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PROVINCIA DI VERONA Area funzionale Servizi in Campo Ambientale Servizio Valutazione Impatto Ambientale Oggetto Procedura di Valutazione di Impatto Ambientale ai sensi dell’articolo 23 del Decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152 e successive modifiche ed integrazioni Istanza presentata dalla società agricola CASAR di Morandini Paolo e Luca s.s. relativa all'intervento denominato: “Aumento potenzialità impianto avicolo esistente a seguito di gestione capannone adiacente senza modifica alle strutture e costruire” nel comune di Valeggio sul Mincio (VR). determinazione n. 640/21 del 18/02/2021 Decisione Il dirigente1 dell'Area funzionale Servizi in Campo Ambientale della Provincia di Verona: – formula giudizio positivo di compatibilità ambientale, con prescrizioni, sull'intervento presentato dalla società agricola CASAR di Morandini Paolo e Luca s.s., denominato “Aumento potenzialità impianto avicolo esistente a seguito di gestione capannone adiacente senza modifica alle strutture e costruire” nel comune di Valeggio sul Mincio (VR), dando atto della non necessità della Valutazione di Incidenza Ambientale. Fatto Ai protocollo n. 43662, 43663 e 43664 del 03 settembre 2020 e successivamente integrata, si è acquisita, a nome del legale rappresentante della società agricola CASAR di Morandini Paolo e Luca s.s.2, la documentazione relativa all'istanza avente ad oggetto “Aumento potenzialità impianto avicolo esistente a seguito di gestione capannone adiacente senza modifica alle strutture e costruire” nel comune di Valeggio sul Mincio (VR). A seguito dell'istruttoria effettuata, nel corso della seduta del 15 gennaio 2021 (verbale n. 123), il Comitato Tecnico per la Valutazione di Impatto Ambientale, ad unanimità ha ritenuto di esprimere parere positivo con prescrizioni, sull’impatto ambientale del progetto in argomento, dando atto della non necessità della Valutazione di Incidenza Ambientale. In data 09 febbraio 2021 si è tenuta la conferenza decisoria in materia di VIA, convocata ai sensi dell'art. 10 comma 2 della L.R. n. 4/2016 nel corso della quale è stato valutato il parere espresso nella seduta del 15 gennaio 2021 (verbale n. 123) ed è stato approvato, ad unanimità, il giudizio favorevole con prescrizioni, di compatibilità ambientale espresso dal Comitato Tecnico VIA, condividendone le motivazioni e le condizioni ambientali. Motivazione La decisione si fonda sull’istruttoria effettuata dall’ufficio competente ai sensi della normativa riportata in nota3, sulla base del parere del Comitato Tecnico V.I.A., così come espresso con verbale n. 123 del 15 gennaio 2021, nonché degli esiti della 1 L’art.107 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”, l’articolo 75 del vigente statuto della Provincia e gli articoli 28 e 31 del vigente regolamento della Provincia sull’ordinamento degli uffici e dei servizi attribuiscono ai dirigenti o ai funzionari da loro delegati la competenza ad adottare gli atti di assenso. 2 Società agricola CASAR di Morandini Paolo e Luca s.s. via Quaderni n. 1540 – 37067 - Valeggio sul Mincio (VR). 3 Decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152 e successive modifiche ed integrazioni.
Determinazione n. 640/21 conferenza decisoria VIA del 09 febbraio 2021. Obblighi da La ditta è tenuta a rispettare le prescrizioni impartite dalla Comitato Tecnico VIA, rispettare espresse nel parere che viene allegato alla presente, nonché a realizzare l'intervento rispettandone in maniera vincolante le caratteristiche progettuali e tutte le misure previste, come riportate negli elaborati agli atti, al fine di evitare o prevenire eventuali impatti ambientali significativi e negativi e nel rispetto del parere del Comitato Tecnico VIA, verbale n. 123 del 15 gennaio 2021, il cui “estratto” viene allegato alla presente costituendone parte integrante e sostanziale. É inoltre tenuta a presentare istanza al Comune, dandone evidenza ad A.R.P.A.V. e Provincia, per l’avvio della verifica di ottemperanza delle condizioni ambientali, entro i termini stabiliti nel parere del Comitato provinciale VIA, di cui all’allegato. Avvertenze Il presente provvedimento, completo dell'allegato estratto di Verbale n. 123 del 15 gennaio 2021, è rilasciato alla società agricola CASAR di Morandini Paolo e Luca s.s. e viene data comunicazione di avvenuta pubblicazione all’albo pretorio4 e sul sito della Provincia a: comune di Valeggio sul Mincio, ARPAV Dipartimento Provinciale di Verona e Dipartimento di Prevenzione dell'AULSS 9. La determinazione è pubblicata all’albo pretorio5 e sul sito della Provincia. Ricorso Se esistono validi motivi per contestare questo provvedimento è possibile presentare ricorso al giudice amministrativo6, in alternativa, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica7. il dirigente Paolo Malesani (sottoscritto digitalmente e conservato ai sensi del CAD)8 4 Per un tempo determinato che verrà comunicato nella nota di trasmissione della presente. 5 Per un tempo determinato che verrà reso noto nella nota di comunicazione della presente. 6 Il ricorso al giudice amministrativo va presentato entro 60 giorni dal ricevimento del presente provvedimento. 7 Il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica va presentato entro 120 giorni dal ricevimento del presente provvedimento. 8 Decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, “Codice dell'amministrazione digitale” e s.m.i. (d.lgs. n. 82/2005 o CAD)
Determinazione n. 640/21 PROVINCIA DI VERONA Legge Regionale 08 febbraio 2016, n. 4 COMITATO TECNICO PROVINCIALE VALUTAZIONE IMPATTO AMBIENTALE Estratto Verbale n. 123 Seduta del 15 gennaio 2021 Il giorno 15 gennaio 2021 alle ore 08,45 è stata convocata la seduta del Comitato tecnico provinciale per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), che si è svolge in modalità telematica al fine di ottemperare alle esigenze di contenimento della diffusione del “virus Covid-19”9. Sono stati convocati alla seduta i seguenti componenti: Nominativo Ente/Esperto Presenza Paolo MALESANI PRESIDENTE - Dirigente dell'Area funzionale Servizi in Campo Ambientale Presente - Provincia di Verona o suo sostituto. Francesca ZANTEDESCHI Responsabile Servizio V.I.A. o suo sostituto - Ufficio prov.le competente in Presente materia di V.I.A. Giancarlo CUNEGO Direttore Dip. Prov.le A.R.P.A.V. - o suo delegato Francesca PREDICATORI Presente Gianpaolo FUSATO Carlo POLI Responsabile del Servizio S.I.T. e pianificazione, area programmazione e Presente sviluppo del territorio - Provincia di Verona - o suo delegato - componente esperto in pianificazione urbana, territoriale e del paesaggio; tutela dei beni culturali ed ambientali. Donatella CERQUENI Esperto in diritto o economia ambientale. Presente Luca ADAMI Esperto