PER ETA’ E POSIZIONE PROFESSIONALE
      giovani 15-34enni, meno presenti tra gli occupati (dal      (COMPOSIZIONE PERCENTUALE)
      30,2% nel 2008 al 22% nel 2018) ma sempre più istruiti
      (i laureati 20-34enni passano dal 16,3% nel 2008 al
      22% nel 2018).                                              100%
                                                                                                     16.2
o La      quota di dipendenti a tempo indeterminato tra i
                                                                   90%
                                                                   80%
                                                                          19.5
                                                                                                                             28.0                  24.8

      giovani è scesa dal 61,4% del 2008 al 52,7% del 2018,        70%    19.0                                               6.0                   8.1
                                                                                                     31.1
      mentre quella degli over 35 è aumentata di 1,1 punti         60%
      attestandosi al 67,1%. Inoltre circa un terzo dei 15-        50%
      34enni occupati nel 2018 ha un lavoro a tempo                40%
                                                                                                                             66.0                  67.1
      determinato (era il 19% nel 2008).                           30%    61.4
                                                                                                     52.7
                                                                   20%
o Anche a ragione della minore esperienza lavorativa, tra          10%
      i giovani sono più rappresentate le professioni addette      0%
                                                                          2008                      2018                    2008                   2018
      al commercio e servizi (il 26,9 % dei giovani e il 17,0
                                                                                       15-34                                            35+
      per cento degli adulti) e meno le professioni qualificate
                                                                                 Dipendente indeterminato   Dipendente a termine    Indipendente
      (rispettivamente 29,0 e 37,0%).
24

        Il capitale umano: una risorsa da valorizzare

o Una        maggiore dotazione di capitale umano si                GIOVANI LAUREATI NON PIÙ IN ISTRUZIONE CHE SVOLGONO UNA
      conferma un fattore determinante per la performance           PROFESSIONE CHE RICHIEDE UN TITOLO DI STUDIO INFERIORE
      individuale sul mercato del lavoro: chi ha conseguito         ALLA LAUREA
      almeno la laurea presenta nel 2018 un tasso di
      occupazione pari al 78,7 percento, valore superiore di         80
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                Totale
      oltre venti punti percentuali rispetto al tasso di             70

      occupazione totale (58,5 per cento) e di quasi 35 punti        60

      percentuali rispetto a chi possiede al massimo la              50

      licenza media.                                                 40
                                                                     30
                                                                     20
                                                                     10

o Il 42% dei laureati non più in istruzione è interessato             0

                                                                                                                                                                                                     PA
                                                                                                                                                                                       Costruzioni

                                                                                                                                                                                                          Att.immobiliari

                                                                                                                                                                                                                                                                                                 STEM
                                                                          Alberghi e ristoranti

                                                                                                                                                                                                                                                                          Scienze della salute
                                                                                                                                                 Commercio

                                                                                                                                                             Agricoltura e industria

                                                                                                                                                                                                                                                                                                        Umanistiche e servizi
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                 Socio-economiche e
                                                                                                                                                                                                                            Serv.inform. e comun.

                                                                                                                                                                                                                                                    Istruzione e sanità
                                                                                                              Att. finanziarie

                                                                                                                                 Altri servizi
                                                                                                  Trasporto
      dal fenomeno del mismatch, che varia in funzione

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      giuridiche
      dell’area disciplinare e del settore di attività economica.

                                                                                                                                                             Settore di                                                                                                                             Area
                                                                                                                                                        attività economica
25

      Il ruolo degli imprenditori nati all’estero nel sistema produttivo
      italiano
Nel 2016, il 7,1 per cento delle imprese attive nell’industria
                                                                  Imprese guidate da imprenditori nati all’estero per
e nei servizi operanti in Italia è guidato da imprenditori nati
all’estero. Si tratta di quasi 320 mila imprese che               settore di attività economica. Anno 2016 (valori
impiegano oltre 700 mila addetti. I settori dove è maggiore       percentuali)
la presenza di imprenditori nati all’estero sono le
                                                                                                                                     0   2   4   6   8   10   12
costruzioni (11,0 per cento), la manifattura a minore                                                     TOTALE INDUSTRIA
contenuto tecnologico (10,9 per cento), il commercio (8,2                                   Manifatture ad Alta tecnologia (HT)

per cento) e gli altri servizi (8,0 per cento).                                       Manifatture a Medio-alta tecnologia (MHT)

