Pianificazione e progetto di reti geografiche - 2 Tecnologie su portante metallica
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Pianificazione e progetto di reti geografiche 2 Tecnologie su portante metallica Università degli Studi di Udine 1 23 aprile 2010 - David Licursi
Indice Rete di accesso Accesso fonia Collegamenti telefonici analogici (V.21 300 b/s - … - V.34 28,8 kb/s - V.90 56kb/s) ISDN (Integrated Services Digital Network) xDSL (Digital Subscriber Line) Rete in rame Progettazione della rete in rame Università degli Studi di Udine 2 23 aprile 2010 - David Licursi
Indice Rete di accesso Accesso fonia Collegamenti telefonici analogici (V.21 300 b/s - … - V.34 28,8 kb/s - V.90 56kb/s) ISDN (Integrated Services Digital Network) xDSL (Digital Subscriber Line) Rete in rame Progettazione della rete in rame Università degli Studi di Udine 3 23 aprile 2010 - David Licursi
Accesso fonia Trasmissione voce analogica Università degli Studi di Udine 4 23 aprile 2010 - David Licursi
Accesso fonia Codifica numerica del segnale vocale Università degli Studi di Udine 5 23 aprile 2010 - David Licursi
Accesso fonia Codifica PCM e Teorema di Shannon Dato che il campionamento in frequenza produce repliche dello spettro del segnale, per riottenere il segnale originario è sufficiente eliminare tali componenti spettrali aggiuntive tramite un filtro passa basso Per essere in grado di separare lo spettro del segnale dalle repliche, è necessario che il segnale sia limitato in banda e che la frequenza di campionamento fc abbia un valore maggiore del doppio della banda B del segnale Università degli Studi di Udine 6 23 aprile 2010 - David Licursi
Indice Rete di accesso Accesso fonia Collegamenti telefonici analogici (V (V..21 300 b/s - … - V.34 28 28,,8 kb kb/s /s - V.90 56 56kb/s) kb/s) ISDN (Integrated Services Digital Network) xDSL (Digital Subscriber Line) Rete in rame Progettazione della rete in rame Università degli Studi di Udine 7 23 aprile 2010 - David Licursi
Collegamenti telefonici analogici Modem analogici I modem consentono di adattare il segnale digitale proveniente da un'interfaccia (seriale) ad un canale trasmissivo limitato in banda sia inferiormente che superiormente. Un canale telefonico presenta una banda passante di circa 3000 Hz (tra 300 e 3300 Hz). Università degli Studi di Udine 8 23 aprile 2010 - David Licursi
Collegamenti telefonici analogici Modem per collegamenti telefonici analogici La modulazione consiste nel modificare lo spettro di frequenze del segnale informativo digitale (codifica di linea) e di traslazione dello spettro nel dominio delle frequenze. La codifica interessa tutti i modem in banda base e quelli in banda fonica, la modulazione interessa soltanto i modem in banda fonica. La velocità di trasmissione si esprime in bit/s oppure in baud = simboli/s. I simboli che un modem può trasmettere sono quelli di un alfabeto predefinito e stabilito dallo standard impiegato e tipico di un determinato schema di modulazione. Per standardizzare le caratteristiche dei modem il CCITT (ITU) ha emesso una serie di raccomandazioni che sono suddivise in due gruppi: Serie V inerenti alla trasmissione dati su rete telefonica commutata o su linee telefoniche dedicate. Serie X riguardanti i collegamenti dei terminali dati di utente con reti pubbliche per trasmissione dati (ad esempio reti a commutazione di pacchetto come X.25). Università degli Studi di Udine 9 23 aprile 2010 - David Licursi
