PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE - numero 2 GIORNATA DI PRESENTAZIONE DEL CODICE DEONTOLOGICO - OPI Verona
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE CODICE DEONTOLOGICO SINTESI CODICE DEONTOLOGICO GIORNATA DI numero 2 DELLE PROFESSIONI PRESENTAZIONE DEL CODICE aprile - giugno 2019 INFERMIERISTICHE DEONTOLOGICO...
SOMMARIO EDITORIALE 1 INTERVENTO Il Codice Deontologico: una promessa oltre il tempo e lo spazio 2 CODICE DEONTOLOGICO DELLE PROFESSIONI INFERMIERISTICHE 6 SINTESI Giornata di presentazione del codice deontologico delle professioni infermieristiche 28 Pubblicazione trimestrale. Questo numero è stato chiuso il 08 luglio 2019. Direttore Responsabile: Marina Vanzetta Comitato di redazione: Vallicella Franco, Dal Corso Dario, Verzè Alessia, Tabarini Gabriella, Ballarin Silvana, Bernardelli Stefano, Bonetti Lorella, Cengia Maria Grazia, Maculan Massimiliano, Meorali Francesco, Molinari Luca, Ortolani Riccardo, Pasquetto Francesca, Zanini Giovanni, Zanolli Barbara. Redazione: Vanzetta Marina, Cengia Maria Grazia, Bernardelli Stefano, Zanolli Barbara, Molinari Luca, Marcot- to Enrico. Editore: OPI - Ordine delle Professioni Infermieristiche di Verona, via Cà di Cozzi 14/a, 37124 Verona Note editoriali: Gli articoli inviati dovranno essere corredati dal titolo, dalle note bibliografiche, cognome e nome dell’autore e qualifica professionale, ente o istituto di appartenenza, recapito postale e telefonico. Dovranno essere inviati alla sede OPI - Ordine delle Professioni Infermieristiche di Verona, via Cà di Cozzi 14/a, 37124 Verona - E-maili nfo@ipasviverona.com al Direttore di Prospettive Infermieristiche. Si autorizza, nel rispetto delle comuni regole di salvaguardia delle pubblicazioni scientifiche e dei diritti d’autore, la riproduzione a scopo didattico e informativo degli articoli di Prospettive Infermieristiche purchè con citazione esplicita dell’autore e della rivista. I punti di vista e le opinioni espressi negli articoli sono degli autori e non rispettano necessariamente quelli dell’Editore. Manoscritti e fotografie anche se non pubblicati non saranno restituiti. L’Editore è a disposizio- ne di tutti gli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte, nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere debita autorizzazione. Progetto grafico e impaginazione: cocchi&cocchi [www.cocchiecocchi.it]
Il nuovo Codice Deontologico delle professioni EDITORIALE infermieristiche I l 21 giugno scorso è stato presentato a Roma il nuovo Codice Deontologi- co delle professioni infermieristiche, approvato dal Consiglio Nazionale di FRANCO VALLICELLA FNOPI il 13 aprile 2019. Presidente Collegio OPI di Verona Erano tutte le maggiori istituzioni sanitarie del Paese dal ministro della Salute al presidente della Conferenza delle Regioni, dai presidenti (e vicepresidente) delle Commissioni Igiene e Sanità del Senato e Affari sociali della Camera al commissario Iss, dal direttore del Bambino Gesù di Roma a quello della FAVO, dal presidente FnomCeo al presidente di Federanziani, dal commissa- rio Enpapi ai rappresentanti delle religioni. Il nuovo Codice Deontologico è innovativo, aggiornato, partecipato, fatto dagli infermieri per gli infermieri, per i cittadini: 53 articoli, 8 capi, risultato di 3 anni di lavoro, 42 giornate di incontri, 120 giornate di consultazioni pubbliche, 80 gli enti che hanno partecipato alla stesura. Questo codice, il quinto – il primo nel 1960, nel 1977 il secondo, nel 1999 il terzo e nel 2009 il quarto – è un’innovazione che affonda le radici nella nostra storia, ma guarda al futuro per salvaguardare la volontà espressa dalla persona da trattamenti incongrui o non ritenuti coerenti con la percezione di vita o di salute. Una promessa oltre il tempo lo ha definito il Prof Edoardo Manzoni, filosofo, storico, infermiere, che ha chiuso il suo intervento* così: “Affidare una pro- messa al futuro è aprire orizzonti di senso, cosicché si possa affermare con Nietzsche, “Chi ha un “perché” per vivere può sopportare quasi qualsiasi “come””. Buona lettura. * La relazione integrale è pubblicata di seguito insieme alla sintesi della relazione di Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni). PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE 1
INTERVENTO Il Codice Deontologico: una promessa oltre il tempo e lo spazio C’è sempre un prima. le persona e quale professionista - a cura di EDOARDO MANZONI Nelle società occidentali, abituate come agente morale che persegue il alla relatività e alla immediatezza, il Bene. Si, il Bene prima di ogni cosa, Filosofo, storico, infermiere. prima sembra essersi assottigliato ma prima di ogni altro fine e, soprattutto, vi è sempre un prima. Una premessa mai assecondandolo a nessun fine. ed una promessa che vengono prima Ecco allora che questo pro del termi- di ogni fatto professionale: prima di ne promessa diventa pro-attività che ogni incontro assistenziale, prima di realizza il divenire proprio delle più ogni organizzazione sanitaria, prima moderne teorie scientifiche di assi- di ogni evento giuridico del paese, stenza infermieristica. prima di ogni evidenza scientifica, prima di ogni quotidianità infermieri- Il Bene prima di ogni cosa. Esso, stica. C’è un prima. soprattutto in una professione di ser- vizio è sempre fine e, solo in subor- BIBLIOGRAFIA Tra premessa e promessa cambia dine, mezzo. Scrive Aristotele: «Noi una sola vocale ma si apre un diver- diciamo dunque che è più perfetto il 1 - Aristotele, Etica Nicomachea, I, 7, so e composito universo di significati. fine che si persegue di per sé stesso 1097a-b che non quello che si persegue per un 2 - H.Jonas, Il principio della La premessa, al di la dell’utilizzo nel altro motivo e che ciò che non è scel- responsabilità. Un etica per la civiltà ragionamento di sillogismo, indica un to mai in vista d’altro è più perfetto tecnologica, Einaudi, 2009 (1979) evento anteriore, preliminare, antece- dei beni scelti contemporaneamente 3 - H.Jonas, ibidem dente alla linea presa a riferimento. per sé stessi e per queste altre cose, e insomma il bene perfetto è ciò che La promessa invece - dal latino man- deve esser sempre scelto di per sé e dare avanti - indica una volontà vir- mai per qualcosa d’altro”1. tuosa un impegno che non si esauri- sce nell’anteriore ma proietta la sua Riprende Jonas nel secolo scorso: azione nel dopo, nel sempre. Non “Nella capacità di avere degli sco- basta tuttavia fermarsi alla origine pi in generale possiamo scorgere un latina, perché il termine, risalente bene-in-sé, la cui infinita superiorità al greco antico (Υπόσχεση), intende- rispetto ad ogni assenza di scopo va