Roberto Simoni - UN IMPEGNO DI CONCRETEZZA - Cooperazione Trentina
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“MANIFESTO” del candidato alla presidenza della Roberto Simoni e suoi sostenitori UN IMPEGNO DI CONCRETEZZA
La Federazione che vorrei La Federazione è l’ente di rappresentanza unitario che accoglie tutte le sfaccettature di un movimento così ampio da contenere al suo interno anche tutte le istanze culturali della comunità trentina. La Federazione deve rappresentare il movimento cooperativo trentino come sistema pluralistico che, nel rispetto del «diritto alla differenza» di ciascuna cooperativa associata, sappia coltivare l’unità dell’insieme e il suo legame profondo con il territorio. Soltanto la sintesi di culture, esperienze e professionalità diverse potrà infatti restituire alla Federazione il suo slancio strategico; l’attuale modello di governance federale, certamente perfettibile, coglie nel segno l’esigenza di coniugare l’autonomia di pensiero e di indirizzo dei cinque settori del movimento con l’esigenza di unità di principi, strategie e azioni del sistema cooperativo. Ogni riforma del modello dovrebbe quindi rafforzare questa combinazione, scongiurando forme di governo personalistiche (tipo «lista del Presidente»), che annichiliscano il ruolo del Consiglio di amministrazione – organo elettivo deputato per eccellenza a favorire la suddetta combinazione – che non può essere ridotto a semplice spettatore di scelte ispirate da occulti suggeritori esterni; la crisi generata dall’emergenza sanitaria, molto aggressiva, esige una straordinaria mobilitazione di tutto il sistema, per allestire le competenze, la coesione e le leadership necessarie a un’efficace azione di contrasto, basata sull’innovazione dei processi, dei modelli e delle risposte offerte ai soci e alla comunità. La Federazione dev’essere il propulsore di questa mobilitazione. Roberto Simoni 2020 | PAG 2
Gli obiettivi che ritengo prioritari La cooperazione è strumento di emancipazione e di sviluppo, il cui fine è la coesione sociale. In un contesto di straordinarietà, la cooperazione dell’impegno e della concretezza deve rilegittimarsi quale espressione economica di origine popolare, reinvestendo nel legame profondo tra le cooperative e il territorio. Per affrontare le prove dure che ci attendono è necessario: rafforzare i legami di sistema, favorendo alleanze, reti, aggregazioni, esperienze consortili e in genere i processi che fanno crescere le imprese cooperative elevandone la capacità di servizio ai soci e alla comunità; recuperare la credibilità della nostra cooperazione, un tempo modello di sviluppo e di convivenza, e oggi screditata da ostinate divisioni interne, anche a scapito di grandi progetti a trazione trentina che attendono soltanto di essere compresi; contrastare il perpetuarsi di intollerabili dualismi, fra cui il crescente disagio delle periferie geografiche, umane ed economiche, già presenti e in prospettiva sempre più consistenti anche in territori evoluti come il nostro; combattere ogni forma di inefficienza e di spreco, mediante la formazione sul campo, il controllo di gestione, stringenti regole di lealtà intercooperativa e nuovi modelli di condivisione di competenze manageriali e operative, che consentano di rendere partecipi tutte le cooperative delle abilità e dei saperi maturati in un sistema temprato da centotrent’anni di storia. Roberto Simoni 2020 | PAG 3
La collegialità che mi sostiene La nostra idea di rappresentanza della cooperazione non è una forma di adesione ideologica ma il comune intento di condividere un’osservazione ragionata e critica del presente per essere al servizio dei Soci, accompagnandoli nel necessario cambiamento. Se eletto, lavorerò ai suddetti obiettivi : elaborando il relativo programma in modo collegiale, con l’apporto delle idee e delle persone che mi hanno sostenuto fin qui e delle altre che nei prossimi giorni incontreremo; il programma sarà quello di una squadra determinata a interpretare nel modo più coerente e non divisivo il mandato dei Soci, grazie al contributo che ciascun componente offrirà in forza del proprio quotidiano impegno di cooperatore. La diretta