PIANO DI PROTEZIONE CIVILE - COMUNE DI BUDONI
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Relazione generale COMUNE DI BUDONI PIANO DI PROTEZIONE CIVILE Relazione generale Versione: Gennaio 2011 - n°1 Depositato presso l’Ufficio del Sindaco EM SOLUTIONS SRL • Corso Giuseppe Garibaldi, 44 - 08100 NUORO • www.em-solutions.it
COMUNE DI BUDONI PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE Sommario 3 Introduzione 4 Normativa di riferimento 5 Capitolo A • Parte generale 20 Capitolo B • Lineamenti della pianificazione 6 A.1.1 Caratteristiche topografiche e ambientali 21 B.1 Obiettivi della pianificazione 7 A.1.2 Caratteristiche della rete stradale 22 B.2 Lineamenti organizzativi 8 A.2 Aspetti demografici 23 B.2.1 La struttura Comunale di Protezione Civile 9 A.3 Rischi connessi al territorio comunale 24 B.2.1.1 Il Comitato Comunale di Protezione Civile 10 A.3.1 Rischio idrogeologico 25 B.2.1.1.1 I Presidi Territoriali A.3.1.1 Descrizione del rischio idrologico e geologico 26 B.2.1.1.2 Le funzioni di supporto 11 A.3.1.2 Il rischio idrologico e geologico sul territorio 27 B.2.1.1.3 I referenti di zona comunale 28 B.2.1.1.4 Il Gruppo Comunale di Protezione Civile 12 A.3.2 Rischio eventi meteorologici eccezionali 29 B.2.1.2 Il Centro Operativo Comunale (C.O.C.) A.3.2.1 Descrizione del rischio meteorologico con 30 B.3 Livelli di allerta e fasi operative carattere eccezionale 32 B.4 Sistemi di allertamento 13 A.3.3 Rischio incidenti a vie e sistemi di trasporto B.4.1 I sistemi di allertamento 14 A.3.4 Rischio incidenti a reti tecnologiche 33 B.4.2 I sistemi di allertamento comunale 15 A.3.4.1 Interruzione erogazione energia elettrica (Black- 34 B.4.3 Il sistema di allertamento per la Out elettrico) popolazione 16 A.3.5 Rischio incendi 35 B.5 Le Aree di emergenza A.3.5.1 Definizione di aree d’interfaccia 36 B.6 L’informazione alla popolazione 18 A.3.5.2 Il rischio incendi d’interfaccia sul territorio 37 B.6.1 L’informazione durante l’emergenza comunale 38 B.7 Le esercitazioni 19 A.3.5.3 Individuazione degli scenari 39 B.8 L’aggiornamento del Piano EM SOLUTIONS SRL • Corso Giuseppe Garibaldi, 44 - 08100 NUORO • www.em-solutions.it 2
COMUNE DI BUDONI PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE Introduzione I l Piano Comunale di Protezione Civile perde il sindaco che ha impostato male consapevolezza di ciò che può accadere Paolo Golme, il referente comunale è “l’organizzazione che il sinda- il gruppo. Se il gruppo è ben strutturato per affrontare l’emergenza con serena di Protezione Civile Luciano Tuvoni, Il co sceglie per dare una risposta e ben coordinato ciascuno fa la propria determinazione. coordinatore del C.O.C. Giovanni Murgia, strutturata alle emergenze di pro- parte e tutti concorrono al successo Dall’approvazione da parte del Comita- i responsabili delle funzioni operative tezione civile che minacciano la collettivo: il gruppo diventa un formida- to Comunale di Protezione Civile e del Massimo Maccioni, Pierangela Miscera, popolazione”. bile organismo operativo. Il C.O.C. è un Consiglio Comunale il piano diventa Gianni Nieddu, Davide Deriu, Pier Mario Un’organizzazione di persone e tra gruppo di coordinatori. Il loro compito operativo nel suo impianto essenziale. Dal Bacciu, Gavino Bacciu anche nel ruolo persone, costruita sul gruppo operativo è quello di raccogliere informazioni, giorno successivo alla sua approvazione di capitano dei baracelli e Salvatore Flore che la comunità riesce ad esprimere e stabilire i contatti indispensabili per gestire inizia il suo aggiornamento, in un proces- nel ruolo di responsabile della segreteria che opera coerentemente alle procedure l’emergenza e coordinare i presidi terri- so di continuo affinamento che adatta il del C.O.C, i rappresentanti delle asso- concordate con gli altri soggetti operativi. toriali mettendoli in condizione di operare modello alla situazione attuale, completa ciazioni di volontariato Sebastiano Fideli, Il presente piano è stato concordato e al meglio. Mandando in automatico, parti e aggiunge tasselli. Tutto può essere Lorenzo Michieli e Giuseppe Porcu. condiviso in seno al Comitato Comu- attraverso la pianificazione, la gestione migliorato, tutto può essere modificato. Ringraziamo tutti i volontari (e sono stati nale di Protezione Civile: un organismo di tutto ciò che è possibile prevedere, il Siamo in attesa che la Regione Sardegna tanti) che hanno dato disponibilità a par- consultivo istituito dal sindaco per essere C.O.C. alleggerisce il proprio impegno pubblichi le linee guida per la pianificazio- tecipare alla gestione del piano parteci- supportato nella pianificazione e nella ge- per poter affrontare con maggior efficacia ne provinciale e comunale: in quell’occa- pando alle riunioni, in particolare Giovanni stione delle problematiche di emergenza l’imprevedibile. Emergenze ed eserci- sione il piano dovrà necessariamente es- Mesina, che ha accettato l’incarico di sul territorio comunale. tazioni sono occasioni per accumulare sere sottoposto a revisione. Sarà compito referente del gruppo comunale e che Con apposita ordinanza il sindaco ha esperienza e affinare la pianificazione. Il e competenza del Comitato Comunale di si sta impegnando per organizzarlo. A individuato il referente comunale di pro- sistema è un processo dinamico in conti- Protezione Civile metterci mano. loro lasciamo l’onere della gestione del tezione civile e istituito il C.O.C., artico- nua evoluzione. Consegnamo questo piano al sindaco Servizio Comunale di Protezione Civile landolo sulle quattro funzioni di supporto Nel comune in passato si è operato in Pietro Brundu e alla comunità di Budoni, e dei futuri aggiornamenti. Nell’augurare descritte nel piano a cui ha attribuito il emergenza con generosità e dedizione ringraziando i componenti del Comitato loro un buon lavoro gli esprimiamo la compito di raccolta delle informazioni e di ma senza pianificazione. Con il presente Comunale di Protezione Civile, gli opera- nostra personale riconoscenza per averci coordinamento nella gestione dell’emer- piano si comincia a farlo in modo orga- tori del C.O.C. e i volontari per il generoso permesso, per un breve tempo, di essere genza, alle sue dirette dipendenze. nizzato, con l’obiettivo ambizioso di far contributo dato alla sua definizione e alla parte della loro squadra. Il modello adottato si basa sul funziona- entrare la comunità a pieno titolo nell’or- costituzione del servizio. In particolare rin- mento dei gruppi. In un gruppo motivato ganizzazione della Protezione Civile e as- graziamo oltre al sindaco, per l’impegno Arch. Piero Capello tutti collaborano al successo comune. sicurare a tutta la popolazione un servizio profuso in ogni fase del lavoro l’assessore Em Solutions Srl Nuoro Se vince il gruppo vincono tutti, se perde migliore, coinvolgendo nella gestione all’ambiente Loredana Meloni, il coman- il gruppo perdono tutti, ma soprattutto più gente che nel passato e assumendo dante della Polizia Municipale Giovanni EM SOLUTIONS SRL • Corso Giuseppe Garibaldi, 44 - 08100 NUORO • www.em-solutions.it 3
