PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE - numero 2 GIORNATA DI PRESENTAZIONE DEL CODICE DEONTOLOGICO - OPI Verona

Pagina creata da Christian La Rosa
 
CONTINUA A LEGGERE
PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE - numero 2 GIORNATA DI PRESENTAZIONE DEL CODICE DEONTOLOGICO - OPI Verona
PROSPETTIVE
INFERMIERISTICHE

 CODICE DEONTOLOGICO   SINTESI

 CODICE DEONTOLOGICO   GIORNATA DI                     numero 2
 DELLE PROFESSIONI     PRESENTAZIONE DEL CODICE   aprile - giugno 2019
 INFERMIERISTICHE      DEONTOLOGICO...
PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE - numero 2 GIORNATA DI PRESENTAZIONE DEL CODICE DEONTOLOGICO - OPI Verona
SOMMARIO

      EDITORIALE                                                                                                         1

      INTERVENTO
Il Codice Deontologico: una promessa oltre il tempo e lo spazio                                                         2

      CODICE DEONTOLOGICO DELLE PROFESSIONI INFERMIERISTICHE                                                             6

      SINTESI
Giornata di presentazione del codice deontologico
delle professioni infermieristiche                                                                                    28

Pubblicazione trimestrale. Questo numero è stato chiuso il 08 luglio 2019.

Direttore Responsabile: Marina Vanzetta
Comitato di redazione: Vallicella Franco, Dal Corso Dario, Verzè Alessia, Tabarini Gabriella, Ballarin Silvana,
Bernardelli Stefano, Bonetti Lorella, Cengia Maria Grazia, Maculan Massimiliano, Meorali Francesco, Molinari
Luca, Ortolani Riccardo, Pasquetto Francesca, Zanini Giovanni, Zanolli Barbara.
Redazione: Vanzetta Marina, Cengia Maria Grazia, Bernardelli Stefano, Zanolli Barbara, Molinari Luca, Marcot-
to Enrico.
Editore: OPI - Ordine delle Professioni Infermieristiche di Verona, via Cà di Cozzi 14/a, 37124 Verona
Note editoriali: Gli articoli inviati dovranno essere corredati dal titolo, dalle note bibliografiche, cognome e nome
dell’autore e qualifica professionale, ente o istituto di appartenenza, recapito postale e telefonico. Dovranno
essere inviati alla sede OPI - Ordine delle Professioni Infermieristiche di Verona, via Cà di Cozzi 14/a, 37124
Verona - E-maili nfo@ipasviverona.com al Direttore di Prospettive Infermieristiche. Si autorizza, nel rispetto delle
comuni regole di salvaguardia delle pubblicazioni scientifiche e dei diritti d’autore, la riproduzione a scopo
didattico e informativo degli articoli di Prospettive Infermieristiche purchè con citazione esplicita dell’autore e
della rivista. I punti di vista e le opinioni espressi negli articoli sono degli autori e non rispettano necessariamente
quelli dell’Editore. Manoscritti e fotografie anche se non pubblicati non saranno restituiti. L’Editore è a disposizio-
ne di tutti gli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte, nel caso non si fosse riusciti a reperirli per
chiedere debita autorizzazione.

Progetto grafico e impaginazione: cocchi&cocchi [www.cocchiecocchi.it]
PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE - numero 2 GIORNATA DI PRESENTAZIONE DEL CODICE DEONTOLOGICO - OPI Verona
Il nuovo Codice Deontologico
delle professioni                                                                           EDITORIALE
infermieristiche

I
    l 21 giugno scorso è stato presentato a Roma il nuovo Codice Deontologi-
    co delle professioni infermieristiche, approvato dal Consiglio Nazionale           di FRANCO VALLICELLA
    FNOPI il 13 aprile 2019.
                                                                                       Presidente Collegio OPI di Verona
Erano tutte le maggiori istituzioni sanitarie del Paese dal ministro della Salute
al presidente della Conferenza delle Regioni, dai presidenti (e vicepresidente)
delle Commissioni Igiene e Sanità del Senato e Affari sociali della Camera
al commissario Iss, dal direttore del Bambino Gesù di Roma a quello della
FAVO, dal presidente FnomCeo al presidente di Federanziani, dal commissa-
rio Enpapi ai rappresentanti delle religioni.
Il nuovo Codice Deontologico è innovativo, aggiornato, partecipato, fatto
dagli infermieri per gli infermieri, per i cittadini: 53 articoli, 8 capi, risultato
di 3 anni di lavoro, 42 giornate di incontri, 120 giornate di consultazioni
pubbliche, 80 gli enti che hanno partecipato alla stesura.

Questo codice, il quinto – il primo nel 1960, nel 1977 il secondo, nel 1999
il terzo e nel 2009 il quarto – è un’innovazione che affonda le radici nella
nostra storia, ma guarda al futuro per salvaguardare la volontà espressa dalla
persona da trattamenti incongrui o non ritenuti coerenti con la percezione di
vita o di salute.

Una promessa oltre il tempo lo ha definito il Prof Edoardo Manzoni, filosofo,
storico, infermiere, che ha chiuso il suo intervento* così: “Affidare una pro-
messa al futuro è aprire orizzonti di senso, cosicché si possa affermare con
Nietzsche, “Chi ha un “perché” per vivere può sopportare quasi qualsiasi
“come””.
                                                                 Buona lettura.

* La relazione integrale è pubblicata di seguito insieme alla sintesi della
relazione di Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni).

  PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE                                                                                             1
PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE - numero 2 GIORNATA DI PRESENTAZIONE DEL CODICE DEONTOLOGICO - OPI Verona
INTERVENTO                                    Il Codice Deontologico:
                                              una promessa oltre il tempo
                                              e lo spazio
                                              C’è sempre un prima.                        le persona e quale professionista -
    a cura di EDOARDO MANZONI                 Nelle società occidentali, abituate         come agente morale che persegue il
                                              alla relatività e alla immediatezza, il     Bene. Si, il Bene prima di ogni cosa,
    Filosofo, storico, infermiere.            prima sembra essersi assottigliato ma       prima di ogni altro fine e, soprattutto,
                                              vi è sempre un prima. Una premessa          mai assecondandolo a nessun fine.
                                              ed una promessa che vengono prima           Ecco allora che questo pro del termi-
                                              di ogni fatto professionale: prima di       ne promessa diventa pro-attività che
                                              ogni incontro assistenziale, prima di       realizza il divenire proprio delle più
                                              ogni organizzazione sanitaria, prima        moderne teorie scientifiche di assi-
                                              di ogni evento giuridico del paese,         stenza infermieristica.
                                              prima di ogni evidenza scientifica,
                                              prima di ogni quotidianità infermieri-      Il Bene prima di ogni cosa. Esso,
                                              stica. C’è un prima.                        soprattutto in una professione di ser-
                                                                                          vizio è sempre fine e, solo in subor-
    BIBLIOGRAFIA                              Tra premessa e promessa cambia              dine, mezzo. Scrive Aristotele: «Noi
                                              una sola vocale ma si apre un diver-        diciamo dunque che è più perfetto il
    1 - Aristotele, Etica Nicomachea, I, 7,   so e composito universo di significati.     fine che si persegue di per sé stesso
    1097a-b                                                                               che non quello che si persegue per un
    2 - H.Jonas, Il principio della           La premessa, al di la dell’utilizzo nel     altro motivo e che ciò che non è scel-
    responsabilità. Un etica per la civiltà   ragionamento di sillogismo, indica un       to mai in vista d’altro è più perfetto
    tecnologica, Einaudi, 2009 (1979)
                                              evento anteriore, preliminare, antece-      dei beni scelti contemporaneamente
    3 - H.Jonas, ibidem                       dente alla linea presa a riferimento.       per sé stessi e per queste altre cose,
                                                                                          e insomma il bene perfetto è ciò che
                                              La promessa invece - dal latino man-        deve esser sempre scelto di per sé e
                                              dare avanti - indica una volontà vir-       mai per qualcosa d’altro”1.
                                              tuosa un impegno che non si esauri-
                                              sce nell’anteriore ma proietta la sua       Riprende Jonas nel secolo scorso:
                                              azione nel dopo, nel sempre. Non            “Nella capacità di avere degli sco-
                                              basta tuttavia fermarsi alla origine        pi in generale possiamo scorgere un
                                              latina, perché il termine, risalente        bene-in-sé, la cui infinita superiorità
                                              al greco antico (Υπόσχεση), intende-        rispetto ad ogni assenza di scopo
                                              va per promessa, come derivazione           dell’essere è intuitivamente certa”2.
                                              del nome del più famoso dei Titani:         Ecco perché la promessa viene prima
                                              Prometeo (Προμηθεύς), il dio amico          di ogni cosa; essa guida il pensiero
                                              dell’uomo, la capacità di proiettarsi       e la mano nel tempo perché nulla
                                              nel futuro, di mettere avanti la vita vo-   possa scalfire la purezza del Bene.
                                              luta o negata.                              “L’archetipo di ogni responsabilità è
                                                                                          la cura per l’uomo”, scrive ancora Jo-
                                              Una promessa viene data in affida-          nas3. Una responsabilità che traspor-
                                              mento al futuro: indipendentemente          ta l’Etica verso la Deontologia.
                                              dalla vita che verrà e proprio a parti-
                                              re dalla vita che si è scelta e si gene-    La promessa a priori non può essere,
                                              ra. Il Codice Deontologico dell’infer-      per una professione solo una dimen-
                                              miere è una promessa che realizza           sione Etica ma Deontologica, capace
                                              quindi in sé il prima, il durante e il      di incontrare la conoscenza propria
                                              dopo. In esso si legge intellegibile l’a-   della disciplina e guidare il compor-
                                              desione al modello aristotelico delle       tamento professionale e sociale. In
                                              Virtù che identifica l’infermiere - qua-    ottica di empirismo logico, la Deonto-

2
PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE - numero 2 GIORNATA DI PRESENTAZIONE DEL CODICE DEONTOLOGICO - OPI Verona
INTERVENTO

logia, realizza l’incontro tra l’oggetto     istanze dei cittadini e il meraviglioso
di studio ed il metodo, da un lato,          progresso della civiltà tecnologica. Il     BIBLIOGRAFIA
e lo scopo, dall’altro, così che possa       dovere della scienza si pone al servi-
                                                                                         4 - H. Jonas, op.citata
generarsi l’apparato teleologico del-        zio dell’ideale di Bene e la promessa
la disciplina, il sapere teoricamente        genera fiducia, relazione, benessere,       5 - Codici Deontologici 1960, 1977,
                                                                                         1999,2009,2019
teorico, come direbbe Aristotele, ca-        umanità piena.
pace di trovare sintesi tra Valori etici
ed evidenza scientifica.                     Ecco perché la promessa ha, al con-
                                             tempo, immanenza e cambiamento in
Questa promessa ha diverse dimen-            sé. Ecco perché i Codici Deontologici
sioni. È la promessa che ciascun in-         debbono essere periodicamente rivi-
fermiere compie quando, iscrivendosi         sti5: il valore si fa storia, la promessa
all’Ordine, dichiara simbolicamente          diviene l’adesso che si affida al futuro.
a tutti coloro che incontrerà - senza
averli ancora conosciuti - la sua scel-      Per un professionista non vi è bene
ta di servizio all’uomo; è la promessa       più alto del suo apparato Deonto-
quotidiana che ciascuno di noi rinno-        logico che diviene norma di vita al
va nell’avviarsi all’incontro con l’altro;   di sopra di ogni obbligo giuridico,
è la promessa che oggi facciamo in           scientifico, sociale. È questa la no-
questa sede, alla società civile, di fe-     stra promessa ai cittadini di questo
deltà al Bene, al di sopra di ogni cosa.     Paese. Il nuovo Codice Deontologico
                                             dell’infermiere ristabilisce il primato
È sempre affidamento al futuro.              dell’Etica nell’infermiere e nella co-
Ma se questo mettere avanti, questa          munità professionale estendendo la
promessa, si proietta nel tempo che bi-      sua responsabilità del vivere alla so-
sogno abbiamo di rinnovarla nei gior-        cietà da cui proviene e a cui da il suo
ni? L’etica della responsabilità dell’uo-    contributo di umanità.
mo delle scelte, nella assoluta era
tecnologica, abbisogna che l’antica          Un primato che risolve antichi dua-
promessa venga rinnovata, che il “si         lismi e fraintendimenti che la storia
al bene” venga celebrato nel quotidia-       della filosofia infermieristica ha por-
no e nel rinnovarsi del tempo. Nell’in-      tato all’oggi. Nel Codice, al di là del
fermiere: “l’essere diventa l’istanza        ricco articolato che descrive i doveri
positiva, cioè la scelta permanente di       deontologici, esistono elementi tra-
sé stesso. La vita in quanto tale, nel pe-   sversali di fondo che raccontano la
ricolo del non-essere che è immanente        promessa e la proattività dell’infer-
alla sua essenza, è l’espressione di         miere. Citiamone tre.
quella scelta” , ricorda Jonas4.
                                             1 - LA EFFETTIVA CENTRALITÀ
Per questo motivo l’Etica diviene De-        DELL’UOMO.
ontologia e in tale istanza abbisogna        Il Codice sofferma il suo cuore sul
di confrontare i Valori con le nuove         concetto di persona in modo nuovo
istanze assistenziali ed esistenziali        ed originale, nelle sue dimensioni on-
nonché con il nuovo modo di manife-          tologiche dei diritti non negoziabili e
starsi dei consolidati bisogni di cura.      nelle sue dimensioni antropologiche
La Deontologia Infermieristica rap-          esercitate nella effettiva possibilità
presenta quindi un punto di incontro         di decisione. Al di là della morale
tra i Valori umani e professionali, le       stoica della persona, la centralità è

    PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE                                                                                               3
PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE - numero 2 GIORNATA DI PRESENTAZIONE DEL CODICE DEONTOLOGICO - OPI Verona
INTERVENTO

                                               piena per tutti gli attori della azione    un criterio, e precisamente il criterio
    BIBLIOGRAFIA                               professionale, calmierando il potere       in base al quale la determinerebbe
                                               della conoscenza e valorizzando            l’uomo saggio. Medietà tra due vizi,
    6 - Ineludibile poiché chiama in causa
    visioni del modo differenti che generano
                                               l’essenza di ogni persona coinvolta.       quello per eccesso e quello per difet-
    sistemi etici e deontologici               Il Codice, infatti, affronta per la pri-   to.”7 La relazione di cura, la centra-
    7 - Aristotele, Etica Nicomachea, II, 6
                                               ma volta il tema del potere antropo-       lità dell’uomo, le cifre di complessità
                                               logico del professionista, fuggendo        e cambiamento, oggi più che mai, ri-
                                               la finta centralità della persona che      chiedono la comprensione del limite,
                                               vede comunque l’altro come oggetto         la giusta distanza, la costruzione di
                                               e mai come soggetto.                       una misura.

