RASSEGNA STAMPA Mercoledì, 22 novembre 2017 - Confcommercio Modena

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Mercoledì, 22 novembre 2017
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                                                    Mercoledì, 22 novembre 2017

21­22 novembre 2017
 22/11/2017 Gazzetta di Modena Pagina 29
 Ambulanti "sfrattati" da piazza Garibaldi                                                          1
 22/11/2017 Gazzetta di Modena Pagina 10
 «I comitati esistono quando va male...»                                                            2
 22/11/2017 Gazzetta di Modena Pagina 1
 Crimini, negozianti in prima linea                                                                 4
 22/11/2017 Gazzetta di Modena Pagina 10                                          LUCA GARDINALE
 Furti e rapine, un anno nero colpito un negoziante su due                                          5
 22/11/2017 Gazzetta di Modena Pagina 11                                           STEFANO LUPPI
 Borseggi e auto "aperte" nel parcheggio dei Portali                                                7
 22/11/2017 Il Resto del Carlino (ed. Modena) Pagina 47
 «Furti e rapine, un incubo per i negozianti»                                                       9
 22/11/2017 Il Resto del Carlino (ed. Modena) Pagina 58
 La pista di pattinaggio sfratta il mercato Ambulanti in rivolta per il...                          11
 22/11/2017 Il Resto del Carlino (ed. Modena) Pagina 47
 L'INDAGINE DI CONFCOMMERCIO                                                                        13
 22/11/2017 Il Sole 24 Ore Pagina 21                                                       Mar.B.
 Il valore dell' illegalità tassa da 28 miliardi                                                    14
 21/11/2017 Modena Today
 Sicurezza, i commercianti sempre più preoccupati vanno a scuola di...                              15
 21/11/2017 Modena2000
 Le associazioni del commercio ambulante: "Grave lo 'sfratto' degli...                              17
 21/11/2017 Modena2000
 Indagine di Confcommercio­Fam sui fenomeni criminali in provincia di Modena                        18
 21/11/2017 La Pressa
 'Siamo sempre meno sicuri, lo Stato ci aiuti'                                                      21
 21/11/2017 Il Resto del Carlino (ed. Modena) Pagina 51
 «Più aiuti e meno sprechi: bene l' impegno degli...                                                24
 21/11/2017 Il Resto del Carlino (ed. Modena) Pagina 47
 Vaciglio, via libera da Rete Imprese «Ma servono soluzioni per il...                               26
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Pagina 29                          Gazzetta di Modena
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  PER FARE POSTO A PISTA DI PATTINAGGIO

  Ambulanti "sfrattati" da piazza Garibaldi
  Ambulanti sfrattati da piazza Garibaldi per il
  periodo natalizio per fare posto a una pista di
  pattinaggio su ghiaccio, che verrà allestita con
  ogni probabilità dall' 8 dicembre sotto il
  Campanone, andando ad occupare un' area
  molto più ampia rispetto al tradizionale
  "villaggio natalizio" per bambini.
  Una decisione del Comune che, se da un lato
  farà probabilmente piacere a grandi e piccini,
  che come da tradizione affollano il centro
  storico per le compere natalizie, proprio non
  va giù ai venditori del mercato settimanale e
  alle associazioni di categoria Fiva­
  Confcommercio e Anva­Confesercenti, che in
  una dura nota attaccano la Giunta accusandola
  di aver deciso tutto senza consultarsi con gli
  ambulanti, vere vittime di un trasferimento
  forzato, che porterà chi normalmente espone
  in "piazza piccola" a dover allestire in viale XX
  Settembre.
  «È un grave errore ­ spiegano le associazioni
  di categoria degli ambulanti ­ perché
  trasferendo i banchi del mercato in una via di
  minore passaggio si priva il centro storico di
  un catalizzatore capace di aumentare la vitalità
  e frequentazione del centro stesso. Allo stesso
  tempo la decisione è ingiusta, perché mette in
  seria difficoltà operatori che contavano di essere, come sempre è accaduto, in piazza Garibaldi, per
  dare una spinta decisiva al ricavi dell' anno. Chiediamo che si ritorni al più presto indietro, per non
  infliggere altri disagi pesanti ad una categoria già sofferente».
  A criticare duramente la scelta del Comune anche il segretario cittadino della Lega Nord. «L' idea di
  allestire una pista per il pattinaggio è senza dubbio buona ­ ammette Francesco Menani ­ ma decidere
  d' imperio è sbagliatissimo. Bisognava, invece, confrontarsi e valutare cosa fosse meglio fare insieme
  agli ambulanti, che vedono da sempre nel mese di dicembre una delle poche occasioni per
  guadagnare. Tra l' altro il trasferimento in viale XX Settembre priverà il centro di un centinaio di
  parcheggi».
  (a.g.
  )

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  «I comitati esistono quando va male...»
  Il presidente Malpighi: «La situazione è peggiorata Anche abusivismo e contraffazione
  sono da monitorare»

