PILLAR 3 INFORMATIVA AL PUBBLICO - cloudfront.net

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PILLAR 3
INFORMATIVA AL PUBBLICO
PILLAR 3
INFORMATIVA AL PUBBLICO
Situazione al 31.12.2020
BANCA GENERALI S.P.A.

Indice

Principali indicatori regolamentari                                                                        4

Premessa5
1. Obiettivi e politiche di gestione del rischio  7
2. Ambito di applicazione                        21
3. Fondi propri                                  22
      3.1   Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET1)                                    22
      3.2   Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1)                                      23
      3.3   Capitale di classe 2 (Tier 2 – T2)                                                             23
4.  Requisiti di capitale                                                                                 28
5.  Rischio di credito: informazioni generali                                                             31
6.  Rischio di credito: uso delle ECAI                                                                    50
7.  Tecniche di attenuazione del rischio di credito                                                       52
8.  Rischio di controparte                                                                                56
9.  Operazioni di cartolarizzazione                                                                       58
10. Rischio operativo                                                                                     59
11. Esposizioni in strumenti di capitale non inclusi nel portafoglio di negoziazione                      61
12. Esposizione al rischio di tasso di interesse su posizioni non incluse nel portafoglio
    di negoziazione                                                                                       65
13. Attività vincolate e non vincolate                                                                    66
14. Leva finanziaria                                                                                      68
15. Politiche di remunerazione                                                                            72

Dichiarazione del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari                     73

Allegato 1 - F
              ondi propri: termini e condizioni degli strumenti di capitale di classe 1 e
             di classe 2                                                                                  74

Allegato 2 - F
              ondi propri: Modello transitorio per la pubblicazione delle informazioni
             sui fondi propri                                                                             77

Allegato 3 - Fondi propri: Riconciliazione completa degli elementi di CET 1, di classe 2
              nonché di filtri e deduzioni applicate ai fondi propri e le corrispondenti voci
              dello stato patrimoniale di bilancio                                                        82

                                                                            PILLAR 3 - INFORMATIVA AL PUBBLICO   3
BANCA GENERALI S.P.A.

    PRINCIPALI INDICATORI REGOLAMENTARI
    (MILIONI DI EURO)                                                   31.12.2020   31.12.2019   VAR. %

    Patrimonio netto                                                     1.184,5        917,7      29,1
    Capitale primario di classe 1 (CET1)                                   626,1        520,9      20,2
    Capitale di classe 1 (Tier 1)                                          676,1        570,9      18,4
    Fondi propri                                                           676,1        570,9      18,4
    Eccedenza di capitale rispetto ai requisiti vincolanti SREP            242,1        150,9      60,4
    Attività ponderate per il rischio (RWA primo pilastro)              3.665,3       3.547,2       3,3
    Tier 1 ratio (Capitale di classe 1/Attività di rischio ponderate)     18,4%        16,1%       14,6
    Total Capital Ratio (Fondi propri/Attività di rischio ponderate)      18,4%        16,1%       14,6

4     PILLAR 3 - INFORMATIVA AL PUBBLICO
BANCA GENERALI S.P.A.

PREMESSA
A partire dal 1° gennaio 2014 sono divenute operative                         rilevanti nonché delle informazioni per le quali viene
nell’ordinamento dell’Unione Europea le nuove dispo-                          chiesto alle banche di valutare la necessità di una pub-
sizioni di vigilanza prudenziale applicabili alle banche e                    blicazione più frequente di quella annuale prevista in
ai gruppi bancari, elaborate nell’ambito degli accordi del                    generale;
Comitato di Basilea (“Basilea 3”) e finalizzate a rafforzare              >   gli “Orientamenti EBA/GL/2016/11 (versione 2), sugli
la capacità delle banche di assorbire shock derivanti da                      obblighi di informativa ai sensi della Parte 8 del CRR”
tensioni finanziarie ed economiche, indipendentemente                         che prevedono:
dalla loro origine, a migliorare la gestione del rischio e                    – un impianto tabellare della disclosure volto ad ac-
la governance, a rafforzare la trasparenza e l’informativa                         crescere la comparabilità dei dati pubblicati dalle
delle banche.                                                                      banche europee relativamente ai fondi propri e ai
                                                                                   requisiti patrimoniali su rischio di credito, di mer-
In linea con il precedente framework, il nuovo impianto                            cato e di controparte;
normativo prevede in capo agli intermediari l’obbligo di                      – l’invio di informazioni specifiche sulla governance e
pubblicare un’informativa pubblica (c.d. Informativa al                            relative all’organo di gestione, in particolare: a) sul
Pubblico o Pillar 3), con l’obiettivo di integrare i requisiti                     numero di incarichi detenuti dai membri dello stes-
patrimoniali minimi (Primo Pilastro) e il processo di con-                         so; b) sulla politica di rispetto della parità di genere;
trollo prudenziale (Secondo Pilastro), attraverso l’indivi-                        c) sul processo di risk reporting;
duazione di un insieme di requisiti di trasparenza informa-               >   gli “Orientamenti EBA/GL/2017/01, sull’informativa
tiva che consentano agli operatori del Mercato di disporre                    relativa ai coefficienti di copertura della liquidità, a in-
di informazioni rilevanti, complete e affidabili circa:                       tegrazione dell’informativa sulla gestione del rischio di
> l’adeguatezza patrimoniale,                                                 liquidità ai sensi dell’articolo 435 del CRR”, con l’obiet-
> l’esposizione ai rischi,                                                    tivo di specificare e armonizzare le modalità di disclo-
> le caratteristiche generali dei sistemi preposti all’iden-                  sure del coefficiente di copertura della liquidità (Liqui-
    tificazione, misurazione e gestione di tali rischi.                       dity Coverage Ratio - LCR);
                                                                          >   gli “Orientamenti EBA/GL/2018/01, sulle informative
Nell’ambito del nuovo framework il pilastro è stato rivisto                   uniformi ai sensi dell’art. 473-bis del CRR per quanto
per rafforzare, fra l’altro, i requisiti di trasparenza concer-               riguarda le disposizioni transitorie volte ad attenuare
nenti la composizione del capitale regolamentare e le mo-                     l’impatto dell’introduzione dell’IFRS9 sui fondi propri”.
dalità con cui la Capogruppo calcola i ratio patrimoniali, le             >   gli “Orientamenti EBA/GL/2018/10 relativi all’informa-
esposizioni verso cartolarizzazioni, le attività impegnate e                  tiva sulle esposizioni deteriorate e oggetto di misure di
il nuovo indice di leva finanziaria.                                          concessione”.

