Quinto Rapporto sui Fenomeni Corruttivi e di Criminalità Organizzata in Toscana - Anno 2020
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Quinto Rapporto sui Fenomeni Corruttivi e di Criminalità Organizzata in Toscana. Anno 2020 SINTESI Il rapporto esamina l’evoluzione dei fenomeni rispetto al settore dell’edilizia; (2) uno studio corruttivi e di criminalità organizzata in sulle infiltrazioni criminali nel sistema portuale Toscana per l’anno 2020, le loro dinamiche della Toscana, con un’analisi sistematica dei di riproduzione e sviluppo criminale alla luce principali traffici illeciti che insistono sulle della crisi sanitaria, offrendo un monitoraggio principali infrastrutture logistiche della aggiornato rispetto al funzionamento delle regione; (3) un’analisi ad ampio spettro sui principali politiche pubbliche adottate beni confiscati in Toscana. per prevenirne e contrastarne gli effetti. Il La seconda sezione presenta, invece, i rapporto è articolato in due macro-sezioni. principali andamenti relativi alla corruzione La prima sezione aggiorna le precedenti politica e amministrativa in Toscana analisi sui fenomeni di criminalità organizzata, attraverso un aggiornamento sui risultati approfondendo lo studio dei principali della content analsys di più di 250 eventi processi di espansione e riproduzione corruttivi nel 2020 su scala nazionale, criminale in Toscana sia nei principali mercati codificati attraverso il progetto C.E.C.O., a cui illeciti che nell’economia legale della regione. si aggiunge un approfondimento analitico e Vengono, inoltre, presentati tre principali comparato tra i principali eventi intercorsi focus tematici, che analizzano alcuni ambiti nel corso dell’anno. In particolare, viene di interesse sempre relativi alla Toscana, proposta una valutazione dell’impatto della nell’ordine: (1) un’indagine sulle forme di grave crisi sanitaria sui fenomeni corruttivi in sfruttamento lavorativo e caporalato nelle regione, a partire da un esame dei principali province toscane, con un approfondimento eventi-spia correlati a questi fenomeni. 2
FENOMENI DI CRIMINALITÀ ORGANIZZATA • Gli episodi del 2020 rendono sempre più analizzati). Gli eventi riconducibili a gruppi intellegibili i caratteri di una specifica con una matrice ‘ndranghetista in Toscana “variante” toscana rispetto ai fenomeni (29%), invece, confermano l’elevata di riproduzione criminale delle mafie capacità di queste consorterie criminali nazionali e transnazionali nella regione. sia nel promuovere attività illecite su In Toscana queste organizzazioni larga scala, come nel caso del traffico mostrano una forte vocazione internazionale di stupefacenti, sia nel imprenditoriale, che trova realizzazione condizionare l’economia legale, attraverso nel tessuto economico locale attraverso il coinvolgimento di operatori economici investimenti di capitali illeciti sia per fini toscani in cartelli di imprese finalizzati di mero riciclaggio, sia con l’obiettivo di alla manipolazione del mercato dei fare impresa, operando attivamente contratti pubblici o di settori economici nel mercato regionale e anche fuori i ad elevata regolazione (es. rifiuti). Infine, confini regionali. gli eventi relativi ad organizzazioni di origine siciliana (21%) rivelano il perdurare • Nel corso del 2020, non sono emersi di relazioni tra gruppi ancora operativi elementi che facciano ipotizzare un nell’isola e soggetti da tempo trasferitisi radicamento organizzativo tradizionale sul territorio toscano. delle mafie nazionali in Toscana, sebbene alcune criticità ambientali, aggravate • Gli eventi relativi ad associazioni dagli effetti economici della crisi sanitaria, criminali di matrice transnazionale possono creare nuove opportunità (32 casi analizzati nel 2020) mostrano criminali per attività di riciclaggio e di la sempre maggiore organizzazione