REPORT BANCA DATI ARCAT TOSCANA ANNO 2013
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Il presente lavoro è stato sostenuto e promosso dall'ARCAT Toscana con la collaborazione del Centro Alcologico Regionale Toscano. Il testo è stato scritto da Tiziana Fanucchi e Valentino Patussi con la collaborazione di Ester Macrì per le elaborazioni di dati. La raccolta delle schede e l’inserimento nel database è stata effettuata dal Gruppo Banca Dati dell'ARCAT Toscana. Si ringraziano tutte le famiglie e i Servitori-Insegnati dei Club della Toscana che hanno partecipato e contribuito alla ricerca. Per informazioni e commenti: tiziana.fanucchi@gmail.com
INDICE Introduzione Il valore della ricerca nell’ approccio ecologico-sociale 1. Risultati della ricerca DATACLUB 2013 in Toscana 1.1 Strumenti e metodi di ricerca 1.2 Il campione 1.3 Le schede ACAT 1.4 Le schede Club e Servitore-Insegnante 1.5 Le schede individuali 1.6 Le schede “Partecipare per migliorare” 2. Conclusioni e prospettive future Allegati 1. Scheda ACAT 2. Scheda Club e Servitore-Insegnante 3. Scheda individuale 4. Scheda “Partecipare per migliorare”
INTRODUZIONE IL VALORE DELLA RICERCA NELL'APPROCCIO ECOLOGICO-SOCIALE Nel corso del suo lavoro con i Club, Hudolin più volte ha ribadito l'importanza di documentare tutte le attività svolte e di fare ricerca in modo da dare dignità scientifica alla metodologia. La ricerca è un processo ampio e complesso che non coincide con la sola raccolta sistematica di dati su cui peraltro Hudolin insisteva molto, ma si articola in fasi diverse, tutte importanti per la crescita del sistema: dalla definizione degli obiettivi e dello strumento, all'indagine stessa, all'elaborazione dei dati, alla loro lettura e restituzione. La ricerca è un'attività che consente di esercitare il nostro pensiero critico, sospendere l’azione e osservare noi stessi e le nostre comunità di appartenenza con il desiderio e la curiosità di conoscerci meglio e con l'intento e il coraggio di valutarsi. La valutazione di sé stessi e di quello che si fa diventa valorizzazione: ciò che non viene valutato, infatti, si svaluta, si perde, non si migliora e non cresce. Valutarsi e valorizzarsi sono attività che permettono di farsi conoscere nella comunità in modo oggettivo, affidabile, verificabile e condivisibile dando senso e consistenza alla nostra presenza e alle nostre attività. Raccogliere informazioni nel tempo con la capacità di migliorare volta volta lo strumento e costruire banche dati continuamente aggiornate risultano essere modalità utili per osservare e monitorare un fenomeno in continua evoluzione come quello dei Club e dei problemi alcolcorrelati. Il primo esperimento fatto in questa direzione da Hudolin all’inizio del suo lavoro, nel 1964, fu il “Registro degli alcolisti ospedalizzati della Repubblica di Croazia”, strutturato secondo un approccio esclusivamente medico e non condiviso dalle persone oggetto della ricerca. Con lo sviluppo della metodologia in Italia, dagli anni '80 del secolo scorso, si è iniziato a definire banche dati sempre più realizzate dagli stessi membri dei Club, passando gradualmente da una ricerca passiva fatta dai professionisti, ad una ricerca attiva, fatta e partecipata dai Club, soggetti della ricerca. Da banche dati regionali, come quella del Trentino, del Piemonte, della Lombardia, della Toscana, del Veneto, della Liguria, nel tempo si è arrivati ad affinare, grazie anche all’iniziale collaborazione con l’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa, un modello di banca dati nazionale, il progetto DATACLUB che ha preso avvio nel 1999 e che nel tempo è sempre diventato più proprietà e responsabilità dei Club. Certamente nel tempo si sono presentate molte criticità, dalla necessità di una formazione specifica delle famiglie e dei servitori-insegnati sull'importanza della ricerca e sulle modalità di raccolta dei dati attraverso le apposite schede recentemente riviste, alla paura dell'identificazione da parte dei partecipanti alla ricerca, alla mancata o non costante partecipazione di molti Club. La volontà forte di promuovere, realizzare e valutare un metodo attendibile di ricerca sulla qualità e l'efficacia del lavoro dei Club e l'impegno congiunto delle famiglie e dei servitori-insegnati sta, tuttavia, permettendo di affrontare le difficoltà e trasformare le criticità in momenti di crescita, confermando l'importanza di un'iniziativa come questa che si può considerare unica nel suo genere.
CAPITOLO 1 I RISULATATI DELLA RICERCA DATACLUB 2013 IN TOSCANA 1.1 Strumenti e metodi di ricerca La presente ricerca ha utilizzato le tre schede del progetto DATACLUB dell’AICAT (punti 1-2-3) più una scheda predisposta dal CAR Toscano (punto 4): 1. Scheda rivolta alle Associazioni (All. n. 1) per raccogliere informazioni sul numero dei Club, delle attività formative e sulla collaborazione con le realtà territoriali; 2. Scheda rivolta ai Club e ai Servitori-Insegnanti (All. n. 2) finalizzata a raccogliere informazioni generali sui Club, sul numero di famiglie e sulla figura del Servitore-Insegnante; 3. Scheda individuale (All. n. 3) rivolta ad ogni soggetto che frequenta a vario titolo il Club per indagare caratteristiche anagrafiche, accesso ad altri trattamenti specifici, comportamenti a rischio prima e dopo l'ingresso al Club. 4. Scheda “Partecipare per migliorare” proposta per la prima volta quest’anno, come raccolta di valutazioni e suggerimenti all’interno dei Club sull’associazione. Le schede sono state diffuse nei Club a partire dal mese di gennaio 2014 e i dati raccolti fanno riferimento al 2013. Ogni ACAT ha provveduto alla raccolta e all’inserimento nell’apposito database online (google drive). L’inserimento dei dati online è avvento nel periodo febbraio – luglio 2014. L’elaborazione dei dati è stata realizzata dal Centro Alcologico Regionale Toscano, in maniera distinta per tipologia di scheda. 1.2 Il campione Nella tabella 1 viene mostrato il numero di schede compilate per ognuna delle quattro tipologie utilizzate per la ricerca e precedentemente descritte. Si sottolinea che il livello di rappresentatività che i dati hanno, è determinato dal grado di copertura del campione. Sono state raccolte 13 Schede ACAT (1 in più rispetto al 2010), 66 Schede Club e Servitori-Insegnanti (2 in più rispetto al 2010) e 572 Schede individuali (39 in più rispetto al 2010). Inoltre sono state anche raccolte 354 schede “Partecipare per migliorare” non somministrate nel 2010. In totale nel 2013 sono state compilate e inserite nel database 1005 schede. Tabella 1. Numero compilazione delle schede di valutazione SCHEDE N. COMPILAZIONI 2013 N. COMPILAZIONI 2010 Schede ACAT 13 12 Schede Club e Servitore-Insegnante 66 64 Schede individuali 572 533 Totale 651 609 Scheda “Partecipare per migliorare” 354 / Totale 1005 609
1.3 Le schede ACAT Nella figura 1 sono riportate le ACAT che hanno compilato la prima scheda, quella per l’associazione. Rispetto alla ricerca del 2010, nel 2013 hanno partecipato l’ACAT Follonica, l’ACAT Pratese, l’ACAT Valdinievole e l’ACAT Empoli e quella di Grosseto Sud che nel 2010 non erano ancora state fondate. Non hanno invece aderito l’ACAT Bassa Val di Cecina, l’ACAT Val di Cornia, l’ACAT Val d’Elsa e l’ACAT Pisana. Riguardo a quest’ultima, si precisa che i Servitori–Insegnanti e i membri di club hanno comunque compilato le rispettive schede. GARFAGNANA PRATO MASSA MONTIGNOSO VALDINIEVOLE SESTO F.NO - CAMPI B.ZIO PERETOLA VERSILIA EMPOLI LUCCA PISTOIA LIVORNO FOLLONICA GROSSETO GROSSETO SUD NORD Figura 1. ACAT che hanno compilato la scheda dell’associazione, anno 2013 La tabella 2 mostra il numero di schede Club e Servitori-Insegnanti e di schede individuali compilate per ogni ACAT che ha aderito alle ricerca L’ACAT con il maggior numero di schede Club e Servitori-Insegnanti è quella di Grosseto Nord (9) mentre quella con il maggior numero di schede individuali è l’ACAT Sesto Fiorentino-Campi Bisenzio- Peretola (68). Si sottolinea che nessun membro di Club dell’ACAT Empoli ha partecipato alla ricerca e che, come precedentemente detto, dell’ACAT Pisa manca la scheda Associazione ma sono state raccolte 2 schede Club e Servitori-Insegnanti e 21 schede individuali.