La Circolare della Banca d’Italia n. 285 “Disposizioni di                 In aggiunta Banca d’Italia, con comunicazione del 30 giu-
vigilanza per le banche” del 17 dicembre 2013 (e successivi               gno 2020, ha dato attuazione agli Orientamenti dell’Autori-
aggiornamenti), che nel capitolo 13 della Parte Seconda                   tà bancaria europea (EBA) relativi agli obblighi di segnala-
disciplina la materia, non detta specifiche regole per la                 zione e di informativa al pubblico sulle esposizioni oggetto
predisposizione e pubblicazione del Pillar 3, ma si limita a              di misure applicate alla luce della crisi Covid-19 (EBA/
riportare l’elenco delle disposizioni allo scopo previste dal             GL/2020/07), quali:
Regolamento UE n. 575/2013 (Capital Requirements Regu-                    1) i finanziamenti oggetto di “moratorie” che rientrano
lation, c.d. CRR).                                                            nell’ambito di applicazione degli Orientamenti dell’E-
                                                                              BA sulle moratorie legislative e non legislative relative
La materia è quindi direttamente regolata:                                    ai pagamenti dei prestiti applicate alla luce della crisi
> dal CRR stesso, Parte 8 “Informativa da parte degli                         Covid-19 (EBA/GL/2020/02);
   enti” (art. 431 – 455) e Parte 10, Titolo I, Capo 3 “Dispo-            2) i finanziamenti oggetto di misure di concessione (c.d.
   sizioni transitorie in materia di informativa sui fondi                    forbearance measures) applicate a seguito della crisi
   propri” (art. 492);                                                        Covid-191;
> dai Regolamenti della Commissione europea la cui pre-                   3) i nuovi finanziamenti garantiti dallo Stato o altro Ente
   parazione è demandata all’EBA (European Banking                            pubblico.
   Authority), recanti le norme tecniche di regolamenta-
   zione o di attuazione per disciplinare i modelli uniformi              Con riferimento a tali Orientamenti si evidenzia come, nel
   per la pubblicazione delle diverse tipologie di informa-               rispetto del principio di proporzionalità, parte della mag-
   zioni.                                                                 giore informativa richiesta sia destinata alle sole banche di
                                                                          maggiori dimensioni, ad esclusione delle:
A tale proposito si segnala che, con il 31° aggiornamento                 > informazioni specifiche sulla governance previste negli
della Circolare n. 285 «Disposizioni di vigilanza per le ban-                 Orientamenti EBA/GL/2016/11 (versione 2);
che», emanato nel mese di marzo 2020, sono stati recepiti i               > informazioni quantitative sull’LCR da rappresentare in
seguenti orientamenti e indirizzi EBA:                                        forma semplificata per le banche less significant, così
> gli “Orientamenti EBA/GL/2014/14 sulla rilevanza,                           come previsto dagli Orientamenti sull’informativa re-
    esclusività, riservatezza frequenza dell’informativa ai                   lativa al coefficiente di copertura della liquidità, a in-
    sensi degli articoli 432, paragrafi 1 e 2, e 433 del Re-                  tegrazione dell’informativa sulla gestione del rischio di
    golamento (UE) n. 575/2013 (“CRR”), che regolano la                       liquidità ai sensi dell’articolo 435 del Regolamento (UE)
    pubblicazione delle informazioni riservate, esclusive o                   n. 575/2013.

1
    Tali informazioni sono richieste solo per finalità di segnalazione.

                                                                                                      PILLAR 3 - INFORMATIVA AL PUBBLICO       5
BANCA GENERALI S.P.A.

    In particolare, per le informazioni richieste dall’art. 435,        Il rispetto degli obblighi di informativa al pubblico è condi-
    paragrafo 2 lettera a) (numero di incarichi di amministra-          zione necessaria, per il Gruppo Banca Generali, per il rico-
    tore affidati ai membri dell’organo di amministrazione),            noscimento, ai fini prudenziali, degli effetti delle tecniche di
    lettera c) (politica di diversità) e lettera e) (flusso di infor-   attenuazione del rischio di credito (CRM).
    mazioni sui rischi indirizzato all’organo di amministrazio-         Attesa la rilevanza pubblica del Pillar 3, il documento viene
    ne), si rinvia a quanto riportato nella Relazione annuale su        sottoposto agli Organi Societari competenti per l’approva-
    Governo Societario e Assetti Proprietari, consultabile alla         zione a cura del Dirigente Preposto alla redazione dei do-
    sezione Corporate Governance del sito internet istituzio-           cumenti contabili societari. Il documento è dunque sotto-
    nale di Banca Generali, all’indirizzo: www.bancagenerali.           posto, ai sensi dell’art. 154-bis del D.Lgs. 58/98 (Testo Unico
    com/site/home/corporate-governance.html                             sulla Finanza, “TUF”), alla relativa attestazione.

    Non trovano invece applicazione gli Orientamenti EBA/               Al fine di garantire il rispetto dei requisiti di informativa,
    GL/2018/01 in quanto Banca Generali non ha applicato di-            il Gruppo Banca Generali ha adottato presidi organizzativi
    sposizioni transitorie volte ad attenuare l’impatto dell’in-        idonei a garantire l’adempimento degli obblighi informati-
    troduzione dell’IFRS 9 sui Fondi propri.                            vi; la valutazione e la verifica della qualità delle informa-
                                                                        zioni, essendo rimesse dalla normativa all’autonomia degli
    Pertanto, il presente documento è stato redatto in conti-           organi aziendali, sono attività oggetto di analisi da parte
    nuità con lo scorso anno, seguendo le indicazioni dei docu-         dei vertici aziendali.
    menti dell’EBA nel rispetto del principio di proporzionalità
    e pubblicando solo le informazioni che sono rilevanti e che         Al fine di recepire quanto richiesto dalla normativa di vi-
    non siano esclusive della stessa o riservate, ai sensi del-         gilanza, il Gruppo Banca Generali ha definito il processo
    l’art. 432 della suddetta CRR.                                      interno di determinazione dell’Informativa al Pubblico, con
                                                                        riferimento a Banca Generali S.p.A. (“Capogruppo”) e, per
    Le informazioni sono di natura qualitativa e quantitati-            quanto di competenza, alle Società (“Società del Gruppo”)
    va, strutturate in modo tale da fornire una panoramica più          soggette alle norme prudenziali di vigilanza consolidata.
    completa possibile in merito ai rischi assunti, alle caratte-
    ristiche dei relativi sistemi di gestione e controllo e all’ade-    Il Gruppo Banca Generali pubblica regolarmente l’In-
    guatezza patrimoniale del Gruppo Banca Generali.                    formativa al Pubblico Pillar 3 sul proprio sito Internet al
                                                                        seguente indirizzo: www.bancagenerali.com/site/home/inve-
    In linea con l’art 433 della CRR, la Banca pubblica la pro-         stor-relations.html
    pria informativa al pubblico almeno su base annuale, con-
    giuntamente con i documenti di Bilancio.                            Ulteriori informazioni sul profilo di rischio del Gruppo,
                                                                        sulla base dell’art. 434 del CRR, sono pubblicate anche nel
    L’Informativa al Pubblico Pillar 3 viene redatta a livello          Bilancio Annuale al 31 dicembre 2020, nella Relazione sulla
    consolidato a cura della Capogruppo bancaria.                       Corporate Governance e nella Relazione sulla Remunera-
                                                                        zione. Alla luce del suddetto articolo, se un’informazione
    Laddove non diversamente specificato, tutti gli importi             analoga è già divulgata attraverso due o più mezzi, in cia-
    sono da intendersi espressi in migliaia di Euro.                    scuno di essi è inserito un riferimento alla stessa.

