Rete Meta-MEMORIA della SHOAH 2021
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COSA FURONO LE volta dall’Unità d’Italia si divisero i cittadini italiani tra ebrei e non ebrei. LEGGI RAZZIALI Mentre studenti e insegnanti ebrei venivano cacciati dalle scuole, altre 1938 - 2018 misure discriminatorie e restrittive si Ottanta anni dalle Leggi Razziali preparavano a entrare in vigore. in Italia A seguito delle Leggi razziali, ci fu la I decreti «Per la difesa della razza» deportazione, l’internamento e lo furono emanati da B. Mussolini e sterminio dei cittadini ebrei, in Italia e in firmati dal re Vittorio Emanuele III il 5 tutti i Paesi europei sottoposti al Settembre del 1938. Furono approvati controllo nazista. dal Consiglio dei Ministri del Regno Il termine «Shoah» in lingua ebraica, fu d’Italia l’11 novembre del 1938 e il 14 lo sterminio di 6 milioni di persone dicembre approvati a Montecitorio con soprattutto tra il 1941 e il 1944. un lungo applauso e il consenso Ricordando il giorno in cui si unanime a scrutinio segreto dei 351 aprirono i cancelli di deputati presenti. Erano il seguito della Auschwitz riconosciamo discriminazione razziale già normata dal fascismo in riferimento agli abitanti l’unicità e universalità della delle colonie in Africa e per la prima Shoah in Europa.
SCOPO DELL’INCONTRO Richiamare alla mente coloro che reagirono e si opposero mettendo a repentaglio la loro vita: I «giusti tra le nazioni» “La memoria non è un dato oggettivo. Si ricorda in base ad un processo che parte da fuori di sé e torna dentro. Nominare fatti, luoghi, persone, oggetti presenti in vivo o in memoria serve a richiamare significati interni o interiori. Determinante è il modo in cui se ne parla, il tempo scelto e l’occasione. I dati oggettivi di contorno tuttavia sono importanti dato che la memoria è in ogni caso una selezione cosciente di ciò che collettivamente vogliamo ricordare. Il giudizio morale implicato sull’accaduto consente o meno di farsi attraversare dal ricordo e di diventare capaci, forse, di ospitare il dolore, nell’impegno di tenere lo sguardo rivolto al bene e alla via della bellezza”. Vito Mancuso, La via della bellezza, Garzanti, Milano 2018
Esprimere insieme riconoscenza per coloro che reagirono e si opposero mettendo a repentaglio la loro vita: “Vogliamo ricordali contro ogni forma di ingiustizia e sopraffazione, a tutela dei diritti fondamentali. I 12 GIUSTI TRA LE NAZIONI del territorio trevigiano riposano nel Giardino dei Giusti del Memoriale Yad Vashem - Cinque cittadini di Possagno - Uno di Treviso - Uno di Piavon di Oderzo - Cinque sacerdoti Don Angelo Dalla Torre – doc. del Seminario Don Giuseppe De Zotti – doc. del Pio X Don Giovanni Simeoni – Rettore del Pio X Don Ferdinando Pasin – Parroco S. Martino Giardino di Yad Vashem - Gerusalemme Mons. Oddo Stocco – Parroco di S. Zenone
Studiare e riflettere «Ponti di Amicizia: Memoria consapevolezza responsabilità», - come viene recepita la Shoah propone un’azione di studio e di dai giovani studenti che fanno riflessione. coabitare in classe culture, provenienze e tradizioni diverse; Di fronte ai numerosi gesti di - Come impariamo a riconoscere antisemitismo presenti nel il pericolo per reagire in modo nostro contesto democratico e responsabile in mutate condizioni civile è necessario rinvigorire la storiche. consapevolezza che la Memoria - come elaboriamo nuovi della Shoah è un valore contesti ed esperienze di costitutivo della Unione Europea. coabitazione sicura a supporto di una nuova coscienza collettiva Ci domandiamo: sostenuta dalla normativa istituzionale.
Testimonianze dal Marocco atti semplici e concreti di Karima Moual – 2.2. 2016 LA STAMPA …La tragedia della Shoah si commemora da alcuni anni in Marocco e custodisce nella sua barbarie anche le testimonianze di coloro che hanno difeso amici o semplicemente sconosciuti cittadini marocchini ebrei che chiedevano un nascondiglio o un aiuto per scampare alle persecuzioni naziste.
Quando gli emissari di Pétain (Governo francese di Vichy collaborazionista con il nazismo) chiesero la lista dei nominativi da deportare, il re Mohammed V protesse i 250.000 ebrei marocchini le loro vite e le loro proprietà. Anche la popolazione del Marocco reagì in difesa dei propri vicini e colleghi, mise a disposizione degli ebrei le case ove potessero rifugiarsi e nascondersi, custodì i loro oggetti perché non fossero confiscati, divise il poco cibo, preavvertì gli ebrei delle razzie delle SS di cui venivano a sapere. Nutrici arabe crebbero bambini ebrei; fornai arabi sfornarono clandestinamente pagnotte per sfamare gli ebrei cui le razioni alimentari erano ridotte a niente; pastori arabi accolsero e nutrirono ebrei nelle loro capanne isolate.
Sono alcune delle tante storie di umanità, di convivenza, di amicizia e rispetto che raccontano l’ebraismo e l’islam attraverso atti semplici ma concreti. Storie che mettono in luce la straordinarietà dell’incontro, della solidarietà, della sintonia e della complicità che segnano queste due comunità prima di tutto umane.