                                                                                    Manifatture a Medio-bassa tecnologia (MLT)

                                                                                          Manifatture a Bassa tecnologia (LOT)
Nei servizi tecnologici ad alto contenuto di conoscenza,                                                  Altra Industria (B,D,E)

così come in quelli a maggiore contenuto tecnologico nella                                                           Costruzioni

manifattura, gli imprenditori nati all’estero provengono da                                                   TOTALE SERVIZI

                                                                                                                    Commercio
Paesi avanzati e potrebbero, almeno in parte, incorporare             Servizi tecnologici ad Alto contenuto di conoscenza (HITS)
un flusso di ritorno di persone con origini italiane (seconda      Servizi di mercato ad Alto contenuto di conoscenza (KWNMS)

generazione di immigrati italiani all’estero).                                                                 Servizi finanziari

                                                                                                                     Altri servizi

                                                                                                                       TOTALE

                                                                  Fonte: Istat, Fonti integrate Registro Imprese – Frame Sbs –
                                                                  Database imprenditori
26

      Il ruolo degli imprenditori nati all’estero nel sistema produttivo
      italiano
La metà delle imprese gestite da imprenditori nati                Imprese guidate da imprenditori nati all’estero per
all’estero impiega esclusivamente dipendenti nati al fuori        paese di nascita dei dipendenti. Anno 2016 (percentuali)
dei confini nazionali, mentre sono poco più di un quarto le
imprese con lavoratori nati anche in Italia.
                                                                                                    Estero            Italia        Italia e Estero

I settori in cui risulta maggiore la presenza di imprese che                                            16.1
                                                                                                                                                               12.1
                                                                                                                                        20.1
occupano esclusivamente lavoratori nati all’estero sono le
                                                                            21.8                                          20.7                   21.6   24.0
                                                                                   27.5                                          28.1                                        26.2
                                                                                                                                                                      34.7
                                                                                                 41.3   9.7
industrie manifatturiere a minore contenuto di tecnologia                                 52.8
                                                                                                               44.1

                                                                            16.3                                          18.4
(74,2 per cento) e le costruzioni (60,9 per cento).                                                                                     28.0
                                                                                                                                                                             24.3
La presenza di imprese che fanno maggiore ricorso ad                                                                             27.9
                                                                                                                                                 49.2
                                                                                                                                                        35.8
                                                                                                                                                               65.9
                                                                                                                                                                      25.0

occupazione mista (nati in Italia e all’estero) si rileva                          52.1          27.4

soprattutto nei settori manifatturieri a medio-alta e medio-                              29.6
                                                                                                        74.2   35.8
                                                                            61.9                                          60.9
bassa tecnologia e nelle altre industrie.                                                                                               51.9                                 49.5
                                                                                                                                 44.0
                                                                                                                                                        40.2          40.3
                                                                                                 31.3                                            29.2
                                                                                   20.4                        20.1                                            22.0
Una quota non trascurabile di imprese guidate da                                          17.6

imprenditori nati all’estero risulta attiva sui mercati esteri,
pari al 13,5 per cento nella manifattura e a poco meno del
10 per cento nel commercio.

