RELAX d' AUTUNNO ARCHITECTURAL DIGEST. LE PIÙ BELLE CASE DEL MONDO - Marta Gnyp

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RELAX d' AUTUNNO ARCHITECTURAL DIGEST. LE PIÙ BELLE CASE DEL MONDO - Marta Gnyp
ARCHITECTURAL DIGEST. LE PIÙ BELLE CASE DEL MONDO          NUMERO   457.   OTTOBRE 2019

                                                             PORTFOLIO
                                                     SUPERFICI & TEXTURE
                                                                   FOCUS
                                                    ARREDARE CON L'ARTE

                                       RELAX
                                    d'AUTUNNO
                                     ISPIRAZIONI "AFTER SUMMER"
                                       PER SETTE NUOVI INTERNI
RELAX d' AUTUNNO ARCHITECTURAL DIGEST. LE PIÙ BELLE CASE DEL MONDO - Marta Gnyp
In questo numero.
                                            CHIARA DAL CANTO
     Ama tutto ciò che è visivo, il cinema, la fotografia, l’arte. Ama le
storie raccontate dagli altri nei libri e nei film. Così nel suo lavoro (da
 Interni a Grazia, da Casa Vogue a D La Repubblica) ha mescolato le
   due cose. Cercando di unire immagini e testo, fotografie e parole.

       Una casa-museo? «A breve aprirà l’abitazione torinese
                dell’artista Carol Rama. Donna originalissima
                   e trasgressiva, visse per 70 anni nella dimora
              di via Napione che è stata custode del suo lavoro e
   testimone delle sue frequentazioni con artisti e intellettuali
        dell’epoca. Una casa leggendaria, ritratta molte volte».

 NATHALIE E VIRGINIE DROULERS
    Laureata una in Architettura al Politecnico
 di Milano (Nathalie) e l’altra in Design grafico
                                                                                                                MARTA GNYP
                                                                                                                Storica dell’arte olandese, è
         alla Parsons School of Design di New
                                                                                                                consulente e gallerista specializzata
       York (Virginie) le sorelle Droulers hanno
                                                                                                                in arte del dopoguerra e
           fondato insieme, nel 2007, Droulers
                                                                                                                contemporanea. Il suo ultimo libro,
       Architecture, studio internazionale per
                                                                                                                You Me and Art è stato pubblicato
   progetti residenziali, commerciali e leisure,
                                                                                                                lo scorso gennaio.
     specializzato anche nella nautica di lusso.

                                                                                                                Un museo di arte
  Un angolo della tradizione milanese?
                                                                                                                contemporanea a Berlino?
   «Il bar Basso. Ci andiamo ogni volta
                                                                                                                «L’Hamburger Bahnhof, uno
    che si può! Adoriamo il proprietario
                                                                                                                spazio relativamente recente
           e i suoi bicchieri da gigante!».
                                                                                                                con una magnifica collezione
                                                                                                                di opere postbelliche
                                                                                                                e contemporanee».

                                                                                  OLGA POLIZZI
                                                            Maggiore delle cinque figlie di Lord Forte
                                                          e sorella minore di Sir Rocco, con cui lavora
                                                             dal 1996 per creare la compagnia di hotel
                                                                  di lusso, è vicepresidente e direttore
                                                                      del Design di Rocco Forte Hotels.

                                                      Un vero gioiello in Puglia? «Bari, spesso
                                                         trascurata: è una città che sta facendo
                                                          del suo meglio e il centro storico è una
                                                     meraviglia con la cattedrale di San Nicola,
                                                            la cripta e il ciborio del XII secolo».
                                                                                                                                                        HELENIO BARBETTA/LIVING INSIDE. PATRICIA PARINEJAD.