per promessa, come derivazione dell’essere è intuitivamente certa”2. del nome del più famoso dei Titani: Ecco perché la promessa viene prima Prometeo (Προμηθεύς), il dio amico di ogni cosa; essa guida il pensiero dell’uomo, la capacità di proiettarsi e la mano nel tempo perché nulla nel futuro, di mettere avanti la vita vo- possa scalfire la purezza del Bene. luta o negata. “L’archetipo di ogni responsabilità è la cura per l’uomo”, scrive ancora Jo- Una promessa viene data in affida- nas3. Una responsabilità che traspor- mento al futuro: indipendentemente ta l’Etica verso la Deontologia. dalla vita che verrà e proprio a parti- re dalla vita che si è scelta e si gene- La promessa a priori non può essere, ra. Il Codice Deontologico dell’infer- per una professione solo una dimen- miere è una promessa che realizza sione Etica ma Deontologica, capace quindi in sé il prima, il durante e il di incontrare la conoscenza propria dopo. In esso si legge intellegibile l’a- della disciplina e guidare il compor- desione al modello aristotelico delle tamento professionale e sociale. In Virtù che identifica l’infermiere - qua- ottica di empirismo logico, la Deonto- 2
INTERVENTO logia, realizza l’incontro tra l’oggetto istanze dei cittadini e il meraviglioso di studio ed il metodo, da un lato, progresso della civiltà tecnologica. Il BIBLIOGRAFIA e lo scopo, dall’altro, così che possa dovere della scienza si pone al servi- 4 - H. Jonas, op.citata generarsi l’apparato teleologico del- zio dell’ideale di Bene e la promessa la disciplina, il sapere teoricamente genera fiducia, relazione, benessere, 5 - Codici Deontologici 1960, 1977, 1999,2009,2019 teorico, come direbbe Aristotele, ca- umanità piena. pace di trovare sintesi tra Valori etici ed evidenza scientifica. Ecco perché la promessa ha, al con- tempo, immanenza e cambiamento in Questa promessa ha diverse dimen- sé. Ecco perché i Codici Deontologici sioni. È la promessa che ciascun in- debbono essere periodicamente rivi- fermiere compie quando, iscrivendosi sti5: il valore si fa storia, la promessa all’Ordine, dichiara simbolicamente diviene l’adesso che si affida al futuro. a tutti coloro che incontrerà - senza averli ancora conosciuti - la sua scel- Per un professionista non vi è bene ta di servizio all’uomo; è la promessa più alto del suo apparato Deonto- quotidiana che ciascuno di noi rinno- logico che diviene norma di vita al va nell’avviarsi all’incontro con l’altro; di sopra di ogni obbligo giuridico, è la promessa che oggi facciamo in scientifico, sociale. È questa la no- questa sede, alla società civile, di fe- stra promessa ai cittadini di questo deltà al Bene, al di sopra di ogni cosa. Paese. Il nuovo Codice Deontologico dell’infermiere ristabilisce il primato È sempre affidamento al futuro. dell’Etica nell’infermiere e nella co- Ma se questo mettere avanti, questa munità professionale estendendo la promessa, si proietta nel tempo che bi- sua responsabilità del vivere alla so- sogno abbiamo di rinnovarla nei gior- cietà da cui proviene e a cui da il suo ni? L’etica della responsabilità dell’uo- contributo di umanità. mo delle scelte, nella assoluta era tecnologica, abbisogna che l’antica Un primato che risolve antichi dua- promessa venga rinnovata, che il “si lismi e fraintendimenti che la storia al bene” venga celebrato nel quotidia- della filosofia infermieristica ha por- no e nel rinnovarsi del tempo. Nell’in- tato all’oggi. Nel Codice, al di là del fermiere: “l’essere diventa l’istanza ricco articolato che descrive i doveri positiva, cioè la scelta permanente di deontologici, esistono elementi tra- sé stesso. La vita in quanto tale, nel pe- sversali di fondo che raccontano la ricolo del non-essere che è immanente promessa e la proattività dell’infer- alla sua essenza, è l’espressione di miere. Citiamone tre. quella scelta” , ricorda Jonas4. 1 - LA EFFETTIVA CENTRALITÀ Per questo motivo l’Etica diviene De- DELL’UOMO. ontologia e in tale istanza abbisogna Il Codice sofferma il suo cuore sul di confrontare i Valori con le nuove concetto di persona in modo nuovo istanze assistenziali ed esistenziali ed originale, nelle sue dimensioni on- nonché con il nuovo modo di manife- tologiche dei diritti non negoziabili e starsi dei consolidati bisogni di cura. nelle sue dimensioni antropologiche La Deontologia Infermieristica rap- esercitate nella effettiva possibilità presenta quindi un punto di incontro di decisione. Al di là della morale tra i Valori umani e professionali, le stoica della persona, la centralità è PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE 3
INTERVENTO piena per tutti gli attori della azione un criterio, e precisamente il criterio BIBLIOGRAFIA professionale, calmierando il potere in base al quale la determinerebbe della conoscenza e valorizzando l’uomo saggio. Medietà tra due vizi, 6 - Ineludibile poiché chiama in causa visioni del modo differenti che generano l’essenza di ogni persona coinvolta. quello per eccesso e quello per difet- sistemi etici e deontologici Il Codice, infatti, affronta per la pri- to.”7 La relazione di cura, la centra- 7 - Aristotele, Etica Nicomachea, II, 6 ma volta il tema del potere antropo- lità dell’uomo, le cifre di complessità logico del professionista, fuggendo e cambiamento, oggi più che mai, ri- la finta centralità della persona che chiedono la comprensione del limite, vede comunque l’altro come oggetto la giusta distanza, la costruzione di e mai come soggetto. una misura. Non vi è una centralità della persona 2 - LA PROMESSA DELLA SCIENZA ma di tutte le persone coinvolte nella AL SERVIZIO DELL’UOMO. avventura assistenziale: la persona La scienza, lo sviluppo della cono- presa in carico, l’infermiere, le per- scenza basata su criteri di eviden- sone significative, le persone di for- za, sono un dovere deontologico. mazione, ricerca e organizzazione. Proprio dal primato dell’Etica nasce Ciascuno è chiamato a vivere la sua una delle prime declinazioni della responsabilità di uomo, la sua possi- promessa che è la scienza stessa: bilità decisionale, il suo contributo al una scienza capace di indagare il processo del vivere. Anche l’infermie- fenomeno scientifico dell’assistenza re, nella ineludibile discussione sulla infermieristica, gli esuberi empirici clausola di coscienza6 viene ricono- della dimensione antropologica sen- sciuto appieno come persona po- za mai tradire la vita umana e senza nendo fine ad un retaggio storico di mai ridurla al fenomeno di ricerca. apersonalizzazione e angelicazione del ruolo. L’antico ideale di servizio, Da più parti in letteratura infermie- pietra miliare delle definizioni stori- ristica emergono studi