OUTLOOK ABI-CERVED SUI CREDITI DETERIORATI DELLE IMPRESE

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OUTLOOK ABI-CERVED SUI CREDITI DETERIORATI DELLE IMPRESE
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                                                 FEBBRAIO 2021 | N° 11

OUTLOOK ABI-CERVED SUI
CREDITI DETERIORATI
DELLE IMPRESE
       STIMA E PREVISIONE DEI TASSI DI
   DETERIORAMENTO DELLE SOCIETA’ NON
  FINANZIARIE PER FASCIA DIMENSIONALE

                                  OUTLOOK ABI-CERVED
                                  FEBBRAIO 2021 | N°11
                                                                  1
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  MORATORIA E MISURE STRAORDINARIE CONGELANO GLI NPL
  NEL 2020. IMPATTI DELLA PANDEMIA SUI TASSI DI
  DETERIORAMENTO NEL 2021, MA NUOVA FLESSIONE DAL 2022

Dopo una lunga fase di discesa, i tassi di                                           I tassi di deterioramento delle società non finanziarie,
deterioramento del credito sono attesi in crescita                                   ovvero la quota di crediti in bonis passati allo status di
nel 2021 a causa della pandemia per poi flettere                                     deteriorati, hanno infatti registrato una contrazione
nuovamente nel 2022, sui livelli pre-crisi                                           anche nel terzo trimestre del 2020 (dal 2,9% del 3q 2019
finanziaria 2007 ben distanti rispetto ai picchi                                     al 2,5% del 3q 20202), allontanandosi sempre di più dai
raggiunti nel 2012                                                                   picchi raggiunti nel pieno della crisi economica (7,5% a
                                                                                     fine 2012) e posizionandosi su livelli storicamente molto
                                                                                     bassi. A partire dal 2021, al termine degli effetti di
SINTESI DEI RISULTATI                                                                contenimento delle moratorie e delle altre misure
                                                                                     eccezionali adottate dalle autorità di vigilanza e dai
Le misure straordinarie a sostegno delle imprese
                                                                                     governi, questa lunga fase di miglioramento si
adottate dal governo e su iniziativa delle banche durante
                                                                                     interromperà, con inevitabili riflessi sui tassi di
la pandemia hanno finora impedito che il blocco delle
                                                                                     deterioramento del credito.
attività economiche e le successive restrizioni dovute
                                                                                     Secondo le previsioni, dopo aver raggiunto nel 2020 i
all’emergenza sanitaria si traducessero in un’impennata
                                                                                     livelli più bassi della serie storica post-crisi finanziaria
dei default delle aziende e in un aumento della rischiosità
                                                                                     (2,5%), nel biennio 2021-22 i tassi di deterioramento
del credito. Nel 2020 i tassi di deterioramento1 delle
                                                                                     delle società non finanziarie torneranno a salire, con
imprese italiane sono scesi verso i minimi storici (2,5%).
                                                                                     l’incidenza dei flussi di nuovi prestiti in default sul totale
Con la fine delle misure di emergenza, i tassi di
                                                                                     dei prestiti in bonis prevista al 4,3% nel 2021 e in calo al
deterioramento sono attesi in crescita nell’anno in corso
                                                                                     3,7% nel 2022, su livelli più alti rispetto al pre-Covid
(4,3%), per poi tornare a calare nel 2022 (3,7%),
                                                                                     (2,9%) ma decisamente più bassi rispetto ai precedenti
quando si attesteranno su livelli superiori a quelli pre-
                                                                                     massimi del 2012 (7,5%).
Covid ma ben distanti rispetto ai picchi raggiunti nel 2012
                                                                                     L’impatto del Covid sui tassi di deterioramento nel
(7,5%). Gli impatti più pronunciati al termine del biennio
                                                                                     biennio 2021-22 risulterà più significativo per le medie
interesseranno le aziende di media dimensione e le
                                                                                     imprese (dall’1,7% del 2019 al 2,9% del 2022) e per le
imprese operanti nell’edilizia e nei servizi, settori
                                                                                     microimprese (dal 3,1% del 2019 al 3,9% del 2020), e
particolarmente colpiti dalla pandemia, mentre le piccole
                                                                                     relativamente più contenuto per le piccole imprese, che
imprese e le aziende operanti nel comparto industriale
                                                                                     al termine del periodo di previsione si attesteranno al
risulteranno relativamente meno segnate dalla crisi.
                                                                                     2,6%, un valore più alto del 2019 (2,1%) ma inferiore
È questa, in estrema sintesi, la fotografia dell’Outlook
                                                                                     rispetto al 2007 (2,9%).
Abi-Cerved, che stima l’andamento del flusso di crediti
                                                                                     A livello settoriale, i comparti più colpiti saranno i servizi
deteriorati delle imprese con dettagli dimensionali, per
                                                                                     (dal 2,8% del 2019 al 3,8% del 2022) e le costruzioni
settore, per area geografica e un orizzonte temporale
                                                                                     (dal 4,0% al 4,9%) mentre l’industria, pur aumentando
che comprende previsioni fino al 2022.
                                                                                     i tassi dal 2,3% del 2019 al 2,9% del 2022, si manterrà
In base ai dati della Banca d’Italia, nonostante il Covid,
                                                                                     su livelli inferiori a quelli del 2008 (3,3%). Le piccole
anche nel 2020 è proseguito il calo dello stock di crediti
                                                                                     imprese operanti nel settore terziario rappresentano
deteriorati (NPLs) accumulati dalle banche che
                                                                                     l’unico cluster di imprese che al termine del periodo di
includono, oltre alle posizioni in sofferenza, anche
                                                                                     previsione farà osservare tassi di deterioramento inferiori
situazioni di difficoltà del debitore meno accentuate,
                                                                                     al periodo pre-Covid (2,0% nel 2022 contro 2,1% nel
come i crediti scaduti e le inadempienze probabili.
                                                                                     2019).
Il calo degli NPLs è dovuto a operazioni di dismissione
dei crediti da parte delle banche e alla riduzione dei flussi
di nuovi prestiti entrati in default.