                                                                                                           DOMINIC BRADBURY
                                                                                                           Giornalista e scrittore freelance
                                                                                                           specializzato in architettura e design,
  INGRID R ASMUSSEN                                                                                        scrive per The Times, The Financial
  Dopo il suo primo libro fotografico sulla Londra multiculturale,                                         Times e The Guardian. Il suo ultimo
  Takeaway, ne ha pubblicati altri 9. Collabora con molte testate                                          libro è Off the Grid: Houses for
  Condé Nast. Nel 2018 ha lanciato il blog TheInteriorsEdit che                                            Escape (Thames & Hudson). Vive in
  esplora le case e l’ambiente di lavoro dei tastemakers.                                                  Inghilterra con la moglie e i tre figli.

  L’interior design più interessante a Londra?                                                             Tre tappe di design a New York?
  «Lo showroom della creatrice di gioielli Solange                                                         «La High Line, il Vessel di
  Azagury-Partridge. Usa il colore e le trame meglio                                                       Thomas Heatherwick a Hudson
  di qualunque altro designer che io conosca».                                                             Yards e The Met Breuer».

  36   ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA
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RELAX d' AUTUNNO ARCHITECTURAL DIGEST. LE PIÙ BELLE CASE DEL MONDO - Marta Gnyp
A SINISTRA: NEL LIVING,
             DIVANO VINTAGE
             E TAVOLINO DANESE.
             LAMPADARIO DI MURANO.
             SULLA PARETE IN FONDO
             CRYSTAL PINK LIP DI GINA
             BEAVERS (2017). TAPPETO
             DI RUG STAR. A DESTRA:
             SUL COFFEE TABLE DANESE
             ANNI ’60, UNTITLED
             DI DAVID JABLONOWSKI.
             SOPRA, GREEN RHOMBE DI
             WOJCIECH FANGOR (1958).

                           Vivere
                         con arte
                                Senza minimalismi,
                                  anzi, con un MIX
                           di arredi vintage e opere
                            contemporanee, la casa
                                 di una collezionista
                           a Berlino è in equilibrio
                             tra comfort e bellezza.
PHOTOFOYER

                            testo di ELENA DALLORSO — fotografie di KASIA GATKOWSKA

                                                              ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA   149
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IN QUESTA PAGINA: SCULTURA
DI RAÚL DE NIEVES E DIPINTO
DI ELIZA DOUGLAS. IN FONDO,
UN’OPERA DI ZACHARY ARMSTRONG.
PAGINA SEGUENTE: SOPRA IL DIVANO
BIELEFELDER WERKSTÄTTEN, KOREAN
CHILDREN SINGING DI ROSE WYLIE
(2013). POLTRONCINE ANNI ’20.

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ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA   151
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Vivere con l’arte richiede
   una costante ATTITUDINE
      AL CAMBIAMENTO.
    Ogni volta che una nuova
  opera viene installata in casa,
  anche l’ecosistema della stanza
      deve essere ripensato
          e riorganizzato.

                                      IN QUESTA PAGINA: INTORNO
                                      AL TAVOLO VINTAGE, SEDIE
                                      DI ECART PIÙ UNA CINESE DI
                                      INIZIO ’900. LAMPADA ANNI
                                      ’70, VASI BITOSSI. ALLA PARETE,
                                      SAY SOMETHING! DI GORAN
                                      TOMCIC. IN ALTO, TRANCE
                                      TABLE DI URI TZAIG (2011) E
                                      FACTORIES DI FARAH ATASSI
                                      (2013). LAMPADARIO AUSTRIACO
                                      ANNI ’30 E, A DESTRA, UN
                                      LAVORO DI MYRIAM MECHITA.
                                      PAGINA SEGUENTE: IN CUCINA,
                                      UNTITLED DI DOUGLAS
                                      GORDON (2001), LAMPADA
                                      SPLÜGEN BRÄU DEI FRATELLI
                                      CASTIGLIONI (FLOS). CUCINA
                                      LA CORNUE.

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                                                                               AL DI SOPRA DEL LETTO, PRETTY GIRL MASK DI ROSE WYLIE

A
                                                                               (2017). SULLA PARETE DI DESTRA, EDEN DI KOAK (2017).

