RECOVERY FUND Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal - Engineering Ingegneria Informatica
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
RECOVERY FUND @Copyright Engineering. All rights reserved. B Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal
RECOVERY FUND DI COSA PARLIAMO? Scenario 3 1 Cos’è il Recovery Fund? 7 2 Next Generation EU: una sfida europea 11 3 Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza 14 4 Il nostro contributo alla Trasformazione Digitale del Paese 19 5 Next Steps 35 6 Insieme verso il New Normal 39 Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal 1
RECOVERY FUND AUTORI Barbara Balzano Emiliano Coraretti Responsabile del Centro di Competenza Content Specialist Group Marketing, Fondi Europei Direzione Pubblica Engineering Amministrazione e Sanità, Engineering Envelope barbara.balzano@eng.it Envelope emiliano.coraretti@eng.it Barbara Balzano Emiliano Coraretti Esperta di diritto dell’Unione Europea e fondi strutturali, Emiliano ha 20 anni di esperienza nel campo del da oltre 20 anni Barbara si occupa di politiche di giornalismo e della comunicazione, ha lavorato per il coesione e interventi per lo sviluppo economico. Ha Gruppo Editoriale l’Espresso. In Engineering ha seguito lavorato a supporto di numerose amministrazioni progetti di comunicazione e portali web. Oggi cura pubbliche nella progettazione di interventi complessi la realizzazione dei principali contenuti editoriali del per la riorganizzazione, il rafforzamento della capacità Gruppo. amministrativa e la digitalizzazione dei processi. CON LA COLLABORAZIONE DI: Antonietta Branni Dario Buttitta Gestore Sviluppo Offerte Senior Municipia, General Director Public Administration & Engineering Healthcare, Engineering Antonio Delli Gatti Fabrizio Fontanesi Healthcare Division Director, Director, Regulatory Consulting and Business Engineering Development, Energy & Utilities, Engineering Alessia Freda Matteo Lovato Communication Specialist Municipia, Senior Sales Executive, Engineering Engineering Piero Luisi Massimiliano Lunghi Smart Government Innovation Director, Direttore Commerciale del mercato Engineering Industrial Manufacturing, Engineering Lanfranco Marasso Antonio Nardelli Smart City Program Director, Direttore Commerciale della Pubblica Engineering Amministrazione, Engineering Stefano Picchio Carlo Risi Business Development, PA & Healthcare Innovation Department, Energy & Utilities, Department, Engineering Engineering Alessandro Scandurra Valerio Sensi Senior Manager, Technical Director PA PA and Healthcare Marketing & Central Italy, Engineering Communication Manager, Engineering Domenico Vaccaro Sauro Zuccali Direttore Generale di Engineering Business Development, Digital Finance, International Belgium Engineering 2 Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal
RECOVERY FUND Scenario Dal 19 febbraio 2021 è ufficialmente in vigore il Regolamento (UE) 2021/241, che istituisce il Dispositivo per la ripresa e la resilienza, più conosciuto come Recovery Fund. Si tratta del principale strumento del Piano "Next Generation EU" previsto dal nuovo Bilancio UE in risposta alla crisi e alle sfide generate dalla pandemia Covid-19. La novità dal punto di vista tecnico-finanziario sta nella possibilità, per la Commissione europea, di contrarre, per conto dell'Unione, prestiti sui mercati dei capitali, da utilizzare in aggiunta alle risorse del quadro di bilancio “ordinario”, per potenziare le capacità di reazione alla crisi e mettere in campo le misure per la ripresa. Le risorse del “dispositivo”, del valore complessivo di 672,5 miliardi di euro a prezzi 2018, saranno a gestione “diretta” della Commissione e rese disponibili agli Stati Membri che ne faranno richiesta sotto forma di sovvenzioni e di prestiti (da rimborsare a lungo termine e con condizioni agevolate), ma in cambio di riforme e investimenti mirati. L’attivazione dello strumento risponde infatti all’esigenza più generale di garantire la mitigazione degli shock generati dalla crisi, contribuendo al rafforzamento della coesione economica e sociale mediante misure che consentano agli Stati membri di intraprendere una ripresa rapida e sostenibile a lungo termine, nella prospettiva lanciata poco prima della pandemia nel cosiddetto Green Deal Europeo. Gli investimenti nelle tecnologie, nelle capacità e nei processi verdi e digitali in vari settori chiave dell'economia contribuiranno, secondo gli orientamenti europei, a creare posti di lavoro e una crescita sostenibile e consentiranno all'Unione di sfruttare al massimo le opportunità di riposizionamento nella corsa mondiale alla ripresa. Per tali ragioni il governo del Recovery Fund è strettamente integrato al processo di coordinamento delle politiche economiche regolato nel sistema del Semestre Europeo, ed è da tale prospettiva che va osservata la fotografia della reale portata e dei vincoli oltre che delle opportunità che ne derivano. Ciò implica in primo luogo che i Recovery Plan, o “Piani per la Ripresa e la Resilienza”, dovranno essere coordinati e coerenti con i piani nazionali di riforma annuali. Dovranno, inoltre, essere allineati a tutti gli altri strumenti di programmazione che contribuiscono ad attuare gli obiettivi di sviluppo e coesione dell’UE, in particolare agli accordi di partenariato e ai programmi operativi adottati nell'ambito dei fondi strutturali e d’investimento dell'Unione. Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal 3
RECOVERY FUND La Commissione ha indicato a questo scopo, sei settori su cui gli Stati possono scegliere di investire: − transizione verde; − trasformazione digitale; − crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, che deve comprendere coesione economica, occupazione, produttività, competitività, ricerca, sviluppo e innovazione, e un mercato interno ben funzionante con piccole e medie imprese (PMI) forti; − coesione sociale e territoriale; − salute e resilienza economica, sociale e istituzionale; − politiche per l'infanzia e i giovani, come l'istruzione e le competenze. Dal 15 ottobre del 2020 si è aperta la fase informale di confronto tra i Governi degli Stati interessati e Bruxelles per la definizione dei piani nazionali di ripresa e resilienza da inviare entro il 30 aprile 2021. Lo strumento operativo per la definizione delle strategie nazionali di utilizzo del RRF (Recovery and Resilience Facility) è il Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza, che gli Stati Membri hanno elaborato in coerenza e integrazione con il programma nazionale di riforma e investimenti previsto dai meccanismi di governance che regolano il Semestre Europeo. I