PIANO INTEGRATO LOCALE DELLA PROMOZIONE DELLA SALUTE ATS INSUBRIA
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ANNO 2019 PIANO INTEGRATO LOCALE DELLA PROMOZIONE DELLA SALUTE ATS INSUBRIA Documento annuale di programmazione degli interventi finalizzati alla promozione di stili di vita e ambienti favorevoli alla salute nei contesti locali di comunità in integrazione tra istituzioni sanitarie e i diversi soggetti rappresentanti la società civile. 1
INDICE Pag. Introduzione 3 1. ANALISI DI CONTESTO 1.a) Set di indicatori epidemiologici, socio-demografici, economico e sociali 6 1b) Diffusione di fattori di rischio individuale di tipo comportamentale 22 1.c) Quadro di competenze professionali, dotazione organica 28 1.d) Reti regionali attive 29 1.e) Sinergie organizzative con area della comunicazione 33 1.f) Attività di formazione interna anno 2017 su temi oggetto del PIL 34 2. PROGRAMMI ED INTERVENTI Programma locale n. 1 Promozione di stili vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali negli ambienti di lavoro 36 Programma locale n. 2: Promozione di stili vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nei contesti scolastici 41 Programma locale n. 3: Promozione di stili vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nelle comunità locali 61 Programma locale n. 4: Promozione di stili vita favorevoli alla salute nei primi 1000 giorni di vita 76 Programma locale n. 5: Promozione di stili vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali promossi nel setting sanitario in 86 sinergia con gli erogatori 3.RISORSE ECONOMICHE 90 2
INTRODUZIONE L’Agenzia di Tutela della Salute dell’Insubria, in coerenza con quanto previsto dal Piano Prevenzione Regionale anno 2015- 2019 e dalle Regole di Sistema per l’anno 2019, pone al centro della propria mission l’obiettivo di ridurre il carico prevenibile ed evitabile di morbosità e mortalità attribuibile alle malattie croniche non trasmissibili. L’ambizione è quella di consentire, nel lungo periodo, un effettivo e misurabile “guadagno di salute” nella popolazione. Per perseguire tale obiettivo è fondamentale dare sviluppo ed estensione capillare agli interventi di promozione della salute nei diversi setting di vita comunitaria ove le persone trascorrono gran parte del loro tempo ovvero la scuola, i luoghi di lavoro, le comunità locali oltre che negli ambienti sanitari e socio sanitari. Gli interventi di promozione della salute per essere efficaci devono saper promuovere negli individui la capacità di cambiamento, favorendo scelte di salute consapevoli e orientando al mantenimento di uno stato di benessere psicofisico, relazionale e sociale. Per ottenere ciò è ormai scientificamente assodato che non basta porre in essere interventi di tipo informativo o divulgativo calati dall’alto, ma devono soprattutto essere attuate, all’interno della comunità stessa e in modo partecipativo, azioni in grado di attivare nel concreto cambiamenti sociali, ambientali ed economici. Il Piano Integrato Locale della promozione della Salute (PIL) rappresenta lo strumento di programmazione degli interventi di promozione della salute previsti, a livello locale, per l’anno 2019 sulla base degli indirizzi regionali ed in particolare del: - Piano Regionale Prevenzione 2015-19 (PRP 2015-19) - Regole Regionali di Sistema per l’anno 2019 (DGR XI/1046 del 17/12/2018) - nota regionale prot. G1.2019.0003672 del 30/01/2019 avente per oggetto “Indicazioni relative al PIL 2019”. All’interno del PIL di ATS Insubria gli interventi sono declinati su un modello di prevenzione integrata, basata su criteri di intersettorialità e trasversalità. Il documento è infatti predisposto in un’ottica di integrazione interdipartimentale e condivisione con tutti i settori interni ed esterni all’Agenzia. ATS è chiamata a svolgere un ruolo di governance relativamente all’attività territoriale di promozione della salute creando forti sinergie con le ASST e con gli altri soggetti del sistema socio sanitario, ma anche con i Comuni, con le Scuole, con l’Università, le Società scientifiche e i soggetti del Terzo Settore che a livello locale concorrono al raggiungimento degli obiettivi di salute. Per favorire la pianificazione condivisa all’interno della rete sanitaria locale e lo sviluppo di azioni e interventi trasversali ATS Insubria ha individuato, come strategico strumento di confronto e di lavoro, il “Tavolo tecnico permanente per la Promozione della Salute” da cui, nel corso del tempo, sono derivati specifici sotto tavoli dedicati a tematiche di rilievo. Il Tavolo Tecnico e i relativi sotto tavoli di lavoro ( Tavolo per Piano Gap, Tavolo Allattamento al seno, Tavolo per la depressione perinatale) sono stati istituiti a partire dall’anno 2017 e vi partecipano oltre ai referenti dell’UOC Promozione della Salute e Prevenzione dei fattori di rischio comportamentali di ATS, rappresentanti dei servizi ospedalieri e territoriali delle ASST (Lariana, Sette Laghi e Valle Olona) e delle strutture ospedaliere accreditate, rappresentanti dei Medici di Assistenza Primaria e Pediatri di Famiglia. Considerato il ruolo chiave di partnership svolto dall’istituzione scolastica sono inoltre recentemente stati invitati al Tavolo i rappresentanti degli Uffici Scolastici territoriali di Como e Varese. Le scelte programmatiche adottate nel presente PIL puntano a garantire una metodologia scientificamente validata e coerente con gli indirizzi regionali, omogeneità di azione sull’intero territorio di competenza, nonché equità attraverso il contrasto alle disuguaglianze e il rafforzamento dell’attenzione verso i gruppi fragili. 3
Gli interventi pianificati sono in totale trenta ricondotti, come negli anni scorsi, ai seguenti cinque programmi: 1. Promozione di stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali negli ambienti di lavoro 2. Promozione di stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nei contesti scolastici 3. Promozione stili di vita favorevoli alla salute nelle comunità locali 4. Promozione di stili di vita favorevoli alla salute nei primi 1000 giorni di vita 5. Promozione di stili di vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali promossi nel setting sanitario in sinergia con gli erogatori Metodologicamente per ogni intervento sono individuati gli specifici obiettivi di risultato atteso e gli indicatori necessari per una misurazione in termini di qualità , d’impatto e di efficacia. A tal fine è prevista annualmente la rendicontazione degli interventi attuati, in relazione agli aspetti descrittivi e qualitativi, attraverso l’implementazione del sistema informativo unico sovra regionale “Banca dati di progetti e buone pratiche di prevenzione e promozione della salute: PRO. SA” e dal punto di vista quantitativo attraverso la compilazione della Survey regionale “Stili di vita”. 4
