QUEL CHE NON ABBIAMO ANCORA RAGGIUNTO - Sardegna Teatro
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anāgata n°1 / 2019 Il primo numero ufficiale di anāgata rappresenta un vagito creativo, il fremito di una nuova impresa, lo spaesamento del nuovo. Gianluigi Pili, Giomaria Pisanu, Giulia Giglio, Giuseppe Biggio, Giuseppina Loria, Giuseppina Medde, Grazietta Lindiri, Ivan Faiella, Jacopo Cullin, Luca Maciocco, Luca Sale, Luisa Mancosu, Marco Mazza, Maria Concetta Coni, Maria Cristina Le aziende che ci sostengono: Tiscali, Hannspree, Cagliari Cruise Port, Convento San Giuseppe & ViceVersa, Finsardegna, Legacoop, Confesercenti, Cantine Su'Entu, Bar Florio, Golden Art, Arti Grafiche Pisano, 11 travel group, UpSchool. Giua, Elisabetta Bolasco, Elisabetta Fulgheri, Emanuele Pisano, Fabio Giorgi, Federico Papale con Simonetta Tola, Francesca Maria Ismaelle Cogoni, Francesco Civile, Franco Sardi, Giacinta Mannia, Giacomo Barni, Gian Piero Angelo Liori, Un progetto di Impresa insignita del in ATI con I nostri mecenati: Agnese Fois, Alberto Pullano, Alessandro Concas, Alice Soru, Andrea Carroni, Angelo Orfano Chiarenza, Anna Maria Pisano, Barbara Piras, Bruna Maria Paderi, Carla Orrù, Domenico Fumagalli, Elena Tropeano, Eleonora Il nostro primo minuscolo passo su una luna di carta. Vargiu, Maria Franca Caredda, Maria Franca Peis, Maria Giulia Serpi, Maria Iside Pibiri, Maria Laura Scano, Maria Luisa Brodu con Massimo Brodu e Fabiana Mura, Maria Luisa Usai, Maria Maddalena Vargiu, Maria Mannia con Arcangelo Puddori, Maria Mercedes Incollu, Maria Roberta Matta, Maria Rosaria Patta, Mariantonietta Deidda, Marina Gardu, Marta Immacolata Onnis, Mercedes Casta, Michela Atzeni, Noemi Medas, Paola Rita Frau, Paolo Fenocchio, Pasqualina Aprire spazi di approfondimento e pluralità disorienta i dispositivi, avvia narrazioni 2017 e consente di lasciare tracce, edificare luoghi, unirsi a viaggiatori inquieti. Con il patrocinio e il contributo di Consegniamo il racconto di quel che non abbiamo ancora raggiunto - anāgata, in lingua sanscrita - alle perfette parole di Antonio Neiwiller. Coronas, Patrizia Manis, Pierangela Pisu con Maria Francesca Pisu, Rita Murgia, Roberto Orrù, Rossella Serri, Sandro Porcu, Sara Perra, Stefania Montis, Stefania Paparelli, Susanna Galasso, Virginia Chessa. È tempo di mettersi in ascolto. luoghi reali di esaminare le tracce, È tempo di fare silenzio dentro di sé. e luoghi immaginari mi auguro che sarà solo È tempo di essere mobili e leggeri, popoleranno il nostro cammino. per trovare un nuovo inizio. di alleggerirsi per mettersi in cammino. Ma la merce è merce È tempo che l’arte Comune di Nuoro È tempo di convivere con le macerie e e la sua legge sarà trovi altre forme l’orrore, per trovare un senso. sempre pronta a cancellare per comunicare in un universo Tra non molto, anche i mediocri lo il lavoro di in cui tutto è comunicazione. Con il contributo di diranno. chi ha trovato radici È tempo che esca dal tempo astratto Ma io parlo di strade più impervie, e guarda lontano. del mercato, di impegni più rischiosi, Il passato e il futuro per ricostruire di atti meditati in solitudine. non esistono nell’eterno presente il tempo umano dell’espressione L’unica morale possibile del consumo. necessaria. è quella che puoi trovare, Questo è uno degli orrori, Bisogna inventare. giorno per giorno con il quale da tempo conviviamo Una stalla può diventare Con la collaborazione di nel tuo luogo aperto-appartato. e al quale non abbiamo ancora un tempio e Che senso ha se solo tu ti salvi. dato una risposta adeguata. restare magnificamente una stalla. Bisogna poter contemplare, Bisogna liberarsi dall’oppressione Né un Dio, ITALIA ma essere anche in viaggio. e riconciliarsi con il mistero. né un’idea, Bisogna essere attenti, Due sono le strade da percorrere, potranno salvarci mobili, due sono le forze da far coesistere. ma solo una relazione vitale. spregiudicati e ispirati. La politica da sola è cieca. Ci vuole Un nomadismo, Il mistero, che è muto, un altro sguardo una condizione, da solo diventa sordo. per dare senso a ciò un’avventura, Un’arte clandestina che barbaramente muore ogni giorno un processo di liberazione, per mantenersi aperti, omologandosi. una fatica, essere in viaggio ma E come dice il maestro: un dolore, lasciare tracce, «Tutto ricordare. per comunicare tra le macerie. edificare luoghi, Tutto dimenticare». Bisogna usare tutti i mezzi disponibili, unirsi a viaggiatori inquieti. per trovare la morale profonda E se a qualcuno verrà in mente, della propria arte. un giorno, di fare la mappa Per un teatro clandestino. Luoghi visibili di questo itinerario, Dedicato a T. Kantor e luoghi invisibili, di ripercorrere i luoghi, Antonio Neiwiller, maggio 1993 Reti Si ringrazia la casa editrice Cronopio per la gentile concessione alla pubblicazione di questo testo di Antonio Neiwiller, dal volume AA. VV., Teatro, a cura di G. Carello, 1995, Napoli, Cronopio Periodico registrato al Tribunale di Cagliari n. 6/2019 Con il supporto di Editore: Teatro di Sardegna soc. coop. arl. Hanno collaborato: Francesco Abate, Silvia Fotografie di: Kader Attia, Jean-Luc Beaujault, Direttore generale: Massimo Mancini Angioni, Paola Atzeni, Gianfranco Berardi, Ilenia Alice Brazzit, Gianmarco Bresadola, Elisa Comparetti, Direttrice responsabile: Giulia Muroni Caleo, Gabriella Casolari, Roberto Cavosi, Veronica Luca Del Pia, Emanuela Di Guglielmo, Laura Farneti, Redazione: Giulia Muroni, Valentina Salis, Chisu, Vanessa Congiu, Linda Di Pietro, Daniel Sofie Garcia, Luana Giardino, Luke Jerram, Massimo Mancini, Matilde Marras, Dwerryhouse, Liv Ferracchiati, Fabrizio Fiaschini, Marcel Lennartz, Andrea Macchia, Arianna Maiocchi, Momi Falchi, Cristina Maccioni Ambra Floris, Graziano Graziani, LoÏc François Margherita Masè. Lucia Menegazzo, Paolo Porto, Hamelin, Alicia Laguna, Barbara Leonesi, Elisa Roberta Segata, Alessandro Serra Per commenti e suggerimenti scrivere a: Murgia, Michela Murgia, Marco Moledda, Mariella direzione@sardegnateatro.it Pisano, Enrico Pitozzi, Maria Grazia Puddu, Progetto grafico: Subtitle Nicolas Rollet, Nevina Satta, Pierre Sauvageot, Stampa: Arti Grafiche Pisano i contenuti di anāgata in formato audio sono Basilio Scalas, Matteo Sedda, Alessandro Serra, realizzati grazie alla collaborazione con Elise Simonet, Danilo Soddu, Francesco Sotgiu, Media partner Libreria powered by Quarantacinque Audiolibri e Doppiaggio. Jorge Vargas Info su: www.sardegnateatro.it anāgata ha un suo blog, sulla piattaforma Medium Powered by Bar Florio medium.com/@anagata_sardegnateatro 1