  «I dati raccolti da Confcommercio dicono chiaramente una
  cosa: la percezione della sicurezza degli imprenditori
  modenesi è peggiorata, anche se i motivi vanno cercati
  soprattutto a livello nazionale, dal momento che per gli
  intervistati un elemento centrale è la mancata certezza della
  pena». A dirlo è Franco Buontempi, vicedirettore dell'
  associazione, che ieri, in occasione della giornata "Legalità,
  mi piace", ha presentato i risultati dell' indagine condotta tra
  gli imprenditori modenesi. «Quella della percezione della
  sicurezza non è certo una tematica nuova ­ incalza il
  vicepresidente provinciale Massimo Malpighi ­ del resto ci
  sono delle leggi sbagliate e poco chiare che sarebbero la
  prima cosa da cambiare. Quello che possiamo fare come
  associazione è continuare a tenere alta l' attenzione su queste
  tematiche: crediamo che, se sapremo lavorare tutti insieme,
  dai cittadini agli enti locali, passando per associazioni e
  sindacati, le possibilità di cambiare le cose non manchino. Del
  resto, non dobbiamo limitarci a considerare i soli reati
  predatori, ma anche fenomeni come abusivismo e
  contraffazione, che sottraggono all' economia pulita
  complessivamente quasi 20 miliardi di euro di fatturato all'
  anno». Tutto questo mentre in città è ripreso con un certo
  vigore l' attivismo dei comitati che si battono per la sicurezza:
  «La ripresa delle attività dei comitati ­ spiega ancora Malpighi
  ­ è la conferma che i dati sulla sicurezza non migliorano, e di
  conseguenza la paura porta le persone a unirsi e sollevare i
  problemi. L' importante è che non ci si limiti a parlare dei
  problemi solo quando avvengono i fatti, ma che l' attenzione
  resti sempre alta». Il vicepresidente di Confcommercio ricorda
  quindi l' importanza di collaborare con il Comune per
  migliorare la situazione: «L' amministrazione ha dimostrato di
  saper tenere monitorata la problematica ­ conclude ­ ma i dati
  sono inconfutabili e confermano che rispetto agli anni passati
  le cose non sono migliorate, il che vuol dire che bisogna fare
  di più». Tra i problemi legati alla legalità c' è anche quello dell'
  abusivismo nel settore alberghiero: «Negli ultimi anni anche
  Modena è stata investita dal mercato parallelo degli affitti
  turistici ­ spiega Riccardo Pisani, presidente vicario di
  Federalberghi ­ dal "caratteristico e accogliente bilocale nel
  centro storico di Modena" alla "dimora tipica e molto centrale", giungendo al più classico "appartamento
  climatizzato con affaccio sul centro storico". Si tratta di alloggi ad uso turistico, messi in vendita con
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  Crimini, negozianti in prima linea
  Indagine Ascom. Uno su due vittima di furti e rapine. Cresce il possesso di armi

  È il commercio la prima vittima della
  criminalità; nell' ultimo anno un esercizio su
  due è stato colpito da furto o rapina e cresce la
  richiesta di porto d' armi da parte dei
  negozianti. È uno degli aspetti emersi da un'
  indagine di Confcommercio sui fenomeni
  criminali nel Modenese condotta attraverso
  230 interviste che hanno "fotografato" una
  percezione crescente di insicurezza.
  nALLE PAG. 10 E 11.

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  Furti e rapine, un anno nero colpito un negoziante su
  due
  Sei su cento possiedono un' arma, ma la percentuale sale con coloro che la
  prenderanno a breve È lo spaccato che esce da 230 interviste che spiegano la forte
  percezione di insicurezza in città

  di Luca GardinaleIl concetto ormai è
  sdoganato, anche perché spesso alla
  "percezione" di insicurezza corrispondono dati
  e numeri, oltre a fatti che ci colpiscono
  profondamente. Anche perché non è solo una
  questione di quantità ­ il numero di reati
  rispetto al passato ­ ma piuttosto di qualità:
  quali reati e chi colpiscono.
  Fatto sta che, a proposito di percezione, oggi
  6 imprenditori modenesi su 100 hanno una
  pistola per proteggersi e 13 pensano di
  dotarsene in futuro. A intervistarli, fotografando
  con una serie di indicatori la percezione che l'
  imprenditoria della nostra provincia ha del
  tema sicurezza, è stata Confcommercio
  Modena, che in occasione della giornata
  "Legalità, mi piace" ha presentato i risultati
  dell' indagine fatta interpellando 230 modenesi
  tra fine settembre e fine ottobre. Dati che
  confermano una forte percezione di
  insicurezza, in particolar modo per quanto
  riguarda i reati predatori come furti e rapine,
  ma anche per abusivismo, contraffazione e
  degrado. Nel mirino c' è soprattutto lo Stato,
  dal momento che la mancanza di certezza
  della pena per chi delinque è indicato come
  uno dei fattori che consentano ai criminali di
  agire senza troppi pensieri. Passando ai dati, il 51% degli imprenditori intervistati ­ dato in crescita di 4
  punti percentuali rispetto al 2016 ­ ritiene che i livelli di sicurezza per l' attività economica che svolgono
  siano peggiorati, mentre per il 42% la situazione è rimasta stabile e per il 7% è migliorata. Passando ai
  crimini percepiti in aumento, in cima alla classifica ci sono i furti (65%), seguiti da reati tipicamente
  legati al mondo produttivo, dall' abusivismo (54%) alla contraffazione (40%), mentre cala la percezione
  dell' aumento delle rapine (33% contro il 39% dell' anno scorso). Più bassa la percezione di due reati
  molto gravi, ovvero l' usura (13%) e l' estorsione (11%). Indicativo anche il fatto che poco meno della
  metà del campione (43%) abbia subito almeno un episodio di taccheggio negli ultimi 12 mesi. Ma allora
  cosa fanno gli imprenditori modenesi per proteggere le proprie aziende? Molti di loro (82%) sostiene di
  avere adottato almeno una misura di sicurezza: il 51% ha installato telecamere o impianti di allarme, il
  45% è assicurato, il 23% ha un contratto con un istituto di vigilanza privata, il 12% si è dotato di una
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  Borseggi e auto "aperte" nel parcheggio dei Portali
  Alcune commesse dei negozi della galleria lanciano l' allarme: «Ultimamente la
  situazione è precipitata. Ogni sera abbiamo paura ad arrivare alla macchina»

