Porta Romana - American Express
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Sommario Porta Romana Vivere la Città Vivere i Quartieri “La nostra vita erano le strade e le È in questo scenario che si colloca il piazze del Quartiere,” si legge in un progetto di American Express® in romanzo di Vasco Pratolini del 1943, collaborazione con Lonely Planet intitolato, non a caso, “Il Quartiere”. magazine Italia, una collana dedicata Quartieri e rioni raccontano l’identità ai quartieri più dinamici d’Italia. più profonda e più vera di un Paese e American Express, presente in Italia questo vale in particolare per l’Italia. dai primi del Novecento, ha sempre Percorrendo i vicoli tra monumenti, contribuito alla crescita degli esercizi opere d’arte antiche e contempora- commerciali e delle aziende italiane, nee, alzando lo sguardo verso finestre aiutando i titolari a soddisfare bisogni e balconi, fermandosi davanti a un e passioni, restituendo loro valore. Un negozio storico o a un ristorante, impegno che si è rafforzato costante- profumi, immagini e suoni restitui- mente, supportando le attività ad scono emozioni senza tempo. evolvere i modelli di business e dando Ricordandoci, se mai lo avessimo alle persone un aiuto concreto nelle dimenticato, chi siamo e da dove spese di tutti i giorni tramite le proprie veniamo. Le comunità locali negli iniziative – come Shop Small®, la ultimi tempi hanno compiuto campagna che il Gruppo lancia per il un’incredibile evoluzione e conosciu- secondo anno in Italia e con cui to un rinnovato slancio, riconferman- rinnova il sostegno alle piccole realtà. dosi luoghi in cui possono consolidar- Nella fase della ripartenza è ancora più si relazioni autentiche tra vicini che vicina alla gente e qui lo fa con hanno saputo aiutarsi, commercianti l’intento di far riscoprire, in primo che si sono ingegnati per poter luogo ai residenti che lì abitano, le Arti & Design Pop & Cult Lifestyle Food & Drinks 10 16 18 26 continuare a offrire i propri prodotti e meraviglie nascoste nel loro quartiere. consumatori che hanno scoperto Non resta ora che augurarvi buona negozi di prossimità che prima non lettura in un viaggio che, ne siamo Avanguardia Bella e Un quartiere Crocevia conoscevano. sicuri, non vi lascerà indifferenti. nonstop possibile plurale di sapori
S Vita di quartiere In apertura: la protagonista al vivacità permea grande melting ogni spazio, ieri come oggi (e come (anzi, mixing) pot domani) della metropoli. In questa pagina: un tratto della Non è però soltanto ciclabile di Parco una questione di Ravizza contesti ché gli strati su cui il quartiere sostiene la ARÀ PER QUELLA propria vocazione non sarebbero PORTA che rimanda sufficienti a definirne il carattere. Si – come le altre in tratta anche (e soprattutto) di città, come in tante personalità: segue le mode senza altre città – ad un inseguirne gli eccessi effimeri, invita altrove. Sarà per quanto oggi ne a osare – e, perché no? anche a oziare resta, un iconico arco sull’asfalto e per godere il respiro del proprio qualche curiosa porzione di mura a ritmo – proponendo ogni giorno una ricordare che qui sono passati variante diversa della convivialità e (restandoci un bel po’) i pezzi da della condivisione. In questo – e in novanta di Castilla y Aragón. Questo molto altro, lasciamo però a voi il quartiere potrebbe vivere di simboli gusto di scoprirlo – Porta Romana è e di tracce, di segni da leggere e autenticamente rappresentativa di intrecciare con gli spunti che fanno quanto Milano racconta di sé. Il capolino di continuo. Non sarebbe sestiere originario non è stato poco, né scontato – e infatti li oscurato da quello perennemente cogliamo tutti, pagina dopo pagina nuovo, tutt’altro. Gli echi di “Porta – ma non ci fermiamo. A Milano la Romana bella” aleggiano discreti nostalgia va cullata e coltivata per senza oscillare tra amarcord e non perdere il contatto con le radici compiacimento: verace non vuol che ancora oggi danno linfa al dire urlato, basso profilo non tessuto storico e sociale di una delle significa dimesso. Ma il segreto (se sue realtà più dinamiche e c’è) qual è? Difficile dirlo con stimolanti. Ma col buon senso alle scoperte), ecco allora che dell’architettura che fu e che sarà certezza, bello provare a scoprirlo. pragmatico e appassionato di chi l’identità plurale di Porta Romana si