                                                                   Fonte: Istat, Fonti integrate Registro Imprese – Frame Sbs – Database imprenditori
27

      Trasformazione digitale e domanda di lavoro delle imprese
L’analisi rivela la presenza di tre gruppi di imprese,             Numero di imprese e valore aggiunto per cluster di
caratterizzati sulla base dei rispettivi profili tecnologici: un   imprese (A) (percentuali), Dotazioni di capitale fisico e
primo gruppo, con basso livello di digitalizzazione,
raccoglie oltre l’80 per cento delle imprese ed è formato in
                                                                   umano e produttività del lavoro (B)
prevalenza da imprese piccole operanti in settori a bassa
tecnologia; un secondo gruppo (15,9 per cento), orientato                                                                                   300
                                                                                           32.5
al web, attivo principalmente nei servizi tradizionali; un                                                                                  250

                                                                                                                                            200
terzo gruppo (4,7 per cento), ad elevato profilo di                                                 15.9 4.7
                                                                                                                                            150
digitalizzazione, in cui è rilevante la presenza delle                                                                                      100
imprese di grandi dimensioni e di quelle operanti nella                                                                                      50

manifattura ad alta tecnologia e nei servizi ad alta intensità                                          79.4
                                                                                                                        51.2
                                                                                                                                              0
                                                                                                                                                         Solo web         Elevata
                                                                                    16.3
di conoscenza.
                                                                                                                                                  Scolarizzazione        Scolarizzazione
                                                                                                                                                  (solo web)             (elevata)
Tra il 2014-2015 e il 2015-2016, registrano una migliore                                                                                          Anzianità aziendale
                                                                                                                                                  (solo web)
                                                                                                                                                                         Anzianità aziendale
                                                                                                                                                                         (elevata)
performance occupazionale sia le imprese ad elevata                  Elevata   Solo web    Bassa        Elevata     Solo web    Bassa             Capitale per addetto   Capitale per addetto

digitalizzazione (dall’11,6 al 24,8 per cento), sia le imprese       (v.a.)    (v.a.)      (v.a.)       (imprese)   (imprese)   (imprese)         (solo web)             (elevata)
                                                                                                                                                  Produttività lavoro    Produttività lavoro
                                                                                                                                                  (solo web)             (elevata)
orientate al web (dal 7,8 al 14,3 per cento).
                                                                    Fonte: Elaborazione Istat su dati dall’indagine europea sull’uso delle ICT
                                                                    nelle imprese, ASIA e Frame-SBS; dati camerali e fiscali
28

      Trasformazione digitale e domanda di lavoro delle imprese
Investire in tecnologie premia l’impresa in termini di        Retribuzioni lorde annue per qualifica professionale e
performance e al tempo stesso il lavoratore, in termini       cluster d'imprese. Anno 2016 (a) (numero indice: base
salariali. Se si considerano le retribuzioni lorde annue le   imprese a bassa digitalizzazione = 100)
imprese a elevata digitalizzazione premiano maggiormente
e in modo trasversale tutti i profili professionali, con                                           Elevata     Solo web

particolare riguardo gli impiegati (+37,7 per cento) e gli                  Dirigente
apprendisti (+27,3 per cento).
                                                                             Quadro

Il ruolo della formazione continua diventa cruciale sia dal                Impiegato
punto di vista della offerta di lavoro (occupabilità dei
lavoratori), ma anche della domanda, che deve trovare i                      Operaio

giusti profili necessari ad evitare il sottoutilizzo di                  Apprendista
tecnologie altamente specializzate fondamentali per la
crescita della produttività                                          Altro dipendente

                                                                                        90   100       110    120         130      140

                                                               Fonte: elaborazione Istat su dati dall’indagine europea sull’uso delle ICT
                                                               nelle imprese, ASIA e Frame-Sbs; dati fiscali e previdenziali
                                                               (a) Si considerano i lavoratori con anzianità lavorativa
29

      I nuovi driver dell’occupazione
                                                        VARIAZIONI ASSOLUTE DELL’OCCUPAZIONE PER PROFESSIONE (DATI IN MIGLIAIA)
                                                                        Qualificate               Impiegatizie         Addette al comm. e servizi                Operaie                 Non qualificate

oA       partire dal 2014 tornano a crescere le                   300

     professioni    qualificate;  nell’ultimo anno                150
     rappresentano l’83,2% dell’aumento complessivo
     dell’occupazione.                                              0