1Iltasso di deterioramento si riferisce al rapporto tra il numero delle posizioni
creditizie che nel corso dell’anno si deteriorano (ovvero vengono classificate in    2 Si tratta di dati trimestrali annualizzati riferiti alla media degli ultimi quattro
una delle seguenti categorie: crediti scaduti, inadempienze probabili o crediti in   trimestri.
sofferenza) e lo stock di posizioni non deteriorate all’inizio dello stesso anno.
                                                                                                                                                                             2
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                                       IL PROGETTO ABI-CERVED PER LA STIMA DEI
                                       TASSI DI DETERIORAMENTO PER
                                       DIMENSIONE DI IMPRESA
                                       Cerved e Abi hanno avviato nel 2014 un progetto
                                       congiunto con lo scopo di stimare e prevedere i tassi di
                                       sofferenza per classe dimensionale delle imprese,
                                       contribuendo così ad ampliare il set informativo a
                                       disposizione degli analisti e, più in generale, di tutti gli
                                       operatori interessati.
                                       Dalla passata edizione (dicembre 2019), il focus
                                       dell’analisi è stato spostato sul flusso dei tassi di
Fonte: stime e previsioni Abi-Cerved   deterioramento che includono – oltre alle sofferenze –
                                       anche i crediti che le banche devono classificare come
                                       inadempienze probabili o come crediti scaduti. Il
                                       progetto si pone l’obiettivo di stimare i tassi di
                                       deterioramento in numeri a partire dal 2006 per
                                       macrosettore di attività economica, area geografica e
                                       classe dimensionale delle imprese, per un totale di 64
                                       cluster, e di modellare i tassi così ottenuti per poter
                                       costruire previsioni e simulazioni. La stima dei tassi di
                                       deterioramento è ottenuta attraverso un processo che
                                       utilizza uno score di Cerved disponibile per il complesso
                                       delle società italiane, il CeBi-Score4, come valutazione
                                       sintetica del rischio economico-finanziario di un’impresa,
Fonte: stime e previsioni Abi-Cerved   trasformandolo in indicatori individuali del rischio delle
                                       singole o EIDR (Expected Individual Default Rates) e
                                       riproporzionando gli EIDR riproporzionati sulla serie
                                       storica pubblicata dalla Banca d’Italia.
                                       La possibilità di disporre di un indicatore a livello
                                       individuale con la proprietà di replicare, in media, le
                                       dinamiche dei tassi di decadimento di settore, fornisce
                                       un potente stimatore del tasso stesso a livello di cluster
                                       dimensionale. Attraverso una proporzione è stata quindi
                                       ricostruita la serie storica dal 2006 dei tassi di
                                       deterioramento (TD) per i 64 cluster considerati nel
                                       progetto. Nell'ambito del progetto di ricerca, Cerved e
                                       Abi distinguono le società non finanziarie in quattro classi
Fonte: stime e previsioni Abi-Cerved
                                       dimensionali, utilizzando i criteri definiti dalla
                                       Commissione Europea:

