RASSEGNA STAMPA Martedì, 11 aprile 2017 - Confcommercio Modena

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RASSEGNA STAMPA
  Martedì, 11 aprile 2017
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                                                          Martedì, 11 aprile 2017

7­11 aprile 2017
 11/04/2017 Il Resto del Carlino (ed. Modena) Pagina 51
 «In quei giorni faremo conoscere le nostre specialità...                                             1
 11/04/2017 Il Resto del Carlino (ed. Modena) Pagina 51
 Concerto di Vasco Rossi, un indotto da 2,5 milioni                                                   2
 10/04/2017 Il Resto del Carlino (ed. Modena) Pagina 35                             EMANUELA ZANASI
 «Sosta, ora la multa non perdona Motivo in più per disertare...                                      4
 08/04/2017 Il Giornale Pagina 17                                                              AnS
 E gli italiani rinunciano agli alimentari                                                            6
 08/04/2017 Gazzetta di Modena Pagina 14
 Ha chiuso anche l' hotel Raffaello                                                                   8
 08/04/2017 Il Resto del Carlino (ed. Modena) Pagina 59
 Sigma di Medolla senza pace, la banda torna e svuota la cassaforte                                   10
 07/04/2017 Il Giornale Pagina 8                                                              GDeF
 Così l' erario strangola i negozi alimentari Uno su dieci rischia...                                 12
 07/04/2017 Il Resto del Carlino (ed. Modena) Pagina 67
 «I malviventi si prendono gioco di noi Costretti a difendere da soli...                              14
 07/04/2017 Il Resto del Carlino (ed. Modena) Pagina 63
 L' economia nelle mani degli agenti di commercio                                                     15
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11 aprile 2017
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  L' IDEA LO CHEF LUCA MARCHINI DEL CONSORZIO MODENA A TAVOLA

  «In quei giorni faremo conoscere le nostre specialità
  gastronomiche»
  «IL CONCERTO di Vasco farà bene a tutta la
  città, anche se per bar e ristoranti l' indotto non
  è al momento quantificabile. Sicuramente
  molte persone faranno un salto in centro e
  consumeranno, ma non dobbiamo dimenticare
  che nell' area dello show ci saranno delle
  attività apposite». Lo chef Luca Marchini,
  presidente provinciale di Fipe­Confcommercio
  e del consorzio 'Modena a Tavola', considera
  la festa del Kom un' opportunità per l'
  economia locale, ma al contempo sa che
  bisognerà impegnarsi tantissimo per fare
  innamorare il pubblico del brand 'Modena'. E a
  proposito sta lavorando a un' idea coi
  ristoratori di 'Modena a Tavola': «E' ancora
  tutto work in progress, ma stiamo
  immaginando uno spazio ad hoc del nostro
  Consorzio all' interno dell' area del concerto
  per fare conoscere alle persone le nostre
  eccellenze enogastronomiche».

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  Concerto di Vasco Rossi, un indotto da 2,5 milioni
  Hotel, ristoranti, benzinai fanno i conti per il primo luglio

