Quaderno didattico - Vero Veneto
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La realizzazione di questa pubblicazione è stata possibile grazie al contributo del progetto “Guardiani della Natura”, finanziato dalla Regione del Veneto - Sezione Parchi Biodiversità Programmazione Silvopastorale e Tutela dei Consumatori. La stampa è stata finanziata dal progetto “Caratterizzazione qualitativa dei principali prodotti ortofrutticoli veneti e del loro ambiente di produzione”. Progetto della Regione del Veneto - Sezione Competitività sistemi agroalimentari, su proposta delle Organizzazioni dei Produttori e dei Consorzi di Tutela dei prodotti ortofrutticoli veneti, coordinato da Veneto Agricoltura (Settore Centri Sperimentali, Dirigente responsabile: Michele Giannini), le Università di Pa- dova e di Verona, World Biodiversity Association e la partecipazione di imprese orticole e frutticole. E con la collaborazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto - Direzione generale Pubblicazione edita da: Veneto Agricoltura Azienda Regionale per i Settori Agricolo, Forestale ed Agroalimentare Viale dell’Università, 14 – Agripolis 35020 Legnaro (PD) Tel. 049 8293711 – Fax 049 8293815 Email: info@venetoagricoltura.org Web: www.venetoagricoltura.org Coordinamento editoriale Silvia Ceroni, Giovanna Bullo, Simonetta Mazzucco - Settore Divulgazione Tecnica, Formazione Professionale ed Educazione Naturalistica Dirigente responsabile: Franco Norido (348 2407408) Via Roma, 34 – 35020 Legnaro (PD) Tel. 049 8293920 – Fax 049 8293909 Email: divulgazione.formazione@venetoagricoltura.org Progetto grafico Federica Mazzuccato - Edizioni MB srl Testi e Disegni Lucia Ballardin, Ezio Sartore - Ecotopia Società Cooperativa Sociale Si ringraziano Paolo Medeghini e Federico Piazza di La Fabbrica, Milano per il supporto grafico e Giuseppina Vitadello e Silvia Tognana di Spazio Verde S.r.l., Padova per la revisione editoriale dei testi. È consentita la riproduzione di testi, grafici e tabelle, citando gli estremi della pubblicazione. Stampato da JDW S.n.c. – Tombolo (PD), ottobre 2015
presentazione del progetto didattico Proseguendo nel percorso già intrapreso negli scorsi anni scolastici, la Regione del Veneto, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto e con il supporto di Veneto Agricoltura, invita le scuole primarie e secon- darie di 1° grado a partecipare per l’anno scolastico 2015/2016 all’iniziativa didattica “Vero Veneto – Buona terra non mente”, che rientra in un più ampio progetto regionale finalizzato alla caratterizzazione qualitativa dei principali prodotti ortofrutticoli veneti e del loro ambiente di produzione. Il progetto arriva alle scuole del nostro territorio coinvolgendo un gran numero di attori (le Organizzazioni dei Produt- tori agricoli, i Consorzi di Tutela dei prodotti ortofrutticoli veneti, le Università di Padova e Verona, la World Biodiversity Association, le Imprese orticole e frutticole e la grande distribuzione organizzata), con l’obiettivo di diffondere le cono- scenze e le esperienze che collocano la nostra Regione all’avanguardia nella valutazione scientifica della qualità nutrizionale e metabolomica della propria frutta e verdura e della biodiversità dei luoghi di produzione. L’iniziativa didattica prende le mosse dalle analisi scientifiche svolte dalle Università di Padova e Verona e dalla World Biodiversity Association per far conoscere, in modo innovativo e con un linguaggio adatto agli alunni e alle famiglie, la produzione ortofrutticola del nostro territorio. Il percorso didattico si svolge in classe e a casa in tre direzioni: una presentazione delle eccellenze ortofrutticole ve- nete, con attenzione alle loro caratteristiche nutrizionali e all’importanza di consumare prodotti locali e stagionali; un viaggio nella filiera della produzione, con un focus sulle storie degli agricoltori veneti e sui valori che accompagnano il loro lavoro; un approfondimento sul tema della biodiversità come prosecuzione dell’azione di informazione e sensibilizzazione intrapresa nei precedenti anni scolastici con il progetto “I Guardiani della Natura”, nato dalla Regio- ne del Veneto - Assessorato all’Agricoltura, Sezione Parchi Biodiversità Programmazione Silvopastorale e Tutela dei Consumatori della Regione del Veneto. Il progetto mette a disposizione delle scuole una serie di strumenti: • il quaderno didattico “I Guardiani della Natura” aggiornato con nuovi temi, esercitazioni e laboratori, poster didattici e un Kit per la coltivazione di un piccolo orto domestico, “Orto Veneto” (per le prime 500 scuole che ne faranno richiesta); • un Concorso educativo che mette in palio ricchi premi per le scuole e stimola gli alunni a rielaborare i temi del progetto con qualsiasi mezzo espressivo; • il sito web www.veroveneto.it, con le video-storie dei produttori agricoli, le schede dei prodotti ortofrutticoli veneti, le testimonianze dei ricercatori che hanno svolto le analisi scientifiche e molto altro. Nel ringraziare per la preziosa collaborazione e nell’augurare buon lavoro a docenti e alunni, l’occasione è gradita per porgere cordiali saluti. REGIONE DEL VENETO USR PER IL VENETO L’Assessore all’Agricoltura Il Direttore Generale Dr. Giuseppe Pan Dr.ssa Daniela Beltrame Per ulteriori informazioni contattare: Veneto Agricoltura, Settore Divulgazione Tecnica, Formazione Professionale ed Educazione naturalistica Via Roma, 34 – 35020 Legnaro (PD) Tel. 049.8293920 – Fax 049.8293909 – E-mail: divulgazione.formazione@venetoagricoltura.org 3
soggetti coinvolti nel progetto Sezione Parchi Biodiversità idrogeologico. - Gestione, in attuazione degli indirizzi stabiliti dalla Programmazione Silvopasto- Giunta regionale, dei boschi, dei pascoli, nonché dei rale e Tutela dei Consumatori beni immobili appartenenti al patrimonio della Regio- ne. Promozione e divulgazione degli interventi in ma- della Regione del Veneto teria di biodiversità, parchi, aree protette e settore fo- restale. Coordinamento e gestione delle iniziative per La Sezione Parchi Biodiversità Programmazione Silvo- la tutela dei consumatori ed utenti e per lo sviluppo pastorale e Tutela dei Consumatori della Regione del del relativo associazionismo. Veneto si occupa di: - Coordinamento e della gestione delle azioni regionali Il patrimonio naturalistico costituito dai parchi e dal- a favore del sistema dei parchi, delle aree protette e le aree naturali protette rappresenta uno dei principali di quelle finalizzate alla conservazione e alla valorizza- elementi di identità della Regione. La loro presenza e zione del patrimonio naturale regionale. salvaguardia non