PAESAGGI CULTURALI Artificio tra resilienza e selezione naturale - CULTURAL LANDSCAPES
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AGATHÓN – International Journal of Architecture, Art and Design | n. 06 | 2019 | pp. 36-45 FOCUS ISSN print: 2464-9309 – ISSN online: 2532-683X – DOI: 10.19229/2464-9309/642019 PAESAGGI CULTURALI Artificio tra resilienza e selezione naturale CULTURAL LANDSCAPES Artificiality within resilience and natural selection Marina Fumo ABSTRACT Tra i quattordicimila e i dodicimila anni fa, l’homo sapiens a causa di una grave crisi di approvvigionamento alimentare attua un nuovo modello di sopravvivenza basato sul- l’agricoltura, divenendo seminatore e quindi più stanziale. Attualmente si confida in una nuova fase di adattamento che ci riavvicini alle attività agricole e all’artigianato, rivi- talizzando i sistemi insediativi di piccola scala. Conoscere i caratteri peculiari di un paesaggio naturale o artificiale urbano e riconoscersi in esso con senso di appartenen- za, come luogo identitario di una cultura e di tradizioni, da sempre ha legato l’essere umano a un territorio, a un contesto geografico. Nell’attuale crisi ambientale planetaria, il paesaggio rurale torna a essere considerato una ricchezza per l’uomo, soprattutto in funzione dei valori culturali e spirituali che gli vengono riconosciuti, come scenario fon- damentale per la costruzione della vita individuale e della collettività. E così per ogni comunità umana l’intero paesaggio diventa abitare, vivere, costruire, produrre, vende- re, tramandare, partecipando all’intero ciclo. Over fourteen thousand and up to twelve thousand years ago, due to a serious food supply crisis, homo sapiens implemented a new model of survival based on agricul- ture, starting to sow, man became more sedentary. Nowadays, we rely on a new adaptation process to bring us closer to farm and craft activities, reviving small scale settlement systems. Knowing the peculiar features of a natural or urban artificial land- scape and identifying in it with a feeling of belonging, as a place bearing culture and traditions, has always linked the human beings to their territory, to a geographical con- text. In the current global environmental crisis, the rural landscape is once again con- sidered an asset for man, especially for its cultural and spiritual values, as a fundamen- tal scenario to build individual and collective life. Therefore, for every human communi- ty, the whole landscape becomes a place where to reside, live, build, produce, sell, pass on, it participates in the whole cycle. KEYWORDS comunità umane, adattatività, paesaggi culturali, abitati rurali, Cilento e Vallo di Diano human communities, adaptability, cultural landscapes, rural settlements, Cilento and Vallo di Diano Marina Fumo, Architect, is a Full Professor of Technical Architecture at the Department of Civil, Building and Environmental Engineering of the ‘Federico II’ University of Naples (Italy) and Dean of CITTAM – Interdepartmental Centre for studies on Traditional Techniques of the Mediterranean Area. Member of the ICOMOS, she coordinates the Master EU Erasmus Mundus on cultural land- scapes. Mob. +39 348/33.08.458 | E-mail: marina.fumo@unina.it 36
Fumo M. | AGATHÓN | n. 06 | 2019 | pp. 36-45 La capacità adattativa del mammifero ter- la coscienza del danno ambientale planetario ciale Città – Architettura e Società (Fig. 3). La X restre homo sapiens sapiens è straordinaria, perpetrato nei passati decenni dalla nostra spe- Mostra oltre a fornire informazioni e dati su co- se paragonata a quella di altri animali primati cie sapiens sapiens, ma anche l’appartenenza me alcune paradigmatiche città del mondo si dello stesso ordine: la sua diffusione, in inse- delle nostre comunità a un più ampio sistema siano trasformate sotto il profilo sociale, econo- diamenti organizzati, sul pianeta spazia dal fondato sul binomio natura-artificio. mico e culturale, ha presentato nuovi progetti sessantanovesimo parallelo nord al cinquanta- Troppo a lungo in antitesi nella cultura occi- architettonici e urbani che stanno determinan- cinquesimo parallelo sud, tra la Groenlandia e dentale, dove da un lato c’è la natura e dall’al- do lo stile di vita, il lavoro e gli spostamenti nelle la Terra del Fuoco. Rispetto all’altitudine, gli in- tro la nostra specie e le sue produzioni, siamo aree urbane metropolitane molto densamente sediamenti umani sono oggi compresi dalle imperativamente giunti davanti a un bivio inelu- abitate ed estese, per le quali i sistemi infra- depresse aree poste pochi metri sotto il livello dibile: o si cambia modalità di vita, ovvero di strutturali divengono sempre più determinanti del mare1 ai 5.100 di altitudine del villaggio La convivenza con il pianeta, o non si sopravvivrà per la vivibilità collettiva (Burdett, 2006). Rinconada in Perù, nella provincia di Puno e al a lungo. O quantomeno, com’è sempre avve- Dalle dichiarazioni del Presidente della Mo- confine con la Bolivia, considerato il più alto nuto nei millenni passati, ci sarà una selezione stra si evince il carattere rivoluzionario di questa centro abitato al mondo; nonostante le condi- naturale, un’ennesima selezione naturale darwi- edizione che ha affrontato senza esitazione le zioni estreme di vita, l’estrazione di oro dalle niana così come avviene per tutte le altre spe- criticità dei cambiamenti imposti dalle ininterrot- miniere locali ne garantisce l’autosufficienza cie animali sottoposte ad azioni di adattamento te migrazioni collettive verso le metropoli-me- economica, tanto che la popolazione del villag- a mutati contesti ambientali, e così com’è avve- galopoli. Tali rapidissime trasformazioni coinvol- gio è in costante aumento. Tra i quattordicimila nuto per gli ominidi che ci hanno preceduto. E gono diversi aspetti del vivere comune (la qua- e i dodicimila anni fa, l’homo sapiens a causa per la Terra non sarà un evento straordinario; lità della vita, il lavoro, la mobilità, la multimedia- di una grave crisi di approvvigionamento ali- tanto più che è stimato che la popolazione lità), tutti temi affrontati partendo dalla consape- mentare come cacciatore e raccoglitore, dap- mondiale ammonti a circa 7,7 miliardi (ottobre volezza che da tempo la popolazione che abita prima sperimenta e poi attua un nuovo model- 2019) e, benché il tasso di natalità stia dimi- i centri urbani ha superato quella dei territori lo di sopravvivenza basato sull’agricoltura, di- nuendo, l’Organizzazione delle Nazioni Unite non urbani. Così ha dichiarato Davide Croff: venendo seminatore e quindi più stanziale. I prevede che tra una decina di anni sul nostro «La prassi voleva che fosse lo ‘specialista’ desi- caravanserragli, gli snodi commerciali indispen- pianeta ci potrebbero essere circa 8,5 miliardi gnato a decidere l’argomento. Stavolta è suc- sabili allo scambio di prodotti necessari alla so- di abitanti. Con questo trend, nel 2050 si po- cesso il contrario. Sono più di quattro mesi che