Quadro Generale del Progetto e Valutazione degli Impatti Cumulativi-Sintesi
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TAP AG CAL00-C5577-640-Y-TAE-0005 Rev. N.: G Doc. N.: Quadro Generale del Progetto e Valutazione degli Titolo Doc.: Pagina: 2 di 40 Impatti Cumulativi- Sintesi INDICE 0 SINTESI ........................................................................................................................................ 0-4 0.1 Introduzione .......................................................................................................................... 0-4 0.1.1 Il Progetto TAP ......................................................................................................... 0-4 0.1.2 Azionisti .................................................................................................................... 0-5 0.1.3 Tempistiche .............................................................................................................. 0-5 0.2 Ambito e scopo del quadro generale del progetto e della valutazione degli impatti cumulativi 0-5 0.3 Approccio e metodologia ...................................................................................................... 0-5 0.3.1 Linee guida internazionali per la CIA........................................................................ 0-5 0.3.2 Componenti ambientali e sociali di rilievo (VEC) ..................................................... 0-6 0.3.3 L'approccio IFC a sei fasi per la CIA ........................................................................ 0-6 0.4 Quadro generale del progetto .............................................................................................. 0-7 0.4.1 Alternative di tracciato .............................................................................................. 0-7 0.4.2 Descrizione del progetto ........................................................................................... 0-9 0.5 Area di influenza di TAP ..................................................................................................... 0-12 0.5.1 Area di influenza spaziale ...................................................................................... 0-12 0.5.2 Area di influenza temporale .................................................................................... 0-13 0.6 Sorgenti degli impatti cumulativi ......................................................................................... 0-13 0.7 Scelta e assegnazione di priorità alle VEC ........................................................................ 0-14 0.8 Descrizione delle VEC prioritarie ........................................................................................ 0-19 0.9 Valutazione degli impatti cumulativi ................................................................................... 0-19 0.10 Emissioni di gas serra ........................................................................................................ 0-21 0.11 Impatti cumulativi transfrontalieri ........................................................................................ 0-22 0.12 Strategie di gestione e monitoraggio .................................................................................. 0-23 0.13 Coinvolgimento dei portatori di interesse ........................................................................... 0-34 0.14 Conclusioni e valutazione generale.................................................................................... 0-35 0.14.1 Sviluppo della CIA .................................................................................................. 0-35 0.14.2 Attività in corso ....................................................................................................... 0-37 0.15 Glossario e abbreviazioni ................................................................................................... 0-38 TABELLE Tabella 0.1: Strutture associate a TAP ............................................................................................. 0-12 Tabella 0.2: Riassunto delle VEC prioritarie ..................................................................................... 0-16 Tabella 0.3: Raffronto indicativo delle emissioni di gas serra ........................................................... 0-21 Tabella 0.4: Principali impatti cumulativi residui e loro misure di mitigazione .................................. 0-26 FIGURE Figura 0.1: Corridoio Meridionale del Gas .......................................................................................... 0-4 Figura 0.2: L'approccio a sei fasi alla CIA dell'IFC.............................................................................. 0-7 Figura 0.3: Quadro generale del tracciato e delle strutture di TAP .................................................... 0-9
TAP AG CAL00-C5577-640-Y-TAE-0005 Rev. N.: G Doc. N.: Quadro Generale del Progetto e Valutazione degli Titolo Doc.: Pagina: 3 di 40 Impatti Cumulativi- Sintesi Figura 0.4: Indicazioni dell'IFC riguardo alla responsabilità di gestione e mitigazione di impatti cumulativi .......................................................................................................................................... 0-24
TAP AG CAL00-C5577-640-Y-TAE-0005 Rev. N.: G Doc. N.: Quadro Generale del Progetto e Valutazione degli Titolo Doc.: Pagina: 4 di 40 Impatti Cumulativi- Sintesi 0 SINTESI 0.1 Introduzione 0.1.1 Il Progetto TAP Il Trans Adriatic Pipeline (TAP) è un gasdotto che costituisce parte del Corridoio Meridionale del Gas (si veda Figura 0.1), esso porterà gas naturale da nuovi giacimenti nella regione caspica all'Europa meridionale e centrale. Il progetto TAP sostiene l'Unione Europea nel raggiungimento del suo obiettivo strategico di assicurare ulteriori approvvigionamenti di gas e soddisfare crescenti richieste energetiche. Figura 0.1: Corridoio Meridionale del Gas TAP è un progetto di sviluppo totalmente nuovo (greenfield) e comprende la progettazione, la costruzione e l'esercizio di un gasdotto per gas naturale della lunghezza di 878 chilometri (si veda Figura 0.1). Il tracciato del gasdotto inizia a Kipoi in Grecia, presso il confine greco-turco, e termina a Melendugno in Italia, attraversando Grecia, Albania e mar Adriatico. Al suo punto d’ingresso, il gasdotto si collega al Trans Anatolian Pipeline (TANAP) e il suo terminale è collegato alla rete italiana di gas naturale di SRG. Il quadro generale del progetto TAP è descritto nel Capitolo 0.4 seguente.
TAP AG CAL00-C5577-640-Y-TAE-0005 Rev. N.: G Doc. N.: Quadro Generale del Progetto e Valutazione degli Titolo Doc.: Pagina: 5 di 40 Impatti Cumulativi- Sintesi 0.1.2 Azionisti Gli attuali azionisti del consorzio TAP sono: SOCAR (Azerbaigian, 20%), BP (Regno Unito, 20%), Snam SpA (Italia, 20%), Fluxys (Belgio, 19%), Enagás (Spagna, 16%) e Axpo (Svizzera, 5%); esse sono tutte grandi società energetiche esperte nella fornitura e nell'esercizio di complessi progetti internazionali. 0.1.3 Tempistiche Nel 2015 è iniziata la realizzazione delle prime opere infrastrutturali, con la costruzione e il ripristino di strade e ponti in Albania, attività necessarie per migliorare la sicurezza e l'accessibilità ai cantieri di posa delle tubature. L'avvio delle principali attività di costruzione è avvenuto nel 2016 e TAP si aspetta di essere pronta all'esercizio all'inizio del 2020. 0.2 Ambito e scopo del quadro generale del progetto e della valutazione degli impatti cumulativi Il presente quadro generale del progetto e valutazione degli impatti cumulativi (CIA) è stato redatto per raccogliere in una sola relazione i dettagli progettuali derivanti dalle tre valutazioni d’impatto ambientale e sociale (ESIA) specifiche per le tre nazioni ospitanti e le successive integrazioni (fino all'integrazione 5 per la Grecia e all'integrazione 4 per l'Albania) realizzate per il progetto Trans Adriatic Pipeline (TAP). La CIA • fornisce un quadro generale del progetto TAP per tutte e tre le nazioni che ospitano il progetto (Grecia, Albania e Italia), combinando informazioni provenienti da tutte e tre le ESIA nazionali (per Grecia, Italia e Albania) e prendendo in considerazione le ultime modifiche progettuali e le informazioni che potrebbero essere invalidate o integrate dalle ultime integrazioni dell'ESIA • definisce l'influenza spaziale e temporale del progetto TAP nel suo insieme, che è attualmente affrontata a livello nazionale solo nei documenti dell'ESIA di ciascuna nazione ospitante, piuttosto che per il progetto nel suo insieme • definisce e descrive le strutture TAP associate a monte e a valle del progetto e quelli relativi alla fase di costruzione a livello nazionale su cui TAP avrà una determinata influenza o controllo • valuta gli impatti cumulativi ambientali e sociali del progetto TAP ed eventuali impatti cumulativi transfrontalieri legati agli effetti delle strutture associate a TAP, ad altri progetti di terzi nella regione e a fattori ambientali e sociali naturali esterni • propone misure supplementari per evitare, ridurre o mitigare gli impatti e i rischi cumulativi qualora non siano stati identificati nelle ESIA del singolo Paese. La presente sintesi fornisce un quadro generale dell'intera CIA che è stata realizzata per il progetto TAP; il riepilogo è specifico dell’argomento anziché specifico per il paese. L'intero documento CIA è disponibile su richiesta. 0.3 Approccio e metodologia 0.3.1 Linee guida internazionali per la CIA Gli impatti cumulativi derivano dagli effetti successivi, incrementali e/o combinati di un progetto o di un'attività, quando questi si aggiungono ad altri effetti passati, esistenti, programmati e/o ragionevolmente prevedibili. Possono ad esempio presentarsi perché diversi progetti dello stesso tipo sono sviluppati in stretta vicinanza spaziale o temporale.