Indice 04 Museum of the Moon, Luke Jerram 06 Tra scienza e creatività - Il progetto di Linda Di Pietro per Sa Manifattura 08 La necessità di artisti non ostili. Intervista a Pierre Sauvageot 09 Connections 10 Allenamento al dubbio e pratica di incertezza, Paola Atzeni 19 11 The body's legacy, Kader Attia 12 12 Maison Mère, Phia Menard, Compagnia Non Nova 14 Grammatiche del sensibile e politiche delle corporeità. Intervista a Ilenia Caleo 16 Premio Scenario Infanzia 17 One book one community, Francesco Abate, Mia madre e altri disastri 04 26 18 18 Miloemaya, Scarlattine 19 Il principe Mezzanotte, Compagnia Teatropersona 22 Jukebox Cagliari, Joris Lacoste - Elise Simonet 24 Come si producono le parole? Il progetto di collezione dei discorsi Encycolpedie de la parole. Intervista a Nicolas Rollet 26 Sacra Famiglia, Nunzio Caponio 27 Bermudas, MK 30 Ai miei tempi, Roberto Rustioni 33 Amarillo, Teatro Linea de Sombra 34 Mangime per politici. Intervista a Jorge Vargas di Teatro Linea de Sombra 36 Επανάσταση - Rivoluzione 37 Avalanche, Marco D'Agostin 38 Lo spazio delle relazioni, Sonenalé 30 37 33 40 Calendario & Informazioni MAS Cagliari - TEN Nuoro 27 43 Il giardino dei ciliegi, Alessandro Serra 44 Nella stanza dei bambini, Alessandro Serra 47 Princess, Happyland parte I, Eisa Jocson 48 Il nomadismo delle istituzioni e la sostenibilità dell'impresa. Intervista a Nevina Satta, CEO Sardegna Film Commission 50 Th!nk p!nk, Accoglie, manifesta, performa @Teatro Eliseo Nuoro 52 Randagi, Roberto Cavosi 54 Appunti sulla nuova drammaturgia, Roberto Cavosi 56 Joie de Vivre, Simona Bertozzi 57 Vertigini: il divenire suono del corpo nell’opera di Simona Bertozzi e Francesco Giomi, Enrico Pitozzi 58 La Ronde, Martial Chazallon e Martin Chaput 60 fuorimargine – progetto a sostegno delle autorialità emergenti 61 Gentle Unicorn, Chiara Bersani 47 52 62 Stabat Mater, The Baby Walk 56 63 Un tema come un altro. Transgenderismo e lentezza nella poetica 43 50 di The Baby Walk. Intervista a Liv Ferracchiati 64 I figli della frettolosa, Berardi Casolari 65 L'ossimoro del visibile. Intervista a Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari 66 Un'eccedenza inaspettata: il caso del teatro sociale, Fabrizio Fiaschini 68 The generosity of Dorcas, Troubleyn, Jan Fabre 70 Mistica della performance ovvero dell’artista stronzo, Graziano Graziani 73 ST_Udenti 74 Musicofilo 82 + Soundtrack Qcode playlist Spotify 75 Tournée 76 A teatro in Cina fra tradizione, pop e avanguardia, Barbara Leonesi 78 ST Club 80 Dove trovare anāgata 64 61 62 68 02 03
Sa Manifattura ( ) Nei giorni in cui la luna campeggia su Sa Manifattura alcuni eventi collaterali intorno all'astro: L'UOMO È SULLA LUNA, serie radiofonica di Roberto e Sara Cavosi, prodotto da Rai Radio Tre, in collaborazione con Sardegna Inaugurazione venerdì 20 settembre, ore 19 Teatro e Sardegna Film Commission, è andata in onda su Rai Radio Tre nel mese di luglio in 14 puntate, ambientate in diversi Paesi, mentre tutto il 21 - 28 settembre, dalle ore 10 mondo guardava Neil Armstrong posare il primo passo sulla Luna. ( URANIA D'AGOSTO è uno spettacolo di Davide Iodice, nato da una scrittura di Lucia Calamaro, con in scena Maria Grazia Sughi nei panni di Urania, una donna matura, scocciata, asociale e fanatica della vita e delle opere degli astronauti. A Sa Manifattura ci sarà un estratto di 15 minuti tratto dallo spettacolo. ) MUSEUM OF THE MOON di Luke Jerram La visione della luna da vicino: a 50 anni dal primo allunaggio, una grande luna - riproduzione fedele della superficie lunare - abiterà la corte interna di Sa Manifattura, nell'ambito di una settimana di iniziative circa il rapporto tra arte, scienza e tecnologia articolata da Sardegna Ricerche. L'installazione dell'artista britannico Luke Jerram, resa possibile grazie alla virtuosa cooperazione tra Sardegna Ricerche, Fondazione Sardegna Film Commission e Sardegna Teatro permetterà a tutta la cittadinanza la magica suggestione di vedere la luna appena sopra la propria testa. Su progetu nou de s’artista inglesu Juke Jerram reproduit una immàgine a minudu de sa subrafache lunare de propriedade de sa NASA. S’installatzione est una crobadura de immàgine lunare, craru de luna e una cumpositzione sonora creada dae BAFTA e Ivor Novello e su composidore Dan Jones. Cada logu o festival in ue l’ant ospitada, sa luna est sa testimòngia de sa cumpositzione de paesàgios sonoros diferentes, reatziones individuales, contos e mitos. A new touring artwork by UK artist Luke Jerram, the inflated moon features the detailed NASA imagery of the lunar surface. The installation is a fusion of lunar image, moonlight and sound composition created by the award-winning composer Dan Jones. As the Moon travels from place to place, it will gather new musical compositions and an ongoing collection of personal responses, stories and myths. Di e con: Luke Jerram In collaborazione con: Sa Manifattura, Sardegna Ricerche, Fondazione Sardegna Film Commission La notte dei ricercatori - SHARPER Ogni centimetro di questa scultura sferica illuminata dall’interno rappresenta 5 km della superficie lunare. 04 05
TRA SCIENZA E CREATIVITÀ Il progetto di Linda Di Pietro per Sa Manifattura L'ambizione è farne un esperimento unico in Italia di laboratorio di innovazione, che sia aperto e incoraggi l’interazione tra aziende, professionisti, operatori culturali e comunità dando vita ad un luogo creativo, partecipato e vivace, capace di attrarre in virtù della sua disponibilità a essere attraversato, abitato e condiviso Quale è il progetto culturale di Sa Manifattura e come si In cosa consiste l'apertura di settembre? attaglia il nuovo nome? Il momento di apertura pubblica di Sa Manifattura a Settembre Manifattura Tabacchi di Cagliari è destinata a diventare un polo di si pone all’interno di una strategia di lungo termine orientata a ricerca, produzione e promozione culturale interdisciplinare, sul mostrare il posizionamento e le potenzialità del sito come centro confine tra discipline umanistiche e scientifiche, arti e tecnologia, di ospitalità, produzione e promozione delle attività legate alla architettura e comunità, aperto alla Sardegna e al mondo. creatività artistica, culturale, scientifica e dell'innovazione digitale, L'ambizione è farne un esperimento unico in Italia di laboratorio attraverso il completamento del processo di rigenerazione di innovazione, che sia aperto e incoraggi l’interazione tra delle aree industriali dismesse, in un contesto regionale in cui aziende, professionisti, operatori culturali e comunità dando tradizione e ricerca sono sempre stati interconnessi. vita a un luogo creativo, partecipato e vivace, capace di attrarre Il centro di questi 9 giorni sarà la creazione di una piattaforma in virtù della sua disponibilità a essere attraversato, abitato, ideale di incontro, capace di offrire visibilità a proposte nazionali condiviso. Un laboratorio della moltitudine che sappia offrire e internazionali che si muovono attraverso i confini tra arte/ frequentazioni multiple, salti nel buio, ma anche percorsi dedicati, scienza/tecnologia e società. opere di sartoria in grado di rispondere alle esigenze di pubblici Una sorta di prototipo della Manifattura del futuro. sempre diversi, che chiedono di incontrarsi e, non disdegnando Un luogo dove progetti, installazioni, azioni, dibattiti e laboratori la contaminazione, desiderano la mischia. troveranno uno spazio di sperimentazione, una piazza aperta che A recepire per prime in Italia questi cambiamenti sono le città si popolerà di scambi e di visioni. di media grandezza, come Cagliari, in cui i centri di produzione Al centro l'opera MUSEUM OF THE MOON di Luke Jerram in creativa sono più vicini al territorio, in cui le comunità artistiche occasione delle celebrazioni per il cinquantenario dall’allunaggio. si contaminano da sempre, in cui la rete tra