  di Stefano Luppi«Furti, paura nel tornare al
  parcheggio alle 21,30 quando chiudiamo e non
  c' è nessuno in giro, troppa microcriminalità e
  facce che allontanano la clientela durante il
  giorno».
  A lanciare il grido d' allarme ­ e non è la prima
  volta, qui e altrove ­ sono le commesse del
  centro commerciale i Portali che ogni giorno o
  quasi a loro dire hanno a che fare con piccoli
  furti e disavventure varie. Non tutti i furti, tra l'
  altro, sembra siano rilevati perché il centro
  commerciale non sempre ha la convenienza a
  fare sapere quel che non va. E questo
  nonostante ci sia la presenza di guardie che
  controllano e di telecamere sia all' interno sia
  nel parcheggio antistante viale dello Sport.
  Ultimo furto, poche sere fa, di una signora
  55enne che attendeva in auto la figlia e ha
  raccontato di avere a un certo punto visto la
  porta dell' auto lato passeggero aprirsi e la
  mano di una giovane ragazza afferrare la
  borsetta. La signora è immediatamente scesa
  e ha rincorso per un po' la ladra che si dirigeva
  in direzione del campo rom autorizzato nei
  pressi di via Divisione Acqui.
  Borsetta, con portafogli e documenti,
  ovviamente volatilizzata e tanta rabbia per una
  situazione che andrebbe risolta. Ma niente da fare, i problemi restano come riferiscono numerose
  lavoratrici dei Portali. «Nei giorni del concerto di Vasco Rossi ­ spiega una di esse ­ la sicurezza qui
  intorno era elevatissima e capisco fosse giusto così perché è stata una ottima occasione per la città.
  Però non possiamo poi abbassare la guardia nei momenti successivi quel grande evento, come invece
  accade».
  La commessa riferisce anche casi personali: «Purtroppo abbiamo anche una frequentazione di persone
  che da anni dimorano nei pressi e che danneggiano la clientela "normale" quanto entrano in negozio.
  Ne risente anche l' immagine anche se ormai li riconosciamo. Molti problemi soprattutto nel parcheggio
  antistante i Portali e io stesso anni fa mi sono vista le gomme dell' auto tagliate un paio di volte. Un' altra
  sera invece mi hanno distrutto la radio e si arriva ogni sera alla macchina senza sapere come la si
  troverà. E' l' ora di finirla e bisognerebbe utilizzare le telecamere andando a vedere i filmati».
  Sul tema interviene anche il comitato contro le liberalizzazioni selvagge che raccomanda che «il
  degrado è un problema davvero incombente: qui siamo aperti 13 ore al giorno comprese le domeniche
  e sarebbe il caso di chiudere alle 20 invece che alle 21,30 perché tanto così tardi la clientela
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  «OSTAGGI DELLA PAURA»