                                                                 -150

                                                                 -300

                                                                 -450

                                                                                      2013

                                                                                                           2014

                                                                                                                              2015

                                                                                                                                                    2016

                                                                                                                                                                           2017

                                                                                                                                                                                                    2018
o Le      imprese che investono in automazione e        RAPPORTI DI LAVORO ATTIVATI E CESSATI PER PROFESSIONE E TIPO DI IMPRESA
     innovazione digitale sono più propense ad
     assumere lavoratori con un elevato profilo            Imprese a elevata
                                                                                                        41.8                                   32.3                                      25.9
     professionale e tecnico e a offrire una maggiore       digitalizzazione

     retribuzione.
                                                         Imprese orientate al
                                                                                    2.5                                        80.4                                                          17.1
                                                                web

                                                            Imprese a bassa
                                                                                      8.8                              55.2                                                       36.0
                                                             digitalizzazione

                                                                                0            10          20       30          40        50           60           70          80            90             100
                                                                                                   High skill            Medium skill                      Low skill
30

       Cap. 5: Benessere – quadro di insieme
o Dal       2010, l’Istat ha affidato al progetto Bes
                                                            Andamento degli indicatori Bes per dominio. Anni 2008 e 2018 (% sul totale)

      (Benessere equo e sostenibile) l’obiettivo di
      proporre un quadro multidimensionale di indicatori
      sul progresso del Paese in grado di misurarne
      l’evoluzione nelle sue diverse dimensioni.

o Nell’ultimo      decennio, gli indicatori del Bes
      mostrano molti segnali positivi; dati più recenti
      indicano un miglioramento anche per Lavoro e
      Benessere economico. D’altra parte, emergono
      arretramenti, in alcuni casi molto rilevanti.

o In particolare l’analisi dei 12 indicatori inseriti nel
      ciclo di programmazione di bilancio del Governo
      italiano per il 2018 ha mostrato andamenti
      eterogenei. La metà degli indicatori ha segnato un
      miglioramento rispetto al 2017, mentre uscita
      precoce dal sistema di istruzione e formazione e
      occupazione delle donne con figli in età prescolare
      sono risultati in peggioramento.
31

       Benessere – giovani                                     o Il   sistema di tasse e benefici italiano è
                                                                  relativamente meno favorevole per le classi più
o La povertà assoluta si differenzia nettamente tra le            giovani. Soltanto il 18,6 per cento degli individui
      generazioni, con una forbice che nel 2018                   con meno di 14 anni e il 18,3 per cento di quelli fra
      raggiunge 8 punti percentuali: l’andamento                  i 25 e i 34 anni appartenenti al primo quinto ottiene
      decennale vede fortemente penalizzati minorenni e           un miglioramento della propria posizione mentre
      giovani tra 18 e 34 anni, mentre le generazioni più         oltre l’80 per cento non migliora la propria
      anziane sono rimaste su livelli sostanzialmente             posizione.
      stabili
                                                               o Un   segnale positivo sul benessere dei giovani è
  Persone in condizione di povertà assoluta per ripartizione      dato dal fatto che la percezione ottimistica del
  geografica e classi di età. Anni 2008-2018 (valori %)           futuro è più accentuata e in aumento: l’indicatore
                                                                  passa dal 44,6 per cento nel 2012 a oltre il 56 nel
                                                                  2018 (tra le persone di 20-34 anni).

                                                               o Anche la quota di Neet (persone tra i 15 e i 29 anni
                                                                  che non lavorano e non studiano) dopo il picco
                                                                  raggiunto nel 2014 (26,2 per cento) ha negli ultimi
                                                                  anni una flessione, scendendo fino al 23,4 per
                                                                  cento nel 2018. Tuttavia non ha ancora recuperato
                                                                  i livelli pre-crisi (19,3 per cento nel 2008, cfr.
                                                                  capitolo 4).
32