pravvivenza sono assunti come i primi embrio- trebbe raggiungere la quota 9,7 miliardi; il dato ci lavoro, insieme al Consiglio di Amministrazio- ni del sistema città che andrà via via accre- è ancor più impressionante se si considera che ne, naturalmente. Abbiamo studiato una linea scendosi di ulteriori funzioni di servizio ai vian- nell’Ottocento la popolazione mondiale non culturale che fosse legata all’attualità, a una so- danti in transito fino a divenire i centri vitali, an- raggiungeva il miliardo di individui. cietà in continuo movimento. Poi abbiamo cer- che produttivi delle comunità umane, passan- Tale premessa per condurre l’attenzione del cato qualcuno che riunisse le qualità necessa- do dalla cultura rurale a quella industriale (Ha- lettore sulla manipolazione della natura che ha rie. Richard Burdett è docente di Architettura e rari, 2017). generato i nostri spazi vitali, i nostri paesaggi Urbanesimo alla London School of Economics, Anche la crescita numerica ovvero la diffu- urbani e rurali, meravigliosi paesaggi culturali è fondatore e Direttore della London School of sione delle comunità umane, che possiamo ma anche ‘non luoghi’ dove si aggirano milioni Economics del ‘Cities Programme’, è soprat- considerare l’unità di misura più idonea a que- di esseri umani intenti nelle quotidiane attività. tutto responsabile del progetto internazionale sta specie animale, è stata esponenziale nei Qual’è la risposta organizzativa a questa cresci- ‘Urban Age’ [...]» (Rota, 2005). passati trecentomila anni, se consideriamo che ta da parte dell’homo sapiens sapiens? Appa- Anche l’edizione della Mostra Biennale di i più antichi resti di sapiens sono stati recente- rentemente, si potrebbe affermare che è quella Architettura del 2010 dal titolo People Meet in mente rinvenuti in Marocco anticipando la da- di aggregarsi in sistemi urbani sempre più gran- Architecture, affidata all’architetto Kazuyo Seji- tazione rispetto ai resti già precedentemente di in modo da dotarli di tutti i servizi e le attrez- ma, ha rafforzato lo sguardo sugli aspetti so- esaminati, rinvenuti in Etiopia. Benché la mate- zature necessari a soddisfare le esigenze delle ciali del vivere insieme, perché secondo l’idea- ria sia in costante aggiornamento, la scienza collettività. Anche in questo caso, i dati statistici trice, l’architettura è legata all’economia, alla ha verificato che il quoziente di encefalizzazio- sono inequivocabili e testimoniano un processo sociologia, alla politica, in quanto le finalità ne della nostra specie, misurabile con la gran- in atto a livello planetario, in qualunque conti- dell’architettura vanno ben oltre il ruolo di rap- dezza e la complessità strutturale del nostro nente, a qualunque latitudine: le comunità uma- presentazione, essendo elemento di costruzio- cervello, abbia nel tempo favorito lo sviluppo ne diventano sempre più numerose e mirano a ne sociale. «I would be happy if we could feel del pensiero2 (Fig. 1). Le capacità ideative, soddisfare un sempre crescente numero di in- where our society will go through this exhibi- creative e progettuali, affiancate a quelle del dividui che migrano, attraverso percorsi anche tion» – ha affermato l’arch. Sejima – «come ar- linguaggio e del ragionamento astratto, hanno altamente rischiosi, dalle aree rurali dell’econo- chitetto sogno che l’architettura possa avere consentito e consentono tutt’oggi agli individui mia di sussistenza verso aree urbane dove tal- un ruolo nella vita e nella società contempora- di porsi in relazione, di sviluppare attività collet- volta è già superata anche la fase di economia nea, e che le relazioni tra l’architettura e le per- tive, di produrre un’infinità di oggetti anche con industriale. Al contempo, si sta ritornando nei sone, e tra le persone e l’architettura, si risol- l’ausilio di strumenti che nel tempo sono diven- campi per provvedere in maniera più convenien- vano infine in relazioni tra persone e persone» tati sempre più sofisticati e complessi (Ding, te al bisogno primario: la produzione del cibo. (Ghidoni, 2010). 2016; Fig. 2). Sulla stessa linea ha proseguito la XVI edi- È grazie a queste attitudini che l’homo sa- Resilienza urbana come risposta collettiva zione del 2018 dal titolo Freespace, curata dal- piens sapiens, organizzato in comunità, ha ‘ma- ai mutamenti | La Mostra Biennale di Architet- le architette irlandesi Yvonne Farrell e Shelley nipolato’ la natura e continua a trasformare il tura che si svolge a Venezia rappresenta un im- McNamara: «Per noi l’architettura è la traduzio- proprio habitat adattandolo alle proprie mute- portante appuntamento internazionale per ne di necessità – nel significato più ampio della voli esigenze, benché talvolta sterminato da comprendere dove va l’innovazione del settore parola – in spazio significativo. Nel tentativo di eventi naturali di straordinaria violenza e di- edilizio; in tal senso è interessante notare che tradurre FREESPACE in uno dei tanti splendidi struttività. Pur vivendo oggi una fase di svilup- nelle recenti edizioni, il focus si è spostato dalle linguaggi del mondo, speriamo che possa di- po delle potenzialità tecnologiche informatiche, opere di famosi progettisti, cosiddetti archistar, schiudere il ‘dono’ che l’invenzione architettoni- anche nelle attività di relazione tra umani, si sta alle più originali risposte ai problemi del vivere ca ha la potenzialità di elargire con ogni proget- accrescendo la consapevolezza della vitale an- in grandi e popolose comunità urbane, soprat- to. La traduzione ci permette di mappare e di ri- cestrale importanza di attività pratiche e fisiche tutto in città-metropoli. In particolare, nel 2006 nominare il territorio intellettuale e quello vero. che ci riportino al necessario equilibrio menta- la X Mostra Internazionale di Architettura della La nostra speranza è che la parola Freespace le. Da questo punto di vista, un sano rapporto Biennale ha segnato un’importante tappa nella ci permetta di sondare le aspirazioni, le ambi- con l’ambiente naturale è fondamentale e la storia centenaria della più famosa Istituzione zioni e la generosità dell’architettura». sua riscoperta sta facendo acquisire non solo culturale del mondo, proponendo il tema cru- Le ideatrici hanno motivato la loro scelta 37