TAP AG CAL00-C5577-640-Y-TAE-0005 Rev. N.: G Doc. N.: Quadro Generale del Progetto e Valutazione degli Titolo Doc.: Pagina: 6 di 40 Impatti Cumulativi- Sintesi L'obiettivo globale del processo di CIA per il progetto TAP è identificare e, ove possibile, eliminare o minimizzare qualunque impatto ambientale o socioeconomico avverso che derivi dalle attività di progetto e di incorporare nel progetto le misure di mitigazione. L'approccio del progetto alla CIA è basato sulle “Best Practice” internazionali stabilite dai Requisiti di Performance della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (2014), dal Manuale sociale e ambientale della Banca Europea per gli Investimenti (2013) e dagli Standard di Performance della Società Finanziaria Internazionale (IFC, 2012) e dalle relative note orientative. In particolare la presente relazione ha adottato l'approccio CIA a sei fasi definito nel Manuale delle buone pratiche dell'IFC: Valutazione e gestione cumulativa degli impatti: Guida per il settore privato nei mercati emergenti (agosto 2013). 0.3.2 Componenti ambientali e sociali di rilievo (VEC) Al centro dell'approccio dell'IFC vi è il concetto di componenti ambientali e sociali di rilievo (Valued Environmental and Social Components, VEC). Il Manuale delle buone pratiche dell'IFC (2013) definisce le VEC come "attributi ambientali e sociali che sono considerati importanti nella valutazione dei rischi; essi possono essere: • elementi fisici, habitat, fauna selvatica (ad es. biodiversità), • servizi ecosistemici, • processi naturali (ad es. acqua e cicli di nutrienti, microclima), • condizioni sociali (ad es. sanità, economia), • aspetti culturali (ad es. cerimonie spirituali tradizionali)." 0.3.3 L'approccio IFC a sei fasi per la CIA La seguente Figura 0.2 descrive l'approccio a sei fasi per la CIA suggerito dall'IFC; si tratta di un processo iterativo che consiste nei seguenti passaggi: • fasi 1 e 2: studio. Le attività chiave nel corso della fase di studio comprendono l’identificazione dei limiti spaziali e temporali della CIA, l’identificazione delle sorgenti degli impatti cumulativi e l’identificazione e assegnazione di priorità alle VEC • fase 3: condizioni di riferimento della VEC, descrizione del motivo per cui la VEC è stata identificata come prioritaria, portata spaziale e temporale dei potenziali impatti su di essa, le sue condizioni esistenti, sensibilità al cambiamento, tempo di resilienza/recupero, fattori di stress esistenti e andamento delle condizioni • fase 4: valutazione del contributo del progetto agli impatti cumulativi previsti che derivano dalle interazioni tra le sorgenti dell'impatto cumulativo e le VEC prioritarie • fase 5: valutazione della significatività degli impatti cumulativi previsti in termini di fattibilità/sostenibilità per le VEC interessate • fase 6: progettazione e implementazione delle misure di mitigazione per gestire il contributo del progetto agli impatti cumulativi previsti. Ciò non include solo la gestione degli impatti su cui TAP ha controllo, ma anche la consultazione e il collegamento con soggetti terzi per gli impatti su cui TAP non ha il controllo diretto.
TAP AG CAL00-C5577-640-Y-TAE-0005 Rev. N.: G Doc. N.: Quadro Generale del Progetto e Valutazione degli Titolo Doc.: Pagina: 7 di 40 Impatti Cumulativi- Sintesi Figura 0.2: L'approccio a sei fasi alla CIA dell'IFC 0.4 Quadro generale del progetto Per fornire i dettagli degli elementi del progetto a cui si applica la CIA, è necessaria una descrizione chiara del progetto nel suo insieme in tutti e tre i Paesi (Grecia, Albania e Italia). Con il completamento di ESIA separate (comprese le relative modifiche) nelle tre nazioni che ospitano il progetto TAP e il ricevimento, per ciascuna di esse, delle necessarie autorizzazioni, il quadro generale del progetto fornisce una macro-descrizione dello sviluppo dell'intero progetto TAP nella regione. Esso offre anche una descrizione delle strutture TAP associate sia a monte sia a valle, e di quelli necessari per il supporto della fase di costruzione a livello nazionale. 0.4.1 Alternative di tracciato 0.4.1.1 Approccio alla selezione del tracciato Il gasdotto segue un tracciato accuratamente selezionato che è stato individuato per minimizzare i rischi evitando, per quanto permesso dai vincoli ingegneristici e costruttivi, aree densamente popolate e sensibili dal punto di vista ambientale e culturale, e assicurando che segua il tracciato offshore più breve e meno profondo. La selezione del tracciato di TAP è stata un processo iterativo, con attenzione e livello di dettaglio crescenti, a partire da un corridoio di 50 km che è stato gradualmente ridotto fino alla definizione di un corridoio di costruzione ampio 38 m in Grecia e Albania e 18 m in Italia; per ulteriori dettagli si faccia riferimento alla Relazione sulla selezione del tracciato TAP (TAP, 2017). Con la selezione del tracciato prescelto (o caso base), è iniziato un processo di verifica del tracciato, con lo scopo di valutare modifiche locali del tracciato attraverso sezioni che presentano maggiori difficoltà dal punto di vista geotecnico, ambientale, socioeconomico e del patrimonio culturale.