                                       I tassi di deterioramento ottenuti alimentano un modello
                                       di stima di rischiosità dei prestiti alle imprese con un
                                       grado di dettaglio dato dall’intersezione tra i livelli di
                                       dettaglio settoriale, territoriale e dimensionale.
Fonte: stime e previsioni Abi-Cerved

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OUTLOOK ABI-CERVED SUI CREDITI DETERIORATI DELLE IMPRESE
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I CREDITI DETERIORATI DELLE
IMPRESE ITALIANE

I dati ufficiali della Banca d’Italia evidenziano che,
nonostante la diffusione della pandemia, nel 2020 è
proseguita la discesa dello stock di crediti deteriorati
accumulati dalle banche italiane.
La riduzione degli NPL è stata favorita da operazioni di
cessione di portafogli di NPL e dal calo dei nuovi flussi di
crediti deteriorati, dando seguito ad un trend iniziato nel
2016. In base agli ultimi dati disponibili (settembre
2020), lo stock di crediti deteriorati lordi ha toccato quota
                                                                                        Fonte: stime e previsioni Abi-Cerved
122 mld (in calo del 21,2% su base annua), un dato pari
a un terzo del valore raggiunto alla fine del 2015 (360                                 In base ai dati ufficiali della Banca d’Italia, alla fine del
mld). Le sofferenze lorde hanno continuato a diminuire,                                 terzo trimestre 2020, il volume di nuovi prestiti in default
attestandosi a quota 62 mld (-25,2%), mentre gli altri                                  originati da crediti a imprese si attesta a 10,3 miliardi di
crediti deteriorati ammontano a circa 60 mld (-11,3%) di                                euro, un valore in diminuzione del 15,5% rispetto ai 12,2
cui 55 mld sono inadempienze probabili (-18,6%) e 5 mld                                 miliardi del 3q 2019 e molto distante dal picco del 2013
corrispondono ad esposizioni scadute (+18,2%).                                          (66 miliardi). Risulta in forte calo anche il numero di
L’ammontare complessivo degli NPL espresso in termini                                   prestiti in default che a fine 2020 si attesta a 15 mila
netti, escludendo quindi le perdite già contabilizzate dalle                            unità (-14,8% su base annua e poco più di un quarto del
banche, si collocherebbe su valori intorno a 64 miliardi3.                              valore massimo di 58 mila registrato nel 2013). Il deciso
Le sofferenze nette sono pari a 24,5 mld, in calo di 6,7                                calo dei tassi di deterioramento, pur nel contesto della
mld su base annua (-21,5%). La riduzione dello stock dei                                crisi economica innescata dal Covid, è principalmente
crediti deteriorati nel corso del 2020 è stata trainata dal                             riconducibile agli effetti delle moratorie sui prestiti4, alla
calo dei flussi di crediti in default delle società non                                 flessibilità adottata da parte delle autorità di vigilanza
finanziarie. I dati del terzo trimestre del 2020 indicano,                              sulle regole di classificazione dei finanziamenti5 e agli
infatti, una netta riduzione dei tassi di deterioramento sia                            interventi di sostegno alla liquidità delle imprese
in termini di importi (dal 2,0% del 3q 2019 all’1,7% del                                introdotti dal governo. Queste misure straordinarie
3q 2020) sia di numerosità dei contratti (dal 2,9% al                                   hanno mitigato i rischi di diffusione dello shock
2,5%), che si attestano su livelli storicamente bassi e                                 produttivo al settore creditizio, contribuendo al
inferiori ai valori pre-crisi finanziaria (rispettivamente                              contenimento del tasso di default delle imprese e alla
2,6% e 3,4% a fine 2007).                                                               tenuta complessiva del settore finanziario.

