Peer Education al Balbo - Donne: Violenza Zero

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Peer Education al Balbo - Donne: Violenza Zero
Peer Education al Balbo
  Donne: Violenza Zero
Peer Education al Balbo - Donne: Violenza Zero
LA PEER EDUCATION: COS’E’?
                     •La Peer Education
              (EDUCAZIONE TRA PARI) è un
                  progetto educativo teso a
               riconoscere e promuovere un
               ruolo attivo degli adolescenti
                 che diventano protagonisti
                  consapevoli della propria
                         formazione.
               • E’ uno strumento relazionale

               • Non è una tecnica, ma serve
                      per generare un
               cambiamento, per assumere e
                far assumere responsabilità
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Perché EDUCAZIONE TRA PARI?
    COMPLICITA’                                                    VICINANZA

IDENTIFICAZIONE                                                     COMPRENSIONE

                                                                     LINGUAGGIO
    CONFRONTO
                                                                     COMUNE
     DIRETTO

            “ Per noi l'educazione tra pari vuol dire trasmettere il maggior
  numero di informazioni , di consigli e di idee a ragazzi della nostra stessa età….
          I giovani sono più a loro agio e più liberi di esprimersi di fronte a
   coetanei piuttosto che di fronte a persone adulte. Con un coetaneo condividi
    non solo la stessa età ma anche lo stesso modo di vedere le cose e ti senti
                             meno giudicato. I giovani, di
  fronte a noi ``Peer Educator'', perché è così che ci chiamiamo, hanno sentito la
               sicurezza di esprimere dubbi, problemi, consigli e idee.”
                               Filippo - 17 anni – Peer educator
                                    IAL Casale Monferrato
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IMPORTANZA DEL GRUPPO
   In adolescenza il gruppo di appartenenza gioca un ruolo fondamentale
   nell’orientare processi di crescita e percorsi di sviluppo, e può rappresentare da
   un lato un nodo critico rilevante sul quale gli adulti devono porre la propria
   attenzione, e dall’altro una fondamentale, imprescindibile, risorsa energetica;
   È il territorio di passaggio dall’infanzia all’età adulta;
   Contenitore rassicurante che legittima lo scontro nei confronti del sistema degli
   adulti;

   Funzione di famiglia transizionale (“sostitutiva”);

   Costruzione dell’identità.

 La costante altalena tra l’essere individuo e l’essere gruppo diventa, quindi, un
percorso che conduce direttamente al riconoscimento di sé e dell’altro, ma anche
   alla valutazione dell’efficacia del sé rispetto all’altro, in termini di autostima,
 comunicazione, vicinanza affettiva,composizione dei conflitti interni ed esterni.
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DOVE VIENE APPLICATA?

      Scuole superiori

       Carceri

          Comunità

              Quartieri
“…Il ruolo degli adulti è fondamentale!
La peer education non funziona quando ci sono insegnanti non convinti.”
Dott. Andrea Gnemmi, psicologo, Verbania 13.11.08
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LA PROMOZIONE DEL BENESSERE PER
               PREVENIRE
  RUOLO ATTIVO DELL’ADOLESCENTE E DEL GRUPPO

         PROMOZIONE DELL’EMPOWERMENT
CAPACITA’ E COMPETENZE COGNITIVE, EMOTIVE E SOCIALI

             POTENZIAMENTO LIFE SKILLS
   Insieme di competenze ed abilità che rendono gli
   individui in grado di affrontare efficacemente le
   esigenze ed i cambiamenti della vita quotidiana.
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LIFE SKILLS (abilità sociali) individuate dall’OMS
   Presa di decisione
   Capacità di affrontare e risolvere situazioni problematiche (abilità di
   problem solving)
   Pensiero critico e creativo

   Comunicazione efficace
   Relazioni interpersonali

   Autoconsapevolezza

   Empatia
   Gestione delle emozioni e dello stress

   Negoziazione e gestione del conflitto

   Efficacia individuale e collettiva
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RUOLO DELLA SCUOLA – in fase operativa
   Contribuire all’analisi dei bisogni specifici della scuola e, in
   particolare della popolazione studentesca;
   Creare un gruppo di lavoro (docenti tutors) per effettuare un confronto
   periodico rispetto all’andamento del progetto;
   Riconoscere le ore che le classi impiegheranno per il progetto come
   vere e proprie ore di didattica e formazione scolastica;
   Mettere a disposizione uno spazio (bacheca, corridoio..) da adibire a
   stand promozionale dell’iniziativa che si sta svolgendo a scuola;
   Spazio sul sito internet;
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RUOLO DEI DOCENTI TUTORS (o REFERENTI ALLA SALUTE)
                      Motivazione alla buona
                      riuscita del progetto
                        Devono essere buoni
                        comunicatori con gli
                        adolescenti
                           Costruire momenti di
                           confronto continuo e di
                           lavoro in comune, sia
                           agli insegnanti, che ai
                           conduttori esterni.
      W
     peer
             ion
    educat
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LA VIDEO EDUCATION
                  COS’E’?
           È un approccio educativo
           che considera la centralità
           dei linguaggi audiovisivi e
           multimediali nella società
             contemporanea come
            opportunità educativa e
                    formativa.
              È l’utilizzo di materiale
            video autoprodotto come
                strumento per una
             comunicazione efficace
UNA QUESTIONE DI LINGUAGGI..
• Il video è il linguaggio della
  Peer Education, perché i
  ragazzi oggi sono soggetti
  attivi nella ricezione dei media
  (Social network tipo Facebook,
  MSN…).
• E’ uno strumento efficace di
  comunicazione.
• Il valore del video è il FARE
  insieme, l’AVERE PRODOTTO
  qualcosa: è importante il
  processo più che il prodotto.
• Noi dobbiamo educare con
  linguaggi che funzionano.
        Verbania – 13.11.09
LA PEER EDUCATION CI CHIEDE…