TAP AG CAL00-C5577-640-Y-TAE-0005 Rev. N.: G Doc. N.: Quadro Generale del Progetto e Valutazione degli Titolo Doc.: Pagina: 8 di 40 Impatti Cumulativi- Sintesi TAP ha valutato potenziali alternative utilizzando un insieme di criteri per determinarne la fattibilità tecnica, ambientale e socio-economica. L'identificazione del corridoio proposto per il tracciato si è basata su limiti ingegneristici e legati alla proprietà terriera, su elementi ambientali e considerazioni in ambito salute e sicurezza, come • centri popolati e sviluppo futuro ipotizzato • considerazioni ingegneristiche, quali strade, cavi aerei, fiumi, ferrovie e altri gasdotti importanti • problematiche costruttive, come pendii ripidi e condizioni difficili del terreno dovute a geologia, idrologia e suoli della zona • scavi minerari e aree in cui si conosce la presenza di rifiuti interrati o inquinamento • paesaggio e topografia • conservazione della natura, comprese aree designate e specie protette • archeologia • la distanza minore, tenuto conto delle precedenti considerazioni. 0.4.1.2 Processo di selezione del tracciato del TAP In Grecia, per minimizzare gli impatti ambientali e socioeconomici, TAP ha compiuto ogni sforzo possibile per correre parallelamente vicino al gasdotto DESFA esistente. Deviazioni significative dal tracciato DESFA sono state effettuate per ridurre l'impatto del progetto, come ad esempio nel caso della sezione nella Pianura di Filippi, dove, sulla base delle preoccupazioni dei portatori d'interesse, è stata evitata la torbiera. Durante la selezione del tracciato sono state anche considerate difficoltà tecniche specifiche (spazio per la costruzione, instabilità dei versanti, ecc.) nelle vicinanze del gasdotto DESFA. Altri vincoli significativi hanno compreso aree protette e aree che presentavano un'alta densità di elementi del patrimonio culturale noti. La posizione della stazione di compressione CS00 è stata selezionata sulla base di vantaggi operativi, minimizzando i rischi di allagamento e di dispersione dell'aria per minimizzare gli impatti sulla qualità dell'aria. In Albania sono stati considerati molteplici corridoi onshore e le posizioni del punto di approdo sul mar Adriatico. I fattori supplementari presi in considerazione durante la selezione del tracciato hanno incluso gli impatti sul turismo e l’attraversamento lontano da cave minerarie in concessione, aree di rischio geologico e aree contaminate da petrolio greggio proveniente dal sito petrolifero di Patos Marinza. In Italia i vincoli principali alla selezione del punto di approdo e del tracciato del gasdotto erano legati al rischio geomorfologico presentato dalla potenziale instabilità delle scogliere marine e dall'estensione dell'area di protezione paesaggistica in prossimità del terminale di ricezione del gasdotto (PRT). È stato inoltre progettato l'approdo in micro-tunnel per minimizzare l'interferenza con gli ecosistemi offshore e costieri. Per quanto riguarda le alternative del tracciato offshore attraverso il mar Adriatico, la posizione dei punti di approdo in Italia e Albania è stata ciò che ha maggiormente influenzato la scelta del corridoio offshore, poiché ne ha determinato il punto iniziale e quello finale. Uno dei principali vincoli nella scelta del tracciato offshore è stato il grande quantitativo di ordigni inesplosi della seconda guerra mondiale abbandonati sul fondale marino. Un altro vincolo di rilievo è stato la stabilità dei versanti tra la piattaforma continentale e la piana abissale dal lato albanese. Un lavoro di indagine offshore dettagliato ha permesso la selezione del tracciato più idoneo attraverso il mar Adriatico.
TAP AG CAL00-C5577-640-Y-TAE-0005 Rev. N.: G Doc. N.: Quadro Generale del Progetto e Valutazione degli Titolo Doc.: Pagina: 9 di 40 Impatti Cumulativi- Sintesi Il tracciato del "caso base" del gasdotto e le successive deviazioni, insieme alla posizione della stazione di compressione e del PRT sono stati selezionati sulla base delle osservazioni raccolte nel corso della fase di coinvolgimento dei soggetti interessati. 0.4.1.3 Tracciato base del TAP Come descritto sopra, TAP AG ha effettuato una valutazione esauriente e dettagliata dei tracciati alternativi così da selezionare, per il gasdotto, un tracciato tecnicamente percorribile con i minori effetti ambientali, socioeconomici e sul patrimonio culturale. La descrizione del progetto presentata in questa relazione fornisce il quadro generale più aggiornato degli avvenimenti legati al processo di selezione del tracciato in ciascuna nazione del progetto e definisce l'attuale tracciato di base del TAP (mostrato in Figura 0.3). Figura 0.3: Quadro generale del tracciato e delle strutture di TAP 0.4.2 Descrizione del progetto 0.4.2.1 Il gasdotto La capacità progettuale iniziale del gasdotto è pari a 10 miliardi di metri cubi l'anno (bcma), aumentabile fino a 20 bcma con l'aggiunta di stazioni di compressione. Il gasdotto è lungo 773 km onshore (550 km in Grecia, 215 km in Albania e 8 km in Italia) e 105 km offshore; la sezione onshore del gasdotto sarà interrata. Il gasdotto sarà realizzato in acciaio al carbonio di elevata qualità saldato in continuo e avrà un diametro esterno di 1220 mm (48 pollici) dal suo punto di ingresso in Grecia fino alla stazione di compressione nei pressi di Fier in Albania (CS03). Dopodiché il diametro del gasdotto si ridurrà a 915 mm (36 pollici) per i restanti 6 km di sezione onshore in Albania, la sezione offshore e quella onshore in Italia.