  di VINCENZO MALARA L' ATTESA per il
  mega­concerto di Vasco Rossi del 1° luglio
  viene declinata ogni giorno in maniera
  differente.
  I DISAGI per la città? Saranno inevitabili con
  220mila fan.
  I MALUMORI? Stesso copione: con gli eterni
  polemici che se «te lo facevi scippare da un'
  altra città eravamo degli incapaci» e ora che
  Vasco ha scelto Modena «era meglio farlo
  altrove».
  C' è però un punto che sta mettendo tutti d'
  accordo, ovvero le ricadute milionarie che lo
  show genererà sull' indotto di tutta la provincia.
  Alcune settimane fa l' assessore Guerzoni
  parlava «milioni» e sarà proprio così. Tanto
  che è possibile fare un' ipotesi di quante
  risorse metterà in circolo nel tessuto
  economico locale la festa per i primi 40 anni di
  carriera del Kom. Si tratta di stime, certo, ma
  che appaiono del tutto verosimili. Anzi, in
  alcuni casi, non complete. Un esempio? Dal
  conteggio abbiamo tenuto fuori bar e ristoranti,
  poiché gran parte del pubblico si sfamerà nei
  corner disponibili nell' area del concerto, ma al contempo è sicuro che una buona fetta di persone farà
  un salto in centro (al Foro Boario c' è anche la mostra ufficiale dedicata al rocker), garantendo agli
  esercenti scontrini per decine e decine, forse centinaia, di migliaia di euro.
  PARCHEGGI Il Comune ha già indicato in 35mila i posteggi necessari (9 mila in aree pubbliche e
  25mila in zone private) con relativi tariffari. Considerando che ogni auto pagherà 10 euro per la sosta, le
  entrate stimate sono pari a 350mila euro, di cui gran parte finiranno nelle tasche delle associazioni che
  gestiranno le aree.
  CARBURANTE Posteggi ufficiali a parte (35mila) le auto che arriveranno a ridosso delle Ghirlandina (i
  parcheggi saranno tutti in periferia) saranno presumibilmente 40mila, metà delle quali faranno
  sicuramente il pieno prima di ripartire dopo l' evento. Fissando a circa 40 euro l' erogazione media per
  mezzo, è presumibile che gli impianti sul territorio 'movimenteranno' qualcosa come 800mila euro. «Ne
  risentiranno in positivo soprattutto i benzinai sulle tangenziali e fuori città ­ spiega a proposito il
  presidente di Faib Confesercenti, Franco Gilberti­.
  Era così anche quando c' era il Pavarotti and Friends».
  ALBERGHI Tutte sold­out le strutture ricettive per il concerto. Sono circa 6mila le stanze (fonte
  Federalberghi) disponibili in tutta la provincia che, spiega il vicepresidente di Federalberghi­
  Confcommercio Modena, Riccardo Pisani: «costeranno come nei periodi di fiera, quindi anche il 50­60%
  più del solito, per una media di 100/110 euro a doppia per notte». Calcolatrice alla mano, parliamo di

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11 aprile 2017
Pagina 51                        Il Resto del Carlino (ed.
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10 aprile 2017
Pagina 35                       Il Resto del Carlino (ed.
                                        Modena)
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  IL PROVVEDIMENTO DA SABATO NON C' E' PIU' IL RAVVEDIMENTO OPEROSO

  «Sosta, ora la multa non perdona Motivo in più per
  disertare il centro»
  di EMANUELA ZANASI IL DIETRO front del
  Comune di Modena sul famoso ' ravvedimento
  operoso', la possibilità cioè di di evitare la
  multa se si sforava la sosta nei parcheggi a
  strisce blu pagando una cifra di rimborso ,
  lascia l' amaro in bocca a tanti automobilisti
  che , dopo avere 'mandato giù' la rivoluzione
  della sosta con l' introduzione del parcheggio
  a pagamento in una larga fascia intorno al
  centro storico, potevano almeno contare su
  questa possibilità prima della scure della
  sanzione.
  IERI era il primo giorno del ritorno al regime
  'normale' del codice della strada e gli addetti
  alla sosta erano già al lavoro per 'beccare' chi
  sgarrava. «Era meglio prima, il Comune prima
  offre una possibilità poi fa marcia indietro ­
  commenta Marco Tassoni che incontriamo
  mentre parcheggia la sua auto in viale Martiri
  della libertà ­ io uso spesso questo
  parcheggio, è un buon servizio ma se si va
  oltre diventa oneroso, se si vanno a spendere
  sei, otto euro cominciano ad essere tanti. Io
  spesso carico la bici in macchina, parcheggio
  lontano e vado a lavorare in bici, ma non tutti hanno queta possibilità».
  «Se si paga regolarmente il ticket e si arriva un pò in ritardo dovrebbe essere una multa inferiore a chi
  non paga proprio il biglietto ­ è il parere di Andrea Galbiati.
  ­ anche perchè dovendo pagare in anticipo si può sempre sforare di qualche minuto, non è doloso». Il
  cambio di rotta del Comune, lo ricordiamo, deriva da una sentenza della Corte di Cassazione dell'
  agosto 2016 che ha stabilito che la violazione, il ritardo cioè rispetto al tempo pagato con il parchimetro,
  è a tutti gli effetti un illecito amministrativo e non un inadempimento contrattuale ripristinando così la
  legge del codice della strada.
  «PENSO che un pò di flessibilità non farebbe male a nessuno; dieci minuti credo che si possano
  concedere ­ è il parere di Andrea Benuzzi ­ ora staremo più attenti ma credo ci possano essere dei
  metodi un pochino più costruttivi di gestire il senso civico delle persone». Dopo questo inaspettato
  'bonus' introdotto meno di due anni fa ora non sarà più possibile cavarsela pagando tre volte l' importo
  del tempo non coperto ma scatterà una sanzione da 25 euro (17,50 euro se si paga entro cinque giorni).
  «Noi non sforiamo mai anche perchè ci metto sempre un pò più soldi­ ride Patrizia Zuccoli ­ qualche
  volta è capitato ma ci è andata bene. Comunque credo che la flessibilità sia sempre una cosa positiva in
  tutto, un peccato non vi sia più questa possibilità».

