M. Zan, Resp. Area Investimenti, Finest S.p.A - Roadshow.ice.it

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LE SFIDE DEL MERCATO
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Italia, PIL A PREZZI 2007

                                                                                                                                     Tassi di crescita PIL
                                                                                                                   ITALIA       USA      Area EURO         EU        WGDP
                                                                                                    2007              1,4        1,9           3           3,4         5,4
                                                                                                    2008             ‐1,3       ‐0,3          0,4          0,5         2,8
                                                                                                    2009             ‐5,1       ‐3,1         ‐4,4         ‐4,2        ‐0,6
                                                                                                    2010               1         2,4           2            2          5,2
                                                                                                    2011              0,4        1,8          1,4          1,6          4
                                                                                                    2012             ‐2,4        2,2         ‐0,6         ‐0,2         3,2
                                                                                                    2013             ‐1,8        1,9         ‐0,3           0          3,3
                                                                                                    2014              0,4         3           1,1          1,3          4
                                                                                                    2015              1,2        3,6          1,4          1,7         4,4
                                                                                                    2016              1,3        3,4          1,6          1,8         4,5
                                                                                                    2017              1,3        3,3          1,6          1,9         4,5
                                                                                                    2018              1,4        2,9          1,6           2          4,5
                                                                                                Variazioni %         ‐2,2        23           8,8         11,8        45,2

            Il PIL in Italia tornerebbe al livello 2007 tra il 2020 e 2022 (ottimisti – pessimisti)
            Il PIL pro-capite tornerebbe al 2007 nel 2020 (nel 2025 per i pessimisti)
            Il tasso di disoccupazione tornerebbe al 2007 nel 2019 (nel 2025 per i
            pessimisti).
            Le previsioni di crescita degli STATI UNITI al 2018 registrano +23% a fronte
            di un dato a livello mondiale di +45% (ITALIA meno 2,2%).
(*) FONTE: Pubblicazione in abbinamento al SOLE 24 ORE,. “Uscire dalla Crisi riprendere la crescita” previsione, analisi e proposte di Mario Baldazzari, Roberto Mazzotta Dino
Pescele, Pier Luigi Ciocca, Alberto Quadrio Curzio, Alberto Bisin, Sergio Rizzo, Luca Rizzuto, Piero Giarda, Stefano Manzocchi, Alessandro Barbera, Maurizio Meloni, Eugenio
Gaiotti, Stefano Folli, Giuseppe de Rita, Carmen Lasorella, Richard Heuzè, Alessandra Migliaccio, Tobias Piller, Bruno Costi, Luigi Casero, Matteo Colaninno, Mario Monti
                                                                                                                                                                                 3
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Dallo studio 2013 di P.W.C. (World in 2050, The BRICs and beyond: prospects,
challanges and opportunities) emerge:
I mercati emergenti cresceranno ad una velocità del 4% annuo medio fino al 2050 a
fronte di una stima di poco inferiore al 2% per l’Italia;
Il PIL Italiano passerà, nel 2030, al 13°posto nel ranking mondiale ed al 14°posto
nel 2050 (dopo la Nigeria).
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I mercati ESTERI sono e saranno una
           OPPORTUNITA’
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Anno                                                             Numeri aggiornati al 2011
Trentino Alto Adige
                                                                                   83.319
Veneto
                                                                                  403.169
Friuli-Venezia Giulia
                                                                                   86.773
TOTALE TRIVENETO
                                                                                  573.261
FONTE: 9° CENSIMENTO INDUSTRIA E SERVIZI 2011 - ISTAT
http://dati-censimentoindustriaeservizi.istat.it/#