requisiti per poter accedere alle risorse prevedono: − una chiara spiegazione delle risposte da dare alla situazione economica e sociale dello Stato membro interessato e in relazione ai sei pilastri, tenendone in considerazione le sfide specifiche; − l'insieme dettagliato di misure per la supervisione e attuazione, compresi i traguardi e gli obiettivi e la stima dei costi, nonché l'impatto previsto del piano stesso sul potenziale di crescita, sulla creazione di posti lavoro e sulla resilienza economica, sociale e istituzionale, anche attraverso la promozione di politiche per l'infanzia e i giovani, e sull'attenuazione delle ripercussioni economiche e sociali della crisi Covid-19, che contribuiscono all'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali; − le misure pertinenti per la transizione verde, compresa la biodiversità, e la transizione digitale, con la spiegazione di come contribuiscano ad affrontare con efficacia le sfide e le priorità specifiche per Paese individuate nell'ambito del Semestre Europeo; − il contributo previsto per l'uguaglianza di genere e le pari opportunità per tutti; − una sintesi del processo di consultazione condotto con i portatori di interessi nazionali (e tra questi in particolare con le Regioni). L'Italia, come è noto, ha inviato l'ultima versione del Piano rispettando la scadenza del 30 Aprile, a seguito di un intenso confronto con i Servizi della CE, per limare e affinare al meglio il documento. Il documento è stato approvato dalla CE il 22 giugno scorso e dall'ECOFIN il 13 luglio. 4 Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal
RECOVERY FUND Le risorse potenzialmente disponibili per l’Italia sono pari a 191,5 miliardi di euro divise in 68,9 miliardi in sovvenzioni e 122,6 miliardi in prestiti. Il primo 70 per cento delle sovvenzioni è già fissato dalla versione ufficiale del Regolamento RRF, mentre la rimanente parte verrà definitivamente determinata entro il 30 giugno 2022 in base all’andamento del PIL degli Stati membri registrato nel 2020-2021 secondo le statistiche ufficiali. In ogni caso, l’ammontare dei prestiti RRF all’Italia è stato stimato in base al limite massimo del 6,8 per cento del reddito nazionale lordo in accordo con la task force della Commissione. La destinazione specifica delle risorse definita dal Governo sulle 6 missioni del Recovery Instrument, assegna il 59,47% alla transizione verde, il 40,32 alla digitalizzazione, il 30,88 all'Università e alla ricerca il 25,40 alle infrastrutture per una mobilità sostenibile, il 19,81 all'inclusione sociale e il 15,63 alla salute. Oltre alle risorse del NGEU sono considerate nel piano, in chiave complementare, quelle del Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa (REACT-EU), pari a 13,5 miliardi e il Fondo nazionale complementare di 30 miliardi, stanziato con scostamento pluriennale di Bilancio. Il Recovery Fund sarà per l’Italia, e per l’Europa tutta, l’occasione più importante di liberare potenziale in un momento di forte criticità. Come abbiamo detto nel White Paper Engineering The New Normal, il Covid-19 non ha solo scoperchiato quello che non funzionava, ma ha anche fornito una forte accelerazione alla Digital Transformation, che ormai è entrata tra le priorità sia delle organizzazioni pubbliche (in primis delle Pubbliche Amministrazioni) che delle aziende. Ma ora è arrivato il momento di far evolvere quell’improvvisa spinta all’innovazione, nata in un momento di grande emergenza, in un percorso capace di rivoluzionare il Paese. Il Recovery Fund deve diventare l’opportunità non solo di aggiustare quello che non funzionava, ma di applicare e velocizzare quell’Explore & Evolve, da noi indicato come l’ultimo dei First Steps pensati per accompagnare i nostri partner nella costruzione del loro New Normal. Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal 5
RECOVERY FUND Da oltre 40 anni noi di Engineering supportiamo i nostri stakeholder nel trovare, gestire e far evolvere le loro strategie di Trasformazione Digitale. Lo facciamo con le nostre competenze tecnologiche e la nostra conoscenza dei mercati, convinti che l’innovazione nasce lì dove le necessità del business incontrano le opportunità della tecnologia, creando nuovi ecosistemi digitali. Lo faremo anche e soprattutto ora che il Recovery Fund spingerà l’Italia non solo ad investire, ma a portare a termine quelle riforme che ne cambieranno il volto e le ambizioni. Uno slancio verso il futuro che troverà in una digitalizzazione totale e sistemica, che noi da sempre supportiamo e abilitiamo in tutti i settori, il motore fondamentale per far diventare il nostro Paese più competitivo, più moderno, più sostenibile. 1 I primi passi per il post Covid-19 PRIORITIES ACTIONS TECHNOLOGY FOCUS Protect Digital Allow Work From Anywhere Cloud Productivity Workplace Increase Resource Automation of Tasks RPA Availability Manage AI & Advanced Simulation & Decision Making Digital Twin Complexity Analytics Protect Manage Cyber Threats Cybersecurity Business Grow AI & Advanced Increase Digital & Online Capabilities E-Commerce Social Business Analytics Digitally Virtualize Physical Space & Activities AR/MR/VR E-Commerce Digital Services Present Explore Maturity Change Change & Adapt the Way We Work Process Redesign New Tools Frontier Tech And Evolve Assessment Management Dalle prime risposte tattiche per reagire e gestire la crisi alla definizione di una strategia per esplorare ed evolvere nuovi percorsi di Digital Transformation 6 Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal
RECOVERY FUND Dopo un lungo negoziato, il 16 dicembre 2020 è stato approvato dal Parlamento europeo (e il giorno dopo dal Consiglio europeo) il Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) per gli anni 2021-2027. Questo nuovo QFP, che vale 1.074,3 miliardi di euro, è stato rafforzato dal Next Generation EU (NGEU), che consente alla Commissione europea di contrarre, per conto della UE, prestiti sui mercati di capitali fino a 750 miliardi, da utilizzare solo per affrontare le conseguenze della pandemia. Nello specifico, 390 miliardi sono destinati a sovvenzioni, 360 miliardi a prestiti. L’NGEU si configura quindi come uno strumento di natura emergenziale, di durata temporanea e con valenza una tantum, che rafforzerà il bilancio UE con nuovi finanziamenti da utilizzare entro il 2026. L’NGEU si articola su 3 pilastri: L’NGEU SI ARTICOLA SU 3 PILASTRI: AIUTARE TRARRE RILANCIARE L’ECONOMIA LA RIPRESA INSEGNAMENTI E SOSTENERE GLI DEGLI STATI MEMBRI DALLA CRISI INVESTIMENTI PRIVATI Lo strumento più sostanzioso previsto nel pacchetto è il Dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF - Recovery and Resilience Facility), noto anche come “Recovery Fund”. Questo si posiziona come il principale strumento dell’NGEU, perché apporterà un sostegno senza precedenti di 672,5 miliardi di euro in prestiti e sovvenzioni. Il 70% di queste risorse dovrà essere impegnato entro il 2022, il restante 30% entro il 2023: si tratta di impegni giuridicamente vincolanti, frutto quindi di un’attenta pianificazione operativa per fare in modo che queste somme vengano utilizzate entro il 2026. L’obiettivo del Recovery and Resilience Facility è fornire un sostegno finanziario su larga scala per riforme e investimenti intrapresi dagli Stati membri, con la duplice finalità di attenuare gli effetti della pandemia sul contesto sociale ed economico e di rendere le economie dell'UE più sostenibili, resilienti e preparate per le sfide poste dalle transizioni verde e digitale. I due princìpi di fondo della strategia europea per il rilancio e la crescita sono: − il Green Deal europeo, con cui l’UE si impegna a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 attraverso una trasformazione della società e dell'economia dell'Europa efficiente in termini di costi, giusta e socialmente equilibrata; − una più ampia diffusione e adozione delle tecnologie digitali, che può fare dell’Europa un leader nel processo di trasformazione. 8 Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal
La sfida digitale dell’Europa L'epidemia Covid-19 ha dimostrato l'importanza e la centralità delle tecnologie digitali nella nostra vita quotidiana. FOCUS L'impatto della crisi sarebbe potuto essere ben peggiore senza i mezzi, le strutture e le competenze digitali. Le tecnologie digitali non stanno soltanto cambiando il nostro modo di comunicare, ma anche il nostro modo di vivere e di lavorare. Hanno inoltre il potenziale per fornire soluzioni a molte delle sfide che l'Europa ed in generale gli europei stanno affrontando. Supportate da opportune infrastrutture, queste possono facilitare il telelavoro non come soluzione di emergenza ma come modalità operativa strutturata, il commercio elettronico e la vendita al dettaglio in linea. Senza contare l'importante impatto che possono avere sul modo della sanità, non solo limitato alla fornitura di servizi di assistenza sanitaria a distanza ma anche alla raccolta di dati che, in combinazione con l'Intelligenza Artificiale, possono contribuire in maniera consistente alla ricerca scientifica anche nell'ambito della scoperta di nuovi vaccini. Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal 9
RECOVERY FUND Tuttavia la crisi ha mostrato non solo l'importanza e le opportunità create da queste tecnologie, ma anche i limiti e i rischi legati a un loro uso non strategico e solo emergenziale. È qui che il Recovery Fund gioca un ruolo fondamentale. Questi fondi sono alla base per raggiungere obiettivi chiave quali: FOCUS − lo sviluppo della prossima generazione di tecnologie digitali; − accelerare la diffusione di infrastrutture di rete sicure e ad alta capacità; − migliorare le capacità dell'Unione Europea di proteggersi dalle minacce informatiche; − liberare il pieno potenziale delle tecnologie per raggiungere l'ambizioso progetto per realizzare un'UE a impatto climatico zero entro il 2050. I cambiamenti forzati dalla pandemia hanno fatto fare un grande "salto digitale" anche ai Paesi considerati i fanalini di coda della trasformazione digitale, ma bisogna assicurarsi che nessuno rimanga di nuovo indietro. Deve far riflettere il modello adottato dalla Grecia, che a lungo ha occupato il fondo della classifica dell'economia digitale europea e che ha annunciato che investirà più di un quinto dei fondi che riceverà in questo processo di transizione con oltre 400 progetti, dalle infrastrutture digitali fino al rafforzamento della sicurezza informatica, raccolti in quella che è stata definita la "Bibbia della trasformazione digitale 2020-2025”. Come ha detto il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel “il progresso tecnologico è inutile se non migliora la vita delle persone”. È per questo motivo che gli sviluppi tecnologici abilitati dal Recovery Fund dovranno promuovere i valori fondamentali di un'Europa sempre più innovativa e vicino al cittadino. 10 Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal
RECOVERY FUND 2 NEXT GENERATION EU: UNA SFIDA EUROPEA
RECOVERY FUND Per accedere al Dispositivo per la ripresa e la resilienza, i Paesi membri hanno elaborato dei piani per la ripresa e la resilienza che prevedono riforme e investimenti per i prossimi cinque anni, e che devono essere attuati entro il 2026. Dal 1 ottobre 2020 Entro il 30 aprile 2021 Il Consiglio dell'UE Cominciano i pagamenti Annualmente la Stati membri Stati membri devono valuta e adotta agli Stati membri. CE riferisce presentano le bozze consegnare i loro piani i piani sulla base Prefinanziamenti fino in Parlamento e in Consiglio “Piani di Ripresa che si potranno modificare delle proposte al 10% delle sovvenzioni riguardo all'attuazione e Resilienza” in una fase successiva della Commissione e al 10% dei prestiti del piano STATI MEMBRI La CE discute La CE valuta i piani Il Consiglio può Gli Stati membri riferiscono Valutazioni i piani e li trasmette sospendere l'approvazione dei progressi due volte all'anno indipendenti con ogni al Parlamento dei pagamenti nell'ambito del nel 2023 e, ex post, COMMISSIONE EU Stato membro e al Consiglio nel caso di inadempienze Semestre Europeo entro il 2029 2020 2023 2026 I piani possono Le risorse per la Ripresa Le riforme includere misure e la Resilienza destinate e gli investimenti introdotte a partire agli Stati membri possono devono essere portati da febbraio 2020 essere impegnate fino a termine entro il 2026 alla fine del 2023 I piani delineano un pacchetto coerente di riforme e investimenti per affrontare le sfide individuate nel contesto del Semestre Europeo e in particolare quelle relative alle transizioni verde e digitale. Nel tradurre tali raccomandazioni in riforme e investimenti specifici, gli Stati membri devono concentrarsi su quelli che produrranno l’impatto più duraturo e rafforzeranno il potenziale di crescita, la creazione di posti di lavoro, i sistemi sanitari, la resilienza economica e sociale e la coesione regionale. Nello specifico, la Commissione ha stabilito che i piani nazionali rispettino i seguenti obiettivi: − almeno un 37% della spesa legata al clima nei settori dell’energia, dei trasporti, della decarbonizzazione dell’industria, dell’economia circolare, della gestione delle risorse idriche e della biodiversità (in coerenza con il Piano Nazionale per il clima); − almeno un 20% della spesa legata alla digitalizzazione, con riforme e investimenti che migliorino la connettività, lo sviluppo delle competenze digitali a tutti i livelli (in particolare nella PA), facilitino lo sviluppo di capacità digitali all’avanguardia (AI & Artificial Intelligence, Cybersecurity, infrastrutture e servizi Cloud, Blockchain). Infine, tutte le riforme e gli investimenti devono garantire parità di opportunità, un’istruzione inclusiva, condizioni di lavoro eque e una protezione sociale adeguata. 12 Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal
I fondi che gli Stati membri riceveranno nel quadro del Dispositivo per la ripresa e la resilienza si aggiungeranno ai finanziamenti che normalmente ricevono attraverso i Fondi Strutturali nell’ambito della politica di coesione della UE o attraverso altre fonti della UE. Per questo motivo gli stati devono garantire sinergia e complementarietà tra tutte le risorse ricevute, con la possibilità di combinare i finanziamenti provenienti dai diversi strumenti, evitando duplicazioni. Il Recovery Fund sarà particolarmente vantaggioso per gli Stati che lo utilizzeranno in progetti che tengono conto della concentrazione e della cantierabilità. Dato che l’orizzonte temporale per impegnare i fondi è il 2023, e dal momento che devono essere utilizzati entro il 2026, gli Stati membri dovranno concentrarsi su progetti gestiti a livello nazionale e di grandi dimensioni e che si trovano in uno stato di preparazione piuttosto avanzata. La prima scadenza che gli Stati hanno dovuto affrontare è stata quella per la presentazione del Piano nazionale. Il nostro PNRR è stato, approvato dalla CE il 22 giugno e dall'ECOFIN il 13 luglio. Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal 13
RECOVERY FUND 3 IL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA
RECOVERY FUND Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, come evidenziato dal Presidente Mario Draghi nel discorso alla Camere del 26 aprile 2021, ha tre obiettivi principali. − Il primo, immediato, risiede nel riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica. − Il secondo, di medio-lungo termine, affronta alcune debolezze che interessano gli assetti economici e sociali da decenni: i perduranti divari territoriali, le disparità di genere, la debole crescita della produttività e il basso investimento in capitale umano e fisico. − Il terzo prevede che le risorse del Piano contribuiscono a dare impulso alla transizione ecologica. Le risorse destinate all’Italia sono 191,5 miliardi di cui 68,9 miliardi in sovvenzioni a fondo perduto e sino a 122,6 miliardi sotto forma di prestiti. Oltre alle risorse del NGEU, come già evidenziato, sono considerate nel piano, in chiave complementare, quelle del Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa (REACT-EU), pari a 13,5 miliardi e il Fondo Nazionale Complementare di 30 miliardi, stanziato con scostamento pluriennale di Bilancio. Il primo acconto del 13%, pari a circa 25 miliardi, è previsto per luglio e quasi 14 miliardi verranno spesi entro dicembre. Il picco dei progetti e degli investimenti verrà raggiunto negli anni centrali del piano, intorno al 2023. Sono stati stanziati, inoltre, entro il 2032, ulteriori 26 miliardi da destinare alla realizzazione di opere specifiche di tipo infrastrutturale. Infine, vanno citate le risorse relative alla politica di coesione che attingono dal Bilancio pluriennale "ordinario". Sono in fase avanzata le interlocuzioni con gli Uffici della Commissione europea in merito alla definizione del nuovo Accordo di partenariato sui fondi strutturali 2021-2027. La dote complessiva delle risorse disponibili ammonta a circa 83 miliardi (incluso il cofinanziamento). Inoltre, il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2021-2027 (con una dotazione di 50 miliardi di euro assegnata dalla Legge di Bilancio 2021, a cui si aggiungeranno ulteriori 23 miliardi con la legge di bilancio 2022) dovrà essere impiegato in linea con le politiche settoriali di investimento e di riforma previste nel PNRR, secondo un principio di complementarità e di addizionalità delle risorse. Risponde a questo obiettivo, l’esigenza di anticipare nel PNRR la programmazione nazionale del FSC 2021-2027 per un valore di circa 15,5 miliardi, per accelerare la capacità di utilizzo delle risorse e di realizzazione degli investimenti. Tali risorse saranno reintegrate nella disponibilità del fondo, così da garantirne la piena addizionalità. Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal 15
RECOVERY FUND Di seguito si offre un'istantanea del documento. Il nostro Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (PNRR) è sviluppato in 3 assi: DIGITALIZZAZIONE TRANSIZIONE INCLUSIONE E INNOVAZIONE ECOLOGICA SOCIALE Il piano si fonda poi su 3 dimensioni orizzontali: − un’equa distribuzione territoriale delle risorse e degli interventi: da realizzare in coerenza strategica con il Piano Sud 2030 e il coordinamento attuativo con le politiche di coesione europee e nazionali, così come definite nell’Accordo di Partenariato per il ciclo di programmazione 2021-2027; − equità di genere; − Agenda 2030 (il 40% delle risorse è infatti destinato al Mezzogiorno) per lo Sviluppo Sostenibile per le persone, il pianeta e la prosperità. Le sfide del PNRR vengono affrontate attraverso 6 missioni articolate in 16 componenti: DIGITALIZZAZIONE, RIVOLUZIONE VERDE INFRASTRUTTURE INNOVAZIONE E TRANSIZIONE PER UNA MOBILITÀ E COMPETITIVITÀ ECOLOGICA SOSTENIBILE CULTURA E TURISMO ISTRUZIONE COESIONE SALUTE E RICERCA E INCLUSIONE 16 Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal
Come richiesto nelle linee guida della CE e dalle Raccomandazioni specifiche per l'Italia del 2019 e del 2020, alla base del Piano è prevista una serie di riforme come condizioni abilitanti per l'intera strategia. A questo fine, il Piano comprende tre diverse tipologie di riforme: − Riforme orizzontali o di contesto, d’interesse traversale a tutte le Missioni del Piano, consistenti in innovazioni strutturali dell’ordinamento, idonee a migliorare l’equità, l’efficienza e la competitività e, con esse, il clima economico del Paese; − Riforme abilitanti, ovvero gli interventi funzionali a garantire l’attuazione del Piano e in generale a rimuovere gli ostacoli amministrativi, regolatori e procedurali che condizionano le attività economiche e la qualità dei servizi erogati; − Riforme settoriali, contenute all’interno delle singole Missioni. Si tratta di innovazioni normative relative a specifici ambiti di intervento o attività economiche, destinate a introdurre regimi regolatori e procedurali più efficienti nei rispettivi ambiti