COMUNE DI BUDONI PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE Normativa di riferimento Legge 24 febbraio 1992, n.225 (art. 15 Legge quadro 353/2000. previsione, Legge regionale 12 giugno 2006, n.9 OPCM 3624/2007: Disposizioni urgenti comma 3). il Sindaco è autorità comunale prevenzione e lotta attiva contro gli incendi Conferimento di funzioni e compiti agli enti di protezione civile dirette a fronteggiare lo di protezione civile. Al verificarsi dell’emer- boschivi. Stabilisce lineamenti comuni per locali: spettano ai comuni, ai sensi dell’ar- stato di emergenza in atto nei territori genza nell’ambito del territorio comunale, il le pianificazioni regionali. Impone precisi ticolo 108 del decreto legislativo n. 112 del delle regioni Abruzzo, Basilicata, Emilia- Sindaco assume la direzione e il coordina- vincoli sulle aree percorse da incendio in 1998, i seguenti compiti e funzioni: Romagna, Marche, Molise, Sardegna ed mento dei servizi di soccorso e di assisten- relazione allo stato originario dei luoghi e a) attuazione, in ambito comunale, delle Umbria, in relazione ad eventi calamitosi za alle popolazioni colpite e provvede agli stabilisce l’obbligo per i comuni di dotarsi attività di previsione e degli interventi di dovuti alla diffusione di incendi e fenome- interventi necessari dandone immediata del catasto delle aree percorse da incendio, prevenzione dei rischi, stabiliti dai pro- ni di combustione: demanda alle regioni comunicazione al Prefetto e al Presidente fissandone procedure e tempi. grammi e piani regionali; l’azione di verifica sullo stato di adozione della Giunta Regionale. b) adozione di tutti i provvedimenti, compre- da parte dei comuni dei catasti incendi e D.Lgs 227/2001. Orientamento e moder- si quelli relativi alla preparazione all’emer- impone ai sindaci l’obbligo di redigere il Legge Regionale 3/89. La regione sarda nizzazione del settore forestale, a norma genza, necessari per assicurare i primi piano comunale di emergenza che dovrà promuove interventi di protezione civile, dell’articolo 7 della legge 5 marzo 2001, soccorsi, in caso di eventi calamitosi in tener conto “prioritariamente delle strutture decide di dotarsi di un piano regionale di n. 57. Fissa il concetto di bosco e indica ambito comunale; maggiormente esposte al rischio di incen- PC indicandone le modalità di redazione, disposizioni finalizzate alla valorizzazione c) predisposizione e attuazione dei piani co- di di interfaccia”. approvazione e aggiornamento, attribui- della selvicoltura. munali e/o intercomunali di emergenza, sce ruoli e compiti a province e comuni. anche nelle forme di gestione associata Direttiva della Presidenza del Consiglio Istituisce l’albo regionale delle associazioni Direttiva del Presidente del Consiglio individuate ai sensi della legge regionale dei Ministri del 3 dicembre 2008, ineren- di volontariato di protezione civile, disciplina dei Ministri 27 febbraio 2004 (Gazzetta n. 12 del 2005; te gli indirizzi operativi per la gestione delle la formazione e il funzionamento dei gruppi Ufficiale N. 59 del 11 Marzo 2004): “Indi- d) attivazione dei primi soccorsi alla popola- emergenze. comunali. rizzi operativi per la gestione organizzativa e zione e degli interventi urgenti necessari funzionale del sistema di allertamento nazio- a fronteggiare l’emergenza; Revisione 2010 - Piano regionale AIB Decreto Legislativo 31 marzo 1998, nale e regionale per il rischio idrogeologico e) vigilanza sull’attuazione dei servizi urgenti 2008-2010 - approvata con delibera di n.112 (art.108). Attribuisce ai Comuni ed idraulico ai fini di protezione civile”. da parte delle strutture locali di protezio- Giunta Regionale 20/16 del 19/05/2010. diverse funzioni di Protezione Civile: attività ne civile; di previsione e prevenzione dei rischi, Direttiva regionale dell’Assessore f) utilizzo del volontariato di protezione civile, Prescrizioni regionali AIB approvate preparazione all’emergenza, Piani comunali Difesa dell’Ambiente del 27 marzo a livello comunale e/o intercomunale, sul- con delibera di Giunta Regionale 8/7 e/o intercomunali di emergenza, interventi 2006. Prima attuazione nella Regione la base degli indirizzi nazionali e regionali. del 23/02/2010. urgenti per fronteggiare l’emergenza e Autonoma della Sardegna della Direttiva del utilizzo del volontariato di protezione civile Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 comunale. febbraio 2004 recante “Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale, statale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile”. EM SOLUTIONS SRL • Corso Giuseppe Garibaldi, 44 - 08100 NUORO • www.em-solutions.it 4
COMUNE DI BUDONI PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE Capitolo A • Parte generale A.1 Assetto generale del territorio comunale A.2 Aspetti demografici A.3 Rischi connessi al territorio comunale EM SOLUTIONS SRL • Corso Giuseppe Garibaldi, 44 - 08100 NUORO • www.em-solutions.it 5
COMUNE DI BUDONI PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE A.1 Assetto generale del territorio comunale A.1.1 Caratteristiche topografiche e ambientali Il comune di Budoni, situato al confine Tutti questi centri risultano collegati con i Oltre al centro urbano la popolazione è dell’Ambiente per la pulizia del mare, i cui tra la Baronia e la Gallura e ricompreso capoluoghi di provincia di Olbia e Tortolì disseminata nelle 23 frazioni che ricopro- movimenti sono diretti dal Dipartimento all’interno della nuova provincia Olbia- dalla lunga e tortuosa SS125 (Orientale no, a macchia di leopardo, tutto il territorio Nazionale di Protezione Civile al pari dei Tempio; è stato costituito come Comune Sarda), a cui si affianca ora il percorso comunale (l’elenco, tratto da Wikipedia, Canadair. autonomo nel 1959. Precedentemente agevole e rettilineo della SS131bis su riporta tra parentesi la prevalenza lingui- rappresentava una frazione del Comune 4 corsie che permette di raggiungere stica): Agrustos (Gall.), Berruiles (Gall.), Località Distanza di Posada. comodamente Olbia, Nuoro, Cagliari e Birgalavò (Gall.), Limpiddu (Log.), Li Troni Tortolì Km 128 Budoni confina a nord con San Teodoro Sassari, nonché tutti i principali porti e (Gall.), Ludduì (Gall.), Lu Linnalvu (Gall.), Nuoro Km 66 (da cui dista 12 km), a ovest con il comu- aeroporti dell’Isola. Luttuni (Gall.), Lutturai (Gall.), Maiorca Olbia Km 36 ne di Torpè (14 km) e a sud con Posada Il Comune ha un’estensione territoriale di (Gall.), Malamurì (Gall.), Muriscuvò (Log.), Sassari Km 128 (10 km). 