favorisce solamente un’importante - Gestione di misure di conservazione, monitoraggio e condizione per la conservazione della biodiversità, ma pianificazione siti Rete Natura 2000. diventa elemento imprescindibile di benessere sociale - Coordinamento ed attuazione delle direttive comuni- e di crescita economica solidale. tarie “habitat” e “uccelli”. La valorizzazione di tali aree porta ad un accrescimento - Coordinamento di misure e risorse per lo sviluppo del- della competitività di territori spesso marginali per loca- le infrastrutture verdi a tutela della biodiversità e la va- lizzazione rispetto al tessuto organizzato della Regione, lorizzazione del sistema delle aree protette. Coordina- garantendo per le genti che vi risiedono uno sviluppo mento dei progetti comunitari in ambito naturalistico. sostenibile ed un benessere equilibrato con la natura. Coordinamento, supervisione e vigilanza sulle attività La condizione speciale di questi territori è stata voluta e degli Enti Parco regionali. sancita con leggi regionali, che hanno permesso l’istitu- - Applicazione della normativa forestale, in particolare zione di parchi ed aree protette. in merito alla tutela del bosco e gestione sostenibile In particolare in Veneto ci sono cinque parchi regionali delle risorse forestale. Pianificazione della viabilità sil- (Parco delle Dolomiti D’Ampezzo, Parco del Sile, Parco vopastorale. della Lessinia, Parco dei Colli Euganei, Parco del Delta - Gestione dell’inventario forestale regionale, promozio- del Po), a cui si aggiungono il Parco Nazionale delle Do- ne degli interventi a sostegno della produzione legno- lomiti Bellunesi, numerose riserve naturali e Parchi di sa e della filiera foresta-legno-energia. Promozione Interesse Locale istituiti dalle amministrazioni locali ai dell’incremento, miglioramento, ricostituzione, gestio- sensi della L.R. 40/1984. ne e certificazione del patrimonio silvo-pastorale re- gionale. Pianificazione, programmazione, attuazione e controllo delle misure forestali per lo sviluppo rurale e Sezione Competitività sistemi degli altri programmmi strutturali comunitari forestali. agroalimentari della Regione - Programmazione di iniziative di sviluppo riguardanti l’imboschimento dei terreni agricoli, l’arboricoltura da del Veneto legno e le produzioni legnose fuori foresta, i sistemi La Sezione si occupa: verdi di pianura e fondovalle. Promozione delle attività - del coordinamento delle attività regionali e dei rego- di studio, ricerca, divulgazione e innovazione di tecni- lamenti comunitari in materia di politica agricola co- che di gestione forestale sotto il profilo selvicolturale, mune (PAC) e delle organizzazioni comuni di mercato della produzione legnosa. (OCM) nei diversi settori produttivi; - Gestione dei programmi di forestazione pubblica e - dell’attuazione delle politiche strutturali e per la com- privata. Coordinamento, indirizzo e gestione degli in- petitività nel settore agricolo ed agroalimentare e at- terventi in materia di sperimentazione forestale e vi- tuazione delle misure connesse (investimenti azienda- vaistica forestale. li, ricambio generazionale, indennità compensative); - Cura degli adempimenti in materia di statistica fore- - del coordinamento e definizione degli interventi per stale. Normativa per la qualificazione professionale e la promozione e lo sviluppo dell’associazionismo dei l’acquisizione dell’idoneità tecnica per i lavori di ca- produttori agricoli e per il riconoscimento delle Or- rattere forestale e ambientale. Sviluppo e monitorag- ganizzazioni dei Produttori, per il sostegno della pro- gio di progetti di filiera bosco-legno. Valorizzazione prietà coltivatrice e per l’assegnazione di carburante energetica della produzione forestale. Coordinamento agevolato, per il soccorso e ripristino delle attività a delle attività in materia di tutela dei boschi e vincolo seguito di avversità atmosferiche; 4
soggetti coinvolti nel progetto - dello studio e analisi delle filiere agroalimentari e atti- Attraverso i propri Centri Sperimentali ed Aziende Pilo- vazione e gestione tecnica e finanziaria delle relative ta promuove l’innovazione di processo e di prodotto nei attività di supporto; settori di competenza, anche attraverso la divulgazione - dello sviluppo di iniziative regionali in materia di cre- agricola e l’animazione rurale ed eroga servizi speciali- dito agrario e di nuovi strumenti finanziari a sostegno stici per la valorizzazione e la commercializzazione dei delle imprese primarie e di trasformazione e commer- prodotti tipici della regione; promuove e organizza l’at- cializzazione dei prodotti agricoli; tività di certificazione di qualità dei prodotti alimentari; - del coordinamento e gestione delle azioni per il rico- valorizza la razionale utilizzazione delle risorse ambien- noscimento, la tutela, la valorizzazione, la vigilanza ed tali e l’attività di ricerca applicata, di sperimentazione, il controllo delle produzioni agricole ed agroalimentari; informazione e formazione professionale ed è parti- - dell’aggiornamento dell’elenco nazionale dei prodotti colarmente attenta alla salvaguardia della biodiversità tradizionali; attraverso la gestione dei vivai forestali regionali, delle riserve naturali e delle foreste demaniali regionali. - della definizione e coordinamento delle misure per la qualità dei prodotti agricoli ed agroalimentari; Veneto Agricoltura gestisce sul territorio regionale 13 - del coordinamento delle azioni regionali nei comparti aree, tra cui la Foresta del Cansiglio, il Monte Baldo, la delle filiere produttive vegetali e animali e predisposi- Foresta di Giazza, la Riserva Naturale Integrale di Bo- zione dei disciplinari di qualità; sco Nordio, l’isola di ValleVecchia, la Riserva Bocche di - del coordinamento ed attuazione di iniziative nel set- Po e l’Oasi di Ca’ Mello. Su questi territori insistono 25 tore agricoltura biologica; siti della Rete “Natura 2000” voluta dall’Unione Euro- - del coordinamento e vigilanza settore etichettatura pea per la conservazione della diversità biologica e, in carni bovine e avicole e tracciabilità produzioni; particolare, per la tutela di habitat e specie particolar- - del coordinamento, indirizzo, raccordo operativo, su- mente rare e minacciate. Circa il 93% dei 16.340 ettari pervisione, vigilanza sulle attività dell’AVEPA. di territorio gestiti da Veneto Agricoltura ricade in aree appartenenti alla Rete “Natura 2000”. Promuove inoltre lo sviluppo dell’associazionismo tra i Per queste aree Veneto Agricoltura cura la redazione dei produttori agricoli, efficace strumento di governo della Piani di Gestione in