Obiettivi innovativi anno 2019 - Sviluppo di un modello di azione integrata specificamente con i Consultori Familiari pubblici e privati accreditati che, rappresentando un fondamentale tassello del sistema della prevenzione nei servizi territoriali, sono chiamati a declinare una capacità di offerta attiva di interventi di promozione della salute in riferimento a gravidanza fisiologica, primi 1000 giorni di vita, salute della donna, percorsi di empowerment dei giovani. Tale offerta attiva deve essere declinata in un modello che integrandosi con i programmi di promozione della salute offerti alle scuole e alle comunità locali da ATS concorra alla strutturazione di un reale contesto di rete territoriale della prevenzione. - Sviluppo di azioni fondate sul modello “Urban Health” mediante l’incremento di accordi locali con i Comuni finalizzati all’aumento di opportunità di salute attraverso la promozione attiva di sani stili alimentari, attività fisica e invecchiamento attivo. A tal fine l’UOC Promozione della Salute e Prevenzione fattori di rischio comportamentali di ATS potrà trovare nella Cabina di Regia, che interagisce con i Piani di Zona, il “luogo” strategico in cui condividere, programmare e sviluppare nel concreto un’azione integrata con i Comuni. - Integrazione del PIL con la pianificazione tematica specifica relativa al contrasto al gioco d’azzardo patologico “Piano Locale GAP (GAP) di ATS Insubria 2019-2021” elaborato ai sensi della DGR XI/585 del 01/10/2018 in stretta sinergia con le ASST del territorio. - Investire sulla comunicazione per la salute sostenendo e intensificando la formazione degli operatori sanitari per l’acquisizione di migliori competenze comunicative; sviluppando nuove modalità di comunicazione e informazione sanitaria fruibili anche dai cittadini più giovani; incentivando il raccordo con i media locali. Ciò al fine di diffondere nella comunità locale a vari livelli la cultura della salute e le conoscenze indispensabili per consentire alle persone di ogni estrazione sociale di mettere in atto in modo consapevole un cambiamento che porti all’adozione di stili di vita favorevoli alla salute, contrastando altresì le sempre più numerose “fonti inattendibili” presenti sul web. - Sviluppo di progettualità innovative e specifiche ricerche in relazione prioritariamente al tema degli interventi equity oriented anche in collaborazione con Università. La strategia mondiale dell'OMS, volta al raggiungimento della Salute per Tutti (Health for All), intende sostanzialmente raggiungere una maggiore equità nella salute tra le diverse popolazioni, al loro interno e tra i vari paesi. Questo implica che tutte le persone devono poter avere le stesse opportunità di migliorare e preservare la propria salute, in virtù di un accesso equo e giusto alle risorse per la salute. Il concetto di equità nella salute differisce da quello di uguaglianza nello stato di salute. Il Piano Nazionale di Prevenzione 2014-2018 (PNP) ha incluso il contrasto delle disuguaglianze tra i principi fondamentali e le priorità di intervento che sono state tradotte operativamente in interventi specifici all’interno delle Azioni Centrali e dei Piani Regionali di Prevenzione (PRP). Si intende intraprendere un primo percorso di studio del proprio territorio al fine di proporre interventi sempre più equity oriented. 5
1. ANALISI DI CONTESTO 1.a) SET DI INDICATORI GEOGRAFICI, EPIDEMIOLOGICI, SOCIO-DEMOGRAFICI, ECONOMICI E SOCIALI Contesto geografico Il territorio di competenza dell’ATS Insubria coincide con quelli della provincia di Varese e della provincia di Como, con eccezione per quest’ultima dell’estrema propaggine territoriale prospiciente il bacino settentrionale del Lario ( Alto Lario rappresentato dal comune di Dongo e 16 paesi limitrofi con popolazione residente pari a 17.255 persone) che afferisce ad ATS della Montagna. Il territorio di ATS confina a nord e a est con la Svizzera (Canton Ticino), a est e a sud con la provincia di Monza e della Brianza, a sud con la città metropolitana di Milano, a ovest con il Piemonte (provincia di Novara, provincia del Verbano – Cusio - Ossola). Dal punto di vista geografico si caratterizza per la presenza a nord di una fascia montuosa prealpina e collinare affacciata su numerosi bacini lacustri (19 laghi di diversa estensione tra cui i più estesi sono il lago Maggiore che segna il confine a ovest della provincia di Varese con il Piemonte, il Lago di Como e i rami lombardi del Lago di Lugano) caratterizzata da ampi spazi verdi e numerosi centri abitativi di dimensioni medio piccole. Verso sud il territorio assume caratteristiche pianeggianti e si caratterizza per un tessuto urbano densamente popolato e altamente antropizzato con le caratteristiche assimilabili all’hinterland dell’area metropolitana milanese con cui si congiunge in soluzione di continuità abitativa. La provincia di Varese si estende per 1.198,24 Km quadrati, con capoluogo Varese, conta 890.116 abitanti abbastanza stabili nell’ultimo periodo per numero, di cui l’8,5% stranieri, distribuiti in 139 comuni ed è la 4ª provincia più popolosa della Lombardia dopo la città metropolitana di Milano e dopo le province di Brescia e di Bergamo. È la 5ª per densità di popolazione (incluse le città metropolitane, in entrambi i casi): densità media 743,2 ab./Km quadrato. Caratteristica peculiare della provincia è la policentricità. Il comune di Busto Arsizio (83.083 abitanti) è leggermente più popoloso del capoluogo di provincia Varese (80.659); altrettanto importanti sono le città di Gallarate (52.936) e Saronno (39.419); quest’ultima presenta la maggior densità di popolazione. 6
Figura n. 1: Densità di popolazione in provincia di Varese La provincia di Como si estende per 1.279,02 Km quadrati, con capoluogo Como, conta 599.301 abitanti in lieve aumento nell’ultimo periodo per numero, di cui l’8% stranieri, distribuiti in 149 comuni compresa l’exclave nel vicino territorio svizzero di Campione d’Italia. Nel territorio di ATS Insubria rientra l’intera provincia (essendo stata reintegrata dal 01/01/2019 l’area del Medio Lario che dal 2016 era stata attribuita ad ATS Montagna) ad eccezione, come già detto sopra, dei 16 comuni dell’alto Lario, abitati da 17.255 persone, rimasta annessa ad ATS Montagna. La densità media di popolazione in provincia di Como è pari a 468,6 ab/Km quadrato dunque inferiore rispetto alla provincia di Varese. I comuni più popolosi sono Como con 84.326 abitanti e a seguire Cantù, Mariano Comense, Erba e Olgiate Comasco. Figura n.2: Densità di popolazione in provincia di Como Contesto epidemiologico locale L’ATS dell’Insubria deriva, come già detto, dalla fusione delle ex ASL di Varese e di Como avvenuta in data 01/01/2016 per effetto della Legge Regionale n. 23 del 2015 di Riforma Sanitaria. 7
