Piano dell'Offerta Formativa a. s. 2018/2019 - istituto comprensivo ...
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2 INDICE Contatti………………………………………………………………………………….…………….……….. pag. 3 Orario sportello di segreteria………………………………………………..…………...……….. pag. 4 Organi Collegiali……………………………………………………………………..…………….………. pag. 5/6 Rapporti e collaborazioni con gli enti esterni e il territorio….….………………… pag. 7 Azienda Sociale: Servizio psicopedagogico………………………….……………………. pag. 7 Calendario Scolastico…………………………………………………….……………………………. pag. 8 Analisi della situazione del territorio…………………………………………………………… pag. 8 Organizzazione dell’Istituto: funzionigramma………………….….……………….…….. pag. 9/12 Istituto Comprensivo di Porlezza………………………………..………………………………. pag.13 Comuni con scuole……………………………………………………….…..…………………………. pag. 13 Comuni senza scuole………………………………………………….………………………………… pag. 17/21 Le scuole d’infanzia…………………………………………………….………………………………… pag. 21/25 Le scuole primarie……………………………………………………….……………………………….. pag. 26/31 Le scuole secondarie………………………………………………….…………………………………. pag. 32/33 Il Piano dell’Offerta Formativa……………………………………………………………………. pag. 34 Progetti di Istituto…………………………………………………………....…………………………… pag. 34/41 Circolari-Piani-Linee guida-Atti……………………………………..………………..……………. pag. 42/60 Attività di formazione dell’Istituto ………………………………………………………………… pag 60/61 Nucleo di autovalutazione……………….…………………………..…………………………..….. pag.62/70 Verso una scuola inclusiva………………………………………………………………………..……..pag. 71/76
3 Contatti Dirigente scolastico : Dott.ssa Simona Convenga dirigente@comprensivoporlezza.gov.it Il Dirigente riceve su appuntamento: al numero +39 0344 61198 DSGA :Dott.ssa Antonella Travella direttore@comprensivoporlezza.gov.it Segreteria Scolastica segreteria@comprensivoporlezza.gov.it Segreteria Scolastica (e-mail Ministeriali) COIC815009@istruzione.it COIC815009@pec.istruzione.it Telefono segreteria: + 39 0344 61198 Fax segreteria: + 39 0344 604168 Sito d'Istituto: www.comprensivoporlezza.gov.it
4 ORARIO SPORTELLO La Segreteria si trova presso la Scuola Secondaria di primo grado di Porlezza Via per Osteno 7, 22018, Porlezza, Como Apertura al pubblico della segreteria: LUNEDI' MARTEDI' MERCOLEDI' GIOVEDI' VENERDI' SABATO 8.00 - 8.30 8.00 - 8.30 8.00 - 8.30 8.00 - 8.30 8.00 - 8.30 10.00 - 12.00 11.00 - 14.00 11.00 - 14.00 11.00 - 14.00 11.00 - 14.00 11.00 - 14.00
5 ORGANI COLLEGIALI Nell’Istituto operano i seguenti Organi Collegiali: Consiglio d’Istituto Collegio dei Docenti Consigli di Intersezione (scuola dell’Infanzia) Consigli di Interclasse (scuola Primaria) Consigli di Classe (scuola Secondaria di primo grado) Consiglio d’Istituto Il Consiglio d’Istituto è organo collegiale di governo e in quanto tale esercita le funzioni di indirizzo politico- amministrativo, definendo gli obiettivi e i programmi da attuare e verificando la rispondenza dei risultati dell’attività amministrativa e della gestione agli indirizzi impartiti (Decreto n°44 del 2001). Ne fanno parte, oltre al Dirigente, i rappresentanti degli insegnanti, dei genitori e del personale ATA eletti. Fatte salve le competenze del Collegio Docenti, dei consigli di Sezione/Interclasse/Classe, il Consiglio di Istituto ha potere deliberante riguardo a: Approvazione P.O.F. Adozione del regolamento d’Istituto Acquisto, rinnovo e conservazione di attrezzature e sussidi didattici Adattamento del calendario scolastico alle specifiche esigenze territoriali Criteri generali per la programmazione educativa Criteri generali per le attività quali visite e viaggi d’istruzione Partecipazione dell’Istituto ad attività culturali, sportive e ricreative di particolare Interesse educativo approvazione piano annuale finanziario Nell’ambito del Consiglio d’Istituto viene eletta la Giunta esecutiva che presenta il programma finanziario annuale, prepara i lavori del Consiglio e cura l’attuazione delle delibere.
6 Consigli di sezione/interclasse o classe Sono composti dai docenti della sezione (scuola dell’Infanzia) o del plesso (scuola Primaria) e da un rappresentante dei genitori per ogni sezione o classe, per la Scuola Secondaria di Primo Grado dai docenti della classe e da un massimo di 4 genitori per classe. Essi formulano al Collegio Docenti proposte riguardo all’azione educativa e didattica, ad iniziative di sperimentazione e alle visite guidate. Verificano l’andamento didattico complessivo e propongono gli eventuali adeguamenti, per migliorare il programma di lavoro. I Consigli di Interclasse e di Classe esprimono parere riguardo l’adozione dei libri di testo. Collegio dei docenti È composto da tutti i docenti dell’Istituto ed è presieduto dal Dirigente scolastico. Delibera riguardo a: - progettazione educativa, per adeguare le indicazioni per il curricolo alle specifiche esigenze del territorio in riferimento all’autonomia scolastica - aggregazione per ambiti disciplinari e ripartizione del tempo da assegnare ai diversi ambiti (scuola primaria vedi tempi minimi e massimi delle discipline) - progetti per l’arricchimento dell’offerta formativa - adozione dei libri di testo - iniziative di aggiornamento dei docenti Formula proposte al Dirigente Scolastico riguardo: - formazione e composizione delle classi e assegnazione ad esse dei docenti - formulazione dell’orario delle lezioni e delle altre attività scolastiche, tenendo conto dei criteri generali indicati dal Consiglio di Istituto - valutazione periodica dell’andamento didattico complessivo, per verificare l’efficacia e, se necessario, proposta opportune modifiche per il miglioramento dell’attività scolastica. Per garantire l’efficienza e l’adeguato impiego delle risorse dell’Istituto, il collegio si articola in commissioni di lavoro, con il compito di promuovere, organizzare e valutare le attività dell’Istituto. Il Collegio dei Docenti ha deliberato di assegnare ad alcuni insegnanti “le funzioni strumentali”. I docenti designati avranno il compito di individuare modalità di analisi, di progettazione, di raccordo, di verifica, inerenti alcuni obiettivi ritenuti particolarmente significativi.