                                               Non vi è una centralità della persona      2 - LA PROMESSA DELLA SCIENZA
                                               ma di tutte le persone coinvolte nella     AL SERVIZIO DELL’UOMO.
                                               avventura assistenziale: la persona        La scienza, lo sviluppo della cono-
                                               presa in carico, l’infermiere, le per-     scenza basata su criteri di eviden-
                                               sone significative, le persone di for-     za, sono un dovere deontologico.
                                               mazione, ricerca e organizzazione.         Proprio dal primato dell’Etica nasce
                                               Ciascuno è chiamato a vivere la sua        una delle prime declinazioni della
                                               responsabilità di uomo, la sua possi-      promessa che è la scienza stessa:
                                               bilità decisionale, il suo contributo al   una scienza capace di indagare il
                                               processo del vivere. Anche l’infermie-     fenomeno scientifico dell’assistenza
                                               re, nella ineludibile discussione sulla    infermieristica, gli esuberi empirici
                                               clausola di coscienza6 viene ricono-       della dimensione antropologica sen-
                                               sciuto appieno come persona po-            za mai tradire la vita umana e senza
                                               nendo fine ad un retaggio storico di       mai ridurla al fenomeno di ricerca.
                                               apersonalizzazione e angelicazione
                                               del ruolo. L’antico ideale di servizio,    Da più parti in letteratura infermie-
                                               pietra miliare delle definizioni stori-    ristica emergono studi significativi
                                               che dei codici deontologici, trova la      capaci di porre in discussione le pro-
                                               sua prima definizione compiuta.            ve di efficacia come unico metodo
                                                                                          di costruzione scientifica e la critica
                                               Ecco perché la relazione di cura è         epistemologica della conoscenza è
                                               valore, scopo e metodo. La compren-        ben altra cosa; tuttavia, per il pano-
                                               sione del limite, la generazione di        rama attuale infermieristico italiano,
                                               una distanza, la acquisizione di com-      affermare il criterio di evidenza e di
                                               petenti tempi e metodi relazionali         prove di efficacia come dovere deon-
                                               professionali definiscono una misura       tologico è un passo fondamentale di
                                               che arricchisce la tensione al bene        ricomposizione delle parti nella com-
                                               di capacità professionale. È questa        plessità del vivere.
                                               misura della relazione che ci rende
                                               infermieri capaci di leggere le Virtù      Il Codice supera l’antico dualismo tra
                                               nell’oggi, il nuovo oggi che ogni per-     scienza e coscienza ponendo la sua
                                               sona ci propone.                           attenzione sulla “e”, la congiunzione
                                                                                          dei due termini, affermando così una
                                               Ancora Aristotele: «La virtù è una di-     delle grandi domande del XXI° secolo
                                               sposizione abitudinaria riguardante        ovvero la costruzione di una scienza
                                               la scelta, e consiste in una medietà in    capace di raggiungere l’uomo e per-
                                               relazione a noi, determinata secondo       mettere il suo cammino nella dimensio-

4
INTERVENTO

ne umana. Ecco che la Deontologia si       nomico finanziarie. Come mai acca-
propone come ponte di riconciliazio-       duto nella storia del nostro paese, si        BIBLIOGRAFIA
ne tra la scienza8 e la coscienza.         genera una frattura tra i due concetti.
                                                                                         8 - In senso tecnico disciplina e scienza
                                           Questi nuovi territori non sono luoghi        non sono sinonimi: la prima pone
Il Codice si pone “La domanda circa        e spazi fisici ma territori esistenziali      l’accento sul contenuto, la seconda su
                                                                                         metodo orientato ad uno scopo. Un
la possibilità che l’uomo esista senza     in cui l’uomo vive: vulnerabilità, cro-       fenomeno può essere scientifico e non
decadere in una condizione infrau-         nicità, longevità, disabilità non-auto-       disciplinare ( Geymonat,1989)
mana, se l’uomo si consegna soltanto       sufficienza.
                                                                                         9 - M.Zambrano, L’aula in Per l’amore e
all’attività dalla quale deriva un gua-                                                  per la Libertà, Marietti, Genova, 2008
dagno immediato e se la conoscenza         Il Codice racconta come l’infermiere
                                                                                         10 - Sustainable Development Goals,
dev’essere misurata e sottomessa al        viva in questi territori12, senza mai         SDGs al 2030
suo potere di incrementare il progres-     cadere in alcuna logica riduzionistica
                                                                                         11 - In questa sede si intende per sanità
so tecnico”9, come scrive Zambrano.        poiché gli infermieri hanno sempre ri-        l’insieme delle strutture, regole, e LEA
Nessuna distanza è più ammessa tra         fiutato la logica che definisce l’altro       definitori del sistema dei diritti
scienza e deontologia poiché pro-          per il suo deficit; per la l’assistenza
                                                                                         12 - Articolo 2
prio nella scienza si realizza per pri-    infermieristica la persona vive la sua
ma cosa la nostra promessa.                ricerca di benessere in ogni condizio-        13 - Franckl V. La vita come compito.
                                                                                         Appunti autobiografici, a cura di Eugenio
                                           ne si trovi e proprio facendo forza           Fizzotti, Torino, SEI, 1997
3 - IL SUPERAMENTO DEGLI AMBITI            sulla sua difficoltà. La fragilità è carat-
                                                                                         14 - Nietzsche F., ll crepuscolo degli idoli
DI LUOGO E SPAZIO.                         teristica ontologica; la vulnerabilità,       (1895), Adelphi, 1983
L’assistenza infermieristica non ha un     semmai, è luogo di relazione di cura.
tempo è essa stessa un tempo; l’assi-
stenza infermieristica non ha un luo-      Oggi, nel presentare alla comunità
go poiché si realizza ovunque l’uomo       sociale il Codice Deontologico delle
e la sua comunità vive. L’assistere, nu-   Professioni Infermieristiche, noi infer-
cleo storico-filosofico, dell’assistenza   mieri rinnoviamo la nostra promessa,
infermieristica, è sinonimo di vivere      la riprendiamo dal passato ed, op-
e non vi è luogo o spazio dedicato         portunamente aggiornata al tempo,
ma laddove c’è l’uomo trova dimora.        la affidiamo al futuro.
                                           Il futuro è incerto e celato ma anche
Il Codice fa proprie le sfide dei muta-    quando le condizioni professionali
menti demografici ed epidemiologici        sono avverse, l’infermiere mantiene
del nostro paese, per archiviare ca-       la sua ultima libertà di promessa:
tegorie obsolete. La prevenzione, la       quella di “scegliere quale atteggia-
cura, la riabilitazione, l’ospedale, il    mento assumere in una determinata
territorio, e via dicendo sono catego-     serie di circostanze”13.
rie di attività ma non sono più luoghi
definitori delle azioni professionali      Affidare una promessa al futuro è
infermieristiche. Siamo di fronte ad       aprire orizzonti di senso, cosicché si
un concetto di salute che, avendo          possa affermare con Nietzsche, “Chi
superato i livelli quantitativi, muove     ha un “perché” per vivere può sop-
verso le dimensioni qualitative e di       portare quasi qualsiasi “come””14.
personalizzazione tanto che l’Or-
ganizzazione delle Nazioni Unite
utilizza opportunamente il termine
benessere10. Nel medesimo tempo, il
concetto di sanità11 va restringendo il
suo campo d’azione per ragioni eco-

    PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE                                                                                                        5
CODICE
       DEONTOLOGICO
       DELLE PROFESSIONI
       INFERMIERISTICHE

                                                                        FNOPI

    Approvato dal Comitato Centrale della Federazione e dal Consiglio Nazionale degli Ordini
    delle Professioni Infermieristiche riuniti a Roma nella seduta del 12 e 13 Aprile 2019