Il territorio di ATS Insubria è suddiviso dal punto di vista organizzativo in tre Distretti: Distretto Sette Laghi (area nord della provincia di Varese) Distretto Valle Olona (area sud della provincia di Varese) Distretto Lariano (area della provincia di Como di competenza di ATS Insubria) I Distretti di ATS corrispondono esattamente alle tre ASST afferenti ad ATS Insubria: o ASST Sette Laghi o ASST Valle Olona o ASST Lariana In questa sede si dettagliano i dati epidemiologici provenienti dalle sedi territoriali di Varese e Como, attinenti alla situazione demografica del 2018, e alla mortalità e alla morbosità ospedaliera, nonché ai consumi di prestazioni specialistiche (corrispondente alla domanda espressa) del 2017. Nella figura sottostante è riportato l’ambito territoriale dell’ATS Insubria alla data del 01/01/2019. Il confronto dei macro-indicatori di seguito riportati (riferiti agli anni precedenti e dunque senza i dati sanitari dei Medio Lario, attualmente non disponibili), descrive sinteticamente eventuali differenze tra i territori dei Distretti afferenti all’ATS dell’Insubria (Distretto Sette Laghi, Distretto Valle Olona, Distretto Lariano), e fornisce eventuali indicazioni sull’intensità dei bisogni locali. Figura 3 – Ambito territoriale dell’ATS dell’Insubria nel 2019 in base ai Distretti di competenza 8
La demografia I dati analizzati riferiti allo 01.01.2018 (Fonte ISTAT), riguardano i residenti di 244 Comuni fino al 31 dicembre 2018 afferenti ad ATS (139 della provincia di Varese e 105 della provincia di Como). Dal 01 gennaio 2019 per Decreto Regionale i comuni in ATS Insubria diventano in tutto 273 essendo stati reintegrati 29 paesi del Medio Lario. La distribuzione per età della popolazione fotografa la situazione demografica di un determinato ambito territoriale, mostra il rapporto tra femmine e maschi alle diverse età e descrive il rapporto tra giovani, adulti e anziani. Permette di fare altresì previsioni per il futuro: una base larga con una forma a piramide indica una popolazione che crescerà, mentre una base che si restringe determina una configurazione a “botte”, indice di una società in cui sta calando la natalità. Un esempio di quest’ultimo caso è la distribuzione per età inerente all’ATS dell’Insubria (figura 4), nella quale si ha una “piramide” dalla base più ristretta rispetto alle classi d'età intermedie; la classe d’età più consistente è quella che comprende la generazione nata nel periodo del boom economico, alla fine degli anni ’60: da rilevare la riduzione della crescita nella prima fascia d’età, successiva alla crisi economica. La popolazione complessiva dell’ATS ammontava nel 2018 a 1.435.054, con una distribuzione così ripartita: Distretto Sette Laghi 31,3% (449.172 residenti), Distretto Valle Olona 30,7% (440.561 residenti), Distretto Lariano 38,0% (545.321). Sul totale dei residenti, 196.526 (13,7%) presentavano meno di 15 anni, 908.704 (63,3%) erano in età lavorativa compresa tra 15 e 64 anni e 329.824 (23,0%) superavano i 64 anni. Nel 2018 i 29 Comuni del Medio Lario (ML) avevano una popolazione di 37.520 abitanti, con una proporzione nelle tre fasce sopra citate rispettivamente di 12,7%, 62,6% e 24,7%. Pertanto la popolazione complessiva di ATS Insubria a seguito del reintegro del Medio Lario nel 2019 è pari a 1.472.574 abitanti. Figura 4 – Piramide dell’età nell’ATS dell’Insubria – Anno 2018 L’indice di invecchiamento rappresenta la proporzione della popolazione con età di 65 anni ed oltre sul totale della popolazione. Nella nostra ATS è risultato 23,0 (figura 3), superiore ai dati lombardo e nazionale rispettivamente 22,4 e 22,6 (Istat 2018). L’indice è diverso a livello territoriale: per il Distretto Sette Laghi è 23,8, per il Distretto Valle Olona 22,9, per il Distretto Lariano 22,4. Per i Comuni del Medio Lario l’indice di invecchiamento è di 24,7. 9
Figura 5 – Indice di invecchiamento nell’ATS dell’Insubria – Anno 2018 ATS INSUBRIA 23,0 DISTRETTO LARIANO 22,4 DISTRETTO VALLE OLONA 22,9 DISTRETTO SETTE LAGHI 23,8 21,5 22,0 22,5 23,0 23,5 24,0 L’indice di vecchiaia calcola il rapporto tra la popolazione con età di 65 anni ed oltre con quella di età fino ai 14 anni: indica il numero di anziani residenti ogni 100 bambini. Nell’intera ATS è stato 167,8, con i seguenti valori a livello territoriale: per il Distretto Sette Laghi 178,9, per il Distretto Valle Olona 163,8, per il Distretto Lariano 162,3. Risulta superiore a quello regionale (162,2) ed inferiore a quello nazionale (168,8) (Istat 2018). Per i Comuni del Medio Lario l’indice di vecchiaia è di 194,7. L’indice di dipendenza viene considerato un indicatore di rilevanza economica e sociale. Il numeratore è costituito dalla frazione di popolazione che, a causa dell’età troppo bassa (meno di 15 anni) o troppo alta (più di 64 anni), si ritiene non essere produttiva e quindi dipendente da altri soggetti. Il denominatore è costituito viceversa dalla fascia di popolazione (15 - 64 anni) che, essendo in attività, dovrebbe provvedere al sostentamento della frazione di popolazione sopra considerata. Nel 2018 nella nostra ATS è risultato 57,9 ogni 100 residenti produttivi, con i seguenti valori a livello territoriale: per il Distretto Sette Laghi 59,1, per il Distretto Valle Olona 58,3, per il Distretto Lariano 56,6. Per i Comuni del Medio Lario l’indice di dipendenza è di 59,8. In Regione Lombardia l’indice di dipendenza è risultato pari a 56,7 ed in Italia 56,0 (Istat 2018), valori più bassi di quello dell’ATS. Il numero dei nati vivi nel 2018 è stato di 10.873, con una distribuzione così ripartita: Distretto Sette Laghi 29,1%, Distretto Valle Olona 32,3%, Distretto Lariano 38,6%. Il tasso di natalità nell’ATS è stato di 7,6 nati per 1.000 residenti; secondo Istat, nel 2018 è 7,5 in Italia e 7,8 in Lombardia. A livello territoriale si sono registrati i seguenti valori: per il Distretto Sette Laghi 7,1, per il distretto Valle Olona 8,0, per il Distretto Lariano 7,7 (figura 4). Per i Comuni del Medio Lario il tasso di natalità è 6,4. La natalità appare più alta nel Distretto Valle Olona, confinante con il milanese, mentre è sensibilmente inferiore a nord. 10
Figura 6 – Tasso di natalità per 1.000 residenti nell’ATS dell’Insubria – Anno 2018 ATS INSUBRIA 7,6 DISTRETTO LARIANO 7,7 DISTRETTO VALLE OLONA 8,0 DISTRETTO SETTE LAGHI 7,1 6,6 6,8 7,0 7,2 7,4 7,6 7,8 8,0 8,2 Nella tabella 1 sono sintetizzati i principali indicatori demografici per distretto. Tabella 1 - Quadro sinottico di alcuni indicatori demografici nell’ATS dell’Insubria Anno 2018 Distretto Indice invecchiamento Indice vecchiaia Indice dipendenza Nati x 1.000 Distretto Sette Laghi 23,8 178,9 59,1 7,1 Distretto Valle Olona 22,9 163,8 58,3 8,0 Distretto Lariano 22,4 162,3 56,6 7,7 ATS 23,0 167,8 57,9 7,6 Per la mortalità, si è usato l’ultimo anno completo dei Registri di Mortalità di Varese e Como (2017). Il numero dei morti nel 2017 è stato 14.385, con una distribuzione così ripartita: Distretto Sette Laghi 33,5%, Distretto Valle Olona 30,0%, Distretto Lariano 36,5%. Il tasso grezzo di mortalità è stato di 10,0 per 1.000 residenti (figura 5), simile al valore regionale (9,9) e inferiore a quello nazionale (10,7) (Istat 2017). A livello territoriale si sono registrati i seguenti valori: per il Distretto Sette Laghi 10,7, per il Distretto Valle Olona 9,8 e per il Distretto Lariana 9,6. Figura 7 – Tasso di mortalità per 1.000 residenti nell’ATS dell’Insubria – Anno 2017 ATS Insubria 10,0 Distretto Lariano 9,6 Distretto Valle Olona 9,8 Distretto Sette Laghi 10,7 9,0 9,5 10,0 10,5 11,0 La distribuzione della mortalità, calcolata come SMR, ossia rapporto standardizzato di mortalità, rivela nel 2017 Ambiti Territoriali con maggior rischio (figura 6). Eccessi si osservano 11