Fonte: stime e previsioni Abi-Cerved                                                    Fonte: stime e previsioni Abi-Cerved

3Ilvalore ufficiale degli NPL netti a settembre non è disponibile pubblicamente.        si prevede che l’accesso a misure di moratoria da parte della clientela non
L’ammontare citato si riferisce a stime dell’ABI.                                       comporta automaticamente la rilevazione di un deterioramento della qualità del
4 La moratoria straordinaria dei prestiti e delle linee di credito per micro, piccole   credito e la riclassificazione dei crediti tra quelli oggetto di concessione
e medie imprese introdotta a marzo con il decreto Cura Italia (art. 56, D.L. n.         (forborne exposures) o tra quelli deteriorati (nel caso delle inadempienze
18/2020) è stata ulteriormente prorogata fino al 30 giugno 2021 con la Legge            probabili). Si rileva anche che l’accesso alle moratorie non determina di per sé
di Bilancio 2021 (art. 41)                                                              un incremento significativo del rischio di credito ai fini contabili (ossia il
5 Banca d’Italia, Le misure adottate dalle autorità di vigilanza e gli effetti sulle    passaggio dallo stadio 1 allo stadio 2 della classificazione prevista dal principio
banche, Rapporto sulla stabilità finanziaria, 1, 2020, pp. 42-43. In particolare,       contabile IFRS 9).
                                                                                                                                                                         4
OUTLOOK ABI-CERVED SUI CREDITI DETERIORATI DELLE IMPRESE
OUTLOOK ABI-CERVED SUI CREDITI DETERIORATI DELLE IMPRESE
                                                                                                                   FEBBRAIO 2021 | N° 11

