THE OPEN QUANTUM LEAP - Luca Pozzoli Denis Lupo Chiara Scattone WHITEPAPER - NTT Data

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THE OPEN QUANTUM LEAP - Luca Pozzoli Denis Lupo Chiara Scattone WHITEPAPER - NTT Data
THE OPEN
BANKING
QUANTUM
LEAP

           WHITEPAPER

           Luca Pozzoli
           Denis Lupo
           Chiara Scattone
           Luglio 2018
THE OPEN QUANTUM LEAP - Luca Pozzoli Denis Lupo Chiara Scattone WHITEPAPER - NTT Data
The Open Banking quantum leap

                    TABLE OF CONTENTS

                    Executive Summary                                                            03

                    La genesi dell'Open Banking                                                  05

                         Le origini della tecnologia API nel segmento finanziario                05

                         La spinta normativa                                                     08

                            Open Banking UK                                                      09

                            Il Regolamento eIDAS sull'identità elettronica                       12

                            PSD2 e GDPR                                                          15

                    La API economy e la sua declinazione "Open Banking"                          16

                         From "going on line" to "being digital"                                 16

                         La nuova catena del valore dei servizi finanziari                       20

                         Value proposition                                                       24

                    L'avvento delle Fintech                                                      31

                         Lo spazio occupato dai nuovi player                                     34

                         L'innovazione introdotta dalle Fintech                                  37

                         Il nuovo Business game                                                  38

                            Quali sono le "core competences" richieste ai partecipanti al Data
                            Business game                                                        40

                            Data Business game: realtà o ipotesi?                                42

                            AISP - Quale la sfida normativa per vincere il Data Business game    42

                    Glossario                                                                    45

                                                                                                 —2
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The Open Banking quantum leap

                                                Tavola 1. Dalla tecnologia a nuovi modelli di business

EXECUTIVE                                                                                                     05
SUMMARY

                                                                                                              08
All’interno del segmento finanziario,
nel corso di questi ultimi anni si sta
osservando un notevole fermento che
sta portando innovazione in un settore
che, a causa del credit crunch, era
ormai concentrato più sul cost cutting
                                                                                                              16
che sull’innovazione di prodotto.

Oltre alla rivoluzione digitale endogena
lanciata dai più grandi gruppi bancari
che vedono nella creazione di realtà
                                                                                                              20
digitali aventi una propria esposizione
sul mercato (talvolta con un brand
"alternativo" a quello della banca                                                                            24
d'origine) il veicolo per catturare i clienti
digitali, si sta concretizzando una valida
alternativa agli Incumbent grazie al
lancio di numerose realtà denominate
Fintech che fanno della tecnologia e
della capacità di trasformare i processi
finanziari il loro core business.
                                                                                                              31
Questa trasformazione è attivata
non solo dalla voglia dei “digital
addicted” di vivere l’esperienza
bancaria secondo i paradigmi presenti
nei settori dell’entertainment e del                                                                          34
vivere social che li circonda, ma
anche da un percorso legislativo che
vede nell’abbattimento delle barriere
d’ingresso normativo uno dei cardini
della competizione delle Fintech verso                                                                        38
gli Incumbent.

                                                                                                         —3
The Open Banking quantum leap

L’API economy che obbliga gli Incumbent ad aprirsi e collaborare con i TPP è il cardine non
solo tecnologico di questa trasformazione, ma rivoluziona anche il modo in cui la banca dovrà
a breve cominciare a concepire il proprio modello distributivo e a definire i prodotti e i servizi
creati per la generazione dei ricavi,

Sembra ragionevole pensare che, mentre gli OTT/TPP tendono a coprire la catena del valore
degli Incumbent finanziari (es. la componente del pagamento), sia ragionevole che quest’ultimi
comincino a pensare come occupare lo spazio degli OTT/TPP inizialmente concentrato sul
soddisfacimento dei bisogni del cliente.

È dunque possibile non solo ipotizzare una nuova catena del valore dei servizi finanziari dove
l’Incumbent potrebbe decidere di competere, ma anche ipotizzare degli scenari operativi
bidimensionali, basati sul modello distributivo dei prodotti/servizi finanziari e sulla capacità
di creare ed erogare i prodotti/servizi finanziari con cui identificarsi e procedere nel piano di
change management.

                                Comprendere il modello operativo e di vendita di
                                queste Fintech aiuta anche a capire come queste
                                scelgano di focalizzarsi (ad es. nel processo di
                                acquisto) su singoli segmenti della catena del
                                valore dei servizi finanziari e ipotizzare su quali
                                aree di sviluppo gli Incumbent, nei prossimi
                                anni, si troveranno a fronteggiare i nuovi player
                                finanziari.

In ambito PSD2 si è fin da subito discusso su quale potesse essere il modello dei ricavi dei
futuri AISP e PISP. Sembra difficile comprendere come i servizi a loro riservati possano risultare
competitivi in un mercato che, per taluni, ha già raggiunto la fase della “commodity” nella
quale i costi operativi, derivanti non solo dalla compliance, stanno erodendo profitti ritenuti già
marginali.

È quindi ragionevole ipotizzare che questi nuovi soggetti PSD2 andranno a giocare un nuovo
Business game legato alla valorizzazione dell’enorme mole di dati che saranno raccolti durante
la fase di account aggregation, di payment initiation o attraverso altri “core services”.

È all’interno di questo Business game che AISP e PISP riteniamo possano, con gli stringenti
vincoli imposti dal Legislatore in materia di tutela della privacy, incentrare i propri servizi a
valore aggiunto non solo valorizzando i dati raccolti, ma anche monetizzando le informazioni
raccolte secondo un meccanismo win-win che porti anche alla compartecipazione dei ricavi
con l’utente proprietario dei dati.

                                                                                                      —4
The Open Banking quantum leap

L A GENESI DELL'OPEN
BANKING

Le origini della tecnologia API nel segmento finanziario

Nel corso degli ultimi anni si è assistito, anche all’interno del segmento finanziario, allo
sviluppo di soluzioni basate su web services e quindi sullo scambio, tramite queste
interfacce (con le quali viene permessa, attraverso l’utilizzo dello standard XML, l’interazione
secondo operazioni descritte all’interno dell'interfaccia), di dati disponibili all’interno di
differenti reti non appartenenti allo stesso dominio.

L’utilizzo d’interfacce “aperte” di comunicazione ha generato, nella cultura tradizionalmente
chiusa degli operatori finanziari, il desiderio o la necessità di spostarsi verso il mondo
“interoperabile" anche per questi operatori tradizionalmente preoccupati delle possibili
violazioni che questo modo di operare necessariamente implica.

Questo approccio ha non solo consentito alle Istituzioni finanziarie di superare le tradizionali
diffidenze legate alla complessità di mantenere un elevato grado di sicurezza all’interno del
proprio sistema pur in presenza di sistemi aperti, ma al contempo ha facilitato l'introduzione
di nuove modalità di comunicazione in grado di avviare un dialogo controllato con le terze
parti.

                                Una simile “apertura” ha permesso così di superare
                                l’oramai “desueta” equazione: sicurezza uguale
                                limitazione fisica degli accessi ai sistemi banca.

Tavola 2. Cosa significa "Open"

                                                                                                   —5
The Open Banking quantum leap

Tavola 3. Il boom delle Fintech

Nel frattempo alcune iniziative (rif. GITHub recentemente acquisita da Microsoft) sviluppatesi
all’interno della comunità web hanno permesso, anche per le grandi organizzazioni
bancarie, di cominciare ad aprire e a condividere informazioni attingendo ad esperienze e
collaborazioni diverse.

