Realizzare una parete verde e scegliere i rampicanti: la guida dell'agronomo - Amazon S3

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Realizzare una parete verde e
scegliere i rampicanti: la
guida dell’agronomo
La parete verde è un fronte edilizio ricoperto da specie
vegetali rampicanti o ricadenti, aggrappate direttamente alla
muratura, o su supporti verticali di sostegno.
All’inverdimento delle facciate viene riconosciuto un
importante ruolo ai fini della climatizzazione dell’edificio.
Il rampicante, se ben scelto, protegge i muri della casa dalle
intemperie, dall’eccessivo calore del sole, impedisce
l’accumulo di calura durante le giornate estive, e ne evita la
restituzione di notte.
Perché funzioni il sistema, si deve creare un cuscino tra lo
strato vegetale e la parete.

Il cuscino verde formato dal rampicante su una parete (Foto Simona Bocedi)

Questo può avvenire sia utilizzando sostegni che tengono
discostato il rampicante dalla parete, sia utilizzando specie
vegetali caratterizzate da foglie con un lungo picciolo (ad
esempio Parthenocissus quinquefolia). Quando la temperatura
dell’aria tra lo schermo vegetale e il muro risulta più alta
rispetto a quella dell’aria esterna, si innesca una risalita
di aria calda per “effetto camino”, con esito rinfrescante e
asciugante nei confronti del muro.
Parete verde di Parthenocissus quinquefolia che forma uno spesso cuscino alimentando
l’“effetto camino” (Foto Marcella Minelli)

In queste condizioni, positive per la climatizzazione
dell’edificio, va tenuto però in considerazione il vento, che
agisce sulla parete verde con forza traente verso l’esterno.
Per questi motivi le strutture di sostegno sono consigliabili
anche per un rampicante in grado di attaccarsi direttamente al
muro: la forza del vento ma anche il peso stesso del
rampicante cresciuto possono portarlo a staccarsi dal muro e
quindi a cadere a terra, se non si prevede una costante
manutenzione.
Un elemento importante di cui tenere conto è il colore della
parete che deve accogliere un rampicante: da sconsigliare il
colore bianco per la forte luce riflessa troppo diversa dalle
caratteristiche ambientali che si verificano in natura.

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Talvolta sembra esistere, specie in Italia, una sorta di
diffidenza verso i rampicanti, magari per l’idea che possano
portare animali o che possano danneggiare i muri. Ma nel
momento in cui le specie vegetali da utilizzare e le tecniche
realizzative vengono scelte oculatamente, una parete inverdita
può portare grandi vantaggi e dare molta soddisfazione anche
dal punto di vista della resa estetica.

Per realizzare una parete verde, il rampicante va scelto
attentamente in base all’esposizione, alla superficie da
ricoprire, alla compatibilità consociativa nel caso si
utilizzino diverse specie, nonché al risultato estetico
finale.
In generale è preferibile optare per una unica specie, perché
l’associazione tra rampicanti diversi diventa più costosa,
comportando interventi più frequenti e preparazione
professionale specifica per gli interventi di potatura sulle
diverse specie.

La soluzione da preferirsi rimane quella di piantare a terra,
e non in vasi. In questo modo si assicura una crescita
migliore al rampicante e si riducono gli oneri di
manutenzione.
Va valutata la vigoria dell’apparato radicale della specie
scelta, in modo da lasciarle il giusto spazio. Il glicine, ad
esempio, è una pianta molto vigorosa, le cui radici possono
arrecare danni alla struttura di un edificio, se si trova
nelle condizioni di mancanza di terra, aria e acqua.
Nel caso di rampicanti capaci di aderire direttamente alla
parete, va prestata particolare attenzione alle specie dotate
di radichette. Queste, infatti, insinuandosi nelle crepe
dell’intonaco e del muro, tendono a disfarlo, accelerando
quindi i processi di degradazione della superficie muraria.
Sono quindi sconsigliabili sulle pareti delle case.

Sulle pareti di edifici è bene usare specie caducifoglie:
d’estate riparano i muri dal calore, mentre in inverno li
lasciano esposti ai benefici raggi del sole, che li asciugano
e li scaldano. A ciò si aggiunge anche la variabilità
cromatica stagionale, che ci accompagna definendo tempi e modi
di vita, oltre a dare un significativo contributo all’estetica
della parete.
Bouganvillea, edera, passiflora, clematide, plumbago…, ogni
rampicante presenta caratteristiche proprie relative al
periodo di fioritura, al colore, al terreno e alle cure di cui
necessita, all’esposizione, alla resistenza al freddo, alle
necessità idriche, e in base a ciò offre effetti particolari
nella resa esteriore.

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Tra le principali caratteristiche dei rampicanti, è utili
conoscere i dati sulla velocità di crescita e il prezzo della
singola specie, perché danno un’idea del numero di piante
necessarie e quindi del costo per inverdire un muro. In genere
maggiore è la velocità di crescita, minore è il numero di
piante necessarie e di conseguenza anche il costo.

Nel costo complessivo, l’onere maggiore è rappresentato dalla
presenza, eventuale, di un traliccio per il sostegno dei
rampicanti, che può avere forme diverse ed essere costruito
con materiali vari. Sono consigliabili comunque materiali che
non richiedano manutenzioni particolarmente onerose, quindi
preferibilmente cavi in acciaio, anche meno visibili e
impattanti.
In tutti i casi l’inverdimento di una parte, utilizzando
rampicanti, non è affatto costoso, mentre i benefici che se ne
possono trarre sono notevoli.

Anche la manutenzione non è complicata: basta avere
l’accortezza di lasciare lo spazio necessario per entrare con
cestelli o altro che permetta, in poco tempo e in sicurezza,
di operare in quota, poiché bisogna prevedere, ad
accrescimento avvenuto, da uno a tre interventi di potatura
all’anno, in relazione alla velocità di crescita, per
mantenere le piante nei limiti voluti.

Di seguito, puoi scaricare una tabella dedicata alle
caratteristiche dei Rampicanti – dati raccolti da Marcella
Minelli in collaborazione con Elisa Marmiroli e Lucia Strozzi

Dello stesso autore: Come scegliere la vegetazione delle
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