Fumo M. | AGATHÓN | n. 06 | 2019 | pp. 36-45 iniziato a descrivere il territorio non solo in ter- za dei caratteri peculiari di un paesaggio natu- mini di caratteristiche fisiche, ma anche dal rale o artificiale urbano e il riconoscersi in esso punto di vista dell’industria locale e dell’uso del con senso di appartenenza (come luogo identi- territorio: «Quello che mi piace di questo ap- tario di una cultura e di tradizioni) è da sempre proccio è che mantiene sempre vivo il quadro il fattore che ha legato l’essere umano a un ter- generale e ci consente di capire le diverse loca- ritorio, a un contesto geografico (Sereni, 1982). lità in relazione l’una con l’altra» (Marelli, 2018). Siamo consapevoli che non sono solo le ridot- Il titolo della XVII Mostra Internazionale di te dimensioni della propria abitazione a rende- Architettura sarà How Will We Live Together? re familiare l’ambiente domestico ma, soprat- e così il curatore presenta sul sito web della tutto, le suggestioni che i nostri sensi riescono Biennale la sua idea programmatica: «Abbia- a cogliere e a fissare nella memoria, collegan- mo bisogno di un nuovo contratto spaziale. In do i luoghi delle nostre residenze al contesto un contesto caratterizzato da divergenze politi- territoriale e paesaggistico cui appartengono, Fig. 1 | David Van Essen and, on the screen, the newly che sempre più ampie e da disuguaglianze costituendone parte integrante nel comple- developed brain map (credit: www.eurekalert.org). economiche sempre maggiori, chiediamo agli mentare rapporto tra natura e artificio. architetti di immaginare degli spazi nei quali Il territorio della Regione Campania rappre- possiamo vivere generosamente insieme: in- senta in Italia un’importante risorsa in termini di sul sito web della Biennale: «Freespace rap- sieme come esseri umani che, malgrado la produzione agricola, sia per quantità sia per presenta la generosità di spirito e il senso di crescente individualità, desiderano connettersi varietà dei prodotti. La stessa etimologia di umanità che l’architettura colloca al centro del- tra loro e con le altre specie nello spazio digita- ‘campania felix’, attribuita in Epoca Romana, la propria agenda, concentrando l’attenzione le e in quello reale; insieme come nuove fami- rimanda alla fertilità dei suoi terreni, in larga sulla qualità stessa dello spazio; Freespace si glie in cerca di spazi abitativi più diversificati e parte di origine vulcanica e ricchi di minerali. focalizza sulla capacità dell’architettura di offri- dignitosi; insieme come comunità emergenti Non è un caso che alle falde del monte Vesu- re in dono spazi liberi e supplementari a coloro che esigono equità, inclusione e identità spa- vio, l’unico vulcano attivo su terraferma nel con- che ne fanno uso, nonché sulla sua capacità di ziale; insieme trascendendo i confini politici per tinente europeo, si possa riscontrare la densità rivolgersi ai desideri inespressi dell’estraneo; immaginare nuove geografie associative; e in- di popolazione più alta in Europa4. Ma la Cam- Freespace celebra l’abilità dell’architettura di sieme come pianeta intento ad affrontare delle pania non è solo campagna e l’ampia pianura trovare una nuova e inattesa generosità in ogni crisi che richiedono un’azione globale affinché tra Napoli e Caserta costituisce solo la porzio- progetto, anche nelle condizioni più private, di- possiamo continuare a vivere». ne singolare di un territorio dalla morfologia ar- fensive, esclusive o commercialmente limitate; Questa sintetica rassegna sulle forme di ticolata tra costa, colline e montagne appenni- Freespace dà l’opportunità di enfatizzare i doni convivenza umana e sugli interrogativi che po- niche, talvolta a picco sul mare Tirreno. Questa gratuiti della natura come quello della luce – la ne l’aumento esponenziale della popolazione varietà altimetrica delimita una moltitudine di luce del sole, quella lunare, l’aria, la forza di mondiale mira a porre in evidenza il divario paesaggi differenti, non solo in quanto scorci gravità, i materiali, le risorse naturali e artificiali; sempre più accentuato tra urbe e contado, tra panoramico-percettivi ma anche in quanto por- Freespace invita a riesaminare il nostro modo città che diventano metropoli sempre più cari- zioni di più ampi sistemi di viabilità, in parte co- di pensare, stimolando nuovi modi di vedere il cate di servizi e prestazioni e villaggi di campa- stituiti da antichissimi tracciati tra cui strade mondo e di inventare soluzioni in cui l’architet- gna in crescente abbandono, in un inesorabile consolari romane e percorsi preistorici (Fig. 4). tura provvede al benessere e alla dignità di processo di riduzione delle funzioni essenziali L’importanza delle reti infrastrutturali (come si- ogni abitante di questo fragile pianeta; Free- di servizio e di totale spopolamento. Su questa stema portante delle relazioni tra le comunità space può essere uno spazio di opportunità, dicotomia si fonda il presente dell’Occidente umane e tra i centri di scambio urbani) è ri- uno spazio democratico, non programmato e che progredisce, seppure con perplessità, in scontrabile anche nella definizione di Paesag- libero per utilizzi non ancora definiti. Tra le per- questa direzione grazie a eventi naturali straor- gio enunciata dalla Convenzione Europea del sone e gli edifici avviene uno scambio, anche dinari o eccezionali locali, prese di posizione di 2000, adottata dal Comitato dei Ministri della se non intenzionale o non progettato, pertanto comunità che reagiscono all’apparente inelut- Cultura e dell’Ambiente del Consiglio d’Europa anche molto tempo dopo l’uscita di scena tabilità del processo di spopolamento delle a Firenze; il Paesaggio, infatti, «[...] designa una dell’architetto gli edifici stessi trovano nuove campagne, fonte dell’approvvigionamento pri- determinata parte di territorio, così come è per- modalità di condivisione, coinvolgendo le per- mario di cibo per la nostra specie animale. cepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva sone nel corso del tempo. L’architettura ha una Un’inversione di tendenza legata all’atten- dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle vita attiva e al contempo passiva; Freespace zione per la salute umana, per una sana attività loro interrelazioni» (Consiglio d’Europa, 2010). abbraccia la libertà di immaginare lo spazio li- fisica nella ricerca di un equilibrio mente-corpo, Nel territorio dell’attuale Campania, l’UNE- bero di tempo e memoria, collegando passato, per un’alimentazione corretta e rispettosa degli SCO ha riconosciuto la presenza di ben due presente e futuro, costruendo sulle stratificazio- equilibri dell’ambiente e dell’intero pianeta con Paesaggi Culturali (ovvero di ‘aree geografiche ni della nostra eredità culturale, legando l’arcai- tutti i viventi che lo popolano, sta finalmente o proprietà distinte che, in modo peculiare, rap- co e il contemporaneo». sollecitando le nostre coscienze individuali e presentano l’opera combinata della natura e In breve, obiettivo della Biennale 2018 è collettive, diffondendosi rapidamente anche dell’uomo’), territori nei quali l’artificio umano, stato di mostrare al largo pubblico esempi, grazie alle tecnologie di comunicazione attuali, in azione simbiotica con la natura, ha generato proposte, elementi (costruiti o non costruiti) di che rendono il processo informativo molto più luoghi degni del riconoscimento di eccellenza opere che esemplificano qualità essenziali rapido e vasto. Confidiamo in una nuova fase culturale mondiale: il Cilento e la Costa d’A- dell’architettura come la modulazione, la ric- di adattamento che ci riavvicini alle attività agri- malfi, quest’ultima nota