                                                              L’appartamento è come diviso in due zone: in quella
                                                           di rappresentanza i soffitti sono più alti e le finestre
                                                           danno sulla strada, vivace a tutte le ore. Qui ci sono
                                                           quattro grandi stanze. Nella zona più intima si trovano
                                                           due camere, il guardaroba, i bagni e la cucina, in
                                                           assoluto la stanza più frequentata e amata della casa,
                                                           con il suo grande tavolo da pranzo in legno e le sedie
                                                           di Ecart. Un ampio salone mette in comunicazione le
                                                           due zone, annullando di fatto la separazione originale.
                                                              L’involucro è neutro di bianchi, grigi chiari e verde
                                                           Farrow & Ball («Ammetto che la tentazione cromatica
                                                           l’ho avuta, ma molte delle opere esposte sono già piene
                                                           di colore, quindi ho desistito», confessa la collezionista),
All’inizio del XX secolo, quando fu edificata la maggior   e qui hanno preso posto, spesso dialogando con mobili
parte delle belle residenze alto-borghesi che si vedono    vintage, libri, ceramiche e tappeti (tutti Rug Star) i
ancora oggi, Charlottenburg non era un quartiere           grandi oli di Rose Wylie e Zachary Armstrong, le
della grande Berlino, ma una città a parte, orgogliosa     stampe su lino, carta e alluminio di Petra Cortright,
dei propri primati e poco incline all’“annessione”:        i dipinti a bassorilievo di Gina Beavers, le sculture di
nel 1905, anno della costruzione della casa in cui         Raul de Nieves, le foto di Rineke Dijkstra o le opere del
si trova l’appartamento della storica e collezionista      ghanese Serge Attukwei Clottey, realizzate con bidoni
d’arte Marta Gnyp e duecentesimo anniversario della        e copertoni abbandonati.
fondazione della città, si dotò anche di un municipio         «Le opere d’arte reclamano il loro spazio», racconta
che gareggiava in imponenza con quello di Berlino.         Gnyp, «Ma non devono mai prendere il sopravvento
   I soffitti altissimi (4,5 metri), i grandi spazi        sul comfort dell’abitare. In casa sono presenti autori
(350 metri quadrati) e le ampie finestre, tipici           contemporanei che amo e che posso dire di aver visto
dell’architettura di questo quartiere di Berlino Ovest,    nascere e crescere. Mi circondo di opere che non solo
hanno conquistato Marta Gnyp, che quattro anni fa,         mi piacciono, ma che hanno anche qualcosa da dirmi».
dopo aver vissuto a lungo in Olanda, era in cerca di       Vivere con l’arte richiede una costante attitudine al
una casa per sé, il suo compagno e le sue opere d’arte:    cambiamento. Ogni volta che una nuova opera viene
dipinti, sculture, installazioni, fotografie di autori     installata in casa, anche l’ecosistema della stanza
contemporanei di tutto il mondo che sono presenti          deve essere ripensato e riorganizzato. Marta Gnyp
in ogni stanza, incluse le tre sale da bagno. «Questo      compra costantemente nuovi pezzi, che sostituiscono
appartamento è luminoso, ampio, e non ha soltanto          a rotazione quelli esposti, che vengono in parte venduti,
molte finestre,ma anche molte pareti. Appena l’ho          ma prevalentemente custoditi in un magazzino in attesa
visto ho capito che era il posto giusto per giocare.       di una seconda vita sulle pareti di casa. «L’importante
Arredare una casa piena d’arte necessita lunghe            per me è la relazione tra gli oggetti, soprattutto quelli
riflessioni, e un atteggiamento diverso nei confronti      d’arte. Tutti parlano delle stesse cose, sebbene con
dell’arte stessa rispetto a quando la sia ammira in un     linguaggi differenti: la bellezza, le nostre ossessioni.
museo o in una galleria», dice Gnyp. «Una casa è un        Ma per avere un senso devono potermi raccontare delle
posto in cui si vive, dove ci si deve sentire a proprio    storie, stimolarmi a pormi delle domande e a cercare
agio. In poche parole, qui bisogna considerare l’arte      risposte. Altrimenti si tratta solo di begli oggetti, e di
con meno soggezione e più partecipazione».                 una casa squisitamente decorata».                       FINE

                                                                                                               ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA   155
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