PIANO DI PROTEZIONE CIVILE - COMUNE DI BUDONI

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PIANO DI PROTEZIONE CIVILE - COMUNE DI BUDONI
Relazione
                                                                                      generale
                   COMUNE DI BUDONI
                   PIANO DI
                   PROTEZIONE CIVILE
                    Relazione generale
                    Versione: Gennaio 2011 - n°1
                    Depositato presso l’Ufficio del Sindaco

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COMUNE DI BUDONI             PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE

                             Sommario
                             3 Introduzione
                             4 Normativa di riferimento
                             5 Capitolo A • Parte generale                                  20 Capitolo B • Lineamenti della pianificazione
                             6   A.1.1     Caratteristiche topografiche e ambientali        21 B.1         Obiettivi della pianificazione
                             7   A.1.2     Caratteristiche della rete stradale              22 B.2         Lineamenti organizzativi
                             8   A.2       Aspetti demografici                              23 B.2.1       La struttura Comunale di Protezione Civile
                             9   A.3       Rischi connessi al territorio comunale           24 B.2.1.1 Il Comitato Comunale di Protezione Civile
                             10 A.3.1      Rischio idrogeologico                            25 B.2.1.1.1 I Presidi Territoriali
                                 A.3.1.1 Descrizione del rischio idrologico e geologico     26 B.2.1.1.2 Le funzioni di supporto
                             11 A.3.1.2 Il rischio idrologico e geologico sul territorio    27 B.2.1.1.3 I referenti di zona
                                           comunale                                         28 B.2.1.1.4 Il Gruppo Comunale di Protezione Civile
                             12 A.3.2      Rischio eventi meteorologici eccezionali         29 B.2.1.2 Il Centro Operativo Comunale (C.O.C.)
                                 A.3.2.1 Descrizione del rischio meteorologico con          30 B.3         Livelli di allerta e fasi operative
                                           carattere eccezionale                            32 B.4         Sistemi di allertamento
                             13 A.3.3      Rischio incidenti a vie e sistemi di trasporto       B.4.1      I sistemi di allertamento
                             14 A.3.4      Rischio incidenti a reti tecnologiche            33 B.4.2       I sistemi di allertamento comunale
                             15 A.3.4.1 Interruzione erogazione energia elettrica (Black-   34 B.4.3       Il sistema di allertamento per la
                                           Out elettrico)                                                  popolazione
                             16 A.3.5      Rischio incendi                                  35 B.5         Le Aree di emergenza
                                 A.3.5.1 Definizione di aree d’interfaccia                  36 B.6         L’informazione alla popolazione
                             18 A.3.5.2 Il rischio incendi d’interfaccia sul territorio     37 B.6.1       L’informazione durante l’emergenza
                                           comunale                                         38 B.7         Le esercitazioni
                             19 A.3.5.3 Individuazione degli scenari                        39 B.8         L’aggiornamento del Piano

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COMUNE DI BUDONI                         PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE

                                                        Introduzione
I
     l Piano Comunale di Protezione Civile      perde il sindaco che ha impostato male            consapevolezza di ciò che può accadere           Paolo Golme, il referente comunale
     è “l’organizzazione che il sinda-          il gruppo. Se il gruppo è ben strutturato         per affrontare l’emergenza con serena            di Protezione Civile Luciano Tuvoni, Il
     co sceglie per dare una risposta           e ben coordinato ciascuno fa la propria           determinazione.                                  coordinatore del C.O.C. Giovanni Murgia,
strutturata alle emergenze di pro-              parte e tutti concorrono al successo              Dall’approvazione da parte del Comita-           i responsabili delle funzioni operative
tezione civile che minacciano la                collettivo: il gruppo diventa un formida-         to Comunale di Protezione Civile e del           Massimo Maccioni, Pierangela Miscera,
popolazione”.                                   bile organismo operativo. Il C.O.C. è un          Consiglio Comunale il piano diventa              Gianni Nieddu, Davide Deriu, Pier Mario
Un’organizzazione di persone e tra              gruppo di coordinatori. Il loro compito           operativo nel suo impianto essenziale. Dal       Bacciu, Gavino Bacciu anche nel ruolo
persone, costruita sul gruppo operativo         è quello di raccogliere informazioni,             giorno successivo alla sua approvazione          di capitano dei baracelli e Salvatore Flore
che la comunità riesce ad esprimere e           stabilire i contatti indispensabili per gestire   inizia il suo aggiornamento, in un proces-       nel ruolo di responsabile della segreteria
che opera coerentemente alle procedure          l’emergenza e coordinare i presidi terri-         so di continuo affinamento che adatta il         del C.O.C, i rappresentanti delle asso-
concordate con gli altri soggetti operativi.    toriali mettendoli in condizione di operare       modello alla situazione attuale, completa        ciazioni di volontariato Sebastiano Fideli,
Il presente piano è stato concordato e          al meglio. Mandando in automatico,                parti e aggiunge tasselli. Tutto può essere      Lorenzo Michieli e Giuseppe Porcu.
condiviso in seno al Comitato Comu-             attraverso la pianificazione, la gestione         migliorato, tutto può essere modificato.         Ringraziamo tutti i volontari (e sono stati
nale di Protezione Civile: un organismo         di tutto ciò che è possibile prevedere, il        Siamo in attesa che la Regione Sardegna          tanti) che hanno dato disponibilità a par-
consultivo istituito dal sindaco per essere     C.O.C. alleggerisce il proprio impegno            pubblichi le linee guida per la pianificazio-    tecipare alla gestione del piano parteci-
supportato nella pianificazione e nella ge-     per poter affrontare con maggior efficacia        ne provinciale e comunale: in quell’occa-        pando alle riunioni, in particolare Giovanni
stione delle problematiche di emergenza         l’imprevedibile. Emergenze ed eserci-             sione il piano dovrà necessariamente es-         Mesina, che ha accettato l’incarico di
sul territorio comunale.                        tazioni sono occasioni per accumulare             sere sottoposto a revisione. Sarà compito        referente del gruppo comunale e che
Con apposita ordinanza il sindaco ha            esperienza e affinare la pianificazione. Il       e competenza del Comitato Comunale di            si sta impegnando per organizzarlo. A
individuato il referente comunale di pro-       sistema è un processo dinamico in conti-          Protezione Civile metterci mano.                 loro lasciamo l’onere della gestione del
tezione civile e istituito il C.O.C., artico-   nua evoluzione.                                   Consegnamo questo piano al sindaco               Servizio Comunale di Protezione Civile
landolo sulle quattro funzioni di supporto      Nel comune in passato si è operato in             Pietro Brundu e alla comunità di Budoni,         e dei futuri aggiornamenti. Nell’augurare
descritte nel piano a cui ha attribuito il      emergenza con generosità e dedizione              ringraziando i componenti del Comitato           loro un buon lavoro gli esprimiamo la
compito di raccolta delle informazioni e di     ma senza pianificazione. Con il presente          Comunale di Protezione Civile, gli opera-        nostra personale riconoscenza per averci
coordinamento nella gestione dell’emer-         piano si comincia a farlo in modo orga-           tori del C.O.C. e i volontari per il generoso    permesso, per un breve tempo, di essere
genza, alle sue dirette dipendenze.             nizzato, con l’obiettivo ambizioso di far         contributo dato alla sua definizione e alla      parte della loro squadra.
Il modello adottato si basa sul funziona-       entrare la comunità a pieno titolo nell’or-       costituzione del servizio. In particolare rin-
mento dei gruppi. In un gruppo motivato         ganizzazione della Protezione Civile e as-        graziamo oltre al sindaco, per l’impegno         Arch. Piero Capello
tutti collaborano al successo comune.           sicurare a tutta la popolazione un servizio       profuso in ogni fase del lavoro l’assessore      Em Solutions Srl
                                                                                                                                                   Nuoro
Se vince il gruppo vincono tutti, se perde      migliore, coinvolgendo nella gestione             all’ambiente Loredana Meloni, il coman-
il gruppo perdono tutti, ma soprattutto         più gente che nel passato e assumendo             dante della Polizia Municipale Giovanni