e imprenditorialità mafiosa, prodromiche di dimensione dei traffici illeciti promossi una presenza organizzativa più incisiva da gruppi in gran parte di origine e penetrante. albanese (31%), cinese (28%), nigeriana (18%), e dalla composizione mista. Il • In base all’analisi dei principali eventi traffico di stupefacenti rappresenta il riferibili a fenomeni di criminalità principale business criminale (66% dei organizzata di origine nazionale osservati casi), seguito da favoreggiamento della in Toscana (circa 42 eventi analizzati migrazione clandestina (25%) e da reati nel 2020), la proiezione criminale di di caporalato e tratta (16%). In molti organizzazioni di matrice camorristica degli eventi analizzati è stata contestata risulta la più diffusa ed eterogenea l’associazione a delinquere semplice o per strategie di business criminale sul per traffico (65%), mentre permangono le territorio regionale (38% degli eventi difficoltà di un eventuale qualificazione 3
giuridica della matrice mafiosa delle capite di segnalazioni sospette tre sono organizzazioni più strutturate presenti toscane (Prato, Siena e Firenze), con sul territorio. quella di Prato che conferma il primato nazionale. Il numero complessivo di • Il mercato toscano degli segnalazioni in Toscana è diminuito stupefacenti si conferma ad elevata rispetto al 2019 (-2,5%), in controtendenza internazionalizzazione, con organizzazioni rispetto al dato nazionale (+7%). Secondo straniere, come quelle albanesi, che un indicatore di anomalie nell’uso del dimostrano di aver acquisito posizioni di contante elaborato dallo stesso U.I.F., mercato privilegiate nell’importazione 9 province toscane su 10 presentano su larga scala dall’estero e nella vendita un rischio medio-alto o superiore, con all’ingrosso sul territorio toscano. Nel un dato regionale complessivo tra i più 2020 la Toscana è stata la seconda significativi in Italia. regione in Italia per quantitativo di cocaina sequestrata (kg 3495) dopo la • Secondo i dati della D.I.A., sono Calabria, con un incremento del 199% aumentate del 200% il numero di rispetto al 2019. Nel 2020, il porto di segnalazioni sospette analizzate dalla Livorno ha fatto registrare il picco più alto Direzione Investigativa (in linea con il dei sequestri rispetto agli ultimi dieci anni trend nazionale), per un totale di oltre 20 (kg 3.370,79), secondo soltanto a quello mila segnalazioni. Un terzo di queste è di Gioia Tauro per cocaina sequestrata stato ricondotto a possibili fenomeni di (D.C.S.A. 2021). criminalità organizzata, il restante a c.d. reati spia. • Rispetto alle attività economiche, le attività di contrasto e prevenzione • Rispetto al mercato dei contratti patrimoniale evidenziano ancora una pubblici e delle concessioni/ volta in Toscana un interesse specifico autorizzazioni, la Toscana è la terza da parte delle organizzazioni criminali regione del Centro Nord Italia per numero rispetto agli investimenti nel settore di provvedimenti interdittivi emessi privato (immobiliare, alberghiero, dalle prefetture nel corso del 2020, ristorazione, costruzioni), in misura con una quota pari al 4,5% del totale anche maggiore rispetto al mercato nazionale, in aumento del 270% rispetto dei contratti pubblici. La vulnerabilità all’anno precedente (34 provvedimenti del settore privato si è aggravata per contro i 9 del 2019). Incidenza maggiore via dell’incremento di domanda di nei settori del commercio, costruzioni e capitali e di compravendite di attività servizi, confermando la vulnerabilità sia economiche in difficoltà finanziarie dei lavori che dei servizi. dovute all’emergenza sanitaria, e per un sistema di monitoraggio e di filtro antimafia ancora sottoutilizzato in Sistema portuale toscano questo ambito. e traffici illeciti • L’economia sommersa, i settori I porti toscani nel 2020 hanno movimentato