  «Furti e rapine, un incubo per i negozianti»
  di VINCENZO MALARA E' UN EFFETTO a catena. Più
  crescono i reati in una determinata zona e più i
  negozianti soffrono un calo di fatturato per colpa dell'
  emorragia di clienti, costringendoli nei casi peggiori a
  dovere licenziare il personale. Diventa così
  fondamentale per le istituzioni tenere conto della
  percezione di insicurezza tra gli imprenditori per
  indirizzare al meglio le politiche sul tema. E nasce con
  questo intento l' indagine condotta da Confcommercio,
  che anche quest' anno analizza i fenomeni criminali
  sofferti dalle imprese del commercio, del turismo, dei
  servizi, dell' artigianato e dei trasporti. Oltre 200 (230
  per l' esattezza) le realtà modenesi coinvolte nel
  sondaggio, che ancora una volta fa emergere un clima
  difficile, tanto che il 51% degli intervistati (era il 47%
  dodici mesi fa) ritiene che nell' ultimo anno i livelli di
  sicurezza siano peggiorati (solo il 7% afferma siano
  migliorati). Parliamo di furti, contraffazione, abusivismo,
  rapine e usura, fenomeni che 'viaggiano'
  quotidianamente sulle cronache locali, amplificando la
  sensazione di non sentirsi al sicuro. Il report è stato illustrato nel dettaglio ieri nella sede di
  Confcommercio: presenti il vicedirettore dell' associazione Franco Buontempi; il vicepresidente
  provinciale Massimo Malpighi; il presidente vicario di Federalberghi Riccardo Pisani; Raffaele Vosino
  della Fimi; il presidente del sindacato locali da ballo Gabriele Fantuzzi; e Paolo Bigarelli, presidente
  provinciale della Federazione Italiana Tabaccai. Come spiegato nell' indagine (raccontata punto per
  punto da Buontempi) i crimini percepiti maggiormente in aumento sono i furti (per il 65% del campione),
  seguono l' abusivismo (per il 54%), la contraffazione (40%), le rapine (33%).
  Meno citati usura (13%) ed estorsione (11%), poco affini al nostro territorio. In particolare, circa la metà
  degli imprenditori coinvolti ha subito negli ultimi 12 mesi almeno un episodio di taccheggio.
  Parere comune, con una percentuale del 91%, riguarda l' inefficacia delle leggi vigenti, con una
  propensione netta a chiedere l' inasprimento delle pene (95%). Rimane forte per gli intervistati il
  bisogno che le forze dell' ordine incrementino i controlli sul territorio (63%), con la certezza della pena
  considerata tra le misure più efficaci per sconfiggere i malviventi (per il 78%). Per proteggere la propria
  impresa l' 82% del campione sostiene di aver adottato almeno una misura tra quelle proposte: poco
  meno della metà dichiara di essere assicurato (45%), circa un quinto ha un servizio di vigilanza privata,
  il 12% si è dotato di vetrina corazzata, il 51% dice di aver adottato un impianto d' allarme o di
  videosorveglianza.
  Da non sottovalutare, poi, il dato che rivela come un commerciante su 10 pensa di acquistare un' arma
  per difendersi.
  Fantuzzi ricorda come la piaga dell' abusivismo continua a colpire «il mondo dei locali notturni, che si
  trova a combattere contro circoli e falsi­ristoranti che non rispettano nessuna regola». Stesso discorso
  per il mercato parallelo degli affitti turistici ­ spiega Pisani ­ «dove servono più regole per eliminare le

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  IL CASO INSORGONO LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA: «GRAVE ERRORE DEL
  COMUNE»

  La pista di pattinaggio sfratta il mercato Ambulanti in
  rivolta per il trasloco forzato
  «NO allo sfratto degli ambulanti da piazza
  Garibaldi per far posto a una pista di
  pattinaggio». L' altolà arriva da
  Confcommercio e Confesercenti sorpresi dall'
  ipotesi ventilata dall' amministrazione
  comunale di trasferire per il periodo delle
  festività natalizie le bancarelle (collocate due
  volte a settimana in piazza piccola) in viale XX
  Settembre. «E' un grave errore, quello
  commesso dall' amministrazione comunale ­
  attaccano Fiva­Confcommercio e Anva­
  Confesercenti, associazioni del commercio
  ambulante ­ che ha deciso, senza consultarsi
  con le associazioni di categoria».
  Secondo gli ambulanti, «la scelta dell'
  amministrazione è sbagliata perché,
  trasferendo gli ambulanti in una via di minore
  passaggio, priva il centro storico di un
  catalizzatore capace di aumentarne vitalità e
  frequentazione». Allo stesso tempo «la
  decisione è ingiusta, perché mette in seria
  difficoltà operatori che contavano di essere,
  come sempre è accaduto, in piazza Garibaldi,
  per dare una spinta decisiva al ricavi dell'
  anno».
  ANVA e Fiva parlano di «passo falso grave sul quale esprimiamo un duro giudizio, chiedendo che l'
  amministrazione ponga rimedio al grave errore di valutazione e torni sui propri passi». Nel momento in
  cui, «a causa di concorrenza sleale, abusivismo, contraffazione, oneri di gestione sempre più pesanti,
  oltre che per effetto della direttiva Bolkestein, i commercianti su suolo pubblico non versano certo in una
  situazione idilliaca, meraviglia l' atteggiamento dell' amministrazione sassolese, che pare ignorare tutto
  ciò, contribuendo così ad accentuare le difficoltà di una categoria grazie alla quale le nostre città
  continuano ad essere vive e attrattive».
  VA DETTO che la pista di pattinaggio in piazza è un' idea in esame, ma non è stata ancora ufficializzata
  dal Comune. Nei prossimi giorni è previsto un incontro tra sindaco, assessore al commercio e
  commercianti per valutarne la praticabilità: bisognerà verificare l' impatto dello spostamento e capire se
  ad essere contraria è la totalità degli ambulanti, una cinquantina, o solo una parte.
  Intanto a prendere posizione è il segretario della Lega nord Gian Francesco Menani: «La pista sul
  ghiaccio per far divertire bambini e ragazzi è una lodevole iniziativa, però non si può andare a
  penalizzare gli ambulanti e i commercianti di piazza piccola, tutti italiani, che in questo mese hanno la