7 RAPPORTI E COLLABORAZIONE CON GLI ENTI ESTERNI E IL TERRITORIO Al fine di agevolare gli alunni ad integrarsi nel proprio tessuto sociale, la scuola si avvale delle risorse del territorio, favorendo la collaborazione con servizi e associazioni: Comuni Amministrazioni Comunali Azienda sociale centro Lario e Valli (ex Ufficio di Piano) ASL o altri enti sanitari accreditati Comunità Montane Parrocchie, oratori Associazioni Culturali Biblioteche Associazioni sportive Pro loco Cooperative sociali Associazioni di volontariato AZIENDA SOCIALE CENTRO LARIO E VALLI Attività del servizio psicopedagogico Scuole dell’infanzia e scuole primarie • Osservazioni sul gruppo classe • Screening per l’individuazione di eventuali indicatori precoci di disturbi dell’apprendimento • Consulenza per consigli di classe e GLI. • Laboratori tematici • Sportello di ascolto per genitori e insegnanti Scuole secondarie • Osservazione sul gruppo classe • Laboratorio di presentazione dei servizi psico-educativi e di continuità • Laboratori tematici • Attività per l’orientamento scolastico • Sportello di ascolto • Consulenza consigli di classe e GLI
8 Calendario scolastico Data inizio lezioni: mercoledì 05 settembre 2018 scuole dell’infanzia mercoledì 12 settembre 2018 scuole primarie e secondarie di 1° grado. Data termine lezioni: venerdì 07 GIUGNO 2019 scuole primarie e secondaria di 1° grado venerdì 28 GIUGNO 2019 scuole dell'infanzia Le lezioni saranno sospese, come da Calendario Regionale e su delibera del C.d.I., nei seguenti giorni - giovedì 1 novembre 2018 Festa di Ognissanti - venerdì 2 novembre 2018 Delibera Consiglio di Istituto - sabato 8 dicembre 2018 Festa dell’Immacolata - da domenica 23 dicembre 2018 a domenica 06 gennaio 2019 Vacanze Natalizie - da venerdì 08 marzo 2019 a sabato 09 marzo 2019 Carnevale Ambrosiano - da giovedì 18 aprile 2019 a martedì 23 aprile 2019 Vacanze Pasquali - mercoledì 24 aprile 2019 Delibera Consiglio di Istituto - giovedì 25 aprile 2019 Anniversario Liberazione - venerdì 26 aprile 2019 Delibera Consiglio di Istituto - mercoledì 1 maggio 2019 Festa del Lavoro - mercoledì 8 maggio 2019 Santo Patrono scuole Porlezza -) Analisi della situazione del territorio Il territorio sul quale insiste l'Istituto comprensivo, costituito di 13 scuole, collocate in 10 edifici, nell'ambito di 10 Comuni, si presenta sotto il profilo socio culturale caratterizzato dalla presenza di una rilevante condivisione di valori tradizionali, legati al lavoro, alla famiglia, al riconoscimento della scuola. Alto il tasso di associazionismo privato, forti le comunità montane caratterizzate da integrità e coesione sociale. La presenza di un dirigente stabile favorisce la progettualità educativa di ampio raggio con il coinvolgimento dei comitati delle famiglie e dei territori (rappresentati ampiamente nel Consiglio di Istituto). La relazione con le Amministrazioni comunali è basata su la leale collaborazione tra istituzioni. Il territorio dell'Istituto Comprensivo di Porlezza si caratterizza per una forte presenza migratoria sia di lungo periodo (anni 50/60) sia di recente flusso. L'orientamento lavorativo è nella quasi totalità rivolto alla vicinissima Svizzera con un frontalierato*******. elevato che ha determinato una caratterizzazione socio economica non sempre positiva, a tratti condizionante dello sviluppo socio culturale: disponibilità di denaro (al cambio valutario favorevole) e pendolarismo accentuato hanno contratto in misura considerevole le aspettative e l'impegno e la curiosità culturale. Il tessuto economico locale si caratterizza oggi per una massiccia presenza di attività turistiche e artigianato di servizi. Presente anche lavoro sommerso.
9 FUNZIONIGRAMMA ANNO SCOLASTICO 2018/2019 DIRIGENTE SCOLASTICO dott.ssa Simona Convenga DSGA dott.ssa Antonella Travella dott.ssa Lucia Immacolata COLLABORATORE VICARIO DEL DIRIGENTE Romano prof. Sergio Battaglia (con delega organizzativa) COLLABORATORI DEL DIRIGENTE prof.ssa Donata Mastrofrancesco (con delega didattica) COLLABORATORE PER LA SCUOLA prof. Oriella Marmori DELL’INFANZIA (con delega) REFERENTI DI PLESSO Maria Grazia Sala Infanzia - Valsolda Franca Satraniti Infanzia - Corrido Alice Scagliusi- Infanzia - Porlezza Aurora Locatelli Graziana Capra Infanzia – Piano Porlezza Simona Rossi Infanzia – S. Bartolomeo V.C. Cristina Lonati Primaria - Porlezza Federica Mariani Primaria - Valsolda Annalisa Curti Primaria - Carlazzo Maria Grazia Puliafico Primaria – S.Pietro Sovera Marina Saladino Primaria - Corrido Sergio Battaglia Secondaria - Porlezza Donata Mastrofrancesco Secondaria - Porlezza Stefania Bugna Secondaria – S.Bartolomeo V.C. PRESIDENTE CONSIGLIO D’ISTITUTO Katia Parravicini COMITATO DI AUTOVALUTAZIONE: GRUPPO DI COORDINAMENTO DIDATTICO REFERENTE INVALSI dott.ssa Lucia Immacolata Romano REFERENTE SERVIZI SOCIALI
