Ruolo e opportunità per i Consorzi di tutela in Sardegna - Assessorato dell'Agricoltura e Riforma Agro-pastorale

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Ruolo e opportunità per i Consorzi di tutela in Sardegna - Assessorato dell'Agricoltura e Riforma Agro-pastorale
Assessorato dell’Agricoltura e Riforma Agro- pastorale

Ruolo e opportunità per i Consorzi di tutela
              in Sardegna

                          Giovanna Canu
Obiettivi strategici per il nostro sistema agricolo:

• l’aggregazione dei produttori agricoli

• l’integrazione delle filiere produttive

• la sostenibilità ambientale

• la qualità delle produzioni

• la multifunzionalità dell’azienda agricola in un’ottica di
  sviluppo rurale
Obiettivi generali e settore vitivinicolo

Per il raggiungimento di questi obiettivi,
applicati al settore vitivinicolo che produce
vini a denominazione d’origine, quindi “vini
di qualità”, i Consorzi di tutela delle
denominazioni d’origine possono svolgere
un ruolo da protagonisti.
Che cosa sono i Consorzi di Tutela?

• I Consorzi di tutela vennero normati per la
  prima volta nel lontano 1963 , con il DPR 930,
  abrogato dalla legge n. 164/92.
• I consorzi di tutela sono degli organismi
  associativi volontari interprofessionali dei quali
  fanno parte viticoltori, trasformatori ed
  imbottigliatori di una denominazione d’origine, ai
  quali la legge 164/1992 attribuisce prerogative
  diverse a seconda della loro rappresentatività.
Compiti in base alla rappresentatività

• Il primo e più semplice livello è quello dei consorzi che si occupano
  soltanto della tutela della denominazione.

• Quelli che dimostrano di avere una rappresentatività di almeno il
  40% dei produttori e della superficie iscritta all’albo dei vigneti
  possono chiedere di esercitare anche le funzioni di vigilanza sui
  propri associati. La “vigilanza” significa il controllo di tutta la
  produzione, dal vigneto alle operazioni di vinificazione, fino
  all’imbottigliamento.

•    I consorzi di tutela che hanno una rappresentatività del 66% ed altri
    requisiti previsti dal decreto ministeriale del 29 marzo 2007 possono
    essere incaricati di svolgere la funzione di vigilanza su tutti gli
    utilizzatori della DOC ( erga omnes). Questi controlli sono pagati dai
    viticoltori, dai vinificatori e dagli imbottigliatori in base ad un piano
    dei controlli e ad un tariffario approvato da Regione e Ministero.
Le 20 denominazioni
        I
                    DOC e DOCG della Sardegna
Le produzioni DOC in Sardegna

                                               Cannonau di
                              Altri             Sardegna
     Alghero DOC              4%                  20%
         12%

Carignano del
    Sulcis
     5%

   Monica di
   Sardegna
      8%
                                                      Vermentino di
Nuragus di                                             Sradegna
           Vermentino di                                  27%
 Cagliari
              Gallura
   7%
               17%
Potenzialità espansione DOC

                                      Superfici DOC                Produzione
                         Superficie    Rivendicate                    vino DOC
           VINI DO          Vigneti      mediamente   Differenza        media
                            ha         (2004/2006)                 (2004/2006)
                                           ha                           hl

Cannonau di Sardegna       7241           1420          5821         58.850

Carignano del Sulcis       1.730          396           1344         15.751

Monica di Sardegna         2971           292           2679         17.528

Nuragus di Cagliari        3.312          195           3117         9.514

Vermentino di Gallura                     790                        39.469

Vermentino di Sardegna     2867           707           1370       53.948,63
I consorzi di tutela della Sardegna

• Consorzio di tutela vini di Sardegna (36 aziende
  associate)
• Consorzio di tutela vino Carignano del Sulcis (8
  aziende associate)
• Consorzio di tutela vini di Cagliari (16 aziende
  associate)
• Consorzio di tutela vini di Alghero e Sorso Sennori
  (3 aziende associate) –
• Consorzio di tutela Cannonau di Sardegna – (10
  Aziende associate)
Quale potrebbe essere il ruolo dei Consorzi di tutela in
                    questo ambito?

• Protagonista e gestore della denominazione
  organismo rappresentativo degli interessi dei
  produttori.
• Capacità di elaborare progetti e suggerimenti
  per politiche differenziate a seconda della
  tipologia della denominazione.
• Si possono utilizzare strumenti indifferenziati su
  tutto il territorio, quando ci sono produzioni,
  aziende e territori con problematiche
  completamente diverse?
• Esempio: Vermentino di Sardigna e Malvasia di
  Bosa.
In che modo le politiche e la programmazione regionale danno
              opportunità per la crescita del settore?

•   Legge Finanziaria regionale del 2008 , all’articolo 7 “ disposizioni a
    favore del sistema produttivo isolano” sono previsti al comma 15 aiuti
    per l’avviamento dei Consorzi di tutela e delle organizzazioni dei
    produttori, con uno stanziamento di 2.060.000 per il 2008.

•   Programma di sviluppo rurale 2007/2013, con misure nell’ASSE 1
    competitività sia per le aziende agricole che aderiscono ai sistemi di
    qualità riconosciuti: per la prima volta vengono incentivati in
    Sardegna i produttori vitivinicoli che aderiscono ai sistemi di qualità.

•   Per i consorzi di tutela la misura che prevede aiuti per progetti di
    informazione e promozione nel mercato interno.

    Programma di supporto nazionale, ai sensi della nuova OCM vino a
    partire dall’anno finanziario 2009 e fino all’anno 2014 incentivi per la
    promozione nei paesi terzi

    Finanziaria regionale all’articolo 7 comma 14 con un finanziamento per
    il 2008 di 5.000.000 ( non esclusivo per il settore vitivinicolo).
Linee di intervento da perseguire

Lo sforzo dell’amministrazione pubblica nel suo insieme ,
intendo quindi l’Assessorato dell’Agricoltura, LAORE,
AGRIS, ARGEA ed enti locali è quello di far crescere
l’integrazione tra i soggetti pubblici,sviluppare una
sistematica partecipazione ai processi decisionali e
gestionali di tutti i soggetti interessati e studiare linee di
intervento modulate sulle esigenze di ciascun territorio a
partire dall’analisi delle peculiarità e dei i punti di forza e
di debolezza del sistema vitivinicolo locale individuato
nei suoi elementi caratterizzanti.
Grazie per l’attenzione
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