dialoga con i vari fermenti del Sta forse nella capacità di chi qui vive guarda avanti, come ogni buon svela ad ogni viaggiatore. Che sia di contemporaneo: nuove aree, e lavora di riuscire a coniugare milanese sa e fa. Di passeggiata in passaggio, di ritorno oppure di sola minuscoli cortili raccolti e grandi diversi tempi e di tenerli insieme: passeggiata, con gli occhi pronti alla andata – o persino, azzardiamo, un spazi ridisegnano di continuo linee e quelli storici, quelli individuali sorpresa (e l’animo ben predisposto residente che si sente (giustamente) volumi. Il tessuto di botteghe (personali e di prossimità), quelli parte di una comunità in storiche esiste e resiste, vive e convive fortemente voluti o pretesi. E quelli SI TRATTA ANCHE (E SOPRATTUTTO) divenire – non importa: ce con gli slanci che il lifestyle – locale, di relazione, come in ogni quartiere DI PERSONALITÀ: SEGUE LE MODE n’è per tutti. E non basta cittadino, globale – porta alla ribalta, che possa definirsi umano. Quindi SENZA INSEGUIRNE GLI ECCESSI EFFIMERI mai. Il campionario la scena gastronomica partecipa da unico e speciale. 6 7
Vita di quartiere Si tratta di continuare a riflettere su cosa l’architettura possa essere In qualsiasi forma Rem Koolhaas 8
Arti & Design Il tempo, gli spazi Avanguardia nonstop Quartiere-simbolo della (ennesima) rinascita Non rinnega le tradizioni ma le esalta e le rinnova Ripensando luoghi e contatti, identità e orizzonti “QUESTA POPOLOSISSIMA e ricchissima dominazione spagnola. Oggi il città”, scriveva l’arcivescovo di Zara quartiere ve lo dovete immaginare Andrea Minuti in visita a Milano alla come uno spicchio ampio che si metà del Cinquecento, “non era allarga da quel totem ispanico verso cinta da alcuna sorta di muraglia”. sud e verso est fino ai margini del Per fortuna, come lo stesso Minuti centro abitato, a tal punto che anche chiosava, proprio in quegli anni qualcuno di Rogoredo o di Porto di Ferrante Gonzaga (governatore per Mare azzarda di abitare “in zona conto di Carlo V) ne stava facendo Porta Romana”. Fate ora partire erigere una. Le mura sono state nelle cuffiette la ballata “Porta quasi tutte demolite – la porzione Romana Bella” – magari nella più evidente, un bastione intero, si versione dell’indimenticato trova in piazza delle Medaglie d’Oro cantastorie Nanni Svampa (scom- – ma Porta Romana è ancora lì: a parso nel 2017) – e immaginatevi lungo l’ingresso più monumentale quando qui era tutto un carosello della città, ne testimonia la d’imbroglioni e fuorilegge, dal 11
Arti & Design Dopoguerra al “Delitto a Porta In basso: giochi d’acqua e spazi d’avanguardia architettonica in piazza Olivetti Romana” (1980) di Bruno Corbucci. A fianco: Mariencò, contenitore d’arte, Godrete così un primo scorcio incubatore di talenti e hub di incontri multiplo e arci-milanese: l’antica porta fatta ultimare da Filippo III sopra alla brutalista torre di Porta Romana – grattacielo emblema degli anni Sessanta, opera di Paolo Chiolini – e dentro al bastione spagnolo un polo termale con centro benessere in una elegante palazzina liberty che fu dopolavoro dell’ATM (l’azienda dei trasporti milanese). Cinque epoche in un’inquadratura, senza alcun infingimento a sovrapporre antico e moderno. Vi basterà poi girare l’angolo per accedere alla contem- poraneità più ardita. Nelle stradine che separano la cerchia dalla circonvallazione esterna (a Milano semplicemente “Circonvalla”) ha infatti trovato casa un network di del 2015 (ha aperto proprio in quella interessanti centri d’arte e di ricerca. circostanza). Affacciatevi adesso FPAC di Francesco Pantaleone ha sullo Scalo Romana prima che venga aperto qui nel 2017 raddoppiando il trasformato in parco con un proprio spazio di Palermo mentre giardino pensile che ospiterà case, Artopia di Rita Urso – un po’ uffici e il Villaggio Olimplico dei whitecube un po’ home gallery – ha Giochi Invernali del 2026. Spostatevi un grande spazio nel cortile, sorta di ancora un po’ verso sud per ex magazzino lasciato nello stato che cercate ma siete interessati a trasformata da Rem Koolhaas in comprendere quanto un investi- originario e inaugurato per qualcosa di più peculiare è verso la complesso con museo, piazza e mento culturale possa determinare celebrare vent’anni d’attività. È periferia che dovete dirigervi. La cinema, bar e ristorante. Le l’evoluzione