5.590 ha in parte distribuiti sulla fascia co- Nuditta (Gall.), Ottiolu (Gall.), San Gavino Cagiari Km 242 stiera, in parte in zona collinare ma sem- (Log.), San Lorenzo (Log.), San Pietro pre a diretto contatto visivo con il mare. (Gall.), San Silvestro (Gall.), S’Iscala Curiosamente da qualsiasi suo punto è (Log.), Solità (Log.), Strugas (Gall.), OLBIA possibile percepire tutta l’estensione del Tanaunella (Log.), Tamarispa (Log.). Se SASSARI BUDONI territorio comunale: esso è costituito da durante la stagione invernale si conta- una sorta di teatro naturale, delimitato a no 5000 residenti, grazie alla fortunata ovest da dolci colline ricoperte di mac- situazione morfologica e ambientale NUORO chia e di bosco e a est da uno splendi- nell’alta stagione si contano oltre 50.000 do mare a cui si accede da numerose presenze. Su questo fenomeno si fonda bellissime spiagge. gran parte dell’economia del paese, e ORISTANO Nella fascia compresa tra le colline e la delle criticità che ne derivano si è tenuto costa c’è la pianura alluvionale del Rio grande conto, dimensionandolo anche Budoni, che attraversa il territorio lam- per il periodo estivo. bendo il centro abitato e sfociando nei A nord è ubicato il porto di Ottiolu, suoi pressi. I terreni ubicati nei pressi del dedicato prevalentemente alla nautica fiume e della foce risultano in gran parte da diporto (455 posti) e dotato delle CAGLIARI bonificati, ma in caso di forti piogge pre- attrezzature essenziali quali il rifornimento sentano importanti criticità idrauliche i cui carburante e un cantiere nautico con effetti sono stati attentamente considerati travelift. In questo porto fa base l’unità nel piano. nautica convenzionata con il Ministero EM SOLUTIONS SRL • Corso Giuseppe Garibaldi, 44 - 08100 NUORO • www.em-solutions.it 6
COMUNE DI BUDONI PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE A.1.2 Caratteristiche della rete stradale L’abitato di Budoni è situato sulla SS Da quando è stata completata la SS 131bis (quattro corsie) che mette in 131bis il traffico veicolare di transito agevole comunicazione Olbia con non attraversa più il centro abitato di Nuoro, Cagliari e Sassari e che costitu- Budoni, e la SS 125 ha assunto il ruolo isce la via più rapida per raggiungere di collegamento delle frazioni costiere questo territorio. Resta in generale del comune di Budoni, coadiuvata in percorribile la vecchia SS 125 (Orienta- ciò dalle SP1 e SP24 e da una fitta rete le sarda), anche se i suoi ponti hanno di strade comunali e vicinali. dimostrato una particolare vulnerabilità La SS 131bis si immette nel territorio al rischio idrogeologico, entrando in di Budoni attraverso due tunnel stradali crisi nell’alluvione del 2009 e restando che filtrano il passaggio con i comuni ad oggi ancora parzialmente inagibili. di Posada a sud e San Teodoro a Nord. Per questa direttrice transita sia il traffico turistico di passaggio che il traffico merci proveniente da o desti- nato al porto di Olbia. In particolare molte delle merci perico- lose da e per la Sardegna transitano per questo tratto di strada e nei due tunnel. Di ciò si è tenuto conto nella redazione del piano e richiederà una particolare attenzione da parte del C.O.C. EM SOLUTIONS SRL • Corso Giuseppe Garibaldi, 44 - 08100 NUORO • www.em-solutions.it 7
COMUNE DI BUDONI PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE A.2 Aspetti demografici Popolazione residente: psicologico, come invece è prevedi- costiere, in particolare la dome- 4898 (anno 2009) bile possa essere per le persone al di nica, una grande concentrazione fuori della fascia di età specificata e di persone e automezzi, tale da Per quanto concerne la popolazione non autosufficienti. poter rientrare in una previsione di residente nelle singole località/frazioni rischio (si ritiene che lo scenario da del territorio comunale l’elenco aggior- Nel periodo di ferie estive si segnala considerare possa essere quello nato secondo i più recenti dati forniti un significativo aumento della popola- dell’incendio); dal servizio anagrafe del comune sono zione turistica. c) “residenziale” (riferito ai turisti che depositati presso la segreteria. dispongono di abitazione sul po- Il Comune di Budoni ha consolidato sto, anche temporaneamente): nel Il Comune provvede ad un suo aggior- nel corso degli anni la sua vocazione territorio sono circa 5000 le “abita- namento ogni 3 mesi. turistica, diventando una delle mete zioni non occupate” riconducibili preferite dei visitatori che scelgono la alle varie tipologie di seconda casa, Inoltre il numero degli abitanti oltre Sardegna. casa per vacanze, casa di campa- il 65° anno di età e quelli sotto il 15° Si possono individuare , in linea di gna, casa disponibile per locazio- anno e delle persone non autosuffi- massima, tre grandi settori del movi- ne, etc.. Anche in questo caso è cienti è depositato presso la stessa mento turistico: difficile quantificare in “presenze” il segreteria ed è a disposizione del a) “tradizionale” (quello che fa riferi- movimento turistico che certamen- Responsabile della Funzione 2: Sanità, mento alle strutture ricettive ufficiali te si traduce in numeri consistenti, Assistenza alla popolazione e assi- quali alberghi, campeggi, agritu- variabili nel corso dell’anno; mentre stenza veterinaria. rismi, affittacamere, bed & break- una parte di queste case è ascrivi- fast); bile alla tipologia “case sparse” (e Tale elenco è importante in quanto si b) “giornaliero” ( è un fenomeno vede presenze anche più scaglio- ritiene che, in caso di emergenza, i cit- prettamente balneare, che inizia nate nel tempo), le altre determina- tadini di età compresa tra i due estremi da maggio per poi intensificarsi nel no un consistente aumento della indicati, normalmente sani e ade- periodo estivo nei fine settimana, in popolazione nel periodo estivo nei guatamente preparati sotto il profilo particolare la domenica); è asso- centri abitati. dell’informazione e della conoscenza lutamente difficile quantificare tali degli eventi di possibile accadimento, presenze, che si misurano comun- siano di concreto aiuto nella gestione que nell’ordine delle migliaia. La della crisi, quanto meno, non neces- presenza di diversi accessi al mare sitano di supporto/aiuto, anche solo determina nelle diverse località EM SOLUTIONS SRL • Corso Giuseppe Garibaldi, 44 - 08100 NUORO • www.em-solutions.it 8