6
CODICE DEONTOLOGICO

La conoscenza non è una semplice raccolta di nozioni            nuovo che c’è in termini di conoscenze, di evidenze,
in cui identificarsi, ma è la capacità di connettere in         di crescita anche personale, in un costante e intermi-
maniera critica e consapevole le informazioni.                  nabile mutamento. La consuetudine è infatti uno dei
“Conoscere” significa quindi collegare.                         pericoli maggiori nel nostro viaggio come professioni-
Il Codice deontologico riconosce l’infermiere come pro-         sti e come persone. E questo è esattamente ciò che è
fessionista e come persona; riconosce il cittadino come         stato fatto con il nuovo Codice deontologico.
curato e come persona; riconosce la società nella qua-          Per leggerlo consapevolmente si deve analizzare il
le viviamo e quella in cui vorremo vivere; riconosce la         suo sviluppo alla luce del panorama normativo, epi-
normativa attuale e ne prefigura la sua evoluzione.             demiologico, sociale, professionale, mutato nei dieci
Ecco quindi che il senso di questo (ri)conoscere rac-           anni che lo separano dalla precedente edizione.
chiuso nel nostro documento guida è la rete, il collega-        Il Codice celebra tutte le nostre radici, ma le dissotterra
mento, le connessioni, le relazioni.                            rendendole attuali all’oggi; racconta che non esiste più
Delle molte cose che ci dice o suggerisce questo Codi-          un momento dell’assistenza, ma che essa è oltre ogni
ce una sicuramente non si trova, ma non perché non              luogo e ogni spazio. Il Codice costruisce soprattutto la
sia funzione del Codice definirla: il Codice può con-           giusta distanza con l’altro, lo lascia vivere, decidere,
correre all’identità professionale, ma non è l’identità         negare, assistersi. Per attraversare un confine bisogna
professionale. Quanto meno il Codice non può esau-              fare un passo indietro per poterlo vedere meglio. Non
rirla perché l’identità professionale è sia deontologica,       possiamo e non dobbiamo pretendere che il Codice
che scientifica, che personale.                                 deontologico sia da tenere in tasca e da tirare fuori
                                                                quando qualcuno ci chiede di fare qualcosa, solo per
Noi infermieri dobbiamo avere una solida identità pro-          capire se questa cosa ci appartiene o no, se appartie-
fessionale che poggia su altrettanto solide conoscenze          ne o non appartiene al nostro specifico professionale,
scientifiche che sono mantenute costantemente aggior-           come fosse un prontuario operativo o un lasciapassa-
nate, messe in discussione, rivisitate e aggiornate e           re per l’autonomia professionale: il Codice non potrà
che ci aiutano a entrare in relazione con la persona            mai avere questa funzione né intende esercitarla.
assistita perché l’unico nostro strumento che rinforza          Così come non potrà avere la funzione di regolare
e rinsalda la nostra identità non ha a che fare con la          l’organizzazione dei servizi, gli istituti contrattuali e i
tecnologia o con il management, ma è la relazione               rapporti giuslavoristici.
con l’assistito che è, e deve essere sempre, dal punto
di vista della competenza, all’altezza della situazione         Il Codice ha una funzione fondamentale: regola il com-
assistenziale che si presenta. In un ideale zaino della         portamento professionale che ognuno di noi poi de-
professione che ognuno di noi porta sulle spalle inse-          clina sulla particolarità del caso clinico o del contesto
riamo tutto il nostro patrimonio: la nostra formazione          organizzativo per offrire la migliore risposta in termini
di base, la formazione specialistica, la formazione             di salute, risposta che non può trovarsi nel codice, ma
complementare, la formazione permanente, l’espe-                dentro l’agito consapevole e ragionato di tutti gli iscritti
rienza professionale criticamente rivista e aggiornata,         di cui il Codice è a supporto e non il contrario.
le nostre attitudini, le nostre aspirazioni, il nostro vissu-   Quando ci approcciamo alla persona assistita, biso-
to, il nostro essere persona ed essere infermiere.              gna essere in grado di sostenere ogni nostra azione
La professione è una, ma la professionalità è indivi-           e ogni nostra scelta con dati scientifici, con la nostra
duale. Ecco perché abbiamo 450.000 “zaini” diversi:             disciplina, con discernimento cognitivo, con metodi e
perché in ognuno c’è dentro tutto quello che noi ab-            strumenti propri, che siano scale di valutazione, pro-
biamo fatto, quello che noi sentiamo di essere e quel-          cessi diagnostici, clinici-assistenziali, analisi dei rischi,
lo che vorremo essere nel futuro come professionisti.           valutazione dei bisogni nella loro complessità. Biso-
Questo è ciò che ci permette di entrare in relazione            gna comprendere se quell’attività attiene alla discipli-
con la persona assistita, in un incontro tra curante e          na infermieristica o se è un’attività che il professionista
curato, ma, prima di ogni altra cosa, tra due persone           ritiene possa attribuire a qualcun altro.
che stringono un forte patto di cura.                           Il Codice, per tutti questi motivi, non può essere una
È evidente che il nostro zaino non ha una capienza              carta prescrittiva in un senso prettamente operativo.
illimitata: va spesso aperto, bisogna guardarci dentro,         Il Codice deontologico è uno strumento fondamentale
togliere quello che c’è di scaduto e mettere quello di          per lo sviluppo della professionalità degli infermieri,