                                                                GLI ANDAMENTI SETTORIALI NEL 2020
                                                                Nel corso del 2020 i tassi di deterioramento sono calati
                                                                in tutti i settori anche se con intensità diverse. I comparti
                                                                che hanno fatto registrare le riduzioni più marcate dei
                                                                nuovi crediti in default sono quello dell’agricoltura (dal
                                                                3,1% del 2019 al 2,3% del 2020) e delle costruzioni (dal
                                                                4,0% al 3,3%), con quest’ultimo che continua il processo
                                                                di convergenza verso gli altri settori attestandosi, per la
                                                                prima volta, al di sotto dei livelli pre-crisi (3,9%).
                                                                L’industria resta il settore con i tassi di deterioramento
                                                                più bassi portandosi al 2% (dal 2,3% del 2019), mentre
                                                                nei servizi si osserva una discesa di due decimi
Fonte: stime e previsioni Abi-Cerved                            percentuali (dal 2,8% del 2019 al 2,6% del 2020). Nel
                                                                comparto industriale, le grandi imprese fanno
Consultando i dati ufficiali, è possibile ottenere i dettagli   registrare il calo più netto dei tassi di deterioramento,
relativi agli andamenti dei tassi di deterioramento per         passando dallo 0,9% del 2019 al valore minimo dello
area geografica, per settore di attività dell'impresa e per     0,3% del 2020. Le imprese di media dimensione, con una
fasce di importo del credito erogato dalle banche, ma           discesa di quattro decimi percentuali, portano i nuovi
non sono disponibili statistiche sugli andamenti per            crediti in default al di sotto della soglia dell’1% (0,8% nel
dimensione di impresa.                                          2020), mentre le piccole mostrano un calo più contenuto
Abi e Cerved hanno stimato questi indicatori sulla base         di un punto percentuale portandosi all’1,5% (dall’1,6%
degli score individuali di rischio che Cerved elabora per       del 2019). Con una riduzione di quattro decimi
le società italiane. I dati dimensionali evidenziano che nel    percentuali rispetto al 2019 le microimprese fanno
2020 il calo dei tassi di deterioramento è diffuso in tutte     osservare nel 2020 tassi del 2,5%, risultando la classe
le classi, con riduzioni particolarmente marcate tra le         dimensionale con il divario maggiore rispetto ai livelli
grandi (dall’1,3% allo 0,7%) e le medie imprese                 pre-crisi (4,3%). In tutte le classi dimensionali i tassi di
(dall’1,7% all’1,2%).                                           deterioramento si consolidano su livelli inferiori di oltre
I flussi di nuovi crediti in default delle imprese di piccola   un punto percentuale rispetto ai valori pre-crisi. Il settore
dimensione si portano all’1,6% (dal 2,1% del 2019),             delle costruzioni nel 2020 fa registrare un forte calo dei
                                                                nuovi crediti in default in tutte le classi dimensionali. A
mentre i tassi di deterioramento delle micro scendono
                                                                trainare la discesa dei tassi di deterioramento sono le
sotto la soglia del 3% (2,8% nel 2020 dal 3,2% del
                                                                grandi imprese, che passano dal 4,4% del 2019 al 2,9%
2019). Complessivamente i tassi di deterioramento del
                                                                del 2020, seguite dalle piccole (dal 3,6% al 2,4%), che
2020 (2,5%) risultano di 1,2 punti percentuali inferiori
                                                                si confermano la classe dimensionale con la minore
rispetto ai valori pre-crisi finanziaria (3,7% nel 2007). La
                                                                incidenza di crediti in default. Le imprese di media
classe delle piccole imprese è quella che nel corso degli       dimensione fanno osservare un miglioramento di nove
anni ha fatto registrare la maggiore riduzione dei tassi di     decimi percentuali, portandosi nel 2020 al 3,1%, mentre
deterioramento (dal 3,1% all’1,6%).                             le microimprese passano dal 4% del 2019 al 3,4% del
                                                                2020 tornando ad essere la classe con i tassi di
                                                                deterioramento più alti anche se con livelli ai minimi
                                                                storici. Nel settore dei servizi l’andamento positivo è
                                                                dovuto in particolare alla discesa dei tassi delle PMI: il
                                                                trend di riduzione dei nuovi crediti in default delle medie
                                                                imprese è di sei decimi percentuali (dall’1,8% del 2019
                                                                all’1,2% del 2020), mentre le piccole si portano all’1,6%
                                                                (dal 2,1% del 2019). Riduzioni più contenute per le
                                                                grandi (dall’1,3% del 2019 all’1,1% del 2020) e le micro
                                                                che passano raggiungono il 2,9% (dal 3,0% del 2019).
                                                                Tutte le classi dimensionali fanno registrare valori più
                                                                bassi rispetto al pre-crisi, con un divario particolarmente
                                                                consistente per le micro (2,9% nel 2020 contro il 4,1%
                                                                del 2006) e le medie imprese (1,2% nel 2020 contro il
                                                                2,2% nel 2006).