6    PILLAR 3 - INFORMATIVA AL PUBBLICO
BANCA GENERALI S.P.A.

1. OBIETTIVI E POLITICHE DI GESTIONE DEL RISCHIO

1.1 INFORMAZIONI GENERALI                                         > mantenimento di un profilo di rischio basso a livello
                                                                     di rischio di credito e rischio operativo, mediante l’a-
Modello di Business e governo dei rischi                             dozione di appositi processi di gestione e strumenti di
In considerazione del proprio modello di business, la                mitigazione;
Banca oltre ad essere esposta ai rischi tipici dell’attività       > completa identificazione dei rischi potenzialmente
bancaria (generata oltre che dall’attività creditizia con-           pregiudizievoli per l’immagine aziendale e valutazione
trogarantita, dagli strumenti finanziari che compongono il           della relativa esposizione, nonché adozione di presidi e
portafoglio titoli della Banca) risulta sensibile ai rischi di       controlli a mitigazione del rischio reputazionale;
tipo reputazionale/operativo e strategico connessi a dina-         > promozione di una gestione operativa e finanziaria in
miche di settore/eventi esterni in grado di influenzare l’evo-       linea con la responsabilità sociale, ambientale e di so-
luzione del mercato di riferimento (rappresentato princi-            stenibilità per le generazioni future.
palmente dal mercato del risparmio gestito e amministrato
italiano) ovvero eventi idiosincratici con riflessi negativi       Stress Test
sulla redditività/tenuta sul mercato della Banca.                  Con l’obiettivo di analizzare la sostenibilità sia attuale che
                                                                   prospettica del Gruppo, la Direzione Risk e Capital Ade-
La gestione del rischio, all’interno di Banca Generali, si         quacy conduce delle analisi di stress andando ad indiriz-
fonda sulla comprensione dei rischi che la Banca assume            zare sia le specifiche aree di vulnerabilità del modello di
e su come sono gestiti, sulla definizione di un sistema di         business che potenziali andamenti negativi del contesto
governance in grado di garantire un costante collegamento          macroeconomico.
tra obiettivi di business e risk appetite e sulla definizione di
un efficace sistema di comunicazione sui rischi.                   Lo scenario assunto prevede la combinazione di eventi par-
                                                                   ticolarmente avversi e classificabili in:
L’identificazione dei principali rischi della Banca e la loro      > eventi di natura sistemica, ossia un evento (o combinazio-
misurazione/valutazione rappresentano uno degli elementi               ni di più eventi) a valere su specifiche variabili macroeco-
fondamentali dei processi ICAAP (Internal Capital Ade-                 nomiche il cui verificarsi genera/comporta conseguenze
quacy Process) e ILAAP (Internal Liquidity Adequacy                    negative per l’intero sistema finanziario e/o per l’econo-
Process) mediante i quali la Banca verifica la propria ade-            mia reale e di conseguenza per il Gruppo Banca Generali;
guatezza in termini di capitale e liquidità.                       > eventi specifici (idiosincratici), ossia un evento (o com-
                                                                       binazione di più eventi) il cui verificarsi genera/com-
Il punto di partenza sia dell’ICAAP che dell’ILAAP è rap-              porta gravi conseguenze negative per il Gruppo Banca
presentato dal Risk Appetite Framework (RAF) con cui il                Generali.
Consiglio di Amministrazione definisce i propri obiettivi in
termini di rischio/rendimento, coerentemente con le linee          Nello scenario sistemico, i principali eventi di rischio as-
guida definite all’interno del Piano strategico di Gruppo.         sunti sono: shock su tassi di interesse, sui mercati azionari,
                                                                   della domanda, dei consumi interni e del mercato interban-
Attraverso il RAF, la Banca:                                       cario.
> identifica la propria propensione al rischio sia in rela-        Nella definizione dello scenario idiosincratico sono invece
   zione al proprio profilo di rischio complessivo che in          assunte ipotesi di stress legate all’evoluzione del proprio mo-
   corrispondenza dei principali rischi identificati, deter-       dello di business (in termini di riduzione della raccolta netta
   minando gli obiettivi di rischio-rendimento in sede di          prevista a piano, perdita delle commissioni di performance,
   Budget e Piano;                                                 run off depositi), alla manifestazione di perdite di natura
> definisce, attraverso una struttura di limiti, il livello di     operativa/reputazionale (i.e. evento di frode da parte di un
   presidio atto ad assicurare la corretta operatività della       consulente della rete di vendita, eventi connessi alla vendita
   Banca anche in condizioni di stress.                            di prodotti illiquidi e complessi, cyber attack), all’inaspri-
                                                                   mento del livello di concentrazione sul rischio di credito.
I principi generali che guidano la gestione del rischio ri-
spetto al profilo di rischio del Gruppo sono di seguito            Il Gruppo, inoltre, in linea con le disposizioni normative, ha
identificabili:                                                    approvato un Piano di Risanamento (redatto a partire dal
> mantenimento di adeguati livelli di capitale, anche in           31 marzo 2021 in forma ordinaria), che permette al Gruppo
    condizioni di stress, mediante il monitoraggio dei livelli     di disporre di:
    di CET1 Ratio, Total Capital Ratio, Total capital Ratio        > meccanismi di governance che prevedono la definizio-
    ICAAP e il Leverage Ratio nonché dei limiti di assunzio-           ne dei ruoli e responsabilità delle funzioni coinvolte nei
    ne dei singoli rischi;                                             processi di recovery e la definizione delle tempistiche
> adeguata copertura dei fabbisogni di liquidità, anche in             e degli step di tutti i processi elaborati dal Gruppo con
    periodi di tensione, mediante il monitoraggio degli indi-          l’obiettivo di monitorare e gestire un eventuale stato di
    catori di breve termine quali il Liquidity Coverage e di           crisi;
    lungo termine quali il Net Stable Funding ratio;               > sistema di indicatori di recovery dotati di soglie di
> affidabilità e sostenibilità degli utili risk adjusted anche         monitoraggio (calibrate coerentemente con le esisten-
    in condizioni di stress, mediante l’identificazione dei fat-       ti soglie definite all’interno del RAF) che si innestano
    tori di rischio, la misurazione del rischio tramite stima          nel framework di risk management della Banca e che
    degli Earning at Risk, l’adozione di adeguati strumenti di         sono finalizzati ad individuare precocemente uno stato
    Governance e il monitoraggio della creazione del valore;           di allerta;

                                                                                              PILLAR 3 - INFORMATIVA AL PUBBLICO      7
BANCA GENERALI S.P.A.

    > scenari di dissesto finanziario che agiscono sulle                 Appetite Framework e alle politiche di governo dei ri-
      principali vulnerabilità della Banca e che consentono di           schi d’impresa.
      valutare le ipotesi di stress che porterebbero il Gruppo         > Collegio Sindacale, vigila sull’osservanza delle norme
      ad uno stato Near-to-Default;                                      di legge, regolamentari e statutarie, sulla corretta am-
    > opzioni di recovery che, individualmente o in modo                 ministrazione, sull’adeguatezza degli assetti organizza-
      combinato, consentono al Gruppo di ripristinare in                 tivi e contabili della Banca, nonché sulla completezza,
      tempi contenuti una situazione di normalità a seguito              adeguatezza, funzionalità e affidabilità del sistema dei
      del verificarsi degli eventi di scenario.                          controlli interni e del Risk Appetite Framework.