Tabella 2. Numero delle schede Club e Servitori-Insegnanti (S-I) e schede individuali raccolte per ACAT, anno 2013 ACAT SCHEDE CLUB e S-I SCHEDE INDIVIDUALI Empoli 2 0 Follonica 2 11 Garfagnana 5 30 Grosseto Nord 9 64 Grosseto Sud 8 58 Livorno 5 53 Lucca 6 55 Massa –Montignoso 3 46 Pisa* 2 21 Pistoiese 6 50 Prato 5 58 Sesto Fiorentino Campi Bisenzio Peretola 6 68 Valdinievole 2 13 Versilia 5 45 TOTALE 66 572 *Manca la scheda ACAT La tabella 3 mostra in ordine crescente l'anno di fondazione delle ACAT partecipanti alla ricerca: l'ACAT con la più lunga storia associativa è quella Pratese (1989) mentre le ACAT più recenti, come accennato in precedenza, sono l'ACAT Empoli e quella di Grosseto Sud, entrambe fondate nel 2013. Tabella 3. Anno di fondazione delle ACAT in ordine crescente ACAT ANNO DI FONDAZIONE Prato 1989 Garfagnana 1991 Versilia 1992 Pistoiese 1993 Valdinievole 1993 Sesto Fiorentino Campi Bisenzio Peretola 1997 Massa –Montignoso 2000 Lucca 2000 Livorno 2007 Follonica 2011 Grosseto Nord 2012 Empoli 2013 Grosseto Sud 2013
La maggioranza dei Presidenti delle ACAT partecipanti alla ricerca (9 su 13) è in carica da un tempo compreso tra 1 e 5 anni (Follonica, Garfagnana, Grosseto Nord, Grosseto Sud, Massa-Montignoso, Pistoia, Prato, Valdinievole, Versilia). In 3 ACAT il presidente è in carica da meno di un anno (Empoli, Livorno, Lucca) e solo nell’ACAT Sesto Fiorentino-Campi Bisenzio-Peretola (da ora citata come ACAT Sesto F.no-C.B.P.) la carica del presidente è in essere da 6 a 10 anni (Tab. 4). Tabella 4. Durata della carica di presidente ACAT, anno 2013 DA 1 A 5 ANNI MENO DI UN ANNO DA 6 A 10 ANNI Follonica Empoli Sesto F.no-C.B.P. Garfagnana Livorno Grosseto Nord Lucca Grosseto Sud Massa –Montignoso Pistoiese Prato Valdinievole Versilia Tutte le ACAT partecipanti alla ricerca aderiscono all’ARCAT Toscana. La tabella 5 descrive per ogni ACAT quanto dichiarato per il 2013 rispetto al numero dei Club a fine anno, al numero dei Club aperti o “riaperti” e al numero di quelli chiusi o “sospesi”. Le ACAT partecipanti alla ricerca, nel mese di dicembre 2013 hanno contato in totale 72 Club dei quali 8 sono stati aperti o “riaperti” nel corso dell’anno. Sempre nel corso del 2013, invece, 3 Club sono stati chiusi. Rispetto al 2010 il numero totale dei Club a fine anno è diminuito di 2 unità (72 contro 74) ma si ricorda che le ACAT che hanno partecipato quest’anno alla ricerca non sono tutte le stesse del 2010. Sono, tuttavia, cresciuti i Club aperti o riaperti nel corso dell’anno (8 contro 4) e sono diminuiti i Club chiusi (3 contro 4). Le ACAT col maggiore numero di Club dichiarati nel 2013 sono l’ACAT Pratese e quella Grosseto Nord (9 Club) mentre quelle con il numero minore di Club sono le ACAT Empoli, Follonica e Valdinievole (2 Club). Degli 8 nuovi Club aperti o riaperti nel corso del 2013, 3 appartengono all’ACAT Grosseto Nord, 2 all’ACAT Empoli e 1 rispettivamente alle ACAT Grosseto, Livorno e Sesto F.no-C.B.P. I 3 Club chiusi, invece, facevano parte delle ACAT Prato, Sesto F.no-C.B.P. e Valdinievole, 1 per ciascuna. La tabella 6 mostra il confronto tra il 2010 e il 2013 dell’andamento dei Club rispetto alle domande viste nella precedente tabella per le ACAT confrontabili, ovvero quelle ACAT che hanno partecipato alla ricerca sia nel 2010 che nel 2013 (Garfagnana, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa- Montignoso, Pistoiese, Sesto F.no-C.B.P., Versilia). In linea con l’andamento descritto sul totale, per queste ACAT si osserva una diminuzione del n. totale di Club nel mese di dicembre 2013 (6 Club in meno rispetto al 2010) ma un aumento di quelli nuovi o riaperti (2 in più rispetto al 2010) e una parità per i Club chiusi (1)
Tabella 5. N. Club a fine anno, N. nuovi Club aperti/riaperti, N. Club chiusi per ACAT, anno 2013 N. CLUB A FINE N. NUOVI CLUB APERTI ACAT N. CLUB CHIUSI ANNO O RIAPERTI Empoli 2 2 0 Follonica 2 0 0 Garfagnana 5 0 0 Grosseto Nord 9 3 0 Grosseto Sud 7 1 0 Livorno 8 1 0 Lucca 6 0 0 Massa M. 4 0 0 Pistoiese 6 0 0 Prato 9 0 1 Sesto F.no-CB P 6 1 1 Valdinievole 2 0 1 Versilia 6 0 0 TOTALE 72 8 3 Tab. 6 Confronto dell’andamento dei Club (n. a fine anno, nuovi/riaperti, chiusi) tra 2010 e 2013 (solo ACAT confrontabili) DIFF. N. CLUB N. CLUB DIFF. N. N. DIFF. N. N. NUOVI/ NUOVI/ 2013- CLUB CLUB ACAT CLUB CLUB 2013- 2013- RIAPERTI RIAPERTI 2010 CHIUSI CHIUSI 2013 2010 2010 2010 2013 2010 2013 2010 Garfagnana 5 5 = 0 0 = 0 0 = Grosseto N. 9 +4 3 +4 0 0 = 12 (sul 0 (sul Grosseto S. 7 tot.) 1 tot.) 0 0 = Livorno 8 8 = 1 1 = 0 0 = Lucca 6 8 -2 0 2 -2 0 1 -1 Massa M. 4 5 -1 0 1 -1 0 0 = Pistoiese 6 10 -4 0 0 = 0 0 = Sesto FCB.P 6 9 -3 1 0 +1 1 0 +1 Versilia 6 6 = 0 0 = 0 0 = TOTALE 57 63 -6 6 4 +2 2 1 = = nessuna differenza
Nel 2013, tra le ACAT partecipanti alla ricerca, ci sono in totale 70 Servitori-Insegnanti attivi, due in meno di quelli che risultano a disposizione (n=72) (Tab. 7). Questo risultato merita un’osservazione: la domanda “Servitori-Insegnanti a disposizione” non risulta chiara perché può essere interpretata sia come persone che hanno fatto il corso di sensibilizzazione, sia come Servitori-Insegnanti pronti ad attivarsi. Nel 2010 la scheda riportava solo la domanda “Servitori-Insegnanti attivi” ed in totale, nelle 12 ACAT partecipanti, ne risultavano 87. Tabella 7. N° Servitori-Insegnanti attivi e non attivi dichiarati dalle ACAT nell’anno 2013 N. S-I NON ATTIVI MA A ACAT N. S-I ATTIVI DISPOSIZIONE Empoli 3 3 Follonica 2 10 Garfagnana 5 10 Grosseto Nord 8 2 Grosseto Sud 7 3 Livorno 8 0 Lucca 5 4 Massa –Montignoso 3 6 Pistoiese 6 6 Prato 9 16 Sesto F.no-CB P 6 0 Valdinievole 2 3 Versilia 6 9 TOTALE 70 72 Rispetto alle attività di Educazione Ecologica Continua che le ACAT hanno svolto nell’arco dell’anno 2013, la tabella 8 mostra la situazione per ACAT riguardo alle Scuole Alcologiche Territoriali (SAT). In particolare è emerso che: 9 ACAT su 13 hanno realizzato una SAT I modulo (69,2%) 5 su 13 una SAT II modulo (38,5%) 7 su 13 hanno realizzato una SAT III modulo (53,8%). Questi dati sono inferiori a quelli del 2010: allora, infatti, il 75% delle ACAT che avevano aderito alla Banca dati aveva realizzato una SAT I modulo, il 58,3% ne aveva organizzato una di II modulo e il 66,7% una di III modulo.