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                                Modena)
                                             Dicono di noi

  L'INDAGINE DI CONFCOMMERCIO
  L'ASSOCIAIZONE HA CHIESTO AGLI IMPRENDITORI
  LA LORO PERCEZIONE DI INSICUREZZA SU
  DETERMINATI REATI COME ABUSIVISMO, FURTI,
  RAPINE E CONTRAFFAZIONE

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  Sviluppo. La fotografia di Confcommercio

  Il valore dell' illegalità tassa da 28 miliardi
  L' illegalità è la tassa più iniqua e odiosa che le
  imprese del commercio e dei servizi sono
  costrette a pagare. E forse anche la più salata:
  ben 28 miliardi (+3,3%) tra mancati introiti
  causa abusivi e contraffazioni, rapine,
  estorsioni e spese aggiuntive per la sicurezza.
  Una minaccia sempre più opprimente visto
  che un imprenditore su tre percepisce un
  peggioramento, in particolare a causa di usura
  ed estorsioni, e uno su 10 ha dichiarato di aver
  subito nell' ultimo anno una forma di
  intimidazione, cedendo ai criminali in un caso
  su tre (anche se dal 2010 i reati calano da 17
  ogni mille imprese a 16,1 nel 2016).
  L' ultima fotografia della criminalità che strozza
  l' economia arriva da Confcommercio in
  occasione della nuova giornata «Legalità mi
  piace!', che l' associazione organizza ogni
  anno.
  Per il presidente Carlo Sangalli di
  Confcommercio che ha sottolineato «i segnali
  di ripresa» l' illegalità rimane un «deficit
  strutturale» che «mette a rischio 181mila posti
  di lavoro». Perché ­ come ha rimarcato anche
  il capo dello Stato Sergio Mattarella in un
  messaggio ­ «affermare la legalità e
  contrastare le varie forme di criminalità sono condizioni di sviluppo». Un concetto ripreso anche dal
  ministro dell' Interno, Marco Minniti, che a Confcommercio ha proposto «una grande alleanza» tra Stato,
  istituzioni e associazioni con l' invito agli imprenditori a denunciare pressioni: «Non dobbiamo lasciare
  nessuno da solo».
  Secondo l' indagine di Confcommercio la certezza della pena, indicata dal 73% degli imprenditori, viene
  ritenuta l' iniziativa più efficace per la sicurezza della propria impresa, seguita dalla maggiore
  protezione da parte delle forza dell' ordine. Inoltre il 93% non ha un' arma per la difesa personale, ma
  tra questi l' 11% pensa di prenderla in futuro.
  Ieri oltre 40 associazioni hanno organizzato iniziative sul territorio sul tema della legalità coinvolgendo,
  complessivamente, oltre 10mila imprenditori. Tra gli appuntamenti anche l' indagine promossa da
  Assolombarda e presentata ieri sulla «criminalità organizzata di stampo mafioso nella provincia di
  Monza e Brianza» con "Cross­Osservatorio sulla criminalità organizzata" e realizzata con l' università di
  Milano.
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  Sicurezza, i commercianti sempre più preoccupati
  vanno a scuola di autodifesa
  Boom di adesioni per l' iniziativa di Confommercio, i cui associati lamentano una
  situazione sempre più problematica. Malpighi: "Forze dell' ordine 'legatè, serve una
  svolta"