TAP AG CAL00-C5577-640-Y-TAE-0005 Rev. N.: G Doc. N.: Quadro Generale del Progetto e Valutazione degli Titolo Doc.: Pagina: 10 di 40 Impatti Cumulativi- Sintesi La pressione di progetto sarà pari a 95,5 barg dal collegamento TANAP/TAP fino alla stazione di compressione di Kipoi (CS00); 95 barg in Grecia e nella maggior parte dell'Albania e 145 barg nella sezione offshore e in quella onshore in Italia. Il gasdotto interrato sarà realizzato per sopportare temperature che variano tra −12°C e 60°C. Il gasdotto è concepito per una vita tecnica di 50 anni. In base all’esperienza nel settore internazionale dei gasdotti, la durata effettiva potrebbe essere notevolmente più lunga. 0.4.2.2 Strutture Oltre al gasdotto, il progetto TAP comprende le seguenti strutture onshore: • due stazioni di compressione: una a Kipoi, in Grecia (CS00) e una all'inizio della sezione offshore nei pressi di Fier, sulla costa albanese (CS03) • una stazione di misurazione e di pulitura alla frontiera tra Grecia e Albania sul lato albanese (CS02), che verrebbe convertita in una stazione di compressione nella fase di aumento a 20 bcma • una stazione di pulitura nei pressi di Serres in Grecia (CS01, che può fungere da valvola di intercettazione); la struttura verrebbe convertita in una stazione di compressione nella fase di aumento a 20 bcma • un terminale di ricezione del gasdotto (PRT) vicino a Lecce in Italia • trenta stazioni delle valvole di intercettazione (BVS) da 1220 mm (48 pollici) onshore in Grecia e Albania e due BVS da 915 mm (36 pollici) onshore su entrambi i lati del mar Adriatico • un cavo in fibra ottica che corre parallelo all’intero sistema del gasdotto, da CS00 fino al PRT. 0.4.2.3 Necessità dei terreni Il progetto dovrà avere accesso sia temporaneo che permanente ai terreni. Il progetto coinvolgerà circa 22.500 appezzamenti di terreno: 10.500 in Grecia, 11.800 in Albania e 200 in Italia. Coinvolgerà anche circa 45.000 proprietari terrieri ed utenti. Per corridoio del gasdotto, strade di accesso, campi di costruzione e parchi tubi sarà necessario l'accesso temporaneo a circa 4.000 ha di terreno. Dopo essere stati usati per la costruzione, la maggior parte dei siti saranno ripristinati alle loro condizioni originarie. Si stima che TAP avrà la necessità di acquisire permanentemente massimo 450 ha di terreno, necessari per ospitare strade di accesso, 32 stazioni delle valvole di intercettazione, quattro stazioni di compressione e un terminale di ricezione del gasdotto (PRT). 0.4.2.4 Costruzione La costruzione sarà suddivisa in sezioni gestibili, chiamate “lotti”. Prima della costruzione si eseguirà un sopralluogo del tracciato del gasdotto e si procederà alla marcatura dell’asse della condotta. Specialisti in campo ambientale e specialisti archeologi accompagneranno le squadre incaricate delle indagini per la costruzione per contrassegnare chiaramente siti ambientali e archeologici sensibili. Il corridoio di costruzione del gasdotto sarà pulito e spianato. Il suolo superficiale sarà depositato al lato del corridoio, separatamente dal sottosuolo, per impedire la miscelazione e conservare scorte di sementi.
TAP AG CAL00-C5577-640-Y-TAE-0005 Rev. N.: G Doc. N.: Quadro Generale del Progetto e Valutazione degli Titolo Doc.: Pagina: 11 di 40 Impatti Cumulativi- Sintesi La trincea del gasdotto sarà scavata fino a una profondità di circa 2 m per consentire l'interro della condotta a una profondità minima di 1 m. Nei punti di attraversamento di fiumi, strade, ferrovie e altre infrastrutture potrebbe essere necessario un interramento a profondità maggiori. Il gasdotto sarà costituito da sezioni di tubazioni in acciaio di lunghezza compresa tra 12 e 18 m, che saranno trasportate su camion dalle aree di deposito dei tubi al lotto di costruzione e adagiate da estremità a estremità a fianco della trincea. Le singole sezioni di tubo saranno saldate insieme per formare il gasdotto. Sarà applicato e testato un rivestimento protettivo per garantire un’adeguata protezione contro la corrosione. La condotta saldata sarà calata nella trincea e successivamente la trincea sarà riempita. Una volta completato il riempimento inizieranno le operazioni di ripristino. Ciò includerà misure di controllo dell’erosione e la rivegetazione. La tenuta della condotta sarà verificata riempiendo con acqua sezioni distinte (fino a 20 km di lunghezza) e aumentando la pressione per identificare eventuali perdite. L'approdo in Italia sarà costruito utilizzando la tecnologia del “microtunnelling” ovvero un procedimento che sfrutta una macchina per lo scavo di tunnel sotterranei controllata a distanza combinata alla tecnica dell'infissione a spinta per l'installazione sezioni di tunnel in cemento armato (tubi da spinta). Il micro-tunnel consente l'installazione della condotta senza bisogno di scavare una trincea aperta. L'installazione della condotta offshore sarà eseguita dopo il completamento del micro-tunnel di approdo in Italia. Questo sarà un processo sequenziale di costruzione e installazione delle tubazioni effettuato da una nave o chiatta posa tubi. Anche l'integrità della condotta offshore sarà verificata. 0.4.2.5 Esercizio e manutenzione Il gasdotto è stato progettato per richiedere un intervento operativo e di manutenzione minimo, sia onshore che offshore. L’esercizio del gasdotto consisterà nell’erogazione continua, affidabile e sicura di gas, in linea con le migliori prassi attuali nel settore delle condotte. I programmi pianificati di manutenzione e ispezione saranno attuati sfruttando un'appropriata combinazione di pratiche moderne di gestione, metodi di valutazione delle condizioni, informatica e analisi tecniche con metodologie innovative con l'obiettivo di gestire qualsiasi rischio associato all’esercizio di lungo termine di impianti e attrezzature. 0.4.2.6 Dismissione Alla fine della sua vita utile nominale (almeno 50 anni), il gasdotto e le strutture associate saranno dismessi. Non si può prevedere oggi quali approcci di dismissione saranno intrapresi, tuttavia TAP AG si impegna a utilizzare approcci che, al momento della dismissione, saranno considerati all'avanguardia. Si svilupperà un Piano di abbandono del gasdotto (Pipeline Abandonment Plan, PAP) che sarà presentato alle Autorità e si consulteranno i portatori di interesse. 0.4.2.7 Strutture associate al TAP La CIA ha adottato la definizione dell'IFC di strutture associate, che le definisce come le strutture • non finanziate o parte del progetto