quanto siti le cui misure di conserva- produzione, e si adopera per il riconoscimento delle Or- zione risultano particolarmente articolate e complesse ganizzazioni dei Produttori. o tali da richiedere specifiche attività di monitoraggio, L’aggregazione, la concentrazione, la programmazione da non poter essere incluse in altri strumenti di piani- e la valorizzazione dell’offerta, attività che si possono ficazione. Il Piano di Gestione è lo strumento principe demandare alle Organizzazioni dei produttori, consento- anche quando vi è l’esigenza di coordinare l’attività di no all’imprenditore agricolo di riappropriarsi delle attività più soggetti aventi competenza sul medesimo territorio strategiche, di porsi sul mercato in maniera più compe- o quando, per le caratteristiche socioeconomiche del titiva e acquisire una maggiore quota di valore aggiunto territorio stesso, non è possibile garantire diversamen- che si genera lungo la filiera agroalimentare. Le Orga- te l’efficacia delle misure di conservazione. Il Piano di nizzazioni di Produttori (OP) e le loro forme associate Gestione è quindi uno degli strumenti fondamentali di (AOP) svolgono un ruolo fondamentale nel sostegno attuazione degli obiettivi di tutela della biodiversità, atto della produzione ortofrutticola. La nuova riforma della a soddisfare il mantenimento o il ripristino, in uno stato Politica Agricola Comune (PAC), in vigore dal 1° genna- di conservazione soddisfacente, degli habitat naturali io 2014, attribuisce a queste forme associative ancora e delle specie di fauna e flora selvatiche di interesse una maggiore importanza sia nell’ambito dell’Organiz- comunitario, e a contemperare le esigenze delle tutela zazione Comune di Mercato che nello Sviluppo rurale. con quelle dello sviluppo economico, sociale e culturale nel rispetto del principio di sostenibilità ambientale. All’interno dell’organizzazione di Veneto Agricoltura il Veneto Agricoltura Settore Divulgazione Tecnica - Formazione Professio- nale ed Educazione Naturalistica si occupa dell’attua- Veneto Agricoltura è l’Azienda della Regione Veneto per zione degli interventi di informazione, divulgazione e i Settori Agricolo, Forestale ed Agroalimentare, istituita formazione professionale e delle attività di educazione nel 1997 con la Legge Regionale n. 35 del 5.09.97 con naturalistica. L’intera attività del Settore si sviluppa su il compito di promuovere e realizzare interventi per l’am- temi di interesse per il sistema agricolo, ambientale, modernamento delle strutture agricole, per la protezio- agroalimentare e forestale: dalle produzioni animali a ne del suolo agroforestale, per la migliore utilizzazione quelle vegetali, dall’agricoltura biologica alle biotecno- della superficie agraria, per lo sviluppo dell’acquacoltura logie, dalle produzioni tipiche e di qualità all’educazione e della pesca, per svolgere attività di ricerca e sperimen- agroalimentare, dal settore agroforestale a quello fauni- tazione nei settori agricolo, forestale ed agroalimentare stico ambientale. Per i singoli temi si organizzano per- e di sostegno al mercato. corsi formativo-informativi ed educativi e si realizzano 5
soggetti coinvolti nel progetto prodotti editoriali, finalizzati all’aggiornamento profes- glioramento di piante, animali, terreno e microrganismi sionale e alla divulgazione. per l’ottenimento di alimenti di qualità e di biomasse, garantendo, nel contempo, la conservazione dei siste- Veneto Agricoltura gestisce anche lo sportello Europe- mi ecologici, la difesa delle piante e la valorizzazione Direct Veneto, uno dei 500 sportelli informativi della dell’ambiente coltivato e della biodiversità. Rete di Centri di informazione e animazione sulle politi- Partendo dal presupposto che nel comparto agro-ali- che comunitarie creata e coordinata dalla Commissione mentare le strette connessioni tra ambiente, produzioni europea. L’attività svolta dai centri Europe Direct copre vegetali e animali, di biomasse e di alimenti richiedono un’ampia gamma di servizi offerti alla collettività sulle visione e modalità di approccio integrati e interdiscipli- politiche europee. nari, il Dipartimento DAFNAE sviluppa ricerca di eccel- lenza e didattica nei campi delle scienze e tecnologie vegetali, animali e microbiche, del suolo, delle tecniche Rete Natura 2000 nasce con la Direttiva Europea “Habi- di coltivazione e allevamento, della sostenibilità ambien- tat” e rappresenta un complesso di siti caratterizzati dalla tale delle aziende agro-zootecniche e alimentari, delle presenza di habitat naturali e di habitat delle specie riporta- biotecnologie applicate al settore agroalimentare e am- ti negli allegati I e II della Direttiva, nonché dalla presenza bientale, della salvaguardia e della valorizzazione delle di specie di cui all’allegato I della Direttiva Europea “Uccel- li” e delle altre specie migratrici che tornano regolarmente risorse ambientali e della biodiversità, delle proprietà in Italia. La finalità della costituzione di Rete Natura 2000 tecnologiche dei prodotti, e della valutazione e valoriz- è quella di garantire il mantenimento o all’occorrenza, il zazione della qualità degli alimenti. ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, dei Il principale carattere innovativo del progetto culturale tipi di habitat naturali e degli habitat delle specie interessa- del Dipartimento è quello di studiare il settore agroa- ti nella loro area di distribuzione naturale. La Rete Natura limentare e ambientale con un approccio globale, in 2000, però, non deve essere considerata come un sem- modo da considerare e valorizzare le interconnessioni plice insieme di siti, ma un sistema di aree strettamente che esistono all’interno delle singole filiere e tra le diver- relazionato dal punto di vista funzionale. se filiere produttive. In particolare, sono riunite in una lo- Essa infatti non considera solo i siti ad elevata naturalità, gica di sistema le competenze scientifiche, didattiche e ma anche i territori contigui che sono essenziali per met- gestionali nei campi della conoscenza e della produzio- tere in relazione ambiti naturali distanti nello spazio, ma vi- cini per funzionalità ecologica, e inoltre quelle aree che pur ne delle materie prime vegetali ed animali, della qualità essendo degradate possono tornare, grazie all’intervento dell’ambiente agrario e forestale, incluse le praterie e i dell’uomo, a livelli di complessità maggiore. Attualmente tappeti erbosi, dello studio delle componenti biocenoti- la Rete Natura 2000 è costituita dalle Zone di Protezio- che animali e vegetali, della produzione, trasformazione ne Speciale (ZPS), previste dalla Direttiva “Uccelli” e dai e valorizzazione degli alimenti, dei prodotti no-food e Siti di Importanza Comunitaria (SIC) previsti dalla Direttiva dei servizi, utilizzando metodiche di ricerca avanzate, “Habitat”; questi ultimi rappresentano una fase transito- incluse le biotecnologie. ria per l’istituzione delle Zone Speciali di Conservazione (ZSC). Tali aree possono avere tra loro diverse relazioni spaziali, dalla totale sovrapposizione alla completa separa- Dipartimento di Biotecnolo- zione. Le ZSC vengono designate da ciascuno Stato mem- bro dell’Unione Europea entro 6 anni dalla selezione come gie dell’Università di Verona, SIC. In Italia è il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Gruppo di ricerca Biologia Territorio e del Mare che designa, con proprio Decreto, adottato d’intesa con ciascuna Regione interessata, i SIC vegetale e metabolomica elencati nella lista ufficiale come ZSC. Con un organico di 47 docenti tra professori ordinari, professori associati e ricercatori, 52 dottorandi di ricer- Dipartimento di Agronomia ca e circa 40 giovani laureati, conta numerosi gruppi di ricerca tra i quali quello dedicato a Biologia vegetale e Animali Alimenti Risorse na- metabolomica. turali e Ambiente (DAFNAE) Le principali aree di indagine sulle quali si concentra l’at- tività scientifica del Dipartimento di Biotecnologie spa- dell’Università di Padova ziano dalla Biologia Vegetale alla Genetica delle Piante, dalla Fisiologia Vegetale alla Biochimica, dalla Chimica Nato nel 2012 dall’aggregazione dei preesistenti Dipar- Inorganica alla Scienza dei Materiali, dalla Biologia Strut- timenti di Agronomia Ambientale e Produzioni Vegetali, turale alla Microbiologia e Tecnologia degli Alimenti, da- Biotecnologie Agrarie e Scienze Animali, promuove la gli Impianti Biochimici alla Proteomica attraverso la Ge- qualità della vita dell’uomo, la competitività del settore nomica Funzionale, la Bioinformatica e l’Immunologia, agroalimentare e l’uso sostenibile delle risorse natu- passando per le Biotecnologie Ambientali e le discipline rali, biotiche e abiotiche, mediante la produzione e la di ambito viticolo ed enologico quali la Viticoltura e l’E- disseminazione di conoscenza sulla gestione e il mi- cologia del Vigneto, la Chimica Agraria, per finire alla 6
soggetti coinvolti nel progetto Chimica Enologica ed all’Analisi Sensoriale. I docenti e i ricercatori del Dipartimento partecipano e coordinano numerosi progetti di ricerca di interesse na- World Biodiversity Association zionale ovvero finanziati in ambito europeo. Per quanto riguarda la Biologia Strutturale, il Dipartimento dispone La biodiversità è il maggior patrimonio del nostro pianeta. di una serie di Grandi Attrezzature di Ateneo operan- La molteplicità degli organismi viventi e dei rispettivi ecosi- ti sia nel Laboratorio di Biocristallografia che in quello stemi rende ricca e ospitale la terra. Il patrimonio genetico di Spettroscopia di Risonanza Magnetica Nucleare di ogni singola specie è la componente determinante della (NMR). Le unità di ricerca attive in questi due labora- biodiversità. Le specie descritte e censite a livello scientifico tori si occupano della determinazione della struttura tri- sono circa due milioni ma si stima che ne esistano almeno dimensionale di macromolecole di interesse biologico, dieci milioni, tre quarti delle quali viventi nelle foreste tropicali. con particolare riferimento alle proteine. Ambito questo I naturalisti stimano che la distruzione delle foreste tropicali con risvolti tecnologici anche nel settore della progetta- al ritmo attuale (100.000 kmq/anno) provochi l’estinzione di zione dei cosiddetti farmaci intelligenti (intelligent drug decine di migliaia di specie ogni anno. È noto che l’estinzione design). Lo studio dei meccanismi di captazione della anche di una sola specie è una minaccia per la biodiversità radiazione luminosa nell’ambito della fotosintesi costi- e per l’ecosistema o nicchia occupata. La biodiversità com- tuisce un altro fronte di indagine di elevata produttività prende anche la varietà degli ecosistemi, ossia la varietà delle scientifica a livello internazionale, con ricadute innova- comunità degli organismi presenti in un determinato habitat, tive riguardanti anche l’impiego di sistemi fotosintetici e delle condizioni fisiche che consentono la vita delle spe- per la produzione ad alta efficienza di bio-idrogeno. Inol- cie in quell’habitat. La conservazione della biodiversità per tre, proprio nel contesto delle indagini sulla produzione essere efficace deve basarsi sulla conoscenza; solamente di energia da fonti rinnovabili, il Dipartimento vede at- lo studio degli ecosistemi e delle specie che li costituiscono tivi anche progetti riguardanti l’impiego di biomasse e può generare durature azioni di tutela. Sono necessari, inol- lo sviluppo di sistemi fotovoltaici. Sono inoltre presenti tre, progetti di cooperazione che coinvolgano le popolazioni progetti riguardanti lo studio di materiali inorganici lu- indigene, molto spesso a loro volta minacciate da modelli di minescenti massivi e nanostrutturati per scopi quali la sviluppo poco attenti alla diversità culturale che esse espri- diagnostica medica e bioimaging. La Proteomica come mono. nuovo approccio all’interpretazione dei meccanismi fi- La onlus WBA (World Biodiversity Association Onlus) è siologici e patologici in ambito medico nonché dei pro- un’Associazione no-profit fondata nel 2004, presso il Museo cessi microbici di interesse industriale ed ambientale è Civico di Storia Naturale di Verona, da un gruppo di naturalisti. un altro settore di forza del Dipartimento. Il legame con Gli scopi sociali di WBA onlus possono essere sintetizzati nei il territorio e con la realtà produttiva comprensoriale è seguenti due progetti: ulteriormente sancito dall’intensa attività di ricerca che • Discovering biodiversity: promuove le azioni di censimen- il Dipartimento riesce a sviluppare nei campi delle pro- to e conoscenza della diversità biologica del nostro piane- duzioni alimentari, della sicurezza degli alimenti, delle ta, attraverso la realizzazione di spedizioni naturalistiche produzioni viti-vinicole. Degni di rilievo sono altresì gli negli hot-spot di biodiversità del mondo. Una corsa contro studi di Genetica Vegetale, tesi all’ottenimento di piante il tempo per cercare di arrestare il tasso di perdita che, da di interesse agrario, industriale ed ambientale dotate di decenni ormai, non conosce flessioni. corredi genetici funzionali a specifici impieghi: dalla re- • Conservation by education: promuove progetti che