PROGRAMMA INPS Valore P.A - Corsi di formazione per dipendenti Pubblici CORSO 3 STRUMENTI DI GESTIONE DELLE RISORSE UMANE - Comune di Mentana
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PROGRAMMA INPS Valore P.A. Corsi di formazione per dipendenti Pubblici CORSO 3 STRUMENTI DI GESTIONE DELLE RISORSE UMANE NEI CONTESTI ORGANIZZATIVI MODULO 6 Gestione del conflitto EDIZIONE 2019 EDIZIONI FORMEL
Impaginazione: Enrico Di Girolamo Revisione testi: Enrico Di Girolamo Finito di stampare nel mese di giugno 2019 da Formel Editoria Rif.: C03M06DEC - Rev. 0 - 06/06/19 - Qualsiasi riproduzione vietata - 2019© - Formel S.r.l. Via Vitruvio, 43 - 20124 Milano (MI) Tel.: 02 62690710 - Fax: 02 700554518 www.formel.it - segreteria@formel.it
INDICE SLIDES • La gestione del conflitto...................................................................................... Pag. 1
SLIDES Simone De Clementi (Filosofo della scienza e Coach) CANTAMI, O DIVA, DEL PELIDE ACHILLE… LA GESTIONE DEL CONFLITTO dott. Simone De Clementi 1 Contatti … Simone De Clementi simone.declementi@gmail.com mobile: 338 1754783 dott. Simone De Clementi 2 1
SLIDES Lo Scenario “Mentre il secolo XX è stato il secolo della crescita demografica, il secolo XXI sarà quello dell’invecchiamento delle popolazioni” Occorre innanzitutto distinguere la vecchiaia come fenomeno individuale dall’invecchiamento delle popolazioni. Per noi oggi è opportuno considerarli entrambi. La novità, che non ha precedenti analoghi per quanto se ne sappia, riguarda la velocità, l’estensione, e la vastità del fenomeno dell’invecchiamento delle popolazioni, con delle conseguenze etiche e sociali che sono di grande portata. dott. Simone De Clementi 3 Struttura per età della popolazione dott. Simone De Clementi 4 2
SLIDES Accorgersi … ‐; + +; + +; ‐ ‐; ‐ dott. Simone De Clementi 7 Accorgersi … Insoddisfazione e Aumento dell’età Motivazione atteggiamento dei lavoratori passivo Conflitto Scarsa formazione generazionale e Stili di leadership a gestire i culturale inadeguati conflitti/motivare Mancanza di Differenze risorse culturali dott. Simone De Clementi 8 4
SLIDES Accorgersi … Sofferenza delle Capacità False aspettative famiglie/individui relazionali 5 ferite Delusione/sfiducia dott. Simone De Clementi 9 dott. Simone De Clementi 10 5
SLIDES dott. Simone De Clementi 11 Premessa Perché affrontare la gestione del conflitto? Si tratta di creare una cultura del conflitto come occasione di apprendimento e di cambiamento, piuttosto che di blocco comunicativo sotto la percezione di un senso di minaccia, con l’uso della gentilezza come tecnica. Ogni conflitto può essere risorsa per l’apprendimento, poiché esso esige non risposte stereotipate, ma assunzione di compiti specifici. Con la gentilezza si può scoprire tale compito, rispettarlo e viverlo come riorganizzazione e apprendimento significativo. dott. Simone De Clementi 12 6
SLIDES Ipotesi Il conflitto non è un incidente di percorso, un imprevisto, ma appartiene alle relazioni tra le persone e le struttura (nel senso di dare forma, limite, significato specifico). Si tratta di uno stato della relazione, che riguarda due o più persone, in cui si presenta un problema/ incompatibilità (contenuto) che crea un disagio/ fastidio (significato emotivo) dott. Simone De Clementi 13 Il circuito elettrico dott. Simone De Clementi 14 7
SLIDES La legge di risonanza Y Y Y Y Y Possiamo ricevere soltanto il tipo di Y vibrazioni che emaniamo. Se io emano la vibrazione dell’odio, è anche quella che ricevo: SU QUELLA SONO SINTONIZZATO dott. Simone De Clementi 15 Perché reagiamo ai giudizi altrui? ESPERIENZA: le persone soffrono in conseguenza di ciò che gli altri dicono o fanno. Ma sono gli altri che hanno il potere sulle nostre emozioni? FERITE Quelli bravi vanno dritto al punto, alla ferita e colpiscono. dott. Simone De Clementi 16 8