TAP AG CAL00-C5577-640-Y-TAE-0005 Rev. N.: G Doc. N.: Quadro Generale del Progetto e Valutazione degli Titolo Doc.: Pagina: 12 di 40 Impatti Cumulativi- Sintesi • che non sarebbero state costruite o ampliate se il progetto non fosse esistito e sulle quali il progetto fa affidamento, sulle quali il progetto basa la sua esistenza o senza le quali il progetto non sarebbe fattibile • che possono essere influenzate direttamente o indirettamente dal progetto. Le strutture associate al TAP sono riassunte alla seguente Tabella 0.1. Tabella 0.1: Strutture associate a TAP Categoria di strutture Progetti applicabili associate Progetto Shah Deniz 2 Strutture associate a monte e South Caucasus Pipeline Expansion Project (SCPX) a valle Trans Anatolian Natural Gas Pipeline (TANAP) Snam Rete Gas (SRG)–interconnettore di TAP Interconnettore Grecia-Bulgaria (IGB) Interconnettori Ionian Adriatic Pipeline (IAP) Collegamenti al DESFA da TAP Grecia Condotta di acqua calda da CS00 al comune di Distribuzione regionale/locale Alessandropoli Collegamenti alla rete Albanese del gas dal gasdotto TAP Strade di accesso nuove (109,1 km) e rinnovate (47,5 km), compresi 52 ponti rinnovati e 2 nuovi, costruiti per permettere Strutture associate a livello l'accesso al corridoio di costruzione e alle strutture necessarie nazionale per le fasi di per le attività di costruzione costruzione ed esercizio Siti di estrazione inerti gestiti da terzi Impianti di betonaggio gestiti da terzi Siti di smaltimento rifiuti gestiti da terzi 0.5 Area di influenza di TAP La corretta definizione dell'area d’influenza del progetto (AOI) è una parte importante della definizione dell'ambito della CIA. La AOI è stata revisionata come parte della creazione di una descrizione globale del progetto che comprendesse tutte e tre le nazioni attraversate dal progetto TAP. 0.5.1 Area di influenza spaziale L'area di influenza spaziale (AOI) è l'area geografica che subisce l'impatto del progetto, delle strutture ad esso associate e degli impatti cumulativi. L'area d’influenza del progetto TAP (AOI) è stata definita come l'area spaziale impattata, positivamente e negativamente, da: • il progetto, compresi o attività e strutture possedute, operate e gestite da TAP (con l'eccezione di qualunque elemento progettuale nuovo posseduto o gestito da TAP che è stato identificato dopo la stesura delle ESIA originarie) o attività, beni o strutture di supporto o abilitanti, posseduti o controllati da soggetti (come gli appaltatori) ingaggiati per la costruzione o l'esercizio del progetto (non coperti dalle ESIA) o sviluppi non pianificati ma prevedibili
TAP AG CAL00-C5577-640-Y-TAE-0005 Rev. N.: G Doc. N.: Quadro Generale del Progetto e Valutazione degli Titolo Doc.: Pagina: 13 di 40 Impatti Cumulativi- Sintesi o impatti indiretti • le strutture associate al progetto (non coperte dalle ESIA) • gli impatti cumulativi, definiti sulla base delle componenti ambientali e sociali di rilievo (VEC) impattate dal progetto e dalle strutture associate (parzialmente coperte dalla ESIA ma non necessariamente con un approccio basato sulle VEC). Il presente documento "Quadro generale del progetto e CIA" ha considerato la definizione completa dell'estensione spaziale dell'AOI del progetto TAP definita sopra e, ha riempito le lacune presenti nelle attuali ESIA di TAP. 0.5.2 Area di influenza temporale L'AOI temporale rappresenta l'arco temporale nel corso del quale è possibile che il progetto abbia degli impatti. Per definire l'estensione temporale della CIA, le VEC sono descritte in base alla possibilità di essere influenzate delle attività di costruzione, operative o di dismissione. I limiti temporali della CIA sono anche limitati dal livello di conoscenza attuale di altre sorgenti di impatto cumulativo, in particolare delle attività non legate al progetto. 0.6 Sorgenti degli impatti cumulativi Una sorgente di potenziale impatto cumulativo (SCI) è qualcosa che incide sulle condizioni di una VEC di TAP. Le informazioni relative alle potenziali SCI sono state raccolte in un'area ampia: entro 20 km da ciascun lato del tracciato TAP onshore e 50 km da ciascun lato del tracciato TAP offshore. Le informazioni sono state prese da diverse fonti, tra cui le attività di coinvolgimento dei portatori di interesse. Per la valutazione cumulativa degli impatti sono state esaminate le seguenti SCI: • progetti esistenti di terze parti: o il gasdotto operativo DESFA, che condivide il corridoio di TAP per circa 230 km in Grecia o l’autostrada Egnatia e le strade nazionali di collegamento in Grecia o i parchi eolici esistenti in Grecia o il giacimento petrolifero operativo di Patos Marinza in Albania • le strutture associate descritte in Tabella 0.1 • progetti di terze parti ragionevolmente definiti o prevedibili: 17 progetti in Grecia, 9 progetti in Albania e 11 progetti in Italia. Questi includono diversi sviluppi, quali stazioni fotovoltaiche, parchi eolici, centrali idroelettriche e dighe per irrigazione, strade e altri tipi di progetti.1 • sviluppi o attività indotti da TAP, ad esempio a causa di collegamenti migliorati con aree remote e fiumi in seguito alla costruzione di strade di accesso. Rispetto ai progetti di terze parti attuali e ragionevolmente definiti oppure prevedibili, sono state chieste informazioni per quei progetti che hanno richiesto autorizzazioni ambientali e urbanistiche e per quelli che hanno ricevuto autorizzazioni ambientali e urbanistiche successivamente alla stesura delle ESIA. É stata posta enfasi sui progetti sufficientemente grandi da richiedere EIA/ESIA. Tra questi progetti sono compresi quelli che sono stati realizzati o sono in fase di costruzione successivamente alla stesura delle ESIA. 1 Informazioni corrette nella redazione del rapporto CIA - settembre 2016.
TAP AG CAL00-C5577-640-Y-TAE-0005 Rev. N.: G Doc. N.: Quadro Generale del Progetto e Valutazione degli Titolo Doc.: Pagina: 14 di 40 Impatti Cumulativi- Sintesi Le potenziali sorgenti di impatti cumulativi sono state quindi mappate e valutate per identificare se i loro impatti potessero avere un effetto su una VEC identificata per il progetto TAP. Nel caso in cui sia il progetto TAP che una potenziale sorgente influivano sulla VEC di TAP, la sorgente è stata considerata sorgente di impatto cumulativo ed è stata considerata nella valutazione degli impatti. Per facilitare questa procedura, sono state identificate le seguenti macro-tipologie di progetti di terze parti che, plausibilmente, hanno impatti/caratteristiche simili a TAP o effetti sulle VEC di TAP (posizione rurale, progetti lineari) e i progetti sono stati classificati secondo queste categorie: • altri progetti lineari o gasdotti o strade o linee elettriche • altri progetti in campo energetico • progetti che interferiscono sui corsi d'acqua, ad esempio progetti idroelettrici e piani di irrigazione • grandi piani di espansione urbana • altri grandi progetti con probabile ubicazione in aree rurali. Sono stati valutati i potenziali impatti dei progetti e, quelli che non ricadevano nelle categorie elencate sopra e che, soprattutto, non ponevano un rischio di potenziali impatti cumulativi con il progetto TAP, sono stati eliminati dalla CIA. Oltre agli sviluppi formali indicati sopra, sono state identificate anche altre sorgenti di stress antropico e naturale sulle VEC di TAP, perché esse possono contribuire all'impatto cumulativo generale. Alcuni pericoli comuni nelle tre nazioni sono la perdita di habitat e la sua frammentazione a causa di diversi fattori, quali sviluppo industriale, urbanizzazione, caccia, pesca, erosione del suolo, attività energetiche e minerarie, trasporto e turismo. Le principali barriere a un efficace miglioramento sono i vincoli economici e l'applicazione inadeguata della legge. Altre sorgenti individuate di stress antropico e naturale sono state utilizzate per integrare la discussione riguardo ai singoli stress sulle VEC di TAP. 0.7 Scelta e assegnazione di priorità alle VEC In accordo con il Manuale delle buone pratiche dell'IFC, sono stati definiti i seguenti criteri iniziali per identificare le VEC: • identificate come importanti e/o sensibili nelle ESIA di TAP • identificate come importanti dalla comunità scientifica internazionale e nazionale, cioè che rispettano il criterio IFC secondo il quale una VEC dovrebbe essere considerata importante se solleva preoccupazioni in campo scientifico • identificata come importante o sensibile dai portatori di interesse. Per preparare elenchi preliminari di VEC, le informazioni sulle condizioni di riferimento dei recettori presenti nelle ESIA di TAP sono state revisionate insieme al database delle preoccupazioni dei portatori di interesse di TAP.