                                        DA ULTIMO CENSIMENTO ISTAT
                                        NEL TRIVENETO SONO ATTIVE
                                              573.261 IMPRESE
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TOTALE MICRO IMPRESE    TOTALE PICCOLE        TOTALE MEDIE           TOTALE GRANDI   TOTALE
         Classe di addetti     (250
                                                      ADDETTI)             ADDETTI)                ADDETTI)
Trentino Alto Adige
                                 77312                  5362                  583                    62         83319
Veneto
                                378456                  21847                 2524                   342        403169
Friuli-Venezia Giulia
                                 81986                  4200                  509                    78         86773
TOTALE TRIVENETO
                                537754                  31409                 3616                   482        573261

                                                    IL 99%
                                         DELLE IMPRESE DEL TRIVENETO
                                            HA MENO DI 50 ADDETTI

                                                    IL 94%
                                             HA MENO DI 10 ADDETTI

                              ITALIA = 4 mln di imprese attive (micro e PMI 99,9% - 240 leder
                                                      internazionali)
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REGIONI               Gestione familiare   Gestione manageriale   Altro

Trentino Alto Adige/Südtirol                        83%                    5%             12%

Veneto                                              83%                    4%             13%

Friuli Venezia Giulia                               81%                    5%             14%

TOTALI TRIVENETO                                    83%                    4%             13%

                                                  L’83%
                               DELLE IMPRESE DEL TRIVENETO E’ A CONDUZIONE
                                                FAMILIARE

                                                SOLO IL 4%
                                      E’ A CONDUZIONE MANAGERIALE
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Difesa della quota di   Aumento gamma       Accesso a nuovi   Attivazione/ incremento di
         REGIONI
                               mercato            prodotti/servizi       mercati           relazioni tra imprese

Trentino Alto Adige              74%                   43%                24%                     11%
Veneto                           70%                   43%                26%                     14%
Friuli Venezia Giulia            69%                   41%                24%                     12%
TOTALE TRIVENETO                 71%                   43%                25%                     13%

                                          SOLO IL 25%
                                DELLE IMPRESE DEL TRIVENETO
                        APPLICA UNA STRATEGIA ESPANSIVA DI ACCESSO A
                                       NUOVI MERCATI
                                    ED E’ QUINDI SENSIBILE
                              AL TEMA INTERNAZIONALIZZAZIONE
SI DICE CHE LE PMI ITALIANE SIANO FORTEMENTE RIVOLTE ALL’EXPORT?

          IMPRESE ESPORTATRICI (TRA 10 E 49 ADDETTI)
          GERMANIA                     47%
          SPAGNA                       48%
          ITALIA                       29%
                                               Fonte: Export Opportunity Index SACE

  CI SONO ALMENO 60 MILA PMI CHE POTREBBERO ENTRARE MEGLIO SUI MERCATI
                              INTERNAZIONALI

  LE PMI ITALIANE SONO PIU’ VULNERABILI PERCHE’ IN LINEA GENERALE
   SOTTOCAPITALIZZATE E SENZA INVESTIMENTI IN MANAGER, RISORSE
                        UMANE E MARKETING
E’ ORMAI CHIARO CHE LE IMPRESE CHE HANNO SAPUTO REAGIRE ALLA CRISI
DEGLI ULTIMI 8 ANNI SONO QUELLE CHE HANNO SAPUTO TROVARE O SVILUPPARE
                  NUOVI MERCATI ED HANNO INVESTITO IN R&D
              IL MERCATO DOMESTICO E’ ANCORA POCO REATTIVO

SVILUPPO DI
                                          GENERAZIONE
   NUOVI
                     INVESTIMENTI         DI FABBISOGNO
 MERCATI E
                                           FINANZIARIO
    R&D
L’INTERNAZIONALIZZAZIONE ED I CAMBI DI PARADIGMA AD ESSA COLLEGABILI:

L’internazionalizzazione è quel processo attraverso il quale le imprese non solo dispiegano le loro vendite su più
mercati esteri, ma dagli stessi mercati o da altri attingono anche per il loro approvvigionamento di materie prime, di
componenti, di tecnologie, di impianti, di attrezzature, di risorse finanziarie, di forza lavoro. Essa comporta spesso
anche la localizzazione su più mercati esteri delle attività produttive o di parti di esse
(Demattè, 2003).