SLIDES Che cosa fare A b C Filtro percettivo Giudizio Reazione Convinzioni Noi non dipendiamo dal giudizio degli altri, ma dalle nostre convinzioni Quelle che ci fanno stare male sono convinzioni limitanti: vanno cambiate dott. Simone De Clementi Il meccanismo svelato Le cose Narcisismo dovrebbero essere diverse Non è giusto che Depressione siano così Chi si arrabbia butta via energia. Se mi arrabbio per mettermi in moto, ben venga. Se mi arrabbio per lamentarmi e giudicare a mia volta, no. dott. Simone De Clementi 9
SLIDES Il meccanismo svelato (2) 1. Noi Parliamo o siamo parlati? 2. Volontà di male: c’è unpezzo dell’altro che ci ferisce e che confligge. Non tutto. dott. Simone De Clementi La parola Parola del giorno: RISCHIO. Rischio è parola di etimologia incerta, come incerto è in fondo l'esito di rischiare. La sua origine è forse greca, forse provenzale, forse latina. L'ipotesi più suggestiva fa derivare la parola dall'arabo, indicando tutto ciò che viene da Dio o meglio, tutto ciò che è necessario alla vita. Quando la usiamo indichiamo solitamente una eventualità, una possibilità di subire un danno materiale, fisico o morale. Il rischio dunque nel nostro modo di pensare è assimilato a un pericolo e si mette l'accento sull'importanza di evitarlo. Non si può scherzare su ciò che è imprevedibile, e dunque chi rischia è spesso visto come imprudente. Eppure rischio è parola di vita. E di scelta. Il rischio rimanda anche alla responsabilità, alla capacità di farsi carico e di fronteggiare un eventuale insuccesso, una sconfitta. E' il rischio che apre orizzonti, suggerisce nuove vie, è il rischio ancora che ci spinge a grandi imprese. Lo fa nel lavoro, lo fa nella scienza e nelle arti dove sfida lo status quo. Lo fa in amore, quando ci fa rivelare i nostri sentimenti o ci fa ascoltare il cuore. E' il rischio che ci fa andare oltre, è il rischio uno dei fattori insiti nel cambiamento, nell'evoluzione. Presente in ogni cosa, si fa cavalcare e domare solo da chi sa fissarlo negli occhi e sfidarlo. Paradossalmente la sicurezza più grande è nelle persone che sanno azzardare, rischiare. In chi è imprudentemente controllato, cioè capace di abbandonare le sue certezze per trovare nuove terre, nuovi orizzonti. (Simone De Clementi) dott. Simone De Clementi 10
SLIDES Il conflitto con i colleghi (coesione organizzativa) 1.CONDIVISIONE DELLE INFORMAZIONI 2.DEFINIZIONE DELLE PRIORITA’ 3.PRESA DELLE DECISIONI E ATTRIBUZIONE DEI COMPITI 4.MONITORAGGIODELLE AZIONI CHE REALIZZANO LE DECISIONI PRESE 5.VALUTAZIONE DEGLI ESITI dott. Simone De Clementi 21 Il conflitto COSA HO SPERIMENTATO COME INEFFICACE? (ERRORI DA NON RIPETERE) Fare a “braccio di ferro” (muro contro muro), rigidità sulle posizioni, assumere atteggiamenti di sfida Disattendere le regole (insostenibilità) Utilizzare punizioni Perdita / rinuncia al proprio ruolo educativo Farsi prendere dalla rabbia / emozioni non gestite Arrendevolezza Estemporaneità‐impulsività / lasciar passare troppo tempo Imposizione di regole non condivise Affrontare in gruppo questioni “personali” Allontanare / escludere persone difficili dott. Simone De Clementi 22 11
SLIDES Il conflitto (2) COSA HO SPERIMENTATO COME EFFICACE? (BUONE PRASSI DA CONSOLIDARE) Colloqui con le parti in presenza di un mediatore Colloqui individuali Cercare di comprendere le ragioni dell’altro, provare a vedere l’altro punto di vista Punizione (dopo avevano paura che…) Non rinunciare al proprio ruolo Flessibilità (autorità e complicità) Sdrammatizzare /atteggiamento positivo Saper cogliere il momento giusto per affrontare il problema Motivare i rifiuti, regole, rimproveri… Comunicare /dare parola al proprio vissuto emotivo Guardare negli occhi la controparte/mantenere il contatto visivo Non accogliere / accogliere le provocazioni Responsabilizzare attribuendo dott.compiti specifici Simone De Clementi 23 Livelli del conflitto Intrapersonale Interpersonale Intragruppo Intergruppi dott. Simone De Clementi 24 12