TAP AG CAL00-C5577-640-Y-TAE-0005 Rev. N.: G Doc. N.: Quadro Generale del Progetto e Valutazione degli Titolo Doc.: Pagina: 15 di 40 Impatti Cumulativi- Sintesi Le eccezioni erano le VEC in ambito ecologico. Allo stadio iniziale sono state identificate ampie categorie/gruppi di potenziali VEC in ambito ecologico, piuttosto che singole VEC. Attività aggiuntive hanno successivamente identificato tutte le singole VEC all'interno di queste categorie (come tutte le aree protette e tutte le singole aree ad habitat critico). L'elenco di potenziali VEC identificate a questo punto era molto lungo. Per questo motivo è stato eseguito un limitato screening iniziale delle VEC per cui l'impatto residuo di TAP sulla VEC era insignificante o completamente mitigato, in accordo quanto affermato nel paragrafo riportato di seguito, estratto dal Capitolo 4.1, Appendice 3 del Manuale delle buone pratiche: "Le VEC i cui impatti sono stati giudicati insignificanti nell'ESIA non vanno incluse nella CIA". Seguendo le linee guida IFC, i confini della CIA sono stati definiti in base all'estensione spaziale delle VEC di TAP. Tali confini coprono l'estensione geografica e temporale degli effetti che influiscono sulla condizione della VEC e si estendono oltre l'area di influenza diretta del progetto, fino al punto in cui la VEC non subisce più ripercussioni significative. Vi è una forte correlazione tra i recettori, che sono stati definiti nelle ESIA, e le VEC. Quando necessario, l'area spaziale è stata allargata seguendo le indicazioni dell'IFC. Le VEC preliminarmente definite rientravano in cinque macro-temi: biodiversità terrestre; biodiversità marina; VEC legate all'ambiente fisico; VEC del patrimonio culturale, comprese quelle archeologiche e VEC sociali. Gli elenchi delle VEC preliminari sono stati presentati a dei workshop con i portatori d’interesse in Grecia e Albania, in modo da raccogliere i loro riscontri, e nel corso di una riunione con il Ministero dell'Ambiente italiano. I portatori d’interesse sono stati identificati in base alle ESIA e comprendevano persone, gruppi, istituzioni e comunità che avrebbero potuto essere coinvolti dalla CIA, o avere un interesse in essa, oltre a quelli che avrebbero potuto interferire sugli esiti del processo di CIA. È stato chiesto ai portatori di interesse di compilare un questionario che chiedeva loro di • commentare la scelta delle VEC • identificare le VEC che avrebbero dovuto essere prese in considerazione sulla base di preoccupazioni a livello regionale • identificare le VEC che avrebbero potuto non essere prese in considerazione perché non sollevavano preoccupazione, cioè in buone condizioni, comuni, diffuse, generiche o difficilmente interessate dagli impatti cumulativi. Sono stati ricevuti riscontri da una varietà di portatori d’interesse, che comprendevano rappresentanti di ministeri, mondo accademico, ONG ed esperti indipendenti. Si è anche approfittato di altre opportunità per eliminare le VEC di minore preoccupazione/importanza (ad es. perché le condizioni di riferimento sono solide) o per le quali gli impatti cumulativi sono ritenuti improbabili. Inoltre, in particolare per le VEC sociali, sono state raggruppate alcune VEC con caratteristiche simili. Sono state intraprese le seguenti azioni per preparare un elenco più dettagliato di VEC in ambito ecologico: • sono state effettuate valutazioni di habitat critici e sono state definite eventuali unità di gestione separate (Discrete Management Unit, DMU) correlate. Ciascuna DMU è diventata la base per l'equivalente VEC - la CIA quindi riflette i risultati della relazione
TAP AG CAL00-C5577-640-Y-TAE-0005 Rev. N.: G Doc. N.: Quadro Generale del Progetto e Valutazione degli Titolo Doc.: Pagina: 16 di 40 Impatti Cumulativi- Sintesi sulla valutazione di habitat critici eseguita parallelamente per il progetto TAP (RSK, 2017). • controllo delle aree protette o designate non attraversate dal gasdotto valutando se considerarle dentro o fuori dalla CIA, esaminando se: o l'habitat/elemento per cui il sito è designato è collegato all'area di lavoro o specie mobili, per le quali l'area protetta è designata, che potrebbero anche essere presenti presso il gasdotto o il loro normale comportamento potrebbe subire l'interferenza delle attività legate al gasdotto. • nel caso in cui nelle aree protette/designate si sovrapponevano molteplici designazioni, i siti sono stati raggruppati e considerati come una singola VEC, allo scopo di descriverne e valutarne gli impatti cumulativi. Il confine della VEC comprende tutte le aree protette di quel gruppo. • le informazioni derivanti dall'insieme di indagini ecologiche successive all'ESIA sono state revisionate e usate nel corso della selezione e della mappatura delle VEC, ad esempio: o i corridoi ecologici per i grossi carnivori sono stati revisionati in base ai risultati di recenti rapporti di indagine o queste informazioni sono state utilizzate per identificare e mappare gli habitat critici, ad esempio le indagini su lontre e pesci sono state usate come sostegno nell'identificare quali corridoi fluviali fossero da considerare habitat critici. Una volta completate le attività descritte sopra, sono state identificate le VEC prioritarie (riassunte alla seguente Tabella 0.2) sulla base della loro importanza (compresi i valori dei servizi ecosistemici associati alla VEC), di preoccupazioni esistenti e/o della probabilità di impatti cumulativi significativi. Queste VEC prioritarie sono state quindi analizzate nel dettaglio nel contesto di potenziali impatti cumulativi da parte di TAP o di altri sviluppi. Tabella 0.2: Riassunto delle VEC prioritarie Categoria/titolo della VEC Titolo/descrizione della VEC Biodiversità terrestre Siti in ambito ecologico protetti/designati o gruppi2 di siti designati in Grecia (25 siti), Albania (9 siti) e Italia (3 siti) – Aree protette e designate questi includono aree chiave di biodiversità in Albania. Nella Valutazione di habitat critico di TAP, Appendice 5 (RSK, 2017), si trova un elenco delle aree protette/designate. Orso bruno Habitat critico Sciacallo dorato Gatto selvatico 2Molte aree di tutte e tre le nazioni hanno molteplici designazioni diverse. In questi casi, ai fini della CIA, le varie aree sono state raggruppate insieme ed è stato assegnato loro un nome di gruppo. Ad esempio, il gruppo Le Cesine comprende sette diverse aree designate.