                                                                                                                           7
CODICE DEONTOLOGICO

uno strumento che non può essere calato dall’alto,            maggiore connotazione comportamentale degli Ordini.
ma deve arrivare a compimento con un processo de-             Sappiamo tutti che alcuni articoli del codice del 2009
mocratico importante. Per questo abbiamo ritenuto di          sono stati utilizzati in maniera impropria sia a livello
fare un percorso durato anni, con passaggi temporali          giurisprudenziale sia a livello organizzativo per con-
legati al fatto che durante questo periodo sono cam-          validare e confermare modalità organizzative che nul-
biate le norme ed è stato necessario adeguarsi.               la hanno a che fare con la deontologia professionale;
È intervenuta la legge 3/2018 ed è cambiata la na-            anche per questo motivo è stato necessario attualizza-
tura giuridica della Federazione e degli Ordini, c’è          re il Codice deontologico.
stato un momento di rinnovo elettorale, sono intervenu-       Mi rendo anche conto che parlare di deontologia pro-
te altre norme come la legge 24 del 2017 (cosiddetta          fessionale e di sviluppo della professione e di professio-
legge Gelli), la legge 219 del 2017 (quella cosiddetta        nalità guardando nel contesto organizzativo attuale, fa
sulle disposizioni anticipate di trattamento e sul testa-     pensare che forse è il caso di ragionare di quali sono
mento biologico), quindi un contesto di riferimento che       gli sviluppi non solo etico-deontologici per gli infermie-
ci ha messo in condizione di ripensare molto di ciò           ri. Ma su questo fronte stiamo lavorando con tutti i livelli
che era stato scritto fino a quel momento e ripartendo        istituzionali, a livello nazionale e regionale, perché ab-
dal ragionamento precedente ha portato a una rilettu-         biamo bisogno di portare questo tema in tutte le agen-
ra ulteriore del Codice deontologico.                         de politiche istituzionali, perché da qui a dieci anni non
                                                              saremo solo più vecchi noi, ma saranno più vecchi an-
E poiché ad esempio nella legge 219 non ci sono mol-          che i nostri cittadini. L’ Italia sarà un Paese più vecchio,
ti riferimenti diretti all’infermiere, ma si citano preva-    più povero e più solo e il tema della solitudine è un
lentemente altre professioni e, in alcuni casi, l’équipe,     tema che sta diventando fondamentale per l’assistenza.
nel nostro Codice abbiamo rinforzato tutti i temi colle-      Abbiamo bisogno di ragionare su modelli innovativi,
gati al dolore, al fine vita, alla volontà espressa dalla     su professionalità innovative su competenze innovati-
persona legata alle disposizioni anticipate di consen-        ve e questo Codice vuole accompagnare questi dieci
so, alla relazione nel momento di fine vita cercando          anni di percorso della nostra professione.
di colmare un aspetto che la legge regolamenta poco
rispetto alla nostra professione.                             Dieci anni su cui abbiamo le idee chiare rispetto a ciò
Abbiamo la responsabilità di lavorare oggi per quella         che vogliamo realizzare. Uno su tutti, il tema dello svi-
che sarà la nostra professione dei prossimi dieci anni,       luppo delle specializzazioni infermieristiche per il qua-
perché dieci anni passano in fretta così come sono            le abbiamo attivato interlocuzioni ministeriali alla Sa-
passati e appena terminati quelli dalla stesura del pre-      lute e all’Università e con la Conferenza delle Regioni.
cedente Codice. E dobbiamo farlo per capire dove la           La Federazione da un lato sta definendo il percorso con
nostra professione vogliamo collocarla e immaginarla          tutti gli stakeholder e dall’altro deve anche necessaria-
e dobbiamo capire dove è immersa oggi.                        mente portare avanti una riflessione sullo sviluppo della
Oggi è immersa in un contesto demografico che ci              professionalità e sulla deontologia della professione.
vede, insieme agli altri professionisti, più vecchi e al      Quindi le cose vanno lette insieme e si deve fare in
lavoro per sempre più anni. Non era così dieci anni           modo che questo Codice diventi un vestito che tutti gli
fa. Si sta molto modificando l’età media degli infermie-      infermieri possano indossare e che li faccia sentire a
ri e molti infermieri mancheranno in misura rilevante         loro agio nella relazione con l’assistito. Ma anche un
nei prossimi anni.                                            vestito da modellare con una flessibilità che è mancata
                                                              negli anni. Non è più possibile immaginare un Codice
Il Codice del 2009 è arrivato proprio agli albori della       da rivisitare ad archi temporali così lunghi e per questo
crisi che ha colpito i paesi occidentali. Anche l’Italia      sarà costituito un tavolo permanente di aggiornamento
ne è stata vittima dal punto di vista delle nuove difficol-   e di confronto anche grazie a tutti i suggerimenti che
tà organizzative che hanno a che fare anche con la            arriveranno dalla comunità professionale.
deontologia professionale: blocco del turnover, blocco
delle assunzioni, blocco dei contratti di lavoro, libe-       Relazione è ancora una volta la parola d’ordine: per-
ra professione usata come forma parasubordinata e             ché se perdiamo il privilegio che la nostra professione
poco consapevole delle sue potenzialità.                      ha di relazionarsi con la persona assistita, con gli altri
Il Codice deontologico del 2009 è stato in qualche            colleghi, con le altre professioni, con gli enti di gover-
modo vittima di questo contesto perché si è ritenuto di       no, abbiamo finito di esistere. Il valore fondamentale
utilizzarlo non adeguatamente anche per rimarcare al-         della nostra professione è la relazione con l’altro.
cune difficoltà organizzative che giustamente gli infer-      Non a caso nel Capo I, sui principi, all’articolo 4,
mieri hanno vissuto e continuano a vivere, o mancante         abbiamo inserito questa frase: “Il tempo di relazione
di passaggi fondamentali per indirizzare meglio l’eser-       è tempo di cura”. Se ci rifugiamo nella tecnica - un
cizio libero professionale, così come mancante di una         tentativo che molti vorrebbero fare - prestiamo attenzio-

8
CODICE DEONTOLOGICO

ne, perché la tecnica cambia e si modifica nel tempo,         cogliere ulteriori contributi dagli Ordini, dalle società
perché la tecnica si affiancherà fino quasi a sostituirsi,    scientifiche e in più da esperti: abbiamo coinvolto due
per molte attività, all’uomo e lo vediamo in tutti i cam-     magistrati, un giurista, un esperto di filosofia e storia
pi, perché la tecnica modificherà molto delle relazioni       dell’assistenza infermieristica, due eticisti e anche il
tra le professioni, della relazione con l’assistito e delle   tavolo interreligioso per un confronto con le religioni
competenze delle professioni, perché la tecnica, infine,      monoteistiche abramitiche oltre a quella cattolica.
non può essere il nostro fine. La tecnica è il mezzo, è       E poiché il Codice deontologico è il vestito che tutti
uno strumento attraverso cui gli infermieri qualificano       dobbiamo indossare nella relazione con l’altro, ab-
la loro relazione con l’assistito e la rendono più appro-     biamo audito anche le associazioni dei cittadini e dei
priata. Dobbiamo essere super-esperti di tecnica, ma          pazienti, che hanno dibattuto in gruppi di lavoro e
non farla diventare il nostro obiettivo perché il nostro      hanno dato suggerimenti importanti.
fine è sempre la relazione con l’assistito che si qualifica
anche attraverso l’uso della tecnica così come attraver-      Infine, abbiamo fatto anche una breve audizione il
so l’uso della scienza e attraverso la deontologia.           giorno prima della presentazione in Consiglio nazio-
                                                              nale per la discussione, con il ministro della Salute pre-
Perdere la relazione con l’assistito sarebbe un errore        sentando non il testo del Codice, ma le novità su cui
grave perché perderemmo l’elemento valoriale più im-          avevamo dibattuto: il ministero della Salute tra l’altro
portante, dove il paziente ci riconosce come principa-        è l’organo vigilante della Federazione degli Ordini.
le interlocutore e interprete dei suoi bisogni.               Con il Codice abbiamo voluto salvaguardare la libertà
Queste sono le riflessioni che abbiamo condiviso con il       di coscienza degli infermieri, riconoscere gli infermieri
Comitato Centrale e che abbiamo ritenuto di conden-           come persone che si relazionano con altre persone.
sare nel Codice che non nasce a tavolino e con il con-        È un’innovazione che affonda le radici nella nostra
tributo di pochi, ma che si è sviluppato un po’ alla volta    storia, ma guarda al futuro per salvaguardare la vo-
con 42 incontri negli anni della sua elaborazione.            lontà espressa dalla persona da trattamenti incongrui
Nel 2015 un gruppo di esperti ha elaborato un te-             o non ritenuti coerenti con la percezione di vita o di sa-
sto presentato agli Ordini a fine 2016. Poi abbiamo           lute. È un’innovazione con cui salvaguardiamo la vita.
aperto le consultazioni - prima volta in assoluto - e         Ora la Federazione e gli Ordini dovranno essere ga-
attivato sul nostro portale la modalità con cui i singoli     ranti del suo rispetto in ogni angolo del Paese. Per con-
infermieri potevano commentare e suggerire la bozza           cludere con un aforisma, ha detto Mark Twain: “Fai
di codice. Questi commenti sono arrivati direttamen-          sempre ciò che è giusto. Accontenterai la metà del
te all’Ordine di appartenenza che ha avuto il ruolo           genere umano e stupirai l’altra metà”.
poi di trasmetterli alla Federazione o sintetizzandoli o
aggiustandoli dentro una cornice o così come erano            Con il nuovo Codice vogliamo accontentare le esigen-
arrivati. La consultazione è partita il 6 febbraio ed è       ze di chi ha bisogno degli infermieri, ma anche stupire
terminata il 31 maggio 2017 ed è stata prorogata              chi non opera e vive, come noi, professionalmente al
ancora di un mese.                                            loro fianco. Perché il Codice è degli infermieri e per
                                                              gli infermieri e per i cittadini che sono il loro primo
Si è poi aperta una consultazione con le nostre asso-         pensiero, il loro primo obiettivo. Il Codice rappresenta
ciazioni professionali – chiusa a luglio 2017 - molte         gli infermieri e mette nero su bianco la loro promessa
delle quali ora, in virtù della legge 24/2017, sono           di prendersi cura fatta da sempre agli assistiti.
Società scientifiche e 14 di loro hanno fornito un con-
tributo direttamente alla Federazione.
Il secondo semestre dell’anno ha lavorato solo il Comi-
tato Centrale che ha letto, valutato e integrato tutte le
osservazioni pervenute dalle consultazioni. Poi, tra la
fine del 2017 e l’inizio del 2018, c’è stato l’avvicen-
damento del rinnovo dei Consigli direttivi e del Comi-                                 BARBARA MANGIACAVALLI
tato Centrale e successivamente, con i nuovi direttivi è                  Presidente Federazione Nazionale Ordini
ripreso il lavoro del Codice deontologico.                                          delle Professioni Infermieristiche
Sono state recepite le indicazioni e le novità delle varie
leggi intervenute in questo periodo ed è stato riattivato
un ciclo di audizioni perché con i rinnovi sono cam-
biati molti Consigli direttivi ed è stato necessario rac-