del territorio circostan- invece solo la primavera del 2019 costellazione di presidi piccoli e coraggiose scelte architettoniche, te. Dove c’era un’anonima teoria di quando Edoardo Bonaspetti e indipendenti è ramificata e in cresci- oltre al recupero da archeologia capannoni in disarmo oggi il Stefano Cernuschi abbandonano ta, bisogna tuttavia riconoscere che industriale, comprendono torri fermento è tangibile: sedi di l’editoria per battezzare Ordet che la vera svolta propulsiva a questo dorate e grattacieli in da allora ospita soprattutto giovani quadrante l’ha data un luogo equilibrio. Fondazio- È IL “SIMBOLO PIÙ SIMBOLICO” DI MILANO, artisti internazionali. Se però non è tutt’altro che piccino. Un’ex ne Prada emblematiz- IL QUARTIERE CHE NE RIASSUME IDENTITÀ, VOGLIA soltanto la tradizionale (si fa per distilleria da ventimila metri za la nuova Milano DI CAMBIARE ED EVOLVERE RESTANDO ALLO dire) galleria d’arte contemporanea quadrati lungo la ferrovia è stata tanto quanto l’Expo STESSO TEMPO UMANO, SOSTENIBILE, PROSSIMO 12 13
Da non perdere ARTOPIA GALLERY del 2019 con l’idea di concetto di piazza: dal Da Artopia si è sempre crescere lentamente con quartiere allo smart parlato di casa perché per mostre, incontri, piccole district (e ritorno). tanti anni la galleria fiere di qualità negli spazi confinava con l’alloggio all’aperto. Questa crescita SAN MICHELE della gallerista, Rita Urso. è stata interrotta proprio ARCANGELO E SANTA RITA Poi ci sono stati dei lavori nel momento più delicato Negli anni Trenta di restauro, le cose sono ma ICA (Istituto l’architetto Felice Pasquè un po’ cambiate e si sono Contemporaneo per le disegna una massiccia aggiunti anche altri spazi Arti) ha tutte le torre campanaria per il in prossimità, nel cortile. potenzialità e la voglia di Duomo, da posizionarsi Osservatorio instancabile riprendersi. I fondatori del dove oggi c’è l’edificio dell’arte contemporanea progetto sono pronti al dell’Arengario che ospita il più di ricerca da ormai rilancio, all’insegna della Museo del Novecento. vent’anni, all’inizio della interdisciplinarietà. Quel progetto non vede la sua epopea questo spazio Andateci anche solo per luce, questa chiesa al ha contribuito alla vedere uno degli Corvetto sì. Coi suoi scoperta di artisti dell’est ultimissimi autentici cortili robusti volumi e la cupola europeo e dei Balcani che industriali in una zona che rotonda gioca tra il altrimenti avrebbero avuto si trasforma di continuo. Pantheon e una struttura difficoltà ad emergere. (Via Orobia 26) palladiana. A novant’anni (Via Papi 2) dalla consacrazione PIAZZA ADRIANO l’attività parrocchiale è ORDET OLIVETTI incessante. Nata a primavera del 2019 È uno dei tanti nuovi spazi (Piazzale Gabrio Rosa) è una delle più recenti di Milano, probabilmente novità tra le gallerie d’arte uno dei più “iconic” e CINEMINO contemporanea giovani e meglio riusciti (mica Anche la settima arte trova contemporanea, un nome su tutti: di ricerca. Stefano facile) tra quelli recenti. casa a Porta Romana. Cernuschi e Edoardo Chiamarlo soltanto spazio Oltre alle proiezioni l’ICA (Istituto Contemporaneo per Bonaspetti hanno passato è tuttavia riduttivo, si stagionali negli spazi della le Arti) punta su (e crede in) tutte le una vita nel mondo dei tratta infatti di un Fondazione Prada (e forme d’arte con uno slancio giornali, delle riviste (e intervento di urbanistica talvolta anche in quelli di fortemente vocato alla partecipazio- anche un po’ in quello contemporanea che ICA) vanno tenute d’occhio ne. Porta Romana è il “simbolo più della cura di mostre omaggia (rilanciandone le attività di chi si impegna simbolico” di Milano, il quartiere d’arte). Poi il salto come visione e slanci di a divulgare cinematografia galleristi, animato e integrazione) la memoria di qualità, un ruolo che ne riassume identità, voglia di sostenuto da un attento Adriano Olivetti a cui è caparbiamente assolto dal cambiare e evolvere ancora. lavoro di ricerca, visionario dedicata. Hub di Cinemino: circolo culturale Restando allo stesso tempo umano, e internazionale. aggregazione e volano di per gli amanti di pellicole e sostenibile, prossimo. Una metropo- (Via Adige 17) nuova socialità, la sua lungometraggi, è nato nel multinazionali e neonati spazi li di quartieri, dentro vocazione mette in 2018 con lo spirito del Dall’alto: l’iconica e ICA dialogo le diverse anime cinema di quartiere. Quello pubblici, come la pedonale piazza alla quale niente si inconfondibile Una storia tutta da dell’area tra la Fondazione vero, di una volta (e allo Adriano Olivetti – aree per il relax, trova mai a più di un geometria del raccontare e proprio per Prada e la Bocconi. E stesso tempo moderno). palazzo ICS, Casa aiuole wild e specchi d’acqua – insie- quarto d’ora di Sartorio (quasi un questo interessante. Il invita ad immaginare (e Ogni giorno, per tutti. me a quelli per cultura e ricerca distanza. Flatiron milanese) progetto nasce all’inizio vivere) un rinnovato (Via Seneca 6) 14