economici a legalità debole e quelli nei circa il 9,12% delle tonnellate di merci e circa il quali sono più diffuse forme di criminalità 7,51% dei teus transitati in Italia. Nel complesso, economica e finanziaria, costituiscono nel 2020 all’interno del porto di Livorno sono il principale canale di infiltrazione state movimentate 31.781.949 tonnellate di criminale delle mafie nel territorio merci, dato che lo colloca al quarto posto nella toscano, con una vulnerabilità financo classifica complessiva italiana. maggiore ad altri canali più tradizionali, fra tutti quello del mercato dei contratti • Nelle sue relazioni annuali (2005-2017), la pubblici. Secondo i dati U.I.F. di Banca D.N.A. fa riferimento alla centralità del d’Italia, nel 2020 tra le prime quindici porto di Livorno nel sistema dei traffici province italiane per numero pro- illeciti nazionali in dieci relazioni sulle 4
dodici studiate, un dato che lo colloca al Prato, Firenze e Pistoia in imprese terzo posto nella classifica nazionale dei manifatturiere del distretto del tessile e porti monitorati dalla Direzione. dell’abbigliamento; altri comparti a rischio di sfruttamento risultano agricoltura, • La D.N.A. sostiene che «il porto di costruzioni e commercio. Livorno oggi svolge un ruolo non meno importante dello scalo di Gioia Tauro • Nel settore delle costruzioni tre elementi e di quelli liguri, come luogo di arrivo centrali: processo di dumping contrattuale in Europa e comunque in Italia, degli e salariale provocato dalla crescente stupefacenti che arrivano, soprattutto diffusione di contratti concorrenti a quello dal Sud-America, o direttamente o dopo dell’edilizia; prevalenza di lavoro grigio il primo approdo europeo in altri Porti, (sotto-inquadramento, sotto-dichiarazione situazione, questa, a cui ricondurre la delle ore lavorate, elusione contributiva) più forte operatività della ‘ndrangheta, che di lavoro nero; casi di caporalato emersi in rapporti con gruppi criminali locali nelle fasce più precarie e vulnerabili d’appoggio » (D.N.A., 2018, p. 17) della popolazione migrante, in particolare nella comunità egiziana. • Il numero di operazioni antidroga avvenute nella provincia di Livorno negli ultimi sette anni è in progressivo I beni confiscati in Toscana aumento, costituendo il 17% delle operazioni su scala regionale eseguite • In Toscana il numero totale dei beni nel 2020 (8% nel 2016). confiscati (fonte ANBSC) è di 541 beni totali presenti, con un incremento • Pluralità di traffici illegali: traffico di rispetto all’anno precedente del 11%. prodotti contraffatti, contrabbando, contrabbando di sigarette, traffico • I beni attualmente in gestione sono 377 di rifiuti. (70% del totale), in aumento rispetto all’anno precedente (+10%), con alcune • Processo di delocalizzazione dei traffici province che fanno da traino rispetto al illeciti di stupefacenti (in particolare di dato regionale: Grosseto (+257%), Massa cocaina) verso il porto labronico. Carrara (+33%) e Pistoia (+16%). La metà • Processo di esternalizzazione da parte circa dei beni in gestione sono localizzati degli attori mafiosi che vogliono agire in in sole tre province: Pistoia (58 beni), Pisa porto: coinvolgimento di attori operanti (57 beni) e Prato (55 beni). all’interno dei porti (operatori portuali o • Nonostante l’emergenza pandemica, professionisti dell’ambito marittimo) nei sono aumentati i beni che risultano traffici di stupefacenti. destinati (+12% rispetto al 2019), per un totale di 164 beni sul territorio regionale (30% del totale), anche se resta molto Gravi forme di sfruttamento ampio il numero di beni destinabili e caporalato perché giunti a confisca definitiva (57% dei beni in gestione). La Toscana, con 209 persone oggetto di grave sfruttamento lavorativo (di cui 143 in • In aumento i beni giunti a confisca agricoltura e 66 in