        Il benessere – approfondimenti

o Relazioni       tra un elevato benessere soggettivo e           o IlBes nei territori: 42 indicatori di benessere; 22
      altre dimensioni del benessere (fattori individuali,          indicatori su Industria e servizi, Agricoltura e
      familiari e territoriali, Tavola 5.17 pag. 246). Circa        Pubblica amministrazione
      26.500 individui tra i 25 e i 64 anni, 13.200 famiglie
      e 650 comuni.                                               o Individuazione di 5 cluster che rappresentano
                                                                    geograficamente delle aree diverse dai confini
o Tra      quelli comuni si evidenziano le condizioni di            amministrativi
      salute, la situazione occupazionale, la fiducia nei
      confronti degli altri e la tipologia familiare.             o Gruppo   1 (centro della pianura padano-veneta e
                                                                    include buona parte della Lombardia e quasi tutta
o Nel      Mezzogiorno e nel Centro la propensione a                l’Emilia-Romagna, e si estende verso la Toscana) e
      essere molto soddisfatti è pari a circa il triplo tra chi     2 (comprende prevalentemente territori nord-est, e
      lavora rispetto a chi è disoccupato, mentre al Nord           fascia pre e sub alpina fino al Piemonte): alti livelli
      è quasi il doppio.                                            di benessere sia in termini di outcome sia di driver;
                                                                    Si colloca in un’area ben delimitata
o La      sicurezza personale ha un impatto negativo
      sulla soddisfazione per la vita solo nel                    o Gruppo    4 (prevalentemente Mezzogiorno) e 5
      Mezzogiorno                                                   (aree interne in difficoltà nel Mezzogiorno): livelli
                                                                    significativamente inferiori di benessere
33

        Benessere, sostenibilità e imprese
                                                                Emissioni climalteranti e valore della produzione generati nelle attività
o Analisi       preliminare della diffusione nel sistema        produttive italiane per macrosettori. Anni 1995-2017
      produttivo di comportamenti virtuosi che mirano
      alla sostenibilità ambientale e sociale, al di là degli
      obblighi di legge (dati rilevati dall’Indagine
      sull’internazionalizzazione delle imprese).

o Per       ridurre l’impatto ambientale, l’88,4 per cento
      delle imprese attua la raccolta differenziata, mentre
      il 69,1 per cento controlla attivamente l’uso
      dell’energia pianificando o adottando misure per
      ridurne il consumo.

o La        valorizzazione dei propri dipendenti e
      l’attenzione al rapporto col territorio sono le misure
      adottate più frequentemente dalle imprese per
      migliorare la propria sostenibilità sociale.

o Dal     2008 le emissioni climalteranti hanno subito
      una drastica diminuzione (es. energia) solo in parte
      spiegate dalla riduzione della produzione.
34

        La soddisfazione dell’occupazione

o Nuova base dati costruita a partire           dai microdati                         Risultati (pag. 265, Tav. 5.11)
      dell’indagine forze di lavoro (soddisfazione per
      l’attività lavorativa), integrati con informazioni sulle   • Il gruppo degli occupati classificati come “In difficoltà” (il 14,1 per
      condizioni reddituali dell’individuo e della sua             cento del totale) presenta un’elevata incidenza di donne, cittadini
      famiglia di fatto, sulle caratteristiche economiche e        stranieri, un livello di istruzione particolarmente basso ed una
      accessorie del suo contratto e sui connotati                 quota elevata di part-time involontario. Questo gruppo è
      strutturali e di performance del suo datore di lavoro
                                                                   fortemente concentrato nelle imprese di più piccole dimensioni con
      (impresa).
                                                                   segnali di difficoltà economiche, qui definite come “Micro in
o Due analisi cluster: la prima relativa agli individui            affanno”.
      (percezioni sulla qualità del proprio lavoro e delle
      condizioni oggettive del loro impiego); la seconda         • D’altra parte, gli occupati che esprimono livelli elevati di
      relativa alle imprese (indicatori strutturali e di           soddisfazione (circa il 19 per cento del totale) sono fortemente
      performance).                                                concentrati nelle imprese internazionalizzate e in quelle del settore
                                                                   finanziario, unità con buoni risultati economici e propensione alla
                                                                   crescita, inseriti in gruppi di imprese, spesso multinazionali
                                                                   italiane, con un basso ricorso al lavoro a termine.
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