Tabella 8. N° SAT organizzate nell’anno 2013 per ACAT ACAT SAT I MODULO SAT II MODULO SAT III MODULO Empoli 0 0 0 Follonica 0 0 0 Garfagnana 1 0 0 Grosseto Nord 2 2 1 Grosseto Sud 2 1 1 Livorno 1 2 2 Lucca 0 0 0 Massa–Montignoso 2 1 0 Pistoiese 1 0 1 Pratese 2 1 1 Sesto F.no-C.B.P. 1 0 2 Valdinievole 0 0 0 Versilia 1 0 2 TOTALE 13 7 10 Dalla tabella 9 è possibile vedere la sintesi di altri importanti momenti formativi all’interno dell’Educazione Ecologica Continua. Nel 2013 tutte le ACAT hanno realizzato almeno un Interclub, tranne l’ACAT di Empoli che, si ricorda, è di nuova costituzione. Questo dato conferma come l’Interclub sia uno dei momenti più regolarmente organizzato dalle ACAT: anche nel 2010, infatti, tutte le ACAT ne avevano organizzato almeno uno. Nel 2013, inoltre, 4 ACAT su 13 hanno realizzato un corso di sensibilizzazione (le due ACAT di Grosseto ne hanno organizzato uno insieme), numero in crescita rispetto al 2010 quando ne furono realizzati 3. Anche nel 2013, come nel 2010, è stato organizzato un corso monotematico, questa volta dall’ACAT Garfagnana, nel 2010 dall’ACAT Lucca. In crescita rispetto al 2010 il numero di ACAT che ha organizzato i corsi di aggiornamento che nel 2013, sono state 7 contro le 3 del 2010. Questo aumento è legato al fatto che l’ARCAT Toscana dal 2012 ha adottato una nuova modalità di aggiornamento che consiste nel realizzare lo stesso evento formativo in contemporanea in tre diverse ACAT appartenenti ciascuna ad una delle 3 aree vaste regionali, in modo da facilitare la partecipazione di più persone e ridurre per tutti le distanze da percorrere e i disagi legati agli spostamenti.
Tabella 9. Attività di Educazione Ecologica Continua organizzate nell’anno 2013 per ACAT N° N° CORSO DI N° CORSO N° GIORNATE DI ACAT INTERCLUB SENSIBILIZ. MONOTEMATICO AGGIORNAMENTO Empoli 0 0 0 0 Follonica 2 0 0 1 Garfagnana Sì* 0 1 1 Grosseto Nord 2 1** 0 1 Grosseto Sud 1 1** 0 1 Livorno 1 0 0 0 Lucca 1 1 0 0 Massa-Montignoso 1 1 0 0 Pistoiese 1 0 0 1 Prato 1 0 0 0 Sesto F.no- C.B.P. 1 1 0 1 Valdinievole 2 0 0 1 Versilia 2 0 0 0 TOTALE 15 4 1 7 *N. non dichiarato - ** Corso di sensibilizzazione coincidente Rispetto alla riunione mensile di auto mutua supervisione (AMS) dei Servitori-Insegnanti emerge che solo 6 ACAT (Follonica, Lucca, Livorno, Grosseto Nord e Sud, Pistoia) la organizzano regolarmente circa ogni mese (da 10 a 12 l’anno) mentre 3 ACAT (Empoli, Massa-Montignoso, Versilia) ne organizzano meno di 5 all’anno. I Servitori-Insegnanti dell’ACAT Prato e dell’ACAT Valdinievole non si riuniscono mai mentre quella dell’ACAT Garfagnana e quelli dell’ACAT S.Fo-C.B.P. si riuniscono rispettivamente 8 e 6 volte l’anno. In totale le riunioni mensili effettuate nel 2013 sono state 86. (Tab. 10). Tabella 10. N° riunioni di AMS dei Servitori Insegnanti annue per ACAT in ordine crescente ACAT N° RIUNIONI ANNUE Grosseto Sud 12 Grosseto Nord 11 Livorno 11 Lucca 11 Follonica 10 Pistoiese 10 Garfagnana 8 Sesto F.no-C.B.P. 6 Massa –Montignoso 3 Versilia 3 Empoli 1 Prato 0 Valdinievole 0 TOTALE 86
Rispetto al 2010 il lavoro di rete sul territorio realizzato dalle ACAT è, in generale, cresciuto. La tabella 11 evidenzia che nel 2013 le collaborazioni prevalenti delle ACAT sono con i SerT/equipe alcologiche e con le Consulte del Volontariato: in particolare, delle 13 ACAT partecipanti alla ricerca, 10 collaborano con i SerT/equipe alcologiche (contro le 6 sul totale di 12 del 2010) e 9 ACAT collaborano con le Consulte di Volontariato (contro le 7 del 2010). Ci sono anche molte ACAT che hanno preso parte ad un Piano di zona (7 su 13 mentre nel 2010 erano 3 su 12) e ACAT che collaborano col Dipartimento delle Dipendenze (6 su 13 mentre nel 2010 erano 4 su 12). Solo l’ACAT Valdinievole sembra non aver partecipato nel 2013 a nessuna iniziativa di coordinamento nel proprio territorio di appartenenza mentre si sottolinea l’incremento delle attività territoriali dell’ACAT Massa-Montignoso che nel 2010 aveva dichiarato di non aver sviluppato nessuna collaborazione. Le altre collaborazioni riferite dalla ACAT sono: ACAT Grosseto Nord: Centro Alcologico Territoriale Funzionale ACAT Livornese: Consulta della ASL ACAT Lucca: Tavolo di lavoro presso la Prefettura ACAT Sesto Fiorentino-Campi Bisenzio-Peretola: Società della Salute ACAT Pratese: Salute partecipata Tabella 11. Partecipazione delle ACAT ad iniziative di coordinamento nel territorio di appartenenza PIANO DI DIP. CONSULTE ACAT SERT ZONA DIPENDENZE VOLONTARIATO Empoli Sì No Sì Sì Follonica No No No Sì Garfagnana Sì Sì Sì No Grosseto Nord Sì Sì Sì Sì Grosseto Sud Sì Sì Sì Sì Livorno Sì Sì Sì Sì Lucca No No Sì Sì Massa-Montignoso Sì Sì Sì No Pistoiese Sì No No Sì Prato No Sì Sì Sì Sesto F.no-C.B.P. No No Sì No Valdinievole No No No No Versilia No No Sì No TOTALE Sì 7 6 10 9