TAP AG CAL00-C5577-640-Y-TAE-0005 Rev. N.: G Doc. N.: Quadro Generale del Progetto e Valutazione degli Titolo Doc.: Pagina: 17 di 40 Impatti Cumulativi- Sintesi Categoria/titolo della VEC Titolo/descrizione della VEC Uccelli (7 specie) Piante vascolari (8 specie) Anfibi (3 specie - tritone crestato della Macedonia, ululone dal ventre rosso, rana verde albanese) Rettile (1 specie - cervone) Invertebrato d'acqua dolce (cozza di fiume) Chirotteri (2 principali rifugi) 91E0 Foreste alluvionali con Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion Incanae, Salicion Albae) 3170 Stagni temporanei mediterranei 6220 Percorsi substeppici di graminacee e piante annue di Thero-Brachypodietea 7210 Paludi calcaree con Cladium mariscus e specie di Caricion davallianae con 3170 Stagni temporanei mediterranei 9110 Faggeti del Luzulo fagetum 9540 Pinete mediterranee di pini mesogeni endemici Corridoi fluviali (44 fiumi e torrenti per lontre e 9 specie di pesci d'acqua dolce comprese le anguille europee) Processi Evolutivi (2 DMU) Corridoi ecologici (13), identificati principalmente in base al Corridoi ecologici loro uso da parte di lupi e orsi 9530 Pinete (sub-) mediterranee di pini neri endemici Habitat prioritari dell'UE 2270 Foreste dunali di Pinus pinea e/o Pinus pinaster Elementi a biodiversità Lupo grigio; 30 habitat di cui all'Allegato 1 dell'UE e habitat prioritaria greci protetti Biodiversità marina Habitat critico Tartaruga Caretta Caretta Tartarughe Elementi a biodiversità Mammiferi marini prioritaria Pesci, crostacei e molluschi marini
TAP AG CAL00-C5577-640-Y-TAE-0005 Rev. N.: G Doc. N.: Quadro Generale del Progetto e Valutazione degli Titolo Doc.: Pagina: 18 di 40 Impatti Cumulativi- Sintesi Categoria/titolo della VEC Titolo/descrizione della VEC Ambiente fisico e paesaggio Paesaggi (34 aree) identificati nelle ESIA come a valore Paesaggi medio o alto Acque di falda Acquiferi o acque di falda vulnerabili usati per l'estrazione Corsi d'acqua principali (33 fiumi) usati per l'emungimento e/o Acque superficiali che forniscono altri importanti servizi ecosistemici Aree con suoli di elevato valore e suoli sensibili all'erosione e Suoli alla compattazione Qualità dell'aria rispetto alle emissioni provenienti dalle Dispersione atmosferica stazioni di compressione Patrimonio culturale Archeologia Siti archeologici (6) Patrimonio Culturale Siti ICH la cui configurazione o i cui valori turistici o di altra Immateriale (Intangible natura potrebbero potenzialmente essere danneggiate Cultural Heritage, ICH) Socioeconomica e salute Occupazione e sviluppo Popolazione attiva (in particolare presente nelle vicinanze dei economico cantieri) Sviluppo delle capacità Popolazione attiva Accessibilità stradale Villaggi isolati nel distretto di Skrapar (Albania) Popolazione nelle vicinanze dei cantieri, delle strade di Salute della comunità accesso e delle altre attività di progetto Coesione sociale e benessere Insediamenti nelle vicinanze di gasdotto e cantieri/terminale della comunità di ricezione del gasdotto Sussistenza da terreni e Agricoltori e proprietari terrieri interessati dalla perdita agricoltura permanente di terreno agricolo e raccolti e affittuari dei terreni Sussistenza dal turismo Attività commerciali Traffico e sicurezza stradale Utenti delle strade
TAP AG CAL00-C5577-640-Y-TAE-0005 Rev. N.: G Doc. N.: Quadro Generale del Progetto e Valutazione degli Titolo Doc.: Pagina: 19 di 40 Impatti Cumulativi- Sintesi 0.8 Descrizione delle VEC prioritarie Per comprendere in che modo il TAP e gli altri progetti possano interferire in modo cumulativo sulle VEC prioritarie, ciascuna VEC prioritaria è stata descritta in termini di propria condizione di riferimento. Per ciascuna VEC ciò ha riguardato la descrizione di: • ragioni per cui è stata identificata come una VEC prioritaria: ciò include valori di biodiversità e conservazione della VEC, il suo stato di VEC designata o legalmente protetta, i suoi servizi ecosistemici o l'importanza per i portatori di interesse • estensione spaziale della VEC: si tratta della reale estensione della VEC, ad es. i confini dell'area designata. L'estensione spaziale della VEC va oltre all'area di influenza deli TAP, spesso a molti chilometri di distanza o in alcuni casi oltre i confini nazionali. • estensione temporale della VEC, cioè se colpita principalmente dalla costruzione del TAP o anche dall’esercizio e dismissione. Ciò varia da VEC a VEC. La maggior parte delle VEC subiranno interferenze dalle attività di costruzione. Per alcune VEC ci si aspetta che la durata dell'impatto sia la stessa delle attività che causano l'impatto stesso, mentre per altre l'impatto potrebbe continuare, interferendo sulla condizione della VEC durante l'esercizio del gasdotto, ad es. lungo il corridoio di protezione del gasdotto dove non sarà possibile la crescita di alberi con radici che vanno in profondità • condizioni esistenti della VEC, compresi i servizi ecosistemici associati a essa: le condizioni esistenti delle VEC variano molto, andando da scarse a buone. Si è visto chiaramente che molte VEC sono attualmente soggette a significativa pressione antropica, tra cui perdita e frammentazione degli habitat, deforestazione, pesca, pratiche agricole e di gestione dei rifiuti inadeguate e industrializzazione delle aree naturali. Sono anche state evidenziate diverse problematiche correnti che interferiscono sulle VEC sociali, come ad esempio l'attuale crisi economica. • sensibilità della VEC al cambiamento e il suo tempo di resilienza/recupero: questa dipende dalle caratteristiche di ciascuna singola VEC e dalla natura dell'impatto, mentre il tempo di recupero dipende dalla severità dell'impatto. • andamento della condizione della VEC, con l'identificazione di qualunque altro importante stress/fattore di stress non legato a TAP che potrebbe avere un'interferenza sulla VEC. È stato spesso difficile identificare gli andamenti a lungo termine a causa della limitata disponibilità di dati di monitoraggio. Nonostante ciò, è probabile che i fattori di stress esistenti continuino a persistere nel futuro a causa del continuo sviluppo economico e dell'intensificazione dei processi industriali e agricoli nelle nazioni che ospitano il progetto. Le VEC socio-economiche mostrano andamenti diversi, in alcuni casi si ha un miglioramento continuo a causa di programmi di investimento statali, mentre alcune delle VEC sociali subiscono l'impatto negativo della crisi economica e delle migrazioni. 0.9 Valutazione degli impatti cumulativi La valutazione degli impatti cumulativi ha coinvolto • l'identificazione delle interazioni tra le sorgenti degli impatti cumulativi (SCI) e le VEC prioritarie • la previsione della natura dell'impatto cumulativo sulle VEC prioritarie • la determinazione della significatività dell'impatto cumulativo. Gli impatti che avverrebbero anche in assenza di TAP non sono stati esaminati nella presente relazione, in accordo con la nota orientativa (GN) 41 dell'IFC, che dichiara che la CIA dovrebbe escludere impatti potenziali che avverrebbero senza il progetto o indipendentemente da esso.