Collegamenti telefonici analogici Principali standard per interfacce modem V.24/V.28 V.35 V.36 Meccaniche ISO 2110 o 4902 ISO 2593 ISO 4902 Elettriche V.28 V.10 e V.11 V.10 e V.11 Funzionali V.24 V.24 V.24 Procedurali V.24, V.25 o V.25bis X.20 X.20bis X.21 X.21bis Meccaniche ISO 4903 ISO 2110 ISO 4903 ISO 2110 Elettriche X.26 o X.27 V.28 X.26 o X.27 V.28 Funzionali X.24 V.24 X.24 V.24 Procedurali X.20 X.20bis X.21 X.21bis Università degli Studi di Udine 10 23 aprile 2010 - David Licursi
Collegamenti telefonici analogici Principali standard per interfacce modem Tipo e livelli di portante (Hz) modulazione trasmissione trasmissione trasmissione Tipo di rete Modalità di Num. fili di Velocità di Frequenza Rac. ITU Tipo di (bit/s) Baud linea V.21 300 RC 2 Full duplex Asincrono FSK2 300 1080 chiamante 1750 chiamato V.22 1200(600) RC 2 Full duplex Asincrono o DPSK4(2) 600 1200 chiamante Sincrono 2400 chiamato V.22bis 2400(1200) RC 2 Full duplex Asincrono o QAM16(DPSK4) 600 1200 chiamante Sincrono 2400 chiamato V.23 1200(600) RC 2 Half duplex Asincrono o FSK2 1200(600) 1700(1500) Sincrono V.26 2400 M1020 4 Full duplex Sincrono DPSK4 1200 1800 V.26bis 2400(1200) RC 2 Half duplex Sincrono DPSK4(2) 1200 1800 V.27 4800 M1020 4 Full duplex Sincrono DPSK8 1600 1800 V.27bis 4800(2400) M1020 2, Half/Full duplex DPSK8(4) 4 V.27ter 4800(2400) RC 2 Half duplex DPSK8(4) V.29 9600(7200-4800) M1020 M1025 4 Full duplex Sincrono QUAM16(8-4) 2400 1700 V.32 9600 RC 2 Full duplex Sincrona QUAM32e16(4) 2400 1800 V.32bis 14400 RC 2 Full duplex Sincrona QUAM128(64) 2400 V.33 14400(12000) M1020 M1025 4 Full duplex Sincrono QUAM128(64) 2400 1800 V.34 28800 RC 2 Full duplex Sincrona V.34bis 31200 RC 2 Full duplex Sincrona V.34+ 33600 RC 2 Full duplex Sincrona V.35 48 k (48.8 k) Gruppo primario da 108 kHz 4 Full duplex Sincrono / non AM 100 kHz sincrono V.36 72 k (56-64-72 k) Gruppo primario da 108 kHz 4 Full duplex Sincrono AM 100 kHz V.37 144 k (96-112-128 k) Gruppo primario da 108 kHz 4 Full duplex Sincrono AM 100 kHz Università degli Studi di Udine 11 23 aprile 2010 - David Licursi
Indice Rete di accesso Accesso fonia Collegamenti telefonici analogici (V.21 300 b/s - … - V.34 28,8 kb/s - V.90 56kb/s) ISDN (Integrated Services Digital Network) xDSL (Digital Subscriber Line) Rete in rame Progettazione della rete in rame Università degli Studi di Udine 12 23 aprile 2010 - David Licursi
ISDN Storia L'acronimo ISDN (Integrated Services Digital Network) fu adottato per la prima volta nel 1971 dal IX gruppo di studio del C.C.I.T.T. (International Telephone and Telegraph Consultative Committee), ora conosciuto come International Telecommunications Union (ITU). La ITU è una organizzazione delle Nazioni Unite (United Nations) che coordina e standardizza le telecomunicazioni internazionali. La Raccomandazione originale per ISDN era nella CCITT Recommendation I.120 (1984) la quale descrive alcune linee guida per l'implementazione di ISDN. Il C.C.I.T.T. stabilì due obiettivi principali: Sviluppare un sistema che potesse portare all'utente finale dei canali digitali in ingresso ed in uscita a 64 Kbit/s. Il numero di questi canali doveva essere variabile, per potersi adattare sia al doppino in rame (e sfruttare quindi la rete telefonica esistente) sia alle fibre ottiche; Pianificare uno standard di comunicazione che fornisse all'utente finale una serie di servizi digitali, oltre alla possibilità di usufruire di questi servizi in parallelo. Università degli Studi di Udine 13 23 aprile 2010 - David Licursi