soggetti privati e Una gigantesca luna iconica e magnetica che abiterà la corte 1 pubblici si tesse con maggiore informalità. Sono luoghi che di Sa Manifattura. all'estero già esistono ma che in Italia guardiamo ancora con Il mito dell’uomo sulla luna. La sfida al superamento dei limiti sospetto perché liberano la produzione creativa da categorie umani che solo la scienza e la creatività possono permetterci. disciplinari e questioni di appartenenza. Per un’istituzione culturale che ancora non esiste non potevamo che lanciare un concorso per il nome e il logo. E così nasce il nuovo nome SA MANIFATTURA, una soluzione originale e semplice che con il solo uso dell’articolo SA in lingua sarda, connota l’intero impianto del progetto di identità, rendendo la parola Manifattura appartenente in modo inequivocabile a questa città e allo stesso tempo aperta al mondo. Una sillaba piena di senso, dentro la quale si nascondono la Scienza e l’Arte, la SardegnA, il SApere. Linda di Pietro la manager culturale della Manifattura Tabacchi di Cagliari. Imprenditrice e consulente di enti pubblici e privati, dirige il Centro Arti FOTO: LUKE JERRAM Opificio Siri di Terni e insegna Ideazione d'eventi presso il MEC della Università Cattolica a Milano. Attivista di RENA, associazione di ispirazione civica e indipendente per la sperimentazione di politiche innovative, collaborative e trasparenti, ne è stata Presidente fino al 2018. 06 07
Intervista a Pierre Sauvageot La necessità di artisti non ostili L'interrogarsi costante intorno al ruolo del TRIC nei territori che abitiamo, ci spinge a allargare gli orizzonti, per offrire alle studentesse e agli studenti un’esperienza di teatro performativo in cui i ragazzi si possano cimentare come attori di contenuti Il settore artistico è controllato, la sua espressione non è culturali. Sardegna Teatro inaugurerà il 2020 con una nuova libera. Questo è vero in particolare per il lavoro negli spazi collaborazione: insieme al National Theatre di Londra porterà in Sardegna il progetto CONNECTIONS Festival di teatro pubblici. I regimi autoritari possono lasciar funzionare giovanile che, nel Regno Unito, coinvolge ogni anno circa 300 dei luoghi alternativi, ma non tollerano gli artisti che si tra teatri e scuole e oltre 5000 giovani per mettere in scena testi esprimono nella strada, di fronte a tutti i cittadini commissionati su misura a giovani drammaturghi. Che cos'è Lieux publics e quali sono Rispetto alle marginalità (intese come Quali sono i bisogni del settore artistico Il progetto è rivolto a tutti gli Istituti Secondari Superiori della i suoi obiettivi? le periferie e il sud del mondo) come si per poter essere incisivo? Sardegna che saranno poi chiamati a mettere in scena una nuova modula il vostro lavoro? drammaturgia, con il coordinamento di un regista professionista. Lieux publics è un centro nazionale di Oggi assistiamo a una perdita dell’influenza produzione interamente dedicato all’arte Marsiglia ha tanti legami con i paesi del degli artisti. Questa perdita corrisponde nello spazio pubblico: sostegno agli artisti, sud Europa e del Mediterraneo. Ma al a una società sempre più votata al CONNECT_ residenze, presentazioni di spettacoli a giorno d’oggi è molto difficile sviluppare consumismo, all’intrattenimento, ripiegata Marsiglia e nella regione, le creazioni del dei progetti in questa zona. Le ragioni sono su se stessa, ostile agli altri. Gli artisti erano direttore… Lieux publics è capofila della prima di tutto politiche. I paesi del nord degli “sfigati”, non moderni, non redditizi, rete IN SITU che raggruppa una quindicina dell’Africa sono tutti - fatta eccezione per non connessi. di festival e organizzazioni di 15 paesi la Tunisia - delle dittature o delle monarchie. Ma io penso che si sia ormai toccato il europei, con il sostegno della comunità Il settore artistico è controllato, la sua fondo e che nei prossimi anni ritornerà europea. espressione non è libera. Questo è vero in uno spazio più importante per l’arte e la IONS particolare per il lavoro negli spazi pubblici. creatività. Siamo di fronte a una grande Che tipo di attenzioni ai territori I regimi autoritari possono lasciar funzionare crisi, prima di tutto climatica, che ci perseguite? dei luoghi alternativi, ma non tollerano gli obbliga a ripensare il mondo, ricostruire la artisti che si esprimono nella strada, di collettività, rimettere in discussione il valore La parola territorio va considerata nella fronte a tutti i cittadini. Abbiamo sviluppato del denaro. E in questo gli artisti hanno un sua globalità, in modo concentrico. dei progetti con Dream City a Tunisi o con ruolo essenziale, per esplorare modalità I «territori» di Lieux publics sono molteplici: Alwan-art in Marocco, ma molto meno differenti, ricucire legami, provocare, innanzitutto troviamo la Cité des arts de di quello che avremmo voluto. prendere attenzione. la rue, nel cuore dei quartieri popolari di Anche con i paesi del sud dell’Europa Sicuramente abbiamo bisogno di sostegno Marsiglia. In quest’ambito, portiamo avanti ci sono dei problemi. Innanzitutto per e di riconoscimento. Ma abbiamo numerose collaborazioni tra artisti e abitanti ragioni economiche perché in questi soprattutto bisogno di artisti che inventino, del quartiere, con l’idea che questi quartieri ultimi anni i finanziamenti pubblici sono escano dalla cornice entro la quale sono siano sempre ricchi di energia e giovinezza. considerevolmente diminuiti. Ma anche costretti, non si limitino a parlare delle loro Lavoriamo stabilmente con un insieme per ragioni artistiche: questi paesi questioni personali ma che osino parlare di 15 strutture: scuole, centri sociali, rimangono ancorati a uno schema forse a tutti; abbiamo bisogno di artisti che si gruppi di animazione culturale con i quali un po’ antiquato che propone da un lato intromettano in ciò che non li riguarda concepiamo i progetti. Un altro territorio produzioni di intrattenimento ma di bassa affatto. Il sostegno e il riconoscimento è Marsiglia e la sua regione all’interno qualità artistica, e dall’altro produzioni economico non arriveranno da soli, della quale presentiamo all’incirca 25 molto contemporanee che raggiungono ben è necessario ribaltare i codici affinché spettacoli nel corso di una stagione. Gli poco il grande pubblico. Avevamo creato i cittadini, e coloro che li rappresentano, • Settembre 2019 – Invito alle scuole e inizio presentazione spazi vengono definiti a seconda delle una piccola rete franco-italiana sulla danza abbiano il sentimento che l’arte è forse domande di partecipazione scelte degli artisti stessi; ciò fa sì che negli spazi urbani ma non è sopravvissuta inutile ma essenziale. • 15 ottobre 2019 – Scadenza presentazione domande si produca un percorso all’interno della al cambio politico in Piemonte... • Entro 25 ottobre 2019 – Avviso di selezione ai partecipanti città vista tramite il loro sguardo. Molto C’è inoltre una questione essenziale. Il Traduzione di Momi Falchi • Entro novembre 2019 – Scelta del testo da mettere in scena recentemente abbiamo programmato un Mediterraneo è divenuto un cimitero per chi e definizione gruppi di lavoro evento in un grande edificio coinvolgendo fugge dal proprio paese e gli artisti sono i • Dicembre 2019 – Incontro con i registi 40 musicisti d’una orchestra sinfonica più attivi nell’impegno affinché noi usciamo • Gennaio 2020 - Inizio prove perché suonassero dai balconi. Domani ci dal nostro egoismo e accogliamo queste • Maggio 2020 – Presentazione al pubblico sarà una festa itinerante che traverserà il persone in modo semplicemente umano. centro città, domenica un’opera circense Questa sarà una delle priorità della nostra Pierre Sauvageot è compositore eclettico e Per maggiori informazioni scrivere a: valentina@sardegnateatro.it nel cuore di un quartiere in cui gli immobili azione. atipico. Ha fatto dello spazio pubblico il testo, sono recentemente crollati. il contesto e il pretesto del suo lavoro. Ha creato Infine c’è il territorio europeo che è il livello nel 2003 la rete europea In Situ, piattaforma per la creazione artistica negli spazi pubblici che nel quale gli artisti si incrociano e traggono finora ha sostenuto oltre 200 artisti. nutrimento l’uno dall’altro. 08 09