pre- sistenza agli stress abiotici alla capacità di bioaccumulo vedono la sensibilizzazione dei giovani e del grande pub- di contaminanti ambientali. Anche lo studio di microor- blico nei confronti del tema della conservazione della bio- ganismi per operazioni di bonifica biologica di siti conta- diversità e dello sviluppo sostenibile. In particolare si trat- minati (bioremediation) rientra infine, a pieno titolo, nei ta di: “Progetto Biodiversità”, “Progetto Boscoincittà” e temi di ricerca e sviluppo del Dipartimento. “Progetto Conservation by Education”. I Progetti sono Il Gruppo di ricerca Biologia vegetale e metabolomica realizzati sia in ambito nazionale che in ambito internazio- è specializzato appunto nelle analisi metabolomiche di nale, con il coinvolgimento di altri Enti e Associazioni che estratti vegetali, nello studio delle basi molecolari dell’a- operano per la salvaguardia della natura. In particolare, zione anti-tumorale di sostanze di origine naturale e nel- WBA collabora da anni con la Fundacion Otonga (Ecua- la formazione sulle metodiche di biologia molecolare. dor) attraverso la quale l’ Associazione ha acquistato al- cune decine di ettari di foresta tropicale in Sud America. 7
Come leggere il Quaderno didattico “I guardiani della natura” Con questo Quaderno abbiamo voluto offrire agli inse- Nell’a.s. 2014-2015 è stato proposto il tema della Biodi- gnanti l’opportunità di avviare un “percorso didattico versità forestale ed agricola. tematico” articolato in diverse attività, differenziate sul livello scolastico e che prevedano sia lezioni frontali Nell’a.s. 2015-2016 ci apprestiamo ad approfondire il in classe che attività ludico/didattiche gestite autono- tema della biodiversità in ambito agricolo per conclude- mamente dagli insegnanti con giochi, laboratori, lavori re con una panoramica sui principali prodotti ortofrutti- tematici di gruppo, ricerche in classe ed in ambiente, coli del veneto. percorsi a quiz, ecc. Abbiamo anche previsto un vero e proprio “Concorso” I percorsi didattici vengono sviluppati con un linguag- all’interno del quale le classi saranno invitate a produr- gio semplificato ma scientificamente ineccepibile, per re e presentare degli elaborati (ricerche, temi, disegni, consentire agli insegnanti eventualmente di fotocopia- foto, ecc.) che verranno poi valutati da una Commissio- re le pagine ed utilizzarle direttamente con i bambini in ne composta da Tecnici della Regione del Veneto, di classe. Veneto Agricoltura e dell’Ufficio Scolastico Regionale Nel primo capitolo della guida viene data una Descri- per il Veneto e premiati con materiali utili per la didat- zione generale dell’argomento e delle sue motiva- tica (PC, macchine fotografiche, microscopi) e prodotti zioni didattiche, con eventuali approfondimenti per gli editoriali. insegnanti di alcuni aspetti di particolare rilevanza per il tema in esame. L’obiettivo principale del progetto è sviluppare la sensi- bilità dei giovani e formarli sulle tematiche di carattere Quindi viene presentata una serie di Schede didatti- ambientale (uso sostenibile e razionale delle risorse fo- che che propongono Attività pratiche (esercitazioni) restali e agricole, conservazione della biodiversità, ecc.) da realizzare con i bambini, insieme in classe o come e, dove possibile, far capire anche l’importanza che la compito per casa. gestione forestale da un lato e l’agricoltura dall’altro, ri- Ogni Esercitazione riporta l’indicazione del livello sco- vestono nella conservazione dell’ambiente, delle risor- lastico più adatto (vedi legenda). se primarie, del paesaggio, nella tutela dell’ambiente in generale, e che l’Unione Europea sta attuando concrete politiche di sviluppo per sostenere questo ruolo. Siamo consapevoli che le attività svolte in ambiente con le classi hanno un grandissimo impatto sui ragazzi e sono pertanto fondamentali, sono però più comples- se e costose da organizzare e in conseguenza possono essere rivolte ad un limitato numero di classi ogni anno. Uno strumento didattico come questo può invece diven- tare una occasione facile da utilizzare anche all’interno di ogni classe e nel cortile della scuola per consentire a un maggior numero di ragazzi di sperimentare attività emotivamente coinvolgenti e divertenti, che comunque presentino attenzione alla didattica e alla scientificità di presentazione degli argomenti. Confidiamo di contribuire a raggiungere un buon risulta- to fornendo agli insegnanti questo utile sussidio ludico- didattico da utilizzare autonomamente in classe, incen- tivando la produzione di elaborati e progetti originali con l’incentivo delle visite didattiche – premio. 8
sommario 1. Presentazione................................................................................................................................. pag. 3 2. I soggetti coinvolti • Regione del Veneto - Sezione Parchi biodiversità.......................................................................... » 4 • Regione del Veneto - Sezione Competitività sistemi agroalimentari.............................................. » 4 • Veneto Agricoltura......................................................................................................................... » 5 • Università di Padova - DAFNAE..................................................................................................... » 6 • Università di Verona - Dipartimento di Biotecnologie.................................................................... » 6 • World Biodiversity Association...................................................................................................... » 7 3. Come leggere il Quaderno didattico “I guardiani della natura”.............................................. » 8 4. Percorsi didattici Tema 1: La Biodiversità................................................................................................................. » 11 • Inquadramento del tema............................................................................................................. » 11 • Approfondimento normativo....................................................................................................... » 13 • Approfondimento 2..................................................................................................................... » 14 • Scheda didattica 1....................................................................................................................... » 17 • Esercitazione 1....................................................................................................................... » 18 • Scheda didattica 