esperienza dell’impresa cooperativa, con le sue ansie, ostacoli, responsabilità ma anche con la sua grande speranza di coesione sociale, non è infatti : sostituibile da professionalità acquisite dall’esterno, né screditabile come mera presunzione di potere – come vorrebbe una propaganda ostile – trattandosi invece di sincera dedizione alla causa comune, profusa a piene mani dai miei sostenitori, a cui, comunque vada, sarò sempre grato, sapendo che la loro elaborazione di pensiero non andrà perduta. Perché questa elaborazione viene dal reale vissuto cooperativo, dal prodotto di tanti sforzi in genuino spirito collaborativo, nonostante il tentativo di taluni, in questo confronto elettorale, di attribuirsi in esclusiva la provenienza «dal basso» delle proprie proposte. Ma il leale appoggio di tante persone, che mi incoraggiano in questa sfida, non consente ad alcuno di dichiararsi titolare di sensibilità generali e diffuse che appartengono soltanto alla base sociale e non possono essere espropriate. Roberto Simoni 2020 | PAG 4
La vera questione dei giovani e delle donne Se cerchiamo un medico, o un avvocato, non chiediamo quanti anni ha, ma se è bravo; se cerchiamo un collaboratore, non gli chiediamo da dove viene ma cosa sa fare. Con questa affermazione, banale ma vera, si vuol dire che: i giovani (seri) vanno valorizzati, più di quanto lo siano attualmente; non hanno tuttavia bisogno di un’attenzione dimostrativa, ma di autentico protagonismo, le cui reali possibilità sono in funzione della loro formazione e preparazione operativa; hanno cioè bisogno di «sapere» e di «saper fare»; in tutti i sistemi efficienti i giovani vengono preparati ad assumere ruoli importanti dopo avere dimostrato «sul campo» il loro talento, sostenuti da persone esperte e capaci; la Federazione deve pertanto ricercare con costanza e convinzione i migliori talenti, per completarne la formazione inserendoli nei vari comparti (come nelle esperienze di alternanza scuola-lavoro nei diversi settori; il Sait, ad esempio, collabora con l’Università per individuare studenti da inserire nel circuito della cooperazione fra consumatori tramite stage personalizzati); la formula vincente per garantire il ricambio della classe dirigente cooperativa è dunque in un mix di competenze consolidate con la freschezza di nuovi saperi e abilità; gli stessi principi valgono per la valorizzazione del ruolo delle donne: l’alternanza di genere va favorita facendo maturare talenti femminili dotati di conoscenze e capacità gestionali, anche all’interno degli organi amministrativi (come previsto anche dallo Statuto Ftcoop) e mediante politiche aziendali non discriminanti, aperte alla conciliazione tra vita e lavoro (ridefinendo orari e modelli organizzativi) sostenute da misure specifiche per le lavoratrici; si tratta in definitiva di temi da affrontare alla radice, non con generici proclami. In ogni caso le caratteristiche più adeguate per gli amministratori di ciascuna cooperativa sono decise dai Soci, non dal Presidente o da altri amministratori. Roberto Simoni 2020 | PAG 5
Al servizio di una realtà unica e poliedrica … una realtà non ci fu data e non c’è, ma dobbiamo farcela noi se vogliamo essere: e non sarà mai una per tutti, una per sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile. (Luigi Pirandello, Uno, nessuno e centomila) Ed ora qualche spunto su temi settoriali della logica del ripiano di bilancio. Si tratta di particolarmente sentiti, nel pensiero che la puntare all’emancipazione e alla crescita Federazione debba porsi al servizio dei vari dell’impresa sociale, non a scapito delle comparti del sistema cooperativo, che condizioni di lavoro ma utilizzandola anzi rappresentano il contatto reale con la come strumento di politica attiva del lavoro comunità e i suoi bisogni. (ad esempio per l’inserimento di espulsi svantaggiati post Covid), di completare il La cooperazione sociale aspira ad essere lavoro impostato attraverso gli protagonista diretta del sistema di welfare emendamenti, recepiti dalla Giunta provinciale: non più e non solo semplice provinciale con la L.P. 3/2020, in tema di fornitrice del sistema pubblico, ma vera Servizi