altri comparti produttivi) definitiva rispetto al 2019 (+77%, pari nel 2020, è la seconda regione in Italia per a 214 beni), e quelli giunti a confisca di numero di vittime identificate nelle attività secondo grado (+282%, pari a 42 beni). ispettive sui luoghi di lavoro. Considerato l’incremento nel numero di provvedimenti di sequestro e confisca • La maggioranza di casi di sfruttamento nell’ultimo quinquennio all’interno del lavorativo in Toscana nel periodo luglio Distretto, il rischio di un ulteriore 2020/giugno 2021 coinvolge lavoratori rallentamento nelle procedure di loro stranieri occupati nelle province di destinazione è molto concreto se non 5
verrà definita una governance del settore restano mediamente stabili. I comuni di più efficiente, in coordinamento con Firenze e Prato insieme ospitano quasi la l’A.N.B.S.C.. metà delle aziende in gestione presenti in tutta la regione, mentre rispetto ai beni • Secondo i dati disponibili, l’attesa media immobili, in due comuni, Prato e Arezzo, di un bene prima di essere destinato è si concentra circa ¼ del totale presente di circa 7 anni dopo la sua confisca, se in regione. il provvedimento è stato emesso negli ultimi vent’anni. I dati della Toscana non • I beni immobili rappresentano l’88% del si discostano in maniera significativa totale, il restante è costituito da aziende dalla media nazionale e da quella delle (12%). Rispetto all’anno precedente, in altre regioni simili, senza distinzione per aumento sia il numero di beni immobili tipologie di bene, se azienda (8,1 anni) o (+11%) sia quello delle aziende (+5%). immobile (7,5 anni). • La distribuzione dei beni immobili • In aumento i beni riconducibili a ancora in gestione vede al primo posto provvedimenti emessi da giudici toscani le unità immobiliari a fine abitativo (51% (+46% rispetto al 2019), rappresentando del totale), seguite, per numerosità, da circa la metà dei beni attualmente censiti terreni (27%), e unità immobiliari a fine (45% del totale). In altre regioni del Centro commerciale e industriale (13% del totale). Nord circa l’81% dei provvedimenti ha avuto origine giurisdizionale interna al • Su 63 beni classificati come aziende, circa Distretto di riferimento. Tra i Distretti il 25% è costituito da aziende nel settore che hanno promosso più provvedimenti del commercio ingrosso-dettaglio, in Toscana vi sono quelli della Campania seguito da alberghi e ristoranti (21%) (21%), del Lazio (15%) e della Lombardia e da quello immobiliare e servizi alle (7%), seguiti soltanto dopo da Calabria (4%) aziende (17%). Come negli ultimi anni, le e Sicilia (1%). costruzioni, così come le estrazioni, non giocano in Toscana un ruolo trainante • I beni sono distribuiti in 71 comuni (8% del totale), ancora una volta in della Toscana (26% dei comuni toscani). contro-tendenza rispetto alle dinamiche A guidare la classifica regionale per economiche osservate nel resto del numero di beni è il comune di Marciano paese e, in particolare, nelle regioni a più della Chiana (41 beni), seguito da Prato recente espansione criminale – il 26% (40 beni), Arezzo (32 beni) e Firenze delle aziende confiscate a livello nazionale (25 beni). In continuità con il 2019, svolgono attività nell’edilizia, il 18% nelle aumenta in maniera rilevante il numero regioni del Centro e Nord Italia. di beni presenti presso i capoluoghi di provincia, riequilibrando il gap territoriale con i comuni di ridotta dimensione demografica identificato nelle precedenti analisi (+32% immobili, + 54% aziende nelle città capoluogo rispetto al 2019). • Su base provinciale, Arezzo e Pistoia sono le prime in Toscana per numero di beni sotto confisca (entrambi ospitano il 16% circa dei beni regionali), seguite da Prato (11%), Livorno (9%) e Firenze (8%). Rispetto al precedente censimento si osservano incrementi significativi nelle province di Grosseto (+129% di beni rispetto al 2019), Siena (+39%) e Massa Carrara (+23%). I dati delle altre province 6