ISDN I canali di ISDN Canale D: Usato per trasportare informazioni di call setup, cioè di segnalazione, ed ha la capacità di 16 Kbit/s. La segnalazione è quell'insieme di procedure attraverso le quali si controlla una comunicazione. Quando si vuole effettuare una chiamata (setup di una chiamata), vuol dire che sul canale D sta passando una segnalazione di informazione per realizzare una chiamata. Il sistema di segnalazione, quindi lo standard utilizzato per la segnalazione, è descritto nel Q. 931, che è uno standard ITU di quelli ISDN che definisce la User-Network Interface per ISDN. Definisce quali sono i messaggi che il mio nodo terminale deve mandare alla rete ISDN per chiamare un altro utente. Il canale D è condiviso da tutti gli utenti dell'accesso ISDN cui è associato. Canale E: Dedicato al trasporto dei segnali di controllo ed ha la capacità di 64 Kbit/s. Spesso anch’esso è detto canale "D" perché viene utilizzato agli stessi fini di quest’ultimo, ma si deve fare attenzione a non confonderne la capacità. Università degli Studi di Udine 14 23 aprile 2010 - David Licursi
ISDN I canali di ISDN Canale B: Interamente utilizzabile dall'utente per il trasporto delle informazioni ed ha una capacità di 64 kb/s. Questo perché la voce di qualità telefonica ha una ampiezza di banda di 4 kHz, che per essere campionata e ricostruita deve essere campionata ad una frequenza di 8 kHZ, cioè doppia, e poiché ogni campione è di 8 bit, è chiaro che deriva da questo la necessità di 64 kb/s (nel 1988). Oggi le tecniche di compressione della voce consentono di raggiungere delle richieste di banda molto inferiori. Lo stesso GSM viaggia sui 13Kbps e su IP si riesce ad andare anche più in basso (10Kbps). Canali H: Aggregazioni di canali B, utilizzati dall’utente per servizi particolari. Sono implementati come: H0 384 kb/s formato da 6 canali B; H10 1472 kb/s formato da 23 canali B; H11 1536 kb/s formato da 24 canali B; H12 1920 kb/s formato da 30 canali B. Università degli Studi di Udine 15 23 aprile 2010 - David Licursi
ISDN Le modalità di accesso di ISDN In Italia, secondo lo standard EURO-ISDN, l’utente può collegarsi alla centrale di rete pubblica secondo due modalità: Accesso base (BRA - Basic Rate Access): Costituito da 2 canali B a 64 Kbit/s + 1 canale D a 16 Kbit/s, per una capacità totale di 144 Kbit/s (EURO-ISDN NET 3). Accesso primario (PRA - Primary Rate Access): Costituito invece da 30 canali B a 64Kbit/s + 1 canale E (chiamato anch’esso D) a 64 Kbit/s , per una capacità totale di 1984 Kbit/s (EURO-ISDN NET 5). (Negli U.S.A l'accesso primario è 23B + 1D). Università degli Studi di Udine 16 23 aprile 2010 - David Licursi
ISDN Accesso base ISDN (Basic Access) Per il collegamento tramite accesso base alla rete ISDN, il gestore del servizio pubblico provvede ad installare presso l’utente un apparecchio (o più di uno) chiamato NT (Network Termination) il quale costituisce la terminazione di rete ISDN. L’NT ha le seguenti caratteristiche: Termina la connessione della rete di distribuzione verso la centrale locale ("interfaccia U") alla quale è collegato tramite una coppia di conduttori all’interno di un cavo telefonico; Termina il lato centrale con il bus di utente "S" il quale, tramite un cavo telefonico a 2 coppie, permette il collegamento dei terminali di utente; Utilizza l’alimentazione locale di 220 V per fornire potenza ai terminali di utente connessi sul bus S (max 8 terminali); Utilizza la tele-alimentazione da centrale per fornire alimentazione di emergenza a un terminale designato sul "bus S". Università degli Studi di Udine 17 23 aprile 2010 - David Licursi
ISDN Accesso base ISDN (Basic Access) Università degli Studi di Udine 18 23 aprile 2010 - David Licursi
ISDN Accesso base ISDN (Basic Access) con NT1 Plus Università degli Studi di Udine 19 23 aprile 2010 - David Licursi
ISDN Accesso base ISDN (Basic Access) multinumero Università degli Studi di Udine 20 23 aprile 2010 - David Licursi