Allenamento MAS_M7_Teatro Massimo Cagliari Durata_42’ inaugurazione_2 ottobre, ore 18.30 Installazione video, sottotitoli in italiano al dubbio dal 3 ottobre all'8 dicembre, dalle ore 18 e pratica di incertezza THE BODY’S LEGACIES Part 2: The Post-Colonial Body di Kader Attia Paola Atzeni La ricerca di Kader Attia approfondisce il rapporto tra individuo Sa chirca de Kader Attia aprofundit sa relata intre indivìduu e corpus sotziale, puntende pro su prus subra de su corpus e corpo sociale, focalizzandosi in particolare sul corpo post- post-coloniale cuntemporàneu. S’artista est interessadu coloniale contemporaneo. L’artista è interessato a indagare mescamente a indagare sa mudadura de su corpus de sos discendentes de sos iscraos e de sas populatziones la trasformazione del corpo dei discendenti degli schiavi e colonizadas, in unu mamentu in ue semus testimòngios de delle popolazioni colonizzate, in un momento in cui siamo unu fenòmenu nou de dislocamentu de corpos, comente su Non è forse l’incertezza che C’è ancora del verde là fuori? NARCISO 1 testimoni di un nuovo fenomeno di dislocamento di corpi, fenòmenu de oe in die de sa crisi de sos refugiados. spinge il funambolo a salire Non vi sembra appassita tutta Narciso cerca se stesso sulla propria esistenza? questa Umanità? quando guarda gli altri. come il fenomeno attuale della crisi dei rifugiati. Nel suo film, With his film The Body’s Legacies, Pt. 2. The Post-Colonial Non è forse l’equilibrio trovato Che bello rompergli lo The Body’s Legacies,The Post-Colonial Body, Kader Attia Body Attia reflects on the repressed postcolonial body a farti scendere felice per aver La paura di diventare stagno specchio, intervista quattro persone i cui progenitori furono schiavi through interviews with four descendants of colonised people or slaves. His interest lies in the question of what the body compiuto la vita? ha smosso i peggiori tsunami. che liberazione togliergli o membri di popolazioni colonizzate, proponendo così una of enslaved or colonised people’s descendants has become, E la marea? il riflesso. riflessione sulla repressione del corpo post-coloniale. La in a moment when a new disaster of bodily displacement is Coltivo dubbi e innaffio Che ne resta della dolce e narrazione alterna esperienze personali con analisi più generali, happening, namely the current refugee crisis. incertezze in attesa di diventare quieta marea? NARCISO 2 focalizzandosi su una vicenda specifica, ovvero l’aggressione una contadina di stupore. Narciso si professa in Di: Kader Attia avvenuta in un sobborgo parigino nel febbraio del 2017 ai The Body’s Legacies, Part 2: The Post-Colonial Body Perché mi chiedete di E tu, di che marca sei? ascolto del cosmo, mostrarmi sicura, se la ma dimentica che quella danni di un giovane, Théo Luhaka, che fermato da degli agenti In collaborazione con: la Francia in Scena, stagione sicurezza è un diserbante per Dimmi del tuo umore. che sente di polizia, venne picchiato e stuprato con un manganello. artistica dell’Institut Français Italia / Ambasciata di Francia in Italia i miei sogni? Il giorno dopo la morte è è la registrazione del suo ego. Nel film, Kader Attia costruisce una contro-narrativa che si sbronza o tuffo in piscina? oppone a quella di matrice occidentale, di stampo razzista e E oggi è un buon oggi? NARCISO 3 nazionalista, al fine di contrastare quel processo di rimozione C’è la possibilità che contenga • Sei felice? Lo so, è una Quando non si vede della violenza perpetrata dalla cosiddetta democrazia, anche un po’ di futuro? domanda stupida. Narciso si spaventa: documentando la lotta di coloro che cercano di resistere. • No. scambia la sua distrazione Riesci a trovare soluzioni • No, non è una domanda per un abbandono. a ritmo di sconfitta? stupida? • No, non sono felice e non NARCISO 4 Ma a te i dubbi aiutano a mi interessa esserlo. Narciso sa tutto, conosce scoprire o a essere scoperto? • Non vuoi essere felice? il Tutto • No, voglio dare più peso e mai si pone domande alle Come posso spiegare che ai tentativi che compio per quali non sa rispondere. esco di casa un’ora prima esserlo. Il risultato finale è per Non ha mai dubbi per permetterti il lusso di le gare, non per la vita. perché Lui è tutte le risposte perderti, ma arrivare comunque • Capisco. del mondo. puntuale all’appuntamento? • E tu, tu vuoi gareggiare o vuoi vivere? Sei riuscito ad adottarti pur non avendo un buon pedigree? Paola Atzeni nasce a Cagliari nel 1984 e vive a Isili, piccolo paese del centro Sardegna, base del suo lavoro. Drammaturga e promotrice culturale, collabora con diversi enti culturali per i quali organizza attività e eventi principalmente legati alla promozione e divulgazione della lettura e del teatro. Autrice del testo Io non farò la mia fine - produzione 2019 di Sardegna Teatro - scrive anche poesie e filastrocche. 10 11
MAS_M6_Teatro Massimo Cagliari Durata_90’ 2 e 5 ottobre, ore 21 4 e 6 ottobre, ore 19 CONTES IMMORAUX PARTE 1: MAISON MÈRE Phia Menard - Compagnie Non Nova Phia Ménard, nella sua nuova performance commissionata da Documenta 14 di Kassel, ha risposto al tema proposto dalla manifestazione: “Imparare da Atene/Per un parlamento del corpo”. Ispirandosi alla casa di Atena, il Partenone, che proteggeva il tesoro della città, immagina una casa di protezione per l’Europa. In questa prima parte di Contes Immoraux, Maison mère, Phia Ménard costruisce un “villaggio Marshall” a dimensioni reali, in cartone. Perché un villaggio Marshall? Suo nonno paterno fu una delle vittime del bombardamento che devastò la città di Nantes nel settembre 1943. Una volta adulta, la Ménard comprende l’infamia della guerra e l’assurdità del famoso piano Marshall: organizzare una distruzione e gestire la ricostruzione seguendo modelli di case prefabbricate e riscritture di piani di sviluppo urbano. Phia Ménard in sa faina noa sua commissionada dae Documenta 14 de Kassel, at respostu a su tema chi l’ant dadu: “A imparare dae Atene/Pro unu parlamentu de sa carena”. Ispirende·si a sa domo de Atena, su Partenone, fràigat unu “bidditzolu Marshall” de mannaria reale, in cartone. Ammentos de sos mortos de gherra, ue b’at finas su mannoi dae banda de babbu suo, sa Ménard mustrat sa ghelea de sa gherra e s’assurdidade de su pianu Marshall famadu. Commissioned by Documenta 14 on the theme « Learn from Athens » and « Parliament of Bodies », in this performance Phia Ménard imagines a protective home for Europe inspired by the house of Athena, the Parthenon. She builds a full-scale "Marshall village" made of cardboard having in mind the victims of the war, her grandfather among them, thus revealing the vileness of war and the absurdity of the Marshall Plan. Scrittura e drammaturgia: Phia Menard e Jean-Luc Beaujault Scenografia e interpretazione: Phia Menard Composizione sonora e suono: Ivan Roussel Direttore di scena: Pierre Blanchet e Rodolphe Thibaud Costumi e accessori: Fabrice Ilia Leroy Fotografie: Jean-Luc Beaujault FOTO: JEAN-LUC BEAUJAULT Codirezione, amministrazione e distribuzione: Claire Massonnet Produzione: Compagnie Non Nova In coproduzione con: documenta 14 – Kassel e Le Carré, Scène nationale et Centre d’Art contemporain de Château-Gontier In collaborazione con: Francia in Scena 12 13