per i suoi caratteristici chezza e la materialità delle superfici, la dispo- cole e all’artigianato, rivitalizzando i sistemi in- terrazzamenti coltivati a limoneti, prodotti a de- sizione in sequenza del movimento, rivelandone sediativi di piccola scala, già innumerevoli in nominazione di origine protetta5. È da segnala- le potenzialità e la bellezza insite. In prospettiva Italia, consolidando e rafforzando le necessarie re che la penisola, per la sua straordinaria di- della XVII edizione della Biennale 2020, confi- reti infrastrutturali di collegamento, al fine di versità di paesaggi geografici e di antiche cul- diamo nell’architetto libanese Hashim Sarkis, consentirci la creazione di comunità dalla di- ture locali, è il Paese con il più alto numero di con studi professionali a Beirut e Boston e ciò mensione numerica più prossima a quella che Paesaggi Culturali UNESCO; ad oggi ne siano nonostante più attento alla progettazione di storicamente e antropologicamente ha con- stati individuati otto ma l’elenco potrebbe cre- edilizia sociale che ai grattacieli, consueti negli sentito lo sviluppo creativo e adattativo colletti- scere rapidamente proprio grazie al variegato USA3. È singolare che il nuovo curatore della vo dell’homo sapiens sapiens. mosaico territoriale nazionale, certamente ec- Mostra dichiari di trarre la propria ispirazione cezionalmente ricco in confronto ad altri Stati dai geografi del primo Novecento (Paul Vidal Comunità umane e artifici insediativi rurali del Bacino Mediterraneo, non solo europeo.6 de la Blache e Maximilien Sorre), i quali hanno tra adattatività e mitigazione | La conoscen- Particolare interesse, proprio per l’antichis- 38
Fumo M. | AGATHÓN | n. 06 | 2019 | pp. 36-45 simo legame con la preistoria e la storia della la base dell’identità culturale e della continuità per la costruzione della vita individuale e della plurimillenaria cultura mediterranea, riveste il delle comunità nel bacino Mediterraneo. La collettività (Fumo, Ausiello and Castelluccio, Paesaggio Culturale del Cilento e del Vallo di Dieta Mediterranea enfatizza i valori dell’ospita- 2016). In epoca di globalizzazione commercia- Diano, in provincia di Salerno, nella zona più lità, del vicinato, del dialogo interculturale e del- le, nell’Occidente post-industriale, individui e meridionale della regione. È da qui che è parti- la creatività e rappresenta un modo di vivere comunità riescono ancora a collocarsi nel tem- ta una significativa rivoluzione culturale ed eco- guidato dal rispetto della diversità. Essa svolge po e nello spazio, come eredi di un sapere, di nomica: è da qui che è stata lanciata l’idea del- un ruolo vitale in spazi culturali, festival e cele- una tradizione, di una cultura che in tempi re- la dieta mediterranea come espressione tangi- brazioni riunendo persone di tutte le età e clas- moti ha posto le sue radici in un determinato bile di un modello alimentare e culturale tanto si sociali; include l’artigianato e la produzione di luogo geografico, influendo direttamente o indi- antico quanto valido, a giudicare dall’aspettati- contenitori per il trasporto, la conservazione e il rettamente sul nostro modo di pensare, di agire va di vita di queste zone che è tra le più alte nel consumo di cibo, compresi piatti di ceramica e e di vedere le cose. Il sentimento di apparte- mondo, insieme al Giappone e alla Sardegna. vetro. Le donne giocano un ruolo fondamenta- nenza a una comunità è un’esigenza propria È già trascorso quasi un decennio da quando le nella trasmissione delle conoscenze della della nostra specie la quale, grazie al linguaggio l’UNESCO ha iscritto la Dieta Mediterranea dieta mediterranea» (UNESCO, 2013). e allo sviluppo della comunicazione verbale, nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale Nell’attuale crisi ambientale planetaria, il continua a trasferire di generazione in genera- dell’Umanità, su proposta di Italia, Spagna, paesaggio rurale torna a essere considerato zione la cultura dell’adattamento ambientale at- Grecia e Marocco: la dieta è una disciplina ali- una ricchezza per l’uomo, soprattutto in fun- traverso processi cognitivi e abilità pratiche che mentare, un modello di nutrizione, ma soprat- zione dei valori culturali e spirituali che gli ven- si evolvono generando strumenti, macchine e tutto implica uno stile di vita e una serie di atti- gono riconosciuti, come scenario fondamentale prodotti sempre più complessi e sofisticati. Il le- vità tradizionali.7 Se il modello Mediterraneo privilegia, come nutrimenti, i cereali insieme alle verdure e alla frutta nonché l’olio di oliva in abbinamento con moderate porzioni di pesce, pollami, uova, lat- ticini, legumi e vino rosso, i paesaggi agricoli che ne derivano sono necessariamente carat- terizzati da un uso del suolo da cui scaturisce il disegno del territorio con i suoi elementi natu- rali invarianti nella foggia, geometria e colori. Altrettanto caratterizzati sono i complementari edifici rurali, sia residenziali che produttivi (Fig. 5). Nel mondo rurale, è strettissimo il legame tra tutti gli artifici operati alla diversa scala dalle comunità umane: sia l’aratura con la coltivazio- ne di un campo di grano sia la realizzazione di una pergola o di una serie di muretti a secco per realizzare suoli a terrazze sia la costruzione di un cellaio o di un casale hanno la medesima unica matrice adattativa e mitigatrice rispetto all’ambiente naturale (Fig. 6). A seguito del riconoscimento delle numero- se caratteristiche di valore identitario e culturale, la Commissione UNESCO riunitasi a Kyoto, dal 30 novembre al 5 dicembre 1998, ha nominato l’intera area cilentana Paesaggio Culturale8. Il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano è il Parco Mediterraneo per eccellenza grazie al- la tipologia ambientale che lo contraddistingue: la macchia mediterranea con lecci, ulivi e pini convive con le vestigia delle antiche civiltà che si sono affacciate su questo mare, dagli insedia- menti del Paleolitico a quelli di fondazione greca di Paestum e Velia (Elea), dagli insediamenti me- dievali fino al capolavoro barocco della grandio- sa Certosa di Padula. Situato sulla costa del Mar Tirreno, il Parco è da ritenersi ancor oggi un paesaggio vivente perché mantiene un ruolo at- tivo nella società contemporanea pur conser- vando i caratteri tradizionali che lo hanno gene- rato: organizzazione del territorio, trama dei per- corsi, struttura delle coltivazioni e sistema degli insediamenti. Nel 1998 l’intera area ha poi ottenuto il ri- conoscimento come unico sito in Italia Culla della Dieta Mediterranea dove con Dieta Medi- terranea, la Comunità Internazionale include «[...] una serie di competenze, conoscenze, ri- tuali, simboli e tradizioni concernenti la coltiva- zione, la raccolta, la pesca, l’allevamento, la Fig. 2 | Communication keeping up with Technology (credit: www.bari8.org). conservazione, la cucina e soprattutto la condi- Fig. 3 | Relief maps representing the density of the metropolis at the 2006 Venice Biennale, X International Architecture visione e consumo di cibo. Mangiare insieme è Exhibition (credit: www.illy.com/it-it/live-happilly/arte/biennale-venezia, 2006). 39