ISDN Accesso primario ISDN (Primary Access) Per il collegamento tramite accesso primario alla rete ISDN, il gestore del servizio pubblico provvede ad installare presso l’utente un apparecchio (o più di uno) chiamato LT (Line Termination) il quale costituisce la terminazione di rete ISDN. Il dispositivo LT termina la linea proveniente dalla centrale di rete pubblica mediante l'interfaccia V. L'interfaccia dall'NT verso l'utente è chimata PRI (Primary Rate Interface). Generalmente l’utente dispone presso la propria sede di un centralino telefonico privato (ISPBX) al quale collegare l’LT in configurazione punto-punto. Si possono richiedere al gestore del servizio pubblico anche un numero inferiore di canali anziché 30, ad esempio 15, 20 o 25 canali. Università degli Studi di Udine 21 23 aprile 2010 - David Licursi
ISDN Accesso primario ISDN (Primary Access) Università degli Studi di Udine 22 23 aprile 2010 - David Licursi
ISDN Modello di connessione ISDN secondo OSI Nell'ottica del protocollo OSI, la gestione del canale B è a carico dell'utente per tutti i livelli dal 7 al 2, mentre il canale D viene gestito dalla rete nei livelli 1, 2 e 3. L'utente che trasmette e riceve informazioni deve gestire completamente il flusso di dati che arriva dal canale B poiché la rete provvede solamente al trasporto di questi, mentre la segnalazione sul canale D deve rispettare le specifiche di livello 2 (stabilite dalle Q.920 [ISDNQ920]) e di livello 3 (Q.930 [ISDNQ930]), per cui l'utente interviene solamente sui livelli superiori. Università degli Studi di Udine 23 23 aprile 2010 - David Licursi
Indice Rete di accesso Accesso fonia Collegamenti telefonici analogici (V.21 300 b/s - … - V.34 28,8 kb/s - V.90 56kb/s) ISDN (Integrated Services Digital Network) xDSL (Digital Subscriber Line) Line) Rete in rame Progettazione della rete in rame Università degli Studi di Udine 24 23 aprile 2010 - David Licursi
xDSL Prestazioni Università degli Studi di Udine 25 23 aprile 2010 - David Licursi
xDSL Caratteristiche comuni Le tecnologie xDSL permettono genericamente la trasmissione digitale ad alta velocità su uno o più doppini in rame esistenti. A seconda delle tecnologie, la distanza massima di comunicazione su doppino permette di disporre gli apparati di rete a livello di centrale (Stadio di Linea o SGU) o a livello di armadio ripartilinea, o anche a livello di edificio di utente. La banda fruibile attraverso la tecnologia DSL è inversamente proporzionale alla distanza tra la sede d’utente e la centrale in cui è presente l’apparato di accesso, cioè alla lunghezza del doppino telefonico, e direttamente proporzionale al diametro del doppino utilizzato. Tutte le tecnologie xDSL presentano una distanza massima, oltre la quale il servizio non può essere fornito. Per poter realizzare un’infrastruttura di accesso a banda larga in xDSL, gli operatori devono poter accedere al doppino già posato (unbundling) e agli spazi nei siti di Telecom Italia S.p.A. per poter collocare gli apparati. Interferenza intercanale (diafonia). Università degli Studi di Udine 26 23 aprile 2010 - David Licursi
xDSL Tecnologie XDSL ADSL Full rate ADSL Lite HDSL, HDSL2, SDSL SHDSL IDSL VDSL Technology "g.Lite" HDSL4 Data rates 192k–8 Mb/s DS 256k–1.5 Mb/s 1.5 Mb/s 256k–2 Mb/s 192 k–2.3 Mb/s 128k or 144kb/s 12–52 Mb/s DS 64–900 kb/s US DS symmetric symmetric symmetric symmetric 6–26 Mb/s 64–400 kb/s US symmetric US Loop reach mixed 15 kft reach at 15 kft reach at HDSL & HDSL2— 16 kft @ 20 kft @ 256 kb/s 15 kft reach, 3 kft @ 26M/4M gauge wire lower rates lower rates 9 kft 256kb/s, Repeater for x2 1 kft @ 26 Mbs HDSL4— 11 kft 9 kft @ 1.5 Mb/s reach symmetric (x2 with 7 kft @ 1.5Mb/s repeater) Service types Data & POTS Data & POTS DS1 private line Data only Data and Data only Data and POTS Shared line Shared