Sono quindi nate, a partire dalla seconda metà di inizio secolo, numerose realtà (come start
up, divisioni di aziende tecnologiche, ecc) che facendo leva sulle potenzialità offerte dalla
tecnologia e sulla progressiva digitalizzazione dei consumatori finali, si sono proposte come
alternativa ai tradizionali partner bancari (le c.d street banks).

Di recente denominate come Fintech1, queste nuove realtà hanno quasi tutte adottato il
“modello delle open API” come veicolo tecnologico per ottenere e condividere, a un costo
contenuto rispetto alle tradizionali attività di systems integration, informazioni utili ai fini
dell’erogazione di nuovi servizi a valore aggiunto (VAS).

                                       Le dimensioni delle Fintech, negli ultimi 4 anni
                                       hanno cominciato ad essere rilevanti (sia in
                                       termini di numerosità che di capillarità di servizi
                                       offerti) consentendo di affacciarsi ben oltre i
                                       mercati reputati inizialmente come di nicchia.
1
    Con il termine Fintech (abbreviazione delle due parole Financial Technology) si intendono quelle realtà che
operano all’interno della comunità finanziaria offrendo prodotti e servizi facendo leva sulle più avanzate
tecnologie digitali. Per il carattere distintivo che esprimono sia in termini di management che di modello
operativo e di approccio al mercato, il segmento è costituito principalmente da Aziende di recente costituzione
e che fanno dell’eccellenza ICT il punto di forza con cui contrapporsi con le realtà finanziarie già esistenti
(Incumbent)

                                                                                                                  —6
The Open Banking quantum leap

Ciò è testimoniato dal rilevante apporto di capitali che esse sono in grado di attrarre2
quantificato in 27,4 miliardi di dollari finanziati nel 2017 dal segmento Venture Capital. Il
valore è ancora più interessante se si considera il solo mercato UK che nel giro di un anno,
raccogliendo quasi 3,4 miliardi di dollari, ha quasi quadruplicato quanto raccolto del 2016.

Soprattutto in Europa il legislatore ha quindi ritenuto opportuno regolare un mercato
non ancora e non sempre presidiato dai singoli Stati membri, sia per ragioni di sviluppo
della competitività che per definire uno schema normativo che permettesse di operare, in
maniera trasparente e uniforme all’interno dello spazio economico europeo (SEE).

2
    "Venture capital investment in FinTech reaches record $27.4 billion high" www.consultancy.uk

                                                                                                   —7
The Open Banking quantum leap

La spinta normativa

                                Nel contesto normativo appare sensato prefigurare a breve
                                la nascita di nuove realtà il cui core business sia quello di
                                gestire in maniera controllata (da parte dei clienti e non
                                di provider come Facebook, Google, …) e sicura (i Trusted
                                services normati da eIDAS) i dati dei clienti. In base alle
                                attività a cui sono rivolti è ragionevole pensare ad un nuovo
                                cluster del settore Fintech.

Il legame tra economia, occupazione e ricchezza di un Paese è ormai indissolubilmente,
legato fin dagli anni ’30 del secolo scorso, non solo all’intraprendenza di forze provenienti
dal settore privato, ma anche da quanto il Legislatore voglia ritagliarsi uno spazio più o
meno da protagonista nelle vicende economiche.

Con la costituzione dell’Unione Europea gli interventi del Legislatore comunitario sono
cresciuti sia per il progressivo ampliarsi della dimensione geografica (oggi un’impresa può
certificarsi in uno Stato Membro e operare al contempo in tutto il mercato europeo) che
per l’impatto sul business che essi producono (una normativa europea spesso risente
marginalmente delle singole pressioni di gruppi nazionali).

La spinta normativa risulta quindi oggi più che mai un possibile stimolo per lo sviluppo di
settori dell’economia di un Paese, così proprio sull’onda normativa inaugurata dal Legislatore
europeo pochi anni fa, il Governo britannico, tradizionalmente aperto alla competizione, ha
intrapreso un percorso normativo con l’obiettivo di stimolare un settore ritenuto presidiato
oramai da tempo da un oligopolio molto potente, completamente chiuso a una reale
competizione tra i diversi operatori già presenti nel mercato (Fintech, Istituzioni Finanziari,
Incumbent).

                                                                                                  —8
The Open Banking quantum leap

Open Banking UK

Il 13 gennaio 2018 non è entrata in vigore all’interno della Comunità europea solo la direttiva
PSD2, ma in Gran Bretagna anche la nuova direttiva Open Banking, ovvero la versione UK
della Seconda Direttiva Europea sui Servizi di Pagamento (o PSD2).

Di seguito si vuole dare un contributo su quanto svolto dal Governo britannico in quanto
esso di fatto vuole sostanziare la nostra tesi per la quale l’approccio all’Open Banking
deve essere visto secondo tre direttrici: una tecnologica (quella ricordata nel paragrafo
precedente), una normativa (illustrata qui di seguito) e quella relativa ai processi di business
(affrontata in un paragrafo successivo).

Pur avendo gli stessi principi cardine, esistono alcune differenze tra le due normative, legate
soprattutto al modo di esprimere il concetto di “apertura del mercato verso le terze parti”, il
cui accesso al mercato finanziario è ora, di fatto, per le banche e le società di minore entità
una realtà molto difficile.

                                La differenza tra le due normative consiste dunque
                                nella modalità di apertura dei servizi e dei dati
                                bancari degli utenti alle terze parti: se la direttiva
                                europea PSD2 richiede tale apertura alle terze
                                parti senza precisare uno standard di riferimento
                                (mettendo gli Incumbent quindi nella posizione
                                di definirne un set a loro gradito), l’Open Banking
                                britannico invece lo impone attraverso l’adozione
                                di precisi formati standard a cui gli attuali
                                provider si dovranno necessariamente adeguare.
                                La versione UK si presenta pertanto decisamente
                                più semplice di quella europea, e capace di
                                promuovere uno sviluppo più agevole alle Fintech
                                e alle divisioni tecnologiche delle banche nella
                                creazione di nuovi prodotti innovativi.

                                                                                                   —9
The Open Banking quantum leap

Molto si è scritto sul percorso di adozione della PSD2 e sulla concreta opportunità che
in breve tempo possa essere il “cavallo di troia” per la competizione finanziaria europea.
Traendo insegnamento dal percorso europeo, la Gran Bretagna ha invece deciso di
intraprendere un percorso “accelerato” convinta che questo potesse rappresentare un
ulteriore “motore” per la spinta occupazionale.

L’Open Banking britannico, entrato in vigore a gennaio, prevede un percorso attuativo
scandito in diverse tappe, la prima delle quali è partita a marzo 2018, mentre le successive si
susseguiranno nei prossimi due anni3 .

Ma qual è stato il percorso perseguito dal governo UK per arrivare alla promulgazione
della direttiva? Nell’agosto del 2016 la CMA (Competition and Markets Authority’s), l’autorità
garante della concorrenza e dei mercati, ha pubblicato il report finale su uno studio sul
mercato bancario del settore retail, da cui era emerso come le maggiori e più antiche
banche del Regno Unito fossero assolutamente predominanti e preponderanti sul mercato
rispetto alle nuove e più piccole realtà bancarie, che invece si mostravano molto "affaticate",
trovandosi in grandi difficoltà nell’acquisire piccole parti del mercato retail, detenuto per lo
più dalle 9 maggiori banche nazionali.