                                                                                                                                    5
OUTLOOK ABI-CERVED SUI CREDITI DETERIORATI DELLE IMPRESE
OUTLOOK ABI-CERVED SUI CREDITI DETERIORATI DELLE IMPRESE
                                                                                           FEBBRAIO 2021 | N° 11

                                       GLI ANDAMENTI TERRITORIALI NEL 2020
                                       Nel 2020 i tassi di deterioramento delle imprese sono
                                       calati in tutte le aree del paese. La riduzione dei nuovi
                                       prestiti in default è stata nell’ordine dei quattro decimi
                                       percentuali nel Nord-Est, nel Centro e nel Sud, e dei tre
                                       decimi nel Nord-Ovest. L’area con i tassi di
                                       deterioramento più bassi della Penisola continua ad
                                       essere il Nord-Est, passata dal 2,1% del 2019 all’1,7%
                                       del 2020, seguita dal Nord-Ovest che si porta sul 2,1%
                                       (dal 2,4%). Più elevati i nuovi crediti in default al Centro
                                       (3,0% dal 3,4% del 2019) e al Sud (3,8% dal 4,2%),
                                       anche se ai minimi storici. A livello dimensionale, la
                                       discesa dei nuovi crediti in default tra le microimprese
Fonte: stime e previsioni Abi-Cerved
                                       è stata più pronunciata nelle regioni del Sud, con tassi
                                       passati dal 4,4% del 2019 al 4,0% del 2020, e del
                                       Centro, dove tra il 2019 e il 2020 i tassi sono scesi al
                                       3,2% (dal 3,6%); il Nord-Est si conferma l’area in cui i
                                       tassi di deterioramento delle microimprese sono più
                                       bassi (2,1% dal 2,4% del 2019), seguito dal Nord-Ovest
                                       che fa registrare un calo dell’incidenza dei crediti in
                                       default di due decimi percentuali (dal 2,7% del 2019 al
                                       2,5% del 2020). Tra le piccole imprese il trend di
                                       riduzione dei tassi di deterioramento è guidato dal Sud
                                       (dal 3,5% del 2019 al 2,9% del 2020) e dal Nord-Est
                                       (dall’1,4% del 2019 allo 0,8% del 2020), che si conferma
                                       l’area con i tassi più bassi. I nuovi crediti in default delle
                                       regioni del Centro calano dal 2,7% del 2019 al 2,2% del
                                       2020, mentre il Nord-Est si porta all’1,4% (dall’1,7% del
Fonte: stime e previsioni Abi-Cerved   2019). Anche considerando le aziende di media
                                       dimensione, le aree che fanno registrare il
                                       miglioramento più marcato dei tassi di deterioramento
                                       sono il Sud, che passa dal 3,1% del 2019 al 2,6% del
                                       2020, e il Nord-Est, che si porta allo 0,6% (dall’1,1% del
                                       2019). I tassi delle medie imprese del Centro si portano
                                       al di sotto del tetto del 2% (1,9% dal 2,3% del 2019),
                                       mentre i nuovi crediti in default delle medie imprese del
                                       Nord-Ovest si attestano in calo all’1,1% (dall’1,4% del
                                       2019). Le grandi imprese fanno registrare una
                                       riduzione dei tassi di deterioramento particolarmente
                                       pronunciata nel Nord-Est, dove passano dall’1,0% del
                                       2019 al valore minimo dello 0,3% del 2020, e nel Centro
                                       dove si attestano all’1,2% (dall’1,7%). I tassi delle grandi
                                       imprese del Nord-Ovest si portano allo 0,6% (dall’1% del
Fonte: stime e previsioni Abi-Cerved   2019), mentre il Sud continua a risultare l’area con
                                       l’incidenza più elevata di nuovi crediti in default (2,6%
                                       nel 2020 dal 2,7% del 2019).