Porta Romana Pop & Cult ottocentesca da osteria legata al E nel 1977, quando i canzonieri mondo della piccola malavita: “Porta popolari erano studiati e riproposti Bella e possibile Romana bella” solletica l’antica per salvare la memoria di culture in memoria di quando la zona era uno via di oblio, Roberto Vecchioni, dei sei sestieri milanesi, gli spicchi in Francesco Guccini e Lucio Dalla si cui la città medievale veniva divisa e ritrovano in trattoria. A fine serata la Melting pot di talenti, personaggi e personalità che dal centro storico si irradiavano cantarono tutti insieme: una Tra visioni e intuizioni, aneddoti e racconti verso le periferie. In un videoclip ante memorabile esibizione col retrogusto litteram, Giorgio Gaber nel 1963 ne agrodolce di profumi perduti: solo consegna una personale versione sul pochi anni dopo, Milano sarebbe DALLE FINESTRE del primo piano di via salme nei cimiteri cittadini, proprio tram che risale Corso di Porta diventata la scintillante città “da Adige 23 Umberto Boccioni matura la sotto al grattacielo Torre di Porta Romana lasciandosi alle spalle l’arco. bere”. Alla salute. visione di una nuova metropoli: Romana. Nel 1980 l’eroe di turno ha industriale, moderna, in movimento. invece la tuta da meccanico e la Prima di esser demolite nel 1952 le parlata greve del maresciallo Nico ciminiere di piazza Trento entrano in Giraldi – detto il Pirata (al secolo diverse sue tele, tra queste “Officine a Tomas Milian) – chiamato da Roma a Porta Romana” (1910). È una città che indagare su un “Delitto a Porta potremmo chiamare steampunk, Romana” (1980). E nella evocata nel fumetto “Docteur stessa casa in corso di Mystère. n. 1 – I misteri di Milano” Porta Romana abita due (1997) di Alfredo Castelli e Lucio anni dopo Renato Filippucci: sorta di spin off di “Martin Pozzetto prima di trasferirsi Mystère”, è immaginato a guisa delle a Roma nella “Casa stregata” storie avventurose a puntate dei dell’omonima pellicola del 1982. Il feuilleton ottocenteschi. Milano è una grande schermo si fa strada anche città che si trasforma senza sosta e nella nuova sede della Fondazione quella che nel 1960 la famiglia lucana Prada: è qui che sorge il Bar Luce che dei Parondi incontra è già un’altra. In Wes Anderson progetta come uno viale Sabotino Luchino Visconti stilizzato set cinematografico, più o colloca l’Elettrolavaggio in cui lavora meno a metà tra un vecchio caffè il giovane Alain Delon di “Rocco e i milanese e il tratto pop da diner a suoi fratelli” (1960). Quasi mezzo Stelle e Strisce anni Cinquanta. Un secolo dopo un altro immigrato “sale” universo parallelo, un po’ come in cerca di fortuna: è un pugliese e si quello di “Entering Red” (2019) di chiama Checco Zalone, il Matteo Garrone, short del progetto lungometraggio è “Cado dalle nubi” Red Diaries di Campari: una Milano (2009) e una scena è girata in piazza notturna, onirica e sensuale. A delle Medaglie d’Oro nella palazzina radicarsi nell’immaginario popolare, liberty che ospitava la stazione passata di voce in voce fino ai Gufi e a tranvaria funebre che smistava le Nanni Svampa, è però una canzone 16 17