2....................................................................................................................... » 20 • Esercitazione 2....................................................................................................................... » 22 • Scheda didattica 3....................................................................................................................... » 24 • Esercitazione 3....................................................................................................................... » 25 • Scheda didattica 4....................................................................................................................... » 26 • Esercitazione 4....................................................................................................................... » 27 • Scheda didattica 5....................................................................................................................... » 28 • Esercitazione 5....................................................................................................................... » 29 • Scheda didattica 6....................................................................................................................... » 30 • Esercitazione 6....................................................................................................................... » 31 • Scheda didattica 7....................................................................................................................... » 32 • Esercitazione 7a..................................................................................................................... » 33 • Esercitazione 7b..................................................................................................................... » 34 • Scheda didattica 8....................................................................................................................... » 36 • Esercitazione 8....................................................................................................................... » 38 • Scheda didattica 9....................................................................................................................... » 40 • Esercitazione 9a..................................................................................................................... » 41 • Esercitazione 9b..................................................................................................................... » 42 • Esercitazione 9c..................................................................................................................... » 44 • Non solo regole... La Politica Agricola Comune.......................................................................... » 47 • Un esempio - Progetti di tutela e promozione............................................................................. » 47 • Dove “trovare” la biodiversità nell’ambiente agrario del Veneto................................................. » 47 9
sommario • Scheda didattica 10.......................................................................................................................... » 48 • Esercitazione 10a................................................................................................................... » 50 • Esercitazione 10b................................................................................................................... » 51 • Scheda didattica 11.......................................................................................................................... » 52 • Esercitazione 11..................................................................................................................... » 53 • Approfondimento 3........................................................................................................................... » 54 • Scheda didattica 12.......................................................................................................................... » 55 • L’aglio bianco.......................................................................................................................... » 56 • L’asparago.............................................................................................................................. » 58 • La carota................................................................................................................................. » 60 • Il calvolo................................................................................................................................. » 62 • La ciliegia................................................................................................................................ » 64 • Il fagiolo.................................................................................................................................. » 66 • La fragola............................................................................................................................... » 68 • I funghi coltivati...................................................................................................................... » 70 • L’insalata................................................................................................................................. » 72 • Il kiwi o actinidia..................................................................................................................... » 74 • La mela................................................................................................................................... » 76 • Il melone................................................................................................................................ » 78 • La noce.................................................................................................................................. » 80 • La pera................................................................................................................................... » 82 • La pesca e la nettarina........................................................................................................... » 84 • Il pomodoro............................................................................................................................ » 86 • Il radicchio.............................................................................................................................. » 88 • La zucca................................................................................................................................. » 90 • Esercitazione 12a................................................................................................................... » 92 • Esercitazione 12b................................................................................................................... » 93 Legenda I = scuola primaria dell’infanzia P = scuola primaria S1 = scuola secondaria di primo grado S2 = scuola secondaria di secondo grado S = scuola secondaria di primo e secondo grado 10