    Governance dei rischi                                              I principali Comitati aziendali coinvolti sono:
    Il Gruppo Banca Generali ha strutturato i propri processi          > Comitato Controllo e Rischi: supporta il Consiglio di
    di governo e gestione dei rischi con la finalità di garantire          Amministrazione nella determinazione degli indirizzi
    un’affidabile e sostenibile generazione di valore, salvaguar-          strategici, delle linee di indirizzo del sistema di control-
    dare la solidità finanziaria e la reputazione del Gruppo e             lo interno e delle politiche di governo dei rischi, nella
    consentire un’idonea rappresentazione della rischiosità                verifica periodica dell’adeguatezza del sistema di con-
    assunta.                                                               trollo interno e di gestione dei rischi rispetto alle ca-
                                                                           ratteristiche dell’impresa e al profilo di rischio assunto,
    I suddetti processi costituiscono parte integrante del più             nonché la sua efficacia; nell’ambito del Risk Appetite
    generale assetto dei controlli interni del Gruppo, volto ad            Framework svolge l’attività valutativa e propositiva ne-
    assicurare che la conduzione degli affari sia sempre in linea          cessaria affinché il Consiglio di Amministrazione possa
    con le direttrici strategiche e le politiche aziendali e im-           definire ed approvare gli obiettivi di rischio (Risk Appe-
    prontata a canoni di sana e prudente gestione; i suoi prin-            tite) e la soglia di tolleranza (Risk Tolerance).
    cipi cardine ed elementi costitutivi sono disciplinati nelle       > Comitato Rischi: organo aziendale deputato ad assi-
    risk policies approvate dal Consiglio di Amministrazione               curare un presidio coordinato sul sistema di gestione
    della Capogruppo.                                                      e controllo dei rischi assunti dal Gruppo. Per l’espleta-
                                                                           mento delle funzioni attribuite, il Comitato Rischi ri-
    La gestione dei rischi abbraccia, con differenti compiti e             ceve apposite informative periodiche dalle funzioni di
    attribuzioni, organi direzionali e strutture operative e di            controllo aziendali.
    controllo tanto della Capogruppo quanto delle società con-         > Comitato Nomine, Governance e Sostenibilità: organo
    trollate, con l’obiettivo di identificare, prevenire, misura-          aziendale titolare di funzioni consultive e propositive nei
    re, valutare, monitorare, attenuare e comunicare ai livelli            confronti del Consiglio di Amministrazione in materia di
    gerarchici appropriati l’esposizione alle tipologie di rischi,         Nomine, Governance e Sostenibilità; dispone delle neces-
    assunti o assumibili, nei diversi segmenti di operatività del          sarie competenze e della necessaria indipendenza al fine
    Gruppo, cogliendone, in un’ottica integrata, pure le relazio-          di formulare le proprie valutazioni in merito alle Nomine,
    ni reciproche e le evoluzioni del contesto esterno. In termi-          alla Governance e alla Sostenibilità di Banca Generali.
    ni generali, Banca Generali, nell’ambito dei poteri di indi-
    rizzo e coordinamento esercitati in qualità di Capogruppo,         Le Funzioni destinatarie delle Politiche di gestione dei ri-
    sovraintende alla realizzazione di un efficace presidio del        schi – Risk Policies sono tutte le funzioni coinvolte nella ge-
    rischio nell’ambito del Gruppo.                                    stione dei rischi, ossia le Direzioni/i Servizi che effettuano
                                                                       controlli di primo, di secondo e di terzo livello sui processi
    Gli indirizzi strategici in tema di esposizione ai rischi ven-     di gestione dei rischi.
    gono assunti dagli organi di vertice della Capogruppo, at-
    traverso una valutazione globale dell’operatività svolta dal       Le Funzioni impegnate in attività di assunzione del rischio
    Gruppo e dei rischi effettivi o potenziali a essa soggiacenti,     sono anche le prime responsabili del processo di gestione
    tenuto conto degli specifici ambiti di attività e dei profili di   dei rischi, essendo chiamate ad applicare in concreto le
    rischio di ciascuna delle componenti.                              strategie e le politiche di rischio aziendali e ad assicurare
                                                                       il corretto svolgimento delle operazioni attraverso l’esecu-
    Gli equivalenti organi aziendali delle controllate, secondo le     zione di “controlli di linea”. Sono inoltre tenute al rispetto
    competenze proprie di ciascuno, sono responsabili dell’at-         degli eventuali limiti operativi loro assegnati in coerenza
    tuazione delle strategie e delle politiche di gestione dei         con gli obiettivi di rischio fissati.
    rischi definite dalla Capogruppo, commisurandole alla re-
    altà di appartenenza e, al contempo, assicurando il funzio-        Sistema di controllo interno
    namento di idonee procedure di controllo interno, nonché           All’interno del processo di gestione del rischio e, in linea
    un flusso informativo completo e sistematico nei confronti         generale, all’interno del governo societario della Banca, il
    della Casa madre sulle fattispecie di rischio rilevanti per il     sistema dei controlli interni evidenzia un ruolo chiave nel
    contesto aziendale. In particolare, gli Organi coinvolti sono:     processo di gestione del rischio.
    > Consiglio di Amministrazione (CdA), responsabile
        della definizione e dell’approvazione delle politiche di       Il Gruppo bancario Banca Generali ha disegnato un model-
        governo del rischio d’impresa nell’ambito del sistema          lo di controllo interno coerente con le migliori pratiche na-
        degli obiettivi di rischio, nonché della determinazione        zionali ed internazionali, minimizzando i rischi d’inefficien-
        degli indirizzi per la loro applicazione e supervisione.       za, sovrapposizione dei ruoli e sub-ottimalità del sistema.
    > Amministratore Delegato, responsabile dell’attuazio-             Tale sistema si articola su tre livelli organizzativi:
        ne del Risk Appetite Framework e delle politiche di go-        > controlli di primo livello, condotti dalle aree ed unità
        verno dei rischi d’impresa.                                        organizzative aziendali produttive o di back office – con
    > Direttore Generale, concorre, nell’ambito delle pro-                 il supporto, laddove previsto, delle procedure informa-
        prie funzioni e competenze, a dare attuazione al Risk              tiche – si concretano nei controlli gerarchici o di linea;