Lifestyle Vitalità e dinamismo Un quartiere plurale Voci e storie, volti e Storia: un affresco corale e incessante A Porta Romana il local insegue il global (e viceversa) Senza retorica, superando cliché e nostalgie. Passo dopo passo “IN GIRO PER I PRATI fino a sera”, come che, una volta schiusi, invitano a cantava Giorgio Gaber nel 1972, non conoscere negozi dall’identità si va più (al massimo ci si rinfranca speciale e dal mood contempora- in bei giardini comunali). Ma a Porta neo. Partite dal Teatro Carcano a Romana di “cortili larghi e fatti a Crocetta, ideale confine del sassi” se ne incontrano ancora, basta quartiere: non c’è più nessuna croce saper cercare e guardare. All’occhio – al suo posto la statua di San disattento (anche di molti milanesi, Calimero – ma è ancora il luogo da nativi o d’adozione) sfuggono cui i corsi di Porta Vigentina e di gemme preziose. “I tre ciucc” – i “tre Porta Romana si srotolano. Imboc- ubriachi” all’angolo di via Tiraboschi cate il primo per scoprire botteghe e via Muratori (in realtà un monu- dagli interni affrescati e la storica mento ai caduti) – tra facciate art Fratelli Sanvito: dal 1938 produce e déco, atelier e moderne realtà di vende scarpe da uomo, cinture e design. E poi le corti che dietro ai accessori per la cura delle calzature. portoni celano statue e fontane ma Non lontane ecco le Terme di 19
Milano: l’ex stazione Atm negli anni boutique creative: Bezpen con la sua Lifestyle Sessanta è stata il Ragno d’Oro raffinata selezione di abiti e (tempio del liscio), discoteca e poi accessori d’oltralpe e d’oltreoceano, lounge bar. Oggi è l’angolo di pace Onfuton per l’arredamento dei milanesi che si regalano sostenibile e d’autore. Infilandovi trattamenti, bagni, aperiterme e ora per le silenziose stradine pure la sauna in un vecchio tram. Si secondarie, ritornate su corso Lodi e trovano in piazza Medaglie d’oro, fermatevi a osservare la porta arrivateci però dopo aver scoperto cercando di mettere in sordina i via Crema, una delle strade della tram & il tran tran della quotidianità ristorazione di qualità e delle frettolosa che nasconde l’anima vera di questa città. Poi DI “CORTILI LARGHI E FATTI A SASSI” attraversate la piazza e SE NE INCONTRANO ANCORA percorrete pochi metri per BASTA SAPER CERCARE E GUARDARE ritrovarvi in un’altra oasi di Pagina a fianco: Porta Romana Sopra: la bottega storica Cartoleria Boati è punto di riferimento per generazioni di residenti A destra: gli interni di Ciasmo (atelier di design dalle tante anime e dalle infinite vocazioni) benessere dei milanesi, i Bagni Misteriosi di via Carlo Botta: storica piscina pubblica degli anni Trenta, eredita il nome dall’opera di Giorgio De Chirico. Rinnovata e inglobata ospita il MUBA, Museo dei Bambini: nel teatro Franco Parenti, cinque spazio culturale dedicato all’infan- anni fa è stata riaperta: piscina vera e zia e cinto da un bel giardino propria di giorno, di sera dà vita ad comunale, organizza mostre aperitivi, feste, eventi e spettacoli interattive, laboratori e campus teatrali. Ora la scelta è a voi: estivi. Procedete quindi verso via spostarvi di poche centinaia di metri della Commenda, tenendo lo e fermarvi per una sosta golosa nella sguardo alto sugli edifici che pasticceria Ernst Knam di via incrocerete (l’Umanitaria, il Palazzo Anfossi, oppure tornare verso di Giustizia, la Sinagoga) e su quelli l’interno, alla Rotonda della Besana, che scorgerete all’orizzonte. Qui di “appoggiata” sulla circonvallazione traffico ce n’è poco, il profumo dei piccola. Ex ospedale e complesso gelsomini inonda l’aria e il silenzio cimiteriale tardo barocco, oggi incanta (in assenza degli studenti 20 21
Da non perdere ROSE’S ROSES sono quelle di una volta ed tessuti pregiati. Nonostante il nome possa entrarci è un viaggio nel (Corso di Porta Vigentina 28) trarre in inganno, qui non si tempo. vendono fiori ma calzature. (Viale Sabotino 2) ERBA SALUS Artigianali, dallo stile un po’ Nata nel 1979, è una delle vintage ma decisamente FRATELLI SANVITO prime erboristerie aperte a originale, disegnate fin dal Fondata nel 1938 da Carlo Milano e conserva ancora 1998 da Rosa Aiuto che Sanvito come bottega gli scaffali da “antico segue personalmente la artigiana, è oggi il tempio speziale”. Oltre alla vendita creazione di ogni scarpa nel meneghino della calzatura di prodotti naturali per il laboratorio a conduzione maschile: oltre a mocassini benessere della persona, familiare. in camoscio e scarpe offre altri servizi, dalla (Viale Monte Nero 53) all’inglese realizzate con riflessologia plantare ai test scrupolosa maestria, per le intolleranze BEZPEN propone anche tutti gli alimentari. Brand francesi e californiani, accessori per la cura di cuoio (Viale Sabotino 16) arredamento colorato e e pellame. Iscritta all’albo curato, workshop e delle botteghe storiche dal ONFUTON laboratori. Non è solo un 2006, vende anche online. Per chi è attento alla negozio