Riguardo alle collaborazioni con le altre realtà del territorio, si è ulteriormente andati ad indagare l’eventuale esistenza di convenzioni o protocolli con o senza finanziamento (Tab. 12) che sono risultati anche in questo caso in crescita rispetto al 2010. Nel 2013 8 ACAT su 13 hanno avuto una convenzione o un protocollo attivo con la ASL contro le 7 su 12 del 2010, 6 ACAT con il Comune contro le 4 del 2010, 4 ACAT con la Provincia come nel 2010, 9 ACAT con il Centro Servizi per il Volontariato (CESVOT) contro le 3 del 2010. L’ACAT Massa Montignoso ha specificato di avere una convenzione attiva con altre associazioni di volontariato e l’ACAT Versilia con il Forum della Prefettura di Lucca, già citato nelle precedente domanda dall’ACAT Lucca. Riguardo alle presenza di finanziamenti rispetto al 2010 sono sempre 2 ACAT a ricevere un contributo oneroso dall’ASL ma non sono le stesse: infatti nel 2013 hanno dichiarato di ricevere un sostegno economico l’ACAT Prato ed l’ACAT Empoli mentre nel 201 erano Grosseto e Sesto Fiorentino- Campi Bisenzio-Peretola. Delle 9 ACAT che hanno dichiarato di avere una convenzione attiva con il CESVOT, 2 hanno ricevuto anche un finanziamento (ACAT Grosseto Sud e ACAT Massa-Montignoso). Tabella 12. Collaborazione delle ACAT con altre realtà del territorio con convenzioni o protocolli CENTRO SERVIZI ACAT ASL COMUNI PROVINCIA VOLONTARIATO Empoli Sì* Sì No Sì Follonica No No No Sì Garfagnana Sì Sì Sì Sì Grosseto Nord Sì Sì Sì Sì Grosseto Sud Sì No No Sì* Livorno Sì No Sì Sì Lucca Sì Sì No Sì Massa–Montignoso Sì Sì Sì Sì* Pistoiese No No No No Prato Sì* No No Sì Sesto F.no-C.B.P. Sì Sì No No Valdinievole No No No No Versilia No No No No TOTALE Sì 9 6 4 9 *con finanziamento
1.4 Le schede Club e Servitore-Insegnante Come già anticipato, la scheda Club e Servitore-Insegnante è andata ad indagare gli aspetti descrittivi ed organizzativi dei Club ed alcune caratteristiche della figura del Servitore-Insegnante. In totale nel 2013 ne sono state raccolte 66, due in più rispetto al 2010. Guardando inizialmente gli indicatori relativi alla numerosità delle famiglie nei Club, si osserva un quadro positivo rispetto al 2010 (Tab. 13): Nel 2013 le famiglie che hanno frequentato un club tra quelli partecipanti alla ricerca sono state in totale 548, 106 in più rispetto al 2010. Le famiglie che hanno frequentato un club per la prima volta nel 2013 sono state 196, 59 in più rispetto al 2010. Tre famiglie in meno rispetto al 2010 hanno interrotto la frequenza del club (123 nel 2010, 120 nel 2013). Il tasso di abbandono delle famiglie nel 2013 è stato pari al 21,8%, minore rispetto al 2010 (27,8%). Anche le famiglie che hanno frequentato nel mese di dicembre sono aumentate di 152 unità rispetto alla Banca Dati 2010. Tabella 13. Confronto tra il n° di famiglie partecipanti al Club, il n° di famiglie nuove e il n° di famiglie partecipanti a dicembre nel 2013 e nel 2010 DIFFERENZA NUMERO FAMIGLIE 2013 2010 2013-2010 Famiglie che hanno frequentato nell’ultimo 548 442 +106 anno (anche una sola volta) Famiglie che hanno frequentato il club per la 196 137 +59 prima volta nell'ultimo anno Famiglie che hanno interrotto la frequenza 120 123 -3 Famiglie che hanno frequentato a dicembre 435 283 +152 Nella tabella 14 abbiamo effettuato il paragone tra la situazione delle famiglie appartenenti alle ACAT che hanno partecipato alla ricerca sia nell’anno 2013 che nell’anno 2010. Rispetto alle famiglie che hanno frequentato il Club almeno una volta, 6 ACAT sulle 9 confrontabili, hanno accolto più famiglie rispetto al 2010. In particolare: L’ACAT Grosseto (che rispetto al 2010 si è divisa in 2 ACAT) ha aumentato la numerosità generale dei Club di 16 famiglie, l’ACAT Sesto F.no-C.B.P di 17 famiglie, l’ACAT Pisa di 15 famiglie, l’ACAT Lucca di 9 famiglie, l’ACAT Versilia di 5 famiglie e l’ACAT Pistoia di 3 famiglie. L’ACAT Garfagnana e l’ACAT Livornese hanno perso 6 famiglie mentre l’ACAT Massa-Montignoso ne ha persa una. In generale le ACAT che mantengono un’alta numerosità di famiglie partecipanti sono le ACAT Grosseto Nord e Sud, Sesto F.no-C.B.P., Lucca, Livorno.
Anche rispetto alle nuove famiglie sono 6 le ACAT sulle 9 confrontabili che hanno accolto più famiglie nuove rispetto al 2010. In particolare: L’ACAT Lucca ha avuto 14 famiglie nuove in più, l’ACAT Versilia 11 in più, l’ACAT Livorno 6 in più, le ACAT Pisa e Pistoia 4 in più, l’ACAT Garfagnana 2 in più. In generale l’ACAT Grosseto (Nord e Sud) e l’ACAT Sesto F.no-C.B.P. pur avendo avuto meno ingressi nel 2013, registrano sempre i numeri più alti di nuove famiglie. Per quanto riguarda gli abbandoni, rispetto al 2010, 4 ACAT sulle 9 confrontabili ne hanno avuti meno, 3 ACAT ne hanno avuti di più e 2 ACAT hanno riportato lo stesso numero di famiglie che hanno lasciato il Club. Nello specifico: L’ACAT Livorno ha perso 14 famiglie in meno rispetto al 2010, l’ACAT Pistoia ne ha perse 8 in meno e l’ACAT Garfagnana e quella Grosseto (Nord e Sud) 3 in meno. L’ACAT Versilia ha avuto 7 abbandoni in più, l’ACAT Massa-Montignoso 4 in più e l’ACAT Lucca 3 in più. L’ACAT Sesto F.no-C.B.P e l’ACAT Pisa hanno mantenuto lo stesso numero di abbandoni che sono stati rispettivamente 15 e 1. Confrontando la numerosità delle famiglie nel mese di dicembre 2013 rispetto al mese di dicembre 2010, in generale la situazione è migliorata in tutte le ACAT confrontabili. In particolare: L’ACAT Grosseto (Nord e Sud) e l’ACAT Massa-Montignoso hanno avuto 25 famiglie in più, l’ACAT Livorno ne ha avute 17 in più, l’ACAT Garfagnana 16 in più, l’ACAT Pisa 12 in più, l’ACAT Pistoia 5 in più e l’ACAT Lucca 1 in più. Riguardo alla figura del conduttore della riunione di Club e alla rotazione delle cariche è emerso, in linea con i dati del 2010 che, la maggioranza dei Club si avvale della figura del conduttore (85% pari a 56 Club nel 2013 – 80% pari a 51 Club nel 2010) e ruota regolarmente le cariche (70% pari a 46 Club nel 2013 – 69% pari a 44 Club nel 2010).