8    PILLAR 3 - INFORMATIVA AL PUBBLICO
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> controlli di secondo livello, finalizzati alla prevenzio-             dei Crediti verso clientela, evoluzione della Raccolta, anda-
  ne e mitigazione dei rischi di varia natura attraverso la             mento degli indicatori di rischio/perdite di natura opera-
  valutazione preventiva del rischio di prodotti e pratiche             tiva. Il report rappresenta un utile strumento di supporto
  di business e lo sviluppo di supporti ex-ante alle atti-              per (i) il monitoraggio dei principali indicatori di rischio
  vità operative. Tali controlli sono affidati a specifiche             su tasso di interesse (i.e. Sensitivity), rischio di credito, ri-
  funzioni:                                                             schio operativo e reputazionale, rischio di liquidità e leva
  – la Direzione Risk e Capital Adequacy è responsa-                    (ii) la valutazione dell’adeguatezza patrimoniale e lo sco-
      bile di individuare, misurare/valutare e monitorare               stamento rispetto agli obiettivi RAF.
      tutte le tipologie di rischio cui è esposto il Gruppo
      bancario in conto proprio (fatta eccezione per il                 Periodicamente sono inoltre svolte sessioni di Induction a
      rischio di non conformità nonché di riciclaggio e                 cui partecipano i componenti del Consiglio di Amministra-
      finanziamento al terrorismo) dandone opportuna                    zione e del Collegio Sindacale.
      informativa e contribuendo in tal modo alla defini-               Le sessioni di Induction, conformemente alle disposizioni
      zione ed attuazione del Risk Appetite Framework                   del Codice di Autodisciplina, sono state finalizzate a forni-
      e delle relative politiche di governo dei rischi. La              re agli amministratori e ai sindaci un’adeguata conoscenza
      Direzione vigila affinché la rischiosità espressa si              del modello di business della Banca, e delle principali scelte
      mantenga coerente alle strategie e al profilo di ri-              strategiche, con l’eventuale supporto delle funzioni azien-
      schio, nonché nel rispetto dei limiti di rischio e delle          dali di controllo in funzione dell’argomento trattato.
      soglie di tolleranza definiti dal Consiglio di Ammini-
      strazione nel Risk Appetite Framework. Garantisce
      la lettura integrata e trasversale dei rischi, con ap-            1.2 STRUTTURA DI GOVERNANCE PER
      proccio strategico ed in ottica corrente e prospetti-                   SINGOLA CATEGORIA DI RISCHIO
      ca, dandone opportuna informativa periodica;
  – il Servizio Compliance è deputato a verificare                      1.2.1 Rischio di credito
      l’osservanza del rispetto degli obblighi in materia               L’esposizione al rischio di credito deriva dai crediti erogati
      di prestazione dei servizi per le Società del Grup-               alla clientela, che si declinano nella forma di conti corren-
      po bancario e a prevenire e gestire il rischio di non             ti e mutui ipotecari e chirografari verso persone fisiche
      conformità alla normativa vigente;                                e persone giuridiche, dai crediti di funzionamento, dagli
  – il Servizio Anti Money Laundering è responsabi-                     strumenti finanziari classificati nel portafoglio Hold To
      le, per il Gruppo Bancario, della prevenzione e con-              Collect (IFRS 9) e quindi valutati al costo ammortizzato, e
      trasto alla realizzazione di operazioni di riciclaggio            dalla liquidità investita sul money market tramite depositi
      e di finanziamento al terrorismo;                                 interbancari.
> controlli di terzo livello, condotti dalla Direzione In-
  ternal Audit e diretti alla verifica indipendente dell’ef-            Relativamente al processo di gestione del rischio di credi-
  ficacia operativa e della qualità dei sistemi di controllo            to il Gruppo ha formalizzato, all’interno del Regolamento
  e alla verifica di eventuali comportamenti devianti ri-               Crediti di Banca Generali S.p.A., le linee guida in materia di
  spetto alle regole definite.                                          politica creditizia, allocando ad ogni unità aziendale coin-
                                                                        volta specifiche responsabilità. Il Gruppo ha definito nel
Il buon funzionamento del sistema di governo dei rischi                 medesimo Regolamento un articolato sistema di deleghe
adottato dal Gruppo Banca Generali è garantito dalla coe-               relative alla concessione degli affidamenti. In tale contesto
renza da un punto di vista di struttura organizzativa, com-             sono stati definiti e formalizzati dettagliati livelli di autono-
petenze, garanzia d’indipendenza delle funzioni.                        mia in merito ai poteri di delibera che spettano ai diversi
                                                                        livelli decisionali insieme a specifiche modalità operative.
Cultura del rischio                                                     Riguardo al processo di gestione del rischio di credito, il
Gli obiettivi, le strategie, il profilo di rischio, le soglie di tol-   Gruppo ha formalizzato una Policy di Gestione dei Rischi
leranza della Banca e le linee di indirizzo del sistema dei             Creditizi e una Policy di gestione dei rischi del portafoglio
controlli interni rientrano nell’ambito delle attribuzioni del          finanziario, che definiscono i principi generali, i ruoli degli
Consiglio di Amministrazione (OFSS). Nell’ambito dei po-                organi aziendali e delle funzioni coinvolte nella gestione dei
teri di gestione delegati e in conformità agli indirizzi delibe-        rischi sui crediti erogati alla clientela/controparti istituzio-
rati dal CdA, l’Amministratore Delegato cura nel continuo               nali e derivanti dall’investimento in strumenti finanziari.
l’attuazione del processo di gestione dei rischi, assicuran-            All’interno delle Policy sono inoltre contenute le linee gui-
done la coerenza con la propensione al rischio e le politiche           da del Gruppo in merito alla gestione dei rischi creditizi in
di governo dei rischi, agevolando lo sviluppo e la diffusione           accordo al proprio modello di business, al proprio grado di
a tutti i livelli della Banca di una cultura del rischio inte-          rischio definito (risk appetite), al sistema di deleghe defi-
grata.                                                                  nito dal Consiglio di Amministrazione, al sistema dei con-
Una particolare attenzione è in tal senso riservata alla                trolli interni così come ad oggi definito e alle disposizioni
produzione e diffusione della reportistica di riferimento               dell’Autorità di Vigilanza.
(Tableau de Bord, ICAAP, ILAAP, Risk Appetite Fra-
mework e Piano di recovery) e del set informativo funzio-               Crediti verso clientela
nale al monitoraggio dei limiti operativi.                              Le esposizioni nei confronti di Retail e Corporate, identifi-
Al fine di assicurare all’Alta Direzione un’informativa con-            cabili nelle forme tecniche di finanziamenti per cassa e fir-
tinua e tempestiva sull’evoluzione del profilo di rischio del-          ma, sono oggetto di monitoraggio di primo livello da parte
la Banca, la Direzione Risk e Capital Adequacy ha inoltre               delle Direzioni Crediti e Operativa e di secondo livello da
strutturato e diffuso un reporting periodico (cd “Dashbo-               parte della Direzione Risk e Capital Adequacy, con l’obietti-
ard”) con un’analisi dell’evoluzione dell’esposizione della             vo di dare applicazione alla propensione al rischio approva-
Banca, in termini di profilo di rischio del Portafoglio titoli,         ta nel Risk Appetite Framework (RAF) della Banca.

                                                                                                   PILLAR 3 - INFORMATIVA AL PUBBLICO       9
BANCA GENERALI S.P.A.

     La Direzione Crediti, in sintesi:                                  dell’applicazione di Early Warning, utilizzata dalla fun-
     > è responsabile delle attività inerenti la concessione del        zione di primo livello, sia nella definizione dei trigger
        credito e la gestione degli affidamenti concessi, rego-         sia nella verifica e nei test di corretta implementazione;
        lamentate e dettagliate nel Regolamento Crediti, con          > valutazione della congruenza degli accantonamenti e
        l’obiettivo di garantire la qualità del credito erogato e       dell’adeguatezza del processo di recupero delle esposi-
        perseguire gli obiettivi di rischio/rendimento espressi         zioni deteriorate, in coordinamento con le competenti
        dal Consiglio di Amministrazione;                               strutture (Direzione Crediti, Direzione Amministra-
     > ha il compito di supervisionare e verificare la corretta         zione e Direzione Legale), secondo quanto previsto dai
        esecuzione dell’intero processo del credito all’interno         processi interni descritti nella policy IFRS 9;
        dell’istituto effettuando un continuo presidio della posi-    > presidio nel continuo – sulla base delle evidenze e degli
        zione creditizia complessiva della Banca; nello specifico,      esiti emersi nell’ambito dei controlli di 2° livello – dei
        effettua un continuo monitoraggio andamentale delle             processi e dei modelli di valutazione andamentale del
        posizioni affidate della Banca, con particolare riguardo a      credito al fine di rendere possibile il loro continuo mi-
        quelle che presentano un andamento anomalo.                     glioramento nel tempo;
                                                                      > pareri preventivi riguardo al rischio di credito nelle
     Riguardo alla categoria dei crediti deteriorati, ad esclusio-      Operazioni di Maggiore Rilievo (OMR).
     ne delle sofferenze, la Direzione Crediti è preposta alla ge-
     stione delle posizioni scadute e/o sconfinate e delle inadem-    Crediti verso banche e investimenti finanziari
     pienze probabili che riguardano i clienti affidati, mentre la    Oltre alla Direzione Crediti e alla Direzione Operativa, le
     Direzione Operativa è preposta alla gestione delle stesse        attività di controllo di primo livello sono effettuate anche
     categorie di deteriorati nel caso di clienti non affidati. La    dalla Direzione Finanza di Banca Generali S.p.A., respon-
     Direzione Crediti, eventualmente per i clienti non affidati      sabile dell’attività di impiego creditizio verso controparti
     su proposta della Direzione Operativa, propone il passag-        istituzionali (crediti verso banche) e dell’attività di investi-
     gio a sofferenza delle controparti, tramite una relazione        mento in strumenti finanziari che partecipano alla defini-
     presentata in Comitato Crediti, per condivisione con la          zione dell’esposizione creditizia complessiva del Gruppo.
     Direzione Legale e delibera da parte del Comitato stesso.
     Le posizioni oggetto di forbearance (sia deteriorate sia in      All’interno del Regolamento Finanza e del Regolamento
     bonis), prevedono come organo deliberante minimo la Di-          Limiti e Processo di Escalation di Banca Generali S.p.A.
     rezione Crediti.                                                 sono definite e formalizzate le linee guida in merito all’ope-
                                                                      ratività con controparti istituzionali in strumenti finanziari
     Le attività di controllo di secondo livello sono di competen-    che possono generare rischio di credito, prevedendo che,
     za della Direzione Risk e Capital Adequacy, che garantisce       per tale tipologia di operatività, debba essere attivata una
     coerenza tra l’operatività, le strategie e il Risk Appetite      linea di fido che recepisca una specifica analisi del meri-
     Framework (RAF), approvato dal Consiglio di Ammini-              to creditizio della controparte. Tale valutazione di merito
     strazione della Banca.                                           creditizio utilizza rating forniti dalle principali agenzie di
     Nel caso specifico dei portafogli crediti verso controparti      rating esterno (Moody’s, S&P e Fitch), che vengono perio-
     retail e corporate, la Direzione Risk e Capital Adequacy si      dicamente verificati, con cadenza minima annuale, valu-
     occupa i) di individuare, misurare, valutare, monitorare e       tandone la coerenza con i rating gestionali prodotti inter-
     gestire il rischio di credito, attraverso un monitoraggio an-    namente.
     damentale che consente di individuare eventuali anomalie
     o variazioni sostanziali nel trend del portafoglio di riferi-    Per le controparti prive di rating esterno ad oggi il processo
     mento, fornendo sia una visione complessiva sul profilo di       di concessione degli affidamenti prevede che in via preven-
     rischio del portafoglio in oggetto, sia l’evidenza di singole    tiva venga coinvolta la Direzione Risk e Capital Adequacy,
     posizioni da approfondire congiuntamente alla Direzione          la quale esprime un proprio giudizio, vincolante rispetto
     Crediti, ii) e di predisporre una tempestiva e adeguata in-      all’istruttoria condotta dalla Direzione Finanza, relativa-
     formativa agli Organi Sociali.                                   mente al merito creditizio della controparte da affidare.
     La gestione del rischio di credito con controparti istituzio-
     nali avviene entro opportune linee di fido, monitorate dalla     La revisione degli affidamenti deliberati avviene con perio-
     Direzione Risk, sempre con l’obiettivo di mantenere la ri-       dicità non superiore all’anno.
     schiosità espressa coerente alle strategie ed al RAF.            L’intera operatività è periodicamente monitorata in base
                                                                      al sistema di affidamenti approvato dal Consiglio di Am-
     Nella declinazione quindi delle suddette attività, come pre-     ministrazione della Capogruppo e ai presidi organizzativi
     visto dalla circolare 285 di Banca d’Italia, la Direzione Risk   adottati e deve avvenire entro gli obiettivi di Risk Appetite
     e Capital Adequacy, si occupa della:                             Framework (RAF) approvati dal Consiglio di Amministra-
     > valutazione complessiva e per specifici driver dell’e-         zione stesso.
         sposizione e del suo grado di copertura con particolare
         attenzione al monitoraggio del controvalore e della na-      Le attività di controllo di secondo livello sono di competen-
         tura delle garanzie nel tempo;                               za della Direzione Risk e Capital Adequacy, con l’obiettivo
     > valutazione del grado di concentrazione del portafoglio        di svolgere specifiche attività di controllo e monitoraggio
         verso singoli prenditori;                                    indipendente del rischio di credito.
     > valutazione delle posizioni sconfinanti in modo aggre-
         gato e per singole posizioni;                                In riferimento ai principali strumenti utilizzati per il moni-
     > valutazione delle esposizioni deteriorate in modo ag-          toraggio, la Direzione Risk e Capital Adequacy si è dotata
         gregato e per singole posizioni;                             delle opportune soluzioni informatiche, che consentono di
     > valutazione della coerenza delle classificazioni: a tal        verificare ex ante ed ex post la capienza delle linee di fido
         proposito la Direzione ha partecipato allo sviluppo          con controparti istituzionali e/o la presenza di eventuali