Il mercato UK si mostrava decisamente sbilanciato a vantaggio di poche banche oligopoliste
che imponevano prezzi alti e servizi finanziari tradizionali alla clientela, impendendole di
fatto di accedere a servizi innovativi e a prezzi più contenuti e competitivi.

                                   Era chiara l’esigenza di garantire alla clientela e
                                   a tutti gli operatori del mercato, una maggiore
                                   concorrenza e un’apertura verso servizi più
                                   tecnologici non più offerti solamente dalle banche.
                                   Per affrontare questo problema la CMA ha deciso
                                   di implementare un pacchetto di riforme in
                                   grado di assicurare ai consumatori benefici dalle
                                   innovazioni tecnologiche e dai nuovi soggetti
                                   emergenti nel mercato, ora capaci di competere in
                                   maniera più equa.

3
    "What is Open Banking and PSD2? WIRED explains" www.wired.co.uk
"CMA paves the way for Open Banking revolution" www.gov.uk

                                                                                                   — 10
The Open Banking quantum leap

Le misure pianificate dal CMA e che rientrano nel pacchetto di riforme introdotte dall’Open
Banking, si basano su tre misure chiave:

●● l’accelerazione del cambiamento tecnologico nel settore retail UK richiedendo
   alle banche di implementare dall’inizio del 2018 soluzioni di Open Banking. Questa
   permetterà ai consumatori e alle piccole imprese di condividere i propri dati in sicurezza
   con le altre banche e con le terze parti, garantendo la gestione dei propri conti correnti
   presso molteplici provider in una singola APP e permettendo un maggiore controllo sui
   propri fondi e la comparazione tra vari prodotti sulla base delle singole necessità.
●● la pubblicazione da parte delle banche delle informazioni circa la qualità dei servizi
   offerti dai vari canali esposti al pubblico, come le filiali e i website, in maniera da
   garantire una maggiore trasparenza sulla qualità del servizio nei confronti della clientela.
●● la pubblicazione periodica nei confronti del pubblico di eventi (come la chiusura
   di una filiale) e/o di modifiche nelle spese a carico della clientela, in maniera da
   garantire agli utenti di verificare la convenienza dei servizi offerti ed eventualmente
   permettere loro di cambiare banca.

Tuttavia si è dimostrato che il solo cambiamento del provider bancario comporta per la
clientela inglese la possibilità di risparmiare fino a 92 sterline/anno mentre maggiori risparmi
si potrebbero ottenere per gli utenti che ogni mese presentano scoperti di conto corrente,
con valori fino a 180 sterline all’anno.

Alasdair Smith, Chair of the retail banking investigation, ha dichiarato nell’illustrare le misure
decise dal CMA:

          “Stiamo abbattendo le barriere che hanno reso troppo facile
          per le banche tradizionali mantenere i propri clienti. La nostra
          riforma incrementerà l’innovazione e la competizione in un
          settore le cui prestazioni sono cruciali per l’economica del
          Regno Unito. La nostra riforma centrale è il programma
          Open Banking per sfruttare i cambiamenti della tecnologia
          che abbiamo visto trasformare gli altri mercati. Vogliamo
          che i consumatori siano in grado di accedere a nuove e
          innovative APP che adatteranno servizi, informazioni e
          consigli sulle proprie necessità. Tutto questo è supportato
          da un ampio pacchetto di misure per migliorare il servizio
          di switch del conto corrente, per rendere più semplice per la
          piccola impresa fare acquisti e aprire nuovi conti o richiedere
          un finanziamento, e per vedere come la qualità del servizio
          offerto dalla propria banca sia comparabile con quello offerto
          da altri provider [...]”.

                                                                                                     — 11
The Open Banking quantum leap

                                   L’Open Banking dunque andrà a colpire soprattutto
                                   le 9 banche maggiori del Regno Unito – HSBC,
                                   Barclays, RBS, Santander, Bank of Ireland, Allied
                                   Irish Bank, Danske, Lloyds and Nationwide –
                                   costringendole a fornire i propri dati in formati
                                   sicuri e standardizzati e di condividerli con i nuovi
                                   soggetti autorizzati a operare nel mercato online.

Tra i dati che si richiede di condividere e di aprire alle terze parti, vi sono sia semplici
informazioni (es. la posizione delle filiali o i dettagli economici di alcuni prodotti finanziari
offerti, che permettono agli utenti di comparare costi e servizi), sia, previo esplicito
consenso da parte dell’utente, i dati concernenti le singole transazioni, le spese sostenute
settimanalmente, le richieste di addebito diretto da parte dei fornitori di servizi (come
le utenze). Lo scambio di queste informazioni permetterà alle terze parti tramite l’Open
Banking di utilizzarle per creare nuovi prodotti e servizi per gli utenti. L’Open Banking
pertanto altro non è che una strada per facilitare il data sharing4 .

L’obiettivo dunque è quello, espresso da Imran Gulamhuseinwala, Trustee for CMA
Open Banking, di “dare ai consumatori il totale controllo dei propri dati”.

Il Regolamento eIDAS sull’identità elettronica

In questi ultimi anni la spinta normativa del Legislatore europeo si è orientata verso la
regolamentazione dei servizi sull’identità digitale. Oltre alla PSD2 e all’Open Banking che
rientrano in questo trend evolutivo, un altro tassello è senza dubbio il Regolamento europeo
2014/910 sull’eIDAS, ovvero sull’identificazione elettronica e sui servizi fiduciari per le
transazioni elettroniche nel mercato interno. Gli obiettivi del Regolamento sono molteplici
e mirano a realizzare una base comune e un ambiente giuridico europeo unitario e solido
per garantire la sicurezza e l’affidabilità nelle interazioni elettroniche fra imprese, cittadini e
autorità pubbliche, in modo da migliorare l'efficacia dei servizi elettronici pubblici e privati,
nonché dell'ebusiness e del commercio elettronico. Un altro intento del Regolamento
europeo è quello di consentire a tutti i cittadini degli Stati membri di utilizzare la propria
identità elettronica per autenticarsi in un altro Stato e di attribuire agli Stati membri
notificanti la responsabilità in merito ai sistemi d’identificazione e autenticazione riconosciuti
dallo stesso.

4
    "To change how you use money, Open Banking must break banks" www.wired.co.uk
"Open Banking starts next week. Meet the man making it happen" www.wired.co.uk

                                                                                                      — 12
The Open Banking quantum leap

                                                Tavola 4. La spinta normativa
Ovvero, il regolamento eIDAS
permetterà a un cittadino europeo
identificato elettronicamente (nel
proprio Stato di residenza), di essere
riconosciuto in qualsiasi altro stato
d’Europa, basandosi sul principio del
mutuo riconoscimento e accettazione
di schemi di eID interoperabili, per il
tramite di prestatori di servizi fiduciari (i
cc.dd. “Trust Services”).

Viene dunque istituito un nuovo
soggetto, il Trust Services, il prestatore
di servizi fiduciari, definito dal
Regolamento come ”a natural or
a legal person who provides one
or more trust services either as a
qualified or as a non-qualified trust
service provider” (TSP) (Cap. 1 art. 3
comma 19).

Ai TSP viene affidata la responsabilità
di assicurare l’identificazione
elettronica dei firmatari e dei servizi,
attraverso l’utilizzo di meccanismi
di autenticazione forte, certificati
digitali e firme elettroniche. I TSP,
per dirsi inoltre qualificati, devono
essere riconosciuti da una Autorità
Competente (un organo di governo
e di vigilanza) per l’erogazione di
servizi in ottica eIDAS e sono iscritti
in un apposito elenco aggiornato e
mantenuto dall’UE, la European Union
Trusted List.