Fumo M. | AGATHÓN | n. 06 | 2019 | pp. 36-45 tutte le stagioni, sviluppando una sorta di eco- verso un orizzonte percorribile e controllabile a nomia trasversale, fortemente integrata con la vista d’occhio (Fig. 9). E così, per ogni singolo natura, che associa i pascoli della macchia fattore addetto all’attività agricola l’intero Pae- mediterranea alle colture delle colline e ai pa- saggio Culturale diventa ‘abitare’, vivere, co- scoli di montagna» (Crocamo, 2012, p. 25), il struire, produrre, vendere, partecipando all’in- che ne ha fatto una comunità resiliente attra- tero ciclo vitale. verso molti millenni di storia umana. Ed è pro- prio grazie a questa modalità adattativa che si è costituita nel tempo una tipica struttura agra- ria mediterranea, basata sul sistema campo- The adaptive ability of homo sapiens sapiens, pascolo-bosco, garantendo alla popolazione a land mammal, is extraordinary if compared una varietà di prodotti agricoli, tra cui olio, gra- to the one of other primates of the same class: no, vino, ortaggi, legumi, carne, latte e formag- its distribution, in organized settlements, on the gio, legna da ardere e altri prodotti di sottobo- planet goes from the sixty-ninth parallel north sco. La trama dei paesi e dei fabbricati rurali si to the fifty-fifth parallel south, between Green- è configurata in relazione alla struttura agraria, land and Tierra del Fuego. Concerning the alti- sviluppando nei secoli una rete di manufatti tude, human settlements range from depres- (per lo più di ridotte dimensioni), collegati tra sions located a few metres below sea level1 to loro in funzione della coltura prodotta e della 5,100 of altitude – the village of La Rinconada ‘nobil famiglia’ di appartenenza. in Peru, in the province of Puno and bordering Dall’analisi delle strutture ambientali e rurali Bolivia. It is considered the highest settlement è emerso che in esse è racchiusa una serie più in the world; despite its extreme conditions of o meno ricca di processi formativi storici; è life, gold mining from local mines guarantees stato possibile individuare e selezionare ele- economic self-sufficiency, so that the popula- menti emblematici che hanno restituito un qua- tion of the village is constantly increasing. Be- dro sufficientemente completo delle dinamiche tween fourteen thousand and twelve thousand di formazione territoriale-storica-architettonica- years ago, due to a serious food supply crisis, Fig. 4 | Bulifon de Silva, Campagna Felice, 1692 (credit: paesaggistica che caratterizza l’area cilentana homo sapiens as a hunter and gatherer, first sit.cittametropolitana.na.it/cartografia_storica.html). (Fumo and Castelluccio, 2015a, 2015b). La experimented and then implemented a new Fig. 5 | Ancient abandoned mill, in Pattano di Vallo della lettura materica sulle architetture rurali in Cilen- model of survival based on agriculture, starting Lucania, 2014 (credit: M. Fumo, 2014). to e lo studio dell’organizzazione spaziale ester- to sow, man became more sedentary. Cara- na e interna delle varie tipologie abitative han- vanserais, fundamental commercial hubs for ex- no rivelato l’importante rete produttiva che ca- changing goods necessary to survival, are game tra uomo e natura instaurato in un deter- ratterizza queste aree. Seppur semplice, la lo- considered the first seed of the urban system minato contesto ci rende eredi di una serie di gica compositiva dei manufatti è diretta testi- that will increasingly add new service functions scelte, dettate da esigenze di carattere econo- monianza del rapporto tra architettura e produ- for travellers on the road, to the point of be- mico e sociale-comunitario, che i nostri prede- zione, dunque tra abitare e produrre. È in que- coming the vital, even productive, centres of cessori hanno fatto nella gestione dei territori sto contesto che appare chiaro il concetto e- human communities, evolving from rural to in- d’insediamento. Laddove essi decisero di sta- spresso dal filosofo tedesco Heidegger (1976, dustrial culture (Harari, 2017). bilire il loro legame, ponendo così in quei siti le p. 98): «[...] il costruire come abitare si dispiega Even the growth, the spreading, of human proprie radici culturali, noi ritroviamo oggi il va- nel – costruire – che coltiva, e coltiva ciò che communities, which we can consider the most lore dei nostri patrimoni collettivi. cresce; è nel – costruire – che edifica costru- suitable unit of measurement for this animal zioni [...]. Non è che noi abitiamo perché ab- species, has been exponential in the past three Resilienza del Paesaggio Culturale UNESCO biamo costruito; ma costruiamo e abbiamo co- hundred thousand years, considering that the Cilento e Vallo di Diano | Alcuni anni fa è sta- struito perché abitiamo, cioè perché siamo in oldest remains of sapiens have recently been to avviato il progetto di ricerca sul Patrimonio quanto siamo gli abitanti (die Wohnenden)». found in Morocco, advancing the dating from rurale in Campania, condotto in partenariato Nella descrizione dei caratteri tipologici si rive- the remains previously examined, found in tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la lano le specificazioni locali tipiche, significative Ethiopia. Although the subject is constantly up- Regione Campania, il Centro Universitario Eu- del rapporto tra la strutturazione dello spazio e dating, science has verified that the encephal- ropeo Beni Culturali e l’Università ‘Federico II’– del contesto sociale, culturale e produttivo. Le ization quotient of our species – that is the size Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Am- tipologie edilizie distinguibili e riconoscibili per and complexity of the structure of our brains – in bientale9; il progetto ha analizzato in maniera dimensione e collocazione, infatti, sono lo time, has favoured the development of thought2 interdisciplinare una casistica eterogenea di ar- specchio della realtà produttiva cilentana, lad- (Ding, 2016; Fig. 1). The ideational, creative and chitetture rurali, partendo da una ricca ricogni- dove il luogo di lavoro è anche l’abitazione e vi- planning abilities, together with language and zione di casi già censiti nei trent’anni prece- ceversa, in un rapporto osmotico dove non si abstract reasoning abilities, have been allowing denti dall’Ente Parco Nazionale del Cilento può definire quale ‘esigenza’ sia stata priorita- individuals to socialize, develop collective activi- (Fig. 7). Lo studio ha individuato tipologie edili- ria perché i due aspetti convivono fusi nella ties, produce an infinite number of objects even zie, sistemi ed elementi costruttivi dal carattere stessa esistenza come nell’unica costruzione with the help of tools that, in time, have become distintivo e ricorrente su tutto il territorio, tanto