10    PILLAR 3 - INFORMATIVA AL PUBBLICO
BANCA GENERALI S.P.A.

sconfini, nonché di indagare il dettaglio dei deal e delle for-     All’interno del Regolamento Finanza e del Regolamento
me tecniche che concorrono a determinare l’utilizzato.              Limiti e Processo di Escalation di Banca Generali S.p.A.
                                                                    sono definite e formalizzate le linee guida in merito all’o-
La Direzione Risk e Capital Adequacy, che opera sia per             peratività in strumenti finanziari che possono generare
Banca Generali S.p.A. che per le altre Società Controllate,         rischio di controparte, prevedendo che, per tale tipologia
è responsabile di:                                                  di operatività, debba essere attivata una linea di fido che
> individuare, con la collaborazione delle funzioni azien-          recepisca una specifica analisi del merito creditizio della
    dali interessate, e monitorare i rischi di credito cui sono     controparte. Tale valutazione di merito creditizio utilizza
    esposte tutte le Società del Gruppo bancario tramite lo         rating forniti dalle principali agenzie di rating esterno (Mo-
    sviluppo di adeguate metodologie di misurazione di tali         ody’s, S&P e Fitch), che vengono periodicamente verificati,
    rischi e la verifica dell’implementazione, da parte delle       con cadenza minima annuale, valutandone la coerenza con
    unità operative coinvolte, di azioni a copertura dei ri-        i rating gestionali prodotti internamente.
    schi individuati;
> verificare il corretto svolgimento del monitoraggio an-           Per le controparti prive di rating esterno ad oggi il pro-
    damentale sulle singole esposizioni, in particolare di          cesso di concessione degli affidamenti prevede che in via
    quelle deteriorate, e valutare l’adeguatezza del proces-        preventiva venga coinvolta la Direzione Risk e Capital
    so di recupero;                                                 Adequacy, la quale esprime un proprio giudizio, vincolan-
> valutare l’adeguatezza delle procedure di determina-              te rispetto all’istruttoria condotta dalla Direzione Finan-
    zione e di verifica dei limiti operativi, assicurando che       za, relativamente al merito creditizio della controparte da
    le violazioni dei predetti limiti, nonché l’evoluzione dei      affidare.
    rischi siano portati a conoscenza dell’Alta Direzione e
    dei responsabili operativi;                                     Ai fini gestionali l’utilizzo delle linee di credito, per ope-
> verificare la correttezza dei flussi informativi necessari        ratività in derivati OTC e operazioni SFT in presenza di
    ad assicurare il tempestivo controllo delle esposizioni ai      accordi di collaterale, viene misurato al maggior valore tra
    rischi e l’immediata rilevazione delle anomalie riscon-         zero e la somma algebrica di MtM meno il differenziale tra
    trate nell’operatività;                                         collateral incassato e versato.
> validare gli algoritmi e le metodologie di calcolo che sup-
    portano il processo di classificazione delle controparti        Al fine di mitigare l’esposizione al rischio controparte, per
    creditizie ed effettuare delle verifiche a campione sulla       quanto riguarda i derivati, la Banca ricorre alla stipula
    corretta classificazione delle controparti creditizie;          di accordi di compensazione quali contratti ISDA/CSA
> presentare agli organi aziendali relazioni periodiche             (International Swaps and Derivatives Association/Cre-
    circa la tenuta complessiva del sistema di gestione dei         dit Support Annex) con controparti istituzionali secondo
    rischi e la sua capacità, in particolare, a rispondere          le normative vigenti e adotta accordi di compensazione
    all’evoluzione dei rischi, nonché la presenza di violazio-      GMRA (Global Master Repurchase Agreement) in relazio-
    ni dei limiti operativi fissati e le azioni correttive conse-   ne alle operazioni in pronti contro termine, repurchasing
    guentemente intraprese;                                         repo e strumenti derivati.
> verificare la coerenza dei modelli di misurazione dei ri-         Inoltre, in applicazione al Regolamento (UE) N. 648/2012
    schi con i processi operativi in essere presso il Gruppo        (c.d. “Disciplina EMIR”), è stata attivata nel corso del 2020
    bancario, garantendone l’adeguamento all’evolvere del           l’adesione ad Eurex Clearing AG mediante accesso indiret-
    business e dell’operatività;                                    to al sistema di clearing: operazioni in derivati transitate
> effettuare le prove di stress test;                               per il tramite di Banca IMI (clearing broker).
> verificare la coerenza dei sistemi di gestione dei rischi
    di credito posti in essere dalle Società del Gruppo;            Come ulteriore elemento di mitigazione del rischio di con-
> predisporre con cadenza annuale il Piano di Risk Ma-              troparte si evidenzia come l’operatività in pronti contro
    nagement per l’identificazione e il monitoraggio dei ri-        termine sia regolata all’interno della piattaforma MTS
    schi di credito internamente al Gruppo bancario.                Repo, mediante accordi bilaterali oppure con il tramite del-
                                                                    la Cassa Compensazione e Garanzia, che, in qualità di Con-
La Direzione Risk e Capital Adequacy, inoltre, ha la re-            troparte Centrale (CCP), garantisce l’esecuzione dei trades
sponsabilità di verificare l’efficacia delle modalità di atte-      sul mercato ed effettua il settlement netting.
nuazione delle tecniche di mitigazione del rischio di credito       L’intera operatività è periodicamente monitorata in base
(CRM).                                                              al sistema di affidamenti approvato dal Consiglio di Am-
I controlli di terzo livello sono svolti, secondo quanto defi-      ministrazione della Capogruppo e ai presidi organizzativi
nito dal Regolamento Interno di Banca Generali S.p.A. e di          adottati e deve avvenire entro gli obiettivi di Risk Appetite
Gruppo, dalla Direzione Internal Audit.                             Framework (RAF) approvati dal Consiglio di Amministra-
Per la misurazione del Rischio di Credito il Gruppo ha de-          zione stesso.
ciso di adottare il metodo “Standard”, utilizzando come             La Direzione Finanza di Banca Generali S.p.A. effettua i
ECAI Moody’s e, esclusivamente per le posizioni verso car-          controlli di primo livello sul rischio di controparte, garan-
tolarizzazioni Moody’s, S&P, Fitch.                                 tendo il rispetto dei limiti imposti dal Consiglio di Ammi-
                                                                    nistrazione in merito agli affidamenti delle controparti
1.2.2 Rischio di controparte                                        istituzionali.
Le procedure e i sistemi di gestione e monitoraggio del ri-         La Direzione Crediti partecipa alla definizione delle politi-
schio di controparte predisposti dal Gruppo tengono conto           che operative in materia di transazioni che possono gene-
dell’operatività in strumenti derivati, sia per conto della         rare in capo al Gruppo rischio di controparte.
clientela che in conto proprio, e delle operazioni SFT (Se-
curities financing transactions - pronti contro termine e           Le attività di controllo di secondo livello sono di compe-
prestito titoli).                                                   tenza della Direzione Risk e Capital Adequacy, che svolge