line optional digitized voice Principle Internet access, Internet access, Data, voice Data Data, voice Data Video, Internet applications data data trunking access, data Modulation DMT DMT 2B1Q HDSL 2B1Q TC-PAM 2B1Q Multiple (CAP, TC-PAM HDSL2& QAM, DMT, FMT) 4 Common PPP over ATM PPP over ATM DS1 Frame Relay ATM Frame Relay ATM protocols Standard ITU G.992.1 ITU G.992.2 ITU G.991.1-HDSL None ITU G.991.2 T1.601 T1 Trial use T1.413 T1.418-HDSL2 standard Number of wire One pair One pair 2 pairs: HDSL, One pair One pair (2 pair One pair One pair (1, 2 or pairs HDSL4 Option Doubles 4 pairs in EFM 1 pair: HDSL2 the bit rate) area) Università degli Studi di Udine 27 23 aprile 2010 - David Licursi
xDSL Sistema trasmissivo ADSL Il sistema ADSL consente la trasmissione di informazioni digitali sui cavi in rame ad una coppia (doppino) contemporaneamente al segnale telefonico. Il sistema consiste di una coppia di modem ADSL ai capi della linea rispettivamente presso la centrale (l’ATU-C) e presso la sede del cliente (l’ATU-R). Tale coppia di modem abilita il trasporto di tre canali informativi: un canale dati nel verso da centrale a cliente (downstream), un canale dati nel verso da cliente a centrale (upstream) ed un segnale telefonico. Le unità ATU-C sono generalmente raccolte in un cestello (il Mux ADSL), che svolge sia le funzioni di separazione tra il segnale dati ed il segnale telefonico che le funzioni di multiplazione del traffico dati. Le velocità di trasmissione sono sbilanciate nei due versi, potendo arrivare a 8 Mbit/s downstream e circa a 1 Mbit/s upstream. Tali velocità dipendono dalla lunghezza e dalla qualità del cavo in rame nonché dalla presenza di segnali di disturbo. Nel caso medio su distanze di 2 km, si possono ottenere velocità fino a 4 Mbit/s downstream e a 640kbit/s upstream. La separazione fra il canale telefonico ed il canale a larga banda è realizzata mediante l’utilizzo di filtri passivi (POTS splitter) presso il Mux ADSL e presso la sede del cliente. Università degli Studi di Udine 28 23 aprile 2010 - David Licursi
xDSL Architettura xDSL Università degli Studi di Udine 29 23 aprile 2010 - David Licursi
xDSL Accesso ai servizi L’accesso ai servizi da parte del cliente avviene tramite un meccanismo di controllo della sessione d’utente realizzata con l’inserimento all’interno della catena di servizio di un Server di Accesso alla Rete denominato NAS. Il NAS costituisce il punto di flessibilità dell’architettura e consente di attuare la selezione dei servizi e trattare efficacemente le connessioni verso i clienti. Il NAS termina le connessioni provenienti dai Clienti e le concentra in un numero minore di connessioni verso ciascun ISP/OLO. Inoltre offre supporto alla gestione dei clienti ADSL, per l’attuazione dei profili di servizio e per la realizzazione delle funzionalità di autenticazione, autorizzazione e tariffazione (AAA). L’introduzione di questo meccanismo permette una maggiore dinamicità dell’accesso alla rete di servizio, consentendo la scelta da parte dell’utilizzatore finale dei servizi e dei profili di accesso desiderati e, da parte degli ISP/OLO, il controllo dinamico dell’accesso alle reti ed ai servizi offerti, con la possibilità di personalizzare i servizi (Rete Privata Virtuale, Intranet, Extranet, Commercio Elettronico, applicazioni Push personalizzate, ecc.) e le relative tariffazioni (a volume, a tempo, forfettarie, per transazione, per fasce orarie). Università degli Studi di Udine 30 23 aprile 2010 - David Licursi
Indice Rete di accesso Accesso fonia Collegamenti telefonici analogici (V.21 300 b/s - … - V.34 28,8 kb/s - V.90 56kb/s) ISDN (Integrated Services Digital Network) xDSL (Digital Subscriber Line) Rete in rame Progettazione della rete in rame Università degli Studi di Udine 31 23 aprile 2010 - David Licursi
