Il mercato dei prodotti agroalimentari in - G i
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(in gestione transitoria - ex Lege 214/2011) il mercato dei prodotti agroalimentari in BRASILE 1 l ia Br ra asi s t le Au iti i Un Stat p one Giap Svizz era Francia maggio 2012
il mercato agroalimentare in Brasile Importazioni totali di prodotti agro-alimentari in milioni di EURO Quota di mercato % Var. % Paese 2009 2010 2011 2009 2010 2011* 2011/2010 Mondo 4.299,9 5.591,6 7.019,7 100,00 100,00 100,00 25,54 1 Argentina 1.644,7 2.103,4 2.735,3 38,25 37,62 38,97 30,04 2 Stati Uniti 198,8 333,5 818,1 4,62 5,96 11,65 145,30 3 Uruguay 484,1 610,7 593,3 11,26 10,92 8,45 - 2,84 4 Paraguay 309,5 277,1 295,3 7,20 4,96 4,21 6,58 5 Indonesia 180,0 248,1 289,7 4,19 4,44 4,13 16,77 ... ... ... ... ... ... ... ... ... 13 Italia 82,9 103,8 125,4 1,93 1,86 1,79 20,78 Principali prodotti importati dall’Italia – 2011 in milioni di EURO Italia Mondo Prodotti Paesi Leader/Posizione Italia valori valori Cile (61.119.449) Argentina (45.044.882) Vino 29.134,243 211.921,120 Francia (30.974.185) Italia Italia (1^) Pasta grano duro 17.909.059 24.755.763 Cile (3.026.735) Uruguay (1.200.005) Portogallo (119.975.414) Spagna (49.579.800) 2 Olio di oliva 13.034.470 206.590.029 Argentina (20.320.319) Italia Italia Cile (9.462.991) Ortofrutta (kiwi) 11.467.428 26.553.711 Nuova Zelanda (2.073.978) Stati Uniti (1.509.707) Italia Cina (4.941.141) Pomodori conservati 6.517.107 15.977.303 Cile (3.957.567) Argentina (280.541) Argentina (11.137.476) Prodotti da forno 5.631.893 37.074.864 Italia Germania (4.971.966) Argentina (103.988.299) Uruguay (25.950.188) Formaggi 2.323.100 148.330.491 Paesi Bassi (6.345.671) Francia (5.573.181) Italia Spagna (650.365) Salumi 360.764 1.967.779 Portogallo (371.024) Italia
il mercato agroalimentare in Brasile aspetti normativi e legislativi sulle importazioni di prodotti agro-alimentari (sintesi) Molti dei prodotti sopra indicati rientrano nel fenomeno denominato “Italian Souding”, molto diffuso in Brasile. Innumerevoli sono i prodotti alimentari con nomi, indicazioni e etichette che ricordano l’Italia e l’origine italiana, ma prodotti 100% in Brasile. Diversi prodotti tipicamente italiani e di origine controllata, come il Parmigiano Reggiano, sono prodotti in Brasile e legalmente distribuiti con il nome di “parmesão”. I vini italiani sono abbastanza apprezzati in Brasile. Il maggiore ostacolo alla diffusione, peró, è costituito dalle barriere doganali che rendono oneroso e complesso l’ingresso dei vini provenienti dall’area extra Mercosur. Da segnalare che il governo Dilma sta valutando di applicare misure ancora più protezionistiche nei confronti del vino importato. Il Brasile, pur essendo il terzo produttore mondiale di pasta che risponde alle esigenze della domanda nazionale, è un importatore netto del settore. Tuttavia, poiché la produzione locale è essenzialmente di grano tenero, le importazioni si sostanziano prevalentemente in prodotti più elaborati, come paste secche di grano duro. L’Italia è il primo paese fornitore di pasta per il Brasile. La pasta contribuisce, come pochi altri prodotti, a diffondere l’immagine e la tradizione della produzione nostrana. L’Italia ha una quota import del 72,3% sul totale, superando di gran lunga paesi come l’Uruguay e l’Argentina, membri del Mercosur. Il Brasile non presenta una produzione industriale di olio d’oliva, ma lo importa soprattutto dal Portogallo, Spagna, Argentina e Italia. L’olio di oliva importato dall’Italia è considerato olio di alta qualità e presenta un prezzo più elevato rispetto ai concorrenti. Tuttavia dato il crescente potere d’acquisto e la conseguente ricerca di prodotti di alta qualità, il consumo 3 dell’olio italiano è in continua crescita. Nonostante il Brasile sia un paese tropicale, ricco di frutta, si rivolge all´Italia per l´importazione dei kiwi. A quasi quarant’anni dalla sua introduzione nei nostri campi, il kiwi italiano è il più esportato nel mondo. Oggi oltre il 75% della produzione nazionale prende la strada dell’export. La produzione brasiliana di pomodoro è insufficiente per soddisfare il consumo interno. Il Brasile importa pomodori e sughi dall’Italia in una misura che rappresenta il 40% delle importazioni totali, seguito dalla Cina, con il 31% e dal Cile con il 25%. Il Brasile ha importato nel 2010 quasi 56 mila tonnellate di sugo al pomodoro pronto, di cui 10.415 tonnellate dall’Italia, equivalente a Euro 6,5 milioni. Tra le principali tipologie di pomodori importati dall’Italia si evidenziano i “pelati”, di cui l´Italia è il principale esportatore nel Mondo. L’esportazione di pelati rappresenta il principale punto di forza dell’industria meridionale, ed il suo trend positivo riesce a compensare il declino dei consumi interni.