in interventi idraulici e modellistica idraulica. Presente Giuseppe BONTURI Esperto in inquinamento acustico e agenti fisici. Presente Andrea DALLA VALLE Esperto in contenimento degli inquinanti; impianti industriali ed analisi dei Presente rischi di incidenti industriali. Alberto CO’ Esperto in difesa del suolo, geologia e idrogeologia. Presente Luca MOZZINI Esperto in salute ed igiene pubblica. Presente Emanuela VOLTA Esperto in tutela delle specie biologiche e della biodiversità; tutela Assente dell’assetto agronomico e forestale. Presenti collegati da remoto, mediante videoconferenza causa norme nazionali su emergenza covid – 19. * entra nel corso della seduta. ** esce nel corso della seduta. Il Presidente accertata la regolare convocazione e la presenza del numero legale alle ore 09,05 dichiara aperta la seduta.10 Il Presidente riferisce che, al fine di ridurre i tempi per eventuali comunicazioni e/o conclusione dei procedimenti, al termine di ogni argomento viene data lettura di quanto verbalizzato considerando così il verbale approvato nel corso della stessa seduta. Il Presidente ricorda ai Commissari la necessità che le proposte di parere vengano caricate nella cartel- la ftp per tempo. - omissis - 9 La seduta in modalità telematica è stata convocata con nota prot. n. 1175 del 11/01/2021ed eventuali succesive a SUAP. 10 La numerazione è relativa all'ordine in cui vengono trattati gli argomenti pertanto si può discostare dalla numerazione dell'O.D.G.. 1
Determinazione n. 640/21 Argomento n. 4. • Soc. Agr. CASAR di Morandini Paolo e Luca s.s. - Intervento nel comune di Valeggio sul Mincio (VR). Istanza presentata ai sensi dell'art. 23 D.lgs. 152/06 e s.m.i., ad oggetto: “Aumento potenzialità impianto avicolo esistente a seguito di gestione capannone adia- cente senza modifica alle strutture e costruire” nel comune di Valeggio sul Mincio (VR). Discussione parere. Discussione per cui è stato convocato a partecipare con modalità telematica il Comune di Valeggio s/M. Partecipa alla seduta il collega che si occupa del rilascio dell’A.I.A. per gli allevamenti Alberto Marcello. Alle ore 10,40 il Presidente rileva presenti alla videoconferenza in rappresentanza del Comune di Valeggio sul Mincio: Lauro Sachetto e Giovanni Manauzzi. Riferisce che l’istanza si è acquisita, ai prot. n. 43662, 43663 e 43664 del 03/09/2020 ev. successive integrazioni. Ricorda che l’istruttoria11 è stata assegnata nella seduta del 18/09/2020 al gruppo di lavoro composto da Dalla Valle e Bonturi individuando come referente Dalla Valle. Riferisce che nella seduta del 27/11/2020 (verb. n. 119) il Comitato Tecnico V.I.A., ad unanimità ha ritenuto di condividere la proposta del gruppo istruttorio sulla necessità di acquisire della documentazione integrativa, pertanto con nota prot. n. 60839 del 03/12/2020, si è inoltrata alla ditta la richiesta di integrazioni; acquisite al prot. n. 87 del 04/01/2021. Invita un membro del gruppo istruttorio incaricato, ad esporre al Comitato la relazione e proposta di parere in ordine all'impatto ambientale. Prende la parola Dalla Valle, che da lettura della relazione istruttoria allegata al presente verbale sotto il numero 2) per costituirne parte integrante e sostanziale, con la quale il gruppo istruttorio esprime parere favorevole con prescrizioni sull’impatto ambientale dell’intervento. Il Presidente chiede ai presenti se vi siano osservazioni. Nessuna osservazione. Il Presidente mette ai voti la sopra citata proposta che viene accolta ad unanimità dei presenti, con il seguente voto deliberativo: Componenti 10 Malesani, Zantedeschi, Predicatori, Poli, Adami, Bonturi, Cerqueni, presenti Co', Dalla Valle e Mozzini. Voti 10 Malesani, Zantedeschi, Predicatori, Poli, Adami, Bonturi, Cerqueni, Favorevoli Co', Dalla Valle e Mozzini. Voti Contrari 0 Con la votazione così esperita, il Comitato tecnico V.I.A. approva la proposta di cui sopra. Come anticipato Zantedeschi da lettura del presente verbale al fine di ritenerlo approvato. Non ci sono osservazioni. La rappresentanza del Comune rimane collegata alla video conferenza per l’argomento successivo. - omissis - 11 Ai sensi dell’art. 11 comma 3 del “Regolamento per la disciplina dello svolgimento delle funzioni di autorità competente a procedure di V.I.A. e per il funzionamento del Comitato Tecnico per la Valutazione dell’Impatto Ambientale (VIA)” approvato con Deliberazione di Consiglio Provinciale n. 34 del 19/12/2018. 2
Determinazione n. 640/21 PROVINCIA DI VERONA COMITATO TECNICO VALUTAZIONE IMPATTO AMBIENTALE Istanza presentata dalla ditta Società Agricola Casar di Morandini Paolo e Luca s.s. sede legale in via Quaderni n. 1540, 37067 - Valeggio sul Mincio (VR) Oggetto della richiesta: AUMENTO POTENZIALITÀ IMPIANTO AVICOLO ESISTENTE A SEGUITO DI GESTIONE CAPANNONE ADIACENTE SENZA MODIFICHE ALLE STRUTTURE E COSTRUIRE Procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) Provinciale ai sensi dell’art. 23 del D.Lgs. 152/06 e smi, dell’art. 11 della L.R. 4/2016 e della DGR 568/2018. Intervento ricadente al punto 17 lettera a) dell’Allegato III alla parte II del D.Lgs. 152/06 e smi. Istruttoria assegnata nella seduta del 18/09/2020 al gruppo di lavoro composto da: Ing. Andrea Dalla Valle (coordinatore/relatore) Arch. Giuseppe Bonturi Analisi della documentazione allegata alla richiesta, assunta ai fini dell’istruttoria: 3
Determinazione n. 640/21 A – STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE (S.I.A.) Premessa La Società Agricola Casar gestisce un allevamento di polli da carne nel Comune di Valeggio sul Mincio (VR) in Via Quaderni n. 1540 composto da due strutture di allevamento. L’esercizio dell’attività di allevamento è stato ottenuto con l’Autorizzazione Integrata Ambientale provvisoria provinciale n. 3050/08 del 12/05/2008, prorogata con ultima Determina provinciale n. 1909/17 del 05/05/2017 e il 26/04/2019 è stato presentato il riesame dell’A.I.A.. Tale provvedimento prevede la seguente capacità di accasamento complessiva: 84.460 capi/ciclo con densità pari a 33 kg/mq. L’attività svolta consiste nell’allevamento di avicoli da carne partendo da pulcino per produrre a circa 35 giorni i polli più leggeri da rosticceria o proseguire, successivamente allo sfoltimento, fino a 50 giorni per i polli tipo broiler; 7/15 giorni sono destinati al periodo di vuoto sanitario. All’interno dei capannoni i capi verranno allevati a terra con uso di lettiera su tutta superficie con possibilità di deambulare liberamente nel pieno rispetto della normativa sul benessere animale. Gli animali verranno allevati mediante contratto di soccida in cui i fattori produttivi necessari saranno forniti da entrambi i contraenti. Il soccidante (Soc. Agr. Prealpina – Gruppo Amadori) fornirà le materie prime (pulcini, mangimi ecc.) e ritirerà il prodotto finito (polli). Il soccidario (Soc. Agr. Casar) avrà premura di provvedere al lavoro, alla fornitura di energia ed acqua, allo smaltimento delle deiezioni zootecniche e dei rifiuti (carcasse, imballaggi, ecc.). La rimozione delle deiezioni avviene a fine ciclo una volta svuotati i capannoni dai capi. In seguito la pollina verrà interamente consegnata alla Società Italpollina S.p.a. con cui la Soc. Agr. Casar ha un contratto di cessione. Motivazioni dell’intervento L’azienda, specializzata da anni nella conduzione di allevamenti avicoli, intende incrementare la produttività aziendale attraverso la gestione di un capannone adiacente al proprio centro aziendale. L'intervento proposto trova inoltre le proprie ragioni progettuali nell’evoluzione economica del settore primario, nella quale si osserva la necessità di sfruttare economie di scala per disporre di tecnologie sempre più specifiche e complesse ad elevato investimento umano e di capitale che al contempo possano garantire prodotti competitivi nel mercato globale. Proprio per questo motivo negli ultimi anni l’agricoltura locale si è evoluta verso la ricomposizione fondiaria e verso la specializzazione produttiva con una concentrazione del numero di capi in allevamenti di maggiore dimensione. L’espansione degli impianti produttivi fa capo generalmente ad operatori già specializzati che in anni di esperienza hanno maturato il sapere gestionale necessario per garantire sufficienti margini di guadagno. Per tali motivi e visto l’andamento positivo del mercato della carne avicola si è deciso di ampliare l’attuale centro produttivo. A.1 - QUADRO PROGETTUALE SITUAZIONE ATTUALE – STATO AUTORIZZATO IN A.I.A. La Società Azienda Casar ha ottenuto l’Autorizzazione Integrata Ambientale provvisoria provinciale n. 3050/08 del 12/05/2008, prorogata con ultima Determina provinciale n. 1909/17 del 05/05/2017 e il 26/04/2019 è stato presentato il riesame dell’A.I.A. per allevare polli da carne all’interno dei suoi due capannoni. 4
Determinazione n. 640/21 Tale provvedimento prevede la seguente capacità di accasamento complessiva: · 84.460 capi/ciclo con densità pari a 33 kg/mq. Di seguito si evidenzia l’attuale realtà aziendale: Nella seguente planimetria si osserva la disposizione attuale del centro aziendale. Il centro aziendale si raggiunge tramite strada vicinale asfaltata, all’ingresso dell’allevamento è presente l’area di disinfezione manuale degli automezzi, con fondo impermeabilizzato in calcestruzzo. La soluzione disinfettante che viene nebulizzata sull’intera carrozzeria e sulle ruote, allo scopo di neutralizzare eventuali microrganismi ed evitare la diffusione di epidemie nell’allevamento. Non si producono acque reflue di risulta. I piazzali interni del centro aziendale sono cementati ed ogni capannone ha un piazzale in calcestruzzo posto all’inizio e alla fine dello stesso per le operazioni di pulizia e di carico a fine ciclo. All’ingresso di ogni capannone, prima di accedere all’area di allevamento, si trova un locale tecnico, una zona che funge da biofiltro grazie alla presenza della cosiddetta «dogana danese», rappresentata da una barriera fisica che non consente l'accesso diretto del personale all'area dove si trovano gli animali, senza aver prima indossato calzature dedicate al singolo capannone. Non sono presenti servizi igienici. All’interno del centro produttivo troviamo i seguenti impianti e stoccaggi: una cisterna fuori terra per lo stoccaggio del gasolio da 1.500 litri; 5
Determinazione n. 640/21 un generatore di emergenza da 39 kw funzionante a gasolio posto adiacente alla STR 01; una cella frigo per lo stoccaggio dei morti posizionata a fianco della STR 01. Tra i due capannoni troviamo un magazzino per lo stoccaggio del truciolo e un locale destinato al ricovero degli attrezzi. Non viene fatto deposito di prodotti veterinari in quanto i farmaci sono portati al momento dell’uso e i pulcini vengono vaccinati in incubatoio prima dell’arrivo in allevamento. L’approvvigionamento idrico avviene tramite acquedotto. CAPANNONE 1 La dimensione esterna è pari a 150,00 m di lunghezza e 15,00 m di larghezza per un totale di superficie coperta pari a 2.250 mq. La dimensione utile di allevamento interna è di 146,40 m di lunghezza e 14,00 m di larghezza per una superficie utile a terra pari a 2.050 mq. Le pareti della struttura sono grigie e la copertura in pannello “sandwich” coibentato color grigio. La pavimentazione interna del capannone è in c.a. per facilitare le operazioni di pulizia e disinfezione, sono presenti n. 4 vasche con capacità di 6 mc/l’una per lo stoccaggio delle acque di lavaggio del capannone a fine ciclo. Sono presenti 2 silos in vetroresina da 12 e 15 tonnellate/l’uno per lo stoccaggio del mangime. Il sistema di climatizzazione è affidato ad una centralina automatica che attraverso sonde ne regola il funzionamento. Le finestrature sono singole apribili internamente autonomamente in base ai sensori climatici a vasistas (90°) per circa 45 totali. La ventilazione di tipo forzato avviene grazie a 14 ventilatori (10 grandi e 4 piccoli) con la funzione di estrarre l’aria esausta del capannone e di abbassare la temperatura interna. L’impianto di ventilazione è combinato con il sistema di raffrescamento denominato “cooling” composto da pannelli evaporativi mantenuti bagnati d’acqua installati sui lati lunghi dei fabbricati in posizione opposta ai ventilatori. Una tale configurazione prevede che l’aria esterna viene aspirata e passando tramite questi pannelli si raffredda abbassando la temperatura all’interno della struttura e per restituire all’aria l’umidità persa per effetto della ventilazione. Nella stagione invernale per mantenere la temperatura interna idonea per gli animali è presente un sistema di riscaldamento integrato costituito da cappe radianti impiegate ad inizio ciclo e un generatore ad aria calda marca MASTER Mod. CF 75 Spark con potenza di 75 kw alimentati a metano. CAPANNONE 2 La dimensione esterna è pari a 150,00 m di lunghezza e 15,00 m di larghezza per un totale di superficie coperta pari a 2.250 mq. La dimensione utile di allevamento interna è di 146,40 m di lunghezza e 14,00 m di larghezza per una superficie utile a terra pari a 2.050 mq. Le pareti della struttura sono grigie e la copertura in pannello “sandwich” coibentato color grigio. La pavimentazione interna del capannone è in c.a. per facilitare le operazioni di pulizia e disinfezione, sono presenti n. 4 vasche con capacità di 6 mc/l’una per lo stoccaggio delle acque di lavaggio del capannone a fine ciclo. Sono presenti 2 silos in vetroresina da 12 e 15 tonnellate/ l’uno per lo stoccaggio del mangime. Il sistema di climatizzazione è affidato ad una centralina automatica che attraverso sonde ne regola il funzionamento. Le finestrature sono singole apribili internamente autonomamente in base ai sensori climatici a vasistas (90°) per circa 45 totali. La ventilazione di tipo forzato avviene grazie a 14 ventilatori (12 grandi e 2 piccoli) con la funzione di estrarre l’aria esausta del capannone e di abbassare la temperatura interna. L’impianto di ventilazione è combinato con il sistema di raffrescamento denominato “cooling” composto da pannelli evaporativi mantenuti bagnati d’acqua installati sui lati lunghi dei fabbricati in posizione opposta ai ventilatori. Una tale configurazione prevede che l’aria esterna viene aspirata e passando tramite questi pannelli si raffredda abbassando la temperatura all’interno della struttura e per restituire all’aria l’umidità persa per effetto della ventilazione. Nella stagione invernale per mantenere la temperatura interna idonea per gli animali è presente 6