Tabella 14. Confronto tra il n° di famiglie partecipanti al Club, il n° di famiglie nuove e il n° di famiglie partecipanti a dicembre nel 2013 e nel 2010 per ACAT FAMIGLIE FAMIGLIE CHE FAMIGLIE FAMIGLIE ACAT FREQUENTANTI HANNO PARTECIPANTI A NUOVE ALMENO 1 VOLTA INTERROTTO DICEMBRE 2013 2010 2013 2010 2013 2010 2013 2010 Empoli 14 / 6 / 2 / 8 / Follonica 7 / 3 / 1 / 8 / Garfagnana 37 43 10 8 4 7 34 18 Grosseto Nord 62 103* 16 43* 6 22* 44 59* Grosseto Sud 57 103* 25 43* 13 22* 40 59* Livorno 57 63 21 15 14 28 52 35 Lucca 65 56 26 12 15 12 46 45 Massa Montig. 21 22 8 8 10 6 34 9 Pisa 22 7 5 1 1 1 16 4 Pistoia 43 40 12 8 11 19 33 28 Prato 36 / 13 / 9 / 33 / Sesto F.C.B.P. 68 51 31 34 15 15 38 38 Valdinievole 21 / 5 / 5 / 15 / Versilia 43 38 15 7 14 7 34 32 TOTALE 548 442 196 137 120 123 435 283 / = ACAT non partecipante alla ricerca nell’anno 2010 * Nel 2010 l’ACAT Grosseto era unificata Grafico 1. Presenza del conduttore della Grafico 2. Rotazione delle cariche nel Club riunione del Club ogni 6/12 mesi
Il 97% dei Club partecipanti alla ricerca hanno il Servitore-Insegnante (64 Club sui 66) mentre è assente in due Club, uno appartenente all’ACAT Grosseto Nord e uno all’ACAT Lucca. Si sottolinea che anche nel 2010 risultavano due Club senza Servitore-Insegnante di cui uno era anche allora quello dell’ACAT Lucca. Dei 64 Servitori-Insegnati partecipanti alla Banca Dati, 4 hanno dichiarato di prestare il loro servizio in 2 Club: di questi 2 appartengono all’ACAT Massa Montignoso, uno all’ACAT Livorno e uno all’ACAT Grosseto Sud. Probabilmente queste risposte risentono di alcuni errori di compilazione in quanto le dichiarazioni non coincidono con il numero dei Club e dei Servitori-Insegnanti attivi dichiarati nella scheda ACAT (vedi Tabb. 5 e 7). Inoltre risulterebbe che solo uno dei due Club dove i Servitori-Insegnanti di Massa e quello di Livorno prestano il loro servizio, hanno partecipato alla ricerca. Nel caso, invece, del Servitore-Insegnante dell’ACAT Grosseto Sud risulta che entrambi i club dove presta servizio hanno partecipato alla ricerca e, come specificato nella scheda, il suddetto Servitore-Insegnante ha compilato la sua parte una sola volta. In totale, quindi, i Servitori-Insegnanti partecipanti alla ricerca sono stati 63, escludendo dalle 66 schede raccolte, i due Club senza Servitore-Insegnante e il Servitore-Insegnante di Grosseto che presta servizio in due Club e ha compilato la scheda una sola volta, Riguardo alle caratteristiche anagrafiche del Servitore-Insegnante rispetto al 2010 non si riscontrano molte differenze: l’età media dei Servitori-Insegnanti è pari a 52,77 anni con un minimo di 22 anni ed un massimo di 75 anni. Dalla tabella 15, dove si mostra la distribuzione per fascia di età dei Servitori-Insegnanti rispondenti a questa domanda, emerge come, anche nel 2013, la maggior parte dei Servitori-Insegnanti (58%) si colloca nella fascia di età 51-70 anni. Dal grafico 3 è possibile vedere il confronto delle fasce di età tra 2010 e 2013. Si sottolinea che nel 2010 c’era un solo Servitore-Insegnante con meno di 30 anni mentre nel 2013 sono 4. Tabella 15. Classi di età dei Servitore-Insegnante rispondenti, anno 2013 CLASSI DI ETÀ N %
Grafico 3. Confronto tra le classi di età dei Servitore-Insegnante, anno 2010 e anno 2013 Nel 2013 non si riscontra una differenza sostanziale per quanto riguarda il genere dei Servitori- Insegnanti: dei 59 rispondenti a questa domanda, 29 sono uomini e 30 sono donne. Rispetto al 2010 le donne sono aumentate di 3 unità mentre gli uomini sono diminuiti sempre di 3 unità. La distribuzione del titolo di studio dei Servitori-insegnanti è varia e variata rispetto al 2010 (Tab. 16). Complessivamente, il 70% dei Servitori-Insegnanti possiede un titolo di studio pari o superiore al diploma di maturità pertanto, confrontando questo dato con la distribuzione del titolo di studio nella popolazione italiana, emerge un livello di istruzione medio/alto. La maggioranza dei Servitori- Insegnanti che hanno risposto alla domanda relativa al titolo di studio, pari al 39%, è laureato, il 30,5% è diplomato, il 28,8 ha un titolo di studio elementare o medie inferiori e l’1,7 (un Servitore-Insegnante) non ha nessun titolo di studio. Rispetto al 2010, sono aumentati sia i laureati, sia i diplomati mentre sono diminuiti i Servitori- Insegnanti con licenza elementare o media e non ci sono più Servitori-Insegnanti con qualifica professionale. Tabella 16. Confronto tra il titolo di studio dei Servitori-Insegnanti, anni 2013-2010 TITOLO DI STUDIO 2013 2010 Nessuno 1 0 Elementari, medie inferiori 17 20 Qualifica superiore (3 anni) 0 6 Diploma di maturità 18 14 Laurea (breve o specialistica) 23 18 TOTALE RISPONDENTI 59 58 NON RISPONDENTI 4 1
Rispetto alla condizione occupazionale (Tab. 17), la maggioranza dei Servitori-Insegnanti rispondenti, pari al 47,5% è regolarmente occupato; seguono i pensionati (33%), le casalinghe (8%), gli occupati saltuariamente (7%). Un Servitore-Insegnante (1,5%) è studente, uno (1,5%) è disoccupato e uno (1,5%) ha dichiarato di avere un’altra condizione occupazionale tra quelle indicate (contratto a tempo determinato). Tabella 17. Confronto tra la condizione occupazionale dei Servitori-Insegnanti, anni 2013-2010 CONDIZIONE 2013 2010 OCCUPAZIONALE Studente 1 1 Occupato regolarmente 29 22 Occupato saltuariamente 4 2 Disoccupato 1 2 Pensionato 20 23 Casalinga 5 3 Altro 1 5 TOTALE RISPONDENTI 61 58 NON RISPONDENTI 2 1 Tra gli occupati, 27 Servitori-Insegnanti (80%), contro i 18 del 2010, hanno dichiarato di lavorare in ambito psico-socio-educativo o sanitario. Tra coloro che hanno risposto a questa domanda, tuttavia, non ci sono solo gli occupati (sia regolarmente che saltuariamente) ma anche 5 pensionati, 1 casalinga e 2 Servitori-Insegnanti che non hanno risposto alla domanda sulla condizione occupazionale. Dei 27 Servitori-Insegnanti che lavorano in ambito psico-socio-educativo o sanitario, 9 hanno dichiarato di lavorare presso un Sert/Alcologia. Anche in queste risposte ci sono delle incongruenze in quanto hanno risposto anche 3 persone che non hanno risposto alla precedente domanda sull’ambito di lavoro e 2 persone che alla precedente domanda hanno risposto negativamente. Gli anni medi trascorsi dall’inizio dell’attività di Servitore-Insegnante sono 7,67 con un minimo di 0 anni (persone che sono al primo anno di esperienza) ed un massimo di 29 anni (una persona ha iniziato nel 1985). Il 47,5% (n=29) dei Servitori-Insegnanti rispondenti è membro di una famiglia che partecipa o ha partecipato ad un club (Grafico 4), valore in calo rispetto al 2010 quando era pari al 61% (n=36). Dei Servitori-Insegnanti con problemi alcolcorrelati il 93% (n=27) ha frequentato il club di appartenenza nell’ultimo anno mentre nel 2010 lo aveva frequentato il 60%.
Grafico 4. Servitori-Insegnanti membri di famiglie con problemi alcolcorrelati Rispetto alla modalità con la quale i Servitori-Insegnanti prestano il loro servizio nel Club è emerso che la maggioranza dei rispondenti (n=61) lo svolge a titolo gratuito. Ci sono 2 Servitori-Insegnanti (nuovi rispetto al 2010) che, invece, prestano servizio in orario di lavoro. Solo un Servitore-Insegnante dei 60 rispondenti alla domanda sul primo colloquio ha dichiarato di non fare il primo colloquio alle famiglie che entrano nel club per la prima volta, mentre nel 2010 erano 2 i Servitori-Insegnanti a non farlo. Rispetto alla distanza percorsa dai Servitori-Insegnanti per raggiungere la sede del Club, poco più della metà dei rispondenti (52%) percorre meno di 5 km. Si sottolinea che 2 Servitori-Insegnanti (3%) percorrono oltre 20 km per raggiungere la sede del Club (Tab. 18). Tabella 18. Distanza percorsa dai Servitori-Insegnanti per andare al Club DISTANZA ABITAZIONE/CLUB N % Meno di 5 km 31 52% Da 6 a 20 km 27 45% Più di 20km 2 3% TOTALE RISPONDENTI 60 100% NON RISPONDENTI 6 Rispetto al percorso di Educazione Ecologica Continua dei Servitori-Insegnanti è emerso che (Grafico 5): L’80% (n=49) nell’ultimo anno ha partecipato a giornate di aggiornamento mentre nel 2010 vi aveva partecipato il 70%. In generale la qualità dei momenti di aggiornamento percepita e dichiarata dai Servitori-Insegnanti è pari a 4,7 su 6. Il 47% (n=29) ha partecipato a congressi/convegni nazionali mentre nel 2010 vi aveva partecipato il 59%. L’83% (n=52) ha partecipato ad Interclub locali o provinciali mentre nel 2010 vi aveva partecipato il 97%. Pur in calo, l’Interclub si conferma anche nel 2013 il momento formativo più partecipato dai Servitori-Insegnanti e, come visto precedentemente, più organizzato dalle ACAT.