negli Ambiti Territoriali di Erba e Laveno, e riguardano la popolazione anziana ma non quella al di sotto dei 65 anni. Figura 8 – Distribuzione per Ambito Territoriale degli SMR per tutte le cause di morte ATS dell’Insubria - Anno 2017 Tutte le AMBITO TERRITORIALE cause ERBA 1,13 LAVENO 1,12 LUINO 1,07 LOMAZZO - FINO MORNASCO 1,03 GALLARATE 1,02 ARCISATE 1,02 AZZATE- SESTO CALENDE - TRADATE 1,00 SARONNO 0,99 BUSTO ARSIZIO 0,98 COMO 0,97 OLGIATE COMASCO 0,97 VARESE 0,97 SOMMA LOMBARDO 0,95 CANTU'- MARIANO COMENSE 0,94 CAMPIONE D'ITALIA 0,41 Relativamente alla mortalità per malattie cardiovascolari, nel 2017 il tasso grezzo (x 1.000) nell’ATS dell’Insubria è risultato pari a 3,6: nel 2016 era 3,2 (simile a quello lombardo di 3,1 e inferiore a quello italiano di 3,6, secondo ISTAT 2016), e nel 2015 era 3,4. Il valore più alto (4,0) si è riscontrato nel Distretto Sette Laghi (tabella 2). Per i tumori il tasso è stato di 2,9: l’anno precedente era lo stesso (simile a quello lombardo di 3,0 e a quello italiano di 2,9, secondo ISTAT 2016), e nel 2015 era 3,0. Il valore più alto è quello del Distretto Sette Laghi (3,1). Il tasso di mortalità per cause violente è risultato di 0,4 x 1000 residenti, con valori distrettuali sovrapponibili. Tabella 2 – Tassi di mortalità per 1.000 residenti nell’ATS dell’Insubria – Anno 2017 Distretto Mal. cardiovascolari Tumori Traumi Tutte le cause Distretto Sette Laghi 4,0 3,1 0,4 10,7 Distretto Valle Olona 3,6 2,9 0,3 9,8 Distretto Lariano 3,2 2,9 0,3 9,6 ATS Insubria 3,6 2,9 0,4 10,0 Morbosità ospedaliera: tra le prestazioni sanitarie, la richiesta di ricoveri costituisce una traccia fondamentale della domanda di salute espressa. Il tasso grezzo di ospedalizzazione è un indice sanitario che esprime il numero di ricoveri ogni 1.000 residenti e che dunque sintetizza la richiesta di ricoveri e il grado di utilizzo dell’ospedale da parte di una popolazione. Nell’ATS dell’Insubria quello calcolato per l’anno 2017 e per tutte le tipologie di ricovero (ordinario + day hospital + subacuti) fa registrare un valore di 129,0 (131,3 nel 2016). Più ricoveri si sono registrati nel Distretto Sette Laghi (figura 7), il cui tasso ha fatto registrare un valore di 131,6, mentre il tasso più basso si è osservato nel Distretto Lariano (126,9). I tassi di ricovero più elevati per malattie cardiovascolari (tabella 3) si sono registrati nel Distretto Valle Olona (19,2), come pure quelli per tumori (12,7), quelli per traumatismi nel Distretto Sette Laghi (10,7). 12
Figura 9 – Tasso di ricovero per 1.000 residenti nell’ATS dell’Insubria - Anno 2017 ATS Insubria 129,0 Distretto Lariano 126,9 Distretto Valle Olona 128,9 Distretto Sette Laghi 131,6 124,0 125,0 126,0 127,0 128,0 129,0 130,0 131,0 132,0 Tabella 3 – Tassi di ricovero per 1.000 residenti nell’ATS dell’Insubria – Anno 2016 Distretto Mal. cardiovascolari Tumori Traumi Tutte le cause Distretto Sette Laghi 18,8 12,1 10,7 131,6 Distretto Valle Olona 19,2 12,7 9,3 128,9 Distretto Lariano 17,6 12,6 9,2 126,9 ATS Insubria 18,5 12,5 9,7 129,0 In sintesi L’invecchiamento della popolazione è il fattore demografico che influenza maggiormente i fenomeni sanitari, in particolare la morbosità e la mortalità. Nell’ATS dell’Insubria si rilevano aree dove la mortalità è influenzata dall’invecchiamento. Nel Distretto Sette Laghi sono più elevati l’invecchiamento e la mortalità. La distribuzione della mortalità mostra che il fenomeno colpisce in modo significativo le aree con maggior presenza di anziani (per la dinamica demografica o la presenza di un maggior numero di RSA) e non appare, nei dati raccolti nel solo anno 2017, significativamente più alta nella popolazione sotto i 65 anni. La natalità, invece, risulta più elevata nella parte meridionale dell’ATS (Distretto Valle Olona). Il quadro complessivo della domanda sanitaria di ricoveri indica che i consumi più elevati sono presenti nel Distretto Sette Laghi, dove maggiore è l’invecchiamento della popolazione; dove quest’ultimo è inferiore, nel Distretto Lariano, la domanda sanitaria è più contenuta. Contesto economico ed occupazionale L’analisi delle imprese presenti su tutto il territorio della ATS dell’Insubria, condotta attraverso la banca dati “Flussi” di INAIL (l’ultimo aggiornamento disponibile è riferito al 2016), mostra una lieve diminuzione, rispetto al dato 2015, sia per l’area territoriale di Varese sia per quella di Como. Le attività (PAT: posizioni assicurative territoriali) presenti nel territorio di 13
Varese sono 54.613 (55.090 nel 2015) ed occupano 257.728 addetti (253.963 addetti nel 2015); sul territorio di Como insistono 38.977 PAT (39.330 PAT nel 2015) che occupano 167.791 addetti (171.307 addetti nel 2015). Il totale dei lavoratori occupati nel territorio dell’Insubria risulta pari a 425.519 (425.270 nel 2015), quindi senza variazioni di rilievo rispetto agli anni precedenti. Le proiezioni LEA (fonte dati: flussi INAIL –) che considerano solo le PAT "con dipendenti o assimilati" sono le seguenti: per Varese 40.020 aziende nel 2018 contro le 38.039 del 2014; per Como 28.920 aziende nel 2018 contro le 26.751 del 2014. Utilizzando fonti informative diverse, nello specifico quelle della Camera di Commercio di Varese, emerge che nel terzo trimestre 2018 le imprese registrate e attive in provincia di Varese sono 61.383, contro le 62.051 attive nel terzo trimestre 2017. In provincia di Como, nel terzo trimestre 2018, sono invece 42.706 contro le 42.668 del terzo trimestre 2017. La densità delle imprese, in provincia di Varese, risulta elevata in rapporto all’estensione del territorio: a metà 2018 erano presenti 51,36 imprese ogni chilometro quadrato (51,8 nel 2017), dato molto superiore alle 34,1 del valore regionale e alle 17,1 del valore nazionale. In provincia di Como, nel 2018, la densità delle imprese è pari a 33,4 per chilometro quadrato, sostanzialmente invariata rispetto al 2017. Tabella 4: Posizioni Assicurative Territoriali (PAT) distribuite per Comparti - ATS Insubria (fonte Flussi INAIL, ultimo aggiornamento) 2012 2013 2014 2015 2016 01 Agrindustria e pesca 1.413 1.420 1.451 1.488 1.583 02 Estrazioni minerali 28 27 25 27 26 03 Industria Alimentare 1.108 1.092 1.088 1.068 1.057 04 Industria Tessile 3.327 3.273 3.186 3.099 3.014 05 Industria Conciaria 93 86 78 70 66 06 Industria Legno 2.575 2.530 2.465 2.388 2.338 07 Industria Carta 1.061 1.020 990 988 960 08 Industria Chimica e 1.066 1.052 1.026 1.010 997 Petrolio 09 Industria Gomma 168 172 176 169 167 10 Ind.Trasf. non 478 457 460 440 423 Metalliferi 11 Industria Metalli 158 158 157 154 148 12 Metalmeccanica 7.427 7.243 7.140 7.039 6.908 13 Industria Elettrica 1.047 1.022 1.021 995 976 14 Altre Industrie 1.934 1.892 1.834 1.799 1.738 15 Elettricita Gas Acqua 71 70 70 64 67 16 Costruzioni 21.575 20.859 20.373 20.006 19.685 17 Commercio 10.657 10.522 10.201 10.036 9.946 18 Trasporti 2.845 2.750 2.698 2.690 2.641 19 Sanita' 2.656 2.706 2.747 2.821 2.909 20 Servizi 38.868 38.651 38.212 38.069 37.941 Totale 98.555 97.002 95.398 94.420 93.590 14