COMUNE DI BUDONI PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE A.3 Rischi connessi al territorio comunale I rischi per loro natura possono classi- Entrando nello specifico i rischi che ficarsi in due categorie: interessano il territorio comunale pos- sono essere riassunti in: • naturali, cioè non voluti e non deri- vanti dall’uomo; EVENTI DI ORIGINE NATURALE: • antropici o tecnologici, cioè derivanti • rischio idrogeologico (alluvioni/ dall’attività dell’uomo. esondazioni per fenomeni naturali, frane); • rischio legato ad eventi meteo- rologici di carattere eccezionale (siccità, temporali, forti venti e trom- be d’aria, ecc...); EVENTI DI ORIGINE ANTROPICA: • rischio incidenti a vie e sistemi di trasporto (trasporti su gomma di sostanze pericolose ecc...); • rischio incidenti a reti tecnolo- giche (acquedotti, elettrodotti con black-out elettrico etc…); • rischio incendi (boschivi, d’inter- faccia, urbani di vaste proporzioni etc…). EM SOLUTIONS SRL • Corso Giuseppe Garibaldi, 44 - 08100 NUORO • www.em-solutions.it 9
COMUNE DI BUDONI PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE A.3.1 Rischio idrogeologico A.3.1.1 Descrizione del rischio idrologico e geologico I rischi idrologico e geologico Per rischio geologico, invece, si Tra i fattori che, agendo su un pen- vengono normalmente trattati insieme, intende il rischio frane, ovvero il movi- dio vulnerabile, possono scatenare anche se non sono necessariamen- mento improvviso di masse limitate da un fenomeno franoso ci sono le forti te presenti contemporaneamente. Il una superficie ben definita di terreno o precipitazioni, le infiltrazioni d’acqua rischio idrologico si manifesta come di roccia costituenti un pendio, con di- nel terreno, l’attività sismica e molti altri alluvione e/o esondazione (dovuta a rezione verso il basso o verso l’esterno fattori ancora. fenomeni naturali), termini con i quali del pendio stesso. Il sistema di classi- si intende la tracimazione delle acque ficazione maggiormente utilizzato per (di fiumi, torrenti, canali, laghi naturali descrivere i movimenti franosi è quello o artificiali, rete fognaria, etc.) su aree proposto da Varnes, che si basa sul e terreni adiacenti, a seguito di forti tipo di movimento e, secondariamen- precipitazioni per intensità e per il per- te, sulla natura dei materiali coinvolti. durare del fenomeno nel tempo. Le frane per il tipo di movimento si L’alluvione/esondazione può verificarsi dividono in frane per crollo, frane per anche in seguito a fenomeni ester- ribaltamento, frane per scivolamento, ni alla meteorologia, per variazioni frane per espandimenti laterali e frane significative dello stato morfologico per colamento. di un corso d’acqua, per esempio come “effetto domino” di una frana o E’ molto importante conoscere i fattori come conseguenza di altri fenomeni: che concorrono alla genesi del feno- in questo caso si parla di esondazioni meno franoso, sia per scegliere corret- per fenomeni di sbarramento dovuti tamente gli interventi di stabilizzazione, a frane. Tra questi tipi di esondazioni, sia per prevenire adeguatamente attenzione particolare merita l’eson- ulteriori fenomeni di instabilità. Tra i dazione per cedimento di una diga, fattori predisponenti vi sono la natura ovvero l’inondazione per onda di piena e la struttura del suolo, la pendenza conseguente al cedimento di una dei versanti o l’inclinazione degli strati diga. costituenti il pendio. EM SOLUTIONS SRL • Corso Giuseppe Garibaldi, 44 - 08100 NUORO • www.em-solutions.it 10
COMUNE DI BUDONI PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE A.3.1 Rischio idrogeologico A.3.1.2 Il rischio idrologico e geologico sul territorio comunale L’abitato di Budoni e le sue frazioni Oltre all’intensificarsi dei fenomeni nel corso dell’anno non registrano un naturali la causa dei disagi recenti è numero elevato di presenze, ma nel da ricercare nella forte urbanizzazio- periodo estivo per il forte l’aumento ne della pianura alluvionale e nella della popolazione turistica la situazione realizzazione di infrastrutture importanti cambia. L’esperienza del settembre che hanno modificato il naturale de- 2009 insegna che i fenomeni mete- flusso delle acque superficiali, come rologici che in passato erano consi- la costruzione della nuova S.S. 131 a derati eccezionali, stanno diventando monte dell’abitato e il livellamento della sempre più frequenti e si presentano Via Nazionale, con il sollevamento del anche nei periodi in cui è ancora piano stradale in alcune sue parti. marcata la presenza dei turisti: oramai in ogni periodo dell’anno ogni evento Quello che è necessario rimarcare è climatico caratterizzato da abbondante che la maggior parte delle progettazio- precipitazione crea forte preoccupa- ni di questo tipo di interventi spesso zione e disagi. non sono accompagnate da adeguati studi geologici e idraulici, che consen- Negli ultimi anni l’aumento dell’inten- tirebbero di individuare preventivamen- sità delle precipitazioni ha decretato te eventuali aree di criticità idraulica l’inadeguatezza dei sistemi di difesa conseguente alla realizzazione delle idrogeologica, come canali di raccolta, opere. canali scolatori, scatolari, tubolari e ponti. EM SOLUTIONS SRL • Corso Giuseppe Garibaldi, 44 - 08100 NUORO • www.em-solutions.it 11
COMUNE DI BUDONI PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE A.3.2 Rischio eventi meteorologici eccezionali A.3.2.1 Descrizione del rischio meteorologico con carattere eccezionale Il rischio eventi meteorologici eccezionali è previsione, Il Dipartimento Nazionale della Protezio- nore alle quali si associano fenomeni di trasporto costituito dalla possibilità che, su una determinata ne Civile dispone di un proprio sistema di previsio- in massa, con l’innesco di fenomeni di tipo “de- porzione di territorio, si verifichino una serie di tipo- ne che emette un bollettino meteo giornaliero. bris flow” (colate detritiche torrentizie). logie diverse di fenomeni naturali di forte intensità Gli eventi meteorologici eccezionali non rappresen- collegati alle condizioni meteorologiche, quali preci- tano solamente un rischio diretto, ma sono fenome- Tra i rischi meteorologici si segnala anche il rischio pitazioni piovose intense di carattere temporalesco, ni che possono provocare l’insorgere di altri rischi di siccità, con conseguente carenza di disponibilità forti nevicate a bassa quota, formazione di trombe (alluvioni, frane, crolli, blocco della viabilità e della idrica per le popolazioni residenti. Questo rischio d’aria, grandinate, raffiche di vento, prolungati fornitura di energia, ecc...) per i quali rappresentano appare affrontabile con una adeguata programma- periodi di siccità, in grado di provocare danni alle cause ed effetti segnalatori e premonitori. zione degli interventi atti a migliorare la rete dei punti popolazioni, alle cose, all’ambiente. Pertanto, ai