Determinazione n. 640/21 un sistema di riscaldamento integrato costituito da cappe radianti impiegate ad inizio ciclo e un generatore ad aria calda marca MASTER Mod. CF 75 Spark con potenza di 75 kw alimentati a metano. L’alimentazione e l’abbeverata sono garantite da un impianto automatizzato per la distribuzione dell’alimento secco tramite coclea che smista il mangime nelle mangiatoie e da linee di abbeverata automatiche dotate di tazze anti-spreco distanti tra di loro 20 cm. Le attrezzature interne sono tutte realizzate con ferro zincato a caldo, in acciaio inossidabile, in p.v.c. o in neoprene e sono ugualmente facilmente pulibili e disinfettabili. La luce all’interno delle strutture di allevamento e garantita da illuminazione neon durante le ore diurne, il ritmo di 24 ore (a partire dai 7 giorni dopo l’accasamento, fino ai 3 giorni prima del carico) con periodi di oscurità di almeno 6 ore totali di cui 4 consecutive ad esclusione del periodo di attenuazione della luce. STATO FUTURO SOGGETTO A V.I.A. L’oggetto del presente procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale riguarda: Acquisizione di un capannone esistente distante circa 16 m dall’attuale centro aziendale con aumento della capacità produttiva dell’allevamento già esistente con conseguente superamento della soglia di VIA, pari a 85.000 posti per polli da ingrasso; Nuova distribuzione degli accessi nel centro IPPC: posizione arco di disinfezione, installazione locale biofiltro e recinzione del perimetro aziendale. Si riporta l’estratto della mappa catastale con indicata la numerazione dei fabbricati: 7
Determinazione n. 640/21 Nella seguente planimetria si osserva la disposizione del futuro centro aziendale. Con l’acquisizione della nuova struttura di allevamento verrà rivista la disposizione degli accessi all’impianto IPPC come si osserva dalla planimetria. All’ingresso dell’allevamento sarà collocato un arco per la disinfezione degli automezzi, con fondo impermeabilizzato in calcestruzzo. L’arco è provvisto di un sistema per l’irrorazione di una soluzione disinfettante che viene nebulizzata sull’intera carrozzeria e sulle ruote, allo scopo di neutralizzare eventuali microrganismi ed evitare la diffusione di epidemie nell’allevamento. Non si producono acque reflue di risulta. Sempre all’ingresso dell’allevamento è presente una struttura adibita a biofiltro dove sono presenti l’ufficio, i servizi igienici e gli spogliatoi per gli addetti. I piazzali interni del centro aziendale sono in calcestruzzo. Il progetto prevede la gestione dei tre capannoni come unico complesso zootecnico aziendale destinato all’allevamento avicolo un tempo gestiti da diverse aziende agricole. L’edificio che si acquisirebbe, oggetto di progetto, è un capannone avicolo ubicato nel territorio del Comune di Valeggio sul Mincio (VR) in un’area distinta al Catasto Terreni al foglio 50 mappale numero 438. Di seguito la descrizione del capannone: CAPANNONE 1 (IN PROGETTO) La dimensione esterna sarà pari a 127,00 m di lunghezza e 13,00 m di larghezza per un totale di superficie coperta pari a 1.651 mq. La dimensione utile di allevamento interna sarà di 120,00 m di lunghezza e 12,00 m di larghezza per una superficie utile a terra pari a 1.440 mq. All’ingresso della struttura si trova un locale tecnico che raggruppa tutti gli automatismi e funge da biofiltro grazie alla presenza della cosiddetta «dogana danese», rappresentata da una barriera fisica che non consenta l'accesso diretto del personale all'area dove si trovano gli animali, senza aver prima indossato calzature dedicate al singolo capannone. La pavimentazione interna del capannone verrà realizzata in c.a. per facilitare le operazioni di pulizia e disinfezione, e saranno presenti n. 4 vasche con capacità di 6 mc/l’una per lo stoccaggio delle acque di lavaggio del capannone a fine ciclo. Le pareti sono grigie e la copertura è in eternit. Viene attuato per tale struttura, ai sensi del DM 6 settembre 1994, il programma di valutazione e controllo dei materiali contenenti amianto al fine di non esporre a rischi inutili il personale che vi lavora. L’ultima valutazione delle condizioni di degrado della copertura in amianto (che si allega) è 8
Determinazione n. 640/21 stata fatta il 19/03/2020, a nome del proprietario Morandini Michele, ed è emerso che non è necessario l’intervento di bonifica ma è prevista la rivalutazione biennale dell’indice di degrado. Sono presenti 2 silos in vetroresina da 12 e 10 tonnellate/l’uno per lo stoccaggio del mangime. L’alimentazione e l’abbeverata sono garantite da un impianto automatizzato per la distribuzione dell’alimento secco tramite coclea che smista il mangime nelle mangiatoie e da linee di abbeverata automatiche dotate di tazze anti-spreco distanti tra di loro 20 cm. Le attrezzature interne sono tutte realizzate con ferro zincato a caldo, in acciaio inossidabile, in p.v.c. o in neoprene e sono ugualmente facilmente pulibili e disinfettabili. Il sistema di climatizzazione è affidato ad una centralina automatica che attraverso sonde ne regola il funzionamento. Le finestrature sono singole apribili internamente autonomamente in base ai sensori climatici a vasistas (90°) per circa 30 totali. La ventilazione di tipo forzato avviene grazie a 12 ventilatori (8 grandi e 4 piccoli) e la gestione degli stessi è affidata ad una centralina automatica che attraverso sonde ne regola il funzionamento. L’impianto di ventilazione è combinato con il sistema di raffrescamento denominato “cooling” composto da pannelli evaporativi mantenuti bagnati d’acqua installati sui lati lunghi dei fabbricati in posizione opposta ai ventilatori. Una tale configurazione prevede che l’aria esterna viene aspirata e passando tramite questi pannelli si raffredda abbassando la temperatura all’interno della struttura e per restituire all’aria l’umidità persa per effetto della ventilazione. Nella stagione invernale per mantenere la temperatura interna idonea per gli animali è presente un sistema di riscaldamento integrato costituito da cappe radianti impiegate ad inizio ciclo e un generatore ad aria calda marca MASTER Mod. CF 75 Spark con potenza di 75 kw alimentati a metano. Di seguito le tabelle riassuntive con le caratteristiche delle tre strutture di allevamento: OPERE DI MITIGAZIONE Il centro aziendale si colloca in un’area esclusivamente agricola, circondato da terreni coltivati a seminativo vicino alle case dei proprietari del centro IPPC e lontano dal centro abitato. Con l’acquisizione del nuovo capannone, vista la stima delle emissioni in atmosfera del Dr. Agr. Gianni Mecenero, non si prevede la piantumazione di nuove piante. Ad Est non è presente nessuna forma di mitigazione ma è stato posizionato un telo frangivento per il contenimento delle emissioni dei ventilatori. 9