                                                                                                                      9
CAPO

PRINCIPI
E VALORI
PROFESSIONALI

10
CODICE DEONTOLOGICO

ART. 1 - VALORI                                         ART. 4 - RELAZIONE DI CURA
L’Infermiere è il professionista sanitario, iscritto    Nell’agire professionale l’Infermiere stabilisce una
all’Ordine delle Professioni Infermieristiche, che      relazione di cura, utilizzando anche l’ascolto e
agisce in modo consapevole, autonomo e respon-          il dialogo. Si fa garante che la persona assistita
sabile. È sostenuto da un insieme di valori e di        non sia mai lasciata in abbandono coinvolgendo,
saperi scientifici. Si pone come agente attivo nel      con il consenso dell’interessato, le sue figure di
contesto sociale a cui appartiene e in cui eserci-      riferimento, nonché le altre figure professionali e
ta, promuovendo la cultura del prendersi cura e         istituzionali. Il tempo di relazione è tempo di cura.
della sicurezza.
                                                        ART. 5 - QUESTIONI ETICHE
ART. 2 - AZIONE                                         L’Infermiere si attiva per l’analisi dei dilemmi etici
L’Infermiere orienta il suo agire al bene della         e contribuisce al loro approfondimento e alla loro
persona, della famiglia e della collettività. Le sue    discussione. Promuove il ricorso alla consulenza
azioni si realizzano e si sviluppano nell’ambito        etica e al confronto, anche coinvolgendo l’Ordi-
della pratica clinica, dell’organizzazione, dell’e-     ne Professionale.
ducazione e della ricerca.
                                                        ART. 6 - LIBERTÀ DI COSCIENZA
ART. 3 - RISPETTO E NON DISCRIMINAZIONE                 L’Infermiere si impegna a sostenere la relazione
L’Infermiere cura e si prende cura della persona        assistenziale anche qualora la persona assistita
assistita, nel rispetto della dignità, della libertà,   manifesti concezioni etiche diverse dalle proprie.
dell’eguaglianza, delle sue scelte di vita e conce-     Laddove quest’ultima esprima con persistenza
zione di salute e benessere, senza alcuna distin-       una richiesta di attività in contrasto con i valori
zione sociale, di genere, di orientamento della         personali, i principi etici e professionali dell’infer-
sessualità, etnica, religiosa e culturale. Si astiene   miere, egli garantisce la continuità delle cure, as-
da ogni forma di discriminazione e colpevolizza-        sumendosi la responsabilità della propria asten-
zione nei confronti di tutti coloro che incontra nel    sione. L’infermiere si può avvalere della clausola
suo operare.                                            di coscienza, ricercando costantemente il dialo-
                                                        go con la persona assistita, le altre figure profes-
                                                        sionali e le istituzioni.

 PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE                                                                               11
XXX

      CAPO

RESPONSABILITÀ
ASSISTENZIALE

12
CODICE DEONTOLOGICO

ART. 7 - CULTURA DELLA SALUTE                           ART. 10 - CONOSCENZA, FORMAZIONE E
L’Infermiere promuove la cultura della salute fa-       AGGIORNAMENTO
vorendo stili di vita sani e la tutela ambientale       L’Infermiere fonda il proprio operato su conoscen-
nell’ottica dei determinanti della salute, della ri-    ze validate dalla comunità scientifica e aggiorna
duzione delle disuguaglianze e progettando spe-         le competenze attraverso lo studio e la ricerca, il
cifici interventi educativi e informativi a singoli,    pensiero critico, la riflessione fondata sull’espe-
gruppi e collettività.                                  rienza e le buone pratiche, al fine di garantire
                                                        la qualità e la sicurezza delle attività. Pianifica,
ART. 8 - EDUCARE ALL’ESSERE PROFESSIONISTA              svolge e partecipa ad attività di formazione e
L’Infermiere, nei diversi ruoli, si impegna attiva-     adempie agli obblighi derivanti dal programma
mente nell’educazione e formazione professionale        di Educazione Continua in Medicina.
degli studenti e nell’inserimento dei nuovi colleghi.
                                                        ART. 11 - SUPERVISIONE E SICUREZZA
ART. 9 - RICERCA SCIENTIFICA E                          L’Infermiere si forma e chiede supervisione, lad-
SPERIMENTAZIONE                                         dove vi siano attività nuove o sulle quali si abbia
L’Infermiere riconosce il valore della ricerca scien-   limitata casistica e comunque ogni qualvolta ne
tifica e della sperimentazione. Elabora, svolge e       ravvisi la necessità.
partecipa a percorsi di ricerca in ambito clinico
assistenziale, organizzativo e formativo, renden-
done disponibili i risultati.

 PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE                                                                            13
CAPO

RAPPORTI
PROFESSIONALI

14
CODICE DEONTOLOGICO

ART. 12 - COOPERAZIONE E COLLABORAZIONE                  ART. 15 - INFORMAZIONI SULLO STATO
L’Infermiere si impegna a sostenere la coopera-          DI SALUTE
zione con i professionisti coinvolti nel percorso di     L’Infermiere si assicura che l’interessato o la per-
cura, adottando comportamenti leali e collabora-         sona da lui indicata come riferimento, riceva in-
tivi con i colleghi e gli altri operatori. Riconosce     formazioni sul suo stato di salute precise, comple-
e valorizza il loro specifico apporto nel processo       te e tempestive, condivise con l’equipe di cura,
assistenziale.                                           nel rispetto delle sue esigenze e con modalità
                                                         culturalmente appropriate. Non si sostituisce ad
ART. 13 - AGIRE COMPETENTE, CONSULENZA E                 altre figure professionali nel fornire informazioni
CONDIVISIONE DELLE INFORMAZIONI                          che non siano di propria pertinenza.
L’Infermiere agisce sulla base del proprio livello
di competenza e ricorre, se necessario, alla con-        ART. 16 - INTERAZIONE E INTEGRAZIONE
sulenza e all’intervento di infermieri esperti o spe-    L’Infermiere riconosce l’interazione e l’integrazio-
cialisti. Presta consulenza ponendo i suoi saperi        ne intra e interprofessionale, quali elementi fonda-
e abilità a disposizione della propria e delle altre     mentali per rispondere alle richieste della persona.
comunità professionali e istituzioni.
Partecipa al percorso di cura e si adopera affin-
ché la persona assistita disponga delle informa-
zioni condivise con l’equipe, necessarie ai suoi
bisogni di vita e alla scelta consapevole dei per-
corsi di cura proposti.