settoriali. Infine, a queste tipologie di riforma si aggiungono le misure che, sebbene non ricomprese nel perimetro del Piano, devono considerarsi concorrenti alla realizzazione degli obiettivi generali del PNRR. Sono le riforme di accompagnamento alla realizzazione del Piano, tra le quali devono includersi gli interventi programmati dal Governo per la razionalizzazione e l’equità del sistema fiscale e per l’estensione e il potenziamento del sistema di ammortizzatori sociali. Le linee orizzontali di riforma riguardano: − Il sistema giustizia: che prevede, oltre alle misure di riorganizzazione e riforma legislativa, di rafforzare il grado di digitalizzazione della giustizia mediante l’utilizzo di strumenti evoluti di conoscenza, il recupero del patrimonio documentale, il potenziamento dei software e delle dotazioni tecnologiche, l’ulteriore potenziamento del processo (civile e penale) telematico. Inoltre, il Piano punta a un migliore accesso alle fonti giurisprudenziali mediante il perfezionamento delle piattaforme tecnologiche e la loro piena accessibilità da parte del pubblico. − La Pubblica Amministrazione: che punta a colmare le debolezze strutturali e i ritardi nell’azione di semplificazione normativa e amministrativa e di digitalizzazione delle procedure. Quattro gli assi principali: − accesso, per snellire e rendere più efficaci e mirate le procedure di selezione e favorire il ricambio generazionale; − buona amministrazione, per semplificare e digitalizzare norme e procedure; − competenze, per allineare conoscenze e capacità organizzative alle nuove esigenze del mondo del lavoro e di una amministrazione moderna − digitalizzazione, quale strumento trasversale per meglio realizzare queste riforme. Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal 17
RECOVERY FUND Le riforme abilitanti dal punto di vista dell'operatività del Piano riguardano la semplificazione regolatoria e la promozione della concorrenza. Tutte le linee di riforma comprese nel perimetro del piano trovano collocazione nelle 6 Missioni. 18 Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal
RECOVERY FUND 4 IL NOSTRO CONTRIBUTO ALLA TRASFORMAZIONE DIGITALE DEL PAESE Il Next Generation EU è la risposta agli shock determinati dal Covid-19, che mette in campo uno strumento potenzialmente straordinario al servizio della ripresa economica e sociale: il cosiddetto “Recovery Fund”. Al cuore della nuova visione europea c’è l’obiettivo di costruire “un decennio digitale” affinché tutti i cittadini e le imprese possano avere accesso a quanto di meglio può offrire il mondo digitale e vivere e contribuire a un sistema più forte e inclusivo. Sono anche gli obiettivi su cui noi di Engineering siamo impegnati da molti anni, con la convinzione di essere portatori di valore al servizio di una digital transformation, che pone la persona al centro. Per questo crediamo che il Next Generation EU non possa essere letto semplicemente come “una mole di risorse senza precedenti”, ma che debba piuttosto rappresentare una spinta formidabile per disegnare i nuovi percorsi d’innovazione da cui innescare il “rinascimento digitale”. Dario Buttitta General Director Public Administration & Healthcare, Engineering Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal 19
RECOVERY FUND Smart Government Cosa dice oggi il Recovery Plan Tra gli obiettivi che l’Italia si pone con l’utilizzo dei fondi del PNRR c’è sicuramente quello di accelerare la Digital Transformation della Pubblica Amministrazione quale vettore per la riuscita delle riforme. La parola d’ordine è semplificazione. La realizzazione del programma di riforme e investimenti si muove su quattro assi principali: − Accesso, per snellire e rendere più efficaci e mirate le procedure di selezione e favorire il ricambio generazionale (tramite una piattaforma unica); − Buona amministrazione, per semplificare norme e procedure; − Competenze, per allineare conoscenze e capacità organizzative alle nuove esigenze del mondo del lavoro e di una amministrazione moderna; − Digitalizzazione, quale strumento trasversale per meglio realizzare queste riforme. Dando una nuova spinta alla digitalizzazione si potrà infatti ottimizzare i processi per velocizzare le procedure amministrative e facilitare i servizi alle imprese e ai cittadini. 20 Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal
RECOVERY FUND Questa componente si articola in due dimensioni: − La prima che punta alla creazione degli elementi abilitatori di natura tecnologica necessari ad offrire a cittadini e imprese servizi efficaci, in sicurezza e pienamente accessibili: infrastrutture, interoperabilità, piattaforme e servizi, e cybersecurity. − La seconda che promuove e sostiene le misure propedeutiche alla piena realizzazione delle riforme chiave. Il rafforzamento delle infrastrutture (da rendere sempre più agili) e dei servizi digitali potrà prevedere: un nuovo modello di Cloud per la PA; un'infrastruttura nazionale per la razionalizzazione e il consolidamento dei Centri per l'elaborazione delle informazioni e per ospitare i servizi più strategici della PA centrale; un catalogo di API che consenta alle Amministrazioni centrali e periferiche, secondo vari livelli di autorizzazione, di attingere ai dati del Cloud, di elaborarli e di fornire servizi a cittadini e imprese; piattaforme abilitanti con standard comuni di utilizzo e case dell'innovazione. Sarà poi necessario rafforzare il capitale umano, con azioni di reskilling e upskilling e attraverso iniziative di Digital Workplace e co-working. L'intervento sull'infrastruttura digitale della PA sarà completato da investimenti mirati a migliorare i servizi digitali offerti ai cittadini. In primo luogo, è rafforzata l’adozione delle piattaforme nazionali di servizio digitale, incrementando la diffusione di PagoPA e della app “IO”. In secondo luogo, sono introdotti nuovi servizi, come ad esempio la piattaforma unica di notifiche digitali (che permetterà di inviare notifiche con valore legale in modo interamente digitale, rendendo le notifiche più sicure e meno costose), per fare in modo che venga spostato sui canali digitali il maggior volume possibile di interazioni, pur senza eliminare la possibilità della interazione fisica per chi voglia o non possa altrimenti. Sono anche sviluppate sperimentazioni in ambito mobilità (Mobility as a Service) per migliorare l’efficienza dei sistemi di trasporto urbano. Inoltre, per permettere un’orchestrazione fluida di tutti i servizi sopra descritti, è rafforzato il sistema di identità digitale, partendo da quelle esistenti (SPID e CIE), ma convergendo verso una soluzione integrata e sempre più semplice