Intervista a Ilenia Caleo L’arte non può essere considerata un territorio salvo, innocente, un puro spazio GRAMMATICHE espressivo: è anzi un terreno fortemente ambiguo, pieno di contraddizioni anche DEL SENSIBILE scivolose. Deve essere agito come un campo di azione e conflitto E POLITICHE DELLE CORPOREITÀ Il concetto di performatività di genere - di vera e propria messinscena. Questo connessione agire/azione/drammaturgia accesso al discorso, ma vengono anche figura autoriale dell’artista, piuttosto che spesso biennali d’arte o festival hanno coniato nel 1990 da Judith Butler – è atto punto di scarto tra differenza e ripetizione, nel filo lungo che da Aristotele arriva al rappresentati dallo sguardo dominante. consolidarlo nel suo sito discorsivo. un esplicito focus politico, spesso anche a rimarcare che non esistano vere identità così conosciuto nelle arti performative, pensiero di Arendt, l’idea barocca del Gran Non possono letteralmente parlare, sono molto radicale, ma non mettono in alcun di genere e nemmeno forme naturali di quell’orlo in cui la ripetizione si rompe si Teatro del Mondo, la relazione strettissima, oggetti del discorso altrui, sono parlati. Io Nel capitalismo linguistico e affettivo, modo in discussione il sistema dentro sessuazione, bensì regimi discorsivi che interrompe precipita e si produce differenza e non solo simbolica ma strutturale, tra dico chi sei tu. Questo accade a diversi il lavoro artistico perde la sua aura il quale producono saperi, estetiche, producono la verità sui sessi e le loro è una zona molto interessante da pensare rappresentazione come dispositivo scenico livelli, su diversi assi di potere. Allora d’eccezione, e un posizionamento economie, relazioni. Questo può produrre differenze, all’interno di una complessa relativamente al politico. Nei corpi dunque e rappresentanza come forma del politico. diventa fondamentale che a parlare e a queer-femminista per me significa anche non solo un’estetizzazione del politico, dialettica di rapporti di potere. Come ti non incorporiamo e riproduciamo le norme inventare nuove partiture performative rifiutarsi di negoziare l’ingresso nel ma anche fenomeni di assorbimento collochi rispetto a questa posizione? soltanto, ma variazioni inedite sono sempre La performatività offre dunque uno siano i soggetti direttamente coinvolti. canone maggiore, nel tempio dell’autorità/ e di depotenziamento o vera e propria possibili, è sempre possibile re-istituire strumento concettuale per ribaltare e Faccio un esempio: in questi giorni si è autorialità, per decostruire piuttosto il colonizzazione di soggettività politiche e L’idea di performatività applicata non nuovi corpi nuove corporeità nuovi organi insieme riaffermare l’intimità tra estetico e aperto sui maggiori quotidiani italiani un mito tutto maschile dell’artista-creatore, degli immaginari che queste producono. solo al genere ma anche al sesso è uno o defunzionalizzarne le funzioni. Il concetto politico, aggiornando però le domande e gli dibattito sulla “questione trans”, dai toni genio separato dal mondo. C’è sempre spartiacque, uno strumento concettuale di imprevisto è del resto ricorrente nel schemi. Nonostante dunque il predominio paternalistici e transfobici, e tutti sono un’intelligenza collettiva all’opera in tutto Phia Ménard è in transizione da un genere che ha prodotto uno scarto. Non si femminismo, basti pensare a Carla Lonzi del visivo e dei nuovi media, le arti abilitati a parlare tranne le persone trans. ciò che facciamo anche individualmente, all’altro. Credi che questa condizione tratta solo di Butler, ma di un’ondata di e al femminismo radicale italiano, alla performative – e l’idea di compresenza e di E ancora: quanti spettacoli “sui” migranti non fosse altro che per il fatto che parliamo possa aprire all’attraversamento di scorci femministe, prevalentemente lesbiche, nere, sua idea di soggetto imprevisto: l’idea trasmissione da corpo a corpo, di liveness, abbiamo visto in questi anni, fatti da sempre dentro un linguaggio che è inediti di realtà? non occidentali e non bianche, che mettono di una rottura generativa, che fuoriesce di ripetizione, di linguaggio che istituisce, bianchi e per un pubblico bianco? invenzione viva comune. in crisi – sia nella teoria che nelle strategie dalla dialettica del sì e del no, che non è di agire – non sono un terreno marginale Certo, e non solo: il lavoro di politiche – l’approccio essenzialista interno programmabile nelle maglie della politica o di nicchia, ma una lente attraverso cui La sconsolante “bianchezza” del nostro Per questo, l’arte non può essere sperimentazione di Ménard (sul proprio allo stesso femminismo, che ipotizzava un del già dato e mette in crisi anche la guardare come i corpi sono politici oggi. ambiente artistico, sia di chi produce considerata un territorio salvo, innocente, corpo e sulla scena) e di altre/i/* artiste/i/* “essere femminile”, un Soggetto Donna nozione di classe. che del pubblico, dovremmo iniziare a un puro spazio espressivo: è anzi un non solo mostra in una prospettiva unitario e omogeneo, come se l’anatomia Le artiste/i/* della scena contemporanea considerarla come un problema: ma non terreno fortemente ambiguo, pieno di diversa qualcosa che già esiste, ma crea corporea comportasse delle caratteristiche Da un punto di vista squisitamente hanno colto molto bene questo passaggio, ce ne accorgiamo, e questo è un buon contraddizioni anche scivolose. Deve letteralmente realtà; non solo immaginari insieme biologiche e simboliche. È stato teorico, questa definizione di genere ha e possiamo considerare le performing arts esempio, perché così opera il privilegio, essere agito come un campo di azione e sul corpo, ma proprio corpi altri, altre un taglio molto radicale, ed è stato per destato una turbolenza e un’ampia eco come un luogo di produzione di pensiero è del tutto invisibile e inodore. Non ci conflitto, il che significa anche rifiutare di corporeità. Ciò che è potente nelle arti, me/per noi anche un taglio generazionale: sui cultural studies e i queer studies, critico, che compone – come ci indicano accorgiamo di essere tutte/i/* bianchi lavorare per teatri che non pagano