ART. 14 - POSIZIONE DI PROTEZIONE
L’Infermiere che rilevi uno stato di alterazione di
natura psicofisica di un professionista o di altro
operatore nelle sue funzioni, a qualunque livello di
responsabilità, si adopera per proteggere e tutelare
le persone assistite, la professione e il professioni-
sta, anche effettuando le opportune segnalazioni.

 PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE                                                                             15
CAPO

RAPPORTI
CON LE PERSONE
ASSISTITE

16
CODICE DEONTOLOGICO

ART. 17 - RAPPORTO CON LA PERSONA                        ART. 21 - STRATEGIE E MODALITÀ
ASSISTITA NEL PERCORSO DI CURA                           COMUNICATIVE
Nel percorso di cura l’Infermiere valorizza e ac-        L’Infermiere sostiene la relazione con la persona
coglie il contributo della persona, il suo punto         assistita che si trova in condizioni che ne limitano
di vista e le sue emozioni e facilita l’espressione      l’espressione, attraverso strategie e modalità co-
della sofferenza. L’Infermiere informa, coinvolge,       municative efficaci.
educa e supporta l’interessato e con il suo libero
consenso, le persone di riferimento, per favorire        ART. 22 - PRIVAZIONI, VIOLENZE O
l’adesione al percorso di cura e per valutare e          MALTRATTAMENTI
attivare le risorse disponibili.                         Salvo gli obblighi di denuncia, l’Infermiere che
                                                         rileva ed evidenzia privazioni, violenze o maltrat-
ART. 18 - DOLORE                                         tamenti sulla persona assistita, si attiva perché vi
L’Infermiere previene, rileva e documenta il do-         sia un rapido intervento a tutela dell’interessato.
lore dell’assistito durante il percorso di cura. Si
adopera, applicando le buone pratiche per la             ART. 23 - VOLONTÀ DEL MINORE
gestione del dolore e dei sintomi a esso correlati,      L’Infermiere, tenuto conto dell’età e del grado di
nel rispetto delle volontà della persona.                maturità riscontrato, si adopera affinché sia pre-
                                                         sa in debita considerazione l’opinione del minore
ART. 19 - CONFIDENZIALITÀ E RISERVATEZZA                 rispetto alle scelte curative, assistenziali e speri-
L’Infermiere garantisce e tutela la confidenzialità      mentali, al fine di consentirgli di esprimere la sua
della relazione con la persona assistita e la riser-     volontà. L’Infermiere, quando il minore consape-
vatezza dei dati a essa relativi durante l’intero per-   volmente si oppone alla scelta di cura, si adope-
corso di cura. Raccoglie, analizza e utilizza i dati     ra per superare il conflitto.
in modo appropriato, limitandosi a ciò che è ne-
cessario all’assistenza infermieristica, nel rispetto
dei diritti della persona e della normativa vigente.

ART. 20 - RIFIUTO ALL’INFORMAZIONE
L’Infermiere rispetta la esplicita volontà della per-
sona assistita di non essere informata sul proprio
stato di salute. Nel caso in cui l’informazione ri-
fiutata sia necessaria per prevenire un rischio per
la salute di soggetti terzi, l’Infermiere si adopera
a responsabilizzare l’assistito, fornendo le infor-
mazioni relative al rischio e alla condotta poten-
zialmente lesiva.

 PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE                                                                              17
CODICE DEONTOLOGICO

ART. 24 - CURA NEL FINE VITA                               ART 26 - DONAZIONE DI SANGUE, TESSUTI E
L’Infermiere presta assistenza infermieristica fino        ORGANI
al termine della vita della persona assistita. Rico-       L’Infermiere favorisce l’informazione sulla dona-
nosce l’importanza del gesto assistenziale, della          zione di sangue, tessuti e organi quale atto di
pianificazione condivisa delle cure, della pallia-         solidarietà; educa e sostiene le persone coinvolte
zione, del conforto ambientale, fisico, psicologi-         nel donare e nel ricevere.
co, relazionale e spirituale.
L’Infermiere sostiene i familiari e le persone di ri-      ART. 27 - SEGRETO PROFESSIONALE
ferimento della persona assistita nell’evoluzione          L’Infermiere rispetta sempre il segreto professio-
finale della malattia, nel momento della perdita e         nale non solo per obbligo giuridico, ma per inti-
nella fase di elaborazione del lutto.                      ma convinzione e come espressione concreta del
                                                           rapporto di fiducia con la persona assistita.
ART. 25 - VOLONTÀ DI LIMITE AGLI INTERVENTI                La morte della persona assistita non esime l’Infer-
L’Infermiere tutela la volontà della persona assistita     miere dal rispetto del segreto professionale.
di porre dei limiti agli interventi che ritiene non sia-
no proporzionati alla sua condizione clinica o coe-
renti con la concezione di qualità della vita, espres-
sa anche in forma anticipata dalla persona stessa.

18
CAPO

COMUNICAZIONE

                19
CODICE DEONTOLOGICO

ART. 28 - COMPORTAMENTO NELLA                            ART. 29 - VALORI NELLA COMUNICAZIONE
COMUNICAZIONE                                            L’Infermiere, anche attraverso l’utilizzo dei mezzi
L’Infermiere nella comunicazione, anche attraverso       informatici e dei social media, comunica in modo
mezzi informatici e social media, si comporta con        scientifico ed etico, ricercando il dialogo e il con-
decoro, correttezza, rispetto, trasparenza e veridi-     fronto al fine di contribuire a un dibattito costruttivo.
cità; tutela la riservatezza delle persone e degli as-
sistiti ponendo particolare attenzione nel pubblica-
re dati e immagini che possano ledere i singoli, le
istituzioni, il decoro e l’immagine della professione.