Il Regolamento, e qui l’impatto sui
servizi di pagamento elettronici è
rilevante, stabilisce le norme relative
ai servizi fiduciari, in particolare per
le transazioni elettroniche e istituisce
un quadro giuridico per le firme

                                                                                — 13
The Open Banking quantum leap

elettroniche, i sigilli elettronici, le validazioni temporali elettroniche, i documenti elettronici, i
servizi elettronici di recapito certificato e i servizi relativi ai certificati di autenticazione di siti
web.

Il Regolamento difatti è suddiviso in due parti: l’identificazione elettronica e l’identificazione
di servizi qualificati certificati. La prima indica il processo di identificazione elettronica del
soggetto, sia persona fisica che giuridica, mentre la seconda certifica l’utilizzo di strumenti
elettronici (come ad esempio un sito web) qualificati come sicuri e affidabili. Entrambi sono
applicabili non esclusivamente a soggetti operanti nel mercato dei pagamenti.

Tuttavia per i nuovi soggetti terzi introdotti dalla PSD2, le Linee Guida EBA
sull’autorizzazione degli Istituti di Pagamento indicano gli elementi necessari affinché un
nuovo Service provider possa essere autorizzato a operare come PISP – Payment Initiation
Service Provider, CISP – Card Issuer Service Provider e – AISP – Account Information Service
Provider – o come IMEL, e tra questi vi è in primo luogo l’accertamento dell’identità del
richiedente.

L’eIDAS in questo caso accerta e qualifica l’identificazione del Service Provider, e quindi
suggella la reale identità dell’istituto anche nei confronti dei soggetti con i quali andrà a
interagire, siano essi utenti (attraverso il certificato di autenticazione del sito web o dell’APP),
siano essi Banche o altri Intermediari attraverso lo scambio reciproco dei certificati qualificati
di eIDAS nella fase di mutua identificazione preliminare per l’accesso ai servizi esposti
tramite API.

                                  L’eIDAS si inserisce dunque, come elemento
                                  qualificante la reale identità del soggetto nei
                                  confronti dei suoi stakeholder.

Alla data della redazione del presente documento non sono state ancora completamente
chiarite le modalità reali con le quali i nuovi certificati di eID potranno inserirsi nel contesto
PSD2 dal momento che né l’EBA né gli Stati membri si sono ancora formalmente espressi
sul loro utilizzo. Un primo tentativo di standardizzare il processo di identificazione tra Terze
parti è stato promosso dall’ETSI, Organizzazione europea di Standard, senza però riuscire a
trovare un processo condiviso e soddisfacente.

                                                                                                            — 14
The Open Banking quantum leap

PSD2 e GDPR

La spinta innovatrice del Regolatore europeo, oltre alla PSD2, l’Open Banking e l’eIDAS, ha
dato vita al nuovo Regolamento sul Trattamento dei dati o GDPR – General Data Protection
Regulation – che è entrato in vigore il 25 maggio 2018. Il nuovo GDPR così come la PSD2 e
l’Open Banking avrà un impatto notevole nei confronti dei consumatori, generando nuovi
diritti per gli uni e introducendo nuovi doveri sempre più stringenti nei confronti delle
imprese, cui viene affidato l’obbligo di proteggere e tutelare i dati degli utenti.

                                    Tuttavia PSD2/Open Banking e GDPR appaiono
                                    essere quasi agli antipodi, poiché mentre la PSD2,
                                    e in particolar modo l’Open Banking, spingono
                                    verso l’apertura dei servizi e dei dati nei confronti
                                    delle Terze Parti, il GDPR afferma fermamente
                                    invece l’obbligo di tutela nell’utilizzo dei dati,
                                    imponendo dei limiti e condizioni all’utilizzo dei
                                    dati personali da parte di terzi5.

Il GDPR inserisce, infatti, un cambio di contesto nella gestione dei dati personali, riportando
al centro il possessore dei dati e garantendolo nella gestione e diffusione degli stessi.
Questo sicuramente cambia le modalità con cui finora le Aziende hanno trattato dati
personali, di contratto, di relazione obbligandole a rispettare le nuove regole GDPR anche
se i recenti adeguamenti e la raccolta del relativo consenso, sono stati comunicati alla
clientela con una modalità a dir poco sbrigativa da parte delle Aziende che intrattenevano in
precedenza un rapporto digitale (comunicazione in una mail del cambio policy e richiesta di
piena accettazione per continuare a fruire del servizio).

Se si vuole accelerare lo sviluppo dell’Open banking appare evidente la necessità di trovare
un modo per conciliare le esigenze normative di entrambe e di stabilire quale tra le due
normative prevalga sull’altra in caso di conflitto.

È con questa base normativa che le figure interne alle istituzioni finanziarie dovranno
conciliare le crescenti esigenze di business votate alla valorizzazione dei dati come nuova
fonte di ricavo.

5
    RECONCILING PSD2 and GDPR - Practical guidance in changing markets Privacy Valley, Helena Verhagen
paper commissioned by and prepared in consultation with the Dutch Payments Association March 2018

                                                                                                         — 15
The Open Banking quantum leap

L A API ECONOMY E LA SUA
DECLINAZIONE “OPEN
BANKING”
From “going on line” to “being digital”
La prima trasformazione digitale nell’ambito dei servizi finanziari è, come noto, stata avviata
sotto l’impulso della “new economy”, introducendo attraverso il web un diverso modo di
offrire “on line” alla clientela servizi bancari e lo sviluppo di nuove attività e processi fino ad
allora preclusi (si pensi a servizi bancari dispositivi ora offerti H24).

                                La rivoluzione digitale introdotta dal boom e dalla
                                pervasività del mobile sta ora fornendo le basi
                                per un’ulteriore revisione del modo di progettare
                                e concepire prodotti e servizi finanziari a cui
                                le già citate nuove Fintech guardano per offrire
                                servizi in diretta competizione o attraverso una
                                collaborazione (coopetition) con le Istituzioni
                                Finanziarie.
La clientela digitale chiede oggi anche all’Istituzione finanziaria di offrire soluzioni a
elevata User eXperience e di rendere commodities prodotti e servizi finanziari sino a
oggi considerati a valore aggiunto (quindi proposti al cliente con un pricing specifico) e di
competere con i nuovi provider di servizi finanziari (TPP).

I servizi dovendo ora essere disegnati “a misura del cliente” (si pensi all’esplosione
delle società che propongono le tecniche di design thinking), semplici, intuitivi e basati su
componenti riusabili ai fini di una riduzione del time to market sono ora possibili grazie
all’utilizzo della tecnologia “open API” e alla possibilità di riutilizzare ed assemblare codice
sviluppato dalle terze parti (TPP).

L’avvento delle Fintech che stanno iniziando a erogare servizi bancari informativi e dispositivi
pone quindi l’accento per le banche sulla necessità di differenziarsi anche attraverso servizi
a valore aggiunto e con modelli organizzativi e di Information Technology che devono

                                                                                                      — 16
The Open Banking quantum leap

essere ripensati6 considerando che il modello “open banking” diventerà nei prossimi anni
preponderante anche nei mercati considerati oggi in una fase definibile come di “Innovation
trigger" in quanto guidata dalla spinta normativa più che da concrete esigenze di business.