DISTRIBUZIONE TERRITORIALE BENI CONFISCATI (Fonte ANBSC 2021) Aziende Beni immobili AZIENDE BENI IMMOBILI TOTALE BENI VAR. PERC. AREZZO 1,6% 15,9% 3,6% 17,8% FIRENZE 27% 8,3% - 5,9% GROSSETO 0% 5,9% 128,6% 6,7% LIVORNO 12,7% 9,1% -3,9% 8,6% LUCCA 15,9% 8% 4,9% 6,9% MASSA 14,3% CARRARA 6,8% 23,3% 5,9% PISA 3,2% 11,1% - 12,1% PISTOIA 6,4% 17% 15,7% 10,4% PRATO 19,1% 11,1% 12% 8,3% SIENA 0% 8,2% 7,2% 39,3% 0 5 10 15 20 25 30 AREZZO PISTOIA 16% 16% PRATO 12% PISA 11% 1 2 3 7
MATRICE DEGLI INVESTIMENTI CRIMINALI DISTRIBUZIONE DEI BENI AZIENDALI DISTRIBUZIONE DEI BENI IMMOBILIARI PER MATRICE CRIMINALE PER MATRICE CRIMINALE ‘NDRANGHETA CAMORRA 10% 38% N.D. 14% N.D. NON 1% MAFIOSA ALTRE MAFIE 4% 8% COSA COSA NOSTRA NOSTRA 14% 5% NON MAFIOSA 36% CAMORRA 46% ‘NDRANGHETA 12% 40% delle confische ha matrice camorristica 1/3 delle confische è a causa di reati economici o tributari Distribuzione dei beni confiscati per matrice criminale in Toscana (Fonte: Nostra elaborazione da dati ANBSC 2019) 8
DISTRIBUZIONE DEI BENI IMMOBILI CONFISCATI PER TIPOLOGIA ALTRA UNITÀ TERRENO U. IMMOBILIARE U. IMMOBILIARE U. IMMOBILIARE TOTALE IMMOBILIARE A DESTINAZIONE PER ALLOGGIO E PER USO DI COMMERCIALE USI COLLETTIVI ABITAZIONE E O INDUSTRIALE ASSIMILABILE 2019-2020 17 68 41 8 160 294 5,8% 23,1% 13,9% 2,7% 52,4% 100% 2020-2021 20 89 44 8 169 330 6% 27% 13,3% 2,4% 51,3% 100% DISTRIBUZIONE DELLE AZIENDE CONFISCATE PER ATTIVITÀ ECONOMICA ALBERGHI E ALTRI SERVIZI ATTIVITÀ ATTIVITÀ IMM. RISTORANTI PUBBLICI FINANZIARIE NOLEGGIO, ATTIVITÀ SOCIALI E RICERCA INFORMATICA MANIFATTURIERE PERSONALI E SERVIZI ALLE IMPRESE 2019-2020 12 7 4 12 2 20% 11,7% 6,7% 20% 3,3% 2020-2021 13 7 4 11 5 20,6% 11,1% 6,3% 17,4% 7,9% COMMERCIO TOTALE COSTRUZIONI TRASPORTI, TOTALE RIPARAZIONE VEICOLI, MAGAZZINI E BENI PERSONALI, CASA COMUNICAZIONI 2019-2020 16 5 2 60 26,7% 8,3% 4% 100% 2020-2021 16 5 2 63 25,4% 7,9% 3,1% 100% 9
VITTIME DI CAPORALATO E SFRUTTAMENTO LAVORATIVO, DIVISE PER REGIONE E COMPARTO PRODUTTIVO, 2020, INL AGRICOLTURA ALTRI COMPARTI TOTALE LAZIO 258 12 270 TOSCANA 143 209 66 PUGLIA 162 189 27 FRIULI 7 157 150 12 141 MARCHE 199 94 141 VENETO 47 79 E. ROMAGNA 140 61 66 ABRUZZO 96 30 7 LOMBARDIA 81 74 7 30 CAMPANIA 23 0 50 100 150 200 250 300 Agricoltura Altri comparti 10
INTERDITTIVE ANTIMAFIA 64 8,6% 44 5,9% 34 4,5% 1 2 3 Imprese destinatarie di interdittiva antimafia con sede nelle regioni del Centro - Nord Italia Fonte: DIA (2020) Anni 2014-2020: 84 interdittive, 2,5% tot. nazionale (Fonte: ANAC 2019; DIA 2020) MERCATO DEI CONTRATTI PUBBLICI SI PO 6% 6% MS 6% LI CONCESSIONI/ 6% AUTORIZZAZIONI AR 25% 14% GR SERVIZI E 6% FORNITURE 33% LAVORI PI 12% 53% LU 12% FI 01 02 03 04 05 06 0 21% Un’economia criminale, sempre più di Distribuzione territoriale degli episodi in “servizi”, non solo di lavori Toscana di accesso criminale nel mercato dei contratti pubblici 11
ATTIVITÀ ECONOMICHE E MATRICE CRIMINALE DELLE IMPRESE COINVOLTE IN EPISODI DI ACCESSO CRIMINALE NEGLI APPALTI SACRA N/A ALTRE CORONA ATTIVITÀ N/A 7% UNITA 9% 2% 2% TURISMO 5% COSTRUZIONI 42% VIGILANZA COSA PRIVATA NOSTRA 5% 9% COMMERCIO 5% SERVIZI DI REFEZIONE ‘NDRANGHETA 11% 26% CAMORRA RIFIUTI 56% 21% Distribuzione delle imprese coinvolte per Distribuzione delle imprese per attività economica svolta matrice del condizionamento criminale ENTE COINVOLTO REGIONE 2% ENTE DECISORE elevata diversificazione degli enti destinatari di tentativi PREFETTO 2% di accesso criminale PROV. REG. 5% OP. PUB. ASL 12% SOCIETÀ 19% PUBBLICHE N/A 21% COMUNE 40% 05 05 10 15 20 25 30 35 40 Episodi di accesso criminale e tipologia di stazione appaltante (2014-2020) 12