significativi che dei codici deontologici, trova la capaci di porre in discussione le pro- sua prima definizione compiuta. ve di efficacia come unico metodo di costruzione scientifica e la critica Ecco perché la relazione di cura è epistemologica della conoscenza è valore, scopo e metodo. La compren- ben altra cosa; tuttavia, per il pano- sione del limite, la generazione di rama attuale infermieristico italiano, una distanza, la acquisizione di com- affermare il criterio di evidenza e di petenti tempi e metodi relazionali prove di efficacia come dovere deon- professionali definiscono una misura tologico è un passo fondamentale di che arricchisce la tensione al bene ricomposizione delle parti nella com- di capacità professionale. È questa plessità del vivere. misura della relazione che ci rende infermieri capaci di leggere le Virtù Il Codice supera l’antico dualismo tra nell’oggi, il nuovo oggi che ogni per- scienza e coscienza ponendo la sua sona ci propone. attenzione sulla “e”, la congiunzione dei due termini, affermando così una Ancora Aristotele: «La virtù è una di- delle grandi domande del XXI° secolo sposizione abitudinaria riguardante ovvero la costruzione di una scienza la scelta, e consiste in una medietà in capace di raggiungere l’uomo e per- relazione a noi, determinata secondo mettere il suo cammino nella dimensio- 4
INTERVENTO ne umana. Ecco che la Deontologia si nomico finanziarie. Come mai acca- propone come ponte di riconciliazio- duto nella storia del nostro paese, si BIBLIOGRAFIA ne tra la scienza8 e la coscienza. genera una frattura tra i due concetti. 8 - In senso tecnico disciplina e scienza Questi nuovi territori non sono luoghi non sono sinonimi: la prima pone Il Codice si pone “La domanda circa e spazi fisici ma territori esistenziali l’accento sul contenuto, la seconda su metodo orientato ad uno scopo. Un la possibilità che l’uomo esista senza in cui l’uomo vive: vulnerabilità, cro- fenomeno può essere scientifico e non decadere in una condizione infrau- nicità, longevità, disabilità non-auto- disciplinare ( Geymonat,1989) mana, se l’uomo si consegna soltanto sufficienza. 9 - M.Zambrano, L’aula in Per l’amore e all’attività dalla quale deriva un gua- per la Libertà, Marietti, Genova, 2008 dagno immediato e se la conoscenza Il Codice racconta come l’infermiere 10 - Sustainable Development Goals, dev’essere misurata e sottomessa al viva in questi territori12, senza mai SDGs al 2030 suo potere di incrementare il progres- cadere in alcuna logica riduzionistica 11 - In questa sede si intende per sanità so tecnico”9, come scrive Zambrano. poiché gli infermieri hanno sempre ri- l’insieme delle strutture, regole, e LEA Nessuna distanza è più ammessa tra fiutato la logica che definisce l’altro definitori del sistema dei diritti scienza e deontologia poiché pro- per il suo deficit; per la l’assistenza 12 - Articolo 2 prio nella scienza si realizza per pri- infermieristica la persona vive la sua ma cosa la nostra promessa. ricerca di benessere in ogni condizio- 13 - Franckl V. La vita come compito. Appunti autobiografici, a cura di Eugenio ne si trovi e proprio facendo forza Fizzotti, Torino, SEI, 1997 3 - IL SUPERAMENTO DEGLI AMBITI sulla sua difficoltà. La fragilità è carat- 14 - Nietzsche F., ll crepuscolo degli idoli DI LUOGO E SPAZIO. teristica ontologica; la vulnerabilità, (1895), Adelphi, 1983 L’assistenza infermieristica non ha un semmai, è luogo di relazione di cura. tempo è essa stessa un tempo; l’assi- stenza infermieristica non ha un luo- Oggi, nel presentare alla comunità go poiché si realizza ovunque l’uomo sociale il Codice Deontologico delle e la sua comunità vive. L’assistere, nu- Professioni Infermieristiche, noi infer- cleo storico-filosofico, dell’assistenza mieri rinnoviamo la nostra promessa, infermieristica, è sinonimo di vivere la riprendiamo dal passato ed, op- e non vi è luogo o spazio dedicato portunamente aggiornata al tempo, ma laddove c’è l’uomo trova dimora. la affidiamo al futuro. Il futuro è incerto e celato ma anche Il Codice fa proprie le sfide dei muta- quando le condizioni professionali menti demografici ed epidemiologici sono avverse, l’infermiere mantiene del nostro paese, per archiviare ca- la sua ultima libertà di promessa: tegorie obsolete. La prevenzione, la quella di “scegliere quale atteggia- cura, la riabilitazione, l’ospedale, il mento assumere in una determinata territorio, e via dicendo sono catego- serie di circostanze”13. rie di attività ma non sono più luoghi definitori delle azioni professionali Affidare una promessa al futuro è infermieristiche. Siamo di fronte ad aprire orizzonti di senso, cosicché si un concetto di salute che, avendo possa affermare con Nietzsche, “Chi superato i livelli quantitativi, muove ha un “perché” per vivere può sop- verso le dimensioni qualitative e di portare quasi qualsiasi “come””14. personalizzazione tanto che l’Or- ganizzazione delle Nazioni Unite utilizza opportunamente il termine benessere10. Nel medesimo tempo, il concetto di sanità11 va restringendo il suo campo d’azione per ragioni eco- PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE 5
CODICE DEONTOLOGICO DELLE PROFESSIONI INFERMIERISTICHE FNOPI Approvato dal Comitato Centrale della Federazione e dal Consiglio Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche riuniti a Roma nella seduta del 12 e 13 Aprile 2019 6
CODICE DEONTOLOGICO La conoscenza non è una semplice raccolta di nozioni nuovo che c’è in termini di conoscenze, di evidenze, in cui identificarsi, ma è la capacità di connettere in di crescita anche personale, in un costante e intermi- maniera critica e consapevole le informazioni. nabile mutamento. La consuetudine è infatti uno dei “Conoscere” significa quindi collegare. pericoli maggiori nel nostro viaggio come professioni- Il Codice deontologico riconosce l’infermiere come pro- sti e come persone. E questo è esattamente ciò che è fessionista e come persona; riconosce il cittadino come stato fatto con il nuovo Codice deontologico. curato e come persona; riconosce la società nella qua- Per leggerlo consapevolmente si deve analizzare il le viviamo e quella in cui vorremo vivere; riconosce la suo sviluppo alla luce del panorama normativo, epi- normativa attuale e ne prefigura la sua evoluzione. demiologico, sociale, professionale, mutato nei dieci Ecco quindi che il senso di questo (ri)conoscere rac- anni che lo separano dalla precedente edizione. chiuso nel nostro documento guida è la rete, il collega- Il Codice celebra tutte le nostre radici, ma le dissotterra mento, le connessioni, le relazioni. rendendole attuali all’oggi; racconta che non esiste più Delle molte