Fonte: stime e previsioni Abi-Cerved   Fonte: stime e previsioni Abi-Cerved
                                                                                                            6
OUTLOOK ABI-CERVED SUI CREDITI DETERIORATI DELLE IMPRESE
OUTLOOK ABI-CERVED SUI CREDITI DETERIORATI DELLE IMPRESE
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                                       LE PREVISIONI AL 2022
                                       Le previsioni sull’andamento dei tassi di deterioramento
                                       nel prossimo biennio sono state elaborate sulla base di
                                       ipotesi di scenario che tengono conto degli effetti del
                                       Covid-19 sul sistema produttivo italiano, considerando gli
                                       impatti dell’evoluzione della pandemia sulla domanda
                                       interna e sul commercio internazionale e gli effetti delle
                                       politiche di sostegno alla ripresa adottate dalle istituzioni
                                       comunitarie sul piano fiscale e monetario.
                                       Nel 2020 l’economia italiana è risultata in forte
                                       contrazione, con il Pil in caduta dell’8,8% ad esito in
Fonte: stime e previsioni Abi-Cerved   particolar modo della dinamica sfavorevole delle
                                       componenti della domanda aggregata (-7,0% dei
                                       consumi privati e -19,1% degli investimenti) impattata
                                       dal lockdown e dalle misure di contenimento reintrodotte
                                       nell’ultimo trimestre dell’anno in seguito alla seconda
                                       ondata di contagi del virus. Secondo le previsioni, nel
                                       2021 il Pil ritornerà a crescere (+4,0%), con un trend di
                                       ripresa che proseguirà anche nel 2022 (+2,6%)
                                       consentendo al nostro paese di riavvicinarsi ai livelli pre-
                                       crisi. Un contributo determinante alla ripresa sarà dato
                                       dall’utilizzo dei fondi messi a disposizione dal piano Next
                                       Generation EU, circa 200 miliardi tra sovvenzioni e
                                       prestiti agevolati previsti per i prossimi sei anni, destinati
                                       ad impattare positivamente sugli investimenti (+10,3%
Fonte: stime e previsioni Abi-Cerved
                                       nel 2021 e +6,4% nel 2022) e a riattivare i consumi. Il
                                       tasso di inflazione, dopo essersi avvicinato a quota zero
                                       nel 2020, è previsto in graduale risalita attestandosi allo
                                       0,9% nel 2022 mentre i tassi di interesse, dopo la
                                       significativa contrazione nel 2020, si manterranno stabili
                                       nel biennio successivo su valori storicamente bassi. Sulla
                                       base di questo scenario, nel prossimo biennio i nuovi
                                       crediti in default delle società non finanziarie, dopo aver
                                       fatto registrare nel 2020 il valore minimo dall’inizio della
                                       serie storica, torneranno a crescere, in seguito agli effetti
                                       della crisi sul rischio di insolvenza delle imprese e anche
                                       a causa della cessazione delle misure straordinarie di
                                       sostegno alle imprese, come la moratoria sui prestiti e le
Fonte: stime e previsioni Abi-Cerved   linee di credito.