Rete in rame Gli impianti Centrali Infrastrutture: edificio, stazione di energia, autocommutatore, ecc. Ampliamenti: linee telefoniche Rete di giunzione Funzione: collega le Centrali tra loro Infrastrutture: cavi a fibre ottiche, ponti radio, apparati di trasmissione Ampliamenti: circuiti di giunzione Rete di distribuzione Funzione: collega le abitazioni alle Centrali Infrastrutture: cavi in rame, cavi ottici Università degli Studi di Udine 32 23 aprile 2010 - David Licursi
Rete in rame La rete di distribuzione Università degli Studi di Udine 33 23 aprile 2010 - David Licursi
Rete in rame Punti di sezionamento Permutatore: posto in Centrale al confine tra rete di distribuzione e autocommutatore, svolge le funzioni di terminazione, numerazione, permutazione, protezione e sezionamento delle coppie 400 coppie per montante il tipo murale 800 coppie per montante il tipo lineare Armadio di distribuzione: elemento di elasticità che separa la rete primaria dalla rete secondaria 300 coppie a palo 1200 coppie a parete Distributore: elemento di separazione tra la rete in cavo dedicata a gruppi di Unità Immobiliari (UI) ed i cavetti dedicati alle singole UI 50 coppie in armadietto o colonnina 10 coppie a muro o a palo Università degli Studi di Udine 34 23 aprile 2010 - David Licursi
Rete in rame Permutatore di tipo lineare Università degli Studi di Udine 35 23 aprile 2010 - David Licursi
Rete in rame Armadio di distribuzione a parete Università degli Studi di Udine 36 23 aprile 2010 - David Licursi
Rete in rame Distributore in armadietto da interno o esterno Università degli Studi di Udine 37 23 aprile 2010 - David Licursi
Rete in rame Distributore in colonnina Università degli Studi di Udine 38 23 aprile 2010 - David Licursi
Rete in rame Distributore a palo Università degli Studi di Udine 39 23 aprile 2010 - David Licursi
Rete in rame I cavi Capitolato tecnico 1031 cavi isolati carta e aria a quarte sotterranei (0,4/0,6 mm) Capitolato tecnico 1033 cavi isolati PE a quarte aerei (0,6 mm) Capitolato tecnico 1240 cavi plastici isolati polietilene a decadi sotterranei (0,4/0,6 mm) Capitolato tecnico 1285 cavi plastici isolati polivinilcloruro a decadi aerei (0,6 mm) Università degli Studi di Udine 40 23 aprile 2010 - David Licursi
Rete in rame Cavi 1000 e 1600 coppie Università degli Studi di Udine 41 23 aprile 2010 - David Licursi
Indice Rete di accesso Accesso fonia Collegamenti telefonici analogici (V.21 300 b/s - … - V.34 28,8 kb/s - V.90 56kb/s) ISDN (Integrated Services Digital Network) xDSL (Digital Subscriber Line) Rete in rame Progettazione della rete in rame Università degli Studi di Udine 42 23 aprile 2010 - David Licursi
Progettazione della rete in rame Gli elementi della rete in rame Rete primaria: collega la Centrale agli armadi (rete elastica) cavi interrati o in tubi da 400 a 2400 coppie Armadio: consente la concentrazione delle coppie della rete secondaria (600 coppie) verso la rete primaria (400 coppie) Rete secondaria: collega l’armadio ai distributori cavi sotterranei da 30 a 400 coppie cavi aerei da 10 a 200 coppie Distributore: terminazione della rete in cavo ubicata all’interno o in prossimità degli edifici da 10 a 50 coppie Raccordi: cavetti da una coppia che collegano le singole unità immobiliari ai distributori Università degli Studi di Udine 43 23 aprile 2010 - David Licursi
Progettazione della rete in rame Rete in rame in area urbana Università degli Studi di Udine 44 23 aprile 2010 - David Licursi
Progettazione della rete in rame Rete in rame in aree periferiche Università degli Studi di Udine 45 23 aprile 2010 - David Licursi
