BISOGNI Educativi Speciali - Iscrizioni AS 2020/21 IC ...
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Come faccio a dire che Chi sono gli alunni c’è un BES? con BES?.... BES Valutare un alunno con Il PDP cos’è e chi lo BES redige? Parametri e criteri per la verifica/valutazione
INCLUSIONE SCOLASTICA Con la DM 27 dic. 2012 e la CM n° 8 del 6/3/2013 Viene ampliata l’area dei BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Inoltre D.lgvo 66/2017 sull’inclusione
Cosa dice in sostanza la DM 27 dic. 2012 La direttiva estende i benefici a suo tempo previsti dalla legge 170/2010 per i D.S.A (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) a tutti i Bisogni Educativi Speciali, ampliando la “...........area dello svantaggio scolastico, che ricomprende problematiche diverse, viene indicata come area dei Bisogni Educativi Speciali..... Vi sono comprese tre grandi sotto-categorie: quella della disabilità; quella dei disturbi evolutivi specifici e quella dello svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale....”
Cosa dice in sostanza la DM 27 dic. 2012 ".......Tutte queste differenti problematiche, ricomprese nei disturbi evolutivi specifici, NON VENGONO O POSSONO NON VENIR CERTIFICATE ai sensi della legge 104/92, non dando conseguentemente diritto alle provvidenze ed alle misure previste dalla stessa legge quadro, e tra queste, all’insegnante per il sostegno....."”... si evidenzia, in particolare, la necessità di elaborare un percorso individualizzato e personalizzato per alunni e studenti con bisogni educativi speciali, anche attraverso la redazione di un Piano Didattico Personalizzato ...”
Cosa dice in sostanza la DM 27 dic. 2012 Le scuole – con determinazioni assunte dai Consigli di classe, risultanti dall’esame della documentazione clinica presentata dalle famiglie e sulla base di considerazioni di carattere psicopedagogico e didattico – possono avvalersi per tutti gli alunni con bisogni educativi speciali degli strumenti compensativi e delle misure dispensative previste dalle disposizioni attuative della Legge 170/2010 (DM 5669/2011), meglio descritte nelle allegate Linee guida."
Cosa dice la CM 8 del 6/3/2013 la CM 8/2013 ha per oggetto l’attuazione della DIRETTIVA DEL 27/12/2012 : STRUMENTI D’INTERVENTO PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA INDICAZIONI OPERATIVE
Cosa dice la CM 8 del 6/3/2013 “... Fermo restando l'obbligo di presentazione delle certificazioni per l'esercizio dei diritti conseguenti alle situazioni di disabilità e di DSA, è compito doveroso dei Consigli di classe o dei teams dei docenti nelle scuole primarie indicare in quali altri casi sia opportuna e necessaria l'adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative, .....Strumento privilegiato è il percorso individualizzato e personalizzato, redatto in un Piano Didattico Personalizzato (PDP),..... .............esso è.....lo strumento in cui si potranno, ad esempio, includere progettazioni didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita.....”
D.Lgvo 66/2017 LA DIDATTICA – Sussidi, strumenti, metodologie di studio non saranno più elaborati in modo “standard”, in base al tipo di disabilità, ma con un Piano Didattico Individualizzato che guarderà alle caratteristiche del singolo studente. L’INCLUSIONE – L’intera comunità scolastica sarà coinvolta nei processi di inclusione. COMMISSIONI MEDICHE – Viene rivista la composizione delle commissioni mediche per l’accertamento della condizione di disabilità ai fini dell’inclusione scolastica:
Ma chi sono gli allievi con BES? Studenti con Disturbi Evolutivi Specifici (DSA, ADHD, DOP, DDC …) Studenti con Studenti con svantaggio socio- disabilità specifica economico, linguistico, culturale, (L 104/92) emotivo …
Ma non solo … Studenti demotivati Studenti plusdotati Studenti con ansia Studenti con risultati Studenti Ostili e da insoddisfacenti Aggressivi prestazione Studenti che fanno Studenti che hanno difficoltà fatica ad adattarsi al nelle relazioni sociali. ruolo
Di fronte ad un BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE entrano in gioco IL MODO CON Il contesto che può CUI IL divenire parte del SOGGETTO RISPONDE A Il problema problema o concorrere QUEL PROBLEMA specifico alla soluzione
Nel Contesto inclusivo Gli interventi non sono soltanto sul soggetto “speciale” ma soprattutto sul “sistema” che non viene piu' pensato per i soggetti “normali” e solo successivamente destinato ad accogliere piu' o meno efficaciememente i soggetti “altri” Ma… Ogni variabile del sistema, dai libri, ai Quaderni ai servizi igienici, ai cartelli, Alle L.I.M., Alle attivita’ didattiche tutto E’ pensato per tutte le utenze possibili