con entrambe le funzioni (UNESCO, 2008). increasingly sophisticated and complex (Fig. 2). da permetterne una classificazione in classi In questo antichissimo ancestrale sistema With thanks to these abilities, homo sapi- omogenee rispetto alle specificità di ordine insediativo umano, la singola abitazione entra ens sapiens, organized in communities, has strutturale, dimensionale, organizzativo-distri- in una rete di produzione: la casa colonica, la ‘manipulated’ nature and kept transforming butivo, funzionale e aggregativo (Fig. 8). masseria, la casa contadina, la villa o casa pa- their habitat to be adapted to their ever-chang- Il legame riscontrato tra paesaggio, edificio dronale, il casino, il pagliaro, la passulara e gli ing necessities, although sometimes it was e materiali costituenti è così forte ed evidente stazzi appartengono tutti al sistema produttivo devastated by extremely violent and disruptive che è possibile riconoscere la struttura econo- ma, insieme agli altri sistemi produttivi analo- natural events. Even though we are currently mica e sociale sottesa alle costruzioni agricole ghi, costituiscono un mosaico produttivo este- living in an era of computer technology poten- semplicemente con l’osservazione diretta; le so su tutto il territorio, dalla pianura, alla colli- tiality development, even for human relations, popolazioni insediate nel territorio del Parco, na, alla montagna, dove non è possibile pen- the awareness of the fundamental ancestral hanno modellato il proprio spazio vitale al fine sare a un abitare limitato dal perimetro di quat- importance of practical and physical activities di «[...] garantirsi l’autosufficienza alimentare in tro mura quanto piuttosto a uno che si apre is increasing, to regain our necessary mental 40
Fumo M. | AGATHÓN | n. 06 | 2019 | pp. 36-45 balance. From this point of view, a healthy rela- portant milestone in the centennial history of cused on the social aspects of living together, tionship with the natural environment is funda- the most famous cultural institution in the because according to the designer, architec- mental and, by returning to it, we are becom- world, dealing with the crucial subject Cities – ture is linked to economy, sociology, politics, ing aware both of the planetary environmental Architecture and Society (Fig. 3). The X Exhibi- since the aims of architecture go far beyond damage perpetrated in the past decades by tion both provided information and data on the the role of representation, since it is an ele- our species sapiens sapiens, and also the idea social, economic and cultural transformation of ment of social construction. «I would be happy of our communities belonging to a wider sys- some paradigmatic cities of the world and pre- if we could feel where our society will go tem based on the nature-artificiality pair. sented new architectonic and urban projects through this exhibition» – stated arch. Sejima – These two elements have been in antithe- determining the lifestyle, work and transport in as an architect he dreams that architecture sis for too long in Western culture. On the one large metropolitan urban areas very densely can have a role in contemporary life and soci- hand, there was nature and on the other our populated, for which the infrastructural systems ety, and that the relationships between archi- species and its artifacts, we have reached an are becoming increasingly crucial for the collec- tecture and people, and between people and inescapable crossroads: either we change tive livability (Burdett, 2006). architecture, are finally resolved in relationships ways of life, or of cohabitation with the planet, From the declarations of the Director of the between people and people (Ghidoni, 2010). or we will not survive long. Or at least, as it has Exhibition we can see the revolutionary nature On the same page continued the XVI Exhi- always happened in the past millennia, there of that exhibition that unhesitatingly dealt with bition of 2018 titled Freespace, curated by Irish will be a natural selection, another Darwinian the problems of the changes imposed by the architects Yvonne Farrell and Shelley McNama- natural selection as it happens for every animal uninterrupted collective migrations towards the ra. «We see architecture as the translation of species subjected to the adaptation process metropolis-megacity. These quick transforma- need in its widest sense into meaningful space. caused by evolving environment, as it hap- tions involve different aspects of community life In the effort to translate FREESPACE into the pened for the hominids who have preceded (quality of life, work, mobility, multimediality). many wonderful languages of the world, we us. And for the Earth it will not be an extraordi- These subjects were dealt by being aware hope that it prizes open the ‘gift’ which archi- nary event; especially since it is estimated that that, from some time, the population of urban tectural invention has the potential to contribute the world population amounts to around 7.7 centres has exceeded that of non-urban terri- with each project. Translation allows us all to billion (October 2019) and, although the birth tories. As Davide Croff declared, according to map and rename intellectual as well as actual rate is decreasing, the United Nations foresees the practice, the chosen ‘expert’ should choose territory. It is our hope that the word Freespace that in about ten years on our planet there the subject. Yet, that time, the opposite thing allows us to burrow into the aspirations, ambi- could be about 8.5 billion inhabitants. With this happened. He had been working on it for more tions and generosity of architecture». trend, the figure of 9.7 billion could be reached than four months, together with the Board of The creators have explained their choice in 2050; this is even more impressive if we Directors. They have studied a cultural line that on the Biennale website: «Freespace describes consider that in the nineteenth century the was linked to current events, to an ever-chang- a generosity of spirit and a sense of humanity world population amounted at less than a bil- ing society. Then, they have looked for some- at the core of architecture’s agenda, focusing lion inhabitants. one who had all the necessary qualities. Richard on the quality of space itself; Freespace focus- This premise was made to bring the read- Burdett is Professor of Architecture and Urban- es on architecture’s ability to provide free and er’s attention to the manipulation of nature that ism at the London School of Economics, is the additional spatial gifts to those who use it and has generated our living spaces, our urban founder and Director at the London School of on its ability to address the unspoken wishes and rural landscapes, wonderful cultural land- Economics of the ‘Cities Programme’, and is re- of strangers; Freespace celebrates architec- scapes but also ‘non-places’ where millions