                                                                                              PILLAR 3 - INFORMATIVA AL PUBBLICO     11
BANCA GENERALI S.P.A.

     specifiche attività di individuazione, misurazione, monito-       Le attività di controllo di secondo livello sono di competen-
     raggio e reporting del rischio di controparte.                    za della Direzione Risk e Capital Adequacy. Tale Direzione
     In riferimento ai principali strumenti utilizzati per il moni-    è responsabile di individuare, misurare, controllare e ge-
     toraggio, la Direzione Risk e Capital Adequacy si è dotata        stire i rischi legati all’attività, ai processi e ai sistemi del
     delle opportune soluzioni informatiche, che consentono di         Gruppo bancario in conformità con le strategie ed il profilo
     verificare ex ante ed ex post la capienza delle linee di fido     di rischio definiti dall’Alta Direzione.
     con controparti istituzionali e/o la presenza di eventuali
     sconfini, nonché di indagare il dettaglio dei deal e delle for-   Nell’ambito dei rischi di mercato, la Direzione è responsa-
     me tecniche che concorrono a determinare l’utilizzato.            bile di:
                                                                       > individuare, con la collaborazione delle funzioni azien-
     I controlli di terzo livello sull’operatività posta in essere         dali interessate, e monitorare i rischi di mercato cui è
     sono svolti, secondo quanto definito dal Regolamento In-              esposto il Gruppo bancario tramite lo sviluppo di ade-
     terno di Banca Generali S.p.A. e di Gruppo, dalla Direzione           guate metodologie di misurazione di tali rischi e la veri-
     Internal Audit.                                                       fica dell’implementazione, da parte delle unità operati-
                                                                           ve coinvolte, di azioni a copertura dei rischi individuati;
     Per determinare il requisito patrimoniale a fronte del Ri-        > valutare l’adeguatezza delle procedure di determina-
     schio di Controparte il Gruppo utilizza l’approccio meto-             zione e di verifica dei limiti, assicurando che le viola-
     dologico basato sul Metodo del Valore Corrente, al fine di            zioni dei predetti limiti, nonché l’evoluzione dei rischi,
     poter rilevare correttamente la rischiosità insita nelle ope-         siano portati a conoscenza dell’Alta Direzione e dei re-
     razioni con regolamento a lungo termine e nelle operazioni            sponsabili operativi;
     aventi ad oggetto derivati Over the Counter (OTC).                > verificare la correttezza dei flussi informativi necessari
                                                                           ad assicurare il tempestivo controllo delle esposizioni ai
     1.2.3 Rischio di aggiustamento della                                  rischi e l’immediata rilevazione delle anomalie riscon-
           valutazione del credito (CVA)                                   trate nell’operatività;
     Relativamente al processo di gestione del CVA, poiché             > presentare agli organi aziendali relazioni periodiche
     il perimetro delle operazioni soggette al rischio di aggiu-           circa la tenuta complessiva del sistema di gestione dei
     stamento della valutazione del credito riflette quello del            rischi di mercato e la sua capacità, in particolare, a
     rischio di controparte, valgono le medesime linee guide e             rispondere all’evoluzione di tali rischi, nonché la pre-
     procedure delineate per il rischio di controparte.                    senza di violazioni dei limiti fissati e le azioni correttive
     La misurazione del requisito è condotta mediante l’applica-           conseguentemente intraprese;
     zione del metodo standard.                                        > verificare la coerenza dei modelli di misurazione dei ri-
                                                                           schi di mercato con i processi operativi in essere presso
     1.2.4 Rischio di mercato                                              il Gruppo bancario, garantendone l’adeguamento all’e-
     All’interno del Regolamento Finanza di Banca Generali                 volvere del business e dell’operatività;
     S.p.A. sono definite e formalizzate le linee guida in merito      > effettuare le prove di stress.
     all’operatività in strumenti finanziari che possono generare
     rischio di mercato, prevedendo che tale operatività (i) sia       La Direzione si avvale di opportune soluzioni informatiche
     sottoposta ad un sistema di limiti operativi, così come de-       per il monitoraggio di tutti i limiti di mercato così come
     finiti all’interno del Regolamento limiti e processo di Esca-     formalizzati all’interno del Regolamento.
     lation (ii) sia condotta entro gli obiettivi di Risk Appetite     Nello specifico:
     Framework (RAF) approvati dal Consiglio di Amministra-            > la Direzione presidia l’esposizione ai rischi di mercato
     zione.                                                               contribuendo alla manutenzione e sviluppo del sistema
     In particolare, sono state definite le seguenti tipologie di         di limiti operativi in essere sul portafoglio di proprietà
     limiti operativi: limiti per Book, limiti di allocazione per         della Banca, garantendo il rispetto e l’adeguatezza nel
     tipologia di strumento (Bond strutturati, Certificates, de-          tempo degli stessi e gestendo gli eventuali sconfini pro-
     rivati e strumenti complessi), limiti di posizione aperta per        dotti dalle funzioni operative;
     le esposizioni in divisa, nonché alert sia per asset class che    > la Banca ha implementato uno specifico framework
     per singolo strumento finanziario sia in termine di varia-           di monitoraggio dei rischi di Mercato, contenuto nel
     zione del Mark to Market che per variazione del merito               Regolamento Limiti e Processo di Escalation, caratte-
     creditizio.                                                          rizzato dalla previsione di metriche di misurazione ba-
                                                                          sate sulla sensitivity in coerenza con le linee guida del-
     Relativamente al processo di gestione del rischio di merca-          la nuova normativa al fine di rendere il monitoraggio
     to, la Banca ha formalizzato una Policy di gestione dei rischi       più reattivo al cambiamento dei vari fattori di rischio.
     del portafoglio finanziario, che definisce i principi generali,      Nello specifico il framework prevede un monitorag-
     i ruoli degli organi aziendali e delle funzioni coinvolte nella      gio market risk based, legato fondamentalmente alle
     gestione dei rischi, le linee guida del Gruppo in merito alla        metriche di rischio ex-post cioè derivate direttamente
     gestione degli stessi in accordo al proprio modello di busi-         dall’evoluzione dei prezzi dei titoli, e un monitoraggio
     ness, al proprio grado di rischio definito (risk appetite), al       “forward looking”, che include il computo di una ri-
     sistema di deleghe definito dal Consiglio di Amministrazio-          schiosità ex-ante monitorata mediante delle analisi di
     ne, al sistema dei controlli interni così come ad oggi defini-       scenario;
     to e alle disposizioni dell’Autorità di Vigilanza.                > a fronte delle attività effettuate, predispone la reporti-
                                                                          stica di competenza da presentare in Comitato Rischi.
     La gestione e il monitoraggio di primo livello sull’esposizio-       Rende disponibile alle funzioni interessate un reporting
     ne ai rischi di mercato viene svolta dalla Direzione Finan-          package tramite un share di rete condivisa con le aree
     za, cui compete in via generale l’attività di negoziazione sui       operative e con l’Alta Direzione e nel cruscotto di moni-
     mercati finanziari.                                                  toraggio (Dashboard).