I cambi di Paradigma:
> Fino al 2008 l’internazionalizzazione è stata un’opzione strategica d’impresa
> Dal 2008 l’internazionalizzazione è un MUST legato al concetto di crescita e competitività

Anche le PMI devono agire come «PICCOLE MULTINAZIONALI» con logiche di presenza sui
mercati e di organizzazione e governance adeguate, con consulenti, banche e fornitori di
standard internazionale

N.B. I MERCATI ESTERI NON RAPPRESENTANO LA SOPRAVVIVENZA, PERCHE’ CHI E’ COSTRETTO A
SOPRAVVIVERE NON E’ IN GRADO DI AVERE UNA PRESENZA INTERNAZIONALE
LE DIVERSE LOGICHE DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE:

FOLLOWER (seguo l’azienda di riferimento):
In dipendenza del prodotto l’internazionalizzazione si concretizza in:
a) Progetto greenfield all’estero con creazione di new.co locale
b) Rafforzamento delle linee produttive in Italia

MAKE WHERE YOU SELL:
L’ operazione di internazionalizzazione si concretizza in:
a) Progetto greenfield all’estero con creazione di new.co locale ( anche in forma di J.V.)
b) Merger Acquisition di Competitor locale ( anche in forma di J.V. )

INCREASE OF THE Global Chain Value
(non solo produzione, ma anche logistica, marketing ecc. all’estero):
L’ operazione di Internazionalizzazione si concretizza in:
a) Per le grandi imprese: progetto greenfield, potenziamento di browfield o Merger acquisition all’estero sempre
con l’utilizzo di una local parent company;
b) Per le PMI: progetto greenfield all’ estero o tramite il rafforzamento delle linee produttive in Italia (le PMI possono
entrare nella GCV di una grande impresa)
LE IMPRESE CON UNA SCARSA CAPITALIZZAZIONE:

• HANNO MAGGIORE PROBABILITA’ DI ENTRARE IN SOFFERENZA
• PRESENTANO UNA FORTE RISCHIOSITA’ AGLI OCCHI DEL MERCATO
• HANNO MINORE CAPACITA’ DI REAZIONE AGLI SHOCK MACROECONOMICI
• HANNO DIFFICOLTA’ A FINANZIARE INVESTIMENTI INNOVATIVI PER PIANI DI
  CRESCITA A LUNGO TERMINE
• HANNO MAGGIORE DIFFICOLTA’ A GESTIRE CALI DI FATTURATO
• HANNO DIFFICOLTA’ AD OTTENERE CREDITO DAL SISTEMA BANCARIO

IN UNA PAROLA, SONO PIU’ FRAGILI
PERCHE’ FINEST:

Finest è:
 Uno strumento particolare di «portage sull’Equity» che permette di cogliere tutti i
   vantaggi elencati sia nel Paese target sia in Italia;
 Non è un’operazione a MERCATO quindi un’operazione che possa in qualche maniera
   prefigurare un passaggio di proprietà dell’azienda alla fine del periodo;
 Il prezzo è definito e pari ad un I.R.R. predefinito;
 I patti parasociali sono semplici e permettono all’imprenditore ed al suo management di
   condurre senza interferenze;
 Finest è chiave di accesso ai suoi partner esteri (agenzie di Sviluppo Estere, consulenti,
   enti regionali e governativi, etc.) ed al Sistema Italia (SACE ICE EBRD) nonché al sistema
   delle agevolazioni (Fondi di Venture Capital e legge 100);
 Finest è parte attiva nel rendere il progetto bancabile nell’ambito del piccolo ROAD –
   SHOW necessario.
L’ OPERAZIONE AGLI OCCHI DEGLI STAKE – HOLDERS INTERNAZIONALI

 L’aumento del capitale sociale è sinonimo di presenza di soci e di capitale di rischio;