fini della protezione delle persone e di approvvigionamento, nonché a preservare l’intero delle cose, è di estrema importanza la loro segnala- sistema idrico che può rappresentare un bersaglio Si tratta di fenomeni caratterizzati da una breve zione tempestiva e circostanziata. di notevole importanza a causa di altri fenomeni ca- durata e da una particolare intensità, che costituisce Particolare attenzione dovrà essere posta anche lamitosi (alluvioni, inquinamenti delle falde, ecc...). il vero elemento di pericolosità di tali eventi. sulla diversa stagionalità degli eventi qui considerati. Gli eventi citati possono in teoria interessare l’intero territorio regionale o il solo territorio comunale. Le precipitazioni temporalesche, caratterizzate Va sottolineato che tutti questi fenomeni calamitosi da rapida formazione e da bruschi cambiamenti di potenziali sono funzione non solo della posizione intensità, accompagnate da fulmini e tuoni, si gene- geografica del territorio considerato, ma anche delle rano per lo più nel periodo estivo, in particolare nelle sue caratteristiche climatiche e della sua orografia, ore più calde della giornata. Le principali situazioni parametri questi ultimi che vanno a incidere notevol- di criticità, che si possono determinare a causa di mente sulla vulnerabilità territoriale. fenomeni temporaleschi, sono: Tutti questi eventi sono accomunati dalla loro natura • rigurgito della rete sotterranea di smaltimento del- previsiva. le acque piovane e di incapacità di smaltimento Le metodologie per la previsione del rischio me- da parte di canali e rii; teorologico sono ormai affermate: oltre ai normali • innesco di fenomeni di instabilità per saturazione sistemi di previsione meteorologica, che utilizzano e fluidificazione dei terreni della copertura superfi- satelliti meteo, stazioni di rilevamento a terra e in ciale; quota, nonché calcolatori per fornire i bollettini di • piene dei corsi d’acqua della rete idrografica mi- EM SOLUTIONS SRL • Corso Giuseppe Garibaldi, 44 - 08100 NUORO • www.em-solutions.it 12
COMUNE DI BUDONI PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE A.3.3 Rischio incidenti a vie e sistemi di trasporto Questo rischio può riguardare popola- Se da un lato quindi il “rischio tra- In linea generale, gli aspetti tecnico- zioni e cose durante la fase di utilizza- sporti” si caratterizza per la comples- operativi di gestione della prima zione di un’infrastruttura di trasporto sità delle componenti di rischio emergenza sul luogo di un incidente di (strada, ferrovia, parcheggio, piazzale, che possono manifestarsi disgiunta- vario tipo non si differenziano in manie- ecc.); oppure può riguardare popola- mente o congiuntamente nei confronti ra significativa, ad eccezione dei casi zioni e cose che, per la loro colloca- delle popolazioni e/o delle cose che relativi incidenti con rilascio di stanze zione sul territorio nelle città, nelle aree sono ad esso esposte dall’altro sono pericolose. rurali, ecc., possono essere interes- stati raggruppati in un’unica classe, sia Detto ciò è importante segnalare che sate da eventi incidentali e catastrofici perché non esistono di fatto normative le attività esistenti sul territorio comuna- derivanti dalla dispersione di merci cogenti che regolamentino questi set- le sono a carattere artigianale. pericolose trasportate, che coinvol- tori specifici di intervento, sia perché gono porzioni di territorio abitate o si tratta di emergenze che richiedo- Nel nostro caso sul territorio comunale utilizzate stabilmente o temporanea- no procedure e modalità operative si evidenzia la situazione di elevata mente dall’uomo per residenza, lavoro assimilabili, con la dovuta eccezione pericolosità derivante da un incidente od altro motivo. della differenza di alcune componenti nel tratto interessato della SS 131bis specifiche coinvolte (Superstrada, a un trasporto di sostanze chimiche o Strade Statali e regionali, ad esempio), radiattive. che in ogni caso interessano Enti terzi E’ stato redatto un adeguato modello con un ruolo ben definito e strettamen- d’intervento per evitare che il Comune te tecnico nella gestione dell’evento. si trovi impreparato di fronte a questa eventualità. Sono state affrontate le problematiche relative ad incidenti con presenza di sostanze pericolose, riferendosi a quanto può avvenire durante il loro trasporto agli stabilimenti industriali. EM SOLUTIONS SRL • Corso Giuseppe Garibaldi, 44 - 08100 NUORO • www.em-solutions.it 13
COMUNE DI BUDONI PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE A.3.4 Rischio incidenti a reti tecnologiche Con il termine rischio incidenti a reti Le reti tecnologiche sono tutti quei Il rischio atteso per i sistemi tecnologi- tecnologiche, ci si riferisce a tutte sistemi che attraversano linearmente ci consiste nel loro collasso, che può quelle problematiche che caratterizza- territori sia abitati che disabitati, e che presentarsi sotto forma di interruzione no le reti tecnologiche nelle attività di sono divenuti caratterizzanti soprattutto del rifornimento idrico, di black-out carattere antropico (attività produttive, delle aree urbanizzate. elettrico o informatico e delle teleco- distribuzione di energia e di servizi) e Regolando sempre più la vita uma- municazioni. che possono rappresentare una fonte na, da esse dipendono molte azioni di pericolo per l’uomo e per l’ambien- quotidiane ed i servizi di base offerti te. alla popolazione,come l’erogazione di acqua potabile, dell’energia elettrica, del gas per il riscaldamento e per le attività produttive. Sono divenute particolarmente importanti per la nostra società dell’informazione, la rete tele- fonica (fissa e mobile) e quella delle telecomunicazioni. EM SOLUTIONS SRL • Corso Giuseppe Garibaldi, 44 - 08100 NUORO • www.em-solutions.it 14