10 STESURA ORARI SCUOLA SECONDARIA prof.ssa Donata Mastrofrancesco prof. Simone Pichierri prof.ssa Tita Bagalà 1A prof. Angelo Chiafari 2A prof.ssa Orsola Tel 3A prof.ssa Luisa Garofalo 1B prof.ssa Cristina Ghielmetti 2B prof. Antonino Muscatello 3B prof. Simone Pichierri 1C prof.ssa Antonella Pellino 2C prof. Daniele Mangiapane 3C COORDINATORI DEI CONSIGLI DI prof. Sergio Battaglia 1D CLASSE prof.ssa Francesca Marino 2D prof. Roberto Iemma 3D prof. Giancarlo Librici 1E prof.ssa Cuomo 2E prof.ssa Roberta Mosca 3E 1A prof.ssa Stefania Bugna S.B. 2A prof.ssa Sara Maurizi S.B. 3A prof. Leonardo Bumbaca S.B. FUNZIONI STRUMENTALI AREA1 Prof.ssa Tita BAGALA’ (FUNZIONE STRUMENTALE) - CONTINUITA’ E CURRICOLO prof.ssa Oriella MARMORI (FUNZIONE GRUPPO DI LAVORO: STRUMENTALE) continuità e curricolo Prof.ssa Cristina GHIELMETTI GRUPPO DI LAVORO: PTOF- PDM-RAV prof.ssa Stefania BUGNA Prof.ssa Marianna GIGLIO prof.ssa Roberta MOSCA prof. Massimo SPINGOLA Prof. Angelo CHIAFARI
11 AREA2-INCLUSIONE PROF. MICHAEL DE LORENZI (FUNZIONE STRUMENTALE) Prof.ssa Gervasini Prof.ssa Manzini ( G.L.I. ) Prof.ssa Zuccoli Coordinatori di Classe della Secondaria Docenti di Sostegno Referenti di Plesso Scuola Primaria e Infanzia Dipartimento di Sostegno AREA3-ORIENTAMENTO Prof.ssa Cristina GHIELMETTI (FUNZIONE STRUMENTALE) GRUPPO DI LAVORO: orientamento Prof.ssa Tita BAGALA’ Prof. Angelo CHIAFARI Coordinatori Referenti di Plesso AREA4- Prof.ssa Tamara SGARILLA INTERNAZIONALIZZAZIONE Prof.ssa Jennifer BUGNA GRUPPO DI LAVORO Prof. Daniele MANGIAPANE TUTOR ANNO DI PROVA ORDINE di SCUOLA DOCENTI NEOIMMESSI DOCENTI TUTOR CAVALLINI GIORDANO INFANZIA CARESE GIBILARO NICOLOSI GIBILARO ROSSINI ROMANO DATTOLI GRIGO PRIMARIA DE GIORGI GRIGO FAVERIO ROMANO VENTURA ROMANO MANGANARO SGARILLA MANGIAPANE BUGNA S. SECONDARIA MOSCA BAGALA’ MUSCATELLO GHIELMETTI
12 ONDEI PICHIERRI SPINGOLA TEL GIGLIO GHIELMETTI MANZOLINI GRASSO REFERENTE ALUNNI STRANIERI -DA NOMINARE- REFERENTE ALUNNI ADOTTIVI -DA NOMINARE- REFERENTE DI INFORMATICA ATTILIO SELVA REFERENTE SITO WEB LEONARDO BUMBACA REFERENTE CENTRO SCOLASTICO SIMONE PICHIERRI SPORTIVO REFERENTI AULA 3.0 MASSIMO SPINGOLA MARIANNA GIGLIO ATTILIO SELVA REFERENTI VIAGGI E GITE SERGIO BATTAGLIA NINO MUSCATELLO
13 ISTITUTO COMPRENSIVO DI PORLEZZA L'Istituto Comprensivo Statale di Porlezza è nato il 1° settembre 2000 come risultato dell'accorpamento della Scuola Media Statale "Guglielmo Della Porta" di Porlezza con il Circolo Didattico di Carlazzo. Tale forma di verticalizzazione ha permesso di sperimentare modelli di autonomia organizzativa e didattica, dando vita ad una nuova progettualità. Dal settembre 2000 fanno parte dell'Istituto Comprensivo le seguenti istituzioni educative: 1. Scuola dell'Infanzia (plessi di Piano Porlezza e S. Bartolomeo Val Cavargna) 2. Scuola Primaria (plessi di S. Pietro Sovera, Carlazzo e S. Bartolomeo Val Cavargna) 3. Scuola Secondaria di I grado (sede centrale di Porlezza e sezione di S. Bartolomeo Val Cavargna). Dal settembre 2012 la Direzione Didattica di Porlezza è stata accorpata con l'Istituto Comprensivo, dando vita ad una istituzione con più di 1200 alunni, distribuiti su tredici plessi scolastici. Attualmente fanno parte dell’ICS Porlezza anche: 1. i plessi di Corrido, Porlezza e Valsolda (Scuola dell'Infanzia) 2. i plessi di Corrido, Porlezza e Valsolda (Scuola Primaria) COMUNI CON SCUOLE PORLEZZA Adagiata sulle sponde del lago di Lugano, Porlezza è una rinomata meta turistica, soprattutto nella stagione estiva; è tuttavia molto frequentata anche in primavera e in autunno, stagioni nelle quali la cornice naturale delle Prealpi si riempie dei colori della ricca flora locale. Oltre al centro principale, compongono il Comune di Porlezza le frazioni di Tavordo, Begna, Agria e Cima; quest'ultimo, pittoresco borgo, si trova lungo la sponda settentrionale del Ceresio, lungo la statale che conduce al limitrofo comune di Valsolda. Di notevole interesse storico, la frazione di Cima ha mantenuto una tipica struttura medievale, con resti di antiche mura e fortificazioni; viene ricordata inoltre per la partigiana Bianchi Livia Bruna alla quale è intitolata la scuola primaria. A pochi chilometri dal paese, in direzione di Menaggio, è situato il Lago di Piano, riserva naturale e sito di importanza comunitaria dell'Unione Europea, mentre, andando verso la Val d'Intelvi, di rilevanza naturalistica sono anche le grotte di Rescia, ricche di suggestive stalattiti e stalagmiti, e il famoso orrido di Osteno (una profonda gola scavata da un corso d'acqua). I primi abitanti di queste zone furono i Gauni, i quali battezzarono le rive del lago denominandole Gaune sponde. Porlezza, nell'antichità, è indicata con Porletia, spesso Prolectia e Proletia o Portus Laetitiae, toponimo che indicava l'antico porto. Nel X secolo Porlezza, fino ad allora feudo dei marchesi di Lecco, passò sotto il controllo dell'Arcivescovo di Milano. Durante la guerra tra Milano e Como (1117-1127) fu una piazzaforte milanese e, dopo la sconfitta della città lariana, rimase parte del contado di Milano. Tale compartimentazione amministrativa sopravvisse per secoli, fino alle riforme illuministe dell'imperatore Giuseppe II; nel 1786 il comune del Ceresio fu incluso nella provincia di Como e il 13 maggio 1801 il governo della Repubblica Italiana deliberò la definitiva annessione di Porlezza alla provincia comasca. Dal punto di vista religioso, tuttavia, Porlezza rimase - e così è tuttora - sotto la Diocesi di Milano. Sul territorio comunale sono presenti alcune chiese, tra cui la chiesa prepositurale di San Vittore, la chiesetta di San Rocco, l’oratorio di San Maurizio martire; esempio quest’ultimo di architettura romanica