L’IMPATTO DELLA CERTIFICAZIONE ANTIMAFIA Numero totale imprese LUCCA certificate WL/Rating 136 36 PISTOIA 250-357 PRATO 131 71 172-250 28 47 FIRENZE 227 120-172 130 0-120 MASSA CARRARA Numero imprese certificate 70 8 per tipo di certificazione PISA 151 AREZZO Numero Whitelist 54 218 Numero Rating 32 LIVORNO 91 22 SIENA 95 25 Effetti significativi e positivi della certificazione whitelist (IRPET 2019) Imprese certificate GROSSETO Una media di 5 procedure aggiudicate 83 23 in più̀ all’anno rispetto all’assenza di certificazione o al solo possesso della qualificazione SOA Durata del ciclo dell’appalto Riduzione di un mese circa (30,9 giorni) della durata della fase di attraversamento che va dall’aggiudicazione Imprese con rating di legalità e all’inizio esecuzione. certificazione whitelist (IRPET 2019) LA RESILIENZA CRIMINALE NEL MERCATO DEGLI APPALTI una maggiore capacità di spesa concorrenza sleale al servizio pubblica rendono il Centro-Nord delle norme, l’accesso si realizza un mercato sempre più appetibile con strategie ‘convenzionali’ di alla luce del prossimo PNRR alterazione della concorrenza utilizzo di procedure il riciclaggio prima di tutto, accelerate, de-potenzia i l’appalto come mezzo, non controlli preventivi come fine dell’azione criminale investimenti nel settore privato una “ripresa” a partire dai settori in assenza di un sistema di tradizionalmente più vulnerabili certificazione antimafia congruo (lavori, costruzioni, edilizia pubblica rispetto alle risorse e alle e privata) transazioni economiche mobilitate 13
FENOMENI CORRUTTIVI Nel 2020, come nei precedenti rapporti, compensazione” informale di crediti si registra in Toscana, uno spostamento e debiti, fornitori di servizi utili a del baricentro invisibile dell’autorità di dissimulare pagamenti illeciti. organizzazione, gestione e governo degli scambi occulti secondo un modello di • Nel 2020 gli imprenditori dominano la “corruzione organizzata” in cui dagli attori scena quali attori privati, presenti in 11 partitici e politici – secondo il “vecchio” casi, in aumento sia in termini assoluti modello svelato da “mani pulite” – il centro che percentuali. In 2 casi sono presenti di regolazione si orienta verso dirigenti e liberi professionisti, si dimezzano i casi funzionari pubblici, e verso una gamma con la presenza di cittadini, mentre di attori privati: imprenditori, mediatori, non sono emerse evidenze di presenze faccendieri, professionisti, gruppi criminali. mafiose nei reticoli corruttivi. • Negli eventi emersi in Toscana nel • Le società pubbliche e partecipate: corso del 2020 trova conferma un’altra la frontiera della “nuova” corruzione. linea di tendenza già segnalata nei Un segnale di allarme che emerge dagli rapporti degli anni precedenti, ossia la eventi di corruzione in Toscana nel 2020, funzione centrale che una varietà di in linea con le osservazioni precedenti figure professionali – come avvocati, sullo “slittamento verso il privato” del commercialisti, notai, ingegneri, baricentro della nuova corruzione, è la architetti, medici, etc. – tendono ad particolare vulnerabilità delle società assumere all’interno delle reti della partecipate a fenomeni di potenziale corruzione, in particolare quelle di tipo abuso di potere. Nell’ultimo anno sistemico. Accanto agli imprenditori e ben 3 episodi coinvolgono manager ai funzionari/dirigenti pubblici (presenti e dirigenti di società pubbliche o a in 36 casi su 67), in poco meno della partecipazione pubblica – un numero più metà – 26 su 67 – dei nuovi eventi alto di quelli venuti alla luce nei quattro analizzati nel quinquennio si rileva una anni precedenti. presenza di professionisti. Si riscontra • Se i soggetti con responsabilità politica una natura duttile e “camaleontica” erano presenze marginali negli eventi di che i professionisti giocano nelle reti potenziale corruzione nel quadriennio della corruzione, specie quelle di 2016/2019 – apparivano solo in 9 casi, natura consuetudinaria o sistemica: spesso con un ruolo ausiliario o “di “semplici” corruttori, così come sponda” rispetto alle attività di altri attori, intermediari, garanti, procacciatori e totalmente assenti nel corso del 2019 d’affari, “facilitatori”, “camera di - nel 2020 sono presenti in ben 6 dei 14