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COMUNE DI BUDONI                                  PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE

                                                   Normativa di riferimento
Legge 24 febbraio 1992, n.225 (art. 15             Legge quadro 353/2000. previsione,                Legge regionale 12 giugno 2006, n.9                    OPCM 3624/2007: Disposizioni  urgenti
comma 3). il Sindaco è autorità comunale           prevenzione e lotta attiva contro gli incendi     Conferimento di funzioni e compiti agli enti           di protezione civile dirette a fronteggiare lo
di protezione civile. Al verificarsi dell’emer-    boschivi. Stabilisce lineamenti comuni per        locali: spettano ai comuni, ai sensi dell’ar-          stato  di  emergenza  in  atto  nei  territori
genza nell’ambito del territorio comunale, il      le pianificazioni regionali. Impone precisi       ticolo 108 del decreto legislativo n. 112 del          delle regioni Abruzzo, Basilicata,  Emilia-
Sindaco assume la direzione e il coordina-         vincoli sulle aree percorse da incendio in        1998, i seguenti compiti e funzioni:                   Romagna,  Marche,  Molise, Sardegna ed
mento dei servizi di soccorso e di assisten-       relazione allo stato originario dei luoghi e      a) attuazione, in ambito comunale, delle               Umbria, in relazione  ad  eventi  calamitosi
za alle popolazioni colpite e provvede agli        stabilisce l’obbligo per i comuni di dotarsi          attività di previsione e degli interventi di       dovuti alla diffusione di incendi e fenome-
interventi necessari dandone immediata             del catasto delle aree percorse da incendio,          prevenzione dei rischi, stabiliti dai pro-         ni di combustione: demanda alle regioni
comunicazione al Prefetto e al Presidente          fissandone procedure e tempi.                         grammi e piani regionali;                          l’azione di verifica sullo stato di adozione
della Giunta Regionale.                                                                              b) adozione di tutti i provvedimenti, compre-          da parte dei comuni dei catasti incendi e
                                                   D.Lgs 227/2001. Orientamento e moder-                 si quelli relativi alla preparazione all’emer-     impone ai sindaci l’obbligo di redigere il
Legge Regionale 3/89. La regione sarda             nizzazione del settore forestale, a norma             genza, necessari per assicurare i primi            piano comunale di emergenza che dovrà
promuove interventi di protezione civile,          dell’articolo 7 della legge 5 marzo 2001,             soccorsi, in caso di eventi calamitosi in          tener conto “prioritariamente   delle strutture
decide di dotarsi di un piano regionale di         n. 57. Fissa il concetto di bosco e indica            ambito comunale;                                   maggiormente  esposte  al  rischio di incen-
PC indicandone le modalità di redazione,           disposizioni finalizzate alla valorizzazione      c) predisposizione e attuazione dei piani co-          di di interfaccia”.
approvazione e aggiornamento, attribui-            della selvicoltura.                                   munali e/o intercomunali di emergenza,
sce ruoli e compiti a province e comuni.                                                                 anche nelle forme di gestione associata            Direttiva della Presidenza del Consiglio
Istituisce l’albo regionale delle associazioni     Direttiva del Presidente del Consiglio                individuate ai sensi della legge regionale         dei Ministri del 3 dicembre 2008, ineren-
di volontariato di protezione civile, disciplina   dei Ministri 27 febbraio 2004 (Gazzetta               n. 12 del 2005;                                    te gli indirizzi operativi per la gestione delle
la formazione e il funzionamento dei gruppi        Ufficiale N. 59 del 11 Marzo 2004): “Indi-        d) attivazione dei primi soccorsi alla popola-         emergenze.
comunali.                                          rizzi operativi per la gestione organizzativa e       zione e degli interventi urgenti necessari
                                                   funzionale del sistema di allertamento nazio-         a fronteggiare l’emergenza;                        Revisione 2010 - Piano regionale AIB
Decreto Legislativo 31 marzo 1998,                 nale e regionale per il rischio idrogeologico     e) vigilanza sull’attuazione dei servizi urgenti       2008-2010 - approvata con delibera di
n.112 (art.108). Attribuisce ai Comuni             ed idraulico ai fini di protezione civile”.           da parte delle strutture locali di protezio-       Giunta Regionale 20/16 del 19/05/2010.
diverse funzioni  di Protezione Civile: attività                                                         ne civile;
di previsione e prevenzione dei rischi,            Direttiva regionale dell’Assessore                f) utilizzo del volontariato di protezione civile,     Prescrizioni regionali AIB approvate
preparazione all’emergenza,  Piani comunali        Difesa dell’Ambiente del 27 marzo                     a livello comunale e/o intercomunale, sul-         con delibera di Giunta Regionale 8/7
e/o intercomunali di emergenza, interventi         2006. Prima attuazione nella Regione                  la base degli indirizzi nazionali e regionali.     del 23/02/2010.
urgenti per fronteggiare l’emergenza e             Autonoma della Sardegna della Direttiva del
utilizzo del volontariato di protezione civile     Presidente del Consiglio dei Ministri  del 27
comunale.                                          febbraio 2004 recante “Indirizzi operativi per
                                                   la gestione organizzativa e funzionale del
                                                   sistema di allertamento nazionale, statale
                                                   e regionale per il rischio idrogeologico ed
                                                   idraulico ai fini di protezione civile”.

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COMUNE DI BUDONI             PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE

                             Capitolo A • Parte generale

                             A.1
                             Assetto generale del territorio comunale

                             A.2
                             Aspetti demografici

                             A.3
                             Rischi connessi al territorio comunale

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COMUNE DI BUDONI                             PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE

                                                          A.1 Assetto generale del territorio comunale
                                                          A.1.1 Caratteristiche topografiche e ambientali
Il comune di Budoni, situato al confine            Tutti questi centri risultano collegati con i    Oltre al centro urbano la popolazione è          dell’Ambiente per la pulizia del mare, i cui
tra la Baronia e la Gallura e ricompreso           capoluoghi di provincia di Olbia e Tortolì       disseminata nelle 23 frazioni che ricopro-       movimenti sono diretti dal Dipartimento
all’interno della nuova provincia Olbia-           dalla lunga e tortuosa SS125 (Orientale          no, a macchia di leopardo, tutto il territorio   Nazionale di Protezione Civile al pari dei
Tempio; è stato costituito come Comune             Sarda), a cui si affianca ora il percorso        comunale (l’elenco, tratto da Wikipedia,         Canadair.
autonomo nel 1959. Precedentemente                 agevole e rettilineo della SS131bis su           riporta tra parentesi la prevalenza lingui-
rappresentava una frazione del Comune              4 corsie che permette di raggiungere             stica): Agrustos (Gall.), Berruiles (Gall.),     Località		         Distanza
di Posada.                                         comodamente Olbia, Nuoro, Cagliari e             Birgalavò (Gall.), Limpiddu (Log.), Li Troni     Tortolì            Km 128
Budoni confina a nord con San Teodoro              Sassari, nonché tutti i principali porti e       (Gall.), Ludduì (Gall.), Lu Linnalvu (Gall.),    Nuoro              Km   66
(da cui dista 12 km), a ovest con il comu-         aeroporti dell’Isola.                            Luttuni (Gall.), Lutturai (Gall.), Maiorca       Olbia              Km   36
ne di Torpè (14 km) e a sud con Posada             Il Comune ha un’estensione territoriale di       (Gall.), Malamurì (Gall.), Muriscuvò (Log.),     Sassari            Km   128
(10 km).                                           5.590 ha in parte distribuiti sulla fascia co-   Nuditta (Gall.), Ottiolu (Gall.), San Gavino     Cagiari            Km   242
                                                   stiera, in parte in zona collinare ma sem-       (Log.), San Lorenzo (Log.), San Pietro
                                                   pre a diretto contatto visivo con il mare.       (Gall.), San Silvestro (Gall.), S’Iscala
                                                   Curiosamente da qualsiasi suo punto è            (Log.), Solità (Log.), Strugas (Gall.),
                                   OLBIA
                                                   possibile percepire tutta l’estensione del       Tanaunella (Log.), Tamarispa (Log.). Se
              SASSARI                BUDONI        territorio comunale: esso è costituito da        durante la stagione invernale si conta-
                                                   una sorta di teatro naturale, delimitato a       no 5000 residenti, grazie alla fortunata
                                                   ovest da dolci colline ricoperte di mac-         situazione morfologica e ambientale
                             NUORO                 chia e di bosco e a est da uno splendi-          nell’alta stagione si contano oltre 50.000
                                                   do mare a cui si accede da numerose              presenze. Su questo fenomeno si fonda
                                                   bellissime spiagge.                              gran parte dell’economia del paese, e
            ORISTANO
                                                   Nella fascia compresa tra le colline e la        delle criticità che ne derivano si è tenuto
                                                   costa c’è la pianura alluvionale del Rio         grande conto, dimensionandolo anche
                                                   Budoni, che attraversa il territorio lam-        per il periodo estivo.
                                                   bendo il centro abitato e sfociando nei          A nord è ubicato il porto di Ottiolu,
                                                   suoi pressi. I terreni ubicati nei pressi del    dedicato prevalentemente alla nautica
                                                   fiume e della foce risultano in gran parte       da diporto (455 posti) e dotato delle
                        CAGLIARI                   bonificati, ma in caso di forti piogge pre-      attrezzature essenziali quali il rifornimento
                                                   sentano importanti criticità idrauliche i cui    carburante e un cantiere nautico con
                                                   effetti sono stati attentamente considerati      travelift. In questo porto fa base l’unità
                                                   nel piano.                                       nautica convenzionata con il Ministero

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COMUNE DI BUDONI             PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE

                             A.1.2 Caratteristiche della rete stradale
                            L’abitato di Budoni è situato sulla SS     Da quando è stata completata la SS
                            131bis (quattro corsie) che mette in       131bis il traffico veicolare di transito
                            agevole comunicazione Olbia con            non attraversa più il centro abitato di
                            Nuoro, Cagliari e Sassari e che costitu-   Budoni, e la SS 125 ha assunto il ruolo
                            isce la via più rapida per raggiungere     di collegamento delle frazioni costiere
                            questo territorio. Resta in generale       del comune di Budoni, coadiuvata in
                            percorribile la vecchia SS 125 (Orienta-   ciò dalle SP1 e SP24 e da una fitta rete
                            le sarda), anche se i suoi ponti hanno     di strade comunali e vicinali.
                            dimostrato una particolare vulnerabilità   La SS 131bis  si immette nel territorio
                            al rischio idrogeologico, entrando in      di Budoni attraverso due tunnel stradali
                            crisi nell’alluvione del 2009 e restando   che filtrano il passaggio con i comuni
                            ad oggi ancora parzialmente inagibili.     di Posada a sud e San Teodoro a
                                                                       Nord. Per questa direttrice transita sia
                                                                       il traffico turistico di passaggio che il
                                                                       traffico merci proveniente da o desti-
                                                                       nato al porto di Olbia.
                                                                       In particolare molte delle merci perico-
                                                                       lose da e per la Sardegna transitano
                                                                       per questo tratto di strada e nei due
                                                                       tunnel. Di ciò si è tenuto conto nella
                                                                       redazione del piano e richiederà una
                                                                       particolare attenzione da parte del
                                                                       C.O.C.

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COMUNE DI BUDONI             PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE

                             A.2 Aspetti demografici
                            Popolazione residente:                      psicologico, come invece è prevedi-               costiere, in particolare la dome-
                            4898 (anno 2009)                            bile possa essere per le persone al di            nica, una grande concentrazione
                                                                        fuori della fascia di età specificata e           di persone e automezzi, tale da
                            Per quanto concerne la popolazione          non autosufficienti.                              poter rientrare in una previsione di
                            residente nelle singole località/frazioni                                                     rischio (si ritiene che lo scenario da
                            del territorio comunale l’elenco aggior-    Nel periodo di ferie estive si segnala            considerare possa essere quello
                            nato secondo i più recenti dati forniti     un significativo aumento della popola-            dell’incendio);
                            dal servizio anagrafe del comune sono       zione turistica.                               c) “residenziale” (riferito ai turisti che
                            depositati presso la segreteria.                                                              dispongono di abitazione sul po-
                                                                        Il Comune di Budoni ha consolidato                sto, anche temporaneamente): nel
                            Il Comune provvede ad un suo aggior-        nel corso degli anni la sua vocazione             territorio sono circa 5000 le “abita-
                            namento ogni 3 mesi.                        turistica, diventando una delle mete              zioni non occupate” riconducibili
                                                                        preferite dei visitatori che scelgono la          alle varie tipologie di seconda casa,
                            Inoltre il numero degli abitanti oltre      Sardegna.                                         casa per vacanze, casa di campa-
                            il 65° anno di età e quelli sotto il 15°    Si possono individuare , in linea di              gna, casa disponibile per locazio-
                            anno e delle persone non autosuffi-         massima, tre grandi settori del movi-             ne, etc.. Anche in questo caso è
                            cienti è depositato presso la stessa        mento turistico:                                  difficile quantificare in “presenze” il
                            segreteria ed è a disposizione del           a) “tradizionale” (quello che fa riferi-         movimento turistico che certamen-
                            Responsabile della Funzione 2: Sanità,          mento alle strutture ricettive ufficiali      te si traduce in numeri consistenti,
                            Assistenza alla popolazione e assi-             quali alberghi, campeggi, agritu-             variabili nel corso dell’anno; mentre
                            stenza veterinaria.                             rismi, affittacamere, bed & break-            una parte di queste case è ascrivi-
                                                                            fast);                                        bile alla tipologia “case sparse” (e
                            Tale elenco è importante in quanto si        b) “giornaliero” ( è un fenomeno                 vede presenze anche più scaglio-
                            ritiene che, in caso di emergenza, i cit-       prettamente balneare, che inizia              nate nel tempo), le altre determina-
                            tadini di età compresa tra i due estremi        da maggio per poi intensificarsi nel          no un consistente aumento della
                            indicati, normalmente sani e ade-               periodo estivo nei fine settimana, in         popolazione nel periodo estivo nei
                            guatamente preparati sotto il profilo           particolare la domenica); è asso-             centri abitati.
                            dell’informazione e della conoscenza            lutamente difficile quantificare tali
                            degli eventi di possibile accadimento,          presenze, che si misurano comun-
                            siano di concreto aiuto nella gestione          que nell’ordine delle migliaia. La
                            della crisi, quanto meno, non neces-            presenza di diversi accessi al mare
                            sitano di supporto/aiuto, anche solo            determina nelle diverse località