Tabella 5: Dipendenti Totali distribuiti per Comparti - ATS Insubria (fonte Flussi INAIL, ultimo aggiornamento) 2012 2013 2014 2015 2016 01 Agrindustria e pesca 1.649 1.634 1.622 1.612 1.611 02 Estrazioni minerali 218 209 196 201 202 03 Industria Alimentare 6.521 6.846 7.049 6.675 6.852 04 Industria Tessile 22.887 22.316 22.040 21.539 20.728 05 Industria Conciaria 446 445 434 420 420 06 Industria Legno 9.514 9.294 9.085 8.696 8.799 07 Industria Carta 6.778 6.998 6.795 6.828 6.792 08 Industria Chimica e Petrolio 17.555 16.617 16.376 16.357 17.161 09 Industria Gomma 1.779 1.726 1.713 1.670 1.682 10 Ind.Trasf. non Metalliferi 2.924 2.718 2.566 2.172 2.168 11 Industria Metalli 3.697 3.682 3.543 3.797 3.766 12 Metalmeccanica 46.465 45.514 45.364 47.193 46.851 13 Industria Elettrica 7.524 7.402 7.292 7.703 7.803 14 Altre Industrie 7.882 7.697 7.593 8.043 8.072 15 Elettricita Gas Acqua 653 659 617 520 513 16 Costruzioni 41.308 39.230 37.971 38.291 36.957 17 Commercio 29.936 29.822 28.933 33.209 33.908 18 Trasporti 11.526 11.569 11.516 11.651 11.654 19 Sanita' 28.111 28.388 28.692 31.887 33.085 20 Servizi 158.82 159.84 159.67 176.80 176.49 1 8 9 5 8 406.19 402.61 399.07 425.27 425.52 Totale 0 1 3 0 0 In ATS Insubria più del 50% delle Aziende appartengono al settore terziario e ad altri servizi. La realtà locale risulta ancora altamente industrializzata, con una prevalenza di aziende in settori ad alto rischio (lavorazione dei metalli, lavorazione del legno, tessile, industria chimica, lavorazione della gomma-plastica, edilizia). Le costruzioni e l’industria, classificate storicamente settori ad alto rischio, meritano un controllo, che proseguirà con i Piani Mirati di Prevenzione. L’analisi dei dati Istat relativi alle forze di lavoro 2017 (Tab. 5 - ultimo dato disponibile Camera di Commercio Varese) evidenzia qualche segnale di miglioramento della situazione del mercato del lavoro. Il tasso di occupazione a Varese è salito dal 65,3 del 2016 al 67,6 del 2017, mentre a Como è del 64,8 con variazione non significativa rispetto al 2016. In provincia di Varese il tasso di disoccupazione ha registrato un calo seppure limitato, passando dall’8,2% del 2016 al 6,5% del 2017. In provincia di Como il tasso di disoccupazione è invece in lieve risalita, con passaggio dal 7,4% nell’anno 2016 al 8,4% del 2017. Nel confronto regionale, in termini di tasso di disoccupazione, la provincia di Como risulta lievemente sopra la media lombarda (8,4% Como; 6,4% Lombardia) mentre la provincia di Varese è sostanzialmente in linea (6,5%).Significativo indicatore congiunturale è l’andamento della Cassa Integrazione Guadagni (ordinaria + straordinaria + in deroga, quest’ultima non più prevista nel corso del 2018): in provincia di Varese 5.182.942 ore autorizzate nel periodo gennaio-settembre 2018 rispetto alle 5.404.070 autorizzate nel periodo gennaio-settembre 2017 (T var% -4,99); in provincia di Como la variazione (T var%), relativamente alla CIG ordinaria è di -20,27%. 15
La Rete dell’offerta sanitaria locale Centro Laborat Neuro Procreaz. Strutture ori più Diagnosti Psichiatri Diali Medicalme Distret Pubbliche/Pri Attività punti Psichiat Tipologia ca per a Infanzia si e nte to ATS vate a clinica prelievo ria immagini Adolesce CAL Assistita contratto extra nza (PMA) I o lab II livello 6osped 7 + 10 7 2 SPDC 1 Day 2 1 PMA II ali, punti Hospital Dialis Pubbliche 1 solo prelievo Osp. F. del i riabil. Ponte 3 Sette CAL Laghi 1 3 3 ospedal Private a e, contratto 2 solo riabil. 4 4+ 2 4 3 SPDC 2 2 PMA I ospedali punti Dialis Presidi Pubbliche prelievo i ricovero e Valle 3 cura acuti e Olona CAL riabilitativi 2 2+2 2 1 Private a ospedali punti Dialis contratto prelievo i 3 3 SPDC 1 ospedali 3 + 10 Dialis Pubbliche , punti 5 i 1 PMA II 1 solo prelievo 3 riabil. CAL Lariano 3 ospedali 3 + 16 Private a , punti 4 contratto 3 solo prelievo riabil. Pubbliche 19 Sette 14 3+7 13 4 PMA I Laghi Private a punti contratto prelievo Pubbliche 7 Ambulatori Valle 15 3+9 13 3 PMA I territoriali e Private a Olona punti laboratori contratto prelievo Pubbliche 8 Lariano 1+5 2 2 PMA II Private a 14 punti 3 contratto prelievo Pubbliche 5 Sette Laghi Private a 17 4 contratto Pubbliche 3 Strutture Valle residenziali Olona Private a 2 contratto Pubbliche 5 Lariano Private a 13 2 contratto Pubbliche 4 Sette Laghi Private a 1 2 contratto Strutture Pubbliche 5 Valle semiresiden Private a 1 1 Olona ziali contratto Pubbliche 4 Lariano Private a 1 3 contratto 16
Assistenza sanitaria territoriale e Farmacie Medici di Assistenza Primaria (MAP) 924 Pediatri di Famiglia (PdF) 185 Farmacie 398 Mappatura territoriale dei Centri per il trattamento dell’obesità CENTRI PER IL TRATTAMENTO DELL'OBESITA' DISTRETTO LARIANO PRESIDI DENOMINAZIONE CENTRO PER TRATTAMENTO RECAPITI ENTE OSPEDALIERI OBESITA' TELEFONICI Centro di riferimento per lo Studio, la Diagnosi e la P.O. S. ANNA S. Terapia dell’Obesità - Centro di eccellenza FERMO DELLA Tel. 031/5859497- accreditato SIO (U.O.C. BATTAGLIA VIA 5859324 Endocrinologia e Diabetologia - U.O.S Nutrizione RAVONA 20 clinica e obesità) ASST LARIANA Ambulatorio di Medicina nutrizionale e chirurgia P.O.CANTU' tel.031/799454 dell'Obesità (U.O.C. Psicologia Clinica) OSPEDALE Ambulatorio Malattia Celiaca e Obesità (UOC P.O. DI COMO Tel.031/324950 VALDUCE Gastroenterologia) OSPEDALE SACRA Centro multidisciplinare di eccellenza per la cura FAMIGLIA P.O. di Erba dell’Obesità FATEBENE Tel.031/638361 - FRATELLI 638355 Ambulatorio per il trattamento multidisciplinare ISTITUTI dell'obesità (UOC Gastroenterologia e P.O. di COMO CLINICI VILLA Endoscopia Digestiva in collaborazione con UOC APRICA Chirurgia) 17
CENTRI TRATTAMENTO OBESITA' DISTRETTO SETTELAGHI ENTI PRESIDI DENOMINAZIONE CENTRO PER TRATTAMENTO RECAPITI SANITARI OSPEDALIERI OBESITA' TELEFONICI AMBULATORIO PER LA DIAGNOSI E CURA 0332/278325- DELL'OBESITA' (S.C. 393173 ENDOCRINOLOGIA) AMBULATORIO PRE E POST-CHIRURGIA BARIATRICA 0332/278325- (S.C. ENDOCRINOLOGIA) 393173 AMBULATORIO PER OBESITA' 0332/278594 (S.C. MEDICINA GENERALE 2) P.O. OSPEDALE DI AMBULATORIO DISTURBI DEL COMPORTAMENTO CIRCOLO - VARESE ALIMENTARE - INDICAZIONI ALLA CHIRURGIA Attività di VIALE BORRI 57 BARIATRICA consulenza (S.C. PSICOLOGIA CLINICA) specialistica di secondo livello ASST SETTE AMBULATORIO DI CHIRURGIA BARIATRICA LAGHI (S.C CHIRURGIA GENERALE) Attività al momento sospesa nell'ambito di una riorganizzazione aziendale in corso AMBULATORIO MULTIDISCIPLINARE DI OBESITA' E CHIRURGIA BARIATRICA ( S.C. CHIRURGIA Tel. 0331 817900 GENERALE, MEDICINA e SERVIZIO DIETETICO) P.O. TRADATE AMBULATORIO DI DIABETOLOGIA DELL'ADULTO Tel. 0331 817312 AMBULATORIO DI DIABETOLOGIA PEDIATRICA Tel. 0331 817416 AMBULATORIO OBESITA' PEDIATRICA Tel. 0331 817416 AMBULATORIO DIETISTICO Tel. 0331 817224 AMBULATORIO DI CHIRURGIA BARIATRICA E P.O. LUINO Tel.0332/539307 OBESITA' RESIDENZA SANITARIA VILLA MIRALAGO DI CENTRO DI CURA DISTURBI DEL COMPORTAMENTO Tel.0332/920275 COMUNITARIA CUASSO AL MONTE ALIMENTARE ACCREDITATA 18