14 comacina dei secoli XI e XII, fu coperto da una frana nel secolo XIV, rimase sepolto fino al 1966, quando è stato riportato alla luce e restaurato. Dal 1884 al 1939 è stata attiva una linea ferroviaria che univa il paese al comune lariano di Menaggio; nell'attuale territorio comunale sorgevano la stazione di Porlezza, che fungeva da capolinea, e la fermata di Tavordo. Nonostante il patrono sia San Vittore, la festa del paese ricorre in occasione di San Rocco, il 16 agosto. Il giorno di San Rocco è inoltre tradizione popolare salire alla chiesetta dedicata al santo - aperta solo in tale giornata e che si trova in una posizione scoscesa e dominante il centro storico e il lago - e suonarne la campana. Celebri personalità di Porlezza furono alcuni membri della famiglia Della Porta, che tra il XVI e il XVII secolo eccelsero nella scultura, nella pittura e nell'architettura. Porlezza è inoltre spesso citata nel romanzo Piccolo mondo antico di Antonio Fogazzaro. Sul territorio sono presenti varie associazioni sportive, ricreative e culturali, rivolte sia a bambini sia ad adulti e anziani. Fonte delle fotografie: web -) CORRIDO Il Comune di Corrido è situato fra i 480 ed i 570 metri di quota, sui ripiani morenici che ricoprono le ultime pendici del Monte Colmen (m 1099), Corrido si estende sulla destra orografica della Val Cavargna, allargandosi anche verso la Val Rezzo. Il territorio domina l'ampio conoide depositato dal torrente Cuccio che, sboccando dalla Val Cavargna, si getta nel Ceresio più a sud, nei pressi di Porlezza. È attraversato dalla strada provinciale che da Porlezza conduce in Val Rezzo. Il Comune è costituito dalle frazioni di: Bicagno Cancellino Molzano Vesetto Su di un alto sperone ai cui piedi scorre il torrente Cuccio si eleva l'imponente parrocchiale dei SS. Materno e Martino, rifacimento del tardo Cinquecento (essendo la chiesa stata eretta in parrocchia nel 1587) di un edificio preesistente: la dedicazione a San Martino rimanderebbe all'epoca franca. Nell'interno, a tre grandi navate, sono conservate tele dei secoli XVII e XVIII, affreschi coevi e palloni in scagliola policroma, pure di epoca barocca, tipica opera dei "magistri intelvesi", ed un Crocifisso ligneo entro una solenne cornice dorata. Dal piazzale antistante la chiesa si può ammirare un vasto panorama verso i laghi di Lugano e del Piano, cui fa da sfondo la lontana Grigna. Alle fine dell'impero romano, il Cristianesimo diede un impulso forte anche al sistema organizzativo. L'economia della zona era un tempo essenzialmente agricola: viti (che davano un vino chiaro e leggero, denominato localmente "el ciarèl") e frutteti sulle balze più basse; mais e foraggi, legname e pascoli nella parte più alta. La popolazione è oggi dedita in minima parte all'agricoltura (allevamento bovino); molto
15 sviluppato è il pendolarismo (operai edili) ed ancor più il frontalierato verso la vicina Svizzera. Fino a pochi anni fa era ancora attivo nella zona il cosiddetto "mulino di San Pietro", situato in un pittoresco ambiente, poco sopra l'antico omonimo ponticello in pietra. Le sue attrezzature sono ancora perfettamente conservate. Suggestivo è anche il "ponte del Saltone" sul torrente Cuccio, lungo la strada che congiunge Corrido a Carlazzo. Poco sotto l'attuale ponte si trovano i resti di quello più antico, in pietra, crollato, che a detta della gente del luogo, era il secondo ponte in ordine di altezza in Italia. Patroni di Corrido sono i Santi Materno e Martino (terza domenica di luglio), di Biccagno Sant'Antonio Abate (terza domenica di gennaio), di Cancellino Sant'Antonio da Padova (3 giugno), di Molzano San Benedetto (prima domenica dopo Pasqua). Fonte dei testi e delle fotografie: web -) CARLAZZO Il Comune di Carlazzo è un comune di montagna, di antica origine, che alle tradizionali attività agricole ha affiancato quelle industriali. I carlazzini, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale e nelle località di Piano Porlezza e San Pietro Sovera (contigua al nucleo di Porlezza del comune omonimo) e, in minor misura, in quelle di Gottro, Castello, Cezza e Gnallo. Il territorio, comprendente anche il lago di Piano che, come tutti i bacini di origine alluvionale, ha un'estensione e una profondità limitate, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche rilevanti: si va da un minimo di 276 metri sul livello del mare a un massimo di 1.510 metri. L'abitato, circondato da una folta vegetazione, è interessato da una forte espansione edilizia, pur conservando l'aspetto di un borgo medievale, per la presenza dell'antica cinta muraria, munita di torri; situato in posizione panoramica, ha un andamento plano-altimetrico vario. L’attuale assetto territoriale risale al 1928, quando venne sancita l'unità amministrativa del capoluogo comunale e delle varie località. L'antichità delle sue origini è testimoniata, tra l'altro, dall'etimologia del toponimo, che deriva dal latino CASTRUM RATII, ossia 