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COMUNE DI BUDONI              PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE

                             A.3 Rischi connessi al territorio comunale
                            I rischi per loro natura possono classi-    Entrando nello specifico i rischi che
                            ficarsi in due categorie:                   interessano il territorio comunale pos-
                                                                        sono essere riassunti in:
                            • naturali, cioè non voluti e non deri-
                              vanti dall’uomo;                          EVENTI DI ORIGINE NATURALE:

                            • antropici o tecnologici, cioè derivanti   • rischio idrogeologico (alluvioni/
                              dall’attività dell’uomo.                    esondazioni per fenomeni naturali,
                                                                          frane);

                                                                        • rischio legato ad eventi meteo-
                                                                          rologici di carattere eccezionale
                                                                          (siccità, temporali, forti venti e trom-
                                                                          be d’aria, ecc...);

                                                                        EVENTI DI ORIGINE ANTROPICA:

                                                                        • rischio incidenti a vie e sistemi
                                                                          di trasporto (trasporti su gomma di
                                                                          sostanze pericolose ecc...);

                                                                        • rischio incidenti a reti tecnolo-
                                                                          giche (acquedotti, elettrodotti con
                                                                          black-out elettrico etc…);

                                                                        • rischio incendi (boschivi, d’inter-
                                                                          faccia, urbani di vaste proporzioni
                                                                          etc…).

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                                                                                                                     9
COMUNE DI BUDONI              PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE

                             A.3.1 Rischio idrogeologico
                             A.3.1.1 Descrizione del rischio idrologico e geologico
                            I rischi idrologico e geologico               Per rischio geologico, invece, si            Tra i fattori che, agendo su un pen-
                            vengono normalmente trattati insieme,         intende il rischio frane, ovvero il movi-    dio vulnerabile, possono scatenare
                            anche se non sono necessariamen-              mento improvviso di masse limitate da        un fenomeno franoso ci sono le forti
                            te presenti contemporaneamente. Il            una superficie ben definita di terreno o     precipitazioni, le infiltrazioni d’acqua
                            rischio idrologico si manifesta come          di roccia costituenti un pendio, con di-     nel terreno, l’attività sismica e molti altri
                            alluvione e/o esondazione (dovuta a           rezione verso il basso o verso l’esterno     fattori ancora.
                            fenomeni naturali), termini con i quali       del pendio stesso. Il sistema di classi-
                            si intende la tracimazione delle acque        ficazione maggiormente utilizzato per
                            (di fiumi, torrenti, canali, laghi naturali   descrivere i movimenti franosi è quello
                            o artificiali, rete fognaria, etc.) su aree   proposto da Varnes, che si basa sul
                            e terreni adiacenti, a seguito di forti       tipo di movimento e, secondariamen-
                            precipitazioni per intensità e per il per-    te, sulla natura dei materiali coinvolti.
                            durare del fenomeno nel tempo.
                                                                          Le frane per il tipo di movimento si
                            L’alluvione/esondazione può verificarsi       dividono in frane per crollo, frane per
                            anche in seguito a fenomeni ester-            ribaltamento, frane per scivolamento,
                            ni alla meteorologia, per variazioni          frane per espandimenti laterali e frane
                            significative dello stato morfologico         per colamento.
                            di un corso d’acqua, per esempio
                            come “effetto domino” di una frana o          E’ molto importante conoscere i fattori
                            come conseguenza di altri fenomeni:           che concorrono alla genesi del feno-
                            in questo caso si parla di esondazioni        meno franoso, sia per scegliere corret-
                            per fenomeni di sbarramento dovuti            tamente gli interventi di stabilizzazione,
                            a frane. Tra questi tipi di esondazioni,      sia per prevenire adeguatamente
                            attenzione particolare merita l’eson-         ulteriori fenomeni di instabilità. Tra i
                            dazione per cedimento di una diga,            fattori predisponenti vi sono la natura
                            ovvero l’inondazione per onda di piena        e la struttura del suolo, la pendenza
                            conseguente al cedimento di una               dei versanti o l’inclinazione degli strati
                            diga.                                         costituenti il pendio.

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COMUNE DI BUDONI             PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE

                             A.3.1 Rischio idrogeologico
                             A.3.1.2 Il rischio idrologico e geologico
                                     sul territorio comunale
                            L’abitato di Budoni e le sue frazioni       Oltre all’intensificarsi dei fenomeni
                            nel corso dell’anno non registrano un       naturali la causa dei disagi recenti è
                            numero elevato di presenze, ma nel          da ricercare nella forte urbanizzazio-
                            periodo estivo per il forte l’aumento       ne della pianura alluvionale e nella
                            della popolazione turistica la situazione   realizzazione di infrastrutture importanti
                            cambia. L’esperienza del settembre          che hanno modificato il naturale de-
                            2009 insegna che i fenomeni mete-           flusso delle acque superficiali, come
                            rologici che in passato erano consi-        la costruzione della nuova S.S. 131 a
                            derati eccezionali, stanno diventando       monte dell’abitato e il livellamento della
                            sempre più frequenti e si presentano        Via Nazionale, con il sollevamento del
                            anche nei periodi in cui è ancora           piano stradale in alcune sue parti.
                            marcata la presenza dei turisti: oramai
                            in ogni periodo dell’anno ogni evento       Quello che è necessario rimarcare è
                            climatico caratterizzato da abbondante      che la maggior parte delle progettazio-
                            precipitazione crea forte preoccupa-        ni di questo tipo di interventi spesso
                            zione e disagi.                             non sono accompagnate da adeguati
                                                                        studi geologici e idraulici, che consen-
                            Negli ultimi anni l’aumento dell’inten-     tirebbero di individuare preventivamen-
                            sità delle precipitazioni ha decretato      te eventuali aree di criticità idraulica
                            l’inadeguatezza dei sistemi di difesa       conseguente alla realizzazione delle
                            idrogeologica, come canali di raccolta,     opere.
                            canali scolatori, scatolari, tubolari e
                            ponti.