Tema 1 la biodiversità A - Biodiversità – Di cosa stiamo parlando? Giocando in giardino, guardando fuori dalla finestra, compiendo un viaggio… possiamo facilmente accorgerci che esistono diversi tipi di animali e di piante e, benché difficilmente notiamo l’esistenza di funghi e batteri e altri micro-organismi, possiamo essere d’accordo nell’affermare che la Natura è ricca di numerosissimi esseri viventi diversi tra loro! Questa varietà (diversità) di forme di vita (bio- dal greco biòs = vita) prende il nome di “biodiversità”. Biodiversità è quindi un termine che indica la ricchezza di forme di vita, animali e vegetali, presenti in un determinato ambiente o luogo: il giardino di casa, un bosco, un campo coltivato, il mare, un paese o addirittura il pianeta Terra. Analizzando con attenzione un ambiente e i suoi “abitanti” viventi, si arriva alla conclusione che anche il più piccolo essere vivente ha una sua funzione indispensabile in esso! BIODIVERSITÀ – un’introduzione al tema Partendo dal significato della parola, possiamo dire che la prima cosa da mettere a fuoco è che lo studio della biodiversità riguarda i viventi del nostro pianeta. Per cominciare, quindi, è il caso di ricordare quali e quanti sono i viventi del nostro pianeta, perché, come è facile pensare subito all’enorme quantità di piante e animali che possiamo vedere a occhio nudo ogni giorno, risulta invece molto più difficile apprezzare la quantità di funghi, batteri e protisti che animano la terra! A tutt’oggi si discute su come “organizzare” i viventi, se tra 5 o 7 Regni, così come non è noto il numero esatto delle diverse specie esistenti, che si stima essere pari a 8,7 milioni circa (Mora et al., 2011). Questa cifra risulta ancora più impressionante considerando che 7,7 milioni di queste specie sono animali, ma solo 12% di queste (meno di un milione) sono state descritte e catalogate! Nello studio della biodiversità, gli habitat e gli ecosistemi, cioè i luoghi dove le specie vivono, risultano altrettanto importanti in quanto costituiscono l’insieme dei fattori e delle relazioni che consentono la vita di ogni specie. Anche l’uomo è un essere vivente e rientra in questo totale. Anche l’uomo, per vivere, necessita di risorse che può trovare nel suo ambiente naturale. Considerando il mondo intero come l’ambiente dell’uomo (ad eccezione di qualche luogo proprio inospitale, è proprio così!), si può dire che per soddisfare i nostri bisogni attingiamo all’intero patrimonio di biodiversità del pianeta. Al giorno d’oggi siamo per lo più abituati a comprare il cibo al supermercato; se pensiamo però all’origine dei prodotti che mangiamo, possiamo capire che proprio grazie alla ricchezza di biodiversità possiamo ricavare dalla natura molti e differenti alimenti. Ma non solo questo: anche l’acqua, l’energia e molti dei materiali che usiamo per costruire, vestirci e persino per divertirci, sono ottenuti da altre specie viventi (animali e vegetali). L’uomo spesso preleva le risorse naturali di cui necessita senza considerare gli effetti che le sue azioni provocano sull’ambiente e sugli altri esseri viventi, eppure un principio fondamentale dell’ecologia ci insegna che ogni azione di un essere vivente comporta delle ricadute sull’ambiente circostante. 11
La Biodiversità In ragione di questo principio, quando si pensa alla biodiversità si capisce che il suo valore non è rappresentato solo dal numero delle specie viventi, ma anche dalle numerose relazioni che esistono tra di esse e persino tra diversi individui della stessa specie. È evidente quindi, ad esempio, che preservare una pianta non è importante solo per la pianta in sé ma anche per gli uccelli che trovano rifugio tra le sue fronde, per gli insetti che si nutrono della sua corteccia, per i ragni che tessono la loro ragnatela tra i rami… e per l’uomo stesso che può cibarsi dei suoi frutti, scaldarsi bruciandone il legno, ecc. L’estinzione delle specie sul nostro pianeta è un fenomeno naturale, basti pensare al celebre esempio dei dinosauri che si sono estinti alla fine dell’era secondaria ben prima che l’uomo muovesse i primi passi sul pianeta! Negli ultimi decenni, però, le attività dell’uomo sono state orientate ad aumentare l’efficienza e il guadagno economico. Questo ha provocato mutamenti troppo repentini e profondi degli equilibri e dei ritmi della natura ed, in conseguenza di questo, i processi che portano all’estinzione delle specie si sono pericolosamente accelerati. Grazie agli studi che hanno rivelato l’importanza di ciascun vivente e la complessità dei rapporti che infine li lega tutti, uomo compreso, a partire dagli anni ’90 si è cercato di porre un freno all’utilizzo irresponsabile delle risorse naturali. Regole, leggi, convenzioni sono state siglate da allora grazie alla consapevolezza che perdere la biodiversità ha un effetto negativo non solo sulle piante e sugli animali, ma anche sull’uomo stesso che si viene a trovare gravemente impoverito dei beni di primaria importanza, a cominciare dal cibo. Per questo è molto importante scoprire fin da piccoli quanto è prezioso il “tesoro” di biodiversità che si può trovare nascosto persino in un fosso, in una siepe o ancora nelle piccole aree incolte ai bordi delle strade… dobbiamo provare a conoscere cos’è la biodiversità per poterla proteggere e preservare, per vivere in un mondo dove le risorse che la Natura può offrire siano ancora molte e accessibili. 12