Al crescente aumento dell’offerta di prodotti finanziari in ambito digitale, le Istituzioni
finanziarie stanno ora ipotizzando lo sviluppo di servizi a valore aggiunto che potrebbero
essere ideati valorizzando l’enorme patrimonio informativo oggi disponibile7.

A titolo di esempio, sotto l’influsso della nuova onda digitale anche il servizio di
riconoscimento del cliente (KYC) potrebbe cominciare ad assumere una nuova valenza che,
a fronte di un adeguamento dei processi esistenti, potrebbe supportare anche lo sviluppo
di nuovi servizi e soluzioni digitali (es. onboarding digitale del cliente offerto ad altri partner
della banca, servizi di scoring evoluti integrati alle informazioni presenti nei social, …)

                                        La richiesta del cliente “being digital” è quella
                                        di ricevere non più servizi “on line” omnicanale,
                                        ma servizi digitali personalizzati in linea con la
                                        propria quotidianità proiettandolo in un mondo
                                        dove l’operatore finanziario “ritaglia” giorno per
                                        giorno un vestito di servizi finanziari su misura.

Ma se la richiesta del cliente è di essere digitale ("being digital") come l’Istituzione
finanziaria dovrebbe innovarsi e trasformarsi per rispondere a questa richiesta su un
diverso modo di concepire e offrire i propri prodotti e servizi finanziari? La sfida per
l’Istituzione finanziaria sarà quindi quella di replicare questa esperienza digitale al proprio
ambito di attività, consapevole di dover affrontare questo cambiamento integrando i
sistemi attuali con altri eterogenei e forniti da TPP attraverso un’infrastruttura efficiente ma
coerente con i propri bisogni e quelli del cliente in una logica win-win.

Il mercato potenziale stimolato dall’open banking favorirà e alimenterà scenari di
business sempre più dinamici ed evoluti.

6
    Ciò impone per l’Istituzione finanziaria di ridefinire non solo i servizi in termini di proposizione tecnologica, ma
anche di competere con costi operativi oggi difficilmente raggiungibili con l’attuale organizzazione.

7
    Si pensi alla mole di dati disponibili nei sistemi banca e in costante aumento (le informazioni che è possibile
raccogliere durante una semplice operazione di pagamento se ad essa è possibile definire chi, dove, quando e
perché stia effettuando l’acquisto di un bene o di un servizio).

                                                                                                                           — 17
The Open Banking quantum leap

Tavola 5. La sfida per l'IT e le organizzazioni finanziarie
                                                              Quale sarà dunque la sfida per IT e
                                                              organizzazioni finanziarie? Processi
                                                              e metodologie di sviluppo di soluzioni
                                                              non possono tenere il passo con i
                                                              nuovi trend di mercato delineando dei
                                                              modelli IT orientati al servizio nei quali
                                                              i modelli operativi vengono adeguati
                                                              ad un contesto “IT intensive”.

                                                              Le Istituzioni finanziarie (Finserv e
                                                              Fintech) sono passate dai modelli
                                                              2-speed e bimodali a una diversa
                                                              maturità individuando layers di
                                                              interoperabilità (gateway), nuovi
                                                              paradigmi di sviluppo (cloud oriented,
                                                              Devops, microservizi) e sviluppando
                                                              l’utilizzo di canali diversi per le stesse
                                                              funzioni.

                                                              Il confine tra i sistemi legacy e quelli
                                                              di canale, ipotizzando uno schema
                                                              di massima, oggi è mascherato dalla
                                                              virtualizzazione dei servizi e dalla
                                                              integrazione di servizi dove rimane
                                                              centrale il problema di garantire
                                                              sicurezza (nelle transazioni e nei dati) e
                                                              dove occorre capire dove sono gestiti
                                                              i master archive e come tracciarne
                                                              l’evoluzione.

                                                              L’architettura IT intensive diviene
                                                              concreta nell’evoluzione di un Business
                                                              sempre maggiormente dinamico,
                                                              client-oriented e smart (Faster) e
                                                              di un IT che, soprattutto in fase di
                                                              transformation, deve sostenere il
                                                              passo delle esigenze di nuovi servizi
                                                              avanzate dal Business.

                                                              Questo cambiamento non potrà
                                                              riguardare esclusivamente gli elementi
                                                              tecnologici all’interno dei comparti IT,

                                                                                                      — 18
The Open Banking quantum leap

ma dovrà contemplare una trasformazione più ampia di carattere organizzativo/tecnologica,
con un ripensamento complessivo di come "fare l’IT". Si tratta di reinterpretare il ruolo
dell’Information Technology all’interno della banca, creando uno stretto legame tra IT
e business nella fase strategica del concept dei prodotti e delle evoluzioni.

I trend tecnologici IT intensive mostrano il fianco alle strutture di Governance che
attualmente gestiscono l’IT le quali, ad oggi, non posseggono fra i loro mandati espliciti
quello di seguire e gestire tutto il ciclo di vita delle API e di tutte le side activity ad
esse connesse (security, compliance, monitoring, monetization, ecc…). In tale scenario
organizzativo, la figura diafana del API Manager prende sempre più corpo divenendo, a
tendere, strategica per l’IT e l’azienda in generale.

                                L’API Manager, il cui scopo è presiedere la
                                futura casella dell’API Governance, sarà uno
                                dei facilitatori, insieme ai Business Analyst a
                                prendere parte ai tavoli di pianificazione strategica
                                aziendale; tavoli alle cui sedie saranno presenti
                                sempre più utenti di Business con skills tecnici e
                                utenti IT con skills di Business. Le pianificazioni
                                inizieranno ineluttabilmente a divenire sempre
                                più frequenti definendo obiettivi a medio-breve
                                termine (gli obiettivi biennali, ad esempio,
                                divengono evanescenti se sovrapposti a un
                                mercato in continua e costante evoluzione).

Il nuovo ruolo dell’IT come “Business Partner” implica un cambiamento dell’intera funzione:
il CIO deve ripensare la propria struttura organizzativa e il proprio modello operativo.
Non sono solo gli organigrammi e le responsabilità delle diverse figure IT a dover essere
ridefinite: cambiano le regole d’ingaggio e di relazione con le funzioni di business, si
adottano approcci diversi per lo sviluppo di nuove soluzioni (vertendo sempre più su
prototipazione, velocità e agilità), cambia la distribuzione delle responsabilità nel presidio di
alcune attività, tra il centro e la periferia, all’interno della stessa struttura IT o tra la funzione
IT ed eventuali partner/outsourcer di riferimento.

                                                                                                         — 19
The Open Banking quantum leap

La nuova catena del valore

Come si è già avuto modo di ricordare, l’Open Banking è la definizione con cui viene
rappresentato lo stadio di evoluzione del settore bancario nel contesto della API economy
che ha investito l’intero mercato dei servizi in questi ultimi tre anni.

Questa evoluzione è sostenuta e alimentata dalla modifica delle modalità di realizzazione
tecnica dei servizi offerti dai provider presenti sul mercato che si stanno sempre più
connotando come un assemblaggio di micro servizi in grado di mettere in comunicazione, e
relazione i sistemi interni (back end) con le applicazioni di front end anche potenzialmente di
fornitori terzi (TPP)

In questo scenario le API (“open” se rivolte a front end esterni ai sistemi banca)
rappresentano il tecnicismo con cui far fruire i servizi; parlare quindi di Open Banking e di
API non è solo cambiare il punto di vista sulle modalità operative e sulle funzionalità con le
quali l’istituzione finanziaria si pone verso l’esterno, ma è anche far evolvere l’infrastruttura e
la tecnologia stessa su cui poggiano gli attuali servizi finanziari.