Determinazione n. 640/21 A Nord ed a Sud dei capannoni 2 e 3 è presente un filare di siepi come forma di mitigazione; Ad Ovest, lungo il lato nel capannone 1, non è presente nessuna forma di mitigazione poiché vi è una cancellata per la delimitazione della proprietà. Davanti ad ogni gruppo di ventilatori viene installata una recinzione con un telo oscurante frangivento per mitigare la diffusione delle polveri che fuoriescono dagli stessi. OPERE DI COMPENSAZIONE Poiché non è prevista la costruzione di nuovi fabbricati e pertanto non verrà sottratta superficie agricola, non sono previsti interventi a carattere compensativo. PARAMETRI GENERALI DELL'ALLEVAMENTO Il ciclo produttivo è di tipo tutto pieno e tutto vuoto della durata di circa 35 giorni per i polli più leggeri da rosticceria o di 50 giorni per i polli tipo broiler; 7/15 giorni sono destinati al periodo di vuoto sanitario. All’anno si svolgono circa 5,5 cicli. I polli da carne vengono accasati ad un’età di un giorno con peso vivo di 30-35 grammi ed a cominciare dal 35° giorno di ciclo viene effettuato lo sfoltimento, solitamente delle femmine e dei polletti più leggeri. Lo sfoltimento riguarda circa un terzo dei capi accasati che verranno portati al macello come polli di categoria leggera. I restanti capi continueranno a crescere fino al raggiungimento del peso richiesto. Tale pratica consente di accasare un maggior numero di capi garantendo comunque il rispetto del benessere animale in ogni momento del ciclo. La Valutazione di Impatto Ambientale e la successiva Autorizzazione Integrata Ambientale prevedono che venga determinata la capacità produttiva massima dell’impianto da autorizzare. Nel caso degli allevamenti zootecnici questa deve essere determinata dal numero massimo di posti disponibili in condizioni di piena utilizzazione delle superfici utili di stabulazione, escludendo corsie di alimentazione, aree di servizio, ecc. La potenzialità massima di accasamento si calcola secondo la nota della Commissione AIA e di VIA della Provincia di Verona n. 44664 del 29/04/2013, in base alla superficie utile con densità massima di 33 kg/mq (benessere animale) e un peso finale di capi non inferiore a 1,5 kg (ipotesi di sole femmine). Una volta acquisito il terzo capannone all’interno del centro aziendale si avrà la seguente capacità produttiva: L’azienda presenterà la domanda di adesione alla deroga al benessere animale all’ULSS 09 SCALIGERA, per il terzo capannone in quanto per i due esistenti ne è già in possesso, per poter allevare fino ad un peso vivo di 39 kg/mq. In questo caso la deroga permette alla ditta di aumentare il peso vivo finale allevato, ma non consente di aumentare il numero di capi calcolato precedentemente (114.124). 10
Determinazione n. 640/21 Nella tabella seguente si osserva la capacità di allevamento applicando la deroga a fine ciclo: Durante lo svolgimento del normale ciclo produttivo si considera una mortalità che interessa complessivamente un ulteriore 5% dei capi (media degli ultimi cicli nell’allevamento Casar). La presenza media di allevamento è stata considerata valutando, i capi massimi accasabili dedotti della mortalità media avuta negli ultimi anni e moltiplicati per i giorni medi di occupazione dell’allevamento al netto dei vuoti sanitari obbligatori tra un ciclo e l’altro. Per tanto la presenza media potenziale ponderata con i periodi di vuoto sanitario, si attesta attorno ai 82.000 capi per un peso vivo medio di 82 tonnellate. MIGLIORI TECNICHE A DISPOSIZIONE / BAT Le Migliori Tecniche Disponibili (MTD) devono fare riferimento all’applicazione alla Decisione di Esecuzione (UE) 2017/302 della Commissione del 15 febbraio 2017 (“BAT Conclusion”). In particolare le conclusioni sulle BAT riguardano i seguenti processi e attività che si svolgono nell'azienda agricola: gestione alimentare; preparazione dei mangimi; allevamento (stabulazione); raccolta e stoccaggio della pollina; spandimento agronomico della pollina; deposito delle carcasse. A.2 - QUADRO PROGRAMMATICO Descrizione del sito L’allevamento è situato in Provincia di Verona, nel territorio comunale di Valeggio sul Mincio, nella pianura veneta a circa 5 km dal confine con la Regione Lombardia. Il Comune di Valeggio sul Mincio, con popolazione residente di circa 15.500 abitanti, si sviluppa su una superficie di circa 64 Kmq e ha un'altezza media sul livello del mare di 88 m. I confini amministrativi interessano: a Nord i Comuni di Peschiera del Garda e Castelnuovo del Garda; ad Est i Comuni di Sona, Sommacampagna e Villafranca di Verona; a Sud-Est con il Comune di Mozzecane; a Sud-Ovest i territori della Regione Lombardia con i Comuni di Roverbella, Marmirolo, Volta Mantovana, Monzambano e Ponti sul Mincio. Il territorio comunale, dal punto vista orografico, e abbastanza omogeneo ed e situato in corrispondenza del passaggio tra l’alta e la bassa pianura. Il centro aziendale si trova in un contesto di agricoltura caratterizzata da elementi di scarsa presenza umana. L’intensificarsi delle diverse attività di allevamento, che assumono tra l’altro un’importanza rilevante all’interno dell’economia locale, ha avuto inoltre importanti ripercussioni sul territorio. Negli ultimi decenni si è verificato, infatti, un progressivo abbandono dell’edilizia rurale storica a favore di sistemi industriali di produzione; le stalle e i capannoni seguono ora la tipologia dei prefabbricati estranea al contesto architettonico in cui sono inserite. 11