Grafico 5. Partecipazione dei Servitori-Insegnanti a giornate/percorsi di aggiornamento, congressi/convegni, Interclub nell’ultimo anno Riguardo alle riunioni di auto-mutua-supervisione, secondo quanto dichiarato dai Servitori- Insegnanti rispondenti, i dati del 2013 sono rimasti invariati rispetto al 2010: in media vengono organizzate 8 riunioni annue e i Servitori-Insegnanti partecipano a 6 di queste. In generale i Servitori-Insegnanti esprimono un giudizio positivo di questo momento, pari a 4,6 su 6.
1.5 Le schede individuali La tabella 19, che riprende in parte la tabella 2 illustrata precedentemente, mostra la distribuzione delle schede individuali compilate dai membri dei Club per ogni ACAT partecipante alla ricerca mentre la tabella 20 mostra il confronto, laddove possibile, con le schede raccolte dalle stesse ACAT nel 2010. In totale nel 2013 sono state raccolte 572 schede individuali, in crescita rispetto al 2010 quando ne sono state raccolte 533. Come già evidenziato in precedenza, l’ACAT che ha raccolto il maggior numero di schede è quella di Sesto F.no-C.B.P. ma si sottolinea che molte schede provengono anche dalla zona di Grosseto, suddivisa adesso in due ACAT. L’ACAT che ha raccolto il minor numero di schede è quella di Follonica. In generale, rispetto al 2010, hanno raccolto più schede le ACAT Grosseto (Nord e Sud), Lucca, Massa Montignoso e Pisa mentre sono diminuite le schede raccolte dalle ACAT Garfagnana, Livorno, Pistoia, Sesto F.no-C.B.P. e Versilia. Tabella 19. Distribuzione schede individuali Tabella 20. Confronto Distribuzione schede raccolte per ACAT partecipante (N e %) individuali per ACAT partecipante (N e %) DIFF. N. N. ACAT N. 2013 % ACAT 2013 - 2013 2010 2010* Empoli 0 0% Garfagnana 30 32 -2 Follonica 11 1,9% Grosseto Nord 64 +5 117 Garfagnana 30 5,2% Grosseto Sud 58 sul tot. Grosseto Nord 64 11,2% Livorno 53 68 - 15 Grosseto Sud 58 10,2% Lucca 55 49 +6 Livorno 53 9,3% Massa Montign. 46 40 +6 Lucca 55 9,6% Pisa 21 0 + 21 Massa Montignoso 46 8,1% Pistoia 50 66 - 16 Pisa 21 3,7% Sesto F-C.B.P. 68 77 -9 Pistoia 50 8,8% Versilia 45 51 -6 Prato 58 10% TOTALE 490 500 -10 Sesto F.no-C.B.P. 68 11,9% Valdinievole 13 2,3% Versilia 45 7,8% TOTALE 572 100%
L’elaborazione delle 572 schede individuali, ha confermato le caratteristiche anagrafiche dei membri di Club emerse nel 2010. In particolare: Si mantiene l’omogenea distribuzione di genere: 293 partecipanti sono uomini (51%) e 272 sono donne (49%) (grafico 6) mentre nel 2010 erano rispettivamente 267 e 259. Come nel 2010 prevalgono persone di età compresa tra i 40 e i 69 anni. Ci sono 8 persone ultraottantenni, 15 giovani tra i 20 e i 29 anni e 10 ragazzi sotto i 20 anni (Tab. 21); Come nel 2010 il 4,5% dei partecipanti, pari a 26 persone, è di nazionalità straniera e tra queste, prevalgono ancora quelle dell'Europa dell'Est (Tab. 22). I titoli di studio più diffusi sono, anche nel 2013, la licenza elementare (56,3% dei casi pari a 322 persone nel 2013 e 52% pari a 274 persone nel 2010) e il diploma di scuola media superiore (21,2% dei casi pari a 121 persone nel 2013 e 24,3% pari a 128 persone nel 2010). Segue la qualifica di 3 anni (14,6% dei casi pari a 85 persone nel 2013 e 14,6% pari a 77 persone nel 2010) e la laurea (5,8% dei casi pari a 33 persone nel 2013 e 6,5% pari a 34 persone nel 2010). Si sottolinea che nel 2013 ci sono 3 persone in più senza nessun titolo di studio (11 persone pari all’1,8% contro 8 persone pari all’1,5% nel 2010) (grafico 7). Rispetto allo stato civile, si conferma, come nel 2010, che la maggioranza dei membri di club (52%, n=298) è sposato o convivente (nel 2010 erano 300 pari al 57%); il 25% è celibe/nubile (21% nel 2010), il 15,5% è separato/divorziato (14% nel 2010) e il 7,5% è vedovo/a (7% nel 2010) (grafico 8). Rispetto, infine, alla condizione occupazionale prevalgono ancora gli occupati regolarmente (191 persone) anche se, sono diminuiti, dal 39,6% del 2010 al 33,4% e sono aumentati gli occupati saltuariamente, dal 5,1% del 2010 al 7,5% del 2013 e i disoccupati, dal 10,5% del 2010 al 16,3% del 2013. Seguono i pensionati (29%) e le casalinghe (9,6%) (grafico 9). Grafico 6. Genere dei membri di Club
Tabella 21. Classi di età dei membri di club, Tabella 22. Nazionalità dei membri di club, anno 2013 anno 2013 ETÀ N % NAZIONALITÀ N < 20 anni 10 1,8% Rumena 6 20-29 anni 15 2,6% Dominicana 5 30-39 anni 57 10,0% Polacca 4 40-49 anni 142 24,9% Albanese 2 50-59 anni 141 24,7% Svizzera 2 60-69 anni 130 22,8% Austriaca 1 70-79 anni 49 8,6% Brasiliana 1 > 80 anni 8 1,4% Inglese 1 Non risposte 20 3,3% Marocchina 1 Totale 572 100% Russa 1 Non specificata 2 TOTALE 26 Grafico 7. Titolo di studio dei membri di club, frequenze e percentuali, anno 2013
Grafico 8. Stato civile dei membri di club, anno 2013 Grafico 9. Condizione occupazionale dei membri di club, anno 2013 In linea con i dati del 2010, la maggior parte dei rispondenti ha dichiarato di aver abitato negli ultimi 12 mesi con il partner o con il partner e i figli (rispettivamente 168 e 108) e 537 persone hanno anche dichiarato di vivere in una residenza fissa. Si sottolinea anche che 69 persone vivono da sole e che 17 persone hanno vissuto nell’ultimo anno in una comunità, altre 17 in una casa di riposo e 1 in carcere (Tabb. 23 e 24).