Quando ci fu un forte esodo di popolazione ebraica, nel villaggio berbero di Arazan, a Sud del Marocco, un anziano signore mantenne una promessa. Nel 1962 gli era stata lasciata la chiave della sinagoga dall’ultimo ebreo abitante di quel villaggio. «Custodiscila - gli aveva detto - e se un giorno un ebreo arrivasse in questo villaggio e chiedesse di una sinagoga, portagli questa chiave». Da quel giorno, Karim Hadad onora il patto del suo amico ebreo e custodisce la chiave della sinagoga come un gioiello prezioso. E non è il solo.
Testimonianze della scuola in Italia Lettura del volume RITORNO A SCUOLA "L’educazione dei bambini e dei ragazzi ebrei a Venezia tra Leggi razziali e dopoguerra". A cura di Laura Voghera Luzzatto, Maria Teresa Sega, Nuova Dimensione, 2012 …Ci siamo accorti che i bambini ebrei, esclusi dalla scuola dal 1938 al 1945, quando si ritrovarono tra i banchi, quello fu il segnale che la vita normale poteva Laura e Amos Luzzatto, Venezia 20 giugno 2013 essere ripresa anche dopo tanta sofferenza… Nel libro sono presenti molti disegni di guerra e anche molti ritratti che documentano la gioia di stare insieme a scuola. Questo ci ha spinto a guardarci in faccia a scoprirci come gruppo e a voler dare la nostra testimonianza collettiva. (Classe 4^ - Scuola Primaria G.Ciardi Treviso)
RITRATTI L’insegnante Anna Travan spiega come gli alunni abbiano osservato le immagini del libro per coglierne le caratteristiche ricorrenti che hanno poi riconosciuto nei ritratti eseguiti da Modigliani, artista di cultura ebraica che aveva studiato a Venezia prima del conflitto mondiale. E’ nato spontaneo nei bambini un interesse per la ritrattistica nelle varie epoche e la richiesta di ritrarsi tra loro.
Osservando gli alunni al lavoro, ho potuto vedere la disponibilità reciproca a rendere possibile il lavoro dell’altro su di sé, a cogliere nell’espressione del volto l’interiorità dell’altro e a trasformarla in forma e colore. Questo sforzo ha creato tra i bambini un livello più profondo di conoscenza e di interesse maggiore l’uno per l’altro.
Oggi questi ragazzi dai diversi profili ci osservano per dirci: “Noi siamo qui per il bene per tutti”.
Lettera ai genitori “Invia una Lettera” PER CONDIVIDERE IL DOLORE Scuola Primaria G.Ciardi Treviso Cari genitori, vi scriviamo perché a scuola abbiamo studiato cosa furono le leggi razziali in Europa e in Italia. Queste leggi, promulgate nel 1938 prevalentemente contro tutti gli ebrei, proclamavano la superiorità della razza ariana e determinarono l’esclusione dei cittadini ebrei dalla scuola e dai pubblici uffici, la confisca dei beni, la persecuzione, la deportazione nei campi di concentramento e infine l’annientamento nei campi di sterminio.
Cari studenti Risposta dai grazie delle vostre lettere e della vostra genitori indignazione su questa vicenda che dopo 80 anni interroga ancora, la storia LA VITA DOPO dell’Italia e dell’ Europa. Le leggi razziali furono abrogate solo tra il 1944 e il 1947 LA SHOAH con atti legislativi successivi. Memoria L’impegno d molte persone ha fatto sì che consapevolezza oltre la Shoah la vita ebraica sia continuata e sempre più da vicino possiate responsabilità incontrare ragazzi e ragazze ebrei nelle scuole, negli studi, nella vita comune pienamente cittadini in Italia e in Europa. L’antisemitismo vecchio e nuovo che pur talvolta si fa presente nella società non turbi la vostra lucidità di cuore e di pensiero e lo studio via sorregga con gli argomenti per contrastarlo.
Contribuire a rinforzare l’attitudine allo studio per reagire al pericolo, con l’impegno del sentimento e SCOPO della ragione per dare un nome alla violenza e DELLA contrastarla. E moltiplicare nuove esperienze positive con gli strumenti della mediazione educativa RICERCA e didattica.
Fare un’esperienza di ricerca nella quale le differenze si esprimano e si compongano in una prospettiva comune più ampia Sandro Silvestri, Presidente Associazione Giuseppe Martini e M. Letizia Chiavellati di Rete Meta introducono l’esperienza di ricerca didattica ”Ponti di Amicizia: Italia Israele Palestina Giordania - 2018 – 2020 “Mi Presento e Ti presento, nella prospettiva che la ricerca internazionale rivolga le sue politiche anche nel settore dell’Istruzione di base.
DUE LIBRETTI «PONTI di AMICIZIA 2020»
Memoria Consapevolezza Responsabilità Il programma di formazione e ricerca è promosso a Treviso dall’ Associazione “A Light for Hope – Luce di Speranza” Onlus e Rete Meta, in collaborazione con: Associazione Giuseppe Martini, IC4 “L. Stefanini”, IC5 “ Coletti", IC “Casteller Paese", Circolo Hilal e Cooperativa di Solidarietà Segreteria Insegnanti di IRC della diocesi
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