CENTRI PER IL TRATTAMENTO DELL'OBESITA' ASST DELLA VALLE OLONA ENTI PRESIDI DENOMINAZIONE CENTRO PER TRATTAMENTO RECAPITI SANITARI OSPEDALIERI OBESITA' TELEFONICI Centro per diagnosi e cura dell' Obesità e della Tel. 02/96132019- P.O. SARONNO malnutrizione (UOC Medicina Interna) 426 P.O. SOMMA Ambulatorio di Endocrinologia Diabetologia ASST VALLE Tel. 0331/751822 LOMBARDO (UOC Medicina Interna) OLONA Ambulatorio di Endocrinologia Tel.0331/751225- P.O. GALLARATE (SSD Malattie Endocrine- Diabetologia) 291 Mappatura dei Servizi territoriali per il trattamento del tabagismo 19
La Rete dell’offerta socio-sanitaria locale ENTI AMBUL Distre CONSU AUSILIA CURE UCP RS C RS CD CS RIABILITAZ HOSPI / DAY A SE Tipologia tto LT. RI INTERME DOMI A DI D D S IONE CE HOSPI DI RT ATS FAMIL. DIPEND DIE CIL TAL ENZE Sette 37 8 Laghi Valle 21 1 ANZIANI Olona 0 1 Lariano 46 3 Sette 7 10 5 Laghi DISABILI Valle 0 11 1 Olona 3 Lariano 7 13 8 Sette 2 4 Laghi RIABILITAZ Valle 1 2 IONE Olona Lariano 1 4 Sette 6 Laghi CONSULTOR Valle 7 I FAMIGLIA Olona Lariano 11 Sette 10 4 Laghi DIPENDENZ Valle 3 3 E Olona Lariano 8 3 Sette 3 4 3 Laghi CURE Valle 2 7 0 PALLIATIVE Olona Lariano 3 8 4 Sette 1 Laghi 3 DOMICILIA Valle 1 RI Olona 3 Lariano 7 Mappatura dei Comuni con Gruppi di Cammino attivi COMUNI: BESNATE, ARSAGO SEPRIO, GALLARATE, ISPRA, GORLA MINORE, SESTO CALENDE, TRADATE, BESOZZO, CASSANO MAGNAGO, BUGUGGIATE, MALNATE, BUSTO ARSIZIO, VARESE (FRAZ. VALLE OLONA, FRAZ. BIUMO SUPERIORE), SAMARATE, JERAGO CON ORAGO, AROSIO, CARBONATE, CERNOBBIO, CUCCIAGO, ERBA, SAN FERMO, LIPOMO, LOMAZZO, LURATE CACCIVIO, MERONE, OLGIATE COMASCO, VILLA GUARDIA 20
Il contesto scolastico e della formazione La rete delle scuole è estremamente ricca su tutto il territorio. Di seguito le tabelle con i dati numerici per tipologia di scuole presenti sul territorio e la numerosità degli alunni. In provincia di Varese le scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado sono 863; 71 sono gli Istituti Comprensivi che coordinano le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado statali. In provincia di Como le scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado sono 624; 49 sono gli Istituti Comprensivi. Il totale della popolazione scolastica supera i 200.000 studenti. Tipologia di Numero N. Istituti N.stimato Scuola istituti Como studenti Varese Scuole 285 218 37.000 dell’infanzia Scuole 238 191 68.500 Primarie Scuole 124 88 41.500 secondarie di primo grado Licei 68 44 Istituti 53 25 67.000 Tecnici Istituti 28 12 Professionali Scuole 9 5 Professionali Regionali Formazione universitaria Sul territorio sono inoltre presenti l’Università dell’Insubria con sede centrale a Varese e sede staccata a Como e un’Università privata ad indirizzo economico-amministrativo a Castellanza in provincia di Varese. A Como è inoltre presente un polo periferico del Politecnico di Milano. Servizi educativi per l’infanzia Sono presenti sul territorio complessivamente 321 asili nido e servizi educativi per la prima infanzia (micronidi, nidi famiglia) di cui 210 nel territorio di Varese e 111 nel territorio di Como. 21
1b) DIFFUSIONE DI FATTORI DI RISCHIO INDIVIDUALE DI TIPO COMPORTAMENTALE Indagine sull’alimentazione del lattante - anno 2016: i dati del territorio Nell’anno 2016 il Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria di ATS Insubria ha attivato un’indagine conoscitiva campionaria sull’alimentazione del lattante mediante la somministrazione di un questionario strutturato e anonimo in collaborazione con le ASST Sette Laghi, Valle Olona e Lariana, rivolto alle mamme che si sono recate nei Centri Vaccinali per la prima dose (neonati entro i 4 mesi), la seconda dose (tra i 4 e 6 mesi) e la terza dose (entro l’anno), per un totale di 881 mamme: 482 per area di Varese e 399 per area di Como. Il questionario è stato impostato in analogia all’ultima indagine eseguita nell’anno 2012 su scala regionale. Dall’indagine è emerso che in tutto il territorio dell’ATS è in aumento la pratica dell’allattamento materno (versus non allattamento) di almeno il 5% a tutte le dosi vaccinali rispetto al dato 2012, con una crescita maggiore (più 8-10%) alla terza dose vaccinale. Nello specifico le mamme che allattano sono: · alla prima dose il 76% a Como e il 69,6% a Varese, dato ATS 72,5% · alla seconda dose il 68,8% a Como e il 56,8% a Varese, dato ATS 62,5% · alla terza dose il 42,1% a Como e il 39,9% a Varese, dato ATS 40,9% Emergono in generale differenze nei tassi di allattamento nei primi sei mesi di vita tra le due aree territoriali dell’ex ASL di Como e di Varese. Per quanto concerne l’allattamento al seno esclusivo*, si rileva che alla: · prima dose c’è stato un positivo aumento del 13% per Varese (54,9%) e del 10% per Como (62,4%) rispetto il 2012, il dato ATS (58,2%) è superiore al dato regionale del 2012 (47,3%) · seconda dose, seppur con una crescita del 10% per Como (34,8%) e del 4% per Varese (14,2%) rispetto il 2012, vi è un abbandono del 28% per la provincia di Como e del 40% per il territorio di Varese rispetto alla prima dose; il dato ATS (24%) è inferiore al dato regionale del 2012 (27%) · terza dose il dato è uguale per i due territori (0,7%) ed è invariato per Varese mentre è leggermente sceso per Como (da 1,1 a 0,7%), il dato ATS (0,7%) è inferiore al dato regionale del 2012 (1,2%). *ALLATTAMENTO AL SENO ESCLUSIVO: il lattante riceve solo latte materno, dalla madre o da una balia, o latte materno spremuto o di banca, e nessun altro liquido o solido, ma può ricevere gocce o sciroppi di vitamine, supplementi minerali o farmaci, soluzioni reidratanti orali. DATI ALLA PRIMA DOSE VACCINALE ( tra i 2 e i 3 mesi): Si segnala che alla 1° dose i tassi di allattamento al seno diminuiscono con l’aumentare dell’età della madre (59% sopra i 40 anni, contro il 72% dai 21 ai 40 anni, e 100% fino a 20 anni), non ci sono differenze significative per il titolo di studio, l’occupazione ed il numero di figli. Fra le 67 mamme che hanno interrotto l’allattamento il 55% lo ha fatto entro il primo mese in particolar modo nelle prime settimane, il 26% entro i due mesi e il 10% entro i tre mesi. 22