cose che ci dice o suggerisce questo Codi- un momento dell’assistenza, ma che essa è oltre ogni ce una sicuramente non si trova, ma non perché non luogo e ogni spazio. Il Codice costruisce soprattutto la sia funzione del Codice definirla: il Codice può con- giusta distanza con l’altro, lo lascia vivere, decidere, correre all’identità professionale, ma non è l’identità negare, assistersi. Per attraversare un confine bisogna professionale. Quanto meno il Codice non può esau- fare un passo indietro per poterlo vedere meglio. Non rirla perché l’identità professionale è sia deontologica, possiamo e non dobbiamo pretendere che il Codice che scientifica, che personale. deontologico sia da tenere in tasca e da tirare fuori quando qualcuno ci chiede di fare qualcosa, solo per Noi infermieri dobbiamo avere una solida identità pro- capire se questa cosa ci appartiene o no, se appartie- fessionale che poggia su altrettanto solide conoscenze ne o non appartiene al nostro specifico professionale, scientifiche che sono mantenute costantemente aggior- come fosse un prontuario operativo o un lasciapassa- nate, messe in discussione, rivisitate e aggiornate e re per l’autonomia professionale: il Codice non potrà che ci aiutano a entrare in relazione con la persona mai avere questa funzione né intende esercitarla. assistita perché l’unico nostro strumento che rinforza Così come non potrà avere la funzione di regolare e rinsalda la nostra identità non ha a che fare con la l’organizzazione dei servizi, gli istituti contrattuali e i tecnologia o con il management, ma è la relazione rapporti giuslavoristici. con l’assistito che è, e deve essere sempre, dal punto di vista della competenza, all’altezza della situazione Il Codice ha una funzione fondamentale: regola il com- assistenziale che si presenta. In un ideale zaino della portamento professionale che ognuno di noi poi de- professione che ognuno di noi porta sulle spalle inse- clina sulla particolarità del caso clinico o del contesto riamo tutto il nostro patrimonio: la nostra formazione organizzativo per offrire la migliore risposta in termini di base, la formazione specialistica, la formazione di salute, risposta che non può trovarsi nel codice, ma complementare, la formazione permanente, l’espe- dentro l’agito consapevole e ragionato di tutti gli iscritti rienza professionale criticamente rivista e aggiornata, di cui il Codice è a supporto e non il contrario. le nostre attitudini, le nostre aspirazioni, il nostro vissu- Quando ci approcciamo alla persona assistita, biso- to, il nostro essere persona ed essere infermiere. gna essere in grado di sostenere ogni nostra azione La professione è una, ma la professionalità è indivi- e ogni nostra scelta con dati scientifici, con la nostra duale. Ecco perché abbiamo 450.000 “zaini” diversi: disciplina, con discernimento cognitivo, con metodi e perché in ognuno c’è dentro tutto quello che noi ab- strumenti propri, che siano scale di valutazione, pro- biamo fatto, quello che noi sentiamo di essere e quel- cessi diagnostici, clinici-assistenziali, analisi dei rischi, lo che vorremo essere nel futuro come professionisti. valutazione dei bisogni nella loro complessità. Biso- Questo è ciò che ci permette di entrare in relazione gna comprendere se quell’attività attiene alla discipli- con la persona assistita, in un incontro tra curante e na infermieristica o se è un’attività che il professionista curato, ma, prima di ogni altra cosa, tra due persone ritiene possa attribuire a qualcun altro. che stringono un forte patto di cura. Il Codice, per tutti questi motivi, non può essere una È evidente che il nostro zaino non ha una capienza carta prescrittiva in un senso prettamente operativo. illimitata: va spesso aperto, bisogna guardarci dentro, Il Codice deontologico è uno strumento fondamentale togliere quello che c’è di scaduto e mettere quello di per lo sviluppo della professionalità degli infermieri, 7
CODICE DEONTOLOGICO uno strumento che non può essere calato dall’alto, maggiore connotazione comportamentale degli Ordini. ma deve arrivare a compimento con un processo de- Sappiamo tutti che alcuni articoli del codice del 2009 mocratico importante. Per questo abbiamo ritenuto di sono stati utilizzati in maniera impropria sia a livello fare un percorso durato anni, con passaggi temporali giurisprudenziale sia a livello organizzativo per con- legati al fatto che durante questo periodo sono cam- validare e confermare modalità organizzative che nul- biate le norme ed è stato necessario adeguarsi. la hanno a che fare con la deontologia professionale; È intervenuta la legge 3/2018 ed è cambiata la na- anche per questo motivo è stato necessario attualizza- tura giuridica della Federazione e degli Ordini, c’è re il Codice deontologico. stato un momento di rinnovo elettorale, sono intervenu- Mi rendo anche conto che parlare di deontologia pro- te altre norme come la legge 24 del 2017 (cosiddetta fessionale e di sviluppo della professione e di professio- legge Gelli), la legge 219 del 2017 (quella cosiddetta nalità guardando nel contesto organizzativo attuale, fa sulle disposizioni anticipate di trattamento e sul testa- pensare che forse è il caso di ragionare di quali sono mento biologico), quindi un contesto di riferimento che gli sviluppi non solo etico-deontologici per gli infermie- ci ha messo in condizione di ripensare molto di ciò ri. Ma su questo fronte stiamo lavorando con tutti i livelli che era stato scritto fino a quel momento e ripartendo istituzionali, a livello nazionale e regionale, perché ab- dal ragionamento precedente ha portato a una rilettu- biamo bisogno di portare questo tema in tutte le agen- ra ulteriore del Codice deontologico. de politiche istituzionali, perché da qui a dieci anni non saremo solo più vecchi noi, ma saranno più vecchi an- E poiché ad esempio nella legge 219 non ci sono mol- che i nostri cittadini. L’ Italia sarà un Paese più vecchio, ti riferimenti diretti all’infermiere, ma si citano preva- più povero e più solo e il tema della solitudine è un lentemente altre professioni e, in alcuni casi, l’équipe, tema che sta diventando fondamentale per l’assistenza. nel nostro Codice abbiamo rinforzato tutti i temi colle- Abbiamo bisogno di ragionare su modelli innovativi, gati al dolore, al fine vita, alla volontà espressa dalla su professionalità innovative su competenze innovati- persona legata alle disposizioni anticipate di consen- ve e questo Codice vuole accompagnare questi dieci so, alla relazione nel momento di fine vita cercando anni di percorso della nostra professione. di colmare un aspetto che la legge regolamenta poco rispetto alla nostra