Campi magnetici e struttura interna dei pianeti - Primo Levi 2013 Bedogni Roberto INAF Osservatorio Astronomico di Bologna ...
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Campi magnetici e struttura interna dei pianeti Primo Levi 2013 Bedogni Roberto INAF Osservatorio Astronomico di Bologna http://www.bo.astro.it/~bedogni/primolevi/ email: roberto.bedogni@oabo.inaf.it
Parametri fisici del Sole Il Sole nella Distanza dalla Terra (km) =149 597 970 km riga H α Massa (kg) = 1,989×1030 Massa = 332 830 M T Raggio equatoriale (km) = 695 000 Raggio equatoriale = 109 R T Periodo di rotazione (giorni) = 25-36 g Densità media (kg/m3) = 1410 Velocità di fuga (km/sec) = 618 Accelerazione di gravità (m/sec2 ) = 274 Temperatura superficiale (°K) = 5780 Luminosità (J/s) = 3,86×1026 Magnitudine visuale = -26,8 Magnitudine assoluta bol. = 4,74 Età (miliardi di anni) = 4,55
Struttura interna ed atmosfera del Sole Zone e meccanismi di trasporto dell’energia Temperatura Densità ρ Trasporto di Zona R/R(0) T ( oC) (g/cm3) energia ~ 15 000 000 – Nucleo 0,0 – 0,25 ~ 160 - 10 Radiativo 8 000 000 Inviluppo ~ 8 000 000 – ~ 10 – ~ 0,25 – 0,85 Radiativo Radiativo 500 000 0,01 Inviluppo ~ 0,85 – 0,99 ~ 500 000 – 10 000 < 0,01 Convettivo Convettivo Fotosfera 1 5700 10 -7 Cromosfera 1-1,02 Corona > 1,02 1 000 000 solare
Caratteristiche del Vento Solare Tabella 1-Parametrici tipici del vento solare ad 1U.A. Velocità di flusso vp 350 km/s Densità dei protoni np 9 cm -3 Densità di flusso np ×vp 3×108 cm -2 s -1 Composizione 96% protoni, 4 % ioni di He + ed un adeguato numero di elettroni in modo da mantenere la quasi neutralità elettrica Temperatura dei protoni Tp 4×104 °K Temperatura elettronica Te 1,5 ×105 °K Campo magnetico B 4 nT
I colori dell’Aurora Le collisioni delle particelle del vento solare con gli atomi e molecole dell’atmosfera producono la luce delle Aurore. Gli atomi di ossigeno emettono luce rossa (> 200 km) o verde. Gli atomi di azoto emettono luce blu. Le molecole di azoto emet- tono luce violetta (< 100 Km).
Origine delle macchie solari ed inversione del campo magnetico macchia Riscaldamento La nascita di una macchia è la manifestazione più appariscente dell’affioramento di un tubo di flusso del campo magnetico, che determina un blocco del riscaldamento dal basso della fotosfera. La polarità del campo magnetico solare si inverte durante il ciclo (11 anni) delle macchie
TSI-Total Solar Irradiance (Costante Solare)
Misure della Radianza Solare
Il campo magnetico interplanetario
Il Vento Solare ai confini del Sistema solare
Il campo magnetico interplanetario
Voyager 1 e 2 ai confini del Sistema solare
Voyager 1 e 2 ai confini del Sistema solare
Voyager 1 e 2 ai confini del Sistema solare
Voyager 1 e 2 ai confini del Sistema solare
Campi magnetici planetari elettromagnetismo nei mezzi continui