Le motivazioni riferite dalle mamme sono prevalentemente la carenza di latte (65%), problemi al seno (ragadi, ingorgo, mastite, attaccamento, suzione) 15%, motivi psicologici quali paura, stanchezza, stress, rifiuto (5%), organizzativi e indicazioni alla dimissione 3%, le risposte plurime sono il 13%. I motivi riferiti dalle madri che dichiarano di non aver mai allattato sono in ordine decrescente: carenza di latte, motivi organizzativi, psicologici, esperienza negativa col primo figlio, indicazioni alla dimissione, rientro al lavoro (una frontaliera); tra queste madri ci sono due straniere che non hanno ricevuto informazioni sull’allattamento e a chi rivolgersi in caso di bisogno. Le madri che non allattano e che hanno interrotto (tot. 81) hanno prevalentemente un età tra i 31 e 40 anni (58%), un diploma di scuola superiore (44%), un figlio (44%), due figli (35%). I bisogni segnalati dalle mamme sono stati: avere un maggior supporto dopo la nascita, più attenzione in ospedale, indicazioni chiare sulla posizione corretta per allattare, come prevenire e gestire i problemi collegati quali ragadi, mastite, ecc.. inoltre hanno segnalato in alcuni casi informazioni non coerenti tra gli operatori. Il 93% delle mamme dichiara di aver ricevuto informazioni sull’allattamento al seno; l’87% ritiene siano state sufficienti. Per avere un sostegno all’allattamento le mamme si sono rivolte, in caso di necessità, al punto nascita ( 41%), al consultorio familiare ( 21%), a familiari e amici (18%), ad una ostetrica a domicilio ( 7%), al Pediatra ( 6%). DATI ALLA SECONDA DOSE VACCINALE (tra i 4 e 6 mesi) Fra le 85 mamme che hanno interrotto l’allattamento il 38% lo ha fatto entro il primo mese, il 25% entro i due, il 21% entro i tre, il 6% entro i quattro e 12% entro i cinque mesi. Le motivazioni riferite dalle mamme sono prevalentemente la carenza di latte 73%, problemi al seno (ragadi, ingorgo, mastite, attaccamento, suzione) 13%, motivi psicologici quali paura, stanchezza, stress, rifiuto 9%, le risposte plurime sono il 18%. DATI ALLA TERZA DOSE VACCINALE (tra i 7 e 12 mesi) 23
In questa fascia d’età del lattante si evidenzia il maggior incremento di tasso di allattamento rispetto il 2012: + 8% a Como e + 11% circa a Varese; in particolare si nota un positivo incremento del proseguimento dell’allattamento al seno predominante (+ 2,5% a Varese) e dell’allattamento complementare (+ 8% in entrambi i territori); invariato invece a Varese e diminuito a Como il tasso di allattamento esclusivo. Informazioni sul fumo in gravidanza e in presenza del bambino Sul campione completo di 881 mamme, 191 (22%) hanno dichiarato che fumavano prima della gravidanza. 49 mamme su 191 pari al 26% delle mamme fumatrici prima della gravidanza hanno dichiarato di non aver smesso di fumare in gravidanza. Su 142 mamme che hanno smesso in gravidanza, un positivo 71% non ha più ripreso a fumare mentre l’11% ha ripreso subito nei primi 2 mesi di vita del bambino e il 27% fra i 3 e 6 mesi. Sorveglianza nazionale “OKkio alla Salute” ATS Insubria ha aderito alla raccolta dati del programma ministeriale “OKkio alla Salute” prevista per l’anno 2019, nato all’interno del progetto “Sistema di indagini sui rischi comportamentali in età 6-17 anni” promosso e finanziato a fine 2007 dal Ministero della Salute/CCM. Il programma è coordinato dall’ISS in collaborazione con le Regioni, il MIUR e l’INRAN ed è parte del progetto dell’OMS/Europa Childhooh Obesity Surveillance Iniziative. L’obiettivo di “OKkio alla Salute” è quello di creare una banca dati di peso e altezza, abitudini alimentari, stile di vita (esercizio fisico e sedentarietà) su un campione statisticamente rappresentativo di bambini frequentanti le classi terze elementari tramite indagini campionarie con cadenza triennale all’interno delle scuole primarie italiane. Lo scopo del progetto è anche quello di valutare le eventuali iniziative scolastiche favorenti la sana alimentazione e l’attività motoria al fine di promuovere stili di vita salutari. I dati emersi dall’ultima rilevazione (2016) mostrano che il 23% dei bambini italiani di età compresa tra gli 8 e i 9 anni era in sovrappeso e l’11% era obeso in base ai cut-off IOTF. Questi risultati rivelano una situazione allarmante e la necessità di intervenire con progetti di promozione di sani stili di vita rivolti ai bambini e ai genitori. L’indagine all’interno di ATS Insubria prevista per l’anno 2019 permetterà di aggiornare i dati locali relativamente alle abitudini alimentari e allo stile di vita dei bambini frequentanti le classi terze elementari. I risultati saranno pubblicati sul sito aziendale e condivisi con i pediatri di famiglia, gli Uffici scolastici territoriali e la rete delle scuole che promuovono salute, i Comuni per pianificare interventi mirati di promozione della salute Studio HBSC su abitudini e comportamenti a rischio negli adolescenti Lo studio HBSC (Health Behaviour in School-aged Children - Comportamenti collegati alla salute in ragazzi di età scolare), è uno studio multicentrico internazionale (www.hbsc.org) svolto in collaborazione con l'Ufficio Regionale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per l'Europa (www.who.int/about/regions/euro/en/index.html). La ricerca vuole aumentare la comprensione sui fattori e sui processi che possono influire sulla salute degli adolescenti. L'Italia è entrata a far parte di questo studio nel 2000 partecipando all’indagine 2001/2002. Le fasi di Data Collection si svolgono ogni quattro anni sulla base di un protocollo multidisciplinare comune sviluppato ed aggiornato dal gruppo di ricerca internazionale con la partecipazione di ricercatori da ognuno degli stati membri. L'ultima indagine 2014 è stata effettuata su un campione rappresentativo nazionale comprendente adolescenti di tutte le regioni, per un totale 24
di circa 65.000 ragazzi/e. La popolazione target dello studio HBSC sono i ragazzi e ragazze in età scolare (11, 13 e 15 anni). Questa fascia di età rappresenta l’inizio dell’adolescenza, una fase di forti cambiamenti sia a livello fisico che emozionale, ma anche il periodo della vita in cui vengono prese importanti decisioni riguardanti la salute e la carriera futura (scolastica e lavorativa). L’obiettivo principale dello studio è quello di aumentare la capacità di comprensione delle dinamiche di salute e di benessere negli adolescenti e di utilizzare i risultati ottenuti dall’indagine per orientare le pratiche di promozione di salute e le politiche rivolte ai giovani sia a livello nazionale che internazionale. SINTESI DEI PRINCIPALI DATI DELLO STUDIO HBSC 2014 (DATI NAZIONALI E REGIONALI) Attività fisica e comportamenti sedentari Secondo l’OMS i livelli raccomandati di attività fisica per i giovani (5-17 anni) includono il gioco, lo sport, i trasporti, la ricreazione e l’educazione fisica nei contesti familiari, scolastici e di comunità, in modo da accumulare quotidianamente almeno 60 minuti di attività motoria moderata-intensa. Nello studio HBSC Italia del 2014, per rilevare il tempo dedicato all’attività fisica svolta, ai ragazzi viene chiesto di riflettere sull’ultima settimana pensando a quanto tempo sia stato dedicato ad attività fisica moderata o intensa. Nel contesto regionale lombardo i risultati dell’indagine fanno notare come la percentuale di ragazzi che dichiara di non praticare alcuna attività fisica cresca dal 2,5% negli undicenni, al 5,2% nei tredicenni per raggiungere il 7,8% nei più grandi, rilevando, quindi, che la quantità di attività fisica dichiarata diminuisce, con regolarità, in