of sponsible for the international project ‘Urban ture’s capacity to find additional and unexpect- human beings wander around performing ev- Age’ (Rota, 2005). ed generosity in each project – even within the eryday activities. Which is the organizational Even the 2010 Biennale di Architettura Ex- most private, defensive, exclusive or commer- response to the growth of Homo sapiens sapi- hibition, titled People Meet in Architecture, en- cially restricted conditions; Freespace provides ens? Apparently, it could be argued that it is to trusted to the architect Kazuyo Sejima, has fo- the opportunity to emphasize nature’s free group into increasingly larger urban systems in order to equip them with all the services and tools necessary to meet the needs of the com- munity. Even in this case, the statistical data are clear and show an ongoing process at a global scale, in any continent, at any latitude: human communities are becoming more and more numerous and aim to satisfy an ever-in- creasing number of individuals moving, even through highly dangerous paths, from the rural areas, where they lived in a subsistence econ- omy, to urban areas where the phase of indus- trial economy is sometimes already obsolete. At the same time, we are going back to the fields to provide more conveniently to the pri- mary need: food production. Urban Resilience as Collective Response to Changes | The Biennale Architecture Exhibition taking place in Venice, represents an important international event to understand how innova- tion in the building sector develops. In this re- spect, it is worth noting that in the latest edi- tion, the focus drifted from the work of famous designers, called archistars, to the most original responses to the problems of living in big and populated urban communities, especially mega- cities. In particular, in 2006 the X Biennale Inter- national Architecture Exhibition marked an im- Fig. 6 | Agricultural landscape of Anacapri, drawing by Karl Friedrich Schinkel, 1804 (credit: www.goethezeitportal.de). 41
Fumo M. | AGATHÓN | n. 06 | 2019 | pp. 36-45 in the countryside, source of the primary sup- ply of food for our species. A radical change of direction, linked to the attention to human health, to a healthy physi- cal activity searching for a mind-body balance, for a proper diet that respects the balance of the environment and the entire planet with all the beings living in it, it is finally urging our indi- vidual and collective consciences, spreading rapidly even thanks to current communication technologies, which make the information pro- cess much more rapid and extended. We rely on a new adaptation process to bring us clos- er to farm and craft activities, reviving small scale settlement systems, already countless in Italy, consolidating and strengthening the nec- essary connection infrastructural networks, in order to allow us to create communities closer in number to the ones which historically and anthropologically allowed the creative and adaptive collective development of homo sapi- ens sapiens. Human Communities and Rural Settlements Artifices: Adaptability and Mitigation | Know- ing the peculiar features of a natural or urban artificial landscape and identifying in it with a Fig. 7 | Schematic overview of landscape representation of the discussed artefacts in Cilento, 2015 (credit: M. Fumo feeling of belonging – as a place bearing cul- and R. Castelluccio, 2015). ture and traditions – has always been the link between the human beings and their territory, a geographical context (Sereni, 1982). We are gifts of light – sunlight and moonlight, air, grav- liked about this approach was that it kept the aware that what makes a home familiar is not ity, materials, etc. – natural and man-made re- bigger picture alive all the time and allowed us the small size of one’s house, but, mostly, the sources; Freespace encourages reviewing to understand different localities in relation to emotions that our senses can grasp and etch ways of thinking, new ways of seeing the world, each other (Marelli, 2018). into our memories, linking the spaces of our of inventing solutions where architecture pro- The title of the XVII International Architec- houses to the territorial and landscape setting vides for the well-being and dignity of each citi- ture Exhibition will be How Will We Live To- they belong to, becoming an integral part of zen of this fragile planet. Freespace can be a gether?, the curator presents his planning idea the complementary relationship between na- space for opportunity, a democratic space, un- on Biennale website as it follows: «We need a ture and artificiality. programmed and free for uses not yet con- new spatial contract. In the context of widen- The territory of Campania represents in ceived. There is an exchange between people ing political divides and growing economic in- Italy an important resource for agricultural pro- and buildings that happens, even if not intend- equalities, we call on architects to imagine duction, both for quantity and variety of prod- ed or designed, so buildings themselves find spaces in which we can generously live togeth- ucts. Its etymology ‘campania felix’, coming ways of sharing and engaging with people over er: together as human beings who, despite our from Roman times, refers to the fertility of its time, long after the architect has left the scene. increasing individuality, yearn to connect with soils, largely of volcanic origin and rich in min- Architecture has an active as well as a passive one another and with other species across erals. It is no coincidence that on the slopes of life; Freespace encompasses freedom to imag- digital and real space; together as new house- Mount Vesuvio, the only active volcano on land ine, the free space of time and memory, bind- holds looking for more diverse and dignified in Europe, there is the highest density of popu- ing past, present and future together, building spaces for inhabitation; together as emerging lation of Europe4. But Campania is not only on inherited cultural layers, weaving the archaic communities that demand equity, inclusion made of countryside and the wide valley be- with the contemporary». and spatial identity; together across political tween Napoli and Caserta is just one part of In a nutshell, the aim of the 2018 Biennale borders to imagine new geographies of associ- a territory with complex morphology: coastline, was showing to the broad public examples, ation; and together as a planet facing crises Apennine hills and mountains, sometimes proposals, elements – built or not – of work that require global action for us to continue liv- dropping down to the Tyrrhenian Sea. This dif- that exemplified essential qualities of architec- ing at all». ference in height creates many different land- ture which include the modulation, richness This brief overview on the different forms of scapes, not only as panoramic-perceptive and materiality of the surface, the