Tabella 23. Persone con cui i membri di Tabella 24. Sede di abitazione dei membri Club hanno abitato negli ultimi 12 mesi di Club negli ultimi 12 mesi, anno 2013 CON CHI HAI VISSUTO N % DOVE HAI ABITATO N % Partner e figli 108 18,9% In una residenza fissa 537 94% Partner e altri 12 2,1% In comunità 17 3% Partner 168 29,4% Casa di riposo 17 3% Genitori e altri 42 7,3% Carcere 1 0% Genitori 45 7,9% TOTALE 572 100% Fratelli e sorelle 12 2,1% Figli e altri familiari 12 2,1% Figli 54 9,4% Da solo 69 12% Amici 6 1,1% Altro 23 4% Altri familiari 21 3,7% TOTALE 572 100% Riguardo al ruolo con cui i membri partecipano al Club, si confermano le percentuali del 2010: il 57%, pari a 328 persone (302 nel 2010) sono persone con problemi legati al consumo di alcol, il 38%, pari a 216 persone (37% pari a 199 nel 2010), sono familiari e il 5%, pari a 28 persone (3% pari a 17 persone nel 2010), sono familiari sostitutivi (grafico 10). In media il numero di persone con cui i membri dei club frequentano il Club è di 1,93. Grafico 10. Ruolo nel club dei membri di club, anno 2013
La domanda “Con chi frequenti il club” ha mostrato una maggiore distribuzione delle risposte rispetto al 2010 perché diversamente formulata: è stata, infatti, prevista la possibilità di fornire risposte multiple e non solo la risposta dicotomica SI/NO come nel 2010. In generale, la partecipazione al club avviene sempre nella maggior parte dei casi con il coniuge (34% mentre nel 2010 era il 46.8%) ma sono in aumento i membri di club che partecipano da soli (27% contro 20% nel 2010) (Tab. 25). Tabella 25. Con chi frequentano il club i membri, anno 2013 CON CHI FREQUENTI IL CLUB N % Partner 195 34% Da solo 152 27% Figli 51 9% Genitori 47 8% Altri familiari sostitutivi 29 5% Partner, con figli 28 5% Altri familiari 16 3% Fratelli e/o sorelle 14 2% Amici e conoscenti 13 2% Genitori, con fratelli e/o sorelle 7 1% Da solo, con partner 4 1% Fratelli e/o sorelle, con figli 2 0% Genitori, con partner 2 0% Partner, con altri familiari 2 0% Da solo, con figli 2 0% Da solo, con partner, con figli 2 0% Altri familiari, con amici e conoscenti 1 0% Amici e conoscenti, con altri familiari sostitutivi 1 0% Figli, con altri familiari 1 0% Genitori, con altri familiari 1 0% Genitori, con fratelli e/o sorelle, con partner 1 0% Da solo, con altri familiari sostitutivi 1 0% Totale 571 100%
Gli anni di frequenza al Club dei partecipanti alla ricerca oscillano da un massimo di 29 (1 persona) ad un minimo di 0 (persone che hanno iniziato a frequentare il club nel 2013 e che sono 160. Si precisa che ci sono anche 8 persone che hanno dichiarato di avere iniziato a frequentare nel 2014). Nella tabella 26 sono state individuate delle classi di anni di frequenza al Club: come si vede, prevalgono persone che frequentano il Club da meno di un anno. Tabella 26. Numero anni di frequenza al club suddivisi in classi, anno 2013 ANNI FREQUENZA AL CLUB N % < 1 anno (2012-2014) 248 43,4% 2-3 anni (2010-2011) 92 16,1% 4-6 anni (2007-2009) 96 16,8% 7-10 anni (2003 – 2006) 60 10,5% 11-20 anni (1993 – 2002) 68 11,9% > 20 anni (prima del 1991) 2 0,3% NON RISPOSTO 6 1% TOTALE 572 100% Successivamente è stato indagato l'eventuale utilizzo di altre risorse territoriali, prima o dopo l’ingresso al Club o in entrambi i casi, nello specifico: Alcolisti Anonimi o gruppi simili, servizi alcologici/Ser.T, reparti alcologici ospedalieri, strutture private convenzionate, comunità terapeutiche. E’ necessario evidenziare una criticità nella formulazione di queste cinque domande: non è stato previsto un filtro e, pertanto, si rivolgono sia alle persone con disturbo da uso di alcol che ai familiari. Poiché tutti hanno risposto, è presumibile che la voce “mai” includa anche le risposte dei familiari. I risultati dell’elaborazione effettuata hanno mostrato che: Come nel 2010, la maggior parte dei rispondenti (83% pari a 474 persone, 80.5% nel 2010) ha dichiarato di non aver mai partecipato agli Alcolisti Anonimi né ad altri gruppi di auto-aiuto né prima né dopo l'ingresso al Club mentre circa il 12%, pari a 71 persone (11% nel 2010), vi ha partecipato solo prima dell’ingresso al Club (grafico 11). Come nel 2010, la maggior parte dei membri di Club (66% pari a 380 persone, 64.2% nel 2010) ha dichiarato anche di non aver mai svolto un percorso di trattamento presso un servizio alcologico ambulatoriale/Ser.T mentre circa il 18%, pari a 105 persone (13% nel 2010), lo ha svolto sia prima che dopo l’ingresso al Club e il 12%, pari a 71 persone (sempre il 13% nel 2010), lo ha svolto solo prima dell’ingresso al Club (grafico 12). Sempre in linea con il 2010 la maggior parte dei membri di Club (81% pari a 465 persone, 76.4% nel 2010) non ha mai svolto nemmeno un trattamento presso un reparto alcologico ospedaliero né prima né dopo l'ingresso al Club mentre il 10%, pari a 55 persone (11.4% nel 2010), lo ha svolto solo prima del Club (grafico 13). Anche rispetto allo svolgimento di trattamenti presso strutture private convenzionate la maggior parte dei rispondenti (91% pari a 521, 86.6% nel 2010) non ne ha mai effettuati mentre il 5%, pari a 29 persone (6% nel 2010), ne ha effettuati solo prima del Club (grafico 14).
Infine la maggior parte dei partecipanti (89% pari a 509 persone (84.1% nel 2010) non ha nemmeno svolto trattamenti presso comunità terapeutiche né prima né dopo il Club, il 7% pari a 37 persone (5.1% nel 2010) lo ha svolto solo prima dell’ingresso al Club (grafico 15). Dai dati sopra riportati si evince che le persone arrivano al Club, nella maggior parte dei casi, senza passare dai servizi territoriali o ospedalieri del Sistema Sanitario Regionale né dalle strutture private convenzionate, né dalle comunità né da altri gruppi di auto-aiuto. Inoltre sembra anche che coloro che frequentano i Club, accedono alle altre risorse alcologiche del territorio solo in minima parte. Questo significa che, generalmente, per le persone e le famiglie con problemi alcolcorrelati il Club costituisce il percorso esclusivo Grafico 11. Partecipazione dei membri di Club agli AA o ad altri gruppi di auto-aiuto Grafico 12. Svolgimento di un trattamento presso un servizio alcologico ambulatoriale/Ser.T
Grafico 13. Svolgimento di trattamenti presso reparti alcologici in ospedale Grafico 14. Svolgimento di trattamenti presso strutture private convenzionate
Grafico 15. Svolgimento di trattamenti presso comunità terapeutiche Per valutare l'efficacia dei Club sul cambiamento di stile di vita è stata indagata la presenza di comportamenti a rischio, nello specifico uso di alcol, tabacco, altre droghe, psicofarmaci non prescritti, gioco d’azzardo (GAP) prima dell'ingresso al Club e nei trenta giorni precedenti alla data di compilazione della scheda. Come già evidenziato per la domanda “Con chi partecipi abitualmente al Club?”, anche in questo caso, rispetto alla scheda del 2010, sono state modificate le possibilità di risposta, da dicotomica a multipla pertanto si ha una maggiore variabilità di abbinamenti tra le risposte e dati meno confrontabili con il 2010. Come atteso, il comportamento più praticato dai partecipanti prima dell'ingresso al Club è il consumo di alcol, sia da solo che in associazione agli altri comportamenti a rischio indagati (72,5% dei partecipanti pari a 415 persone). Nelle elaborazioni abbiamo separato le persone con disturbo da uso di alcol dai familiari e abbiamo confrontato l’uso di alcol, da solo o in associazione agli altri comportamenti a rischio, e così l’uso di tabacco, tra prima del Club e l’ultimo mese. In generale si è osservata una riduzione di entrambi i comportamenti, nello specifico: Per quanto riguarda l’alcol si è passati dal 95% al 16% nelle persone con disturbo da uso di alcol e dal 42% all’8% nei familiari (grafici 16-17) Per quanto riguarda l’uso di tabacco dal 57% al 48% tra la persone con disturbo da uso di alcol e dal 28% al 16% tra i familiari (grafici 18-19).