professione. Dieci anni su cui abbiamo le idee chiare rispetto a ciò Abbiamo la responsabilità di lavorare oggi per quella che vogliamo realizzare. Uno su tutti, il tema dello svi- che sarà la nostra professione dei prossimi dieci anni, luppo delle specializzazioni infermieristiche per il qua- perché dieci anni passano in fretta così come sono le abbiamo attivato interlocuzioni ministeriali alla Sa- passati e appena terminati quelli dalla stesura del pre- lute e all’Università e con la Conferenza delle Regioni. cedente Codice. E dobbiamo farlo per capire dove la La Federazione da un lato sta definendo il percorso con nostra professione vogliamo collocarla e immaginarla tutti gli stakeholder e dall’altro deve anche necessaria- e dobbiamo capire dove è immersa oggi. mente portare avanti una riflessione sullo sviluppo della Oggi è immersa in un contesto demografico che ci professionalità e sulla deontologia della professione. vede, insieme agli altri professionisti, più vecchi e al Quindi le cose vanno lette insieme e si deve fare in lavoro per sempre più anni. Non era così dieci anni modo che questo Codice diventi un vestito che tutti gli fa. Si sta molto modificando l’età media degli infermie- infermieri possano indossare e che li faccia sentire a ri e molti infermieri mancheranno in misura rilevante loro agio nella relazione con l’assistito. Ma anche un nei prossimi anni. vestito da modellare con una flessibilità che è mancata negli anni. Non è più possibile immaginare un Codice Il Codice del 2009 è arrivato proprio agli albori della da rivisitare ad archi temporali così lunghi e per questo crisi che ha colpito i paesi occidentali. Anche l’Italia sarà costituito un tavolo permanente di aggiornamento ne è stata vittima dal punto di vista delle nuove difficol- e di confronto anche grazie a tutti i suggerimenti che tà organizzative che hanno a che fare anche con la arriveranno dalla comunità professionale. deontologia professionale: blocco del turnover, blocco delle assunzioni, blocco dei contratti di lavoro, libe- Relazione è ancora una volta la parola d’ordine: per- ra professione usata come forma parasubordinata e ché se perdiamo il privilegio che la nostra professione poco consapevole delle sue potenzialità. ha di relazionarsi con la persona assistita, con gli altri Il Codice deontologico del 2009 è stato in qualche colleghi, con le altre professioni, con gli enti di gover- modo vittima di questo contesto perché si è ritenuto di no, abbiamo finito di esistere. Il valore fondamentale utilizzarlo non adeguatamente anche per rimarcare al- della nostra professione è la relazione con l’altro. cune difficoltà organizzative che giustamente gli infer- Non a caso nel Capo I, sui principi, all’articolo 4, mieri hanno vissuto e continuano a vivere, o mancante abbiamo inserito questa frase: “Il tempo di relazione di passaggi fondamentali per indirizzare meglio l’eser- è tempo di cura”. Se ci rifugiamo nella tecnica - un cizio libero professionale, così come mancante di una tentativo che molti vorrebbero fare - prestiamo attenzio- 8
CODICE DEONTOLOGICO ne, perché la tecnica cambia e si modifica nel tempo, cogliere ulteriori contributi dagli Ordini, dalle società perché la tecnica si affiancherà fino quasi a sostituirsi, scientifiche e in più da esperti: abbiamo coinvolto due per molte attività, all’uomo e lo vediamo in tutti i cam- magistrati, un giurista, un esperto di filosofia e storia pi, perché la tecnica modificherà molto delle relazioni dell’assistenza infermieristica, due eticisti e anche il tra le professioni, della relazione con l’assistito e delle tavolo interreligioso per un confronto con le religioni competenze delle professioni, perché la tecnica, infine, monoteistiche abramitiche oltre a quella cattolica. non può essere il nostro fine. La tecnica è il mezzo, è E poiché il Codice deontologico è il vestito che tutti uno strumento attraverso cui gli infermieri qualificano dobbiamo indossare nella relazione con l’altro, ab- la loro relazione con l’assistito e la rendono più appro- biamo audito anche le associazioni dei cittadini e dei priata. Dobbiamo essere super-esperti di tecnica, ma pazienti, che hanno dibattuto in gruppi di lavoro e non farla diventare il nostro obiettivo perché il nostro hanno dato suggerimenti importanti. fine è sempre la relazione con l’assistito che si qualifica anche attraverso l’uso della tecnica così come attraver- Infine, abbiamo fatto anche una breve audizione il so l’uso della scienza e attraverso la deontologia. giorno prima della presentazione in Consiglio nazio- nale per la discussione, con il ministro della Salute pre- Perdere la relazione con l’assistito sarebbe un errore sentando non il testo del Codice, ma le novità su cui grave perché perderemmo l’elemento valoriale più im- avevamo dibattuto: il ministero della Salute tra l’altro portante, dove il paziente ci riconosce come principa- è l’organo vigilante della Federazione degli Ordini. le interlocutore e interprete dei suoi bisogni. Con il Codice abbiamo voluto salvaguardare la libertà Queste sono le riflessioni che abbiamo condiviso con il di coscienza degli infermieri, riconoscere gli infermieri Comitato Centrale e che abbiamo ritenuto di conden- come persone che si relazionano con altre persone. sare nel Codice che non nasce a tavolino e con il con- È un’innovazione che affonda le radici nella nostra tributo di pochi, ma che si è sviluppato un po’ alla volta storia, ma guarda al futuro per salvaguardare la vo- con 42 incontri negli anni della sua elaborazione. lontà espressa dalla persona da trattamenti incongrui Nel 2015 un gruppo di esperti ha elaborato un te- o non ritenuti coerenti con la percezione di vita o di sa- sto presentato agli Ordini a fine 2016. Poi abbiamo lute. È un’innovazione con cui salvaguardiamo la vita. aperto le consultazioni - prima volta in assoluto - e Ora la Federazione e gli Ordini dovranno essere ga- attivato sul nostro portale la modalità con cui i singoli ranti del suo rispetto in ogni angolo del Paese. Per con- infermieri potevano commentare e suggerire la bozza cludere con un aforisma, ha detto Mark Twain: “Fai di codice. Questi commenti sono arrivati direttamen- sempre ciò che è giusto. Accontenterai la metà del te all’Ordine di appartenenza che ha avuto il ruolo genere umano e stupirai l’altra metà”. poi di trasmetterli alla Federazione o sintetizzandoli o aggiustandoli dentro una cornice o così come erano Con il nuovo Codice vogliamo accontentare le esigen- arrivati. La consultazione è partita il 6 febbraio ed è ze di chi ha bisogno degli infermieri, ma anche stupire terminata il 31 maggio 2017 ed è stata prorogata