TAP AG CAL00-C5577-640-Y-TAE-0005 Rev. N.: G Doc. N.: Quadro Generale del Progetto e Valutazione degli Titolo Doc.: Pagina: 20 di 40 Impatti Cumulativi- Sintesi Vengono però presi in considerazione altri stress naturali o antropici che interferiscono sulle VEC. Gli impatti del solo progetto TAP, aggiunti a quelli legati a precedenti attività e ad altri stress antropici o naturali che hanno avuto un impatto sulle condizioni attuali di una VEC, sono presi in considerazione nelle ESIA di TAP e non sono ripetuti nella presente CIA. L'ambito di applicazione della CIA è limitato alla comprensione degli impatti cumulativi di TAP quando considerati insieme alla SCI. Per esserci un'interazione, la VEC di TAP deve condividere una parte o la totalità della stessa area che subisce l'influenza della SCI e l'impatto di TAP e della SCI deve avvenire nello stesso intervallo temporale, cioè la CIA è limitata alla valutazione degli impatti sulle VEC condivisi da TAP e SCI. Al momento attuale non è realisticamente possibile definire gli impatti legati alla dismissione, pertanto questi impatti non sono stati valutati nella presente CIA. Prima della dismissione, TAP preparerà piani dettagliati ed effettuerà una valutazione di impatto. La CIA mira a comprendere la probabilità che la situazione di una VEC: • sia spinta al di là di una soglia importante • subisca un'importante modifica delle condizioni • diventi insostenibile o inattuabile. L'obiettivo principale della CIA è comprendere se il progetto TAP giochi un ruolo importante, dia un contributo significativo al cambiamento della situazione della VEC e dei valori dei servizi ecosistemici associati ad essa, oppure se sia solo un fattore marginale. Per ciascuna VEC, è stata eseguita una CIA come descritto di seguito: 1. Sono stati descritti natura/tipo, tempistiche ed estensione spaziale dell'impatto cumulativo sulla VEC di TAP. 2. É stata effettuata una descrizione del cambiamento nella condizione della VEC causato da • TAP • le altre SCI (strutture associate e/o progetto di terze parti e/o sviluppo indotto) sulla condizione della VEC (cioè comprese attività precedenti e attuali e altri stress antropici e naturali). Il cambiamento causato dal TAP è stato basato sull'impatto residuo previsto nelle ESIA del TAP. Il cambiamento causato dalle altre SCI è stato basato sui loro impatti residui se questa informazione era disponibile nelle rispettive ESIA o, nel caso in cui non lo fosse, su giudizi professionali. È stato quindi valutato se fosse probabile che le condizioni della VEC (compresi i valori dei servizi ecosistemici associati ad essa) passassero oltre i valori soglia o oltre i limiti di cambiamento accettabili nelle sue condizioni, e se sì, quali fossero i principali fattori contribuenti: il TAP, le SCI o le attività precedenti/attuali e altri stress naturali e antropici che influenzano la SCI. È sempre stata considerata la possibilità di impatti cumulativi transfrontalieri. I principali impatti cumulativi sono riassunti nella Tabella 0.4. Non sono, comunque, stati identificati impatti cumulativi rilevanti. Gli impatti cumulativi sono stati valutati senza le mitigazioni
TAP AG CAL00-C5577-640-Y-TAE-0005 Rev. N.: G Doc. N.: Quadro Generale del Progetto e Valutazione degli Titolo Doc.: Pagina: 21 di 40 Impatti Cumulativi- Sintesi aggiuntive descritte al seguente capitolo 0.12 Strategie di gestione e monitoraggio, perché alcune delle mitigazioni proposte comprendono la collaborazione e lo sviluppo di strategie con terze parti e il loro esito è quindi al momento incerto. Tuttavia si ritiene che, nella maggior parte dei casi, se non addirittura in tutti, l'attuazione delle misure di mitigazione proposte dovrebbe garantire impatti cumulativi minori o non rilevanti. 0.10 Emissioni di gas serra Data la natura unica dell'impatto dei gas serra (greenhouse gas, GHG) associato ai cambiamenti climatici, per questa valutazione cumulativa degli impatti è stata adottata una modalità diversa rispetto agli altri tipi di impatti valutati. Ogni sorgente di emissioni di GHG è una sorgente di impatto cumulativo e in definitiva contribuisce allo stesso impatto, sulla stessa VEC. Ciò avviene perché l'impatto climatico di una specifica emissione di GHG non può essere quantificato o isolato dalle altre emissioni che avvengono a livello mondiale e sono praticamente tutte sorgenti di impatto cumulativo. Essendo il TAP parte di una catena integrata dell'energia (il Corridoio Meridionale del Gas), le emissioni del TAP in fase di costruzione e di esercizio sono state quantificate e paragonate a quelle di altri progetti di componenti di questo corridoio del gas, alle emissioni che saranno create dall'utilizzo finale del gas e a inventari nazionali selezionati. È stata data considerazione agli effetti del TAP sulla modifica del mix energetico regionale e al fatto che permetterebbe di sfruttare tecnologie più efficienti. Per ora ciò è stato considerato solo in termini qualitativi. L'emissione annuale di GHG da parte di TAP per il trasporto di 10 bmca di gas è di circa 355.000 tonnellate di CO2 equivalente. Tuttavia, se una porzione significativa del gas fornito all'Europa sostituisce, nei mercati finali, combustibili a maggior tenore di carbonio, quali carbone o petrolio, è probabile una significativa riduzione nelle emissioni di GHG. La tabella seguente fornisce un raffronto indicativo delle emissioni di GHG. Tabella 0.3: Raffronto indicativo delle emissioni di gas serra Gas Energia/potenza CO2 emessa da una CO2 emessa da una combusto prodotta (GWh / GW centrale termoelettrica centrale a carbone equivalenti in continuo calcolata sulla base di calcolata sulla base di in un anno) 0,4 t CO2/MWh 0,9 t CO2/MWh (milioni di tonnellate) (milioni di tonnellate) 10 bcma 45.700 / 5,22 18,28 41,13 = 0,4 t CO2/MWh = 0,9 t CO2/MWh Durante la fase di pianificazione, progettazione e pre-esercizio, TAP ha scelto configurazioni di attrezzature, filosofie e pratiche operative che riducessero le emissioni di gas serra in accordo con il principio delle migliori tecniche disponibili (BAT). Ogni anno le emissioni di GHG saranno quantificate e comunicate individualmente in accordo con il Requisito di Performance (PR) 3.
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