Rispetto agli altri comportamenti a rischio, sul campione totale dei partecipanti, si è osservato che: 16 persone prima del Club facevano uso di altre droghe e 6 nell’ultimo mese. 8 persone avevano un problema di gioco d’azzardo prima del Club e 7 nell’ultimo mese 14 persone assumevano psicofarmaci non prescritti prima del Club e 5 nell’ultimo mese L’incidenza di altri comportamenti a rischio non è alta ma in generale si osserva sempre una diminuzione tra prima e dopo il Club che è più sensibile per quanto riguarda gli psicofarmaci non prescritti mentre è poco sensibile per il gioco d’azzardo. Grafico 16. Consumo di alcol da solo o in associazione ad altri stili di vita rischiosi nelle persone con disturbo da uso di alcol Grafico 17. Consumo di alcol da solo o in associazione ad altri stili di vita rischiosi nei familiari
Grafico 18. Uso di tabacco da solo o in associazione ad altri stili di vita rischiosi nelle persone con disturbo da uso di alcol Grafico 19. Uso di tabacco da solo o in associazione ad altri stili di vita rischiosi nei familiari Anche per quanto riguarda le domande sui trattamenti farmacologici per problemi alcolcorrelati (Antabuse/Etiltox, Alcover, psicofarmaci prescritti, Metadone) assunti prima del Club e nell’ultimo mese, si è evidenziata la stessa criticità riscontrata in alcune domande precedenti: non è stato previsto un filtro e, pertanto, si rivolgono sia alle persone con disturbo da uso di alcol che ai familiari. Inoltre, anche in questo caso rispetto al 2010, sono state modificate le possibilità di risposta, da dicotomica a multipla pertanto si ha maggiore variabilità di abbinamenti nelle risposte. In generale, come visibile dal grafico 20, è emerso che: La maggioranza dei partecipanti alla ricerca non ha effettuato nessun trattamento farmacologico per problemi alcolcorrelati né prima del Club (70,8%) né durante l’ultimo mese (78,7%). Oltre la metà di queste persone sono familiari (237 prima e 239 nell’ultimo mese, su un totale di 244 familiari). I farmaci assunti più frequentemente prima del Club sono l’Antabuse/Etiltox (18,9% dei partecipanti) e l’Alcolver (18%) (da soli o in associazione agli altri farmaci indagati) che calano drasticamente anche se il primo con minore sensibilità (12,1% Antabuse/Etiltox, 1,4% Alcolver)
Coloro che assumono psicofarmaci prescritti, da soli o in associazione agli altri farmaci, prima del Club (10,5%) continuano a farlo anche nell’ultimo mese (10,1%). Il metadone, da solo o in associazione agli altri farmaci, è presente solo in una piccola percentuale di partecipanti prima del Club e scompare nell’ultimo mese. Grafico 20. Confronto tra trattamenti farmacologici per problemi alcolocorrelati prima del Club e nell’ultimo mese, campione totale Infine riguardo alla partecipazione dei membri di Club alle Scuole Alcologiche Territoriali, agli Interclub, ai Congressi/convegni/corsi e ai Corsi di sensibilizzazione è emerso che (Tab. 27): Il 52% ha frequentato una SAT di I modulo, valore in crescita rispetto al 2010. Il 18,4% ha frequentata una SAT di II modulo, valore stazionario rispetto al 2010. Il 10,5% ha frequentato una SAT di III modulo, valore in crescita rispetto al 2010. Il 50,7%, ha partecipato all’Interclub che, se anche in calo rispetto al 2010, si conferma l’evento a cui i membri di Club partecipano con maggiore frequenza e, come visto in precedenza, è anche quello organizzato con maggiore frequenza dalle ACAT. Il 19,2 ha partecipato a congressi/convegni/corsi, valore lievemente in calo rispetto al 2010. L’8,2% ha partecipato a corsi di sensibilizzazione, valore lievemente in calo rispetto al 2010. Il 38,5% non ha partecipato a nessun evento tra SAT II, SATIII, Interclub, congressi/convegni/corsi, corsi di sensibilizzazione.
Tabella 27. Partecipazione dei membri di club alle SAT nell'ultimo anno, 2013 N % % 2013 2013 2010 SAT I 299 52% 49% SAT II 105 18,4% 18,8% SAT III 60 10,5% 17,9% Interclub 290 50,7% 56,8% Congressi/convegni/corsi 110 19,2% 23,3% Corso di sensibilizzazione 47 8,2% 11,8% Nessun evento 220 38,5% /
1.6 Le schede “Partecipare per migliorare” La scheda “Partecipare per migliorare” nasce nell’anno 2013 con la finalità di indagare, attraverso poche domande in parte chiuse e in parte aperte, la percezione dei membri di Club rispetto al servizio svolto dall’associazione. Sono state raccolte 354 schede, compilate da 332 membri di club e 22 Servitori-Insegnanti di cui 9 anche membri di Club, come mostra il grafico 21. Grafico 21. Compilatori delle schede suddivisi per ruolo nel Club La maggioranza dei partecipanti (81%, n=68) non svolge nessuna carica all’interno del Club ma dichiara di partecipare alle attività dell’associazione (57%) (Grafico 22). Grafico 22. Partecipazione alle attività associative
Tra i motivi per cui le persone dichiarano di partecipare alle attività associative prevalgono termini come: Aiuto. Utilità. Conoscenza. Importanza. Confronto. Crederci. Tra i motivi, invece, per i quali le persone non partecipano prevalgono: Mancanza di tempo. Motivi di lavoro/familiari. Ingressi nuovi. In generale emerge un giudizio positivo da parte dei membri di Club rispetto all’utilità dell’associazione per il Club (91,5%) (Grafico 23). Grafico 23. Utilità dell’associazione per il Club E’ stato chiesto di spiegare i motivi per cui l’associazione è ritenuta utile o meno e tra questi, molti hanno indicato: Aiuto (ai singoli, ai Club, agli altri). Coordinamento tra il club e il territorio. Fornire informazioni e promuovere iniziative sul territorio. Avvicinare i Club di una stessa zona.
Tra coloro che non ritengono utile l’associazione, sono solo 13 persone ad aver spiegato i motivi. Tra questi si ritrovano: Litigi. Poca comunicazione. Scarsa conoscenza. Dalle risposte si ipotizza che in alcuni casi sia stato confuso il ruolo dell’associazione con il ruolo del Club: alcuni, infatti, hanno motivato più l’utilità del Club che quella dell’associazione (ad esempio, aiuto e supporto nella vita quotidiana e settimanale). E’ stato, inoltre, chiesto di valutare alcuni aspetti dell’associazione su una scala da 1 (valore minimo) a 5 (valore massimo), tra cui il servizio ai Club e i rapporti con altre realtà dei territorio. In generale si sono riscontrati punteggi medio/alti, soprattutto rispetto al servizio svolto dall’associazione per i Club e al rapporto da parte dell’associazione con i servizi socio-sanitari del territorio (Tab. 28). Tabella 28. Valutazione dell’Associazione in risposta alla domanda “Quanto la tua associazione…” su una scala da 1 (valore minimo) a 5 (valore massimo) ..è al ..si rapporta con i ..si rapporta con i ..si rapporta con le servizio servizi socio-sanitari referenti comunali, Associazioni di del Club ? del territorio? provinciali, ecc.? Volontariato e/o coop.? Media 3,94 3,62 3,31 3,44 Infine è stato chiesto di elencare due aspetti positivi e due aspetti negativi inerenti all’associazione. Per gli aspetti postivi le parole che più ritornano tra quelle citate da coloro che hanno risposto sono: Amicizia Condivisione Scambio Questi termini evidenziano come la forza dell’associazione sia proprio nel legame e nell’incontro tra le persone. Altre parole molto citate sono state “Formazione”, “Accoglienza”, “Competenza”, “Sostegno”, “Impegno” e “Libertà”. La figura 2 raffigura i termini indicati dai rispondenti. La dimensione del carattere è proporzionale alla frequenza con cui sono state citate.
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