le/gli in particolare nelle arti performative, è la alla metà degli Anni Novanta non ci non ultimo – fosse anche solo come Deleuze e Guattari – non con i concetti finchè non entra nella stanza una persona artiste, costruire alleanze, istituire nuove facoltà di creare non tanto idee o concetti, ritrovavamo più nell’identità femminista suggestione – sull’arte performativa. ma con le sensazioni. I lavori di artiste/i/* non bianca. istituzioni – questa è stata la mia/nostra ma percezioni e esperienze. Di queste del simbolico, della differenza, delle Madri, Qual è il contributo specifico delle arti sono spesso delle vere e proprie teorie sul esperienza nei movimenti di lotta, di cui corporeità eccentriche, assemblate, che era così forte soprattutto in Italia. performative e come pensi possano corpo, sul movimento, sulla percezione, Al tempo stesso, non intendo parlare di hanno fatto parte anche artisti e precari/ie/* ricombinate, inventate, di questi corpi Avevamo un’altra cultura del corpo e altri affrontare questa tema? sulla relazione. Molto meno pronti sono un’arte femminista o di un’arte queer, della cultura, nell’ultimo ciclo a partire dal non umani o materie affettive composte immaginari, più estremi, e siamo andate in stati invece, in Italia, proprio gli studi non sono interessata a queste etichette, 2010 e che ha portato ad occupazioni di di intensità e mutamenti, è possibile fare cerca di altri riferimenti – Butler appunto, Direi che è più di un’eco – con il teatrali accademici, che sono rimasti su che spesso non servono ad altro che spazi in tutta Italia. esperienza – è qualcosa che passa da bell hooks, Haraway, Braidotti, de Lauretis, femminismo queer il performativo una posizione rigidamente storicista e a costruire una sorta di tecnologia corpo a corpo, che ci modifica e ci muove. il cyberfemminismo, e poi via via molte diventa un paradigma centrale per analitica, impermeabili alle nuove questioni linguistica pulita, una “gestione delle Ecco che il punto non è dunque se le La scena istituisce una compresenza e altre. Oggi quello che mi interessa indagare leggere il presente, come si producono i e alle nuove metodologie che le pratiche diversità” che assomiglia a una spartizione arti performative si occupino di queer o una prossimità dei corpi, la possibilità che è come tenere insieme performatività e rapporti di potere, la politica dei corpi, le artistiche da un lato e i femminismi dall’altro di mercato. In questo senso mi sembra di genere, nella mia prospettiva – ma è l’esperienza anche la più intima non sia solo materialità – la performatività è una potente contraddizioni e le possibili faglie che si inventavano attorno all’idea di performance. più interessante guardare ai processi uno sguardo acquisito dal femminismo privata; così nascono nuove grammatiche teoria della contro-rappresentazione, ed è aprono. È uno slittamento fondamentale, materiali di produzione dei saperi e delle radicale – la “messa a tema” non è mai del sensibile, nuovi affetti comuni. irrinunciabile sia sul piano politico che su che si allontana dalla centralità del testo e In quali modi l’arte prodotta dalle figure immaginazioni – spesso queste esperienze criterio sufficiente: un lavoro non è politico quello estetico. Ma la performatività non dell’impostazione ermeneutica prevalenti marginali – esterne rispetto a una “minori” arrivano da spazi indipendenti, se parla di politica o di femminismo o di è solo linguaggio, codice, immaterialità e, nel Novecento. prospettiva binaria, eteronormata e da pratiche innovative, da prossimità migranti. È politico se inventa sovverte e Ilenia Caleo è performer, - lavora con vari gruppi, tra cui i Motus - attivista e ricercatrice indipendente. d’altra parte, la materia non è un substrato fallologocentrica - ha trovato e costruito con quelle che una volta chiamavamo ricombina linguaggi, se fa mondo, se crea Attivista del Teatro Valle Occupato e nei movimenti inerte, è anch’essa mobile, “si comporta” Questo cambio di paradigma sposta in spazi di libertà espressiva? controculture. Le sperimentazioni nuovi modi di percepire il circostante. Un dei commons e queer-femministi, è cresciuta secondo alcune partiture, agisce in senso maniera radicale anche il pensiero che artistiche più radicali si accompagnano nuovo modo di sentire, un nuovo sensibile, politicamente e artisticamente nella scena delle forte. È una prospettiva dell’immanenza si produce sulla scena e dalla scena. Le arti costituiscono uno spazio di presa a sperimentazioni politiche, alla capacità così lo chiama Ranciére. Sono le pratiche, contro-culture underground e dei centri sociali. Si e dell’agire. E ancora. Non basta un solo Tradizionalmente, il rapporto tra teatro e di istituire nuovi spazi di relazione e di e non solo gli oggetti, ad essere radicali; occupa di corporeità, epistemologie femministe, di parola; spesso – è Gayatri Spivak, sperimentazioni nelle performing arts, nuove gesto o un’azione compiuta una sola politica è in Occidente fondativo, ricorriamo filosofa femminista postcoloniale, che, prossimità, a una presa in carico del questo è un punto molto importante per istituzioni e forme del lavoro culturale. Ricercatrice volta affinchè qualcosa si insedi nei corpi. continuamente a questa metafora: la tra altre, pone con forza la questione – i discorso sulle risorse e sulle economie, e mantenere attivo un posizionamento critico presso IUAV di Venezia coordina il modulo Arti del Butler parla di ripetizione, di ricorsività, scena come polis o spazio pubblico, la soggetti subalterni non solo non hanno anche a un approccio che destabilizzi la sulle arti contemporanee – sempre più Master in Studi e Politiche di Genere di Roma Tre. 14 15
One Book One Community Scenario Infanzia 2020 Bando della ottava edizione Scadenza 31 ottobre 2019 www.associazionescenario.it @Sant'Elia Il progetto One Book One Community nasce nel 1998 per iniziativa del Washington Center for the Book e abbraccia l’idea di creare una comunità intorno a un testo letterario condiviso. Da allora, la nozione di unità civica attraverso la letteratura si è diffusa in tutto il mondo generando un’esperienza di lettura che sfocia in una discussione che comprende un ampio ventaglio di persone. A ogni comunità, su base di quartiere, città, ma anche di un’intera regione o paese, viene assegnato un testo che spinge alla riflessione su tematiche precise. Al processo di lettura sono inoltre connesse attività coerenti che contribuiscono a rafforzare l’aggregazione e a incoraggiare il processo di armonizzazione della comunità. A Cagliari il progetto One Book One Community si concentrerà all'interno del più ampio progetto RigenerAzione a Sant'Elia, sostenuto da Fondazione con il Sud e Fondazione Giulini, nel quartiere di Sant’Elia intorno al libro di Francesco Abate “Mia madre e altre catastrofi". Intervista a Francesco Abate, autore del Intervista a Mariella Pisano, docente libro “Mia madre e altre catastrofi” della Scuola Popolare di Sant'Elia SCENARIO INFANZIA 2020 - figlio di Mariella Pisano - madre di Francesco Abate Come è nato questo libro "Mia madre e altre catastrofi"? Mariella Pisano che sa stare al gioco, è stata tenace operatrice culturale di quelli che ora