il mercato agroalimentare in Brasile Malgrado l’Italia figuri ai primissimi posti nella classifica dei paesi fornitori del Brasile nel settore dolciario, tale situazione non corrisponde al reale grado di apertura del mercato. Infatti, più di due terzi del valore delle importazioni corrisponde sostanzialmente alle materie prime importate dall’Italia per la produzione in loco da parte di aziende italiane stabilitesi in Brasile. Fra i piú importanti fornitori di formaggi del Brasile vi sono alcuni partner regionali, come l´Argentina e l´Uruguay, che si piazzano rispettivamente al primo e al secondo posto. L´Italia si colloca al quinto posto, subito dopo la Francia, con un valore, per quanto riguarda il 2011, di 2.323.100 di euro. La Francia ha raggiunto poco più del doppio. Le importazioni dall’Italia nel 2010 sono state pari a 2 milioni di Euro e caratterizzate da prodotti considerati premium o di alta qualità. Il valore è aumentato leggermente nel 2011. L´Argentina è stata, tra tutti, l´unico paese ad incrementare le vendite nel corso degli anni, mentre gli Stati Uniti, che hanno mostrato cifre importanti nel passato (soprattutto nel 2003), sono rimasti stabili. Il settore della salumeria importata non è particolarmente dinamico in Brasile a causa di una legislazione locale particolarmente rigida. Infatti, la normativa in vigore per i prodotti a base di carne prevede i seguenti obblighi: Processo di cottura a temperatura di 70°C al centro del prodotto e per un periodo minimo di 30 minuti Oppure: Se stagionato per un periodo minimo di 10 mesi (procedura uguale a quella utilizzata per il “Prosciutto di Parma”) 4 il sistema distributivo (sintesi) Con un mercato di 190 milioni di consumatori, il Brasile è senz’altro la realtà più interessante dell’America Latina. Il costante sviluppo del Paese e il conseguente aumento della rendita pro-capite negli ultimi anni ha, di fatto, aperto le porte all’importazione di generi alimentari, prima alquanto proibitivi. Nel mercato sono presenti tutte le tipologie di operatori del settore: dalla Grande Distribuzione Organizzata (GDO) come Walmart, Carrefour, etc., ai gruppi di distribuzione brasiliani come Pão de Açucar o una serie di piccole catene statali ben posizionate nel territorio ma considerate di minore importanza in quanto presenti solo in alcuni Stati. Diffusissimo è il commercio tramite la rete dei piccoli supermercati o negozi al dettaglio di generi alimentari, oltre che dei tipici ambulanti presenti nei tantissimi mercati rionali.
il mercato agroalimentare in Brasile importazioni dall’Italia: prospettive In Brasile la tendenza del mercato del settore dell’agroalimentare è in crescita. Le vendite di alimentari importati rappresentano una parte consistente ed in crescita del mix di prodotti venduti nei supermercati brasiliani. Negli ultimi anni le importazioni dal mondo hanno registrato un trend di crescita ininterrotto. Anche le importazioni provenienti dall’Italia mostrano un andamento simile. Tuttavia, è opportuno sottolineare che il settore risente molto delle oscillazioni del tasso di cambio. Attualmente siamo in una fase di superapprezzamento del Real, che è senza dubbio da considerare una variabile che contribuisce non poco al trend positivo delle importazioni del settore. 5
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