 Gli stake-holders che operano sui mercati principali percepiscono «maggiore solidità» a fronte della
  presenza di investitori istituzionali nell’equity;

 L’entrata della finanza straordinaria è percepita quale rafforzamento delle procedure di governance
  dell’impresa;

 L’entrata della finanza straordinaria è considerata come il primo step di performance aziendali
  legate ad un progetto di sviluppo;

 Il timing della way-in di Finest è correlato al kick off della fase di investimento;

 Il timing della way-out è correlato alla realizzazione del piano d’impresa.
SIMEST S.P.A   PROVINCIA DI TRENTO
                                              4%                              1%

                            VENETO SVILUPPO                         ALTRI ENTI CREDITIZI
                            S.P.A                                                    1%
                            8%

Advisor ed equity partner

                      REGIONE VENETO
                      13%

                                                                             FRIULIA SPA
                                                                                     73%
Numero operazioni impegnate                                           520

Ammontare impegnato dalla costruzione                                 € 293,7 milioni

Numero Partecipazioni attualmente in portafoglio                      72

Portafoglio attualmente esposto in partecipazioni e/o finanziamenti   € 97,9 milioni

Volume di investimento generato                                       € 2 miliardi

                                                                      1° Romania (19%)
Principali Paesi di intervento per ammontare impegnato                2° Croazia (15%)
                                                                      3° Slovacchia (10%)
                                                                      1° Edilizia/Costruzioni (13%)
Principali settori per ammontare impegnato                            2° Legno / Mobile (12%)
                                                                      3° Utilities (10%)
                                                                      1° Vicenza (18%)
Principali provincie per ammontare impegnato                          2° Udine (17%)
                                                                      3° Treviso (12%)
Erogato storico per Paese:                                        Erogato storico per Paese ultimi 3 esercizi:
                                                                                            2012‐2013   2013‐2014     2014‐2015

  Romania
                                                                   :
                                                                    Romania
   Croazia
Slovacchia                                                             Croazia

    Russia
                                                                  Bielorussia
  Bulgaria
  Slovenia                                                              Russia
    Serbia
                                                                  Slovacchia
   Polonia
 Ungheria
                                                                    Slovenia
       BIH
 Rep.Ceca                                                              Polonia
  Lettonia
                                                                       Bulgaria
   Albania
      Peco                                                         Rep.Ceca
   Austria
Bielorussia                                                                Bih

Macedonia
                                                                       Albania
   Ucraina
   Estonia                                                              Austria
 Moldavia
                                                                          Peco
   Kosovo

              0   10000   20000   30000   40000   50000   60000                   0   500       1000    1500        2000    2500   3000   3500
Partecipazione al    capitale sociale

finanziamento estero diretto

Accesso a   strumenti di finanza agevolata
            • Accesso alla legge 100/’90
            • Fondo di Venture Capital Balcani
            • Fondi di Venture Capital

  consulenza direzionale strategica
                                 • In tutte le fasi di internazionalizzazione;
                                 • Nella fase preliminare e di costruzione del progetto
                                 • Nella gestione dell’investimento
Partecipazione di Finest in Società                                  Estere

         25%-49%                                   8 anni
          max. Capitale Sociale            durata max. della partecipazione

•   CONTRATTO DI PARTECIPAZIONE
•   IRR ATTESO (FLOOR – CAP)
•   RISPETTO CAPEX/PIANO/FONTI FINANZIAMENTO
•   COVENANT OPERATIVI
              - VALORE PN
              - D/E
              - PFN/EBITDA
              - DINAMICA EBITDA
Finanziamento diretto da Finest

               25%                             8 anni
  max. del fabbisogno finanziario totale
                                           durata max. finanziamento
            per l’investimento

Finest eroga finanziamenti
direttamente
alla Società estera in qualità di socio
GRAZIE PER L’ATTENZIONE

Finest SPA Mauro Zan
             Pordenone: 0434 229811
             Padova: 049 773901
             m.zan@finest.it
             www.finest.it
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