chiamiamo progetti di comunità. Docente È un libro nato quasi per caso, senza una programmazione: stavo di francese, tra gli agitatori culturali di una esperienza cruciale per Scenario promuove l’ottava edizione del in continuo e veloce mutamento. Il Saranno privilegiati i progetti fortemente scrivendo un altro libro per Einaudi e a un certo punto mia madre la città di Cagliari: la Scuola Popolare di Sant'Elia. Premio Scenario infanzia che nasce allo rinnovamento generazionale rappresenta innovativi, portatori di originali approcci, ha deciso di fare un viaggio in Terra Santa con il suo gruppo scopo di incentivare nuove idee, progetti una risorsa indispensabile per un settore pensieri e necessità artistiche. Si terrà neocatecumenale. Ho iniziato a raccontare sui social delle piccole "La Scuola popolare di Sant’Elia è stata la punta di un’esperienza e visioni per un teatro rivolto ai nuovi che, nato all’insegna della ricerca (di conto di criteri di qualità, in sintonia scenette, tratte dai suoi aneddoti. Mi sono reso conto che questa nelle scuole di periferia, durante gli anni '70. Si trattò di un’attività spettatori. nuovi linguaggi per nuovi spettatori), deve con il referente bambino o ragazzo, si narrazione mi portava a fare i conti con mia madre, una persona sociale che consentì a molti lavoratori del quartiere di studiare continuare a interpretare un immaginario apprezzerà la sperimentazione di nuovi molto dura ma anche molto in gamba, con cui non è sempre stato nel pomeriggio, così da acquisire una preparazione culturale e Scenario continua a approfondire il giovanile in continua e rapida evoluzione, linguaggi e risorse tecnologiche, ma anche facile condividere tutto. In realtà pensavo di fare quei conti che i conseguire la licenza media. Eravamo ispirati dagli insegnamenti proprio ruolo di osservatorio del nuovo, con gli strumenti dell’invenzione, della la profondità delle motivazioni artistiche e figli fanno in maniera anche netta e drammatica, facendo pagare ai di don Lorenzo Milani e della sua Scuola popolare di Barbiana, proponendosi come occasione di fantasia, dello stupore, oltre i limiti dello spessore poetico ed emozionale delle genitori vecchi rancori, invece mi sono reso conto con questo libro e guidati da un altro prete illuminato: Vasco Paradisi, il parroco censimento, dialogo e confronto per le delle definizioni di “genere” e anche proposte. Si privilegeranno inoltre i progetti che la vita con mia mamma è stata molto formativa e divertente. del quartiere. giovani generazioni. delle professionalità esistenti. Il termine che dimostrino di uscire dalle demarcazioni infanzia, che si è voluto associare al e dagli standard di genere, assumendosi Credi che il tuo libro, con questa lettura stratificata su più Ci eravamo resi conto che prima di educare i figli, fosse necessario Scenario lavora nel territorio che precede nome del Premio, non si intende legato il rischio dell’esplorazione, della registri, riesca a essere incisivo in differenti contesti culturali? educare i genitori, perciò - con un lavoro di sinergia tra la scuola e la formalizzazione della ricerca: accoglie all’età anagrafica (puerizia), ma piuttosto contaminazione e degli sconfinamenti. la parrocchia - siamo stati capaci di creare un contesto in cui fosse progetti che non sono ancora diventati a una stagione dello spirito, che attiene Il bando si rivolge ad artisti esordienti, La forma narrativa scelta facilita la lettura a chi non è un lettore abbattuto il rapporto autoritario professiori / alunni e la scuola spettacolo, ma che appartengono a al mutamento e alla ricerca costante, e gruppi di recente formazione, soggetti esperto, ma anche a chi magari fino a quel giorno è stato relegato fosse un luogo aperto e accogliente, per i ragazzi e per gli adulti. necessità e linguaggi in via di esplorazione. quindi all’apertura e all’ascolto, al di fuori impegnati in nuovi percorsi di ricerca. I anche per questioni anagrafiche a quella che viene chiamata Si trattò della preziosa esperienza di saggiarsi nell’ascolto delle Vocazione prima di Scenario è di consuetudini e categorie. Non teatro partecipanti non devono appartenere a letteratura per ragazzi. Questo è un libro che mi ha portato nelle comunità, che formò una generazione di insegnanti, che ambiva documentare e comprendere – oltre che minore (o per un pubblico considerato strutture socie di Scenario né a strutture scuole elementari e medie: con gli alunni abbiamo teatralizzato a cambiare il mondo a partire dalla scuola. Insegnare l'italiano selezionare e premiare – le diverse modalità minore), ma intrinsecamente senza confini, riconosciute e sovvenzionate dal Ministero il libro, l’hanno sentito loro. Questo per me è stato l’aspetto più - benché fossi docente di francese - era una missione sociale di avvicinamento al teatro da parte dei perché ancora da inventare nello sguardo (Mibac). gratificante, insieme alla presenza negli ospizi. Quando scrivi non davvero importante, perché chi possiede 2000 parole ha una vita giovani artisti. A questo scopo si sviluppa il aperto di uno spettatore “innocente”: Autori e partecipanti al progetto a qualsiasi immagini quale riscontro avrà il tuo libro e dove andrà a finire, più ricca di chi ne possiede 200. rapporto fra l’Associazione e i partecipanti non in-formato del linguaggio e delle titolo (registi, attori, drammaturghi, cerchi di farlo con onestà e poi succede che quel libro ti porti in attraverso la rete delle Commissioni zonali, convenzioni del teatro. scenografi, musicisti, tecnici e qualunque posti impensati. In certe famiglie il degrado è totale - lo ha ben evidenziato Sergio con momenti di incontro, sostegno e altro ruolo) non devono avere compiuto Atzeni in Bellas Mariposas - lì la scuola era un bene primario verifica, non limitati alla fase di selezione, Lo scenario dell’infanzia vuole essere i 35 anni di età (singolarmente) alla data Che effetto ha avuto su tua madre? e noi insegnanti c'eravamo, nei pomeriggi a titolo volontario, ma protratti lungo tutto il percorso di il teatro che ritrova la sua infanzia, di scadenza del bando (31 ottobre 2019). perché fermamente mossi da volontà di fare del bene alla elaborazione dei progetti e fino al debutto o la condizione della sua nascita, in Il Premio seleziona progetti originali Mamma si è molto divertita: si riconosce in quello che racconto, collettività, senza alcuna prevaricazione, con soltanto l’idea del dello spettacolo vincitore. riferimento agli spettatori che custodiscono e inediti destinati alla scena infantile poi è una donna che sa stare al gioco. Decidiamo insieme cosa lavoro comune. Fare scuola non è far stare le persone tra le mura in sé l’attitudine allo stupore e alla o adolescenziale, che dovranno essere dire, sapevamo cosa volevamo o non volevamo raccontare. È deputate, fare scuola è imparare a discutere e portare la cultura Scenario Infanzia si propone di favorire sperimentazione tipici di questa stagione consegnati o spediti entro e non oltre perciò nata una ulteriore complicità che prima del libro non si era nei contesti" originali percorsi di ricerca nell’ambito della vita. il 31 ottobre 2019, secondo le modalità ancora espressa. Lei dice che non è così come io l’ho raccontata... dei linguaggi rivolti all’infanzia e indicate dal bando scaricabile online al sito infatti è molto peggio! L’altra reazione è stata quella da parte dei Mariella Pisano all’adolescenza, nella consapevolezza È il motivo per cui il Premio si riferisce a www.associazionescenario.it lettori, una parte ovviamente ci ha preso per una famiglia di pazzi, che l’universo dei bambini e dei ragazzi progetti rivolti a spettatori bambini, ragazzi, un’altra invece si è riconosciuta in questo rapporto madre-figlio, Francesco Abate è scrittore e caporedattore della sezione presenta necessità, tematiche, poetiche adolescenti. soprattutto chi appartiene a una generazione vicina alla mia, cultura del quotidiano L'Unione Sarda. "Mia madre e altre perché poi il rapporto genitori-figli è cambiato. Ognuno di loro ha catastrofi", è stato pubblicato da Einaudi - con ben sette voluto aggiungere alla nostra storia la propria, e questa è stata la ristampe - e in sardo dalla casa editrice Ilisso. chiave del successo editoriale. 16 17
