RECENSIONE DEL DOCUMENTARIO "HOME"
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RECENSIONE DEL DOCUMENTARIO “HOME” Il giorno 12 dicembre 2013, insieme alla mia classe, mi sono recato nell’aula della 3°E per la visione del documentario “Home”. Inizialmente credevo che fosse uno di quei soliti documentari noioso, ma mi sbagliavo. All’inizio si sono viste delle scene sulla nascita della Terra,il suo clima e le ripercussioni a lungo termine sul suo futuro. Un tema che viene continuamente espresso lungo tutto il documentario è quello del delicato e fondamentale collegamento che esiste tra tutti gli organismi che ne fanno parte. Il documentario, dopo aver mostrato le terribili conseguenze di alcune attività umane sul nostro pianeta e sul suo ecosistema, fornisce indicazioni riguardo le energie rinnovabili, la creazione di parchi nazionali, la cooperazione tra le varie nazioni per le questioni ambientali come risposta agli attuali problemi che affliggono la Terra. La posta in gioco è molto alta per noi e per i nostri figli e tutti dovremmo prendere parte allo sforzo. Stiamo distruggendo tutte le meraviglie ancora presenti sul nostro pianeta ed il documentario contempla le principali questioni che dobbiamo affrontare e mostra come tutto ciò che è sul nostro pianeta vive in uno stretto rapporto ed equilibrio, facile da spezzare. L’umanità non ha molti anni per invertire ciò che sta accadendo e per prevenire l’inevitabile: dobbiamo cominciare a trattare la Terra con più rispetto, iniziando per primi da noi.
RECENSIONE DEL FILM” IL PIANETA VERDE” Il giorno 14/11/2013, con la mia classe e con la 2°B, ho assistito alla visione del film “Il Pianeta Verde”nell’aula magna. Il film parla di un pianeta sviluppato, abitato da persone con strani poteri psichici e amanti del la natura. Questi ultimi mandano sulla Terra, a Parigi, Mila, una donna alla ricerca della famiglia di una madre terrestre. Arrivata a destinazione la donna non può né mangiare né bere quello che trova sulla Terra. Può prendere energia solamente da neonati. Per questo va in ospedale, dove prende in braccio un bambino appena nato, abbandonato dai genitori. Qui incontra il chirurgo Max che, attraverso un’onda di connessione, diventa amico di Mila e la ospita a casa sua. Mila può comunicare con i suoi figli solo attraverso l’acqua. Mentre essi parlano, entrano due ragazze che fanno innamorare i due figli maggiori, i quali arrivano sulla terra, atterrando prima in Africa e poi a Parigi. In seguito Mila cerca di proteggere il bambino che ha preso con sé dai responsabili dell’orfanotrofio che lo vogliono portare via. Infine Mila, i suoi figli e le ragazze tornano sul Pianeta Verde, dove vengono accolti da un concerto di silenzio. Questo film ha un aspetto comico e critica la società, le macchine, le monete, ecc. I discorsi non sono mai scontati. E’ un film che dà spunti e riflessioni, sia profonde che ironiche. I dialoghi sono brillanti e prendono per mano lo spettatore, portandolo nei temi più contrastanti: l’evoluzione umana e dell’ambiente con un sistema di
inquinamento cinico e distruttivo. E’ un film divertente e intelligente in cui la vera fantascienza è un pretesto efficace per dare un messaggio universale di uguaglianza e amore per la natura e il rispetto reciproco. In questa commedia francese, il regista Serreau ha creato delle riflessioni sul cambiamento della nostra civiltà, mettendo in luce il contrasto tra la serenità interiore degli abitanti del Pianeta Verde e le difficoltà di vivere in armonia dei terrestri. I costumi si possono dividere in due categorie: una formata dai vestiti del Pianeta Verde, semplici e poveri, e l’altra da quelli parigini, moderni, simili a quelli odierni. La fotografia è ricca di elementi tipici del luogo: Parigi caratterizzata da alberi, fontane e grandi abitazioni; il Pianeta Verde formato da grandi laghi, praterie verdi e promontori, mentre l’Africa (nella quale arrivano i figli di Mila),è costituita da estesi deserti con semplici arbusti. Questa commedia ci ricorda che non siamo al centro del mondo, ma elementi in evoluzione. Essa ci avverte dicendoci che, se non cambiamo, causeremo disastri irreparabili ai quali sarà difficile rimediare.
COME SI COLTIVA UNA PIANTA DI POMODORI Il giorno 06/03/2014 la classe 2°c si è recata nella campagna della professoressa Cifarelli per imparare a coltivare una pianta. Dopo una lunga passeggiata siamo arrivati in una strada non asfaltata che portava verso uno spiazzo circondato da palme, ulivi e campi coltivati. Dopo qualche minuto è arrivato un uomo con un aiutante. Il primo ci ha spiegato che nell’agricoltura è importante riciclare. Ci ha mostrato della paglia, del letame e rami spezzati ammassati in una parte di campo. Ci ha spiegato che in estate, con l’arrivo del caldo, quelle sostanze andranno in fermentazione fino a formare, dopo un lungo periodo, un fertilizzante naturale chiamato torba. In seguito ci ha distribuito della terra che abbiamo versato in piccoli vasi aggiungendo semi di pomodoro. In seguito ci ha mostrato i germogli di altre piante e le larve di punteruolo rosso che hanno infestato le sue palme. Questa esperienza ci ha insegnato molto: numerosi stati (quali Santo Domingo e Jamaica) non possiedono semi riproducibili e sono costretti a comprarli a prezzi altissimi da altri Paesi. Per questo motivo, in India si sono suicidati 250000 contadini, perché non potevano né coltivare né mangiare niente. Inoltre abbiamo appreso che ci sono multinazionali che vendono semi OGM (geneticamente modificati) o ibridi che spesso fanno male alla salute. Dobbiamo ritenerci fortunati perché viviamo in un luogo ricco di vegetazione, ma spesso lo disprezziamo e lo inquiniamo. Per questo motivo dobbiamo fare dei piccoli sacrifici in prima persona, perché LA TERRA VALE e nelle catastrofi naturali fa sentire la sua potenza; allora non dobbiamo lamentarci perché è solo colpa nostra.
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