'castello di fuoco', con evidente riferimento alla funzione difensiva che assunse in passato, grazie alla presenza sul posto di una torre di avvistamento e segnalazione. Le prime notizie documentate sul borgo risalgono al XVII secolo ma si sa con certezza che già nella prima metà del Duecento fu sottoposta alla giurisdizione di Como, entrando a far parte della pieve di Porlezza, dopo essere stata per molto tempo possedimento arcivescovile. Sono tuttora visibili i ruderi di uno dei tanti castelli che, nel Medioevo, costellavano l'area lombarda, occupando le zone più strategiche, e che erano circondati da possenti mura difensive, sormontate da torri di guardia, entro le quali si racchiudeva la parte più alta dell'abitato. Del patrimonio storico architettonico fanno parte anche: la parrocchiale romanica di San Giacomo; l'oratorio di San Giorgio, a Grotto; la cinquecentesca "Pretura" o "Prigione", in località Bilate, in cui si conserva un
16 pregevole affresco gotico, raffigurante il paladino Orlando con Angelica, unico esemplare di arte locale dedicata a una figura cavalleresca. Fatta eccezione per i consueti uffici municipali e postali, non se ne registrano altri di rilievo; per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, il sindaco svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza. L'economia locale trova ancora un valido supporto nelle attività rurali: l'agricoltura, basata sulla coltivazione di cereali, frumento e vite, è integrata dall'allevamento bovino. Il settore economico trainante è, tuttavia, rappresentato dall'industria, costituita da aziende che operano nei comparti alimentare (compreso il lattiero-caseario) , tessile, edile e della produzione di mobili. Il terziario, che non è particolarmente sviluppato, assicura il servizio bancario; la rete distributiva, di cui si compone, è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione. Tra le strutture sociali va segnalata la presenza di associazioni ONLUS dedicate. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione attraverso l scuole d’infanzia e primaria. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico. La tranquillità delle sponde del lago di Piano e il verde delle alture circostanti richiamano numerosi turisti, soprattutto in estate. Poco frequentata per lavoro, intrattiene intensi rapporti con i comuni limitrofi, ai quali la popolazione si rivolge per tutti servizi non disponibili sul posto. Le sue non ampie dimensioni demografiche non le impediscono di esercitare una forza centripeta nel movimento migratorio. Tra le manifestazioni ricorrenti vanno segnalate: la fiera di merci e bestiame, che si svolge ad aprile; la sagra della porchetta, ad agosto, in occasione della quale hanno luogo una mostra mercato dell'artigianato e giochi campestri; la festa della Madonna Assunta, ai monti di Gottro, il 15 agosto; la festa di "Addio all'estate" sempre nel mese di agosto e la “sagra della busecca" per S. Antonio. La festa del Patrono di Carlazzo, San Giacomo, si celebra il 25 luglio; per Gottro S. Stefano il 26 dicembre; per Piano Porlezza sono S. Nazario e Celso il 28 agosto; per S. Pietro sono Santi Pietro e Paolo il 29 giugno. Fonte dei testi e delle fotografie: web -) VALSOLDA Il Comune di Valsolda è un comune situato sul ramo orientale del lago Ceresio fra Lugano e Porlezza, di origini molto antiche, con centro la frazione di San Mamete. La Valle, tutta rivolta a mezzogiorno, è soleggiata da mattina a sera e protetta verso nord da una barriera di monti. La stagione propizia per visitare la Valsolda è l’autunno, nelle belle giornate, il clima è splendido e mite come sulle coste del Mediterraneo. Il paesaggio della Valsolda è estremamente vario: dagli ulivi del lungo lago delle frazioni di Albogasio, Cressogno, Oria e S.Mamete, ai boschi e ai prati di Dasio, alla caratteristica Santa Margherita che un tempo si collegava con Lanzo d’Intelvi tramite una funicolare, oggi raggiungibile soltanto via lago. Molte di queste frazioni hanno mantenuto le tipiche caratteristiche dei borghi Medioevali, con le abitazioni poste lungo strette viuzze, gradinate, modeste case in pietra, sostituite solo in parte, da alcuni edifici signorili, edificati nei secoli di maggior benessere della zona, il diciassettesimo e diciottesimo secolo. Castello è il borgo che più ha mantenuto l’aspetto medioevale; arroccato su una roccia, un tempo dominato da un castello, demolito nel sedicesimo secolo, era chiuso da mura di fortificazione. Il patrimonio boschivo e la ricchezza della Valsolda sono testati dalla presenza della Riserva Naturale Valsolda che occupa un territorio di 318 ettari; una parte riserva naturale integrale, posta sotto vincoli molto restrittivi finalizzati ad azzerare gli interventi antropici e a ripristinare gli antichi equilibri naturali. Una parte invece costituisce una riserva naturale orientata che ospita sentieri attrezzati ed aree di sosta che consentono ai turisti l’effettuazione di escursioni naturalistiche. La Valsolda si raggiunge, senza uscire dal territorio italiano, da Como attraverso Menaggio e Porlezza, oppure attraverso Argegno e la Valle d’Intelvi scendendo a Osteno e seguendo il lago.