aspettativa di una “ripetizione del gioco”, 16 casi considerati. A dominare la scena in altri rafforzato anche da elementi sono invece i funzionari e dipendenti reputazionali così come dall’azione di pubblici, figure che emergono “garanti” capaci di assicurare il rispetto complessivamente in 11 casi. Tra le di accordi e “regole non scritte”. In 23 altre figure istituzionali, vi sono 3 casi nei casi la vicenda sembra invece basarsi quali sono presenti magistrati, medici, su un incontro occasionale tra pochi docenti universitari. soggetti disposti ad entrare in una • Nel quinquennio preso in esame in relazione di scambio, secondo il modello 37 casi è presente un numero di attori di corruzione occasionale. coinvolti pari o superiore a 5, in 18 dei quali – ben 8 affiorati solo nell’ultimo • Si rileva un decremento dei casi di corruzione nel settore delle nomine: anno – vi sono più di 10 soggetti, fino un caso nel 2020 rispetto ai 5 del a un tetto di quasi 150 soggetti coinvolti. 2019, si dimezzano i casi di corruzione In 4 dei 16 “eventi di corruzione” emersi nelle verifiche da 4 a 2 tra il 2019 e il nel corso del 2020, ossia in un quarto 2020, ma nell’attività contrattuale si del totale, si è utilizzata la definizione di registra l’area più sensibile al rischio “corruzione sistemica” per qualificare corruzione: in tutto 9 i casi di corruzione un salto di qualità osservabile nella – raddoppiati rispetto ai 5 dell’anno natura dei reticoli di attori coinvolti nella precedente – nel settore degli appalti. corruzione. Si segnalano, in particolare, Negli ultimi cinque anni si registrano l’ampiezza dei reticoli di relazioni ben 27 eventi di corruzione nell’ambito allacciate, che richiedono la presenza di degli appalti: 16 appalti per lavori, 6 efficaci meccanismi di regolazione delle appalti per forniture, 5 appalti per servizi. loro interazioni – ossia di governance extra-legale degli scambi occulti. • Nella gestione dell’emergenza da pandemia da covid-19 è maturato • Una tendenza che non è la risultante un allarme sui potenziali effetti di una moltiplicazione orizzontale di criminogeni dell’accelerazione forzosa attività e scambi occulti, ma piuttosto il delle procedure, necessaria per ottenere consolidarsi, occasionalmente cementato gli approvvigionamenti necessari a da strutture verticali di autorità, di una fronteggiare lacune e carenze del rete estesa e ramificata di relazioni sistema sanitario. Tanto la riflessione informali o illegali. teorica che l’evidenza giudiziaria • In più del 60% degli eventi di mostrano che gli acquisti straordinari, corruzione nel quinquennio si dove crescono l’ammontare di risorse registra un tipo di corruzione che in gioco e il potere discrezionale del si fonda su scambi occulti ripetuti decisore pubblico, mentre trasparenza nel tempo. La più frequente è quella e controlli sono corrispondentemente consuetudinaria, con 31 casi, in cui indeboliti, risultano più vulnerabili al nonostante l’ammontare non altissimo rischio corruzione. di risorse gli scambi erano reiterati nel tempo e si fondavano sull’affermarsi di • Dal punto di vista della distribuzione territoriale degli episodi di corruzione, “modelli reiterati di comportamento” ben 26 casi hanno come sede Firenze – tra i soggetti coinvolti, noti e rispettati. mentre una distribuzione omogenea (6-7 Meno diffusa ma comunque significativa eventi) contraddistingue le province di la realtà della corruzione sistemica: in Grosseto, Livorno, Lucca, Massa Carrara, 15 eventi la ripetizione, l’ammontare Prato e Siena. Le province di Arezzo, Pisa più cospicuo di risorse e la gamma più e Pistoia si collocano invece in una fascia estesa di partecipanti alle relazioni di più bassa, tra 2 e 3 episodi nell’intervallo scambio ha richiesto la presenza di temporale considerato; un collante fiduciario più robusto, in qualche caso determinato dalla semplice • Il livello territoriale che sembra essere 15