COMUNE DI BUDONI PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE A.3.4.1 Interruzione erogazione energia elettrica (Black-out elettrico) I sistemi elettrici dei paesi industrializ- Nei paesi industrializzati le cause più Diverso è invece il caso dei black-out zati sono stati soggetti negli ultimi anni frequenti della mancanza di alimen- che hanno origine da guasti o pertur- a profondi cambiamenti gestionali in tazione senza preavviso, sono da bazioni nella rete di trasmissione alcuni casi non accompagnati da ade- attribuirsi a guasti che hanno origine ad alta tensione, aventi come risulta- guati aggiornamenti degli impianti. nelle sotto-reti di distribuzione in to l’interruzione per un grande numero bassa e media tensione, cioè nelle di utenti, anche a notevole distanza dal Questo ha provocato nel corso degli porzioni di rete più vicine agli utenti luogo della perturbazione iniziale. anni una serie di numerosi disservizi finali. Tali eventi sono senz’altro meno fre- all’utenza che vengono comunemente quenti, questo perché la natura del denominati “Black-out” ossia interru- Le reti di distribuzione, in generale, sistema di trasmissione è caratterizza- zione dell’alimentazione elettrica. hanno configurazione radiale, il che ta dal fatto che sia progettato in modo comporta che la perdita di un colle- che, anche alla messa fuori servizio Per quanto concerne queste interru- gamento determini l’interruzione della di un componente (linea o impianto zione esse vengono generalmente fornitura alle utenze che sono alimen- di produzione), non corrisponde, in distinte in: tate a valle di esso. genere, interruzione della fornitura • Interruzioni con preavviso; all’utenza. • Interruzioni senza preavviso. Tali interruzioni hanno durata variabile, che dipende dal tempo necessario a Questa serie di reti elettriche di L’assenza del preavviso e la durata ripristinare il corretto funzionamento del centinaia di chilometri che ricoprono dell’interruzione sono, chiaramente, i collegamento elettrico, e sono caratte- con innumerevoli stazioni di trasfor- due aspetti del disservizio che interes- rizzate dal fatto che la loro estensione mazione ed impianti di produzione sano maggiormente l’utenza. è circoscritta agli utenti prossimi al il territorio, rendono però il sistema Per meglio spiegare questo tipo di punto di guasto. estremamente complesso, poiché rischio è però necessario dare delle le condizioni di funzionamento variano indicazioni circa le sue cause. in continuazione, a causa del cambia- mento delle richieste di carico, del- le condizioni ambientali, nonché della disponibilità degli impianti di produzione. EM SOLUTIONS SRL • Corso Giuseppe Garibaldi, 44 - 08100 NUORO • www.em-solutions.it 15
COMUNE DI BUDONI PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE A.3.5 Rischio incendi A.3.5.1 Definizione di aree di interfaccia Il rischio preso in considerazione è Il presente piano si focalizzata sugli c) fornire al responsabile di tali attività Di seguito si espone la metodologia relativo a situazioni di pericolo atteso incendi di interfaccia, per pianificare emergenziali un quadro chiaro ed generale per poter individuare le aree nelle aree di interfaccia. sia i possibili scenari di rischio deri- univoco dell’evolversi delle situa- a rischio incendi di interfaccia ed vanti da tale tipologia di incendi, sia il zioni al fine di poter perseguire una essere di supporto nell’individuazione Per interfaccia urbano-rurale si defi- corrispondente modello di intervento tempestiva e coordinata attivazione dei possibili scenari di evento sia in niscono quelle zone, aree o fasce, per fronteggiarne la pericolosità e con- e progressivo coinvolgimento di fase di pianificazione che in fase di nelle quali l’interconnessione tra trollarne le conseguenze sull’integrità tutte le componenti di protezione gestione dell’emergenza. strutture antropiche e aree naturali è della popolazione, dei beni e delle civile, istituzionalmente preposte e In generale è possibile distinguere tre molto stretta; cioè sono quei luoghi infrastrutture esposte. necessarie all’intervento; differenti configurazioni di contiguità e geografici dove il sistema urbano d) determinare sinergie e coordina- contatto tra aree con dominante pre- e quello rurale si incontrano ed Gli obiettivi specifici, così come dal mento tra le funzioni: senza vegetale ed aree antropizzate: interagiscono,così da considerarsi a “Manuale operativo per la predispo- 1. di controllo, contrasto e spegni- • interfaccia classica: frammistione rischio d’incendio di interfaccia, po- sizione di un piano comunale o inter- mento dell’incendio boschivo fra strutture ravvicinate tra loro e la tendo venire rapidamente in contatto comunale di protezione civile”, sono prioritariamente in capo al Corpo vegetazione (come ad esempio con la possibile propagazione di un quelli di definire ed accompagnare i Forestale della RAS; avviene nelle periferie dei centri incendio originato da vegetazione diversi soggetti coinvolti negli incendi 2. di pianificazione preventiva, con- urbani); combustibile. Tale incendio, infatti, di interfaccia per la predisposizione di trollo, contrasto e spegnimento • interfaccia mista: presenza di può avere origine sia in prossimità strumenti speditivi e procedure per: dell’incendio nelle strette vicinan- molte strutture isolate e sparse dell’insediamento (ad es. dovuto a) estendere fino alla scala comunale ze di strutture abitative, sociali ed nell’ambito di territorio ricoperto da all’abbruciamento di residui vegetali il sistema preposto alla previsione industriali, nonché di infrastrutture vegetazione combustibile; o all’accensione di fuochi durante della suscettività all’innesco e della strategiche e critiche, prioritaria- • interfaccia occlusa: zone con attività ricreative in parchi urbani e/o pericolosità degli incendi boschivi mente in capo al C.N.VV.F.; vegetazione combustibile limitate e periurbani, ecc.), sia come incendio ed al conseguente allertamento; 3. di Protezione Civile per la gestio- circondate da strutture prevalente- propriamente boschivo per poi inte- b) individuare e comunicare il mo- ne dell’emergenza in capo priori- mente urbane (come ad esempio ressare le zone di interfaccia. mento e le condizioni per cui tariamente all’autorità comunale, parchi o aree verdi o giardini nei l’incendio boschivo potrebbe ove nel caso, in stretto coordi- centri urbani). trasformarsi e/o manifestarsi quale namento con le altre autorità di incendio di interfaccia determinan- protezione civile ai diversi livelli do situazioni di rischio elevato, e territoriali. molto elevato, da affrontare come segue... emergenza di protezione civile; EM SOLUTIONS SRL • Corso Giuseppe Garibaldi, 44 - 08100 NUORO • www.em-solutions.it 16