chi non opera e vive, come noi, professionalmente al ancora di un mese. loro fianco. Perché il Codice è degli infermieri e per gli infermieri e per i cittadini che sono il loro primo Si è poi aperta una consultazione con le nostre asso- pensiero, il loro primo obiettivo. Il Codice rappresenta ciazioni professionali – chiusa a luglio 2017 - molte gli infermieri e mette nero su bianco la loro promessa delle quali ora, in virtù della legge 24/2017, sono di prendersi cura fatta da sempre agli assistiti. Società scientifiche e 14 di loro hanno fornito un con- tributo direttamente alla Federazione. Il secondo semestre dell’anno ha lavorato solo il Comi- tato Centrale che ha letto, valutato e integrato tutte le osservazioni pervenute dalle consultazioni. Poi, tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018, c’è stato l’avvicen- damento del rinnovo dei Consigli direttivi e del Comi- BARBARA MANGIACAVALLI tato Centrale e successivamente, con i nuovi direttivi è Presidente Federazione Nazionale Ordini ripreso il lavoro del Codice deontologico. delle Professioni Infermieristiche Sono state recepite le indicazioni e le novità delle varie leggi intervenute in questo periodo ed è stato riattivato un ciclo di audizioni perché con i rinnovi sono cam- biati molti Consigli direttivi ed è stato necessario rac- 9
CAPO PRINCIPI E VALORI PROFESSIONALI 10
CODICE DEONTOLOGICO ART. 1 - VALORI ART. 4 - RELAZIONE DI CURA L’Infermiere è il professionista sanitario, iscritto Nell’agire professionale l’Infermiere stabilisce una all’Ordine delle Professioni Infermieristiche, che relazione di cura, utilizzando anche l’ascolto e agisce in modo consapevole, autonomo e respon- il dialogo. Si fa garante che la persona assistita sabile. È sostenuto da un insieme di valori e di non sia mai lasciata in abbandono coinvolgendo, saperi scientifici. Si pone come agente attivo nel con il consenso dell’interessato, le sue figure di contesto sociale a cui appartiene e in cui eserci- riferimento, nonché le altre figure professionali e ta, promuovendo la cultura del prendersi cura e istituzionali. Il tempo di relazione è tempo di cura. della sicurezza. ART. 5 - QUESTIONI ETICHE ART. 2 - AZIONE L’Infermiere si attiva per l’analisi dei dilemmi etici L’Infermiere orienta il suo agire al bene della e contribuisce al loro approfondimento e alla loro persona, della famiglia e della collettività. Le sue discussione. Promuove il ricorso alla consulenza azioni si realizzano e si sviluppano nell’ambito etica e al confronto, anche coinvolgendo l’Ordi- della pratica clinica, dell’organizzazione, dell’e- ne Professionale. ducazione e della ricerca. ART. 6 - LIBERTÀ DI COSCIENZA ART. 3 - RISPETTO E NON DISCRIMINAZIONE L’Infermiere si impegna a sostenere la relazione L’Infermiere cura e si prende cura della persona assistenziale anche qualora la persona assistita assistita, nel rispetto della dignità, della libertà, manifesti concezioni etiche diverse dalle proprie. dell’eguaglianza, delle sue scelte di vita e conce- Laddove quest’ultima esprima con persistenza zione di salute e benessere, senza alcuna distin- una richiesta di attività in contrasto con i valori zione sociale, di genere, di orientamento della personali, i principi etici e professionali dell’infer- sessualità, etnica, religiosa e culturale. Si astiene miere, egli garantisce la continuità delle cure, as- da ogni forma di discriminazione e colpevolizza- sumendosi la responsabilità della propria asten- zione nei confronti di tutti coloro che incontra nel sione. L’infermiere si può avvalere della clausola suo operare. di coscienza, ricercando costantemente il dialo- go con la persona assistita, le altre figure profes- sionali e le istituzioni. PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE 11
XXX CAPO RESPONSABILITÀ ASSISTENZIALE 12
CODICE DEONTOLOGICO ART. 7 - CULTURA DELLA SALUTE ART. 10 - CONOSCENZA, FORMAZIONE E L’Infermiere promuove la cultura della salute fa- AGGIORNAMENTO vorendo stili di vita sani e la tutela ambientale L’Infermiere fonda il proprio operato su conoscen- nell’ottica dei determinanti della salute, della ri- ze validate dalla comunità scientifica e aggiorna duzione delle disuguaglianze e progettando spe- le competenze attraverso lo studio e la ricerca, il cifici interventi educativi e informativi a singoli, pensiero critico, la riflessione fondata sull’espe- gruppi e collettività. rienza e le buone pratiche, al fine di garantire la qualità e la sicurezza delle attività. Pianifica, ART. 8 - EDUCARE ALL’ESSERE PROFESSIONISTA svolge e partecipa ad attività di formazione e L’Infermiere, nei diversi ruoli, si impegna attiva- adempie agli obblighi derivanti dal programma mente nell’educazione e formazione professionale di Educazione Continua in Medicina. degli studenti e nell’inserimento dei nuovi colleghi. ART. 11 - SUPERVISIONE E SICUREZZA ART. 9 - RICERCA SCIENTIFICA E L’Infermiere si forma e chiede supervisione, lad- SPERIMENTAZIONE dove vi siano attività nuove o sulle quali si abbia L’Infermiere riconosce il valore della ricerca scien- limitata casistica e comunque ogni qualvolta ne tifica e della sperimentazione. Elabora, svolge e ravvisi la necessità. partecipa a percorsi di ricerca in ambito clinico assistenziale, organizzativo e formativo, renden- done disponibili i risultati. PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE 13
CAPO RAPPORTI PROFESSIONALI 14
CODICE DEONTOLOGICO ART. 12 - COOPERAZIONE E COLLABORAZIONE ART. 15 - INFORMAZIONI SULLO STATO L’Infermiere si impegna a sostenere la coopera- DI SALUTE zione con i professionisti coinvolti nel percorso di L’Infermiere si assicura che l’interessato o la per- cura, adottando comportamenti leali e collabora- sona da lui indicata come riferimento, riceva in- tivi con i colleghi e gli altri operatori. Riconosce formazioni sul suo stato di salute precise, comple- e valorizza il loro specifico apporto nel processo te e tempestive, condivise con l’equipe di cura, assistenziale. nel rispetto delle sue esigenze e con modalità culturalmente appropriate. Non si sostituisce ad ART. 13 - AGIRE COMPETENTE, CONSULENZA E altre figure professionali nel fornire informazioni CONDIVISIONE DELLE INFORMAZIONI che non siano di propria pertinenza. L’Infermiere agisce sulla base del proprio livello di competenza e ricorre, se necessario, alla con- ART. 16 - INTERAZIONE E INTEGRAZIONE sulenza e all’intervento di infermieri esperti o spe- L’Infermiere riconosce l’interazione e l’integrazio- cialisti. Presta consulenza ponendo i suoi saperi ne intra e interprofessionale, quali elementi fonda- e abilità a disposizione della propria e delle altre mentali per rispondere alle richieste della persona. comunità professionali e istituzioni. Partecipa al percorso di cura e si adopera affin- ché la persona assistita disponga delle informa- zioni condivise con l’equipe, necessarie ai suoi bisogni di vita e alla scelta consapevole dei per- corsi di cura proposti. ART. 14 - POSIZIONE DI PROTEZIONE L’Infermiere che rilevi uno stato di alterazione di natura psicofisica di un professionista o di altro operatore nelle sue funzioni, a qualunque livello di responsabilità, si adopera per proteggere e tutelare le persone assistite, la professione e il professioni- sta, anche effettuando le opportune segnalazioni. PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE 15