SLIDES FONTI DEL CONFLITTO: ESEMPIO DIVERGENZA RANCORE INTERESSI (PASSATO) (FUTURO) Non è sempre un dato oggettivo, perché spesso è frutto di una rappresentazione soggettiva dott. Simone De Clementi 25 Le più frequenti cause di conflitto nelle organizzazioni STATUS ED EGO valori e atteggiamenti opinioni su questioni etiche personalità differenti lotte per il potere risorse scarse e limitate comunicazioni disfunzionali differenze di bilancio divergenze di interesse percezione e giudizi bisogno di consenso ambiguità delle responsabilità dott. Simone De Clementi 26 13
SLIDES Conflitti legati alla struttura organizzativa PER ESEMPIO: Confitti legati alla definizione dei ruoli o delle posizioni: E’ questa una situazione quotidiana in cui si verificano interventi di diverse persone su un’attività o, viceversa, l’assenza di interventi perché nessuno ritiene l’attività o il compito tralasciato, di propria competenza. OPPURE: Confitti legati ai carichi di lavoro sovra dimensionati: è questo un fenomeno molto attuale legato ai fenomeni di ridimensionamento (downsizing) che hanno attraversato molte organizzazioni. dott. Simone De Clementi 27 Quindi… Il disegno organizzativo e dei sistemi operativi può avere un’influenza importante nell’aumentare la dimensione conflittuale tra le persone!!! Osservare l’organizzazione, tenendo presente quando può essere una possibile causa di un clima conflittuale, aiuta a prevenire lacerazione interpersonali. IN PIU’… Un manager che non si occupa di sanare i problemi, viene percepito dai suoi collaboratori come disimpegnato e poco attento alla salute dell’azienda, provocando quindi tutte quelle conseguenze negative già descritte. dott. Simone De Clementi 28 14
SLIDES Fasi del conflitto OBIETTIVI Processi CONFLIGGENTI competitivi Allargamento delle Polarizzazione differenze Mancanza di comunicazione Posizioni Emozionalità rigide dott. Simone De Clementi 29 Affrontare situazioni in modo diverso: come fare Volontà • Vuoi lamentarti o capirci qualcosa? Interrompere il solito modulo di reazione • Farsi una domanda per osservare la scena dall’esterno (per esempio: dove sono? Chi sono?) Comunicazione strategica dott. Simone De Clementi 30 15
SLIDES 3 cose da evitare (base) ovvero come preservare i rapporti Scusa contro scusa • Se qualcuno ci fa una osservazione attenzione alle risposte: Rischio di rimanere fermi nel problema Evitare il confronto • Genera conflitti Critica alla persona (attaccare sul modo di essere e non sui comportamenti) dott. Simone De Clementi 31 La radice VIOLENZA = COSTRINGERE Sinonimo di: Costringere. forzare (v.tr.), obbligare (v.tr.), indurre (v.tr.), imporre (v.tr.), opprimere (v.tr.), reprimere (v.tr.), limitare (v.tr.), ridurre (v.tr.), imporsi (v.pron.) NOI STESSI GLI ALTRI dott. Simone De Clementi 32 16
SLIDES La radice (2) AFFETTIVA PSICOLOGICA MORALE GERARCHICA Usiamo forza violenta di ISTITUZIONALE FISICA varie tipologie: molte non sono nominate dott. Simone De Clementi 33 La radice (3) Le parole sono cose. La violenza si insinua nelle parole che usiamo tutti i giorni. E spesso ciò conduce al conflitto. Infatti noi traduciamo il nostro pensiero, e dunque la nostra coscienza, principalmente con le parole. Quindi possiamo scegliere se usare parole che dividono, feriscono, confrontano, oppongono, svalutano; oppure parole che uniscono, propongono, riconciliano, motivano. Le preoccupazioni organizzative e pratiche sono ancora ampiamente prioritarie rispetto alla preoccupazione per la qualità dei nostri rapporti interpersonali dott. Simone De Clementi 34 17
SLIDES Che cosa è una emozione? dott. Simone De Clementi 35 PPENSIERI SENTIMENTI BISOGNI (VALORI) RICHIESTA dott. Simone De Clementi 36 18
SLIDES dott. Simone De Clementi 37 Lo spazio mentale… … …. …… …… …… …… dott. Simone De Clementi 38 19
SLIDES I sentimenti … …. …… …… …… …… dott. Simone De Clementi 39 I BISOGNI Identità Rispetto Comprensione Responsabilità Libertà Collaborazione dott. Simone De Clementi 40 20