Determinazione n. 640/21 L’area oggetto di studio si trova nella porzione Sud-Est del Comune di Valeggio sul Mincio, relativamente alla Carta Tecnica Regionale (C.T.R.) di seguito ed individuato dalle coordinate Gauss – Boaga longitudine est x: 1638024.65 e latitudine nord y: 5021993.46. Il centro aziendale si svilupperà nei capannoni così classificati al catasto del Comune di Valeggio sul Mincio: L’area è classificata nel vigente Piano Regolatore Generale (P.R.G.) in zona agricola E destinata all’insediamento ed all’esercizio dell’attività agricola. Adiacenti al nuovo capannone in gestione sono presenti altri capannoni per l’allevamento avicolo attivi gestiti da altra ditta. Gli strumenti di pianificazione e programmazione oggetto di valutazione rispetto i quali non sono presenti elementi conflittuali fra il progetto oggetto di valutazione e il piano programmatico del territorio a cura di regione, Provincia e Comune sono i seguenti: STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE E PROGRAMMAZIONE A LIVELLO REGIONALE PIANO TERRITORIALE REGIONALE DI COORDINAMENTO (PTRC VIGENTE) PIANO D’AREA “GARDA-BALDO” PIANI DI BACINO “FISSERO - TARTARO – CANALBIANCO” PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE E PROGRAMMAZIONE A LIVELLO PROVINCIALE 12
Determinazione n. 640/21 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE DI VERONA (PTCP) PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO (PAT) PIANO DEGLI INTERVENTI (PI) STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE E PROGRAMMAZIONE A LIVELLO COMUNALE PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO A.3 - QUADRO AMBIENTALE Si riportano di seguito le valutazioni effettuate dal tecnico incaricato dal proponente in merito al potenziale impatto sulle matrici ambientali. IMPATTO SUL PAESAGGIO Stato di fatto Il centro aziendale si colloca in un’area esclusivamente agricola, circondato da terreni coltivati a seminativo lontano dal centro abitato. L’insediamento zootecnico presenta due fabbricati senza alcun tipo di mascheramento lungo il perimetro aziendale, questo si traduce in un peggiore inserimento paesaggistico delle opere ed una maggiore visibilità delle stesse agli occhi di un osservatore esterno. Stato di progetto Il progetto proposto non prevede la realizzazione di nuove strutture permanenti e pertanto non si avranno impatti sul paesaggio e alterazioni al territorio. L’allevamento non ha nelle vicinanze nessun elemento di pregio paesaggistico da preservare, come si può vedere dalla tavola del PTCP. La semplicità dei volumi e delle forme dei fabbricati utilizzati per l’allevamento di avicoli fanno si che questi si amalgamino con la geometria del luogo. La panoramica, dettata dal contesto agricolo non viene più di tanto deturpata anche per la presenza sparsa di realtà agricole nelle vicinanze. Il paesaggio circostante è costituito principalmente da terreni coltivati a seminativo. Il progetto proposto non comporta un danno a beni storici o monumentali in quanto non ve ne è la presenza nei dintorni. IMPATTO SULLA VIABILITÀ Stato di fatto Per quanto riguarda i trasporti che riguardano lo stabilimento, questi interessano essenzialmente il trasporto degli animali (a inizio e fine ciclo), il trasporto del mangime, della pollina e degli animali morti. I mezzi del carico degli animali sono concentrati in alcuni giorni dell’anno, in corrispondenza del maggior consumo di mangime e con l’invio degli animali al macello. Il trasporto della pollina avviene esclusivamente a fine ciclo. Fase di cantiere Non prevista poiché non si eseguiranno opere edili. Fase di esercizio Non essendoci opere da realizzarsi di costruzione si consegue che l’opera non arrecherà modifiche e non avrà impatti significativi sulla viabilità stradale della zona oltre ai già presenti. Con la conduzione della Soc. Agr. Casar i tre capannoni verranno gestiti come unico impianto produttivo seguendo lo stesso ciclo di allevamento. In questo modo verranno utilizzati automezzi con dimensioni adeguate per il trasporto della quantità necessaria per soddisfare le esigenze del nuovo centro affinchè si limitino il più possibile il passaggio dei veicoli. Il seguente prospetto mette a confronto il traffico indotto dall'allevamento allo stato di fatto e allo stato in esercizio futuro, calcolato in ingresso e uscita alla capacità massima, durante l’esercizio 13
Determinazione n. 640/21 dell’attività produttiva del complesso zootecnico. Come si evince dalla suddetta tabella si stima un transito annuale di circa 396 viaggi nell’intero complesso zootecnico considerando 5,5 cicli/anno. Si precisa che il transito sarà concentrato nei giorni di effettivo allevamento dei polli, mentre potrà raggiungere un livello pari a zero nei giorni di vuoto sanitario. Anche all’interno del medesimo ciclo di produzione si evidenziano diverse concentrazioni settimanali del transito veicolare in funzione delle diverse fasi di allevamento. Il transito di automezzi sarà sicuramente concentrato a fine ciclo quando l’alimentazione dei capi richiederà una fornitura di mangime superiore. In questa fase avremo, inoltre, anche il maggior trasferimento di pollina e l’uscita dei polli dai ricoveri. Per contro nelle prime fasi di accrescimento dei pulcini, viste le ridotte esigenze alimentari e produzione di reflui, i mezzi in ingresso all’allevamento saranno meno di uno al giorno di media. Per tutta la durata del ciclo produttivo, per almeno due volte al giorno, il gestore si recherà presso lo stabilimento per compiere le normali operazioni di gestione dell’allevamento. I trasferimenti si intensificheranno sicuramente durante la fase iniziale di riempimento dei ricoveri e della fase finale di allontanamento dei polli. Durante il periodo di fermo la presenza degli operatori sarà limitata alla pulizia degli interni e ed alla manutenzione degli impianti. L’accesso all’allevamento, per lo scarico/carico delle materie prime e/o dei prodotti arrivando dal casello autostradale di da Nogarole Rocca (es. arrivo dei mangimi) si percorre la Strada Provinciale 53, si costeggia il paese di Mozzecane, si accede in Via G. Mazzini e si arriva il Località Casar. IMPATTO SULLE ACQUE Stato di fatto Per le acque superficiali il rischio maggiore di inquinamento deriva sostanzialmente dal ruscellamento di nitrati, sostanza organica, azoto ammoniacale e fosforo. Il fenomeno è influenzato da molteplici fattori quali ad esempio la permeabilità del terreno, stato di umidità e pendenza, copertura vegetazionale, quantità e intensità delle piogge. Non sono presenti scarichi in tutto il complesso zootecnico. L’impatto sulle acque profonde è imputabile al rischio d'inquinamento dovuto a percolazione di deiezioni prodotte e stoccate in allevamento. I pavimenti delle strutture di allevamento hanno pavimentazione in c.a., pertanto eventuali perdite risulteranno facilmente rilevabili visto che la pulizia delle strutture viene monitorata affinché nulla fuoriesca e possibili sversamenti saranno immediatamente individuati. Tutte le scelte gestionali 14