17 Le comunicazioni sono assicurate da autoservizi di linea in partenza dalla stazione ferroviaria di Como, oppure attraverso la vicina Svizzera ci si collega facilmente con le città Como, Milano, Varese. Visitare la Valsolda non significa soltanto comprendere la sua unicità storica e geografica, riducibile a pochi elementi, ma tentarne l’identificazione poetica attraverso le opere di Antonio Fogazzaro che qui ha ambientato il suo romanzo più famoso e capolavoro della letteratura romantica. “Piccolo mondo antico” ha reso famosa la Valsolda anche con il celebre film diretto da Mario Soldati. “Il sole calava dietro al ciglio del monte Brè e l'ombra oscurava rapidamente la costa precipitosa e le case di Oria, imprimeva, violacea e cupa, il profilo del monte sul verde luminoso delle onde che correvano oblique a ponente, grandi ancora ma senza spuma, nella breva stanca”. (La sonata del chiaro di luna e delle nuvole, “Piccolo mondo antico” Antonio Fogazzaro). Attraverso i colori del ricordo la descrizione della Valsolda appare ancora viva e rispettosa dell’atmosfera incantata e placida del lago descritta nel romanzo. Da segnalare a Oria il capolavoro d’arte e di cultura, la famosa villa Fogazzaro: un’appartata e intima dimora della borghesia ottocentesca; arredi, quadri e oggetti di squisito gusto rievocano, ancora intatti, le atmosfere del capolavoro di Antonio Fogazzaro, che tanto amò questa villa affacciata su un angolo intoccato del Ceresio, donata al FAI da Giuseppe Roi, nel 2009. La comunità montana Valli del Lario e del Ceresio ha fatto di questi luoghi un “parco letterario” con cartelli segnaletici che accompagnano il visitatore a riconoscere i diversi luoghi attraverso i passi del romanzo. Di recente, dal 2015, Valsolda è l’ambientazione di romanzi e racconti gialli dello scrittore Emiliano Bezzon, che da anni frequenta i borghi adagiati sulla sponda del lago di Lugano. Altre importanti personalità della Valsolda che si sono distinte nel corso della storia, sono stati illustri artisti, architetti, pittori, scultori, capaci di far valere la loro arte in molte parti d’Italia e d’Europa quali Pellegrino Tibaldi, Isidoro Affaitati, Domenico Merlini, Giovanbattista Pozzo, Giacomo Paracca, Salvatore Pozzi, Isidoro Bianchi, Paolo Pagani, pittore originario di Castello la cui abitazione è sede del Museo “Casa Pagani” a lui dedicato, pinacoteca e centro di documentazione dedicato a tutti gli artisti valsoldesi. Le numerose chiese presenti nelle frazioni di Valsolda e quelle sparse in tutto il territorio testimoniano le qualità artistiche degli artisti valsoldesi. Attualmente sul territorio operano numerose associazioni che promuovono iniziative culturali, musicali e sportive. Fonte delle fotografie: web -) SAN BARTOLOMEO VAL CAVARGNA Il Comune di S. Bartolomeo V.C. è un comune montano al centro della val Cavargna San Bartolomeo si trova sullo sperone che domina la confluenza della valle di Lana con la valle principale, incisa dal torrente Cuccio. Comprende sei nuclei situati fra i 700 ed i 900 metri di quota: Sora, nel fondovalle, bagnato dal Cuccio Vora, sul fianco dell'altura soprastante dove c'è la chiesa parrocchiale Calbino, sede municipale Tavaino, dove c'è l'Oratorio di San Rocco, cinquecentesco Costa ad oriente a 925 metri di quota Oggia più a nord a 1118 metri di quota, costruita per voto nel 1949, dove troviamo la piccola Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice San Bartolomeo già verso la fine del XIII secolo aveva una sua chiesetta, che divenne parrocchia nel 1582. La chiesa parrocchiale che fu demolita ai primi del Novecento perché fatiscente, era di grandi dimensioni e fu salvato solo il campanile che porta scolpita la data 18 agosto 1626. Tra il 1909-11, con opposto orientamento, sorse la nuova Parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo. Un edificio grandioso con transetto
18 di un mediocre neogotico. Da ampia gradinata si accede alla facciata che incorpora quella del demolito edificio. All'interno troviamo un bell'altare barocco in marmi policromi e due affreschi raffiguranti la Madonna in trono con il Battista e San Rocco, del XV secolo, e Sant'Antonio da Padova, del XVII secolo, strappati da abitazioni di Vora e di Sora. Una Sacra Famiglia con San Carlo del 1633 e i Santi Antonio, Stefano e Giacomo del 1652. Il pittore comasco Eugenio Rossi nel 1963-64 arricchi la chiesa di vetrate a colori nell'abside con i Fatti dell'Antico Testamento ed in facciata, la Regalità della Vergine.
19 Fonte dei testi e delle fotografie: web COMUNI SENZA SCUOLA I CUI RAGAZZI FREQUENTANO L’I.C. PORLEZZA -) Osteno Osteno, piccolo borgo adagiato sulle rive del Ceresio (lago di Lugano) in provincia di Como, ma da sempre diocesi di Milano con rito ambrosiano, con Claino, Barclaino, Righeggia e Rescia, è frazione e sede comunale di Claino con Osteno. Fa parte dei 15 comuni della Valle Intelvi. Sul piano naturalistico è celebre dall’Ottocento il suo "Orrido", impressionante e suggestiva forra ricca di rocce calcaree che si snoda tra alte pareti nere a cui si accede in barca risalendo il corso del Telo. Tra le bellezze naturali vi sono le grotte di Rescia presso la cascata di S. Giulia. Nella zona paleontologica sita in località Caslè è stato rinvenuto un fossile del periodo giurassico, l "Ostenocaris Cypriformis".VEDI PUB. SELVA Patria di numerose stirpi di artisti intelvesi, a cominciare da Comolo di Goffredo documentato nel 1348, ai Bregno, ai Buora, ai Sormani, ai Comanedi, ai Della Porta, ai Solari fino a Giuseppe de’ Pietri. Osteno custodisce diversi edifici monumentali: la Parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo, con la statua della Madonna col bambino del Bregno, gli affreschi di derivazione michelangiolesca, le sculture barocche di Giovanni Battista Barberini e un due dipinti di Federico Ferrario; la chiesa manieristica di S. Rocco; numerose pitture murali esterne, dal Cinque all’Ottocento. Nel 1964 il paleontologo Giovanni Pinna del museo di scienze naturali di Milano scoprì, presso una cava situata a metà strada fra Osteno e S.Margherita, raggiungibile solo via lago, un giacimento di fossili, destinato a far parlare di sé in tutto il mondo. Le campagne di scavo intraprese da allora hanno permesso di riconoscere e classificare diverse specie di fauna marina fino ad allora sconosciute grazie al loro eccezionale stato di conservazione e sono state oggetto di numerose pubblicazioni scientifiche. Il giacimento di Osteno è costituito da una lente spessa 6 m di calcare molto fine ricco di spicole silicee derivanti dalla disgregazione di spugne, all'interno della formazione calcarea denominata Calcare di Moltrasio nota anche in letteratura come calcare selcifero lombardo (Giurassico inf. circa 190 Ma). La caratteristica peculiare di questo giacimento è l'eccezionale stato di fossilizzazione derivante da particolari condizioni paleoambientali che hanno permesso la conservazione anche delle parti molli degli organismi che normalmente con la putrefazione si disgregano. Gli organismi che hanno reso famoso nel mondo scientifico il giacimento di Osteno sono i "tilacocefali". Il rinvenimento di esemplari completi ha permesso di identificare per la prima volta la nuova classe dei Tilacocefali (testa a forma di sacco) per classificare questo organismo con caratteri simili ai crostacei e ai cirripedi. Gli esemplari ritrovati, di dimensioni comprese fra i 15 e i 200 mm, presentano un carapace esterno, una sacca ovale interpretata come sacca cefalica, branchie, mandibole, nove coppie di appendici toraciche con funzioni di movimento. L'animale viveva spostandosi sul fondo fangoso nutrendosi filtrando il sedimento e/o catturando piccoli molluschi. I paleontologi del museo di storia naturale di Milano hanno voluto ricordare la località di riconoscimento del fossile principe del giacimento dandogli il nome di Ostenocaris cypriformis. Grazie allo studio del giacimento