Approfondimento normativo B - QUALI REGOLE per la BIODIVERSITÀ inquadramento normativo Atto Descrizione 1) Convenzione di Ramsar Tutela le zone umide di importanza internazionale per la protezione degli uccelli acquatici mi- Anno: 1971 gratori, che si spostano per km, fino ad attraversare molti paesi diversi. È stato il primo atto di Luogo: Ramsar, Iran riconoscimento legale a livello internazionale del valore della conservazione della natura e della Parti coinvolte: ad oggi 159 stati sua diversità. del mondo, Di queste aree, chiamate “zone Ramsar”, in Italia ne sono state istituite 47, a partire dal IUCN (Unione Internazionale per la 1976. Conservazione della Natura), altre • http://www.regione.veneto.it/web/vas-via-vinca-nuvv/convenzioni-internazionali-vinca associazioni • http://www.isprambiente.gov.it/it/temi/biodiversita/accordi-multilaterali/globali/convenzione- di-ramsar-sulle-zone-umide 2) Convenzione di Berna Tutela la conservazione della vita delle specie selvatiche e del loro ambiente naturale (habitat) Anno: 1979 in Europa. È stato il primo trattato europeo sulla conservazione degli habitat. Luogo: Berna, Svizzera • http://www.regione.veneto.it/web/vas-via-vinca-nuvv/convenzioni-internazionali-vinca Parti coinvolte: 39 paesi membri • http://www.isprambiente.gov.it/it/temi/biodiversita/accordi-multilaterali/europee-e-mediter- del Consiglio d’Europa, Unione ranee/convenzione-sulla-conservazione-della-vita-selvatica-e-dellambiente-naturale-in-euro- Europea, Monaco, Burkina Faso, pa-berna Marocco, Tunisia e Senegal 3) Convenzione di Bonn La Convenzione sulla Conservazione delle Specie Migratrici degli Animali Selvatici, o CMS, è Anno: 1979 una convenzione stabilita dall’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), con l’obiettivo di con- Luogo: Bonn, Germania servare le specie migratrici in tutto il loro areale. È una delle poche convenzioni internazionali Parti coinvolte: oggi 80 paesi del che protegge sia le specie sia i loro habitat nel mondo intero. mondo • http://www.regione.veneto.it/web/vas-via-vinca-nuvv/convenzioni-internazionali-vinca • http://www.isprambiente.gov.it/it/temi/biodiversita/accordi-multilaterali/globali/convenzione- sulle-specie-migratorie 4) Convenzione sulla È stata adottata al fine di tutelare la biodiversità, l’utilizzazione durevole dei suoi elementi e una Biodiversità di Rio de Janei- giusta ripartizione dei vantaggi derivanti dal suo sfruttamento. È considerata la più ampia ed ro importante in quanto i suoi obiettivi si applicano praticamente a tutti gli organismi viventi della Anno: 1992 terra, sia selvatici che selezionati dall’uomo. Molte delle altre convenzioni o degli accordi inter- Luogo: Rio de Janeiro, Brasile nazionali riguardano argomenti precisi dentro i quali lavorare, come ad esempio liste di specie Parti coinvolte: 193 Stati da proteggere o criteri precisi per la definizione di aree da porre sotto specifici regimi di tutela. Al contrario la CBD esprime degli obiettivi generali, lasciando che ogni paese decida quali sono i propri obiettivi specifici e le azioni da realizzare a livello nazionale. • http://www.regione.veneto.it/web/vas-via-vinca-nuvv/convenzioni-internazionali-vinca • http://www.isprambiente.gov.it/it/temi/biodiversita/accordi-multilaterali/globali/convenzione- sulla-biodiversita-convention-on-biological-diversity 5) Direttiva 79/409/CEE - Si occupa della conservazione di tutte le specie di uccelli selvatici europei, prevedendo l’istitu- “Uccelli” zione di Zone a Protezione Speciale (ZPS). È stata oggi sostituita dalla “DIRETTIVA 2009/147/ Anno: 1979 CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 30 novembre 2009, sulla conserva- Luogo: Europa zione degli uccelli selvatici”. Parti coinvolte: Unione Europea • http://europa.eu/legislation_summaries/environment/nature_and_biodiversity/ev0024_it.htm • http://www.minambiente.it/pagina/direttiva-uccelli 6) Direttiva 92/43/CEE - Rappresenta l’evoluzione della convenzione di Berna, una sorta di “risposta” che l’Unione Eu- “Habitat” ropea ha dato in seguito all’adozione della Convenzione sulla Biodiversità di Rio de Janeiro. Ha Anno: 1992 lo scopo di promuovere il mantenimento della biodiversità mediante la conservazione degli Luogo: Europa habitat naturali nel territorio europeo. Parti coinvolte: Unione Europea • http://europa.eu/legislation_summaries/environment/nature_and_biodiversity/l28076_it.htm • http://www.minambiente.it/pagina/direttiva-habitat 7) DPR 8 settembre 1997, È la normaiva dello Stato Italiano che applica le direttive comunitarie “Habitat” e “Uccelli”. n. 357 • http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/allegati/rete_natura_2000/DPR_8_ Anno: 1997 settembre_1997x_n._357.PDF Luogo: Roma, Italia Paesi coinvolti: Italia 8) Legge 6 dic. 1991, n. 394 La “legge quadro sulle aree protette” è un’altra legge importante del nostro paese, che rag- Anno: 1991 gruppa tutte le norme e le leggi sull’istituzione e la gestione delle aree protette in Italia (Parchi Luogo: Roma, Italia Nazionali, Regionali, riserve, ecc.). Paesi coinvolti: Italia • http://www.parks.it/federparchi/leggi/394.html 13
Approfondimento 2 La Biodiversità nel paesaggio agro-forestale Osservando il territorio intorno a noi dalla montagna alla campagna fino alla costa, con tutti i suoi elementi, le sue forme e i suoi colori, si può avere l’impressione che determinanti ambienti siano ricchi o poveri di biodiversità. In particolare boschi, foreste, golene, coste non urbanizzate risultano molto più vari di specie rispetto al territorio agricolo che risulta essere un ambiente povero di biodiversità, in quanto fortemente modificato dall’uomo e “semplificato”. E tuttavia, pur essendo forte l’azione dell’uomo in questi ambienti, spesso la biodiversità vi si mantiene ricca e preziosa. Il territorio naturale non coltivato è un intreccio di specie vegetali e animali che hanno moltissime relazioni ed interazioni tra di loro, tanto che si parla di ecosistemi complessi ed estremamente vari anche in luoghi poco distanti uno dall’altro. La quota altimetrica, l’esposizione al sole, il tipo di roccia e di terreno, la presenza o meno di acqua e tantissime altre variabili sono all’origine della presenza e della differenziazione delle specie vegetali e animali. Le caratteristiche naturali del territorio agricolo sono state modificate in seguito ad interventi dell’uomo che ha imparato ad “addomesticare” la natura per far fronte alle sue esigenze. Alla Natura, il suolo, l’acqua, le piante, gli animali si mescola il lavoro dell’agricoltore, con le sue tecniche e i suoi strumenti di produzione, i tipi di colture, le sue case, l’intreccio di strade e sentieri per accedere ai campi e la rete di canali che portano l’acqua. Sarebbe riduttivo pensare che da questo incontro risulti solo il campo coltivato. Sono molti infatti gli ambienti diversi, spesso piccoli, che derivano dalla pratica agricola e… una così grande varietà di ambienti comporta una grande ricchezza di biodiversità! Se pensiamo alle siepi che separano le coltivazioni, ai campi coltivati, ai canali che portano acqua al terreno… risulta facile intuire che ognuno di questi ambienti è abitato da animali o piante caratteristici; gli ambienti agricoli ospitano quindi 14
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