                                 L’API economy ha come fulcro la Customer
                                 eXperience e il suo concetto di single touchpoint,
                                 declinando questo paradigma anche al contesto
                                 finanziario si può evidenziare come anche per
                                 questo settore sia ormai avviata la competizione
                                 nella quale l'asticella dei clienti nel giudicare il
                                 grado di soddisfazione del provider viene sempre
                                 più posta quotidianamente in alto dall’avvento di
                                 nuovi Player specializzati.

A breve nel contesto europeo soluzioni “Open Banking” e tecnologie di AI permetteranno
il rapido trasferimento di denaro da un conto all'altro in base ad eventi definiti dall’utente
(come ad esempio la presenza di un miglior tasso di interesse presente su un proprio conto
corrente rispetto a un altro).

L’Istituzione finanziaria si troverebbe a essere scelta più per la propria capacità di accesso
digitale e per i servizi a valore aggiunto che è in grado di fornire, piuttosto che per la sua
disponibilità di filiali (siano esse presidiate o automatiche).

Questa appare la visione dei millennials così poco affezionati agli Incumbent nati con gli

                                                                                                      — 20
The Open Banking quantum leap

sportelli8 tanto da far estremizzare in alcuni il desiderio di avere una Open economy senza
banche ma anche senza quei limiti che invece oggi il Regolatore nazionale ed europeo
impone nello sviluppo e nella fornitura di servizi finanziari da parte di operatori non bancari.

                                     Da parte dell’Istituzione finanziaria non si
                                     dovrebbe quindi più ricercare la “fedeltà” del
                                     cliente per massimizzarne la sua reddittività,
                                     ma predisporre la propria offerta commerciale
                                     come un set di strumenti e servizi in grado
                                     di rispondere ai bisogni naturalmente sempre
                                     mutevoli del cliente.

8
    Rif. "Digital CX 2020 (NTT DATA): Cracking the Code on Data" – February 2018 (sample 1.102 consumers and
102 Financial Institutions) e NTT DATA whitepaper – dicembre 2017 “La Direttiva Comunitaria PSD2 accelererà la
svolta digitale?” psd2.nttdataitalia.com

                                                                                                                 — 21
The Open Banking quantum leap

Questi bisogni possono essere semplificati lungo un’ipotetica nuova catena del valore dei
servizi finanziari (quasi identificabile al generico processo di acquisto di un bene/servizio) e
quindi legata ad un effettivo soddisfacimento di un bisogno del cliente, dove l’Open Banking
potrebbe intervenire e anche diventare il motore con cui l’Istituzione finanziaria prova a
incrementare il proprio portafoglio di prodotti/servizi non necessariamente finanziari, ma
che siano in grado di assistere il cliente nella sua operatività quotidiana:

    1.   Il cliente manifesta un bisogno (attraverso comunicazioni mirate,
         pubblicità generiche, member get member, piani di education su temi non
         necessariamente finanziari, ….)
    2. Raccoglie pertanto informazioni volte a indirizzare la sua scelta (utilizzando
       comparatori, forum, chat, social)
    3. Effettua la scelta del prodotto / servizio
    4. Acquisto – procede con l’acquisto corrispondendo l’importo negoziato con uno
       strumento di pagamento
    5. Spedizione – uno o più provider logistici intervengono affinché la merce possa
       essere consegnata al cliente
    6. Post vendita – questa fase può rappresentare la fine della catena del valore
       semplicemente disinteressandosi del cliente o supportandolo non solo nella
       verifica della qualità della merce ricevuta, ma coltivando la relazione ai fini di una
       customer satisfaction che rappresenti una nuova possibile opportunità di vendita

Tavola 6. La customer satisfaction come presupposto per nuove opportunità di vendita

                                                                                                   — 22
The Open Banking quantum leap

Gli attuali modelli operativi degli operatori finanziari tendono a presidiare digitalmente, per
loro natura, la sola fase di acquisto9 o, limitatamente, la fase del post vendita anche se
ancora attraverso i canali tradizionali.

Si è già ricordato come Open Economy significhi per il cliente poter accedere ad un set di
servizi e informazioni (ora distribuiti presso i diversi sistemi aziendali) tra loro interconnessi
attraverso un unico punto di accesso ora identificato parzialmente nel tradizionale motore
di ricerca (che rappresenta il punto di ingresso ad una generica informazione): con l’avvento
dell’Open Banking e dell’integrazione con i TPP, per l’Istituzione finanziaria l’ambito potrebbe
invece estendersi alle altre fasi.

Il modello operativo e commerciale è evidentemente tutto da definire, ma identificando e
collaborando con i provider specialisti degli altri anelli della catena (i TPP) e facendo leva
sull’enorme patrimonio informativo disponibile (ogni acquisto presuppone un’operazione
di pagamento che oggi viene ancora regolata, per la stragrande maggioranza dei casi,
attraverso un canale bancario), sarà dunque possibile cominciare a competere anche con
gli attuali Big player OTT (es. i motori di ricerca coprono al momento solo alcune parti della
ipotizzata nuova catena del valore dei servizi finanziari in grado di soddisfare gli effettivi
bisogni del cliente).

9
    Il provider svolge un ruolo di primo piano per le sole fasi di incasso e pagamento, eventualmente fornendo
servizi di fatturazione elettronica e nell’ambito della financial supply chain intervenendo nella fase di spedizione
con un servizio di assicurazione pagamenti/merci

                                                                                                                       — 23
The Open Banking quantum leap

La Value proposition

Le istituzioni finanziarie, con l’introduzione dell’Open Banking, si è detto devono
ripensare non solo il proprio modello commerciale e organizzativo, ma anche quella
parte dell’infrastruttura IT con cui erogano i prodotti e i servizi finanziari.

Siamo solo all’inizio di questa vera e rilevante trasformazione digitale che consentirà
al cliente di non considerarsi digitale semplicemente perché opera on line (“going on
line”), ma perché è in grado di soddisfare la maggior parte dei propri bisogni attraverso
una relazione privata della sua componente fisica.

Solo se l’Istituzione finanziaria in virtù del proprio modello presente e del futuro “go
to market” sarà in grado di ripensare il proprio modo di fare business, sarà in grado di
raggiungere e servire i veri clienti digitali (“being digital”).

Ma con quali modelli operativi possibili e con quale value proposition? Il
cambiamento del contesto normativo introdotto dalla PSD2 sta portando ad una
disintermediazione nel rapporto con la clientela e in virtù del quale NTT DATA aveva
definito alla fine del 201610, sulla base delle esperienze raccolte durante le fasi iniziali
dei primi progetti di adeguamento PSD2 svolti presso i clienti, dei possibili approcci per
le Istituzioni finanziarie che avessero voluto andare oltre il tradizionale adeguamento
normativo.