12    PILLAR 3 - INFORMATIVA AL PUBBLICO
BANCA GENERALI S.P.A.

In riferimento ai rischi di mercato, oltre alla condivisione      > Generfid S.p.A.;
dell’andamento globale del sistema di gestione e controllo        > BG Valeur S.A.
di tali rischi, possono essere deliberate le azioni da intra-
prendere a seguito di eventuali criticità ovvero carenze e/o      Il Gruppo Banca Generali ha inoltre stipulato coperture
anomalie emerse dalle analisi e/o verifiche effettuate dalla      assicurative sui rischi operativi derivanti da fatti di terzi o
Direzione Risk e Capital Adequacy.                                procurati a terzi e idonee clausole contrattuali a copertura
                                                                  per danni causati da fornitori di infrastrutture e servizi.
La Direzione Internal Audit svolge controlli indipendenti         La propensione al rischio operativo del Gruppo è periodi-
(controlli di terzo livello) sull’operatività posta in essere     camente monitorata (i) sulla base di livelli obiettivo, soglie
dalle Direzioni/Funzioni coinvolte nella gestione del rischio     di attenzione e limiti operativi così come definiti all’interno
di mercato secondo quanto definito dal “Regolamento In-           del framework di Risk Appetite approvato dal Consiglio di
terno di Banca Generali” e dal “Regolamento Interno di            Amministrazione della Capogruppo, nonché (ii) operativa-
Gruppo”.                                                          mente in base ai presidi organizzativi adottati.

La Direzione Internal Audit effettua tali controlli, oltre che    La Direzione Risk e Capital Adequacy ha la competenza
per la Capogruppo, anche per le Società del Gruppo banca-         dei controlli di secondo livello sul rischio operativo e, per-
rio, sia nell’ambito di appositi contratti di outsourcing che     tanto, ha il ruolo di individuare, misurare, controllare e ge-
regolamentano l’erogazione del servizio di audit, sia in am-      stire i rischi operativi.
bito istituzionale in qualità di funzione della Capogruppo
bancaria.                                                         In dettaglio, tale Direzione, nell’ambito dei rischi operativi,
                                                                  ha principalmente le seguenti competenze:
Per la determinazione del requisito patrimoniale da de-           > la definizione del modello dei rischi;
tenere a fronte dei rischi di mercato il Gruppo utilizza la       > lo sviluppo, il mantenimento e la validazione delle me-
metodologia standard, mentre per quanto riguarda il trat-             todologie per la valutazione dei rischi;
tamento delle opzioni, ai fini dei requisiti prudenziali rego-    > la misurazione dell’esposizione al rischio mediante, tra
lamentari, il Gruppo utilizza la metodologia delta-plus.              l’altro:
                                                                      – l’identificazione degli indicatori di rischiosità ope-
1.2.5 Rischio operativo                                                    rativa (KRI) in collaborazione con le funzioni azien-
Nell’ambito della gestione dei rischi operativi di Gruppo                  dali interessate;
sono definiti gli organi e le funzioni coinvolte nella gestione       – l’utilizzo delle valutazioni qualitative raccolte nel
del rischio e sono descritte le attività di individuazione, mi-            corso dell’Operational Risk Assessment effettuato
surazione e monitoraggio. Nello specifico:                                 primariamente mediante l’interlocuzione con i Pro-
> la Direzione Governo Progetti, Outsourcing e Data                        cess Owner interessati e avvalendosi, se del caso, di
    Management e la Direzione Governo Sistemi, Tecno-                      ogni altra funzione aziendale interessata.
    logie e Sicurezza IT, ognuno per le attività di propria       > la tempestiva comunicazione al Servizio Normativa e
    competenza, sono responsabili del coordinamento e del             Analisi Organizzative delle eventuali modifiche ai pro-
    monitoraggio delle attività di implementazione degli              cessi rilevate nel corso dell’Operational Risk Asses-
    interventi pianificati in relazione ad eventuali criticità        sment;
    individuate nel corso dell’Operational Risk Assessment        > l’identificazione di eventuali azioni correttive a coper-
    effettuato dalla Direzione Risk e Capital Adequacy;               tura dei rischi operativi rilevanti e la valutazione della
> la Direzione Affari Legali contribuisce alla gestione dei           loro corretta implementazione da parte dei Process
    rischi operativi attraverso la gestione del contenzioso e         Owner interessati, avvalendosi della collaborazione
    dei reclami;                                                      della Direzione Organizzazione e Coordinamento Siste-
> il Servizio Compliance definisce le misure di controllo             mi Informativi;
    di secondo livello sull’attività della Rete distributiva,     > la collaborazione con le altre funzioni di controllo condi-
    con particolare riferimento, oltre che ai rischi di vio-          videndo le informazioni sulle aree di rischio della Banca
    lazione delle norme, anche ai rischi di possibile frode           emerse nell’ambito delle proprie attività di assessment.
    a seguito dell’attività di consulenza finanziaria svolta.
                                                                  Al fine di dare anche una dimensione monetaria ai rischi
Una particolare attenzione infatti è posta al controllo e mo-     operativi individuati il Gruppo ha provveduto anche alla
nitoraggio del rischio di frode che rappresenta un rischio        definizione e formalizzazione di un processo di Loss Data
particolarmente importante per il Gruppo, dato il suo mo-         Collection.
dello di business e la sua configurazione organizzativa.
                                                                  La Direzione Risk e Capital Adequacy collabora, inoltre,
La Direzione Internal Audit attesta periodicamente la cor-        con le funzioni a vario titolo interessate (i) per l’aggior-
retta applicazione del sistema di gestione del rischio ope-       namento annuale del documento di “Business Continuity
rativo approvato.                                                 Plan (BCP)” di Banca Generali e del Gruppo bancario, non-
                                                                  ché (ii) per la definizione dei piani di emergenza, al fine di
A rafforzamento dell’efficacia dei presidi individuati, il        assicurare la continuità delle operazioni vitali ed in parti-
Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha appro-           colare per i processi classificati come critici per la continu-
vato un piano di continuità operativa (BCP, i.e. Business         ità operativa.
Continuity Plan).
                                                                  La Direzione Internal Audit è responsabile dei controlli di
In particolare, le Società del Gruppo dotate di BCP sono:         terzo livello sui rischi operativi, secondo quanto definito dal
> Banca Generali S.p.A.;                                          Regolamento Interno di Banca Generali S.p.A. e di Gruppo.
> BGFML S.A.;                                                     Per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte

                                                                                            PILLAR 3 - INFORMATIVA AL PUBBLICO      13
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