Quando la relazione Psicoterapeutica funziona - Volume 3 Supplemento aggiornato John C. Norcross - Michael J. Lambert - Armando Editore

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John C. Norcross – Michael J. Lambert

    Quando la relazione
Psicoterapeutica funziona…
            Volume 3
      Supplemento aggiornato
  Ricerche scientifiche a prova di evidenza

                 ARMANDO
                  EDITORE
Volume 1
   Ricerche scientifiche a prova di evidenza

   Il testo propone la più ampia ricerca scientifica effettuata negli ulti-
mi dieci anni sull’evoluzione della relazione psicoterapeutica, successiva
a quella sui trattamenti empiricamente supportati, relativa ai processi di
cambiamento basati su prove di evidenza.
   Ricercatori e clinici di diversi orientamenti teorici hanno contribuito a
distillare l’essenza degli elementi generali che funzionano per il migliora-
mento degli esiti, oltre al necessario coinvolgimento reciproco tra psicote-
rapeuta e paziente.

   Prof. Alberto Siracusano
   Ordinario di Psichiatria e Direttore
   del Dipartimento di Neuroscienze
   Università di Roma “Tor Vergata”

   Volume 2
   Efficacia ed efficienza dei trattamenti personalizzati

    Il volume illustra le ricerche scientifiche sui fattori terapeutici essenzia-
li e i principi attivi di dimostrata efficacia per adattare la relazione terapeu-
tica alle caratteristiche specifiche di diverse tipologie di pazienti.
    Una visione trans-diagnostica per modulare e potenziare gli interventi
con una metodologia strategica evidence-based e corrispondere alle prefe-
renze di ogni paziente per favorire il cambiamento.

   Prof. Alberto Siracusano
   Ordinario di Psichiatria e Direttore
   del Dipartimento di Neuroscienze
   Università di Roma “Tor Vergata”
John C. Norcross - Michael J. Lambert
   Quando la relazione
   psicoterapeutica funziona…

   Volume 3
   Anticipazioni
   Aggiornamento per la III edizione

   Questo aggiornamento è stato adattato a seguito dell’autorizzazione
della Oxford University Press, e dagli stessi autori del libro Psychothe-
rapy relationships that work, Volume 1 (3rd ed., J. C. Norcross & M. J.
Lambert, 2019). New York: Oxford University Press.
   La Task Force Interdivisionale dell’APA, impegnata nella raccolta di
risultati evidence-based sulla relazione terapeutica e la responsività, è sta-
ta co-sponsorizzata dalla Society for the Advancement of Psychotherapy
(Divisione APA 29) e dalla Society for Counseling Psychology (Divisione
APA 17).
Indice

Introduzione all’aggiornamento                                        9

Dichiarazione sull’ impatto clinico                                  10

Abstract                                                             11

Capitolo primo: La Terza Task Force Interdivisionale                 13

Capitolo secondo: Contenuti della ricerca                            17

Capitolo terzo: La Relazione Terapeutica -la Persona del Terapeuta   21

Capitolo quarto: Limiti del Lavoro                                   25

Capitolo quinto: Conclusioni della Task Force sulle
relazioni terapeutiche supportate empiricamente e
sulla responsività                                                   29

Capitolo sesto: Raccomandazioni della Task Force sulle
relazioni terapeutiche supportate empiricamente e
sulla responsività                                                   31