CAPO RAPPORTI CON LE PERSONE ASSISTITE 16
CODICE DEONTOLOGICO ART. 17 - RAPPORTO CON LA PERSONA ART. 21 - STRATEGIE E MODALITÀ ASSISTITA NEL PERCORSO DI CURA COMUNICATIVE Nel percorso di cura l’Infermiere valorizza e ac- L’Infermiere sostiene la relazione con la persona coglie il contributo della persona, il suo punto assistita che si trova in condizioni che ne limitano di vista e le sue emozioni e facilita l’espressione l’espressione, attraverso strategie e modalità co- della sofferenza. L’Infermiere informa, coinvolge, municative efficaci. educa e supporta l’interessato e con il suo libero consenso, le persone di riferimento, per favorire ART. 22 - PRIVAZIONI, VIOLENZE O l’adesione al percorso di cura e per valutare e MALTRATTAMENTI attivare le risorse disponibili. Salvo gli obblighi di denuncia, l’Infermiere che rileva ed evidenzia privazioni, violenze o maltrat- ART. 18 - DOLORE tamenti sulla persona assistita, si attiva perché vi L’Infermiere previene, rileva e documenta il do- sia un rapido intervento a tutela dell’interessato. lore dell’assistito durante il percorso di cura. Si adopera, applicando le buone pratiche per la ART. 23 - VOLONTÀ DEL MINORE gestione del dolore e dei sintomi a esso correlati, L’Infermiere, tenuto conto dell’età e del grado di nel rispetto delle volontà della persona. maturità riscontrato, si adopera affinché sia pre- sa in debita considerazione l’opinione del minore ART. 19 - CONFIDENZIALITÀ E RISERVATEZZA rispetto alle scelte curative, assistenziali e speri- L’Infermiere garantisce e tutela la confidenzialità mentali, al fine di consentirgli di esprimere la sua della relazione con la persona assistita e la riser- volontà. L’Infermiere, quando il minore consape- vatezza dei dati a essa relativi durante l’intero per- volmente si oppone alla scelta di cura, si adope- corso di cura. Raccoglie, analizza e utilizza i dati ra per superare il conflitto. in modo appropriato, limitandosi a ciò che è ne- cessario all’assistenza infermieristica, nel rispetto dei diritti della persona e della normativa vigente. ART. 20 - RIFIUTO ALL’INFORMAZIONE L’Infermiere rispetta la esplicita volontà della per- sona assistita di non essere informata sul proprio stato di salute. Nel caso in cui l’informazione ri- fiutata sia necessaria per prevenire un rischio per la salute di soggetti terzi, l’Infermiere si adopera a responsabilizzare l’assistito, fornendo le infor- mazioni relative al rischio e alla condotta poten- zialmente lesiva. PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE 17
CODICE DEONTOLOGICO ART. 24 - CURA NEL FINE VITA ART 26 - DONAZIONE DI SANGUE, TESSUTI E L’Infermiere presta assistenza infermieristica fino ORGANI al termine della vita della persona assistita. Rico- L’Infermiere favorisce l’informazione sulla dona- nosce l’importanza del gesto assistenziale, della zione di sangue, tessuti e organi quale atto di pianificazione condivisa delle cure, della pallia- solidarietà; educa e sostiene le persone coinvolte zione, del conforto ambientale, fisico, psicologi- nel donare e nel ricevere. co, relazionale e spirituale. L’Infermiere sostiene i familiari e le persone di ri- ART. 27 - SEGRETO PROFESSIONALE ferimento della persona assistita nell’evoluzione L’Infermiere rispetta sempre il segreto professio- finale della malattia, nel momento della perdita e nale non solo per obbligo giuridico, ma per inti- nella fase di elaborazione del lutto. ma convinzione e come espressione concreta del rapporto di fiducia con la persona assistita. ART. 25 - VOLONTÀ DI LIMITE AGLI INTERVENTI La morte della persona assistita non esime l’Infer- L’Infermiere tutela la volontà della persona assistita miere dal rispetto del segreto professionale. di porre dei limiti agli interventi che ritiene non sia- no proporzionati alla sua condizione clinica o coe- renti con la concezione di qualità della vita, espres- sa anche in forma anticipata dalla persona stessa. 18
CAPO COMUNICAZIONE 19
CODICE DEONTOLOGICO ART. 28 - COMPORTAMENTO NELLA ART. 29 - VALORI NELLA COMUNICAZIONE COMUNICAZIONE L’Infermiere, anche attraverso l’utilizzo dei mezzi L’Infermiere nella comunicazione, anche attraverso informatici e dei social media, comunica in modo mezzi informatici e social media, si comporta con scientifico ed etico, ricercando il dialogo e il con- decoro, correttezza, rispetto, trasparenza e veridi- fronto al fine di contribuire a un dibattito costruttivo. cità; tutela la riservatezza delle persone e degli as- sistiti ponendo particolare attenzione nel pubblica- re dati e immagini che possano ledere i singoli, le istituzioni, il decoro e l’immagine della professione. 20
CAPO ORGANIZZAZIONE PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE 21
CODICE DEONTOLOGICO ART. 30 - RESPONSABILITÀ ART 35 - CONTENZIONE NELL’ORGANIZZAZIONE L’Infermiere riconosce che la contenzione non è L’Infermiere ai diversi livelli di responsabilità as- atto terapeutico. Essa ha esclusivamente carattere sistenziale, gestionale e formativa, partecipa e cautelare di natura eccezionale e temporanea; contribuisce alle scelte dell’organizzazione, alla può essere attuata dall’equipe o, in caso di ur- definizione dei modelli assistenziali, formativi e genza indifferibile, anche dal solo Infermiere se organizzativi, all’equa allocazione delle risorse e ricorrono i presupposti dello stato di necessità, alla valorizzazione della funzione infermieristica per tutelare la sicurezza della persona assistita, e del ruolo professionale. delle altre persone e degli operatori. La contenzione deve comunque essere motivata ART 31 - VALUTAZIONE e annotata nella documentazione clinico assisten- DELL’ORGANIZZAZIONE ziale, deve essere temporanea e monitorata nel L’Infermiere concorre alla valutazione del conte- corso del tempo per verificare se permangono le sto organizzativo, gestionale e logistico in cui si condizioni che ne hanno giustificato l’attuazione trova la persona assistita per tutelarla. e