20 di Osteno si è potuto ricostruire l'ambiente e la fauna che popolava il mare del Giurassico inferiore nelle attuali alpi meridionali. Per chi volesse vedere da vicino i fossili e avere maggiori approfondimenti può visitare il Museo dei fossili a Scaria oppure a Milano nel museo di storia naturale dove è allestita una vetrina specifica per il giacimento di Osteno. Fonte dei testi e delle fotografie: web -) Cavargna Dall'Età Moderna a oggi: Col concilio di Trento (1545-1563) furono istituite le parrocchie, che sostituirono le pievi ecclesiastiche. In questo periodo nacquero quindi anche le parrocchie della Val Cavargna. Di seguito sono riportate le probabili date di nascita: Cavargna 1596 Cusino 1610 San Bartolomeo 1582 San Nazzaro 1582 Dal punto di vista dei possedimenti terreni la corte di Porlezza scompari' per dar vita ad un nuovo elemento - sempre appartenente al ducato di Milano - : il feudo di Porlezza. Esso nacque nel 1470 ed era costituito dalle terre di Tavordo, Piano, Corrido, Carlazzo, Gottro, Cusino, San Nazzaro e Cavargna. In seguito apparirà nell'elenco dei suoi domini anche San Bartolomeo. Per quel che riguarda le condizioni di vita dei valligiani esse erano molto arretrate, il lavoro infatti scarseggiava e gli uomini erano costretti ad emigrare per guadagnarsi da vivere come magnani, stagnando pentole e tegami nei borghi della Brianza e nel Bergamasco. Questi artigiani già all’età di dodici anni erano in grado di lavorare e insieme a qualche anziano partivano per diversi mesi all’anno portandosi dietro gli indispensabili attrezzi. Ma la povertà a volte spinge anche a diventare banditi e pirati, é quanto accadde nel XVI secolo quando alcuni abitanti della valle, spinti dalle disagevoli condizioni di vita, calarono sul lago di Como seminando terrore con atti pirateschi e saccheggiando numerose ville. Furono infine sconfitti ad Asso nel 1591 e sommariamente giustiziati a Milano. Nel 1552 il feudo divenne dominio della famiglia estense che lo possedette fino alla sua fine (1752). La pieve civile di Porlezza continuò invece la sua attività tributaria fino al 1785, anno in cui Giuseppe II d'Austria soppresse questa istituzione. Nel 1814 si suddivisero le nostre terre in Comuni. Nacquero cosi' i quattro comuni della Val Cavargna: Cavargna, Cusino, San Bartolomeo e San Nazzaro. Nel 1859 la nostra valle entro' a far parte della nazione italiana con tutta la Lombardia e comincio' a seguirne le vicende che la contraddistinsero. Come nel resto d'Italia, anche in Val Cavargna - durante i decenni a cavallo del 1900 - l'emigrazione portò tante famiglie valligiane a spostarsi all'estero (principalmente in Francia) per cercare lavoro e standard di vita migliori Nello stesso periodo si sviluppo' la pratica del contrabbando delle merci con la vicina Svizzera. Per contrastare questo fenomeno, lo Stato Italiano costrui' svariate caserme sul confine italo-elvetico al fine di controllare piu' saldamente il territorio e prevenire gli spostamenti dei contrabbandieri, piu' precisamente in Val Cavargna furono costruite due caserme-rifugio al passo di San Lucio e sotto la cima del monte Garzirola.
21 Finanzieri al rifugio Garzirola nei primi anni del Novecento Nel 1948 iniziarono i lavori per collegare con una strada carrozzabile i quattro comuni della Val Cavargna al fondovalle: l'isolamento era finito. La vicinanza con la Svizzera portò e porta ancora molta ricchezza agli abitanti della valle, in gran parte lavoratori frontalieri. Questo fatto ha portato la Val Cavargna a non avere un proprio sviluppo di tipo industriale o turistico, ma anche a mantenere intatte molte sue bellezze naturali. -) San Nazzaro Val Cavargna. È compreso in una fascia di territorio montano situato tra i monti dell’Alto Lario occidentale che si innalzano a settentrione della Valle Menaggio, in un ampio fondovalle che congiunge il Lago di Como con Porlezza sul Lago di Lugano. Il Comune dista circa 52 chilometri da Como, capoluogo della Provincia a cui appartiene. Il territorio del Comune risulta compreso a 980 metri sul livello del mare, con una superficie pari ad ettari 1326 ed una popolazione di 340 abitanti. Comprende nove località: Bubegno, Sant Antonio, Prà, Bruga, Cardè, Burena, Rovolè, Rugino e Crevegno. Confina con San Bartolomeo Val Cavargna a est, a sud con la Val Rezzo, a ovest con Cavargna e a nord con Garzeno e Germasino. San Nazzaro è percorsa da un torrente denominato Cuccio che nasce nelle pendici orientali del Camoghè e mette foce nel Lago di Lugano presso Porlezza, mentre la cima più alta è chiamata Pizzo di Gino o Menone, la cui altezza si aggira intorno ai 2245 metri sul livello del mare e dove attualmente esistono ancora nei pressi dell'alpe Piazza Vacchera le trincee della Prima Guerra Mondiale. Tra le chiese si segnalano la parrocchiale di San Nazzaro e Celso, la chiesetta di Sant Antonio Abate, la chiesetta di San Giovanni Battista e la chiesa della Madonna di Caravaggio nei pressi dei Monti di Grumia. -) Grandola e Uniti Il Comune di Grandola ed Uniti conta oggi una popolazione di 1306 abitanti con 575 nuclei familiari distribuiti nelle frazioni Cardano, Codogna, Gonte, Grona, Naggio e Velzo dalla cui riunione (allora insieme a Bene Lario) il comune fu amministrativamente costituito nel 1927. Posto a 39 km dal capoluogo di Como e a un’altitudine fra i 350 e i 2.075 m, Grandola è un comune di montagna del Lario occidentale e precisamente della Val Menaggio, la maggiore vallata prealpina che si addentra dalla costa ovest del Lago di Como, alle spalle di Menaggio, fino a Porlezza, sul lago di Lugano – Ceresio. Il territorio comunale si estende su una magnifica area collinare e boschiva di kmq 17,5, punteggiata dalle numerose e caratteristiche frazioni abitate ed è attraversato dalla vallata incassata dal torrente Sanagra, un comprensorio naturalistico ambientale tutelato attraverso l’istituzione di un Parco Locale di Interesse Sovracomunale. I collegamenti di Grandola sono assicurati dalla S.S. regina 340, diramazione dell’asse viario costiero del Lario e unico collegamento fra Italia e Canton Ticino elvetico. La realtà comunale grandolese condivide con i comuni vicini una significativa esperienza nel contesto della Comunità Montana Valli del Lario e del Ceresio.