  1 Attese troppo lunghe, un Piano regionale
  contro il sovraffollamento dei Pronto Soccorso
  2 Fonderie cooperative, i cittadini del comitato
  incontrano la giunta 3 "La sicurezza non è più
  un diritto?", la lettera dei Comitati 4 Attentato
  incendiario, i benzinai: "Ancora una volta nel
  mirino. Serve certezza della pena" Peggiora di
  nuovo e anche a Modena la percezione di
  sicurezza tra i commercianti. Mentre l' ultimo
  corso di autodifesa aperto ai negozianti ha
  bruciato le prenotazioni in poche ore, avverte
  oggi in conferenza stampa il vicepresidente
  provinciale di Confcommercio Modena
  Massimo Malpighi: "C' è paura tra cittadini e
  imprenditori, per questo la certezza della pena
  sarebbe fondamentale a livello nazionale. Le
  Forze dell' ordine ci danno un grande aiuto, le
  stimiamo ma hanno le mani legate: per questo
  vanno cambiate le regole". Oltretutto, continua
  Malpighi sulla scia della campagna "Legalità,
  mi piace" di Confcommercio, "molte persone
  non denunciano più, non credono più che le
  cose possano migliorare: questa percezione
  va cambiata". In tutto questo serve anche "più
  integrazione" tra Polizia municipale e Forze
  dell' ordine, ma appunto senza una svolta
  generale non basterà. Si tratta delle tendenze
  che il mondo Ascom­Fam declina in un nuovo
  studio sulle tendenza criminali a Modena e provincia, dove il sindaco­presidente della Provincia Gian
  Carlo Muzzarelli rivendica continuamente i propri sforzi di fronte ai comitati critici. Tra gli altri dati, con
  particolare riferimento a furti, contraffazione e abusivismo, rapine e usura, il 51% degli intervistati (erano
  il 47% nel 2015) ritiene che i livelli di sicurezza siano peggiorati. "Un dato, questo, che certamente
  riflette l' escalation di reati perpetrati negli ultimi mesi sul territorio", rileva l' associazione dei
  commercianti. Poi, per il 42% del campione la sicurezza è rimasta stabile (l' anno scorso era il 48%),
  mentre per il 7% è migliorata. Tra l' altro, emerge ancora dal sondaggio territoriale, i furti si posizionano
  sul gradino più alto della classifica (per il 65% del campione), a conferma dei dati della Questura e di
  quanto era già emerso nella classifica del Sole 24 ore, che ha attribuito a Modena il terzo posto nella
  classifica nazionale. Seguono l' abusivismo (per il 54%), la contraffazione (per il 40%), le rapine (per il
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                                             Modena Today
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                                             Modena2000
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  Le associazioni del commercio ambulante: "Grave lo
  'sfratto' degli ambulanti di Sassuolo da piazza
  Garibaldi"
  «E' un grave errore, quello commesso dall'
  Amministrazione Comunale, che ha deciso,
  senza consultarsi con le Associazioni di
  Categoria, di sfrattare gli ambulanti da piazza
  Garibaldi in viale XX settembre per far spazio
  alla pista di pattinaggio sul ghiaccio».Così
  esordisce la nota di Fiva­Confcommercio e
  Anva­Confesercenti ­ associazioni del
  commercio ambulante ­ in merito al
  trasferimento del mercato degli ambulanti per
  tutta la durata delle Festività Natalizie.«La
  scelta dell' Amministrazione è innanzitutto
  sbagliata», puntualizzano le due Associazioni
  degli ambulanti modenesi, «perché,
  trasferendo gli ambulanti in una via di minore
  passaggio, priva il centro storico di un
  catalizzatore capace di aumentare la vitalità e
  frequentazione del centro stesso. Allo stesso
  tempo la decisione è ingiusta, perché mette in
  seria difficoltà operatori che contavano di
  essere, come sempre è accaduto, in piazza
  Garibaldi, per dare una spinta decisiva al
  ricavi dell' anno».«Un passo falso grave»,
  commentano Anva e Fiva, «sul quale
  esprimiamo un duro giudizio, chiedendo che l'
  Amministrazione ponga rimedio al grave
  errore di valutazione e torni sui propri
  passi».«Nel momento in cui, a causa di
  concorrenza sleale, abusivismo, contraffazione, oneri di gestione sempre più pesanti, oltre che per
  effetto della direttiva Bolkenstein, i commercianti su suolo pubblico non versano certo in una situazione
  idilliaca», conclude la nota, «meraviglia l' atteggiamento dell' Amministrazione sassolese, che pare
  ignorare tutto ciò, contribuendo così ad accentuare le difficoltà di una categoria grazie alla quale le
  nostre città continuano ad essere vive e attrattive».

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  Indagine di Confcommercio­Fam sui fenomeni
  criminali in provincia di Modena
  Rimane forte, tra gli imprenditori della nostra
  provincia, la percezione di insicurezza, con
  particolare riferimento a furti, abusivismo e
  contraffazione e situazioni di degrado. Sempre
  più imprese ritengono che la certezza della
  pena, leggi più severe, oltre ad una migliore
  protezione sul territorio da parte dei tutori dell'
  Ordine, siano leve fondamentali per
  aumentare i livelli di sicurezza delle nostre
  città. Sono alte le percentuali di chi esprime
  sfiducia nell' efficacia delle leggi vigenti e
  individua nella presenza di venditori abusivi, di
  negozi sfitti, di edifici o aree abbandonate i
  principali fenomeni problematici dell' area in
  cui viene esercitata l' attività. Più di un
  commerciante su 10 pensa di acquistare un'
  arma per difendersi. Viene confermata la forza
  delle 'nuove' frontiere dell' abusivismo, con
  particolare riguardo alle attività di ricettività
  alberghiera 'parallela', ristorativa, di
  intrattenimento, di organizzazione dell'
  accoglienza turistica e di intermediazione
  immobiliare.E' questo, in sintesi, il quadro
  messo in luce dall' indagine condotta da
  Confcommercio, che ha analizzato i fenomeni
  criminali sofferti dalle imprese del commercio,
  del turismo, dei servizi, dell' artigianato e dei
  trasporti. Questi i principali temi trattati dall'
  articolata indagine: la percezione sull' andamento della criminalità (furti, rapine, contraffazione,
  estorsioni, usura), le misure di prevenzione e tutela adottate, le iniziative ritenute più efficaci per la
  sicurezza delle imprese, l' esperienza del taccheggio, la percezione sulle leggi che contrastano i
  fenomeni criminali, i problemi del territorio. PERCEZIONE DELLA CRIMINALITA' Rispetto alla
  percezione dei fenomeni criminali ­ con particolare riferimento a furti, contraffazione e abusivismo,
  rapine e usura ­ il 51% degli intervistati (erano il 47% nel 2015) ritiene che i livelli di sicurezza siano
  peggiorati. Un dato, questo, che certamente riflette l' escalation di reati perpetrati negli ultimi mesi sul
  territorio. Va poi detto che per il 42% del campione la sicurezza è rimasta stabile (l' anno scorso era il
  48%), mentre per il 7% è migliorata. CRIMINI PERCEPITI PIU' IN AUMENTO Circa i crimini percepiti
  più in aumento, i furti sono sul gradino più alto della classifica (per il 65% del campione), a conferma dei
  dati della Questura e di quanto era già emerso nella classifica del Sole 24 Ore, che ha attribuito a
  Modena il terzo posto nella classifica nazionale; seguono l' abusivismo (per il 54%), la contraffazione
  (per il 40%), le rapine (per il 33% contro il 40% dello scorso anno). Più bassa è la percezione di
  aumento di altri fenomeni: usura (13%) e estorsioni (11%). Poco meno della metà del campione ha
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  'Siamo sempre meno sicuri, lo Stato ci aiuti'
  Tra artigiani, tabaccai, e gestori di negozi aumenta la percezione di insicurezza. I dati
  dell' indagine Confcommercio. Uno su dieci vorrebbe una pistola.