per gli utenti. Infine, si prevede anche un intervento organico per migliorare la user experience dei servizi digitali e la loro l’accessibilità “per tutti”, armonizzando le pratiche di tutte le pubbliche amministrazioni verso standard comuni di qualità (ad es. funzionalità e navigabilità dei siti web e di altri canali digitali). È poi prevista una capillare azione di riorganizzazione e razionalizzazione dell’offerta formativa, a partire dalla predisposizione di specifici corsi on-line (MOOC) aperti al personale della PA sulle nuove competenze oggetto di intervento nel PNRR, con standard qualitativo certificato. È inoltre prevista una specifica azione a supporto delle medie amministrazioni locali (Province e Comuni da 25.000 a 250.000 abitanti), sulla base del modello sul futuro dell’ambiente di lavoro già definito dalla Commissione Europea (behaviours, bricks and bytes, COM(2019) 7450), con il finanziamento di specifici programmi volti a una revisione dei processi decisionali e organizzativi (behaviours), a una riorganizzazione degli spazi di lavoro (bricks), e a una crescente digitalizzazione delle procedure (bytes), con acquisizione delle competenze specifiche, tramite formazione o attraverso l’immissione in ruolo di nuovo personale. I fondi del PNRR finanzieranno i primi progetti pilota in questo senso, mentre l’azione sistematica a livello nazionale potrebbe avvalersi delle risorse della nuova programmazione comunitaria 2021-2027. Oltre agli interventi sulle infrastrutture è prevista una massiccia azione di digitalizzazione delle procedure amministrative con particolare riferimento ad ambiti nevralgici per la competitività del sistema produttivo, oltre al miglioramento dell’operatività degli Sportelli Unici per le ASL. Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal 21
RECOVERY FUND Accanto alle azioni di natura "orizzontale" per la modernizzazione della PA e la qualità dei servizi, il piano prevede una serie di "verticali" su ambiti chiave in cui è necessario dotare la Pubblica Amministrazione e gli attori rilevanti delle capacità e degli strumenti migliori per garantire il superamento di alcuni elementi di debolezza "strutturale". Vale la pena in questo senso citare, tra gli altri, la previsione di un sistema avanzato ed integrato di monitoraggio e previsione che consenta di individuare e prevedere i rischi sul territorio, come conseguenza dei cambiamenti climatici e di inadeguata pianificazione territoriale. L’utilizzo di tecnologie avanzate consentirà il controllo da remoto di ampie fasce territoriali, con conseguente ottimizzazione dell’allocazione di risorse. I dati di monitoraggio costituiranno la base per lo sviluppo di piani di prevenzione dei rischi, anche per le infrastrutture esistenti e di adattamento ai cambiamenti climatici. Lo strumento consentirà anche di contrastare fenomeni di smaltimento illecito di rifiuti. Il nostro approccio Noi di Engineering da oltre trent’anni siamo al fianco della Pubblica Amministrazione italiana nei percorsi di innovazione e digitalizzazione nei diversi ambiti di governo (PA Centrale, PA Locale, Agenzie) e tematici: welfare, risorse e sviluppo economico, ambiente e territorio, scuola, turismo e cultura, etc. Una visione sistemica che oggi ci consente di costruire veri e propri ecosistemi digitali attorno ai cittadini e alle imprese, che dovranno essere il volano di rilancio economico, ma soprattutto, di costruzione di una cittadinanza digitale ormai irrinunciabile nel New Normal nel quale viviamo. Grazie alle nostre competenze e conoscenze, in questa fase possiamo: − declinare la Digital Strategy del Sistema Paese nei singoli ambiti di Smart Government dei quali conosciamo i processi di governo, esecuzione e relazione; supportandone la governance strategica anche attraverso i sistemi di monitoraggio e gestione delle specifiche fonti di finanziamento che saranno disponibili; − consolidare le attività di sviluppo e sistematizzazione delle infrastrutture e piattaforme pubbliche alle quali è affidato il compito di abilitare alla Digital Transformation: data center cloud based, servizi per la connettività e la multicanalità, anagrafi e identità digitali, pagamenti elettronici, servizi di conservazione, etcFund; − gestire il management dell’innovazione (e ridisegno di quelli esistenti) attraverso l’uso di approcci di “Ecosystem & Platform design” che consentono di realizzare servizi di Cittadinanza digitale non più verticalizzati su singoli ambiti di servizio, ma in grado di costruire ecosistemi di servizi pubblici che convergono e rispondono in modo personalizzato, e predittivo, sulla “citizen experience” multicanale (fisica e digitale). Mettere al centro della trasformazione digitale tutti gli stakeholder impattati dall’innovazione, significa infatti anche co-progettare il servizio in modo collaborativo, attento alla gestione della relazione e con uno sguardo sistemico: in grado, cioè, di evolvere e rendere usabile non soltanto l’accesso e fruizione del servizio, ma anche i processi, l’organizzazione, le competenze e l’apparato normativo-regolamentare che ne garantisce la gestione efficace e ne misura la soddisfazione; − aprire all’utilizzo e alla condivisione dei dati provenienti dai diversi ambiti della PA, così da consentire la costruzione di servizi innovativi da parte di soggetti pubblici e privati: condizione, questa, indispensabile per la costruzione di ecosistemi informativi sempre più trasversali. 22 Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal
E-Health Cosa dice oggi il Recovery Plan La missione n. 6 del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza riguarda il mondo della Sanità. Per innovare radicalmente il Sistema Salute sarà necessario disporre di un approccio di sistema alla sanità digitale, che non significa solo disporre di infrastrutture tecnologiche, di certo indispensabili, ma anche di ripensare l’intero modello di governance e di servizio secondo processi, dinamiche e dimensioni appunto digitali. Significa in definitiva rendere accessibili alle organizzazioni, agli operatori e ai cittadini, tutte le potenzialità offerte dalle competenze e dalla capacità all’avanguardia, per garantire la qualità dell’assistenza, della cura e della prevenzione secondo i suoi specifici bisogni. Due gli assi fondamentali: − reti di prossimità, strutture e telemedicina per l'assistenza sanitaria territoriale; − innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale. L’assistenza di prossimità e la telemedicina potranno essere innovate attraverso: − un’integrazione complessiva dei servizi assistenziali socio-sanitari; − un’implementazione strutturale della