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                                                                                                                     11
COMUNE DI BUDONI                            PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE

                                             A.3.2 Rischio eventi meteorologici eccezionali
                                             A.3.2.1 Descrizione del rischio meteorologico
                                                     con carattere eccezionale
Il rischio eventi meteorologici eccezionali è               previsione, Il Dipartimento Nazionale della Protezio-         nore alle quali si associano fenomeni di trasporto
costituito dalla possibilità che, su una determinata        ne Civile dispone di un proprio sistema di previsio-          in massa, con l’innesco di fenomeni di tipo “de-
porzione di territorio, si verifichino una serie di tipo-   ne che emette un bollettino meteo giornaliero.                bris flow” (colate detritiche torrentizie).
logie diverse di fenomeni naturali di forte intensità       Gli eventi meteorologici eccezionali non rappresen-
collegati alle condizioni meteorologiche, quali preci-      tano solamente un rischio diretto, ma sono fenome-          Tra i rischi meteorologici si segnala anche il rischio
pitazioni piovose intense di carattere temporalesco,        ni che possono provocare l’insorgere di altri rischi        di siccità, con conseguente carenza di disponibilità
forti nevicate a bassa quota, formazione di trombe          (alluvioni, frane, crolli, blocco della viabilità e della   idrica per le popolazioni residenti. Questo rischio
d’aria, grandinate, raffiche di vento, prolungati           fornitura di energia, ecc...) per i quali rappresentano     appare affrontabile con una adeguata programma-
periodi di siccità, in grado di provocare danni alle        cause ed effetti segnalatori e premonitori.                 zione degli interventi atti a migliorare la rete dei punti
popolazioni, alle cose, all’ambiente.                       Pertanto, ai fini della protezione delle persone e          di approvvigionamento, nonché a preservare l’intero
                                                            delle cose, è di estrema importanza la loro segnala-        sistema idrico che può rappresentare un bersaglio
Si tratta di fenomeni caratterizzati da una breve           zione tempestiva e circostanziata.                          di notevole importanza a causa di altri fenomeni ca-
durata e da una particolare intensità, che costituisce      Particolare attenzione dovrà essere posta anche             lamitosi (alluvioni, inquinamenti delle falde, ecc...).
il vero elemento di pericolosità di tali eventi.            sulla diversa stagionalità degli eventi qui considerati.
Gli eventi citati possono in teoria interessare l’intero
territorio regionale o il solo territorio comunale.         Le precipitazioni temporalesche, caratterizzate
Va sottolineato che tutti questi fenomeni calamitosi        da rapida formazione e da bruschi cambiamenti di
potenziali sono funzione non solo della posizione           intensità, accompagnate da fulmini e tuoni, si gene-
geografica del territorio considerato, ma anche delle       rano per lo più nel periodo estivo, in particolare nelle
sue caratteristiche climatiche e della sua orografia,       ore più calde della giornata. Le principali situazioni
parametri questi ultimi che vanno a incidere notevol-       di criticità, che si possono determinare a causa di
mente sulla vulnerabilità territoriale.                     fenomeni temporaleschi, sono:
Tutti questi eventi sono accomunati dalla loro natura       • rigurgito della rete sotterranea di smaltimento del-
previsiva.                                                     le acque piovane e di incapacità di smaltimento
Le metodologie per la previsione del rischio me-               da parte di canali e rii;
teorologico sono ormai affermate: oltre ai normali          • innesco di fenomeni di instabilità per saturazione
sistemi di previsione meteorologica, che utilizzano            e fluidificazione dei terreni della copertura superfi-
satelliti meteo, stazioni di rilevamento a terra e in          ciale;
quota, nonché calcolatori per fornire i bollettini di       • piene dei corsi d’acqua della rete idrografica mi-

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                                                                                                                                                                                 12
COMUNE DI BUDONI              PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE

                             A.3.3 Rischio incidenti a vie e sistemi di trasporto
                            Questo rischio può riguardare popola-          Se da un lato quindi il “rischio tra-       In linea generale, gli aspetti tecnico-
                            zioni e cose durante la fase di utilizza-      sporti” si caratterizza per la comples-     operativi di gestione della prima
                            zione di un’infrastruttura di trasporto        sità delle componenti di rischio            emergenza sul luogo di un incidente di
                            (strada, ferrovia, parcheggio, piazzale,       che possono manifestarsi disgiunta-         vario tipo non si differenziano in manie-
                            ecc.); oppure può riguardare popola-           mente o congiuntamente nei confronti        ra significativa, ad eccezione dei casi
                            zioni e cose che, per la loro colloca-         delle popolazioni e/o delle cose che        relativi incidenti con rilascio di stanze
                            zione sul territorio nelle città, nelle aree   sono ad esso esposte dall’altro sono        pericolose.
                            rurali, ecc., possono essere interes-          stati raggruppati in un’unica classe, sia   Detto ciò è importante segnalare che
                            sate da eventi incidentali e catastrofici      perché non esistono di fatto normative      le attività esistenti sul territorio comuna-
                            derivanti dalla dispersione di merci           cogenti che regolamentino questi set-       le sono a carattere artigianale.
                            pericolose trasportate, che coinvol-           tori specifici di intervento, sia perché
                            gono porzioni di territorio abitate o          si tratta di emergenze che richiedo-        Nel nostro caso sul territorio comunale
                            utilizzate stabilmente o temporanea-           no procedure e modalità operative           si evidenzia la situazione di elevata
                            mente dall’uomo per residenza, lavoro          assimilabili, con la dovuta eccezione       pericolosità derivante da un incidente
                            od altro motivo.                               della differenza di alcune componenti       nel tratto interessato  della SS 131bis
                                                                           specifiche coinvolte (Superstrada,          a un trasporto di sostanze chimiche o
                                                                           Strade Statali e regionali, ad esempio),    radiattive.
                                                                           che in ogni caso interessano Enti terzi     E’ stato redatto un adeguato modello
                                                                           con un ruolo ben definito e strettamen-     d’intervento per evitare che il Comune
                                                                           te tecnico nella gestione dell’evento.      si trovi impreparato di fronte a questa
                                                                                                                       eventualità.
                                                                           Sono state affrontate le problematiche
                                                                           relative ad incidenti con presenza di
                                                                           sostanze pericolose, riferendosi a
                                                                           quanto può avvenire durante il loro
                                                                           trasporto agli stabilimenti industriali.

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COMUNE DI BUDONI              PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE

                             A.3.4 Rischio incidenti a reti tecnologiche
                            Con il termine rischio incidenti a reti     Le reti tecnologiche sono tutti quei          Il rischio atteso per i sistemi tecnologi-
                            tecnologiche, ci si riferisce a tutte       sistemi che attraversano linearmente          ci consiste nel loro collasso, che può
                            quelle problematiche che caratterizza-      territori sia abitati che disabitati, e che   presentarsi sotto forma di interruzione
                            no le reti tecnologiche nelle attività di   sono divenuti caratterizzanti soprattutto     del rifornimento idrico, di black-out
                            carattere antropico (attività produttive,   delle aree urbanizzate.                       elettrico o informatico e delle teleco-
                            distribuzione di energia e di servizi) e    Regolando sempre più la vita uma-             municazioni.
                            che possono rappresentare una fonte         na, da esse dipendono molte azioni
                            di pericolo per l’uomo e per l’ambien-      quotidiane ed i servizi di base offerti
                            te.                                         alla popolazione,come l’erogazione di
                                                                        acqua potabile, dell’energia elettrica,
                                                                        del gas per il riscaldamento e per
                                                                        le attività produttive. Sono divenute
                                                                        particolarmente importanti per la nostra
                                                                        società dell’informazione, la rete tele-
                                                                        fonica (fissa e mobile) e quella delle
                                                                        telecomunicazioni.