Si erano prefigurati quattro percorsi:

●● Back to basics volto alla focalizzazione sul core business lasciando lo sviluppo di
   servizi avanzati ad altri PSP/TPP e all’avvio di un’attività interna, volta alla compliance
   prevista dalla normativa (adeguamento delle policy interne) e alla costruzione della sola
   soluzione “base” PSD2.
●● Bank as a platform dove l’istituzione finanziaria si doveva proporre al mercato
   fornendo un HUB tecnologico in grado di operare secondo le logiche richieste dalla
   PSD2 (“open API’s”) o creare un marketplace di API per enti terzi e collaborando/agendo
   contestualmente anche come competitor con gli altri PSP e TPP. Tutto ciò al fine di
   garantire al cliente una Customer eXperience di alto livello.
●● AISP dove per l’Istituzione finanziaria si suggeriva di entrare nel mercato integrando il
   business tradizionale con un nuovo segmento d’offerta incentrato su servizi prettamente
   informativi creati raccogliendo dati e informazioni presenti presso i sistemi informativi di
   altre realtà finanziarie e integrandoli con le informazioni già in proprio possesso.
●● PISP cavalcando l’innovazione in qualità di Leader e aggredendo il mercato
   offrendo servizi di pagamento dispositivi (bonifico domestico e internazionale) offerti
   esclusivamente in modalità digitale e costituiti da un’evoluzione delle API con una
   valenza che potesse spaziare dall’ambito domestico a quello europeo.

10
     Rif. NTT DATA whitepaper “PSD2 DISCOVERY Come le istituzioni finanziarie possono ridefinire i servizi di
pagamento” psd2.nttdata.com

                                                                                                                — 24
The Open Banking quantum leap

A distanza di più di due anni e con la progressiva pubblicazione definitiva anche delle
diverse normative secondarie (RTS12 , linee guida) o di altre correlate (GDPR, CMA
Open Banking) si è ritenuto utile ripensare se questo modello potesse essere ancora
applicabile in termini di completezza o potesse essere rivisto.

Ad oggi quello che emerge e che possa essere semplicemente schematizzato sono dei
modelli bidimensionali basati su:

        1. il modello distributivo dei prodotti/servizi finanziari (TPP DISTRIBUTION vs
           INCUMBENT BANK DISTRIBUTION)
        2. il creatore/erogatore effettivo dei prodotti/servizi finanziari (TPP PRODUCTS
           vs INCUMBENT BANK PRODUCTS)

Questo porta a identificare, dal solo punto di vista degli Incumbent, quattro possibili scenari
competitivi/cooperativi con cui veicolare una precisa value proposition verso i clienti finali.

                                        Ciascuno di essi comporta naturalmente rischi ed
                                        opportunità: dando per certa l’eventualità che il
                                        cliente scelga di interagire con le attuali istituzioni
                                        finanziarie solo attraverso TPP (OTT o Fintech) il
                                        rischio principale è quello di dover affrontare una
                                        decisa disintermediazione del cliente che potrebbe
                                        cogliere impreparati gli Incumbent, ma è anche
                                        possibile prevedere per loro nuove opportunità
                                        commerciali legati alla generazione di nuove
                                        fonti di ricavo per nuovi servizi e per un aumento
                                        di volumi legati all’incremento della base clienti
                                        portata dall’interazione, se concordata, con gli
                                        stessi TPP.

11
     Gli RTS saranno effettivi a partire da settembre 2019, ma la fase di test a cui ciascuna banca dovrà partecipare
richiede la disponibilità di un ambiente di test per TPP a partire da marzo 2019

                                                                                                                        — 25
The Open Banking quantum leap

                                INCUMBENT fornitore end to end (assenza di una
                                distribuzione dei prodotti tramite TPP): offre una gamma
                                completa di servizi con integrazione API limitata con TPP (il TPP
                                è un fornitore di servizi, ma che non agisce direttamente con
                                i clienti finali). Tale opzione permette di selezionare i migliori
                                player avendo successo laddove la banca Incumbent concentra
              le proprie energie su un segmento/prodotto di nicchia, in cui può differenziare
              i propri prodotti da quelli disponibili attraverso l'interfaccia del mercato (rif.
              l’approccio attuale adottato da molti card issuer nella gestione dei servizi
              Apple Pay)

                                INCUMBENT come fornitore di prodotti di terzi (distribuzione
                                dei prodotti dei TPP attraverso i propri canali): mantiene
                                l’interfaccia con il cliente e rimane il principale punto di
                                interazione per le sue finanze. Con un grado crescente
                                distribuisce servizi innovativi creati da TPP’s, Incumbent
                                competitor e limitando la commercializzazione dei propri
              prodotti e servizi a quelli tradizionali e core.i, FinTech). I clienti avranno
              vantaggi in termini di qualità, prezzo e gamma di prodotti. Per avere un
              vantaggio competitivo occorrerà utilizzare i dati raccolti dei clienti in modo
              efficace, adattare i prezzi, le proposte e l'esperienza dell'utente.

                                INCUMBENT come gateway (distribuzione propri prodotti
                                tramite TPP): rinuncia al controllo dell’interfaccia cliente e
                                compete utilizzando i punti di forza dei suoi prodotti per
                                ottenere l’accesso ai clienti attraverso piattaforme di terze parti
                                e competitor. Questi prodotti saranno esposti a una maggior
                                concorrenza rispetto a un mercato chiuso. Si dovrà inoltre
              tener conto anche di eventuali commissioni dovute all’accesso dell’istituzione
              finanziaria verso le piattaforme delle terze parti.

                                INCUMBENT agisce come un’utility di commodities
                                finanziarie: i TPP non ritengono profittevole creare queste
                                tipologie di servizi, ma essendo componenti indispensabili e
                                sui quali è richiesta una forte competenza richiesta dai diversi
                                legislatori nazionali, la delegano ad un’Istituzione. Essa quindi
                                non si occupa di fornire né l’interfaccia utente né i prodotti
              bancari “di punta”, ma preferisce guadagnare dalla fornitura di servizi di
              utilità alle interfacce bancarie (es. la banca offre l’utilizzo dei suoi gateway di
              pagamento ad altri fornitori o fornisce funzioni in background, i controlli Know
              your Customer (KYC) e Anti-Money Laundering (AML)).

                                                                                                      — 26
The Open Banking quantum leap

Tavola 7. Value proposition: quattro possibili scenari competitivi/cooperativi

                                         Le Istituzioni finanziarie dovranno quindi scegliere
                                         tra il difendere la proprietà dell'interfaccia e il
                                         provare a svolgere un ruolo diverso nell'ecosistema
                                         bancario collaborando con i TPP ed ipotizzando
                                         anche di lasciare, sicuramente non nel breve
                                         periodo, ad essi in parte il rapporto con il cliente.

Quest’ultima scelta potrebbe però comportare uno spostamento dei ricavi dall’attuale
modello, basato sul margine d’interesse netto12, a un altro basato su commissioni o sulla
quota di profitto con il TPP, in quanto il soggetto terzo dovrà corrispondere necessariamente
una fee, se vorrà accedere all’infrastruttura dell’Incumbent.

Sulla base di queste quattro opzioni potremmo ipotizzare tre modelli operativi per le nuove
istituzioni finanziarie all’interno dell’ecosistema aperto dettato dalla tecnologia Open Banking.

12
     È la differenza tra i ricavi espressi come la percentuale del totale degli impieghi e i costi espressi come la
percentuale del capitale e dei depositi contratti dalla banca

                                                                                                                      — 27
The Open Banking quantum leap

La banca digitale è l’INCUMBENT fornitore end to end che decide di concentrarsi sul
proprio core business aprendosi alle TPP laddove richiesto e mantenendo un focus su una
gestione efficiente dei prodotti e dei servizi. Questo approccio non esclude un processo
di digitalizzazione progressiva, acquistando anche prodotti digitali da altre terze
parti, ma fa dell'efficienza operativa il proprio fattore critico di successo nel mercato in
quanto il trade off costi vs benefici della API Economy non è vantaggioso per la tipologia di
cliente servita.