telemedicina nei processi di assistenza; − l’implementazione locale di un modello digitale dell’assistenza domiciliare integrata; − la prevenzione primaria e secondaria e controllo delle malattie trasmissibili e non trasmissibili, anche grazie all'integrazione delle soluzioni tecnologiche; − la costituzione di Centrali Operative Territoriali; − il miglioramento degli standard assistenziali nelle Residenze Sanitarie; − una rete di centri territoriali per il contrasto alla povertà sanitaria; − lo sviluppo di un modello di sanità pubblica ecologica (“One Health”). L’Innovazione, la ricerca e la digitalizzazione dell'assistenza sanitaria dovranno prevedere: − un ammodernamento tecnologico - attraverso una “digitalizzazione totale e specialistica” - del sistema sanitario; − il rafforzamento dell'infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l’elaborazione, l’analisi dei dati e la simulazione (Rafforzamento del FSE e Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS), ovvero dell’infrastruttura e degli strumenti di analisi del Ministero della Salute per il monitoraggio dei LEA e la programmazione di servizi di assistenza sanitaria alla popolazione); Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal 23
RECOVERY FUND − la valorizzazione e potenziamento della ricerca biomedica del SSN rafforzando la capacità di risposta dei centri di eccellenza presenti in Italia nel settore delle patologie rare e favorendo il trasferimento tecnologico tra ricerca e imprese. In questo contesto, l’investimento mira a rafforzare la formazione in medicina di base, introdurre un piano straordinario di formazione sulle infezioni ospedaliere e garantire un rafforzamento delle competenze manageriali e digitali del personale sanitario. Sarà poi necessario pensare alla ristrutturazione e all’ammodernamento delle strutture ospedaliere, con particolare riferimento alle sedi di Dipartimenti di Emergenza e Accettazione. Il nostro approccio Noi di Engineering per il nostro ruolo specifico in questo settore abbiamo un osservatorio privilegiato che già da alcuni anni ha permesso di orientare e specializzare la nostra offerta lungo questi assi di intervento oggi di pressante attualità. La nostra presenza lungo tutta la filiera di prevenzione-accesso-diagnosi-cura-assistenza e la presenza verticale attraverso tutti i livelli di governo (Ministero della Salute - Regioni - strutture sul territorio), ci qualifica attori di riferimento nella co-progettazione “fondante” della nuova sanità; con al centro il digitale, ma soprattutto la persona, nelle sue molteplici dimensioni, non solo quella sanitaria. Grazie alle nostre competenze e conoscenze, in questa fase possiamo: − progettare insieme agli utenti modelli e soluzioni specifiche per la sanità territoriale attraverso le nostre competenze tecnologiche e di processo, per attivare la continuità e l’integrazione con l’ospedale e con gli altri servizi sanitari e socio-sanitari, adottando un approccio multidisciplinare e personalizzato alla cura; − abilitare forme di Home Care mettendo a disposizione le nostre componenti di nuova generazione utilizzanti le tecnologie più innovative (tra queste anche l’AI & Data Analytics e l’IoT), con le quali costruire le piattaforme per i tele-servizi (es. telemonitoraggio e teleassistenza) pienamente integrate con i sistemi informativi aziendali; − concretizzare la sanità “data driven” grazie alla nostra capacità di governo e valorizzazione del dato, con la quale costruire strumenti di acquisizione, aggregazione e analisi delle informazioni provenienti da fonti anche eterogenee, per la ricerca scientifica, per i servizi innovativi di diagnosi e cura, così come di prevenzione e di population health management. La piattaforma di biosorveglianza DE4Bios utilizzata da due Regioni italiane per l’emergenza Covid-19 ne è un esempio; − digitalizzare massivamente tutti i processi sanitari, sempre più “ad elevata intensità informativa”, così da far confluire automaticamente i dati nei sistemi che si affiancano ai professionisti della sanità, supportandone le decisioni di governo e cura. La nostra nuova piattaforma healthcare ellipse è nata con questa precisa focalizzazione. 24 Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal
RECOVERY FUND Smart Energy & Utilities Cosa dice oggi il Recovery Plan Il Recovery Fund rappresenta una grande opportunità per il settore delle Utilities: in primis per i settori più tradizionali e consolidati. Primo fra tutti il settore idrico, in cui potrebbero finalmente trovare risposta istanze importanti relative all’ottimizzazione degli approvvigionamenti, alla depurazione efficiente, alla riduzione delle consistenti perdite di rete e al contrasto del dissesto idrogeologico. Importanti sono anche i temi sul tavolo per il settore energetico: prima fra tutte la decarbonizzazione (con idrogeno e rinnovabili a farla da padrone), passando poi all’efficientamento energetico degli edifici e al teleriscaldamento, alle smart grid e micro-grid fino allo sviluppo delle energy community. Infine nel settore ambientale si dovrà potenziare la raccolta differenziata, l’ampliamento della tariffa puntuale, la valorizzazione dei fanghi di depurazione e la realizzazione di nuovi impianti per il riciclo, dando ulteriore nuovo impulso alla circolarità delle risorse. Non va trascurato il ruolo che il settore utilities potrà svolgere nel campo della mobilità sostenibile, con particolare attenzione al mondo della mobilità elettrica e delle infrastrutture necessarie al suo sviluppo. Il New Normal post pandemico richiederà anche alle aziende la revisione dei propri processi di relazione con clienti finali, non trascurando lo sviluppo di ecosistemi valorizzati attraverso piattaforme digitali. Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal 25
RECOVERY FUND Il nostro approccio Noi di Engineering crediamo nella centralità del digitale in questo percorso, con l’auspicio che la declinazione del “pilastro” della trasformazione digitale non abbia uno sviluppo a se stante, ma contribuisca ad accrescere esponenzialmente il valore nel tempo degli interventi previsti nelle varie aree di intervento. In questo senso la speranza è che venga superata l’esperienza che ha caratterizzato i bonus e superbonus, che hanno lasciato pochissimo spazio di applicazione per la componente digitale ed il valore aggiunto che questa garantisce nel tempo agli interventi strutturali. 26 Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal
RECOVERY FUND Digital Finance Cosa dice oggi il Recovery Plan Come si legge nel PNRR, “rafforzare il Paese” significa anche sostenere la crescita delle PMI, vero motore propulsivo del sistema Italia, potenziando la capacità delle imprese italiane di competere sui mercati internazionali e di far fronte alle crisi economiche. Sarà fondamentale favorire processi di fusione e patrimonializzazione delle micro e piccole imprese, anche stimolando la creazione di reti che possano facilitare la diffusione di conoscenze e tecnologie. Sarà anche importante potenziare gli strumenti finanziari per sostenere e migliorare la competitività delle imprese sui mercati internazionali. Permettere alle PMI di sopravvivere alla concorrenza internazionale significa investire abbondantemente in Ricerca e Sviluppo, pagare salari adeguati per attrarre forza lavoro qualificata, investire in marketing e servizi finanziari. Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal 27
RECOVERY FUND Il nostro approccio Noi di Engineering ci poniamo come punto di incontro tra finanza e imprese locali, fulcro di ecosistemi aperti basati sulla collaborazione tra business advisory e fintech, operatori pubblici e privati, confidi, banche e finanziarie regionali, mettendo a disposizione anche il nostro network di clientela. Supportiamo le banche nel passare dall’essere “erogatrici di credito” a “business advisor”, entrando nei processi di business delle PMI. Le banche devono avere la capacità di individuare esigenze e prospettive economiche specifiche delle aziende per cui operano, elemento che richiede una profonda conoscenza dell’azienda stessa e del mercato attuale e potenziale a cui si rivolge, oltre ai processi legati alla gestione del capitale circolante. L’industria bancaria e assicurativa deve accelerare il processo di trasformazione digitale non solo per meglio servire il mercato, che per l’Italia vuol dire, in particolare, PMI e individui, ma anche per contribuire, alla trasformazione del sistema di riferimento. La digitalizzazione deve essere ampia e pervasiva. Il sistema delle PMI è strategico e deve essere in cima a queste priorità. In particolare, i loro processi devono diventare più efficienti e le banche possono supportarli in questo processo di trasformazione, e noi di Engineering possiamo essere snodo e spinta di questa evoluzione. Nel 2020 il Covid-19 ha rappresentato la necessità di accelerare la digitalizzazione dell’industria bancaria e finanziaria, trasformandola in un’opportunità. Quello che però oggi ci si aspetta è una trasformazione dell’intero modello di business e operativo e non solo una evoluzione del modello distributivo. Fondamentale sarà la capacità di innovare il modello relazionale, di conoscenza delle PMI, di creare partnership per costruire nuovo valore, non solo economico, sviluppando nuove professionalità ed una nuova cultura della sostenibilità. Ambiti in cui possiamo portare la nostra esperienza cross-industry e di innovation, per costruire interconnessioni e network che realizzino questo sviluppo. 28 Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal
RECOVERY FUND Augmented City Cosa dice oggi il Recovery Plan Il PNRR è lo strumento che dovrà dare attuazione, in Italia, al programma NGEU. Le risorse destinate agli investimenti pubblici superano il 70%. La missione da perseguire è quella della trasformazione digitale del Paese, a cominciare dai Comuni, per un vero e proprio cambiamento strutturale. La digitalizzazione riguarda trasversalmente tutte le missioni del PNRR, con un focus sulla indispensabile automazione e digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. La tecnologia e l’innovazione sono le leve strategiche della progettazione delle città del futuro. La creazione di una Smart City / Augmented City rappresenta la sfida contemporanea più grande in tema di Digital Transformation. La strada verso le città inclusive e sostenibili passa attraverso infrastrutture basate sull’IoT, strumenti di eGovernment, Big Data e gli Analytics per raccogliere ed elaborare dati e informazioni, mobilità elettrica e condivisa, efficienza energetica, sensori ambientali, illuminazione stradale intelligente e tanto altro. Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal 29
RECOVERY FUND Il nostro approccio Attraverso Municipia, la società del Gruppo che affianca le città di ogni dimensione proprio nel percorso di trasformazione digitale, in Engineering siamo in campo con conoscenze, competenze, nuove tecnologie e strumenti finanziari per dare vita a questo cambiamento, agendo in settori cruciali come la mobilità, il welfare, la sostenibilità finanziaria, l’efficientamento energetico, la sicurezza urbana, la gestione dei rifiuti, la valorizzazione culturale e turistica. Inoltre, valorizziamo la qualità progettuale delle autonomie locali, favorendo l’accesso alle risorse disponibili, e sosteniamo i processi di investimento pubblico territoriale, in linea con la transizione digitale e ambientale. Raggiungiamo questi risultati assistendo le Amministrazioni locali nell’analisi dei fabbisogni, la verifica degli asset disponibili e nella costruzione di alleanze territoriali / strategie finanziarie che facciano leva non solo sulle risorse pubbliche. Il privato diventa così un partner fondamentale. Secondo le linee guida del Governo italiano per il PNRR, infatti, le proposte progettuali da presentarsi a valere sulle risorse del Recovery Fund devono svilupparsi attraverso co- progettazioni che riescano a coinvolgere altri potenziali partner, da individuare secondo principi di trasparenza tra i portatori di interesse e potenziali co-attuatori. Le potenzialità offerte da una immissione nel Paese di risorse di tali dimensioni saranno addirittura moltiplicabili se si riuscirà a favorire l’accesso anche a capitali. Sarà indispensabile ricorrere con sistematicità ed efficienza a strumenti come il Partenarito Pubblico Privato o Project Financing, uscendo dall’attuale logica delle piccole operazioni fatte solo per compensare la mancanza di risorse proprie. Occorrerà sfruttare anche nuove opportunità di finanziamento con il ricorso, ove possibile, a progettazione europea, ricercando fondi di finanziamento nazionali e comunitari (come Orizzonte Europa 2021-2027, InvestEU, Europa digitale, Smarter Italy) per gli investimenti di interesse, liberando risorse che potranno rimanere comunque nella disponibilità dell’Ente. Le autonomie locali dovranno puntare a una strategia d’investimento flessibile, che tenga conto sia dei principali fondi al momento disponibili che degli strumenti finanziari integrativi provenienti da fonti di finanziamento alternative, come i fondi a gestione diretta della Commissione Europea e forme di finanza privata. 30 Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal
Puoi anche leggere