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                                                                                                                                                                   14
COMUNE DI BUDONI              PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE

                             A.3.4.1 Interruzione erogazione energia elettrica
                                     (Black-out elettrico)
                            I sistemi elettrici dei paesi industrializ-    Nei paesi industrializzati le cause più      Diverso è invece il caso dei black-out
                            zati sono stati soggetti negli ultimi anni     frequenti della mancanza di alimen-          che hanno origine da guasti o pertur-
                            a profondi cambiamenti gestionali in           tazione senza preavviso, sono da             bazioni nella rete di trasmissione
                            alcuni casi non accompagnati da ade-           attribuirsi a guasti che hanno origine       ad alta tensione, aventi come risulta-
                            guati aggiornamenti degli impianti.            nelle sotto-reti di distribuzione in         to l’interruzione per un grande numero
                                                                           bassa e media tensione, cioè nelle           di utenti, anche a notevole distanza dal
                            Questo ha provocato nel corso degli            porzioni di rete più vicine agli utenti      luogo della perturbazione iniziale.
                            anni una serie di numerosi disservizi          finali.                                      Tali eventi sono senz’altro meno fre-
                            all’utenza che vengono comunemente                                                          quenti, questo perché  la natura del
                            denominati “Black-out” ossia interru-          Le reti di distribuzione, in generale,       sistema di trasmissione è caratterizza-
                            zione dell’alimentazione elettrica.            hanno configurazione radiale, il che         ta dal fatto che sia progettato in modo
                                                                           comporta che la perdita di un colle-         che, anche alla messa fuori servizio
                            Per quanto concerne queste interru-            gamento determini l’interruzione della       di un componente (linea o impianto
                            zione esse vengono generalmente                fornitura alle utenze che sono alimen-       di produzione), non corrisponde, in
                            distinte in:                                   tate a valle di esso.                        genere, interruzione della fornitura
                            • Interruzioni con preavviso;                                                               all’utenza.
                            • Interruzioni senza preavviso.                Tali interruzioni hanno durata variabile,
                                                                           che dipende dal tempo necessario a           Questa serie di reti elettriche di
                            L’assenza del preavviso e la durata            ripristinare il corretto funzionamento del   centinaia di chilometri che ricoprono
                            dell’interruzione sono, chiaramente, i         collegamento elettrico, e sono caratte-      con innumerevoli stazioni di trasfor-
                            due aspetti del disservizio che interes-       rizzate dal fatto che la loro estensione     mazione ed impianti di produzione
                            sano maggiormente l’utenza.                    è circoscritta agli utenti prossimi al       il territorio, rendono però il sistema
                            Per meglio spiegare questo tipo di             punto di guasto.                             estremamente complesso, poiché
                            rischio è però necessario dare delle                                                        le condizioni di funzionamento variano
                            indicazioni circa le sue cause.                                                             in continuazione, a causa del cambia-
                                                                                                                        mento delle richieste di carico, del-
                                                                                                                        le condizioni ambientali, nonché
                                                                                                                        della disponibilità degli impianti di
                                                                                                                        produzione.

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                                                                                                                                                               15
COMUNE DI BUDONI                          PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE

                                           A.3.5 Rischio incendi
                                           A.3.5.1 Definizione di aree di interfaccia
Il rischio preso in considerazione è        Il presente piano si focalizzata sugli       c) fornire al responsabile di tali attività   Di seguito si espone la metodologia
relativo a situazioni di pericolo atteso    incendi di interfaccia, per pianificare         emergenziali un quadro chiaro ed           generale per poter individuare le aree
nelle aree di interfaccia.                  sia i possibili scenari di rischio deri-        univoco dell’evolversi delle situa-        a rischio incendi di interfaccia ed
                                            vanti da tale tipologia di incendi, sia il      zioni al fine di poter perseguire una      essere di supporto nell’individuazione
Per interfaccia urbano-rurale si defi-      corrispondente modello di intervento            tempestiva e coordinata attivazione        dei possibili scenari di evento sia in
niscono quelle zone, aree o fasce,          per fronteggiarne la pericolosità e con-        e progressivo coinvolgimento di            fase di pianificazione che in fase di
nelle quali l’interconnessione tra          trollarne le conseguenze sull’integrità         tutte le componenti di protezione          gestione dell’emergenza.
strutture antropiche e aree naturali è      della popolazione, dei beni e delle             civile, istituzionalmente preposte e       In generale è possibile distinguere tre
molto stretta; cioè sono quei luoghi        infrastrutture esposte.                         necessarie all’intervento;                 differenti configurazioni di contiguità e
geografici dove il sistema urbano                                                        d) determinare sinergie e coordina-           contatto tra aree con dominante pre-
e quello rurale si incontrano ed            Gli obiettivi specifici, così come dal          mento tra le funzioni:                     senza vegetale ed aree antropizzate:
interagiscono,così da considerarsi a        “Manuale  operativo per la predispo-            1. di controllo, contrasto e spegni-       • interfaccia classica: frammistione
rischio d’incendio di interfaccia, po-      sizione di un piano comunale o inter-              mento dell’incendio boschivo               fra strutture ravvicinate tra loro e la
tendo venire rapidamente in contatto        comunale di protezione civile”, sono               prioritariamente in capo al Corpo          vegetazione (come ad esempio
con la possibile propagazione di un         quelli di definire ed accompagnare i               Forestale della RAS;                       avviene nelle periferie dei centri
incendio originato da vegetazione           diversi soggetti coinvolti negli incendi        2. di pianificazione preventiva, con-         urbani);
combustibile. Tale incendio, infatti,       di interfaccia per la predisposizione di           trollo, contrasto e spegnimento         • interfaccia mista: presenza di
può avere origine sia in prossimità         strumenti speditivi e procedure per:               dell’incendio nelle strette vicinan-       molte strutture isolate e sparse
dell’insediamento (ad es. dovuto            a) estendere fino alla scala comunale              ze di strutture abitative, sociali ed      nell’ambito di territorio ricoperto da
all’abbruciamento di residui vegetali           il sistema preposto alla previsione            industriali, nonché di infrastrutture      vegetazione combustibile;
o all’accensione di fuochi durante              della suscettività all’innesco e della         strategiche e critiche, prioritaria-    • interfaccia occlusa: zone con
attività ricreative in parchi urbani e/o        pericolosità degli incendi boschivi            mente in capo al C.N.VV.F.;                vegetazione combustibile limitate e
periurbani, ecc.), sia come incendio            ed al conseguente allertamento;             3. di Protezione Civile per la gestio-        circondate da strutture prevalente-
propriamente boschivo per poi inte-         b) individuare e comunicare il mo-                 ne dell’emergenza in capo priori-          mente urbane (come ad esempio
ressare le zone di interfaccia.                 mento e le condizioni per cui                  tariamente all’autorità comunale,          parchi o aree verdi o giardini nei
                                                l’incendio boschivo potrebbe                   ove nel caso, in stretto coordi-           centri urbani).
                                                trasformarsi e/o manifestarsi quale            namento con le altre autorità di
                                                incendio di interfaccia determinan-            protezione civile ai diversi livelli
                                                do situazioni di rischio elevato, e            territoriali.
                                                molto elevato, da affrontare come                                                                                       segue...
                                                emergenza di protezione civile;

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COMUNE DI BUDONI             PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE

                           Per interfaccia in senso stretto si inten-    Per valutare il rischio conseguente agli     Per la perimetrazione delle predette
                           de quindi una fascia di contiguità tra        incendi di interfaccia è prioritariamente    aree, rappresentate da insediamenti
                           le strutture antropiche e la vegetazione      necessario definire la pericolosità nella    ed infrastrutture, sono individuate
                           ad essa adiacente esposte al contatto         porzione di territorio ritenuta potenzial-   aggregazioni degli esposti finalizzate
                           con i sopravvenienti fronti di fuoco. In      mente interessata dai possibili eventi       alla riduzione della discontinuità fra gli
                           via di approssimazione la larghezza di        calamitosi ed esterna al perimetro           elementi presenti, raggruppando tutte
                           tale fascia è stimabile tra i 25-50 metri     della fascia di interfaccia in senso         le strutture la cui distanza relativa non
                           e comunque estremamente variabile             stretto e la vulnerabilità degli esposti     sia superiore a 50 metri.
                           in considerazione delle caratteristi-         presenti in tale fascia. Nel seguito la
                           che fisiche del territorio, nonché della      “fascia di interfaccia in senso stretto”     È stata tracciata intorno a tali aree
                           configurazione della tipologia degli          sarà denominata di “interfaccia”.            perimetrate una fascia di contorno
                           insediamenti.                                                                              (fascia perimetrale) di larghezza pari a
                                                                         Sulla cartografia resa disponibile dalla     circa 200 m.
                           Tra i diversi esposti particolare attenzio-   Regione Autonoma della Sardegna
                           ne andrà rivolta alle seguenti tipologie:     (www.regione.sardegna.it), dal Corpo         Tale fascia è stata utilizzata per la valu-
                           • ospedali                                    Forestale e di Vigilanza Ambientale          tazione sia della pericolosità che delle
                           • insediamenti abitativi (sia agglome-        della Regione Sardegna (www.sarde-           fasi di allerta da porre in essere, così
                              rati che sparsi)                           gnaambiente.it/corpoforestale), dalla        come successivamente descritto nelle
                           • scuole                                      cartografia disponibile presso gli uffici    procedure di allertamento.
                           • insediamenti produttivi ed impianti         del Comune di Budoni (http://www.co-
                              industriali particolarmente critici;       mune.budoni.ot.it) sono individuate le
                           • luoghi di ritrovo (stadi, teatri, aree      aree antropizzate considerate interne
                              picnic, luoghi di balneazione)             al perimetro dell’interfaccia.
                           • infrastrutture ed opere relative alla
                              viabilità ed ai servizi essenziali e
                              strategici.

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                             A.3.5 Rischio incendi
                             A.3.5.2 Il rischio incendi di interfaccia
                             		      sul territorio comunale
                            Nel luglio del 2009 il territorio del
                            Comune di Budoni è stato interessato
                            da un vasto incendio che ha reso ne-
                            cessario lo sgombero di intere frazioni.
                            Infatti se il pericolo è ridotto nel centro
                            abitato vero e proprio, è invece molto
                            alto nelle frazioni e nelle case sparse
                            nell’agro. In particolare nel piano è
                            tenuto conto di quei fabbricati che
                            insistono nelle zone boscate, la cui
                            evacuazione potrebbe essere estre-
                            mamente difficoltosa.

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COMUNE DI BUDONI             PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE

                             A.3.5 Rischio incendi
                             A.3.5.3 Individuazione degli scenari

                            Il Comitato Comunale di protezione          Se si distinguono differenze nelle           Sarà cura del Sindaco e del Respon-
                            civile ha individuato alcuni scenari in     percorrenze e nel numero e qualità di        sabile della Funzione di Supporto
                            base all’esperienza degli anni scorsi in    esposti interessati, tutte le procedure      n°1 sollecitare e verificare le azioni di
                            cui il fuoco ha effettivamente lambito      consistono nell’evacuare la popolazio-       mitigazione del rischio nelle zone di
                            le prime case del centro abitato. Sulla     ne dalla fascia di interfaccia minac-        interfaccia, quali la PULIZIA dei cortili e
                            base di queste considerazioni sono          ciata dall’incendio, nel trasferirla nelle   dei terreni circostanti le abitazioni e le
                            stati esaminati tre scenari e su questi     aree di attesa individuate in cui viene      strade da arbusti, erbacce e materiale
                            sono state elaborate le procedure           accolta, censita e indirizzata all’oppor-    infiammabile di qualsiasi natura, oltre
                            operative (vedi tavole allegate).           tuna struttura di accoglienza.               ovviamente ad evitare la sosta delle
                            Per ogni porzione del territorio è stata    Considerando che il rischio esaminato        autovetture in prossimità delle piante.
                            redatta la cartografia di base per la co-   ha uno sviluppo temporale limitato e
                            struzione di ulteriori eventuali scenari,   si esaurisce nel volgere di ore, salvo
                            anche in tempo reale.                       sviluppi eccezionali, e consideran-
                                                                        do la piccola dimensione del centro
                                                                        abitato caratterizzato da una fitta rete
                                                                        di legami familiari, solo una piccola
                                                                        percentuale della popolazione occu-
                                                                        perà le strutture di accoglienza che
                                                                        comunque dovranno essere allestite e
                                                                        garantite.

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COMUNE DI BUDONI             PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE

                             Capitolo B • Lineamenti della pianificazione

                             B.1            Obiettivi della pianificazione
                             B.2            Lineamenti organizzativi
                             B.3            Livelli di allerta e fasi operative
                             B.4            Sistemi di allertamento
                             B.5            Le Aree di emergenza
                             B.6            L’informazione alla popolazione
                             B.7            Le esercitazioni
                             B.8            L’aggiornamento del Piano

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                                                                                                20
COMUNE DI BUDONI              PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE

                             B.1 Obiettivi della pianificazione
                            Gli obiettivi della pianificazione sono      • dà immediata comunicazione, delle               • all’adozione di tutti i provvedimenti,
                            quelli che il Sindaco, in qualità di           azione intraprese, al Prefetto e alla             compresi quelli atti a fronteggiare
                            Autorità di protezione civile (art.15          Provincia;                                        l’emergenza e quelli necessari ad assi-
                            L.225/92), deve conseguire garanten-         • informa la popolazione in ordine                  curare i primi soccorsi in caso di eventi
                            do una prima ed immediata risposta             all’evento calamitoso;                            calamitosi in ambito comunale;
                            all’evento atteso.                           • quando l’evento non possa es-                   • all’adozione, secondo gli indirizzi regio-
                            Il Sindaco per l’espletamento delle            sere fronteggiato con le risorse a                nali e sulla base del piano provinciale,
                            proprie funzioni si avvale della struttura     disposizione del Comune, chiede                   dei piani comunali e/o intercomunali
                            comunale di protezione civile.                 l’intervento di altre forze e strutture           di protezione civile, anche nelle forme
                                                                           alla Provincia e alla Regione, la quale           associative e di cooperazione previste
                            Il ruolo e le competenze del Sin-              adotta i provvedimenti di competen-               dalla legge 8 giugno 1990, n.142 e la
                            daco sono disciplinate dalle leggi             za coordinandoli con quelli adottati              cura della loro attuazione;
                            dello Stato e dalle leggi regionali.           dal sindaco stesso.                             • all’attivazione dei primi soccorsi alla
                                                                           Il sindaco, quindi è l’autorità respon-           popolazione e degli interventi urgenti
                            Obiettivo prioritario del Sindaco è            sabile, in emergenza, della gestione              necessari a fronteggiare l’emergenza;
                            la salvaguardia della popolazione              dei soccorsi sul territorio comunale,           • alla vigilanza sull’attuazione, da parte
                            e la tutela del proprio territorio: egli       in raccordo con il prefetto, ed ha il             delle strutture locali di protezione civile,
                            è il primo soggetto, componente del            compito di coordinare l’impiego di                dei servizi urgenti;
                            Servizio Nazionale della Protezione            tutte le risorse convenute in loco.             • all’impiego del volontariato di protezione
                            Civile, ad essere chiamato ad operare                                                            civile a livello comunale e/o intercomu-
                            al verificarsi di un evento calamitoso.      Il decreto legislativo 31 marzo 1998,               nale, anche tramite la costituzione di
                                                                         n.112, che conferisce funzioni e                    gruppi comunali e intercomunali.
                            Il sindaco, al momento dell’emergenza        compiti amministrativi dello stato alle
                            in ambito comunale:                          regioni ed agli enti locali, in attuazione        E’ inoltre competenza del Sindaco e
                            • acquisisce informazioni dettagliate        del capo I della legge 15 marzo 1997,             quindi della Struttura Comunale di Pro-
                               sull’evento (sua natura ed esten-         n.59, specifica ed integra le com-                tezione Civile, in quanto sua struttura
                               sione, località interessate, entità dei   petenze del Sindaco attribuendogli                operativa, provvedere all’informazione
                               danni, ecc.);                             funzioni relative:                                della popolazione su situazioni di peri-
                            • assume la direzione e il coordina-         • all’attuazione, in ambito comunale, delle       colo per calamità naturali.
                               mento dei servizi di soccorso, di            attività di previsione e degli interventi di
                               assistenza alle popolazioni colpite e        prevenzione dei rischi, stabilite dai pro-
                               provvede agli interventi necessari;          grammi, dai piani regionali e provinciali;