20
CAPO

ORGANIZZAZIONE

PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE   21
CODICE DEONTOLOGICO

ART. 30 - RESPONSABILITÀ                                   ART 35 - CONTENZIONE
NELL’ORGANIZZAZIONE                                        L’Infermiere riconosce che la contenzione non è
L’Infermiere ai diversi livelli di responsabilità as-      atto terapeutico. Essa ha esclusivamente carattere
sistenziale, gestionale e formativa, partecipa e           cautelare di natura eccezionale e temporanea;
contribuisce alle scelte dell’organizzazione, alla         può essere attuata dall’equipe o, in caso di ur-
definizione dei modelli assistenziali, formativi e         genza indifferibile, anche dal solo Infermiere se
organizzativi, all’equa allocazione delle risorse e        ricorrono i presupposti dello stato di necessità,
alla valorizzazione della funzione infermieristica         per tutelare la sicurezza della persona assistita,
e del ruolo professionale.                                 delle altre persone e degli operatori.
                                                           La contenzione deve comunque essere motivata
ART 31 - VALUTAZIONE                                       e annotata nella documentazione clinico assisten-
DELL’ORGANIZZAZIONE                                        ziale, deve essere temporanea e monitorata nel
L’Infermiere concorre alla valutazione del conte-          corso del tempo per verificare se permangono le
sto organizzativo, gestionale e logistico in cui si        condizioni che ne hanno giustificato l’attuazione
trova la persona assistita per tutelarla.                  e se ha inciso negativamente sulle condizioni di
Formalizza e comunica il risultato delle sue valu-         salute della persona assistita.
tazioni al fine di migliorare il contesto stesso.
                                                           ART. 36 - OPERATORI DI SUPPORTO
ART 32 - PARTECIPAZIONE AL GOVERNO                         L’Infermiere ai diversi livelli di responsabilità clini-
CLINICO                                                    ca e gestionale pianifica, supervisiona, verifica,
                                                           per la sicurezza dell’assistito, l’attività degli ope-
L’Infermiere partecipa al governo clinico, promuo-
                                                           ratori di supporto presenti nel processo assisten-
ve le migliori condizioni di sicurezza della perso-
                                                           ziale e a lui affidati.
na assistita, fa propri i percorsi di prevenzione e
gestione del rischio, anche infettivo, e aderisce
                                                           ART. 37 - LINEE GUIDA E BUONE PRATICHE
fattivamente alle procedure operative, alle me-
                                                           ASSISTENZIALI
todologie di analisi degli eventi accaduti e alle
modalità di informazione alle persone coinvolte.           L’Infermiere, in ragione del suo elevato livello di
                                                           responsabilità professionale, si attiene alle per-
ART 33 - DOCUMENTAZIONE CLINICA                            tinenti linee guida e buone pratiche clinico assi-
                                                           stenziali e vigila sulla loro corretta applicazione,
L’Infermiere è responsabile della redazione ac-
                                                           promuovendone il continuo aggiornamento.
curata della documentazione clinica di compe-
tenza, ponendo in risalto l’importanza della sua
                                                           ART. 38 - SEGNALAZIONI ALL’ORDINE
completezza e veridicità anche ai fini del con-
                                                           PROFESSIONALE
senso o diniego, consapevolmente espresso dalla
persona assistita al trattamento infermieristico.          L’Infermiere segnala al proprio Ordine le attività di
                                                           cura e assistenza infermieristica inappropriate e pri-
ART 34 - RISOLUZIONE DEI CONTRASTI                         ve di basi, di riscontri scientifici e di risultati validati.
L’Infermiere, qualora l’organizzazione chiedesse o
pianificasse attività clinico assistenziali, gestionali
o formative, in contrasto con principi, valori e con
le norme della professione, a tutti i livelli di respon-
sabilità, segnala la situazione agli organi compe-
tenti e si attiva per proporre soluzioni alternative.

22
CAPO

LIBERA
PROFESSIONE

              23
CODICE DEONTOLOGICO

ART. 39 - ESERCIZIO DELLA LIBERA PROFESSIONE            ART 41 - SICUREZZA E CONTINUITÀ DELLE CURE
L’Infermiere, nell’esercizio libero professionale, si   L’Infermiere che opera in regime di libera profes-
adopera affinché sia rispettata la leale concorren-     sione tutela la sicurezza e la continuità delle cure
za e valorizza il proprio operato anche attraver-       delle persone assistite anche rispettando i propri
so il principio dell’equo compenso.                     tempi di recupero bio-fisiologico.

ART. 40 - CONTRATTO DI CURA
L’Infermiere, con trasparenza, correttezza e nel ri-
spetto delle norme vigenti, formalizza con la per-
sona assistita apposito contratto di cura che evi-
denzi l’adeguata e appropriata presa in carico
dei bisogni assistenziali, quanto espresso dalla
persona in termini di assenso/dissenso informato
rispetto a quanto proposto, gli elementi espliciti
di tutela dei dati personali e gli elementi che com-
pongono il compenso professionale.

24
CAPO

DISPOSIZIONI
FINALI

               25
CODICE DEONTOLOGICO

ART 42 - LIBERTÀ DA CONDIZIONAMENTI                     denza. L’Infermiere in ambito peritale interpreta
L’Infermiere e l’Ordine Professionale si impegna-       le evidenze del caso sulla base delle conoscenze
no affinché l’agire del professionista sia libero da    scientifiche del momento, fornendo pareri ispirati
impropri condizionamenti e interessi nonché da in-      alla prudente valutazione della condotta dei sog-
debite pressioni di soggetti terzi tra cui persone di   getti coinvolti.
riferimento, altri operatori, imprese e associazioni.
                                                        ART. 49 - NATURA VINCOLANTE DELLE NORME
ART. 43 - CONFLITTO D’INTERESSE                         DEONTOLOGICHE

L’Infermiere che si dovesse trovare in situazione       Le norme deontologiche contenute nel presente
di conflitto di interesse lo dichiara espressamente.    Codice Deontologico sono vincolanti per tutti gli
                                                        iscritti all’Ordine delle Professioni Infermieristi-
                                                        che; la loro inosservanza è sanzionata dall’Ordi-
ART. 44 - CONTRASTO ALL’ESERCIZIO ABUSIVO
                                                        ne professionale tenendo conto della volontarietà
DELLA PROFESSIONE
                                                        della condotta, della gravità e della eventuale rei-
L’Infermiere e l’Ordine Professionale contrastano       terazione della stessa, in contrasto con il decoro
e denunciano l’esercizio abusivo della professio-       e la dignità professionale.
ne infermieristica e il lavoro sommerso.
                                                        ART. 50 - ORDINI PROFESSIONALI.
ART. 45 - DECORO                                        ENTI SUSSIDIARI DELLO STATO
L’Infermiere cura la propria persona e                  Gli Ordini Professionali recepiscono e attuano le
il decoro personale.                                    indicazioni normative e regolamentari inerenti al
                                                        loro essere Enti sussidiari dello Stato.
ART. 46 - RAPPRESENTANZA PROFESSIONALE E
COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA                             ART. 51 - ORDINI PROFESSIONALI.
L’Infermiere esercita la funzione di rappresentan-      CODICE DEONTOLOGICO
za della professione con dignità, correttezza e         Gli Ordini delle Professioni Infermieristiche pro-
trasparenza. Utilizza espressioni e adotta com-         vinciali sono tenuti a recepire il presente Codice
portamenti che sostengono e promuovono il de-           e a garantire il rispetto delle norme, nel quadro
coro e l’immagine della comunità professionale e        dell’azione di indirizzo e coordinamento esercita-
dei suoi attori istituzionali. Osserva le indicazioni   ta dalla Federazione Nazionale degli Ordini del-
dell’Ordine Professionale nella informazione e          le Professioni Infermieristiche; sono tenuti inoltre a
comunicazione pubblicitaria.                            consegnare ufficialmente o, comunque, a inviare
                                                        ai singoli iscritti agli Albi, il Codice Deontologico
ART. 47 - OBBLIGO DI RISPETTO DELLE NORME               e a tenere periodicamente corsi di aggiornamen-
L’Infermiere rispetta le norme e gli adempimenti        to e di approfondimento in materia deontologica.
amministrativi, giuridici e deontologici, che ri-
guardano la professione, anche attenendosi alle         ART. 52 - ORDINI PROFESSIONALI E ALTRI RUOLI
linee di indirizzo dell’Ordine Professionale.           PUBBLICI
                                                        L’Ordine Professionale non interviene nei confron-
ART. 48 - ATTIVITÀ CONSULENZIALE E PERITALE             ti dell’Infermiere impegnato in incarichi politico
L’Infermiere non svolge attività di natura consulen-    istituzionali nell’esercizio delle relative funzioni.
ziale e peritale se non è in effettivo possesso delle
specifiche competenze richieste dal caso.               ART. 53 - CLAUSOLA FINALE
In ogni caso questa attività deve essere svolta nel     Ogni altro comportamento che violi il decoro e la
rispetto dei principi deontologici caratterizzanti      dignità professionale è sanzionabile dall’Ordine.
la professione, evitando ogni conflitto di interesse
e le situazioni in cui sia limitata la sua indipen-

26
Puoi anche leggere