entrambi i sessi all’aumentare dell’età, che comunque risulta sempre più diffusa tra i maschi. Tuttavia, rispetto al 2010, cresce il numero dei ragazzi che svolge un’attività fisica (un’ora di attività più di tre giorni a settimana) in tutte le fasce d’età. Per misurare la sedentarietà, invece, l’indagine è stata arricchita da alcune domande sui comportamenti più frequenti, il tempo trascorso davanti alla televisione e al computer e/o giochi elettronici. A livello nazionale l’analisi dei dati sulla frequenza di comportamenti sedentari ha sottolineato che in tutte le fasce di età aumenta la percentuale di adolescenti che passano tre ore o più al giorno a giocare con il PC, lo smartphone o il tablet (aumento più sensibile tra le ragazze, in particolare le undicenni passano da essere l’8,7% nel 2010 al 16,5% nel 2014), mentre è in diminuzione il numero dei ragazzi che trascorrono tre o più ore al giorno davanti alla TV, in particolare tra i quindicenni (maschi da 36,9% nel 2010 a 30,6% nel 2014 - femmine da 35,8% nel 2010 a 26,1% nel 2014). Premesso che le linee guida internazionali raccomandano di non superare due ore al giorno dedicate a guardare lo schermo (TV, videogiochi, computer, internet), è opportuno sottolineare che in Lombardia il 26,8% degli studenti supera questa indicazione. In particolare, la percentuale è pari a 22,8% per gli undicenni, a 30,3% per i tredicenni e a 27,7% per i quindicenni. Per quanto riguarda le differenze di genere, il 28% dei maschi e il 25,4% delle femmine dichiara di passare più di 2 ore al giorno davanti alla televisione. Differenze di genere più marcate si riscontrano nell’uso dei videogiochi: 22,7% dei maschi e il 16,5% delle femmine dichiarano di trascorrere più di 2 ore al giorno con i videogiochi e la maggior parte delle ragazze giocatrici si intrattiene solo per mezz’ora al giorno. Infine, un ampio utilizzo dei media riguarda l’accesso a internet. Questo può avvenire tramite diversi dispositivi, quali computer, tablet o smartphone, e con diverse finalità, come ad esempio comunicare con gli altri, accedere ai social network, fare i compiti o navigare. Complessivamente il 26,8% degli studenti trascorre più di 2 ore al giorno in internet. Le percentuali nelle tre fasce di età sono pari a 13,9% per gli undicenni, a 30,3% nei tredicenni e a 39,5% per i quindicenni. L’incremento di uso tra gli 11 e i 13 anni è molto consistente ed è dovuto probabilmente all’accesso a nuovi dispositivi portatili come smartphone con connessioni internet o tablet, il cui uso è forse ancora limitato per gli undicenni. 25
Abitudini alimentari Lo studio HBSC rileva alcune abitudini alimentari, con particolare riferimento alla colazione e alla variabilità della dieta in termini di alimenti fortemente raccomandati (quali frutta e verdura) e sconsigliati ( quali dolci e bevande zuccherate) assunti durante la giornata. Inoltre, per poter valutare lo stato ponderale, vengono raccolti dati auto-riferiti sulle misure antropometriche (peso e altezza), tramite i quali è possibile calcolare l’Indice di Massa Corporea (IMC). I dati di HBSC Italia del 2014 mostrano che a livello nazionale si consta, rispetto alla precedente rilevazione del 2010, una diminuzione della percentuale di ragazzi in sovrappeso in tutte le fasce d’età. La diminuzione è particolarmente evidente tra gli undicenni (dal 23,3% al 19% nei maschi e dal 17,1% al 13,5% nelle femmine). Anche per quanto riguarda l’obesità si osserva un lieve calo, più evidente nei tredicenni (dal 4,5% al 3,3% nei maschi e dal 2,4% al 1,3% nelle femmine). In Regione Lombardia l’84% degli studenti risulta essere normopeso, 12,6% sovrappeso e il 3,3% sottopeso. Rispetto alle tre fasce di età indagate si differenziano i tredicenni tra i quali sono meno diffusi i sottopeso ma sono più frequenti i sovrappeso: il 14,2% risulta essere sovrappeso o obeso. Per quanto riguarda le differenze di genere, emergono dinamiche differenziate nelle tre fasce di età. I sottopeso sono maggiormente diffusi tra le femmine rispetto ai maschi. In particolare, le percentuali più alte si riscontrano tra le undicenni e quindicenni. Nel primo caso si potrebbe trattare di motivi fisiologici legati alla crescita; nel secondo potrebbero, invece, riflettere problemi alimentari di percezione corporea. I sovrappeso, al contrario sono più diffusi tra i maschi in tutte e tre le fasce di età; il problema è particolarmente accentuato per i tredicenni. Altra rilevazione di notevole importanza riguarda le abitudini alimentari: frequenza e regolarità dei pasti, consumo di frutta e verdura e consumo di dolci e bevande gasate. Dall’analisi dei dati è emerso quanto segue: Nonostante a livello nazionale, rispetto al 2010, la percentuale dei consumatori di frutta e verdura è aumentata in tutte le classi di età e in entrambi i sessi, i valori permangono comunque bassi e lontani dai consumi raccomandati ( 5 porzioni giornaliere). In Lombardia la frutta viene consumata almeno una volta al giorno solo dal 38,1% degli studenti e la verdura dal 31,5% degli intervistati. Per quanto riguarda le differenze tra le fasce di età i quindicenni sembrano avere un’attenzione maggiore alla propria alimentazione: a 11 anni il 39,4% mangia tutti i giorni frutta e il 28,8% la verdura, a 13 anni le percentuali sono rispettivamente pari a 34,9% e 30,6% e a 15 anni a 40,1% e 36%. Tra maschi e femmine, invece sono le ragazze a sembrare più attente, come si evince anche dai risultati del panorama nazionale. premesso che la colazione rappresenta uno dei pasti principali con cui garantire circa il 20% dell’introito calorico quotidiano, solo il 64,4% dei ragazzi intervistati ha dichiarato di fare colazione tutti i giorni della settimana, mentre il 21,1% ha dichiarato di non farla mai. Questa percentuale aumenta nel corso del tempo: a 11 anni non fa mai colazione il 14,8% degli studenti, a 13 anni il 22,9% e a 15 anni il 27,3%. In merito al consumo di bevande zuccherate (5-6 giorni a settimana o più) I dati di Regione Lombardia rispecchiano l’andamento nazionale, ossia quello di un fenomeno in calo. Il 29,9% degli studenti lombardi ha dichiarato di berle meno di una volta alla settimana. Tuttavia, la frequenza d’uso rimane ancora alta: in media le bibite vengono consumate 2 giorni alla settimana e il 15,7% degli intervistati le beve tutti i giorni. Anche in questo caso le femmine si mostrano più attente dei loro coetanei maschi. Comportamenti a rischio in adolescenza L’iniziazione dei giovani al fumo e all’utilizzo di altre sostanze avviene per lo più in adolescenza e nell’ambito del gruppo che, a questa età, acquisisce sempre maggiore importanza. I fenomeni di abuso hanno sulla salute un impatto ampiamente documentato: da quelli immediati come la mortalità per incidenti a quelli a distanza nel tempo come le patologie tumorali. La riduzione del consumo di sostanze è quindi, per l’OMS, fra gli obiettivi prioritari nel XXI secolo in tema di promozione della salute. 26
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