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                                                                                                                                                                        21
COMUNE DI BUDONI             PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE

                             B.2 Lineamenti organizzativi
                            Nel territorio del Comune di Budoni è       La struttura ha, tra le sue funzioni, il
                            stata istituita con decreto del Sindaco     compito di:
                            la Struttura Comunale di Protezione
                            Civile la cui sede è stata individuata      1) predisporre e aggiornare il piano         8) attivare un’efficace attività di
                            presso il municipio.                           comunale di protezione civile in ar-         formazione e addestramento per i
                                                                           monia con piani nazionali, regionali         volontari che prestano la loro opera
                            La struttura Comunale di protezione            ed intercomunali;                            nell’ambito del servizio comunale
                            civile è presieduta dal Sindaco ed è        2) elaborare i modelli di intervento per        volontario di protezione civile;
                            composta da tutte le strutture operati-        il soccorso alla popolazione e per il     9) attivare iniziative di formazione e
                            ve, gli organi, le funzioni di supporto e      rapido ripristino dei servizi pubblici;      aggiornamento per la popolazio-
                            da tutto il personale operativo dell’Ente   3) allestire una sala operativa per la          ne e per il personale comunale
                            e del Volontariato che vengono mobi-           raccolta delle informazioni e dei            coinvolto a vario titolo nelle attività
                            litati secondo le programmazioni e le          dati di rilevamento, dotata di ade-          di protezione civile;
                            pianificazioni comunali per le seguenti        guati sistemi informativi e apparec-
                            attività:                                      chiature ricetrasmittenti;                Le suddette attività e/o interventi
                                                                        4) acquisire attrezzature, mezzi e ma-       di protezione civile si svolgono in
                            • PREVENZIONE                                  teriali di soccorso e di assistenza       ambito comunale secondo le mo-
                                                                           per il pronto intervento;                 dalità stabilite dalle deliberazioni
                            • PREVISIONE                                5) adottare tutti i provvedimenti,           della Giunta Comunale.
                                                                           compresi quelli relativi alla prepa-
                            • GESTIONE DELL’EMERGENZA                      razione all’emergenza, necessari
                                                                           ad assicurare i primi soccorsi in
                            • RIPRISTINO DELLE NORMALI                     caso di eventi calamitosi in ambito
                              CONDIZIONI DI VITA                           comunale;
                                                                        6) attivare i primi soccorsi alla popola-
                                                                           zione e gli interventi urgenti neces-
                                                                           sari a fronteggiare l’emergenza;
                                                                        7) attivare il volontariato di protezione
                                                                           civile a livello comunale e/o inter-
                                                                           comunale, sulla base degli indirizzi
                                                                           nazionali e regionali;

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                                                                                                                                                              22
COMUNE DI BUDONI             PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE

                             B.2.1 La struttura Comunale di Protezione Civile
                            La Struttura Comunale di Protezione         Il modello organizzativo della struttura
                            Civile del Comune di Lodè è stata           comunale può essere così schema-
                            articolata nei seguenti organi attraverso   tizzato:
                            decreti del Sindaco:

                            1) COMITATO COMUNALE DI                                                   SINDACO
                               PROTEZIONE CIVILE

                            2) CENTRO OPERATIVO
                                                                           COMITATO COMUNALE                        CENTRO OPERATIVO
                               COMUNALE (C.O.C)                            DI PROTEZIONE CIVILE                     COMUNALE (C.O.C.)

                                                                                     Attività                              Attività

                                                                           • Pianificazione;                       • Gestione emergenza;
                                                                           • Aggiornamento;                        • Gestione del ritorno alla
                                                                           • Definizione acquisti;                   normalità.

                                                                           • Individuazione misure di
                                                                             prevenzione del rischio.
                                                                                                                         EMERGENZA

                                                                          ORDINARIA ATTENZIONE

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                                                                                                                                                 23
COMUNE DI BUDONI              PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE

                             B.2.1.1 Il Comitato Comunale di Protezione Civile
                            Il Comitato Comunale di protezione             Il Comitato comunale di protezione
                            civile è un’organo consultivo che ha il        civile sovrintende e coordina i servizi
                            compito di formulare proposte, attività        e le attività di protezione civile, nell’am-
                            di studio e consulenze su diversi              bito delle competenze assegnate al
                            aspetti della gestione del territorio e        Comune dalla normativa vigente.
                            della pubblica incolumità, con partico-
                            lare riferimento alle attività di prevenzio-   In particolare ad esso sono attribuiti i
                            ne e previsione.                               seguenti compiti:

                            Del Comitato fanno parte, oltre al Sin-        a) sovrintende all’acquisizione dei dati       e) promuove ed incentiva le
                            daco Pietro Brundu:                               e informazioni per la formazione               iniziative idonee alla formazione
                                                                              e/o aggiornamento del piano                    di una moderna coscienza di
                            1) Il Referente Comunale di Protezione            comunale di protezione civile ed alla          protezione civile, specialmente nei
                               Civile, Luciano Tuvoni                         predisposizione della mappa dei                riguardi degli alunni della scuola
                            2) il responsabile dell’Ufficio tecnico           rischi;                                        dell’obbligo;
                               comunale geom Massimo                       b) sovrintende alla formazione                 f) elabora le procedure per allertare
                               Maccioni;                                      degli elenchi e/o inventari delle              la popolazione nelle situazioni di
                            3) il coordinatore del C.O.C. Giovanni            risorse disponibili, nonché al loro            emergenza o di rischio emergente,
                               Murgia;                                        aggiornamento;                                 nel rispetto delle disposizioni
                            4) i responsabili delle funzioni di            c) sovrintende alla gestione dell’ufficio         emanate dagli altri organi di
                               supporto;                                      di protezione civile ed alle attività          protezione civile.
                            5) i referenti di zona;                           di formazione e addestramento
                            6) il comandante della Polizia                    del gruppo comunale volontario di
                               Municipale Paolo Giovanni Golme;               protezione civile;
                            7) Il referente del gruppo comunale di         d) sovrintende alla fornitura e agli
                               Protezione Civile Giovanni Mesina.             acquisti di mezzi e materiali di
                            8) I rappresentanti delle associazioni di         protezione civile, esercitando il
                               volontariato e dei Baracelli.                  controllo periodico dei materiali
                            9) altri soggetti che il Sindaco                  e delle attrezzature costituenti la
                               riterrà d’invitare di volta in volta o         dotazione del servizio;
                               stabilmente alle sedute.

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                                                                                                                                                                   24
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