se ha inciso negativamente sulle condizioni di Formalizza e comunica il risultato delle sue valu- salute della persona assistita. tazioni al fine di migliorare il contesto stesso. ART. 36 - OPERATORI DI SUPPORTO ART 32 - PARTECIPAZIONE AL GOVERNO L’Infermiere ai diversi livelli di responsabilità clini- CLINICO ca e gestionale pianifica, supervisiona, verifica, per la sicurezza dell’assistito, l’attività degli ope- L’Infermiere partecipa al governo clinico, promuo- ratori di supporto presenti nel processo assisten- ve le migliori condizioni di sicurezza della perso- ziale e a lui affidati. na assistita, fa propri i percorsi di prevenzione e gestione del rischio, anche infettivo, e aderisce ART. 37 - LINEE GUIDA E BUONE PRATICHE fattivamente alle procedure operative, alle me- ASSISTENZIALI todologie di analisi degli eventi accaduti e alle modalità di informazione alle persone coinvolte. L’Infermiere, in ragione del suo elevato livello di responsabilità professionale, si attiene alle per- ART 33 - DOCUMENTAZIONE CLINICA tinenti linee guida e buone pratiche clinico assi- stenziali e vigila sulla loro corretta applicazione, L’Infermiere è responsabile della redazione ac- promuovendone il continuo aggiornamento. curata della documentazione clinica di compe- tenza, ponendo in risalto l’importanza della sua ART. 38 - SEGNALAZIONI ALL’ORDINE completezza e veridicità anche ai fini del con- PROFESSIONALE senso o diniego, consapevolmente espresso dalla persona assistita al trattamento infermieristico. L’Infermiere segnala al proprio Ordine le attività di cura e assistenza infermieristica inappropriate e pri- ART 34 - RISOLUZIONE DEI CONTRASTI ve di basi, di riscontri scientifici e di risultati validati. L’Infermiere, qualora l’organizzazione chiedesse o pianificasse attività clinico assistenziali, gestionali o formative, in contrasto con principi, valori e con le norme della professione, a tutti i livelli di respon- sabilità, segnala la situazione agli organi compe- tenti e si attiva per proporre soluzioni alternative. 22
CAPO LIBERA PROFESSIONE 23
CODICE DEONTOLOGICO ART. 39 - ESERCIZIO DELLA LIBERA PROFESSIONE ART 41 - SICUREZZA E CONTINUITÀ DELLE CURE L’Infermiere, nell’esercizio libero professionale, si L’Infermiere che opera in regime di libera profes- adopera affinché sia rispettata la leale concorren- sione tutela la sicurezza e la continuità delle cure za e valorizza il proprio operato anche attraver- delle persone assistite anche rispettando i propri so il principio dell’equo compenso. tempi di recupero bio-fisiologico. ART. 40 - CONTRATTO DI CURA L’Infermiere, con trasparenza, correttezza e nel ri- spetto delle norme vigenti, formalizza con la per- sona assistita apposito contratto di cura che evi- denzi l’adeguata e appropriata presa in carico dei bisogni assistenziali, quanto espresso dalla persona in termini di assenso/dissenso informato rispetto a quanto proposto, gli elementi espliciti di tutela dei dati personali e gli elementi che com- pongono il compenso professionale. 24
CAPO DISPOSIZIONI FINALI 25
CODICE DEONTOLOGICO ART 42 - LIBERTÀ DA CONDIZIONAMENTI denza. L’Infermiere in ambito peritale interpreta L’Infermiere e l’Ordine Professionale si impegna- le evidenze del caso sulla base delle conoscenze no affinché l’agire del professionista sia libero da scientifiche del momento, fornendo pareri ispirati impropri condizionamenti e interessi nonché da in- alla prudente valutazione della condotta dei sog- debite pressioni di soggetti terzi tra cui persone di getti coinvolti. riferimento, altri operatori, imprese e associazioni. ART. 49 - NATURA VINCOLANTE DELLE NORME ART. 43 - CONFLITTO D’INTERESSE DEONTOLOGICHE L’Infermiere che si dovesse trovare in situazione Le norme deontologiche contenute nel presente di conflitto di interesse lo dichiara espressamente. Codice Deontologico sono vincolanti per tutti gli iscritti all’Ordine delle Professioni Infermieristi- che; la loro inosservanza è sanzionata dall’Ordi- ART. 44 - CONTRASTO ALL’ESERCIZIO ABUSIVO ne professionale tenendo conto della volontarietà DELLA PROFESSIONE della condotta, della gravità e della eventuale rei- L’Infermiere e l’Ordine Professionale contrastano terazione della stessa, in contrasto con il decoro e denunciano l’esercizio abusivo della professio- e la dignità professionale. ne infermieristica e il lavoro sommerso. ART. 50 - ORDINI PROFESSIONALI. ART. 45 - DECORO ENTI SUSSIDIARI DELLO STATO L’Infermiere cura la propria persona e Gli Ordini Professionali recepiscono e attuano le il decoro personale. indicazioni normative e regolamentari inerenti al loro essere Enti sussidiari dello Stato. ART. 46 - RAPPRESENTANZA PROFESSIONALE E COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA ART. 51 - ORDINI PROFESSIONALI. L’Infermiere esercita la funzione di rappresentan- CODICE DEONTOLOGICO za della professione con dignità, correttezza e Gli Ordini delle Professioni Infermieristiche pro- trasparenza. Utilizza espressioni e adotta com- vinciali sono tenuti a recepire il presente Codice portamenti che sostengono e promuovono il de- e a garantire il rispetto delle norme, nel quadro coro e l’immagine della comunità professionale e dell’azione di indirizzo e coordinamento esercita- dei suoi attori istituzionali. Osserva le indicazioni ta dalla Federazione Nazionale degli Ordini del- dell’Ordine Professionale nella informazione e le Professioni Infermieristiche; sono tenuti inoltre a comunicazione pubblicitaria. consegnare ufficialmente o, comunque, a inviare ai singoli iscritti agli Albi, il Codice Deontologico ART. 47 - OBBLIGO DI RISPETTO DELLE NORME e a tenere periodicamente corsi di aggiornamen- L’Infermiere rispetta le norme e gli adempimenti to e di approfondimento in materia deontologica. amministrativi, giuridici e deontologici, che ri- guardano la professione, anche attenendosi alle ART. 52 - ORDINI PROFESSIONALI E ALTRI RUOLI linee di indirizzo dell’Ordine Professionale. PUBBLICI L’Ordine Professionale non interviene nei confron- ART. 48 - ATTIVITÀ CONSULENZIALE E PERITALE ti dell’Infermiere impegnato in incarichi politico L’Infermiere non svolge attività di natura consulen- istituzionali nell’esercizio delle relative funzioni. ziale e peritale se non è in effettivo possesso delle specifiche competenze richieste dal caso. ART. 53 - CLAUSOLA FINALE In ogni caso questa attività deve essere svolta nel Ogni altro comportamento che violi il decoro e la rispetto dei principi deontologici caratterizzanti dignità professionale è sanzionabile dall’Ordine. la professione, evitando ogni conflitto di interesse e le situazioni in cui sia limitata la sua indipen- 26
Puoi anche leggere