Cosa significa includere … l’ INDEX FOR INCLUSION* dice “Il termine «inclusione» è spesso riduttivamente associato ad alunni che presentano problemi fisici o mentali, o che abbiano Bisogni Educativi Speciali. Nell’Index invece l’inclusione si riferisce all’educazione di tutti i bambini e ragazzi, con Bisogni Educativi Speciali e con apprendimento normale.” * “INDEX FOR INCLUSION” di Tony Booth and Mel Ainscow http://www.eenet.org.uk/resources/docs/Index%20Italian.pdf
La vera classe inclusiva lo è in ogni caso, a prescindere dalle diagnosi o dalle difficoltà specifiche
Gli alunni con BES non rappresentano una terza categoria di alunni Maggiore equità nella lettura problematici … più fluida e meno Aspetti strategici “etichettante” la questione, dei bisogni degli alunni comprendendo tutte le categorie “speciali” • Coinvolgimento esplicito di tutti i Maggiore corresponsabilizzazione degli docenti. insegnanti curricolari rispetto alla • La didattica inclusiva è per tutta la tendenza a delegare a quelli di sostegno classe! • Livelli graduali di difficoltà Maggiore inclusività nella didattica • Modalità con cui si apprende ordinaria • Mediazione tra pari • Didattiche laboratoriali Maggiore responsabilità pedagogico- Al consiglio di classe viene didattica rispetto ad una delega bio- attribuito un compito pedagogico medica didattico fondamentale per una professionalità docente moderna
Cosa dobbiamo osservare per poter dire che c’è un BES oppure no? Non possiamo osservare a caso, ma dobbiamo avere un modello unitario di funzionamento. Modello ICF-CY (International Classification of Functioning- Children and Young)
La classificazione ICF Come funziono? … Non deve essere intesa come un freddo etichettamento, ma come una descrizione dinamica di funzionamento. Una fotografia degli aspetti dell’esperienza di vita, del funzionamento di ogni bambino e bambina nel proprio contesto di esistenza
Il modello bio-psico-sociale Lo sviluppo di una persona dipende da una miriade di fattori che entrano in gioco e da come lui/lei reagisce a tali fattori con il suo temperamento, a partire da una condizione biologica specifica
ICF: Classificazione Internazionale del Funzionamento, della disabilità e della Salute In esso possiamo rintracciare ogni stato di salute associato a qualsiasi condizione: esso riguarda tutti ed ha una applicazione universale In ottica educativa propone in qualche modo un vero e proprio ripensamento della didattica dell’integrazione, poiché suggerisce un valore della diversità come risorsa educativa e culturale.
Come passare da una sensazione soggettiva ad una valutazione oggettiva? 3 CRITERI suggeriti da Dario Ianes* Danno per sé e Ostacolo per altri Stigma sociale Ianes D. Cramerotti S. (a cura di) (2013).“Alunni con BES”. Trento: Erickson
Compreso che c’è realmente un problema Si va ad individuare l’area di “mal Funzionamento”, utilizzando griglie più strutturate per l’analisi su base ICF. Il team docenti elabora la scheda di collaborazione scuola/famiglia (DGR 16)-a partire dal secondo quadrimestre della classe seconda primaria per casi di sospetto DSA –Si accompagna anche con una breve relazione Il team docenti redige una relazione osservativa per sospetta disabilità . Si condivide con la famiglia che deve poi procedere con l’iter valutativo
PEI, PDP per i DSA, PDP per i BES Quali differenze? PEI PDP per i DSA PDP per i BES E’ per gli alunni con Previsto dalla L170/10, disabilità ed è prescritto serve ad esplicitare le linee “Il PDP non è una conseguenza dalla L 104/92 art. 13 e dal didattiche che la scuola di questo riconoscimento come DPR 24/2/94. programma per questo tipo per la disabilità e i DSA E’ redatto congiuntamente di alunni. (‘Questo alunno è BES quindi la scuola deve predisporre un dagli operatori scolastici e E’ di piena competenza PDP’) ma parte integrante da quelli dei servizi della Scuola che può (non dell’identificazione della sociosanitari dell’ASL che deve) chiedere la situazione di bisogno sostengono l’integrazione, collaborazione di specialisti con la collaborazione della e altri soggetti esterni, ma famiglia. ne conserva la La responsabilità è responsabilità e la condivisa tra soggetti definizione. pubblici, Scuola e Servizi
Non solo strumenti compensativi e misure dispensative
Misure da adottare in caso di BES Le misure dispensative devono: Riguardare le prestazioni e non gli obiettivi didattici Evitare che il disturbo o la difficoltà possa comportare un generale insuccesso scolastico Essere sempre accompagnate da sistemi alternativi per svolgere in modo diverso, e possibilmente in autonomia, le medesime prestazioni richieste ai compagni.