ma un salotto per (Corso di Porta Vigentina 38) sostenibilità anche quando chi vuole sentirsi un vero arreda casa, produce e ospite e cerca abbigliamento SEVEN vende materassi, futon e e accessori con personalità a Bijoux minimal fatti a mano a altri pezzi d’arredamento prezzi accessibili. prezzi contenuti: catenine in realizzati in materiali (Via Crema 15-17) argento placcato, bracciali naturali ed ecologici, nel con gemme preziose, solco della tradizione dello storico Liceo Berchet). Silenzio LE CIVETTE SUL COMÒ orecchini con pendenti italiana. Ed ecologico è che dura solo fino all’incrocio con Concept store dedicato al smaltati e in materiali anche lo showroom, che dal via Orti: la vecchia Milano qui ritrova design dei bambini, nasce particolari sono le creazioni 2010 utilizza dall’idea di due mamme che che Barbara Cinquanta esclusivamente energie il proprio spirito e si rianima di selezionano vende nella propria rinnovabili. suoni e voci, tra bicchieri che scrupolosamente artisti e interessante boutique- (Via Crema 14) tintinnano per strada all’ora materiali. Vi si trova un po’ di laboratorio. dell’aperitivo, musica dal vivo e tutto: set per la pappa, (Via Orti 7) CIASMO chiacchiere ai tavoli all’aperto. Senza tessuti, lampade e tanti item Dagli orecchini alle poltrone, contare chi viene qui per lo utili anche a chi non ha DEL SELLETTO passando per i profumi e i bambini. Dietro questa piccola ma libri per bambini: in questo shopping, a curiosare per esempio Bastano pochi passi per tornare su (Via Salmini 4) ricercata boutique c’è atelier di sartoria, design e tra le chicche di Ciasmo (all’angolo Corso di Porta Romana e al punto di Giovanna Parodi, avvocato di arredamento c’è veramente con via della Commenda) nel quale partenza di Crocetta: potrete ora BOATI successo che ha lasciato le tanto. È possibile far accanto a profumi inglesi e gonne ricominciare la vostra esplorazione Dal 1942 rifornisce di penne, aule del tribunale per rivestire un piccolo mobile o africane si seguendo un nuovo itinerario, alla quaderni & co gli studenti disegnare pigiami per farsi creare un abito su Dall’alto: Fratelli possono trovare scoperta di tutte le sfumature di del quartiere, dalle bambini. Oggi ai capi per i misura. All’interno dello Sanvito (un’istituzio- elementari all’università. più piccoli si sono aggiunti spazio vengono allestite ne di Porta Romana), libri illustrati per Porta Romana dove, come Gaber Bottega storica, la sua anche vestaglie, kimono, mostre e organizzati alcune delle proposte ragazzi e mobili (ancora lui) cantava, “festeggia un insegna, gli scaffali in legno e camicie da notte e incontri. originali della boutique Del Selletto dipinti a mano. ubriaco la fine settimana”. l’atmosfera che si respira indumenti per adulti in (Via Orti 16) 22
24 Vita di quartiere
Food & Drinks Hub del gusto Crocevia di sapori Ristorazione autentica e di qualità, d’antan o d’avanguardia I new (new) trend gastronomici partono da qui. E vanno oltre Dalle origini al futuro (e ritorno), nel segno della vera convivialità PORTA ROMANA è una zona “normale” Guido Piovene. Settant’anni dopo è in cui si vive, si lavora, e si esce a ancora così, ecco perché per bere e a mangiare: cose che scoprire Milano bisogna farlo anche definiscono un milanese forse più immergendosi in un quartiere- della sua stessa residenza. Non è simbolo. Partiamo allora l’emergente periferia hip, non il dall’iconica Cascina Cuccagna, centro della nightlife di lusso, né la inglobata all’interno della classica meta da cartolina. Ma un circonvallazione: dove c’era l’erba “quartiere di quartiere” che non ha oggi c’è una città e un edificio rurale mai tradito la propria identità. Non alla moda, senza perderne l’anima c’è nulla di speciale in sé oppure grazie al restauro volutamente “non (più probabilmente) c’è tutto, finito”. Ha una corte interna e un bel dipende dai punti di vista: “Per giardino, ospita ancora la capire Milano bisogna tuffarvisi campagna con il Mercato Agricolo dentro. Tuffarvisi, non guardarla del martedì e del sabato. Di come un’opera d’arte”, ammoniva recupero in recupero, riportata a 27