maggiormente coinvolto dagli eventi di corruzione emersi in Toscana è quello provinciale, seguito dal livello comunale e interprovinciale. • Secondo i dati raccolti nell’ambito del progetto C.E.C.O., la quantità di lanci stampa raccolti per l’anno 2020 (480) ha avuto un calo rispetto al 2019 (693) e al 2018 (919) – lanci la cui codifica riporta un numero di eventi di corruzione in diminuzione (262 rispetto ai 338 e 514 dei due anni precedenti), il numero più basso da quando nel 2016 sono iniziate le rilevazioni. È possibile ipotizzare che si tratti di uno degli effetti collaterali di un anno straordinario come il 2020, trascorso per circa 10 mesi nelle altalenanti fasi di gestione dell’emergenza da covid-19, con effetti di rallentamento sia di molteplici attività amministrative che dell’azione di repressione giudiziaria. • Secondo i dati del progetto C.E.C.O., come negli anni precedenti anche nel 2020 Sicilia (16%), Lombardia (14%) e Lazio (11%) presentano le percentuali più elevate, riportando complessivamente circa il 42% dei casi analizzati. Dopo un picco nel 2018 resta costante la percentuale di notizie legate a fenomeni corruzione in Toscana, nel 2020 limitato a 16 eventi, 6% del totale, per quanto in calo in termini assoluti rispetto ai 20 eventi codificati nel 2019. L’attenzione mediatica appare comunque significativa, in linea con la media degli anni precedenti. • I dati del progetto C.E.C.O. indicano che rispetto al biennio precedente, i settori maggiormente interessati dai reati contro la pubblica amministrazione sono stati anche nel 2020, come negli anni precedenti, gli appalti – complessivamente circa il 55% dei casi. In crescita rispetto al biennio precedente in termini percentuali – 11,5% di casi – anche gli eventi emersi nel governo del territorio. In calo rispetto agli anni precedenti gli eventi di potenziale corruzione che riguardano nomine e incarichi (4,5%) e controlli e verifiche (5,44%), quasi dimezzati. 16
I SETTORI DELLA CORRUZIONE (C.E.C.O. 2020) APPALTI GESTIONE CONTROLLI GIUSTIZIA NOMINE GOVERNO DEL SANITÀ ALTRO ENTRATE TERRITORIO NAZIONALE 53% 5% 5% 15% 4% 11% 9% 21% TOSCANA 56% 6% 12% 6% 6% 12% - 22% TIPO DI ATTORE PUBBLICO COINVOLTO (C.E.C.O. 2020) FUNZIONARI E MANAGER E GIUSTIZIA SANITÀ POLITICO ATTORE DI UNIVERSITÀ ALTRO DIP. PUBBLICI DIRIGENTI NOMINA POLITICA NAZIONALE 40% 11% 4% 5% 37% 0,2% 0,9% 0,2% TOSCANA 50% 9% 3% 4% 27% - 4% - 17
RISORSE PUBBLICHE IMPIEGATE (C.E.C.O. 2020) ! ! INFORMAZIONI PROTEZIONE DECISIONI E DECISIONI OMISSIONE ALTRO RISERVATE O POLITICA PROGRAMMAZIONE DISCRIZIONALI DECISIONI RICATTATORIE NAZIONALE 9% 14% 45% 81% 19% 15% TOSCANA 6% 25% 37% 56% 25% 12% PER MITIGARE IL RISCHIO: Verso una prevenzione sostanziale della corruzione trasparenza integrale di valorizzazione ed estensione di ogni spesa e acquisto “buone pratiche”, tra cui la pubblico vigilanza collaborativa con ANAC negli appalti utilizzo di procedure formazione etica del accelerate, ma senza personale pubblico abdicare al controllo rafforzamento dei controlli iniezione di competenze professionali successivi sulla qualità finale di tecniche (ingegneri, informatici, lavori, servizi e prestazioni statistici,economisti, aziendalisti, etc.) rafforzamento ed estensione degli strumenti di prevenzione diffusa e controllo sociale degli abusi di potere, come consultazione, monitoraggio e accesso civico 18
15 Dicembre 2021
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