  Peggiora e rimane forte tra gli imprenditori del
  commercio, del turismo e dei servizi della
  provincia di Modena, la percezione di
  insicurezza. Furti, abusivismo, contraffazione
  situazioni di degrado urbano che favoriscono l'
  illegalità ed insicurezza, rappresentano una
  fonte di preoccupazione per gli imprenditori. Al
  punto che uno su dieci in provincia di Modena
  si dichiara intenzionato a dotarsi di una pistola.
  Se gli imprenditori riconoscono il lavoro svolto
  quotidianamente dalle forze dell' ordine
  nutrono sfiducia rispetto all' efficacia delle
  leggi che non garantiscono certezza della
  pena per chi delinque ed un adeguato
  contrasto all' illegalità. Al punto che uno su
  dieci in provincia di Modena si dichiara
  intenzionato a dotarsi di una pistola. In
  generale, tutti concordi nel chiedere una
  presenza più forte dello Stato e delle istituzioni
  locali. E' questo, in sintesi, il quadro messo in
  luce dall' indagine condotta da
  Confcommercio, che ha analizzato i fenomeni
  criminali sofferti dalle imprese del commercio,
  del turismo, dei servizi, dell' artigianato e dei
  trasporti. La ricerca Confcommercio ha chiesto
  al mondo imprenditoriale la percezione sull'
  andamento della criminalità (furti, rapine,
  contraffazione, estorsioni, usura), le misure di
  prevenzione e tutela adottate, le iniziative ritenute più efficaci per la sicurezza delle imprese, l'
  esperienza del taccheggio, la percezione sulle leggi che contrastano i fenomeni criminali, i problemi del
  territorio. 'Purtroppo anche quest' anno dobbiamo raccontare di una situazione che non migliora ­
  spiega Massimo Malpighi, Vicepresidente Confcommercio ­ e a denunciare un quadro legislativo e di
  norme che non aiutano a contrastare il crimine. Nonostante il grande sforzo profuso con efficacia dalle
  forze dell' ordine. Chiediamo la certezza della pena per chi delinque ed una serie di strumenti di
  contrasto all' illegalità. Sul fronte locale oltre al maggiore presidio del territorio chiediamo maggiore
  attenzione per il degrado urbano'. Sempre più imprenditori si trovano ad operare in un contesti
  abbandonati e non riqualificati che disincentivano la clientela sana e favoriscono la presenza di
  delinquanti e malintenzionati' 'Con le nostre attività siamo sempre in prima linea e il nostro senso di
  insicurezza è aumentato. La cronaca lo conferma. Chiediamo un aiuto dallo Stato soprattutto nel campo
  della sicurezza passiva' ­ afferma Paolo Bigarelli, Presidente Provinciale della Federazione Italiana
  Tabaccai. 'Basta pensare che tra tabacco, gratta e vinci, lotto, il 90% del denaro che circola in una
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  POVERTA' L' ASSESSORE URBELLI PLAUDE ALL' INIZIATIVA DI CONFCOMMERCIO PER
  I SENZATETTO