Food & Drinks nuova vita dopo anni di chiusura, Sotto: la quintessenza della gastronomia lombarda anche l’ex-piscina comunale Caimi all’Osteria dell’Acquabella costruita in stile razionalista: A destra: EXIT Pastifcio Urbano rinominata Bagni Misteriosi dopo il (tempio di pastasciutte & co) restyling, è una delle piscine all’aperto cittadine (insieme alla Romano, chiamata da tutti i milanesi “la Ponzio”). Di giorno ci si nuota e la sera diventa un bar sotto le stelle con tavolini a bordo acqua, una terrazza fra i palazzi, i cocktail e le focacce gourmet di Gud. Per i nostalgici della cucina lombarda e delle trattorie di una volta c’è l’Osteria dell’Acquabella: nata negli anni Cinquanta come ristoro per operai e impiegati, è sopravvissuta miracolosamente con ravioli in una sala elegante (e con le sue pareti in carta di vini naturali annessa). Per mattoni, la credenza e chi ha voglia di pizza due indirizzi il menù (nervetti, agli antipodi (non per qualità, ci cotoletta, ossobuco et mancherebbe): napoletana e senza similia). Solo asporto fronzoli da Pizza Am (locale invece al chiosco oggi essere il sushi, il pasto più dedicati a spaghetti e tagliatelle. coloratissimo e liberamente ispirato Giannasi, un’istituzione: dal 1967 importante l’aperitivo. Risultato? Il Provate la cucina contemporanea dia Keith Haring) oppure con interior arrostisce pollo allo spiedo in sapore di Porta Romana lo si coglie Pastamadre (piacevole ambiente design curatissimo e pizza dal mega mezzo alla rotonda di piazza Buozzi non solo nel cercare le reliquie ma minimal in cui tutto gira attorno ai cornicione da Cocciuto. Neppure con immancabile coda di nell’apprezzarne le trasformazioni, primi piatti) e il nuovo EXIT fedelissimi. Inutile inseguire però esplorando le nuove tendenze si Pastificio Urbano: costola PER RESPIRARE IL FASCINO solo il fascino del passato perché nota che nella città che ha inventato dedicata a pasta fresca e ripiena DI MILANO-METROPOLI SI VA NEI Milano si rigenera in continuazione. il risotto il grano regna sovrano: dello chef stellato Matias LUOGHI DOVE GLI HABITUÉ ORDINANO Il cibo più “tipico” e diffuso pare pani e pizza, pasticcerie, ristoranti Perdomo, serve lasagne e “IL SOLITO” AL BANCONE 28 29
Food & Drinks Sopra: eleganza e l’aperitivo è più cura dei dettagli da Cocciuto quello di una volta e i bar sono cocktail A fianco: pasta (of course) da EXIT bar con cucina in cui ci si ordina da mangiare à la carte per abbinare ai drink un’esperienza gastronomica. In Porta Romana ce ne sono ottimi esempi, due su tutti: Les Rouges per scoprire etichette di nicchia e piatti liguri (brandacujùn di baccalà in insalata o bagnun di acciughe) e Dabass, in dialetto meneghino significa proprio “giù da basso” ed è frequentato dai veri local della zona. Se un tempo infatti si andava tutti in Brera e poi tutti sui Navigli oggi i milanesi restano volentieri sotto casa, in un progressivo UN “QUARTIERE DI QUARTIERE” CHE NON HA MAI TRADITO LA PROPRIA IDENTITÀ 30 31
Da non perdere decentramento dalla IL SAPORE DI PORTA ROMANA LO SI Madonnina e dagli COGLIE NON SOLO NEL CERCARE LE TRATTORIA TRIPPA master Haruo Ichikawa - il “conoscere” il pesce ai hotspot del RELIQUIE MA NELL’APPREZZARNE LE Sembra un locale della primo ad aver conquistato milanesi. Niente (o quasi) Vecchia Milano ma ha in Italia una stella Michelin è cambiato da allora: si divertimento. Per TRASFORMAZIONI aperto nel 2015 imponen- in un (altro) ristorante viene accolti dalla barca respirare il fascino di dosi in fretta sulla scena giapponese. col pescato del giorno, Milano-metropoli si va nei luoghi del giorno dal giovane oste. food del quartiere (e oltre). (Via Papi 18) quadri e foto alle pareti, – come (e soprattutto) Porta Conosce a menadito i gusti degli Le trattorie in città erano servizio impeccabile. Romana – dove gli habitué amici e saprà indovinare anche i quasi scomparse e lo chef DABASS Signature dish della ordinano “il solito” al bancone. vostri. Proprio come nella Vecchia Diego Rossi le ha riportate Niente bartender impettiti, trattoria? L’astice alla a nuova vita lanciando una si respira un’aria catalana. Il pasto si conclu- Ogni regola ha tuttavia sempre la Milano, dove ci si conosceva tutti tendenza nazionale. Arredi autenticamente rilassata e de comme il faut: con propria eccezione necessaria: perché la vita orbitava attorno a in legno e ambiente i clienti amano fermarsi a pecorino e mirto, Trattoria Trippa, l’indirizzo che poche vie. Porta Romana è rustico, nuovi classici chiacchierare in piedi ovviamente. attira foodie e gourmet da mezzo