22 Sotto il profilo storico, grazie alla sua posizione strategica per l’avvistamento e il controllo sui transiti del fondovalle fra Lario e Ceresio e sulla via d’acqua del Lario, il territorio di Grandola ebbe un ruolo nel periodo medievale e nell’Età Comunale in particolare, come attestato dalla Torre di segnalazione di Codogna, il cui rudere campeggia in una folta abetaia, in terreno privato. All’inizio del 1500 anche qui si estese la signoria di Gian Giacomo de’ Medici, detto “Il Medeghino”, mitica e controversa figura di signorotto locale che spadroneggiava sui territori limitrofi del Lario, del Ceresio e della Valsolda. Fra il Settecento e il Novecento sorsero nel territorio fra Menaggio e Grandola diverse ville signorili, che rappresentano anche oggi una specificità di grande pregio del paese. Citiamo sulla strada per Grandola ma ancora a Loveno di Menaggio: Villa Belfaggio, Villa Garovaglio-Ricci e Villa Vigoni-Mylius, sede dell’Associazione Culturale Italo-Tedesca; nel Comune di Grandola sorgono invece Villa Camozzi, Villa Bagatti Valsecchi, Villa Corti Cerletti e Villa Boccalari, nel cui giardino sorge l’antica Torre di Codogna. Le chiese di Santa Caterina a Cardano e dei Santi Siro e Margherita a Codogna, ospitano decorazioni di origine barocca. A Naggio la chiesa parrocchiale di Sant’Antonio Abate conserva i resti di affreschi della fine del Trecento e un trittico con San Sebastiano e San Rocco firmato nel 1490 da Giovan Antonio de Rubeis. Connotata da un’economia esclusivamente rurale piuttosto povera nei secoli passati – cui spesso per necessità di sopravvivenza si affiancava l’emigrazione stagionale lavorativa dei capifamiglia – l’attività tradizionale dei grandolesi era incentrata sulla coltivazione della vite, dei cereali e del foraggio nelle fasce medie e nel fondovalle, accanto allo sfruttamento dei terreni a pascolo e dei boschi di castagno in quota. Fino alla metà del secolo scorso fiorirono attività proto industriali alimentate dall’energia dell’acqua del torrente Sanagra, come la produzione di mattoni o della calce, una fabbrica di chiodi e attività tessile nel campo serico. Nel secondo dopoguerra grazie all’intraprendenza dei Grandolesi nativi o naturalizzati, il paese è transitato verso un’economia generata da attività industriali specializzate e da quelle artigianali oltre che da un discreto sviluppo del terziario; poi ci sono un albergo e 2 agriturismi, 3 crotti e circa una decina di ristoranti e bar. Questo discreto tessuto produttivo riesce ad impiegare ovviamente una minoranza della popolazione che anche oggi come nel passato continua a mantenere una forte propensione al pendolarismo lavorativo verso l’area comasca e milanese e al frontalierato verso Lugano e il vicino Canton Ticino. -) Cusino Situato in una conca ai piedi del monte Monte Pidaggia (1.528 m s.l.m.), sovrastato da uno sperone roccioso detto “Sasso di Cusino”, Cusino è il primo paese della Val Cavargna che si incontra salendo per la strada provinciale da Carlazzo. Si trova a circa 50 km da Como ed il suo territorio è compreso tra il Comune di Carlazzo a Sud, quello di Grandola ed Uniti a Ovest, di San Bartolomeo Val Cavargna a Est e di Garzeno a Nord. Il comune è formato da cinque centri abitati: Cusino, Palla, Campanile, Bertogno e Pomè, quest'ultimo in realtà ormai quasi disabitato. La chiesa della Natività di San Giovanni Battista sorge al centro del paese nell'omonima piazza lungo la provinciale. L'elemento architettonico che certamente distingue questa chiesa è il suo campanile, di indubbio stile romanico, databile alla fine del XII secolo. La volta e l'abside sono decorati a motivi geometrici e al suo interno conserva dipinti e alcuni strappi di affresco (tra cui "San Cristoforo e Santi") di notevole interesse. L'oratorio di Sant'Ambrogio, probabilmente la chiesa più antica di Cusino (il suo nucleo centrale si presume risalente almeno alla fine del Duecento), sorge lungo i tornanti della strada provinciale che da Carlazzo porta alla Valle. Il pezzo più importante che la chiesa conserva è certamente la scultura in marmo (databile all'XI o XII secolo) murata sopra il portale di ingresso, su cui è raffigurato il volto di un santo che gli abitanti vogliono essere Sant'Ambrogio ma che in realtà risulta essere una rappresentazione del Cristo. Questa scultura è l'unico esempio di altorilievo romanico nel comasco. Altre opere importanti conservate nella chiesa sono una colonnina in marmo di Musso in stile romanico e una scultura lignea raffigurante Sant'Ambrogio, copia di un originale di epoca barocca purtroppo trafugata da ignoti. -) Val Rezzo Piccola comunità di montagna, di probabile origine medioevale, la cui economia è basata essenzialmente sull'agricoltura. I valrezzini sono distribuiti tra il capoluogo comunale Bùggiolo, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e la località di Seghébbia. Il territorio mostra un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche, che vanno da un'altitudine minima di 875 metri sul livello del mare a una massima di 1.717 metri.
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