Determinazione n. 640/21 garantiscono il rispetto della matrice idrica e per tale motivo non si rileva un impatto significativo sul terreno circostante. Stato di progetto Non essendoci opere da realizzarsi di costruzione si consegue che l’opera non arrecherà modifiche e non avrà impatti significativi sulle acque. Con la realizzazione del locale adibito a biofiltro verranno inseriti i servizi igienici e poiché la zona non è servita da fognatura comunale lo scarico sarà costituito da impianto di subirrigazione composto da tubazioni in PVC e fossa Imhoff realizzato a regola d’arte nel rispetto della normativa. Non sono presenti altri scarichi in tutto il complesso zootecnico e ulteriori impatti sulle acque sotterranee o superficiali. IMPATTO SUI TERRENI Stato di fatto L’impatto sui terreni risulta limitato in quanto l’intera produzione della pollina viene ceduta a ditte con cui il gestore ha contratti di cessione reflui e solo le acque di lavaggio dei capannoni, contenente una bassissima percentuale di azoto, viene distribuita su terreni condotti nel comune di Valeggio sul Mincio (VR) nel rispetto della normativa vigente che prevede un quantitativo massimo di azoto al campo pari a 170kg/ha per le ZVN e 340 kg/ha per le ZNVN. Per tale motivo non si rileva nella situazione autorizzata un impatto significativo sul terreno circostante. Stato di progetto La produzione complessiva stimata di effluenti d’allevamento, considerando la capacità massima, ammonterà a 1.084 mc di pollina. L’impatto sui terreni risulterà limitato in quanto l’intera produzione della pollina verrà ceduta a ditte con cui il gestore ha contratti di cessione reflui e solo le acque di lavaggio dei capannoni, contenente una bassissima percentuale di azoto, verrà distribuita su terreni condotti nel comune di Valeggio sul Mincio (VR) nel rispetto della normativa vigente che prevede un quantitativo massimo di azoto al campo pari a 170kg/ha per le ZVN e 340 kg/ha per le ZNVN. Per tale motivo non si rileva un impatto significativo sul terreno circostante a progetto ultimato. IMPATTO SULL’ARIA Stato di fatto Gli inquinanti maggiormente rappresentativi nel caso degli allevamenti avicoli sono individuati nell’ammoniaca, nel protossido di azoto, nel metano e nelle polveri (su questi inquinanti si concentra anche l’attenzione della normativa ambientale di settore, con particolare riguardo all’IPPC). Le emissioni in atmosfera possono verificarsi durante le fasi di gestione di: stabulazione degli animali; trattamento delle deiezioni; stoccaggio delle deiezioni; distribuzione delle deiezioni sui terreni. Nel caso in esame le emissioni attese derivano unicamente dalla fase di stabulazione degli animali, in quanto la pollina viene ceduta interamente ad una Ditta esterna e quindi presso l’azienda non vengono attuate le operazioni di trattamento, stoccaggio e distribuzione. A tale riguardo deve inoltre essere osservato che le emissioni di protossido di azoto sono imputabili in massima parte agli stoccaggi ed alla distribuzione in campo delle deiezioni, pertanto nel caso in esame, in assenza di stoccaggi della pollina, risultano estremamente limitate. Stato di progetto La realizzazione dell’opera in progetto avrà sicuramente ripercussioni di tipo chimico sull’aria nell’intorno dell’impianto. Come noto gli allevamenti e gli effluenti d’allevamento rilasciano nell’atmosfera numerose sostanze tra cui ammoniaca, metano, composti solforati, acidi deboli ed 15
Determinazione n. 640/21 aldeidi responsabili tra l’altro di odori molesti. Per stimare l’impatto del nuovo allevamento nei confronti delle emissioni in aria rispetto alla situazione attuale si è fatto ricorso all’applicativo online BAT-TOOL sviluppato da CRPA su incarico della Regione Emilia-Romagna nell’ambito del progetto PREPAIR appositamente per il comparto agrozootecnico. Il programma basa la sua analisi sui componenti fondamentali per l'atmosfera, quali l’ammoniaca, metano e protossido di azoto, che vengono prodotti dagli animali allevati e dagli effluenti zootecnici. In particolar modo viene analizzata la gestione dei polli e delle loro deiezioni durante le tre fasi principali dell’allevamento ovvero stabulazione, stoccaggio e distribuzione in campo degli effluenti. L’elaborazione mostra la produzione complessiva allo stato attuale alla capacità massima ed il riparto fra le fasi di stabulazione, stoccaggio e distribuzione dei principali inquinanti gassosi: ammoniaca (NH3), protossido (N2O) di azoto e metano (CH4). Di seguito si vede rappresentata l’elaborazione con la produzione di inquinanti allo stato futuro alla capacità massima. Come si osserva la totalità dell’emissione in ambiente di ammoniaca (100%) avviene in fase di stabulazione. La differenza tra le due situazioni è proporzionata all’acquisizione del nuovo capannone con un aumento delle emissioni di NH3 da 6.056 kg a 8.183 kg. Gli elaborati forniscono i risultati del confronto delle tecniche adottate nell’allevamento in esame rispetto a situazioni di riferimento o standard (azienda standard = azienda che adotta sistemi di riferimento in tutte le fasi). Esso consente di evidenziare i punti deboli dell’impianto, dove concentrare eventuali sforzi tesi alla riduzione delle emissioni. In entrambe le situazioni, attuale e futura, si hanno emissioni di ammoniaca molto inferiori rispetto all’azienda di riferimento. L’azienda presenterà strutture di allevamento dotate di coibentazione del tetto, ventilazione forzata, abbeveratoi antispreco ritenute le migliori tecnologie disponibili (MTD) presenti attualmente sul mercato, pertanto si ritiene che l’azienda a livello strutturale e di gestione non possa operare ulteriori miglioramenti. Le emissioni odorigene risultano in generale superiori nella stagione estiva, a causa delle temperature più alte che favoriscono sia i processi di degradazione sia la volatilizzazione dei composti, tuttavia la ventilazione opera una riduzione della concentrazione degli odori. A tale riguardo si ricorda che nei capannoni sarà presente una ventilazione ad aria forzata con ventilatori estrattori in grado di provvedere ad una idonea diluizione degli odori. Si ritiene che l’impatto odorigeno dell’allevamento sia nel complesso ridotto. La presenza di idonee barriere vegetali di mitigazione consentirà inoltre di moderare la 16