l’ingresso giusto per respirare (vitello tonnato, trippa davanti al locale. Dentro è (Via Vannucci 5) mondo. Storica? No. Pluripremiata questa atmosfera e non sentirsi mai fritta, midollo alla brace) e un mix di piatti della nonna non solo: quinto quarto e e design anni Sessanta, LES ROUGES e plurivotata, è una delle realtà che solo di passaggio, assaggiare i dintorni. buoni drink – uno su tutti, Seconda apertura di uno stanno riscrivendo la cucina classici intramontabili della cucina (Via Vasari 1) il Negroni del Cabron con speakeasy genovese, è un italiana grazie ai piatti dello chef meneghina sorseggiando un mezcal – e altre validissi- cocktail bar-vineria con Diego Rossi. Ordinate la trippa cocktail, oppure sedersi in una EXIT me proposte per petite cuisine ligure che fritta e croccante, trattoria dall’aspetto old style e PASTIFICIO URBANO l’aperitivo: ci si può ruota attorno ad un In basso, da Contraste è un ristorante tuttavia fermare anche a bancone rotondo con le sinistra: una golosa un vitello tonnato lasciarsi sorprendere da piatti e tentazione della stellato che negli anni si è cena, ne vale la pena. sedute più ambite (quelle indimenticabile e abbinamenti cosmopoliti. Pasticceria Marlà, il moltiplicato con diversi (Via Piacenza 13) davanti al bartender). bancone optical del lasciatevi Tipicamente milanesi, dunque indirizzi e quest’ultimo suo Aperitivo dai carruggi, cocktail bar Dabass consigliare i piatti globali. locale fast casual è THE SPIRIT coniglio alla ligure, pesto dedicato alla galassia della A fianco al Dabass ma per sentirsi sul Tirreno più pastasciutta. Antipasti, tutto un altro universo. È bello e gustoso. formaggi e dessert un cocktail bar elegante (Via Tiraboschi 15) orbitano intorno ai primi con bottiglie pregiate, piatti (lasagna in cocotte, interni con luci soffuse e PASTICCERIA MARLÀ linguine alle vongole, etc) divanetti di velluto. La colazione di quartiere con una formula semplice Cocktail list stagionale, la si fa qui, in una delle condita da una bella carta membership program per migliori pasticcerie della dei vini e da un interior gli affezionati e un città. Lo stampo è design super curato. ambiente “adulto”, posato francese e la viennoiserie (Via Orti 24) e decisamente diverso dal domina con creazioni trambusto della movida. golosissime: croissant alla ICHIKAWA Ha anche un bel dehors crema al gianduia e Sushi omakase – letteral- circondato da siepi. nocciole caramellate o mente “mi fido di te” – con (Via Piacenza 15) con crema di mandorle e un solo bancone e un solo rum. Nuovo classico menù degustazione per TRATTORIA milanese, il maritozzo: è cenare con sushi, sashimi DEL PESCATORE romano, certo. Ma a e piatti caldi, preparati al Dal 1976 uno dei templi Milano tutto diventa momento e serviti della ristorazione sarda, trendy. direttamente dal sushi quella che ha fatto (Corso Lodi 15) 32
Quiz 1 3 2 Quante erano Al dipinto di quale Con quale gruppo le porte della Milano pittore devono il nome i cabarettistico si esibiva il “storica”? Bagni Misteriosi? geniale Nanni Svampa? 4 5 6 Porta Romana era uno Chi ha diretto il film A partire da quando dei sestieri storici della “Delitto a Porta Romana” gli spagnoli hanno città di Milano? del 1980 dominato Milano? 9 Direttore Federico Geremei Ideazione Gianfranco Mazzone Progetto grafico Francesco Morini Testi Annalisa Misceo, Leopoldo Santovincenzo, Margo Schachter, Beatrice Tomasini, Massimiliano Tonelli Foto Raffaele Marino, Marina Spironetti 7 8 Illustrazioni Daniela Bracco Lonely Planet magazine Italia è una pubblicazione di We Inform srl su licenza di Lonely Planet Global Limited A quale personaggio sono In quale altra città italiana Per quale motivo in corso di (parte del Lonely Planet Group). legate le cronache del è presente la Fondazione Porta Romana si trova una Le parole “Lonely Planet” e il simbolo Lonely Planet “Diavolo di Porta Romana”? Prada? palla di cannone? sono marchi registrati di Lonely Planet Global Limited © Lonely Planet Global Limited. Tutti i diritti sono riservati. La riproduzione totale o parziale è vietata bellico delle Cinque Giornate prima metà del Cinquecento 7. Al marchese Ludovico Acerbi 8. Venezia 9. È un residuo 1. Sette (poi dieci); 2. Giorgio De Chirico; 3. I Gufi; 4. Sì; 5. Bruno Corbucci; 6. Dalla RISPOSTE 34
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