MAS_M3_Teatro Massimo Cagliari Durata_35' + tempo di esplorazione MAS_Teatro Massimo Cagliari Durata_60' + 10' ingresso pubblico PRODUZIONE Fascia d'età: dai 5 anni in su 5 e 6 ottobre, ore 17.30 Fascia d'età: primissima infanzia 9,10,11,12,14,15,16 ottobre, ore 10.30 6 ottobre ore 11 12 ottobre, ore 17 7 ottobre ore 10 13 ottobre, ore 11 Miglior Spettacolo Spettacolo finalista (Osservatorio Critico degli Studenti) Premio Scenario Infanzia con la seguente motivazione: 2008 “…per la scenografia efficace e piena di inventiva, l’originalità del testo e la capacità MILOEMAYA di coinvolgimento del pubblico” Scarlattine Teatro Un lungo tavolo bianco. Forchette, coltelli, cucchiai e cucchiaini. Piatti Sos primos passos de sos crios cara a su mundu de s’òpera, unu grandi, piccoli, lisci, tondi. Tazze e bicchieri. E il cibo non c’è? Forse ispetàculu de teatru sensoriale cun mùsica, boghe, immàgines e IL PRINCIPE MEZZANOTTE esperièntzias tàtiles e promovet sa lìrica intre de sas generatziones qualche chicco arriverà. Due bizzarri personaggi aspettano l’inizio di noas. A fùrriu a una mesa sos pipios comintzant s’esploratzione un pranzo da re, inventandosi un nuovo modo di apparecchiare. Tutto de trastes, istèrgios; una chirca chi si mudat finas in unu eventu di Alessandro Serra diventa musica canto gioco. I piccolissimi sanno ascoltare. Infilare, comunitàriu pro more de su cunfrontu sighidu tra deo e s’àteru. spostare, accumulare, portare, tirare, aprire, contare, pestare, correre, provare, chiudere, imitare, trasportare, ordinare, dividere, riempire, A path that involves newborns in a multi-sensory discovery sollevare, nascondere. Sono loro lo spettacolo! approaching them to the world of opera, a show with music, voice, images, and tactile experiences to promote lyrics for new generations. Around a table, children start the exploration of utensils and tableware I primi passi dei neonati verso il mondo dell’opera, uno spettacolo in a research that also turns into a community event thanks to the Il Principe Mezzanotte è vittima di una maledizione: di teatro sensoriale con musica, voce, immagini, e esperienze tattili continuous comparison between the self and the other. quando incontrerà il vero amore sarà destinato a all’interno di Opera Education, l’attività di AsLiCo che promuove la lirica tra le nuove generazioni. Di: Michele Losi trasformarsi in un essere mostruoso. Per sottrarsi Regia: Anna Fascendini a tale destino decide di non innamorarsi mai, si Un percorso che coinvolge i bambini in una scoperta multisensoriale. Con: Anna Fascendini e Francesca Cecala L’osservazione iniziale porta l’attenzione sui suoni nel loro stato originario, Musica: Federica Falasconi rinchiude in un maniero fumoso e vive da solo, triste sulla parola come significante e coinvolge lo sguardo: lo spazio scenico, Consulenza per il canto: Miriam Gotti e malinconico. Un carosello di personaggi buffi e Coproduzione: AsLiCo e ScarlattineTeatro, Campsirago Residenza a pianta centrale, è organizzato in modo da avere un rapporto quasi grotteschi che ci porteranno nel mondo di questa personale non solo tra attore e spettatore, ma anche tra spettatore e fiaba delicata e romantica raccontata con uno stile spettatore, in un gioco di simmetria che coinvolge tutti i partecipanti insolitamente noir, misterioso e poetico. seduti attorno al tavolo che domina la scena. Ed è attorno a quel tavolo che i bambini iniziano l’esplorazione di utensili, stoviglie; una ricerca che si trasforma anche in un evento comunitario grazie al continuo confronto Su Prìntzipe de Mesunote est patende una maladissione: cando at a tra l'io e l’altro. Accanto a me, di fronte a me. atobiare s’amore veru si nch’at a mudare in unu èssere orrorosu. Pro fuire a custa sorte detzidit de non s’innamorare mai, si nche inserrat in unu manieru fumosu e istat a solu, tristu e malincònicu. Una filera de personàgios istrambecos e grotescos nos ant a giùghere in su mundu de custa fiaba dìlica e romàntzica contada cun unu istile insolitu noir, misteriosu e poèticu. MAS_Teatro Massimo Cagliari Laboratorio di formazione per chi vuole Principe Mezzanotte has been cursed, when he meets his true love he avvicinarsi con il teatro ai bambini da 0 a 3 anni will turn into a monstrous being. In order to escape this fate, he decides 8 / 9 / 10 ottobre, ore 10-18 never to fall in love and to live by himself, sad and mournful, locked in con Anna Fascendini a smoky manor. We will be lead into this delicate and poetic fairy tale world, narrated in an uncommonly noir mysterious and poetical style, by a carousel of funny and grotesque characters. CON LO SGUARDO PICCOLO Di: Alessandro Serra Con: Andrea Castellano, Marco Vergati, Silvia Valsesia Scarlattine Teatro Regia, scene, luci: Alessandro Serra Realizzazione ombre: Chiara Carlorosi Prodotto da: Sardegna Teatro e compagnia Teatropersona I piccolissimi sono creature speciali. Reagiscono a ciò che li circonda Anna Fascendini è attrice, regista e formatrice Tecniche utilizzate: prosa, teatro d’immagine, senza filtri. Non conoscono le regole del gioco. Ascoltano. Toccano. di Scarlattineteatro, Campsirago Residenza. teatro d’ombre, teatro corporeo. Sisale, Scatenati, Buio e MiloeMaya sono alcune Attraversano e si lasciano attraversare. Sanno essere presenti. tra le sue produzioni dedicate alla fascia 0-3. Pensare ad uno spettacolo teatrale per loro non è cosa facile. Prima di tutto perché si deve pensare ad uno spettacolo con loro, esseri Per maggiori informazioni e iscrizioni scrivere a: imprevedibili. Bisogna tornare ad ascoltare, toccare e lasciarsi valentina@sardegnateatro.it attraversare dalle cose, come loro, insieme a loro. Bisogna essere FOTO: ALESSANRO SERRA Consulta il sito www.sardegnateatro.it per tutte presenti. Quello che gli attori non devono mai dimenticare di essere. le opportunità didattiche organizzate da Il laboratorio di formazione si propone di indagare oltre che la Sardegna Teatro insieme alla Fondazione spazialità, i materiali, i tempi e i suoni utili ad uno spettacolo per la Sardegna Film Commission primissima infanzia anche la qualità di uno stare in scena. 18 19
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