…di credere fermamente nella forza del gruppo,

…di liberarci dai luoghi comuni,

…di rimanere ricettivi ai continui segnali che l’altro ci offre,

…di essere consapevoli che NOI per primi stiamo creando un
gruppo e che TUTTI (con compiti diversi) siamo chiamati a
condividerlo con autenticità e criticità!

…di essere consapevoli che QUESTO, come ogni cammino,
alternerà momenti di facile passaggio a sentieri più stretti e
tortuosi, ma non per questo meno belli ed affascinanti!
IL NOSTRO PROGETTO:
  Donne: Violenza Zero
                     Ragioni
           •   Episodio di Valentina
               Cavalli (ex-alunna)
           •   Anno internazionale
               violenza sulle donne
           •   Peer education
               trasversale
           •   Interesse degli alunni
               alla problematica
• “La violenza contro le
  donne è forse la più
  vergognosa violazione
  dei diritti umani. E forse la
  più diffusa. Non conosce
  confini geografici, culturali
  o di stato sociale. Finchè
  continuerà non potremo
  pretendere di realizzare
  un vero progresso verso
  l’eguaglianza, lo sviluppo
  e la pace”: Kofi Annan,
  “A global world free of
  violence women”, global
  videoconference 1999.
                                     Il nostro giornalino:
                                  supplemento a “La Zanzara”
OBIETTIVI
1)   Sensibilizzare gli alunni coinvolti alla problematica
2)   Attivare in loro processi di responsabilizzazione e di
     cittadinanza attiva
3)   Promuovere l’attivazione e/o il potenziamento di
     alcune life skills
4)   Attivare abilità comunicative e relazionali (gruppo)
5)   Suscitare negli alunni capacità di essere autonomi nel
     giudicare e vivere certe situazioni
6)   Favorire il confronto e la collaborazione con i colleghi
     del Consiglio di Classe (ricadute didattiche)
7)   Attivare una rete di rapporti fra docenti referenti e
     servizi e realtà sul territorio
CHI……
• Un gruppo di alunni: 5 per ogni indirizzo dell’Istituto Balbo
  (trasversalità)
• Docenti referenti (Prof. Durando, Canepa, Becchi, docenti tutors di
  progetto e il Preside Gianni Abbate)
• Dott.ssa Alessia Bobbio (pedagogista e collaboratrice del Ser.T.)
• L’Albero di Valentina
• La Preside Titti Palazzetti: prima formazione a tutti docenti
  dell’Istituto
• Il Ministero della Pubblica Istruzione, che ha sostenuto fortemente il
  progetto
• I Servizi del territorio casalese (Consultorio, ASL, Ser.T.)
• Il Comune di Casale Monferrato
• Associazione Iside
PRIMA FASE: FORMAZIONE
 SULLA TEMATICA DELLA
       VIOLENZA

          I ragazzi hanno seguito 8 lezioni
          tenute da Dott.ssa Sonia Del Medico
          (esperta di pari opportunità) e
          Dott.ssa Benedetta Chiara Lombardi
          (esperta di psicologia),
          dell’Associazione ISIDE.
SECONDA FASE: LA FORMAZIONE
      di un PEER EDUCATOR
 WEEK END A SAN NICOLAS (AO) – marzo 2009

“La Peer Education deve privilegiare il metodo, cioè la formazione sulle
tecniche di comunicazione” - Verbania 13.11.09
…. A SAN NICOLAS: COSA
         ABBIAMO FATTO?
• Tecniche di
  comunicazione
  efficace
• Regole sulla
  comunicazione
• Ruoli all’interno del
  gruppo
• Lavori di gruppo
• Stesura della carta
  dei peer
LA NOSTRA CARTA DEI PEER
            Le 7 caratteristiche di
                    un peer
            • Sapere comunicare
              efficacemente
            • Essere motivato
            • Essere paziente
            • Sapere ascoltare
            • Essere empatico
            • Non avere pregiudizi
            • Essere responsabile
TERZA FASE: QUELLA
          OPERATIVA
                          Giornalino

      30 maggio
                                         Canzone
    con Radio Gold

Spettacolo teatrale                       Video Infocity

           Spot fumetto                Spot
WORK IN PROGRESS

……ED ECCOVI UN
  ASSAGGIO DI
  QUELLO CHE
    STIAMO
   FACENDO
    INSIEME
…………………………….
      -     All’inizio del prossimo anno
               scolastico faremo una
            grande giornata insieme!!!!!

          - E ci sarà l’intervento diretto
               dei nostri peer educators
             nelle classi dell’istituto per
             coinvolgere i loro coetanei
               in una riflessione a tutto
             tondo sulla violenza contro
              le donne, auspicando che
             riescano ad attivare in loro
             un positivo cambiamento di
                       mentalità.
• “Bisogna lasciare che gli altri camminino con
  un pezzo di noi”. G. Lavanco, Convegno Peer
  Education Verbania, novembre 2008
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