La banca inclusiva è un INCUMBENT che agendo come gateway fornendo anche i
prodotti di terzi (TP) ha deciso di aderire all’API Economy attraverso un modello, seppur
controllato, aperto. Il ruolo di partnership e di delega verso i TPP è più ampio rispetto a
quello adottato dalla banca digitale (dove ai TPP è lasciato il solo ruolo di progettare i
nuovi servizi e l’interfaccia, ma non di presentarsi anche in partnership verso il mercato).
Rispetto alla nuova catena del valore dei servizi finanziari, identificata e definita nel
capitolo precedente, l’Istituzione finanziaria si trova ad occupare aree (anelli) limitrofe a
quelle nel quale è attualmente presente, lasciando alla terza parte la distribuzione dei
prodotti anche se questa distribuzione è controllata attraverso i propri sistemi. Facendo
una similitudine con le value proposition PSD2, pur ipotizzando anche la creazione di un
marketplace aperto, esso ricalca quello definito come “bank as a platform.

La banca shared è invece nello stesso tempo assimilabile a un INCUMBENT che agisce
come gateway (la banca low cost) o, estremizzando, come utility in quanto attraverso
la creazione di un ecosistema totalmente aperto e basato sull’utilizzo di un Marketplace
improntato ai principi della API Economy, la banca tende ad occupare il maggior numero
di anelli della catena del valore spaziando dalla scelta di far distribuire i propri prodotti
a terzi o di offrire solo i servizi core bancari (es. accesso alla rete di regolamento contabile
interbancario) lasciando che altri canali (quelli dei TPP o di altri Incumbent) e altri prodotti
“inondino” il proprio mercato potenziale.

Tavola 8. Tre modelli operativi per il futuro delle banche

                                                                                                   — 28
The Open Banking quantum leap

                                        Questo ultimo modo di operare per un Incumbent
                                        (offrire servizi in qualità di utility) sembra essere
                                        l’estrema ratio per dare una risposta ad un mercato
                                        dei servizi finanziari diventato estremamente
                                        competitivo, nel quale la disintermediazione
                                        degli OTT e dei TPP ha di fatto ridotto la capacità
                                        dell’Incumbent di essere in grado di innovare
                                        nell’ambito sia dei prodotti che nella gestione della
                                        relazione con il cliente.

Questa concezione di banca come un’utility è evidentemente in antitesi con quella attuale:
diventando una sorta di STD – struttura tecnica delegata – nell’erogazione di servizi, simile
agli attuali fornitori di prodotti e servizi informativi bancari, la banca avrebbe un ruolo
marginale al punto da potenzialmente ricalcare quanto nel 1994 Bill Gates, allora CEO di
Microsoft, in un’intervista13 teorizzava sul paradigma dell’imprescindibilità dei servizi bancari,
ma non delle Banche (“Banking is essential, Banks are not”) ipotizzando anche che questa
trasformazione sarebbe stata compiuta in un futuro molto prossimo (“Banks are dinosaurs,
they can be bypassed”).

Tutti e tre gli approcci stimoleranno comunque la creazione e la distribuzione di prodotti
non necessariamente finanziari (gli Incumbent abilitati dall'Open Banking, gli altri dalla Open
Economy) arricchiti entrambi dall'enorme mole di dati che sono e saranno a breve resi
disponibili dalla progressiva apertura dei sistemi aziendali.

13
     Rif. Intervista rilasciata al magazine Newsweek nel luglio 1994

                                                                                                     — 29
The Open Banking quantum leap

Ma quale dovrebbe essere il ruolo dei dati nella API            valore ai fini della sua condivisione, a fronte di un
Economy e all'interno della comunità finanziaria?               corrispettivo economico o di servizio, verso l’effettivo
                                                                proprietario del dato.
Si è già accennato che il ruolo dell’Open Banking sarà
principalmente quello di fornire servizi in modalità            Partendo da questo principio, quello che si può prefigurare
accentrata della propria situazione finanziaria e che, grazie   è un ruolo defilato per realtà di estrazione finanziaria nel
l'accesso ai conti bancari, si stanno ipotizzando nuovi         sapersi proporre al mercato con questo ruolo, in quanto
servizi che potrebbero permettere la monetizzazione dei         gli attuali modelli di vendita degli Incumbent sono tutti
dati raccolti durante la fase di aggregazione dei conti.        rivolti al calcolo e al contenimento del rischio di credito
                                                                e non certo alla creazione di valore monetizzando le
Questo processo è ora visto come leva per nuove fonti
                                                                informazioni raccolte durante una transazione finanziaria.
di ricavo necessarie per lo sviluppo di servizi PSD2,
soprattutto per i nuovi operatori (AISP e PISP) che             Siamo pertanto convinti che solo Fintech con mission
dovrebbero “aggredire” il mercato ora presidiato dagli          dedicate sapranno incontrare il favore del nuovo mercato
Incumbent finanziari.                                           della valorizzazione delle informazioni.

Il modo con il quale questi nuovi operatori PSD2                È quindi ipotizzabile l’Istituzione finanziaria del futuro
gestiranno i dati personali ha assunto un enorme interesse      “Open Banking based” come una realtà che collabora
da parte degli utenti, anche a causa dei recenti scandali;      con Fintech (es. Trusted services normati da eIDAS) e
ma se gli utenti acconsentiranno a concedere loro la            altri partner per creare e utilizzare, secondo modalità
propria fiducia per l’utilizzo dei propri dati questi nuovi     intelligenti e controllate, i data lake delle abitudini dei
operatori della Open Economy dovranno però ipotizzare,          clienti e che possano poi supportarla, attraverso l'utilizzo
per la fiducia a loro accordata nella gestione consapevole      di strumenti di Analytics, di intelligenza artificiale, nella
dei dati, la retrocessione di un seppur minimo valore           costruzione di servizi ritagliati su misura per i propri clienti
(economico o di servizi) ai clienti finali.                     finanziari.

È lecito quindi cominciare a chiedersi come questi              Siamo inoltre convinti che la chiusura di alcune aziende
operatori, all’interno di questo nuovo “data business           nel non voler fornire dati a soggetti terzi, se richiesto
game”, sapranno impostare una strategia prima volta alla        dai propri clienti, sarà percepita da questi come una
valorizzazione del dato e, solo in un secondo momento,          mancanza di trasparenza da cui essi potrebbero diffidare
sulla sua monetizzazione.                                       sull'effettivo utilizzo che queste aziende ne fanno, più che
                                                                in una volontà di queste realtà aziendali nel preservarne
                                                                effettivamente la privacy.
Ma cosa s’intende per valorizzazione del dato ?      14

Per valorizzazione del dato intendiamo la possibilità
di ottenere da esso informazioni15 utili sia per il cliente
                                                                14
                                                                     Per dato si intende un valore tipicamente numerico che può essere
proprietario del dato ai fini del soddisfacimento di un suo
                                                                elaborato e/o trasformato da un elaboratore elettronico. Il dato
bisogno sia per il responsabile trattamento affinché sia        rappresenta l'oggetto specifico su cui intervenire per pervenire ad
stabilito un proficuo rapporto win-win tra le parti.            un’informazione. E’ importante distinguere tra il dato (un numero, una
                                                                data, una parola...) e il significato che si può dare a tale dato, mettendolo
È sulla base di questo principio che la open-economy            in relazione con uno o più dati.
dovrebbe partire con l'obiettivo di quantificare questo
                                                                15
                                                                     Per informazione s’intende una relazione tra due o più dati

                                                                                                                                       — 30
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