SLIDES La richiesta… … …. …… …… …… …… dott. Simone De Clementi 41 L’idea centrale ‐ 1 Per che cosa si litiga? Per un piccolo disaccordo, per una parola di troppo, per una parola mancante, per le vacanze, per i turni, per un riconoscimento dato o negato. Alla fine a ben vedere sono tutte scuse: i problemi sono di tutt’altra natura ma sono in pochi a volerli affrontare davvero. Sofferenza 21
SLIDES L’idea centrale ‐ 2 Non vi è alcun vincitore, né alcuna guerra da combattere: la vittoria consiste nel trovare, insieme, delle soluzioni condivise, ponderate e definitive, delle soluzioni definitive «a beneficio di tutti». Linee guida guardare gli interessi e non le posizioni dividere le persone dal problema la soluzione deve essere accettabile per tutti non esiste solo la nostra “soluzione” non imporre la decisione con il nostro potere la decisione deve essere condivisa ed accettata almeno dalla maggioranza. dott. Simone De Clementi 44 22
SLIDES Conoscersi 1. MI IMPONGO 2. MI ADEGUO 3. LO EVITO 4. CERCO UN COMPROMESSO 5. CERCO E OFFRO COLLABORAZIONE… COME SONO IO IN UN CONFLITTO? dott. Simone De Clementi 45 Una soluzione…presto 1. Chiedere il punto di vista dell’altro. 2. É importante negoziare sulla base di informazioni precise e corrette. 3. Costruire fin dall’inizio un rapporto di fiducia. 4. Evitare un clima difensivo per risolvere il confitto e favorirne uno di supporto. dott. Simone De Clementi 46 23
SLIDES Clima di supporto Clima difensivo DESCRIZIONE GIUDIZIO (presentare idee ed opinioni) (Criticare i membri di altro gruppo) ORIENTAMENTO AL PROBLEMA CONTROLLO (focalizzare l’attenzione sull’obiettivo) (imporre la volontà di un gruppo su altri) SPONTANEITÀ STRATEGIA (comunicare apertamente ed (avere secondi fini) onestamente) EMPATIA NEUTALITÀ (capire i pensieri delle altre persone) (dimostrare indifferenza e mancanza di impegno) EQUITÀ SUPERIORITÀ (chiedere le opinioni altrui) (essere dominanti) SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO ECCESSIVA SICUREZZA (essere disponibili ad ascoltare le idee (non esser disposti ad ascoltare gli altri) degli altri) dott. Simone De Clementi 47 Veniamo al dunque… Chi deve risolvere i conflitti in una organizzazione? Ovvio…il capo! Ma chi è il capo? E lo sa fare? Quali sono gli errori più gravi? Beh, facile… 1. non intervenire nelle situazioni conflittuali tra il personale; 2. non gestire correttamente i confitti e non risolverli. dott. Simone De Clementi 48 24
SLIDES Come deve procedere un capo? 1. Essere consapevole di cosa sia un confitto ed avere chiaro quale tipo di attrito si stia creando per non confondere i piani e risoluzioni; 2. analizzare e riconoscere le modalità di comportamento del singolo in una situazione conflittuale (mi impongo, mi adeguo, lo evito, cerco un compromesso, cerco e offro collaborazione); 3. riconoscere i potenziali confitti legati per natura alla struttura organizzativa. dott. Simone De Clementi 49 La Mediazione Qualsiasi attività intrapresa da un terzo neutrale e qualificato, il quale nella garanzia del segreto professionale ed in rigorosa autonomia dal contesto organizzativo, si attiva al fine di ricomporre un conflitto tra le parti confliggenti, ristabilendo una buona comunicazione tra loro e consentendo l’elaborazione ad opera delle parti stesse di un’intesa che regoli in modo soddisfacente la riorganizzazione dei loro rapporti 25
SLIDES Esempi • Il caso • Il cestino dei rifiuti • La distonia • la merendina Ciclo del valore delle HR Relazioni Persone Prestazione Valorizzazione 26
SLIDES IL RIGHELLO… (MOOD METER) dott. Simone De Clementi 53 Analisi conflitto I. Soggetti coinvolti: II. Motivo che ha scatenato il confitto: III. Tipologia di confitto: IV. Come sconfiggere tale confitto: V. Cause che esso porta: dott. Simone De Clementi 54 27
SLIDES Per finire … Innovazione nel rispetto dell’individuo dott. Simone De Clementi 55 28
INFORMAZIONI CORSI VALORE P.A. Relazioni pubbliche: silvana.noto@gruppoformel.com Didattica: corsi-inps@gruppoformel.com Comunicazioni urgenti e logistica: segreteria@formel.it - Tel. 02/62690710 www.gruppoformel.com
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