di Interesse Generale, valutando a partner in un ruolo di sussidiarietà piena, in tal fine i singoli servizi. Anche la cui cooperazione e comunità si parlino cooperazione per l’abitazione potrà direttamente, per impostare i servizi rivolti ai rinvigorire il proprio ruolo post Covid (eco cittadini sulla base del libero spazio lasciato bonus) anche in termini di intercooperazione alla creatività e all’innovazione delle imprese (edilizia, lavoro, sociale). sociali e di una monitorata maggiore efficienza ed efficacia organizzativa. Ne Il settore del consumo, dibattendosi fra consegue una serie di temi rilevanti, quali la notevoli intralci organizzativi per la sicurezza, revisione del regime degli appalti di servizi il repentino aumento della domanda e i alla persona e di inserimento lavorativo di rifornimenti, ha garantito comunque un persone svantaggiate e disabili, per far spazio servizio essenziale per limitare gli alla coprogrammazione e coprogettazione, spostamenti delle persone (spesa a al superamento del sistema domicilio) e in favore delle comunità dell’accreditamento (misurando l’impatto periferiche (negozi di prossimità). Dannosa e sociale dei diversi progetti, piuttosto che infondata si è rivelata la polemica – cavalcata, limitarsi ad una valutazione preventiva pur con toni moderati, anche dalla Giunta teorica), del criterio di rotazione (che ha provinciale - sui prezzi praticati dai negozi vanificato le semplificazioni per gli appalti cooperativi di prossimità, che invece sono al sotto soglia comunitaria, nonostante limite del sostenibile, incorporando anche il l’inefficace ripiego della «deroga motivata») e disvalore di un servizio capillare sempre Roberto Simoni 2020 | PAG 6
meno remunerativo, che meriterebbe non Trento come a Roma - e pienamente una censura ma un plauso da parte consapevole che le casse rurali hanno dell’opinione pubblica e una tutela da parte costituito i gruppi bancari cooperativi in dell’ente pubblico. Un servizio alla comunità adempimento a un obbligo di legge, ma che comunque la cooperazione fra anche (soprattutto) per dotare il sistema di consumatori deve impegnarsi a mantenere, eccellenti strumenti per crescere e migliorare confidando sull’efficienza del sistema, che come banche e anche come cooperative con deve atteggiarsi a «serbatoio unico», in il loro attaccamento al territorio, e quindi nel grado di distribuire e compensare costi e loro esclusivo ruolo di servizio allo sviluppo benefici sociali, grazie a un’accorta gestione inclusivo e partecipato delle economie locali. e adeguate politiche di sviluppo. La razionalità di questo serbatoio rimane Il comparto della produzione e lavoro deve dunque l’obiettivo portante del nostro affrontare un faccia a faccia con l’ente impegno in questo settore. In futuro pubblico sulle gare d’appalto, con l’obiettivo occorrerà perciò orientare le strategie del di cambiare l’attuale sistema degli appalti per Consorzio e delle Famiglie Cooperative ad un evitare i massimi ribassi camuffati da offerta progressivo adeguamento della rete economicamente più vantaggiosa, distributiva, con adeguamenti dei negozi, consentendo così di garantire condizioni di con attenzione alle innovazioni tecnologiche lavoro e retribuzioni dignitose ai lavoratori, e senza trascurare i piccoli negozi di con particolare attenzione al rinnovo dei comunità. Massima attenzione andrà inoltre contratti di lavoro. D’importanza strategica riservata alla ricerca di nuove opportunità sarà l’apertura di un confronto con la pubblica commerciali, con nuove aperture in aree amministrazione per valutare modi e strategiche, nel rigoroso rispetto dei criteri di opportunità del partenariato pubblico - sostenibilità economica e finanziaria, con il privato. Serve poi una riflessione sulle supporto delle capacità tecniche e politiche attive del lavoro, in cui la professionali, coltivate all’interno di Sait. cooperazione deve continuare ad offrire il proprio contributo di idee e di organizzazione Il credito cooperativo, diversamente dalle per garantire efficienza, efficacia e banche nazionali, ha aderito con prontezza trasparenza. al protocollo proposto dalla Provincia per