Tesla – flusso del campo magnetico 1 Tesla=1V s/m2=1 N/Am=1Wb/m2=1kg/As2=1kg/C s=1Ns/C m dove A=Ampere, C=coulomb, Kg=chilogrammo, M=metro, N=newton s=secondo, T=tesla, V=volt, Wb=Weber, W=Watt 1. nello spazio intergalattico è tra 10−10 T e 10−8 T; 2. sulla Terra, alla latitudine di 50° è 5 · 10−5 T mentre all'equatore, alla latitudine di 0° è 3,1 · 10−5 T; 3. in un grosso magnete a forma di ferro di cavallo è 10−2 T; 4. in una macchina per imaging con risonanza magnetica nucleare (MRI) è 1,5 T; 5. in una macchia solare è 0,1 T; 6. il più forte campo magnetico continuo finora prodotto in laboratorio è 25 T. 7. in una stella di neutroni (pulsar) è da 106 T a 1011 T; 8. la densità massima teorizzata del flusso magnetico di una stella di neutroni (il corpo conosciuto con le maggiori emissioni magnetiche) è 1013 T; 9. il campo magnetico del cervello umano va da 0.1 a 1.0 pT (pico Tesla = 10-12 Tesla)
Dinamo Planetaria La produzione di una dinamo planetaria si ha per induzione elettromagnetica. La creazione di una forza elettromagnetica con le correnti elettriche associate e della creazione di un campo elettro-magnetico può essere vista come la conseguenza del moto di un fluido con conduzione attraverso le linee di forza del campo magnetico stesso. Questo viene espresso con la combinazione della legge di Ohm, della legge di Ampere combinate insieme con la legge di Faraday della induzione : ∂B/∂t = λ ∇2⋅B + ∇ x (v x B)= 0 Con B= campo magnetico, v= velocità del fluido e λ= 1/(μ 0 σ) è la diffusività magnetica [con σ= conducibilità elettrica in S/m dove S=Siemens (unità MKS)] e μ0 = permeabilità magnetica (NB le quantità sottoscritte sono vettori) Se il fluido non è in moto cioè v=0 il campo magnetico decade in un tempo “breve” e la dinamo si blocca
Dinamo Planetaria-conducibilità e rotazione Una dinamo planetaria sorge dalla convenzione termica e/o convezione “composizionale” in regioni di fluido estese. Importante è la conducibilità elettrica da valori analoghi a quelli dei metalli sino a qualche per cento del valore metallico. In tutti i pianeti con nuclei liquidi la forza di Coriolis (rotazione planetaria) è essenziale nel sostenere il campo magnetico
Pianeti terrestri La conducibilità elettrica del fluido nel nucleo del pianeta è, insieme alla rotazione del pianeta stesso, la chiave per la produzione della dinamo planetaria. Pianeti terrestri Æ la conducibilità elettrica corrisponde a quella del ferro metallico liquido miscelato con altri elementi (ad es. lo zolfo). In questo caso la conducibilità elettrica è σ ∼ 5⋅105 S/m mentre la diffusività magnetica λ∼ 2 m2/sec a seconda della pressione e della composizione assunta
Pianeti giganti Pianeti Giganti Æ (da esperimenti) si pensa a idrogeno metallico a bassa conduttività elettrica σ da 2⋅104 a 2⋅105 S/m e diffusività magnetica λ∼ da 5 a 50 m2/sec con una pressione molto alta P ≅ 1,5 Megabar ed una temperatura T ≅ migliaia di gradi Celsius Queste condizioni si verificano a 0,8 raggi di Giove (per Giove) ed a 0,5 raggi di Saturno (per Saturno) Per Urano e Nettuno si pensa invece a misture “ghiacciate” con la conducibilità elettrica σ circa 1⋅104 e la diffusività magnetica λ∼ 100 m2/sec a 0,7 raggi
Dinamo planetaria e pianeti Hanno dinamo : Terra,Ganimede,Giove,Saturno,Urano,Nettuno e forse Mercurio Marte ha un residuo di magnetismo da un antico meccanismo di dinamo, analogamente si pensa possa averlo avuto la Luna Venere non ha, oggi, un campo magnetico ma non è escluso possa averlo avuto nel passato. Europa e Callisto hanno dei campi magnetici indotti causati dalla presenza di un oceano d’acqua nel loro interno.