Determinazione n. 640/21 concentrazione di odori molesti. I parametri della qualità dell’aria possono essere condizionati anche dalle emissioni dovute ai mezzi utilizzati per il trasporto degli avicoli, del mangime, della pollina e delle auto di servizio degli addetti. Visto il numero ridotto dei mezzi necessari alla normale attività produttiva si ritiene che le emissioni di gas, quali ad esempio anidride solforosa, siano da considerarsi trascurabili quindi non in misura tale da alterare la qualità dell’aria. Per valutare l’impatto odorigeno dell’allevamento si prende in considerazione anche l’intensità e la direzione del vento nella zona d’esame, come descritto nel paragrafo “1.3.4 INQUADRAMENTO CLIMATICO”. Poiché la direzione del vento è Nord-Est moderato ma costante da dicembre ad aprile e debole i restanti mesi si esclude un possibile impatto odorigeno dell’impianto verso la Regione Lombardia. Il primo ricettore nella direzione del vento si trova a 50 m ed è una casa di abitazione, dei soci della Soc. Agr. Casar. Non avendo mai avuto segnalazioni per odori molesti provenienti dall’impianto pertanto e viste le sopramenzionate valutazioni si ritiene che il progetto non avrà significativi impatti odorigeni sul territorio. Le emissioni di polveri dall’allevamento non sono facilmente quantificabili. La conformazione del punto di carico dei silos, il sistema di chiusura con coperchio e la metodologia di rifornimento degli stessi consentirà di minimizzare la dispersione di polveri nell’ambiente. La diffusione di polveri in atmosfera si può ricondurre, invece, alla ventilazione forzata all’interno dei capannoni che può liberare verso l’esterno del particolato proveniente sia dal mangime che dal piumaggio degli animali. Tali residui tenderanno comunque a depositarsi a terra nelle immediate vicinanze delle stalle e verranno periodicamente rimossi per evitare ammassi di ingenti quantità. Complessivamente si ritiene che le emissioni di polveri siano da considerarsi trascurabili anche in funzione delle barriere vegetali presenti intorno al centro aziendale. IMPATTO SULLA BIOSICUREZZA Stato attuale All’ingresso dell’allevamento è presente l’area di disinfezione manuale degli automezzi, con fondo impermeabilizzato in calcestruzzo. La soluzione disinfettante che viene nebulizzata sull’intera carrozzeria e sulle ruote, allo scopo di neutralizzare eventuali microrganismi ed evitare la diffusione di epidemie nell’allevamento. Non si producono acque reflue di risulta. I piazzali interni del centro aziendale sono cementati ed ogni capannone ha un piazzale in calcestruzzo posto all’inizio e alla fine dello stesso per le operazioni di pulizia e di carico a fine ciclo. All’ingresso di ogni capannone, prima di accedere all’area di allevamento, si trova un locale tecnico, una zona che funge da biofiltro grazie alla presenza della cosiddetta «dogana danese», rappresentata da una barriera fisica che non consente l'accesso diretto del personale all'area dove si trovano gli animali, senza aver prima indossato calzature dedicate al singolo capannone. Non sono presenti servizi igienici. Stato di progetto Con l’acquisizione della nuova struttura di allevamento verrà rivista la disposizione degli accessi all’impianto IPPC: all’ingresso dell’allevamento sarà collocato un arco per la disinfezione degli automezzi, con fondo impermeabilizzato in calcestruzzo. L’arco è provvisto di un sistema per l’irrorazione di una soluzione disinfettante che viene nebulizzata sull’intera carrozzeria e sulle ruote, allo scopo di neutralizzare eventuali microrganismi ed evitare la diffusione di epidemie nell’allevamento. Non si producono acque reflue di risulta. Sempre all’ingresso dell’allevamento è presente una struttura adibita a biofiltro dove sono presenti l’ufficio, i servizi igienici e gli spogliatoi per gli addetti. Inoltre verranno mantenuti gli attuali sistemi di biosicurezza all’interno delle strutture con i seguenti accorgimenti: la struttura e gli spazi di carico/scarico hanno pavimento impermeabile in cemento lisciato 17
Determinazione n. 640/21 pulibile; per le pareti e i pavimenti sono perfettamente lisci per facilitare notevolmente le operazioni di pulizia e disinfezione sia interna che esterna; tutte le attrezzature di allevamento interne saranno facilmente pulibili e disinfettabili, in materiali tipo PVC o reti metalliche zincate, quindi durature nel tempo; efficaci reti antipassero su tutte le aperture necessarie per la ventilazione della struttura; all’ingresso dei capannoni prima dell’area di carico sarà collocato un arco per la disinfezione degli automezzi, con fondo in calcestruzzo per la raccolta delle eventuali acque di lavaggio; è presente un’area lungo tutto il perimetro esterno del capannone, con fondo in ghiaia facilmente diserbabile così da impedire la crescita di erba e che facilita le operazioni di pulizia; prima di poter arrivare alla zona di allevamento il locale tecnico funzionerà da filtro con obbligo ad un cambio del vestiario prima dell’ingresso o prima dell’uscita. Anche i visitatori avranno a disposizione vestiti e calzari monouso; sarà implementato e mantenuto in piena attività un piano di derattizzazione nelle aree di allevamento, già presenti negli attuali; si adotta una cella refrigerata per la conservazione delle carcasse degli animali morti posizionata all’interno dell’area di allevamento. La raccolta sarà effettuata da ditte autorizzate, effettuato a fine ciclo produttivo nel periodo di vuoto sanitario in cui sono condotte le pulizie e le disinfezioni, e le carcasse degli animali da smaltire sono portate al mezzo dagli operatori ambientali per impedire l’accesso alle aree interne; lo svuotamento dell’allevamento avviene in pochi giorni, attraverso l’utilizzo di automezzi e squadre per il carico ad uso esclusivo dell’allevamento, fino al completamento del carico. Tutti gli operatori esterni accederanno all’allevamento solo dopo passaggio in zona biofiltro con cambio del vestiario; sarà rispettato un periodo minimo di 7/15 giorni di vuoto biologico previsto ad ogni fine ciclo, con pulizia e disinfezione dell’impianto prima dell’accasamento della nuova nidiata. IMPATTO AMBIENTE FISICO EMISSIONI DI RUMORI MOLESTI Stato di fatto Le principali sorgenti sonore che potrebbero determinare un contributo acustico sono riconducibili principalmente: al traffico veicolare legato all’attività di carico e scarico pulcini/polli nonché al trasporto della pollina, evento sporadico e di breve durata durante il ciclo di allevamento; al sistema di condizionamento interno dei capannoni a mezzo di ventole, si tratta di impianti nuovi con un’emissione di rumore molto contenuta; ai generatori di corrente elettrica in caso di emergenza, evento raro e di limitata durata durante un guasto agli impianti elettrici; durante il giorno quando gli animali sono presenti nelle strutture, i capannoni sono dotati di adeguato isolamento acustico tale per cui dall’esterno è praticamente inavvertibile la presenza all’interno dei capi. La quantità di rumore emessa dall’allevamento durante la fase di attività risulta pertanto alquanto modesta e contenuta dai sistemi che il gestore ha adottato e che intenderà adottare. La verifica di impatto acustico viene sviluppata sulla base di una specifica indagine acustica svolta in prossimità dei luoghi in esame, ed in prossimità dei potenziali ricettori presenti nell’immediato intorno. Nel caso in esame, un sopralluogo in sito ha evidenziato la presenza, come indicato dalla figura sottostante, di alcuni ricettori prossimi all’allevamento. 18
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