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10 aprile 2017
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8 aprile 2017
Pagina 17                                          Il Giornale
                                                   Economia Nazionale

  I DATI ISTAT: IL PAESE NON RIPARTE

  E gli italiani rinunciano agli alimentari
  Crescono i prezzi e i consumi crollano: ­2,4%. Non accadeva dal 2014

  Roma Tutti aspettano il ritorno dell' inflazione.
  Ma in quei settori si fanno sentire i primi
  rincari, l' effetto non è dei più incoraggianti ed
  è lo specchio di un Paese che non esce dalla
  crisi. Calano le vendite, persino quelle dei beni
  alimentari.
  Un saggio è arrivato ieri con i dati sui consumi
  al dettaglio. In febbraio c' è stata una
  diminuzione dei volumi di merci vendute del
  2,4% rispetto all' anno scorso. La più ampia
  dall' agosto del 2014. Il calo nel valore delle
  merci è stato meno marcato: meno 1%. Il più
  basso dal settembre scorso. Sempre su base
  annua, per i prodotti alimentari si rileva una
  flessione dell' 1,2% in valore e addirittura del
  4,8% in volume, come non accadeva da marzo
  2014.
  Nell' alimentare si sono registrati nei mesi
  scorsi i rincari più significativi, in particolare
  negli ortaggi. I dati Istat (calo significativo dei
  volumi, meno marcato quello del valore delle
  merci) significano che i consumatori hanno
  reagito ai rincari non comprando. A discapito
  anche di chi li produce e distribuisce. «È la
  peggiore variazione tendenziale in volume da
  agosto 2014». La «debolezza dei consumi nel
  primo bimestre del 2017, confermata dall'
  incerto clima di fiducia, è un segnale di allerta
  sulle dinamiche della nostra economia», ha
  commentato Confcommercio.
  In febbraio «è stata particolarmente colpita la domanda di beni alimentari sui cui hanno anche pesato gli
  effetti della repentina ripresa dei prezzi, fortunatamente in riduzione a marzo. Resta il fatto che le
  famiglie torneranno a fare i conti con un fenomeno sopito, se non dimenticato: l' inflazione».
  Giovanni Cobolli Gigli, presidente di Federdistribuzione, conferma che il calo è stata una «reazione
  immediata dei consumatori all' impennata dei prezzi su alcune categorie di prodotti freschi». Le imprese
  distributive, aggiunge, «devono quindi prepararsi ad affrontare un altro anno di complessità».
  Tra le novità della rilevazione diffusa ieri dall' Istituto di statistica c' è quella relativa alla dimensione dei
  negozi. Su febbraio dello scorso anno piccola e grande distribuzione hanno andamenti simili, con cali
  intorno all' 1%. Nei mesi scorsi era stata la piccola distribuzione a soffrire maggiormente.
  Il dato sui consumi è destinato a pesare nella definizione delle prossime scelte del governo. La legge di
  Bilancio del 2018 prevede l' aumento dell' Iva di due punti. Disinnescare l' aumento dell' imposta
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8 aprile 2017
Pagina 17                                          Il Giornale
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8 aprile 2017
Pagina 14                            Gazzetta di Modena
                                                      Dicono di noi

  Ha chiuso anche l' hotel Raffaello
  L' ultima società ha abbandonato la gestione. Vanno deserte le aste per la vendita, 12
  dipendenti in cassa integrazione