  «Più aiuti e meno sprechi: bene l' impegno degli
  esercenti»
  «BEN VENGANO gli aiuti alimentari, i
  contributi che vanno nella direzione di evitare
  sprechi e dare un mano a chi ne ha bisogno.
  Su questi temi è fondamentale la
  sensibilizzazione di tutti gli esercenti, oltre che
  ovviamente dei cittadini». L' assessore
  Giuliana Urbelli accoglie con favore la
  disponibilità di Confcommercio a
  sensibilizzare i propri soci ­ soprattutto bar e
  forni ­ a fornire generi alimentari da distribuire
  alle persone più povere. Dopo il nostro
  servizio sugli 'invisibili', era sceso in campo
  Massimo Malpighi, presidente dell'
  associazione, che aveva sottolineato l'
  importanza di «dare vita ad una rete di
  esercizi che affianchi il prezioso lavoro delle
  associazioni di volontariato. Eccedenze di
  ristoranti e bar, rimanenze di attività
  promozionali, panetteria dei forni, prodotti che
  stanno per scadere, alimentari che non sono
  idonei alla vendita per alterazioni dell'
  imballaggio ma che comunque sono in ottimo
  stato: c' è un mare di potenziale solidarietà».
  «SAPPIAMO come sia forte questa cultura
  solidale nella nostra comunità ­ sottolinea l' assessore ­, la stessa solidarietà che sta alla base di una
  realtà importante come Portobello che fonda proprio l' attività di distribuzione gratuita di prodotti, sulle
  donazioni. Questo ambito vede impegnate in prima fila innanzitutto la grande distribuzione locale che ha
  un ruolo fondamentale nel rifornire di cibo oltre 150 associazioni cittadine, diverse parrocchie e alcune
  mense per i poveri che insistono sul territorio. Non ultimo, la lotta allo spreco, grazie alla collaborazione
  delle farmacie, si è estesa anche ai medicinali inutilizzati che, una volta raccolti, verranno distribuiti nell'
  ambulatorio medico di Porta Aperta».
  RIGUARDO ai generi di conforto distribuiti durante le uscite serali dalle associazioni che partecipano al
  Piano di accoglienza invernale, si tratta «soprattutto di creare occasioni di contatto tra i volontari e
  situazioni di povertà estrema che tendono a sfuggire alla rete dei servizi». Condividere un bicchiere di
  tè offre l' opportunità per agganciare queste persone che per il pasto completo «vengono poi indirizzate
  alle mense».
  «Oltre a coperte, bevande calde e qualche cibo confezionato sempre disponibile nelle scorte di chi
  coordina tutta l' attività dei volontari ­ conclude l' assessore Urbelli ­ le singole associazioni, che
  agiscono in differenti serate, hanno iniziato a muoversi autonomamente per portare anche cibi freschi,

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  URBANISTICA L' AGGREGAZIONE DI ASSOCAZIONI SCENDE IN CAMPO

  Vaciglio, via libera da Rete Imprese «Ma servono
  soluzioni per il traffico»
  «VACIGLIO, via libera alle nuove costruzioni
  ma servono interventi sulla viabilità». È la
  posizione di Rete Imprese Italia città di
  Modena ­ aggregazione tra Cna,
  Confcommercio, Conferesercenti e Lapam ­
  sul tema degli indirizzi urbanistici, attorno ai
  quali in città si è generata nelle ultime
  settimane un' ampia e accesa discussione.
  «Occorre privilegiare, in linea con il 'Patto per
  la crescita intelligente, sostenibile, inclusiva',
  siglato all' inizio della consiliatura da tutte le
  forze economiche e sociali cittadine, la
  rigenerazione, la riqualificazione e la
  densificazione urbana, anche ricorrendo alla
  demolizione del patrimonio immobiliare
  obsoleto e privo di valore architettonico e
  artistico, promuovendo politiche urbanistiche
  innovative che consentano di realizzare l'
  obiettivo del saldo zero del consumo di suolo e
  nel contempo una risposta adeguata alla
  domanda di alloggi, innanzitutto per le giovani
  coppie», spiegano da Rete Imprese.
  E credono che l' insediamento previsto in zona
  Vaciglio­Morane «si possa inserire nel solco
  degli indirizzi richiamati». Tuttavia, pur nell' apprezzamento della decisione dell' amministrazione
  comunale «di compensare il consumo di suolo con il recupero di area verde corrispondente ai 550
  alloggi», rimane da sciogliere «un nodo fondamentale: il traffico aggiuntivo che verrà generato dal
  nuovo comparto».
  L' area è già ora «congestionata» ed è dunque necessario prevedere «l' adozione di misure strutturali,
  che, superando il sistema di rotatorie, siano capaci di alleggerire sensibilmente i carichi di traffico: il
  modello di riferimento deve essere, a nostro avviso, quello del sottopasso costruito in corrispondenza
  dell' intersezione tra via Emilia e la tangenziale».
  «Più complessivamente ­ afferma Rete Imprese ­ l' auspicio è che la discussione in atto sul nuovo
  strumento urbanistico possa servire a porre le basi per una pianificazione capace di dare risposte
  abitative ai modenesi che scelgono di trasferirsi nei comuni confinanti e che in tal modo rendono
  sempre più ampi i volumi di traffico verso la città capoluogo ed in uscita da essa: anche in tal modo,
  siamo convinti, si introducano elementi strutturali di mitigazione dell' inquinamento prodotto dal traffico e
  si manifesta attenzione verso l' ambiente».
  «Un' attenzione ­ concludono da Rete Imprese ­ che non può arrivare fino al punto di bloccare
  investimenti, come quello del polo di Gls, che non solo crea nuovi posti di lavoro, ma dà risposte ai

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21 novembre 2017
Pagina 47                       Il Resto del Carlino (ed.
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