orchestration human cohabitation and on the questions that views but also as wide road systems, partly and sequencing of movement, revealing the the exponential increase of the world popula- constituted by very ancient routes including embodied power and beauty of architecture. tion raises aims to highlight the increasingly ac- Roman consular roads and prehistoric routes Looking ahead at the XVII Biennale Exhibition centuated gap between urban and rural areas, (Fig. 4). The importance of infrastructure net- 2020, we are counting on Hashim Sarkis, between cities becoming metropolis more and works (as the keystone of relations between Lebanese architect with offices in Beirut and more loaded with services and benefits and in- human communities and urban trading hubs) Boston who is yet more focused on social creasingly abandoned villages in the country- can be found also in the definition of Land- building planning than skyscrapers, typical of side, in an inexorable process of reducing the scape written in the 2000 European Conven- the USA3. It is peculiar that the new curator of essential functions of services and total de- tion, adopted by the Committee of Culture and the Exhibition declared to draw his inspiration population. This dichotomy is the base for the Environment Ministers of the Council of Europe from the early twentieth century geographers West currently progressing, even with some in Florence; landscape, in fact, «[...] means a (Paul Vidal de la Blache and Maximilien Sorre), hesitation, in this direction thanks to excep- specific area of a territory, as perceived by who started to describe both the physical tional natural events or local exceptions, posi- people, whose character is the result of the ac- characteristics of the territory and its local in- tions held by communities reacting to the ap- tion and interaction of natural and/or human dustry and land use. He stated that what he parent inevitability of the depopulation process factors» (Consiglio d’Europa, 2010). 42
Fumo M. | AGATHÓN | n. 06 | 2019 | pp. 36-45 In the current territory of Campania, UN- ESCO has designated two Cultural Land- scapes – ‘geographical regions or distinctive cultural traits representing the combined work of nature and man’ – territories where man’s artificiality, in symbiotic action with nature, has created places worthy of the accreditation as world cultural excellence: Cilento and Amalfi coastline. The latter is known for its characteris- tic terraces cultivated with lemon trees, protect- ed designation of origin products5. It is worth mentioning that Italy, for its extraordinary diver- sity of geographical landscapes and ancient lo- cal cultures, is the country with the highest number of UNESCO Cultural Landscapes; nowadays they are eight, but the list can rapidly grow especially thanks to the varied national territory, that surely is exceptionally rich com- pared to other Mediterranean basin countries, not only in Europe.6 The cultural landscape of Cilento and Vallo di Diano, in the province of Salerno – the south- ernmost area of Campania – is of particular in- terest due to its ancient link with prehistory and history of the multi-millennial Mediterranean cul- ture. From this place started an important cul- tural and economic revolution: it was created the idea of Mediterranean Diet as a tangible ex- pression of a dietary and cultural model that is as ancient as valid, judging by the life expectan- cy in these areas which is one the highest in the world, along with Japan and Sardinia. Almost ten years have passed since UNESCO listed the Mediterranean Diet in the Intangible Cultural Heritage of Humanity, at the proposal of Italy, Spain, Greece and Morocco: diet is a food con- trol, a model of nutrition, but, above all, it implies a traditional lifestyle and activities.7 Since the Mediterranean model favours, as nutrients, cereals, vegetables and fruit as well as olive oil in combination with moderate quantities of fish, poultry, eggs, dairy products, beans and red wine, they determine the agricultural land- scapes which are necessarily characterized by a use of the land that determines the planning of the territory, without changing shape, geometry and colours of its natural elements. They also determine the complementary rural buildings – both residential and productive (Fig. 5). In the rural areas, the link between every artificiality created at different scales by human communi- ties is very tight: plowing and cultivating a wheat field, building a pergola or dry stone walls to Fig. 8 | Terrace cultivation, Cultural landscapes of Amalfi Coast, 2009 (credit: viaggiart.com). create terraces, building cellars or farmhouses, Fig. 9 | Fold for sheep, Cilento National Park, 2012 (credit: amacilento). all of them have the same adaptive and mitigat- ing matrix with respect to the natural environ- ment (Fig. 6). settlements up to the grand baroque master- tion, cooking, and particularly the sharing and After having recognized the numerous piece: the Padula Charterhouse. Located on consumption of food. Eating together is the characteristics of identity and cultural value of the coast of the Tyrrhenian Sea, the Park is still foundation of the cultural identity and continuity Cilento area, the UNESCO commission gath- considered a living landscape because it main- of communities throughout the Mediterranean ered in Kyoto (Japan) from 30 November to 5 tains an active role in contemporary society basin. The Mediterranean diet emphasizes val- December 1998, has identified the whole area while preserving the traditional features of its ues of hospitality, neighbourliness, intercultural as Cultural Landscape8. The Cilento and Vallo creation: planning of territory and routes net- dialogue and creativity, and a way of life guid- di Diano National Park is the Mediterranean work, systems of crops and of settlements. ed by respect for diversity. It plays a vital role in Park par excellence thanks to its peculiar envi- In 1998, the entire area was recognized as cultural spaces, festivals and celebrations, ronmental typology: the Mediterranean maquis the only site in Italy as Cradle of the Mediter- bringing together people of all ages, conditions where oaks, olive trees and pines coexist with ranean Diet; the term Mediterranean Diet, ac- and social classes. It includes the craftsman- the remains of the ancient civilizations that cording to the International Community in- ship and production of traditional receptacles have lived on the shores of this sea, from the volves «[...] a set of skills, knowledge, rituals, for the transport, preservation and consump- Paleolithic settlements, established by Greeks symbols and traditions concerning crops, har- tion of food, including ceramic plates and glass- – Paestum and Velia (Elea) – and the medieval vesting, fishing, animal husbandry, conserva- es. Women play an important role in transmit- 43
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