  di Saverio CioceL' hotel Raffaello ha chiuso.
  Lo storico albergo lungo la tangenziale, a
  pochi passi da via Giardini e gli uffici della
  motorizzazione, ha serrato i battenti a inizio
  mese. Anche l' ultima società che l' aveva
  preso in gestione ha gettato la spugna, dopo
  due precedenti gestioni provvisorie. Il telefono
  squilla a vuoto, senza risposta anche i tentativi
  di contatto tramite i siti specializzati dell'
  hotellerie, italiani o stranieri. Una fine mesta,
  salvo che non spunti un compratore che rilevi
  tutta l' attività, di cui si sente molto parlare ma
  di cui nessuno ha visto nemmeno l' ombra.
  Il guaio è che dal 2012 il Raffaello, che all'
  origine era nato con lo stesso nome del
  cinema lì a fianco, versava in cattive acque. La
  stessa occupazione delle camere era stata
  limitata ad alla minore capienza.
  Dopo il fallimento della proprietà, la "Soglia
  Hotel Group srl" aveva cercato di
  barcamenarsi tra amministratori e curatori
  nominati dai tribunali. La sede del gruppo è
  rimasta a Verona, dove tre curatori nominati
  dai giudici della città scaligera hanno fatto quel
  che potevano sino ai giorni scorsi.
  La sede stessa dell' Hotel Raffaello a Modena
  è stata messa in vendita per ripianare i debiti.
  Ma l' asta per la vendita è andata deserta, più volte. Le oltre cento camere e gli oltre 200 posti­letto, con
  annessa sala convegni e salette per le riunioni­ satellite ­ una rarità tutte insieme in città ­ paiono non
  interessare nessuno. Per lo meno sino a oggi e a Modena.
  E i dipendenti? Gli ultimi dodici rimasti, per gestire poco più di metà delle stanze, avevano ricevuto la
  proposta di trasferirsi in una struttura alberghiera di Affi, a due passi tra Verona e lago di Garda.
  Nessuno per varie ragioni, a cominciare da chi aveva famiglia, poteva permettersi il lusso di
  ricominciare da capo. Di qui la richiesta della cassa integrazione, nella nuova versione detta Naspi,
  sempre più ridotta con il passare dei mesi sino a diventare simbolica alla scadenza del secondo anno.
  Quanto al padre padrone del gruppo, Gerardo Soglia, eletto a Salerno nelle liste del PdL anche grazie
  ai buoni uffici del suo collega politico Cosentino, è passato quasi indenne da una vicenda giudiziaria all'
  altra.
  Come ebbe a ricordare a suo tempo Franco Zavatti, responsabile della Cgil per le questioni legate alla
  legalità e alle infiltrazioni malavitose nell' economia locale, il deputato Soglia era solo uno dei 120
  parlamentari condannati o indagati per gravi reati.
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8 aprile 2017
Pagina 14                             Gazzetta di Modena
8 aprile 2017
Pagina 59                       Il Resto del Carlino (ed.
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  Sigma di Medolla senza pace, la banda torna e
  svuota la cassaforte
  Seconda intrusione con macete dopo il primo tentativo fallito

  ­ MEDOLLA ­ «SVUOTARE le cassaforti»,
  prima che ci pensino i ladri. Bruna Lami, vice
  presidente di Ascom Confcommercio, lancia ai
  dirigenti dei supermercati, presi di mira dalle
  gang criminali, la soluzione antifurto, l' unica al
  momento fruibile. Sono sette i supermercati
  presi di mira dalle gang criminali nell' ultima
  settimana. L' ultimo, in ordine di tempo, è il
  Sigma di Medolla, sulla Statale 12, 'rivisitato'
  giovedì sera dalla stessa gang, composta di
  tre uomini dal volto coperto, che martedì aveva
  fallito il colpo 'costringendo' però dirigenti e
  dipendenti a presidiare i locali fino alle prime
  luci del mattino. Non è servito, tuttavia. «Ci
  prendono in giro» ribadisce Bruna Lami che ha
  chiesto un incontro urgente col Questore Paolo
  Fassari, il quale commenta: «Concorderemo le
  misure anche assieme a Prefetto e Comuni».
  L' altra sera, alle 23.30, il nuovo colpo al
  Sigma di Medolla è andato a segno
  nonostante l' immediato arrivo sul posto dei
  vigilantes de La Patria e dei carabinieri, dopo l'
  allarme giunto alla centrale operativa dell'
  Istituto.
  All' interno dei locali è stata trovata la cassaforte forzata e aperta, e dalle telecamere di
  videosorveglianza è emerso che i tre malviventi si sono introdotti all' interno del Sigma, da una porta sul
  retro, muniti di macete. Ingenti i danni oltre all' ammanco, non ancora quantificato.
  Tentato furto anche al Conad di San Martino Spino, dove la gang dei tre incappucciati è entrata in
  azione alle 24,06 di martedì. Dopo aver scassinato la porta del magazzino sono dovuti fuggire all' arrivo
  del 112. «Temiamo che tornino» dichiarano i dipendenti. Tentato furto, l' altra notte, anche nel negozio
  Pacchioni di Cavezzo.
  Bassa modenese dunque in balìa delle gang e sale la preoccupazione di sindaci e associazioni di
  categoria. «Serve la certezza della pena e maggior controllo del territorio. Due misure indispensabili e
  necessarie» dichiara Mauro Bega, responsabile Confesercenti Area Nord. «Se non garantiamo
  sicurezza alle imprese, il rischio ­ dichiara Alberto Borghi, sindaco di Bomporto ­ è che abbandonino
  questi territori. Dobbiamo dare risposte al mondo produttivo e investire sulla sicurezza. Dopo il sisma e
  l' alluvione ­ commenta ­ le imprese sono rimaste perché abbiamo dato risposte al loro fabbisogno: mi
  riferisco al contributo.
  Oggi ­ commenta Borghi ­ chi ripagherà il titolare del Sigma di Bomporto, Paolo Diegoli, degli oltre
  40mila euro di danno, e gli altri supermercati? Non esiste un contributo, forse l' assicurazione, ma