COMUNE DI BUDONI PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE Per interfaccia in senso stretto si inten- Per valutare il rischio conseguente agli Per la perimetrazione delle predette de quindi una fascia di contiguità tra incendi di interfaccia è prioritariamente aree, rappresentate da insediamenti le strutture antropiche e la vegetazione necessario definire la pericolosità nella ed infrastrutture, sono individuate ad essa adiacente esposte al contatto porzione di territorio ritenuta potenzial- aggregazioni degli esposti finalizzate con i sopravvenienti fronti di fuoco. In mente interessata dai possibili eventi alla riduzione della discontinuità fra gli via di approssimazione la larghezza di calamitosi ed esterna al perimetro elementi presenti, raggruppando tutte tale fascia è stimabile tra i 25-50 metri della fascia di interfaccia in senso le strutture la cui distanza relativa non e comunque estremamente variabile stretto e la vulnerabilità degli esposti sia superiore a 50 metri. in considerazione delle caratteristi- presenti in tale fascia. Nel seguito la che fisiche del territorio, nonché della “fascia di interfaccia in senso stretto” È stata tracciata intorno a tali aree configurazione della tipologia degli sarà denominata di “interfaccia”. perimetrate una fascia di contorno insediamenti. (fascia perimetrale) di larghezza pari a Sulla cartografia resa disponibile dalla circa 200 m. Tra i diversi esposti particolare attenzio- Regione Autonoma della Sardegna ne andrà rivolta alle seguenti tipologie: (www.regione.sardegna.it), dal Corpo Tale fascia è stata utilizzata per la valu- • ospedali Forestale e di Vigilanza Ambientale tazione sia della pericolosità che delle • insediamenti abitativi (sia agglome- della Regione Sardegna (www.sarde- fasi di allerta da porre in essere, così rati che sparsi) gnaambiente.it/corpoforestale), dalla come successivamente descritto nelle • scuole cartografia disponibile presso gli uffici procedure di allertamento. • insediamenti produttivi ed impianti del Comune di Budoni (http://www.co- industriali particolarmente critici; mune.budoni.ot.it) sono individuate le • luoghi di ritrovo (stadi, teatri, aree aree antropizzate considerate interne picnic, luoghi di balneazione) al perimetro dell’interfaccia. • infrastrutture ed opere relative alla viabilità ed ai servizi essenziali e strategici. EM SOLUTIONS SRL • Corso Giuseppe Garibaldi, 44 - 08100 NUORO • www.em-solutions.it 17
COMUNE DI BUDONI PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE A.3.5 Rischio incendi A.3.5.2 Il rischio incendi di interfaccia sul territorio comunale Nel luglio del 2009 il territorio del Comune di Budoni è stato interessato da un vasto incendio che ha reso ne- cessario lo sgombero di intere frazioni. Infatti se il pericolo è ridotto nel centro abitato vero e proprio, è invece molto alto nelle frazioni e nelle case sparse nell’agro. In particolare nel piano è tenuto conto di quei fabbricati che insistono nelle zone boscate, la cui evacuazione potrebbe essere estre- mamente difficoltosa. EM SOLUTIONS SRL • Corso Giuseppe Garibaldi, 44 - 08100 NUORO • www.em-solutions.it 18
COMUNE DI BUDONI PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE A.3.5 Rischio incendi A.3.5.3 Individuazione degli scenari Il Comitato Comunale di protezione Se si distinguono differenze nelle Sarà cura del Sindaco e del Respon- civile ha individuato alcuni scenari in percorrenze e nel numero e qualità di sabile della Funzione di Supporto base all’esperienza degli anni scorsi in esposti interessati, tutte le procedure n°1 sollecitare e verificare le azioni di cui il fuoco ha effettivamente lambito consistono nell’evacuare la popolazio- mitigazione del rischio nelle zone di le prime case del centro abitato. Sulla ne dalla fascia di interfaccia minac- interfaccia, quali la PULIZIA dei cortili e base di queste considerazioni sono ciata dall’incendio, nel trasferirla nelle dei terreni circostanti le abitazioni e le stati esaminati tre scenari e su questi aree di attesa individuate in cui viene strade da arbusti, erbacce e materiale sono state elaborate le procedure accolta, censita e indirizzata all’oppor- infiammabile di qualsiasi natura, oltre operative (vedi tavole allegate). tuna struttura di accoglienza. ovviamente ad evitare la sosta delle Per ogni porzione del territorio è stata Considerando che il rischio esaminato autovetture in prossimità delle piante. redatta la cartografia di base per la co- ha uno sviluppo temporale limitato e struzione di ulteriori eventuali scenari, si esaurisce nel volgere di ore, salvo anche in tempo reale. sviluppi eccezionali, e consideran- do la piccola dimensione del centro abitato caratterizzato da una fitta rete di legami familiari, solo una piccola percentuale della popolazione occu- perà le strutture di accoglienza che comunque dovranno essere allestite e garantite. EM SOLUTIONS SRL • Corso Giuseppe Garibaldi, 44 - 08100 NUORO • www.em-solutions.it 19
COMUNE DI BUDONI PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE Capitolo B • Lineamenti della pianificazione B.1 Obiettivi della pianificazione B.2 Lineamenti organizzativi B.3 Livelli di allerta e fasi operative B.4 Sistemi di allertamento B.5 Le Aree di emergenza B.6 L’informazione alla popolazione B.7 Le esercitazioni B.8 L’aggiornamento del Piano EM SOLUTIONS SRL • Corso Giuseppe Garibaldi, 44 - 08100 NUORO • www.em-solutions.it 20
COMUNE DI BUDONI PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE B.1 Obiettivi della pianificazione Gli obiettivi della pianificazione sono • dà immediata comunicazione, delle • all’adozione di tutti i provvedimenti, quelli che il Sindaco, in qualità di azione intraprese, al Prefetto e alla compresi quelli atti a fronteggiare Autorità di protezione civile (art.15 Provincia; l’emergenza e quelli necessari ad assi- L.225/92), deve conseguire garanten- • informa la popolazione in ordine curare i primi soccorsi in caso di eventi do una prima ed immediata risposta all’evento calamitoso; calamitosi in ambito comunale; all’evento atteso. • quando l’evento non possa es- • all’adozione, secondo gli indirizzi regio- Il Sindaco per l’espletamento delle sere fronteggiato con le risorse a nali e sulla base del piano provinciale, proprie funzioni si avvale della struttura disposizione del Comune, chiede dei piani comunali e/o intercomunali comunale di protezione civile. l’intervento di altre forze e strutture di protezione civile, anche nelle forme alla Provincia e alla Regione, la quale associative e di cooperazione previste Il ruolo e le competenze del Sin- adotta i provvedimenti di competen- dalla legge 8 giugno 1990, n.142 e la daco sono disciplinate dalle leggi za coordinandoli con quelli adottati cura della loro attuazione; dello Stato e dalle leggi regionali. dal sindaco stesso. • all’attivazione dei primi soccorsi alla Il sindaco, quindi è l’autorità respon- popolazione e degli interventi urgenti Obiettivo prioritario del Sindaco è sabile, in emergenza, della gestione necessari a fronteggiare l’emergenza; la salvaguardia della popolazione dei soccorsi sul territorio comunale, • alla vigilanza sull’attuazione, da parte e la tutela del proprio territorio: egli in raccordo con il prefetto, ed ha il delle strutture locali di protezione civile, è il primo soggetto, componente del compito di coordinare l’impiego di dei servizi urgenti; Servizio Nazionale della Protezione tutte le risorse convenute in loco. • all’impiego del volontariato di protezione Civile, ad essere chiamato ad operare civile a livello comunale e/o intercomu- al verificarsi