Campi magnetici dei corpi del Sistema solare Campo magnetico in Tesla commenti Mercurio 2 ⋅10-7 Ora Messenger Venere < 10-8 Assenza di dinamo-piccoli resti Terra 5 ⋅10-5 Dinamo nel nucleo Luna 10-9 ÷10-7 Dinamo primordiale ? Marte 10-9 ÷10-4 Dinamo primordiale forte paleomagnetismo Giove 4,2 ⋅10-4 Dinamo tilt di tipo terrestre Saturno 2 ⋅10-5 Dinamo (incertezza sulla profondità) Assisimmetrico Urano 2 ⋅10-5 Dinamo grande spostamento in dipolo e quadrupolo Nettuno 2 ⋅10-5 Dinamo grande spostamento in dipolo e quadrupolo Europa 10-7 Campo magnetico indotto (oceano di acqua salata) Titano < 10-7 Senza dinamo
Struttura interna dei pianeti
Struttura interna dei pianeti
Mercurio
Struttura interna di Mercurio
Campo magnetico di Mercurio Oltre ad essere il pianeta più ricco di ferro è, insieme alla Terra, l'unico che possiede un campo magnetico dipolare, di intensità pari a circa 1/6 di quella terrestre che indicherebbe l'esistenza di un nucleo fluido elettricamente conduttore. Sembra paradossale che un pianeta così vecchio e tale da avere un nucleo quasi già "solidificato" e "freddo" possa dare luogo ad un campo magnetico. Spessore - Infatti i campi magnetici dei pianeti sono (km) generati dalla presenza di un nucleo "fuso" Crosta esterna -- che ruota rapidamente. Mantello 600 roccioso La spiegazione potrebbe consistere nel fatto Nucleo che nel nucleo rimangano ancora alcune di Ferro e 1800 "impurità" che lo mantengono parzialmente Nichel fuso ad una temperatura inferiore al punto di fusione del ferro.
Magnetosfera di Mercurio-Messenger
Venere
Struttura interna di Venere Spessore - (km) Crosta esterna 60 Mantello roccioso 3050 Nucleo di metallo 2940
Campo magnetico di venere Dalla sonda Magellano il magnetometro ha misurato un campo magnetico 0,000015 più debole di quello terrestre. Perché Venere non ha un campo magnetico ? Rotazione lenta (oggi), ma in effetti questo fatto non è vincolante! Forse Venere aveva un campo dipolare come quello terrestre nel primo miliardo di anni. Dopo la dissipazione del calore interno a causa dell’assenza di moti convettivi il campo è andato spegnendosi. La solo traccia oggi presente è data dall’interazione del vento solare con l’alta atmosfera di venere che causa una debole corrente elettrica a sua volta sorgente di una debolissimo campo magnetico. Altra ipotesi rimodellamento superficiale circa 700 milioni di anni fa
Venere sputtering dal vento solare senza campo magnetico evapora il vapor d’acqua
Marte
Mappa di Marte Sonda Viking orbiter
Struttura interna di Marte Spessore - (km) Crosta 100 Mantello di Silicati 1800 Nucleo di Ferro e Solfuro di Ferro 1500
Struttura interna di Marte Spessore - (km) Crosta 100 Mantello di Silicati 1800 Nucleo di Ferro e Solfuro di Ferro 1500
Struttura interna di Marte
Campo magnetico crostale di Marte Marte 10-9 ÷10-4 Tesla Dinamo primordiale forte paleomagnetismo Residuo paleomagnetico su Marte
Pianeti esterni giganti gassosi
Struttura interna dei pianeti giganti
Campi magnetici di Giove e Saturno Giove 4,2 ⋅10-4 Tesla Dinamo tilt di tipo terrestre Saturno 2 ⋅10-5 Tesla Dinamo (incertezza sulla profondità) Assisimmetrico
Campi magnetici di Urano e Nettuno Urano 2 ⋅10-5 Tesla Dinamo grande spostamento in dipolo e quadrupolo Nettuno 2 ⋅10-5 Tesla Dinamo grande spostamento in dipolo e quadrupolo
Giove
Struttura interna di Giove
Struttura interna di Giove
Campo magnetico di Giove
Campo magnetico di Giove ed emissione radio
Europa un satellite di “ghiaccio” Sonda Galileo
Saturno
Struttura interna di Saturno
Urano
Struttura interna di Urano
Nettuno
Struttura interna di Nettuno
Puoi anche leggere