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8 aprile 2017
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7 aprile 2017
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  LA RICERCA

  Così l' erario strangola i negozi alimentari Uno su
  dieci rischia di morire di tributi
  La denuncia di Fida­Confcommercio: «Se aumenta ancora l' Iva, chiudiamo»

  Roma. Più di un' impresa su dieci del
  commercio di alimentari non è riuscita a far
  fronte alla pressione fiscale nel secondo
  semestre 2016. È quanto emerso dalla
  presentazione dell' Osservatorio congiunturale
  di Fida, la federazione aderente a
  Confcommercio che rappresenta i dettaglianti
  alimentari (salumerie, rosticcerie, negozi,
  pastifici, ortofrutta e pescherie).
  Su un campione di 2mila aziende
  rappresentativo dell' intera popolazione
  nazionale il 12,4% ha denunciato l'
  impossibilità di saldare le proprie pendenze
  con il fisco. E anche se la stragrande
  maggioranza ce l' ha fatta (l' 87%, ma in
  riduzione di due punti rispetto ai primi sei mesi
  dell' anno scorso), più di una su tre (il 35,4%)
  ci è riuscita con molta difficoltà. Si tratta in
  prevalenza di ditte con meno di dieci addetti
  situate al Sud e nel Nord Ovest.
  Allo stesso tempo, tre imprese su quattro
  hanno definito «molto» o «abbastanza»
  elevato il costo degli adempimenti
  amministrativi legati al fisco.
  Non a caso l' ultima relazione sulla finanza
  pubblica della Corte dei Conti ha messo in
  evidenza come questi obblighi implichino la
  perdita di 269 ore lavorative, il 55% in più di
  quanto richiesto alle altre aziende europee. Un
  costo che i piccoli negozianti fanno fatica a sopportare e che si aggiunge al peso delle tasse. Non è un
  caso, perciò, che l' 85% degli intervistati abbia dichiarato che considera aumentata la pressione fiscale
  nei due anni precedenti. Probabilmente è una percezione indotta proprio dall' oppressione burocratica
  in quanto nel periodo 2014­2016 in media lo stato ha continuato a prelevare circa i due terzi (64,8%) dei
  redditi prodotti dalle imprese industriali e dei servizi come quelle del commercio alimentare.
  Ecco perché più della metà degli imprenditori (56%) ha manifestato preoccupazione per il futuro del
  paese, attanagliato nella morsa della pressione fiscale, degli obblighi amministrativi e di un credito
  erogato con il contagocce. Quasi un' impresa del dettaglio alimentare su quattro, infatti, ha fatto richiesta
  di un fido o di un finanziamento nello scorso semestre.
  Tra coloro che hanno inoltrato la domanda, solo il 38% si è visto accordare il credito che aveva chiesto.
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                                        Modena)
                                                      Dicono di noi