Quali elementi indispensabili in un PDP per i BES? 2. Analisi del bisogno e delle risorse disponibili (personali e ambientali). Comprende: a. Descrizione sintetica dei BES. b. Eventuale sintesi diagnosi clinica. c. Eventuale documentazione relativa ad osservazione (ad es. se si è utilizzato il modello ICF) d. Punti di forza e risorse individuali e. Eventuali risorse e criticità del contesto classe
Quali elementi indispensabili in un PDP per i BES? 3. Programmazione degli interventi didattico-educativi Sintesi delle linee di personalizzazione didattica che si intendono perseguire (facilitazione, sviluppo di autonomie, strutturazione, livelli minimi, apporto compagni). AD es.: a. l’alunno ha bisogno di interventi personalizzati per potenziare l’autonomia di studio; b. l’alunno ha bisogno di interventi per migliorare le competenze di accesso al testo (testi facilitati, promuovere la comprensione del testo, promuovere diverse strategie di lettura …) c. l’alunno ha bisogno di interventi personalizzati con strategie di facilitazione (verifica preventiva della sostenibilità delle prove ; dividere eventualmente gli obiettivi in sotto-obiettivi; valorizzare linguaggi alternativi al codice scritto (o al codice parlato, nel caso di difficoltà di linguaggio)
Quali elementi indispensabili in un PDP per i BES? 4. Strumenti Compensativi Questa sezione va inserita solo se effettivamente esistono degli strumenti adatti al bisogno di questo alunno. Inoltre sono efficaci e convenienti. (Es.: userà il PC per la lettura, scrittura, sintesi vocale, uso di libri digitali, registratore, calcolatrici, audio-libri, tabelle mappe, promemoria elettronici ecc.)
Quali elementi indispensabili in un PDP per i BES? 5. Misure dispensative Si può attingere agli abituali elenchi di dispense previsti per i DSA (Es. l’allievo sarà dispensato dal leggere ad alta voce, dal parlare (oppure) dallo scrivere, da attività ad elevata componente mnemonica, ecc.)
Quali elementi indispensabili in un PDP per i BES? 6. Criteri e forme di valutazione Sempre inseriti. In questa sezione va esplicitata la modalità di valutazione che viene personalizzata. (Es.: prove scritte (l’allievo avrà sempre mezzora in più rispetto agli altri nelle prove di verifica (tempi aggiuntivi), Le prove saranno strutturate …., forme di semplificazione o facilitazione, uso di mediatori) Prove orali (valorizzazione del contenuto, uso di mediatori)
Quali elementi indispensabili in un PDP per i BES? 7. Impegni della famiglia (Es. La famiglia si impegna a sostenere la motivazione e l’impegno, condividere i criteri di valutazione, concordare tempi e modi per lo scambio scuola-famiglia. Si impegna a verificare l’assegnazione dei compiti a casa e la realizzazione degli stessi, controllo dei materiali ecc. )
Elementi del PEI • Nel PEI che va condiviso con l’èquipe socio sanitaria e con la famiglia, si devono individuare gli obiettivi specifici della programmazione individualizzata secondo lo schema ICF
GLI Gruppo di lavoro per l’inclusione svolge le seguenti funzioni: • – rilevazione dei BES presenti nella scuola; • – raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere anche in funzione di azioni di apprendimento organizzativo in rete tra scuole e/o in rapporto con azioni strategiche dell'Amministrazione; • – focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi; • – rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola; • – elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l'Inclusività da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di giugno) e includere nel PTOF.
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