di un evento calamitoso. Il decreto legislativo 31 marzo 1998, nale, anche tramite la costituzione di n.112, che conferisce funzioni e gruppi comunali e intercomunali. Il sindaco, al momento dell’emergenza compiti amministrativi dello stato alle in ambito comunale: regioni ed agli enti locali, in attuazione E’ inoltre competenza del Sindaco e • acquisisce informazioni dettagliate del capo I della legge 15 marzo 1997, quindi della Struttura Comunale di Pro- sull’evento (sua natura ed esten- n.59, specifica ed integra le com- tezione Civile, in quanto sua struttura sione, località interessate, entità dei petenze del Sindaco attribuendogli operativa, provvedere all’informazione danni, ecc.); funzioni relative: della popolazione su situazioni di peri- • assume la direzione e il coordina- • all’attuazione, in ambito comunale, delle colo per calamità naturali. mento dei servizi di soccorso, di attività di previsione e degli interventi di assistenza alle popolazioni colpite e prevenzione dei rischi, stabilite dai pro- provvede agli interventi necessari; grammi, dai piani regionali e provinciali; EM SOLUTIONS SRL • Corso Giuseppe Garibaldi, 44 - 08100 NUORO • www.em-solutions.it 21
COMUNE DI BUDONI PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE B.2 Lineamenti organizzativi Nel territorio del Comune di Budoni è La struttura ha, tra le sue funzioni, il stata istituita con decreto del Sindaco compito di: la Struttura Comunale di Protezione Civile la cui sede è stata individuata 1) predisporre e aggiornare il piano 8) attivare un’efficace attività di presso il municipio. comunale di protezione civile in ar- formazione e addestramento per i monia con piani nazionali, regionali volontari che prestano la loro opera La struttura Comunale di protezione ed intercomunali; nell’ambito del servizio comunale civile è presieduta dal Sindaco ed è 2) elaborare i modelli di intervento per volontario di protezione civile; composta da tutte le strutture operati- il soccorso alla popolazione e per il 9) attivare iniziative di formazione e ve, gli organi, le funzioni di supporto e rapido ripristino dei servizi pubblici; aggiornamento per la popolazio- da tutto il personale operativo dell’Ente 3) allestire una sala operativa per la ne e per il personale comunale e del Volontariato che vengono mobi- raccolta delle informazioni e dei coinvolto a vario titolo nelle attività litati secondo le programmazioni e le dati di rilevamento, dotata di ade- di protezione civile; pianificazioni comunali per le seguenti guati sistemi informativi e apparec- attività: chiature ricetrasmittenti; Le suddette attività e/o interventi 4) acquisire attrezzature, mezzi e ma- di protezione civile si svolgono in • PREVENZIONE teriali di soccorso e di assistenza ambito comunale secondo le mo- per il pronto intervento; dalità stabilite dalle deliberazioni • PREVISIONE 5) adottare tutti i provvedimenti, della Giunta Comunale. compresi quelli relativi alla prepa- • GESTIONE DELL’EMERGENZA razione all’emergenza, necessari ad assicurare i primi soccorsi in • RIPRISTINO DELLE NORMALI caso di eventi calamitosi in ambito CONDIZIONI DI VITA comunale; 6) attivare i primi soccorsi alla popola- zione e gli interventi urgenti neces- sari a fronteggiare l’emergenza; 7) attivare il volontariato di protezione civile a livello comunale e/o inter- comunale, sulla base degli indirizzi nazionali e regionali; EM SOLUTIONS SRL • Corso Giuseppe Garibaldi, 44 - 08100 NUORO • www.em-solutions.it 22
COMUNE DI BUDONI PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE B.2.1 La struttura Comunale di Protezione Civile La Struttura Comunale di Protezione Il modello organizzativo della struttura Civile del Comune di Lodè è stata comunale può essere così schema- articolata nei seguenti organi attraverso tizzato: decreti del Sindaco: 1) COMITATO COMUNALE DI SINDACO PROTEZIONE CIVILE 2) CENTRO OPERATIVO COMITATO COMUNALE CENTRO OPERATIVO COMUNALE (C.O.C) DI PROTEZIONE CIVILE COMUNALE (C.O.C.) Attività Attività • Pianificazione; • Gestione emergenza; • Aggiornamento; • Gestione del ritorno alla • Definizione acquisti; normalità. • Individuazione misure di prevenzione del rischio. EMERGENZA ORDINARIA ATTENZIONE EM SOLUTIONS SRL • Corso Giuseppe Garibaldi, 44 - 08100 NUORO • www.em-solutions.it 23
COMUNE DI BUDONI PIANO DI PROTEZIONE CIVILE • RELAZIONE GENERALE B.2.1.1 Il Comitato Comunale di Protezione Civile Il Comitato Comunale di protezione Il Comitato comunale di protezione civile è un’organo consultivo che ha il civile sovrintende e coordina i servizi compito di formulare proposte, attività e le attività di protezione civile, nell’am- di studio e consulenze su diversi bito delle competenze assegnate al aspetti della gestione del territorio e Comune dalla normativa vigente. della pubblica incolumità, con partico- lare riferimento alle attività di prevenzio- In particolare ad esso sono attribuiti i ne e previsione. seguenti compiti: Del Comitato fanno parte, oltre al Sin- a) sovrintende all’acquisizione dei dati e) promuove ed incentiva le daco Pietro Brundu: e informazioni per la formazione iniziative idonee alla formazione e/o aggiornamento del piano di una moderna coscienza di 1) Il Referente Comunale di Protezione comunale di protezione civile ed alla protezione civile, specialmente nei Civile, Luciano Tuvoni predisposizione della mappa dei riguardi degli alunni della scuola 2) il responsabile dell’Ufficio tecnico rischi; dell’obbligo; comunale geom Massimo b) sovrintende alla formazione f) elabora le procedure per allertare Maccioni; degli elenchi e/o inventari delle la popolazione nelle situazioni di 3) il coordinatore del C.O.C. Giovanni risorse disponibili, nonché al loro emergenza o di rischio emergente, Murgia; aggiornamento; nel rispetto delle disposizioni 4) i responsabili delle funzioni di c) sovrintende alla gestione dell’ufficio emanate dagli altri organi di supporto; di protezione civile ed alle attività protezione civile. 5) i referenti di zona; di formazione e addestramento 6) il comandante della Polizia del gruppo comunale volontario di Municipale Paolo Giovanni Golme; protezione civile; 7) Il referente del gruppo comunale di d) sovrintende alla fornitura e agli Protezione Civile Giovanni Mesina. acquisti di mezzi e materiali di 8) I rappresentanti delle associazioni di protezione civile, esercitando il volontariato e dei Baracelli. controllo periodico dei materiali 9) altri soggetti che il Sindaco e delle attrezzature costituenti la riterrà d’invitare di volta in volta o dotazione del servizio; stabilmente alle sedute. EM SOLUTIONS SRL • Corso Giuseppe Garibaldi, 44 - 08100 NUORO • www.em-solutions.it 24
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