Progettazione della rete in rame Le aree di progetto L’area di distributore è la porzione di territorio che comprende più unità immobiliari servite dallo stesso distributore L’area di reparto elementare è la porzione di territorio che raggruppa aree di distributore adiacenti, nelle quali sono distribuite 100 coppie L’area di armadio è la porzione di territorio che raggruppa aree di reparto elementare adiacenti in numero tale da ottimizzare la rete primaria (da due nelle aree rurali a sei nelle aree urbane) L’area di cavo è la porzione di territorio che raggruppa aree di armadio adiacenti alimentate dallo stesso cavo Università degli Studi di Udine 46 23 aprile 2010 - David Licursi
Progettazione della rete in rame Schema delle aree di progetto Università degli Studi di Udine 47 23 aprile 2010 - David Licursi
Progettazione della rete in rame Distributore interno Distributore interno Armadietto contenente strisce per l’attestazione di cavi da 10-30-50 coppie Cavetto di raccordo Costituito da 2 fili di rame ø 0,6 mm isolati in PVC (bianco-rosso) Posato in tubi sottotraccia o in apposite canaline a vista Università degli Studi di Udine 48 23 aprile 2010 - David Licursi
Progettazione della rete in rame Distributore esterno Distributore esterno elemento di rete posato a muro o su palo che consente l’attestazione di un cavo da 10 coppie Cavetto di raccordo costituito da un cavetto bipolare di rame ø 0,6 mm isolato in PVC per la posa a muro o da un cavetto autoportante bipolare in rame ø 1,0 mm isolato in PVC per la posa su palificazione Università degli Studi di Udine 49 23 aprile 2010 - David Licursi
Progettazione della rete in rame Armadio di distribuzione Permette: la terminazione ordinata dei cavi provenienti dalla centrale e dai distributori su strisce da 100 coppie in posizioni standard il collegamento di una coppia primaria ad una secondaria mediante cavetti da una coppia (permute) Università degli Studi di Udine 50 23 aprile 2010 - David Licursi
Progettazione della rete in rame Progettazione rete secondaria Attività preliminari studio del territorio aggiornamento della cartografia rilievo ecografico e previsionale Formazione delle aree di distributore di reparto elementare (100 coppie distribuite) di armadio Disegno della rete percorso dei cavi posa aerea o sotterranea (marciapiede, carreggiata) potenzialità dei cavi Università degli Studi di Udine 51 23 aprile 2010 - David Licursi
Progettazione della rete in rame Progettazione rete secondaria: Attività preliminari Per ogni edificio o vano scala occorre: Rilievo unità immobiliari RILIEVO ECOGRAFICO UNITÀ LOCALI/ABITAZIONI 10/18 Valutazione del fabbisogno coppie FABBISOGNO COPPIE UNITÀ LOCALI/ABITAZIONI 15/22 Le unità locali sono: negozi, uffici, attività commerciali, alberghi ecc. Università degli Studi di Udine 52 23 aprile 2010 - David Licursi
Progettazione della rete in rame Progettazione rete secondaria: Formazione delle aree Università degli Studi di Udine 53 23 aprile 2010 - David Licursi
Progettazione della rete in rame Progettazione rete secondaria: Disegno della rete Università degli Studi di Udine 54 23 aprile 2010 - David Licursi
Progettazione della rete in rame Progettazione rete primaria Formazione delle aree cavo aggregando più aree di armadio adiacenti Disegno della rete percorso dei cavi posa in trincea o in tubazione potenzialità dei cavi Università degli Studi di Udine 55 23 aprile 2010 - David Licursi
Progettazione della rete in rame Progettazione rete primaria: aree cavo e disegno rete Università degli Studi di Udine 56 23 aprile 2010 - David Licursi
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