  RABBIA LAMI (VICEPRESIDENTE ASCOM) CHIEDE UN INCONTRO AL QUESTORE

  «I malviventi si prendono gioco di noi Costretti a
  difendere da soli i nostri negozi»
  «COSTRETTI di notte a difendere i nostri
  supermercati e le aziende dalle gang
  criminali».
  L' esasperazione di Bruna Lami, vice
  presidente di Ascom Confcommercio, è la
  stessa di commercianti, imprenditori,
  negozianti. Di notte, appena suona l' allarme,
  dirigenti e imprenditori di supermercati e
  aziende sono costretti a presidiare le loro
  attività assieme ai vigilantes di ronda. Dopo
  aver messo in luce il modus operandi delle
  bande, che entrano in azione alcune ore dopo
  aver fatto scattare il primo allarme, occorre
  vigilare sul campo. «Le gang stanno passando
  a tappeto la Bassa modenese e sinceramente
  ­ commenta Lami ­ sono assai sorpresa che
  nonostante l' emergenza sicurezza e dopo una
  settimana intensa di furti, e mesi di razzie, il
  quadro delle forze in campo non sia cambiato,
  anzi. Qui servirebbe davvero l' esercito per
  dare un segnale forte alle gang, che stanno
  prendendosi gioco di noi, i ladri 'lavorano'
  ormai indisturbati e ogni notte mettono a
  segno uno o più furti. Farò richiesta ­ annuncia
  ­ di un incontro urgente col Questore e nel frattempo chiedo ai sindaci dell' Area Nord di scendere in
  campo, per dire basta una volta per tutte alla criminalità».
  La vice presidente chiede anche la collaborazione delle altre associazioni di categoria di Rete Impresa
  Modena. «L' importante ­ commenta ­ è muoversi, non c' è più tempo da perdere».
  L' altra notte, la vice presidente ha presidiato assieme al dirigente e ai vigilantes il supermercato Sigma
  di Medolla dalle 3 alle 5.
  v.bru.

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  L' INDAGINE «UN SETTORE ANCORA APPETTIBILE»

  L' economia nelle mani degli agenti di commercio
  Crisi e futuro della professione, oggi il convegno

  FORMANO un esercito di 3.155 'soldati' che
  movimentano il 70 per cento dell' economia
  del territorio modenese. Ogni anno, poi,
  acquistano circa 20 milioni di euro in
  autoveicoli e 8 milioni in carburanti,
  percorrendo 60 milioni di chilometri in lungo
  ed in largo per la penisola, spendendo quattro
  milioni di euro in telefonate. I protanonisti dell'
  indagine ad hoc, messa in campo dal centro
  studi di Confcommercio sono gli agenti di
  commercio, di cui è stato tracciato anche il
  profilo societario. Secondo il report, nel 39;81
  per cento dei casi l' organizzazione aziendale
  è retta su ditte individuali, nella restante fetta il
  settore è invece nelle mani di società di
  persone (10%) e società di capitali (9%). «D'
  altra parte ­ afferma Davide Govi, presidente
  provinciale di Fnaarc ­ quella di agente di
  commercio è una professione in cui la
  componente personale è imprescindibile e
  dove il rapporto individuale che si instaura con
  i diversi interlocutori in cui ci si imbatte è
  assolutamente decisivo». I numeri elaborati
  confermano come l' agente di commercio
  continui ad essere una professione appetibile. «E che, in questi anni di forte crisi, ha anche permesso a
  centinaia di lavoratori espulsi dal ciclo produttivo ­ aggiunge Govi ­ di reinventarsi o di capitalizzare con
  un lavoro autonomo l' esperienza acquisita». La crisi non ha però risparmiato neppure gli agenti di
  commercio. Basti pensare che, stando ai risultati dell' analisi, i ricavi medi prodotti attraverso le
  cosiddette provvigioni sono diminuiti, dal 2008, di circa il 25 per cento. Se a questo aggiungiamo il fatto
  che il reddito lordo è eroso, per una quota di poco inferiore dal 65 per cento da tasse, contributi Inps e
  previdenza Enasarco, è evidente come il quadro del comparto non sia certo idilliaco. «Proprio per fare il
  punto sullo stato di salute della categoria ­ puntualizza Govi ­ abbiamo organizzato per oggi l'
  importante evento 'Pensioni degli agenti di commercio: quali prospettive?' al quale parteciperanno
  anche i nuovi vertici nazionali della Fondazione Enasarco». I temi principali che saranno affrontati nel
  corso del dibattito andranno dalle pensioni degli agenti di Commercio, alla luce delle nuove norme
  introdotte, alla presentazione della nuova governance di Enasarco, fino alle novità fiscali dedicate alla
  categoria.

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