Capitolo settimo: Cosa funziona e Cosa non funziona                  35

Capitolo ottavo: Riflessioni Conclusive                              41

Riferimenti bibliografici                                            43

Appendice                                                            49

                                                                      7
Introduzione all’aggiornamento
                                                         a cura di Nino Dazzi

    Con un intervallo di tempo più o meno analogo a quello intercorso tra
la prima e la seconda edizione, è prevista per il 2019 una terza edizio-
ne dell’opera Psychotherapy relationships that work (III) a cura di John
Norcross e Michael Lambert.
    Ci limitiamo qui a commentarne brevemente l’anticipazione apparsa in
forma di articolo in un numero della rivista Psychotherapy (55, 4, 2018,
pp. 303-315) interamente dedicato alle evidence based psychotherapy re-
lationship. Si tratta di un’esposizione sommaria del lavoro portato avanti
dalla terza Task Force dell’APA sul problema. I compiti della Task Force
erano quelli di individuare gli elementi efficaci della relazione terapeutica
e determinare metodi efficaci di adattare (tailoring) la terapia al singolo
paziente sulla base delle sue caratteristiche transdiagnostiche.
    Non ci soffermiamo sulle complessità della metodologia che, al solito,
si pone il problema di come indagare in modo più preciso i diversi elemen-
ti costitutivi di una relazione terapeutica (basandosi sulla consultazione di
terapeuti esperti, autori importanti e sulla letteratura empirica esistente,
onde studiare la fattibilità di rassegne sistematiche e meta-analisi).
    Rispetto alla precedente edizione emergono tre elementi relazionali pro-
babilmente efficaci: (1) il senso dell’umorismo del terapeuta, (2) la capacità
di mettersi in discussione e l’umiltà del terapeuta e (3) la deliberate practice.
    Cinque nuovi elementi relazionali sono stati invece empiricamente va-
lidati: (1) la relazione reale (2) le self-disclosure, (3) l’immediatezza, (4)
l’espressività emotiva e (5) la credibilità del trattamento.
    Altri elementi necessitano invece di ulteriore ricerca affinché la loro
efficacia si possa definire come empiricamente fondata.
    Rispetto alla relazione terapeutica, viene ribadito con forza il ruolo del-
la persona del terapeuta in contrapposizione al tradizionale modello che
cercava l’efficacia delle psicoterapie soltanto in metodi di trattamento spe-
cifici per diagnosi specifiche, reputando il terapeuta solo un “mezzo” di
somministrazione del trattamento. Le meta-analisi confermano inoltre che
gli specifici trattamenti rendono conto di una percentuale molto ridotta
della varianza degli esiti (5-10%), e che gran parte di questo risultato è
dovuto alla allegiance del ricercatore.

                                                                               9
Introduzione all’aggiornamento

    Rimane sullo sfondo il problema di riuscire a formulare linee guida per
individuare e rinforzare quei comportamenti terapeutici che contribuisco-
no alla crescita della relazione. Tra l’altro, siamo ancora all’inizio di un
processo di affinamento della ricerca sulla relazione, che va capita nei suoi
diversi ruoli di mediatore, moderatore o meccanismo di cambiamento.
    Dovremmo quindi iniziare a chiederci non solo “Questa relazione fun-
ziona?”, ma anche “Quanto questa relazione funziona per questo disturbo
e questo metodo di trattamento?”
    Notevole importanza riveste anche la sottolineatura delle caratteristiche
del paziente da un punto di vista transdiagnostico nell’adattamento del
trattamento psicologico al singolo paziente.
    I tentativi di fornire organizzazioni più coerenti ai comportamenti rela-
zionali in funzione della pratica e del training sembrano discutibili e forse
prematuri. Sembra infatti assodato che, dal punto di vista clinico, citando
Lord Byron, “we are differently organized”. Di qui la necessità sempre più
pressante di personalizzare e adattare la terapia al singolo paziente.
    L’articolo si sofferma infine su ciò che non funziona, senza particolari
novità. L’unico punto a mio parere interessante è l’enfasi sulla cosiddetta
“arroganza culturale”, che significa estrema attenzione al contesto e a quanto
questo può significare. La conclusione ultima è la conferma che la relazione
funziona, rispetto all’esito, indipendentemente dal tipo di trattamento.
    Molti non si accontenteranno di queste conclusioni, il che riaprirà,
nell’ambito dei diversi micromodelli terapeutici, la battaglia dei protocolli
e dei nuovi tipi di trattamento. La vecchia aspirazione a riconoscere precisi
meccanismi causali nella psicopatologia e nella psicoterapia non può certo
ritenersi superata. Le conoscenze scientifiche che abbiamo a tutt’oggi non
ci permettono peraltro di ritenere risolto il problema; siamo anzi ancora
piuttosto lontani dal trovarla.

     Dichiarazione sull’ impatto clinico
    Nello specifico, che cosa è efficace della potente relazione terapeutica?
I clinici possono servirsi di queste conclusioni meta-analitiche e delle rac-
comandazioni pratiche della Task Force Interdivisionale dell’APA, impe-
gnata nella raccolta di risultati evidence-based sulla relazione terapeutica
e la responsività, per fornire ai pazienti ciò che funziona della relazione e,
contemporaneamente, evitare ciò che non funziona. Basandosi su meta-
analisi originali, gli esperti ritengono che nove elementi della relazione
siano di dimostrata efficacia, sette di probabile efficacia e uno altrettanto
promettente. L’orientamento futuro è quello di divulgare tali risultati per
metterli in pratica nelle comunità, implementarli in programmi di forma-
zione ed esaminare le interrelazioni tra gli elementi efficaci della relazione.

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