garantire la liquidità al tessuto economico, Il comparto agricolo soffre per ma c’è una sovrapposizione fra misure l’irrigidimento dei controlli, anche alle nazionali (totalmente garantite dallo Stato) e frontiere, e per la chiusura di bar, ristoranti, provinciali (contributo in conto interessi), con alberghi, attività agrituristiche e punti strozzature amministrative e forte rischio di vendita. Ma per il futuro il lampeggiante su una nuova impennata dei crediti deteriorati cui tenere fisso lo sguardo sarà la (come nel 2008-2010). Nonostante le sostenibilità, nel suo pieno significato, sia in difficoltà, sappiamo che il credito senso economico, sia in senso sociale e cooperativo continuerà comunque a caricarsi ambientale; perché è la cura di questi ultimi sulle spalle i problemi delle famiglie e delle aspetti, prima che di ogni altro, che oggi ci imprese trentine, forte anche del supporto chiedono i consumatori e l’intera società sul piano industriale che, come abbiamo civile. Benché a questo riguardo le misurato e apprezzato anche in questi mesi cooperative agricole trentine siano di emergenza, deriva dall’appartenenza a un all’avanguardia, appare sempre più grande gruppo bancario cooperativo. La necessario stringere con i consumatori un sfida è riuscire a valorizzare questa nuovo rapporto di fiducia, nel cui ambito appartenenza anche in termini di sviluppo dovrà rientrare sia una particolare attenzione del modello e dei valori del movimento ai mutamenti nelle abitudini alimentari, sia lo cooperativo, a partire dalla concreta sviluppo delle sinergie fra agricoltura, turismo, applicazione della proporzionalità consumo e lavoro, orientata alla promozione normativa, che può favorire la necessaria di un ambiente salubre che offre prodotti biodiversità nel sistema del credito in cui, agricoli genuini e di qualità, ottenuti con un altrimenti, la specificità cooperativa rischia lavoro dignitoso, in una trasversalità l’omologazione. Questa sfida può essere cooperativa pienamente rispettosa della vinta da un credito cooperativo unito - a persona umana e della natura. Roberto Simoni 2020 | PAG 7
E dal primo agosto … comunque al lavoro! Se uno di noi si ammala, non si chiede se curarsi sia un mezzo o un fine: sente che è una priorità assoluta e pensa soltanto a guarire. L’inefficienza è come una malattia, se non si cura, peggiora. Quest’altro motto offre l’opportunità di sottolineare che: • nemmeno la cooperazione trentina può perdersi in sterili dibattiti ideologici, rimpallando la responsabilità del buon governo fra poli estremi, che sono antagonisti soltanto in apparenza, come efficienza e solidarietà, o crescita dimensionale e partecipazione, oppure tecnologia e lavoro, perché questi poli possono convivere e il loro equilibrio è la misura del buon governo cooperativo; • le priorità di lavoro sono urgenti e di enorme portata, perché, come sappiamo, la pandemia ha avuto anche in Trentino pesanti conseguenze, sul piano umano, sanitario, economico e sociale. I danni economici hanno colpito la cooperazione con intensità differenziata; nessun settore ne è esente, ma alcuni sono stati letteralmente messi in ginocchio. • Ciò porta alla necessità di dover coltivare anche l’aspettativa di un adeguato sostegno pubblico. Fra gli auspici formulati nei confronti della Provincia, uno, comune a tutte le categorie economiche, riguarda la costituzione di una task force per intercettare le migliori opportunità di supporto finanziario, anche in relazione alla progettualità europea. Sarebbe il punto di partenza per un confronto su un’azione antirecessiva concreta e orientata a non lasciare indietro nessuno; ma non possiamo certo nasconderci sotto l’ala protettrice dell’Autonomia. Il domani è prima di tutto nelle nostre mani. In conclusione, dal primo agosto, a chiunque spetti … al lavoro! L’autunno e il futuro non faranno sconti… … per perseguire questi fini faremo tutto ciò che è necessario e, credetemi, sarà sufficiente.. (Mario Draghi, Il discorso del «Whatever it takes») Trento, 21 luglio 2020
“MANIFESTO” del candidato alla presidenza della Roberto Simoni e suoi sostenitori
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