                                                                       2019 2020            2021      2022
                                       Pil (% a/a)                      0,3  -8,8           4,0      2,6
                                       Consumi pubblici (% a/a)        -0,1  2,9            0,2      -0,5
                                       Consumi privati (% a/a)          0,4  -7,0           3,5      2,6
                                       Investimenti f. l. (% a/a)       1,6 -19,1          10,3      6,4
                                       Esportazioni (% a/a)             1,0 -13,8           3,7      4,9
                                       Importazioni (% a/a)            -0,6 -11,3           4,2      4,5
                                       Tasso inflazione (% a/a)         0,6  0,1            0,3      0,9
                                       Euribor 3M (%)                  -0,4 -0,4           -0,3      -0,3
                                       Tasso Btp (%)                    1,9  1,1            1,0      1,4
                                       Tasso prestiti in euro (%)       2,5  2,4            2,4      2,5
Fonte: stime e previsioni Abi-Cerved   Fonte: ABI E Cerved
                                                                                                           7
OUTLOOK ABI-CERVED SUI CREDITI DETERIORATI DELLE IMPRESE
OUTLOOK ABI-CERVED SUI CREDITI DETERIORATI DELLE IMPRESE
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Nel 2021 i tassi di deterioramento delle società non
finanziarie aumenteranno di 1,8 punti percentuali
portandosi al 4,3% (dal 2,5%), i livelli più alti dal 2016
(4,3%), per poi tornare in calo nel 2022 toccando il
3,7%. Al termine del periodo di previsione, la
percentuale di prestiti in default si assesterà su livelli più
elevati rispetto al pre-Covid (2,9% nel 2019), con tassi
su livelli simili al periodo pre-crisi finanziaria del 2007
(3,7%) ma ampiamente distanti dai picchi raggiunti nel
2012 (7,5%).
In base alle stime, tutte le classi dimensionali faranno
registrare un netto aumento dei flussi di nuovi crediti          Fonte: stime e previsioni Abi-Cerved
deteriorati nel 2021, seguito da una riduzione nell’anno
successivo che, tuttavia, non basterà per riportarsi sui         Nel 2021 la crescita dei tassi di deterioramento sarà
livelli pre-Covid. Nel 2022 le grandi imprese risulteranno       diffusa a tutti settori dell’economia italiana, con il trend
la classe dimensionale con il minor divario rispetto ai          che si invertirà nel 2022 in tutti i comparti eccetto quello
livelli del 2019 (1,8% nel 2022 contro 1,3% nel 2019),           edilizio, in cui invece i tassi continueranno a crescere. Al
mentre le medie imprese fanno osservare l’andamento              termine del periodo di previsione i nuovi crediti in default
peggiore (2,9% nel 2022 contro 1,7% nel 2019). Le                risulteranno più alti rispetto ai livelli pre-Covid,
piccole e le micro imprese sono le uniche classi                 soprattutto nei servizi e nelle costruzioni. In base alle
dimensionali che nel 2022 faranno osservare tassi di             previsioni, l’edilizia risulta il comparto che nel prossimo
deterioramento al di sotto dei livelli pre-crisi del 2007        biennio sarà più danneggiato dallo shock generato dal
(2,6% contro 3,1% per le piccole e 3,9% contro 4,0%              Covid-19, con tassi di deterioramento che saliranno al
per le micro).                                                   4,7% nel 2021 (dal 3,3%) e continueranno a crescere
In dettaglio, per le grandi imprese nel 2021 si                  nel 2022 portandosi al 4,9%, su livelli ampiamente
osserverà un aumento dei tassi di 2,1 punti percentuali          superiori al 4% del 2019 e al 3,9% del 2007, anche se
(dallo 0,7% al 2,8%), con un successivo calo di un punto         comunque ancora distati dal picco del 2013 (11,1%).
nel 2022 che manterrà i flussi di nuovi crediti in default       Nell’industria, il comparto con i tassi più bassi all’inizio
su livelli più alti del 2019 (1,3%) e del 2007 (1,4%). Le        del periodo di previsione, si registrerà un peggioramento
imprese di media dimensione saranno interessate dal              molto significativo nel 2021, con un raddoppio
rialzo più significativo dei tassi di deterioramento, che        dell’incidenza dei nuovi crediti in default sul totale dei
porterà la percentuale di nuovi crediti in default a toccare     prestiti in bonis (dal 2,0% al 4,0%). Nel 2022 il trend
il 3,7% nel 2021 (dall’1,2%); nel 2022 i flussi di nuovi         ritornerà a calare in modo deciso con i tassi che si
crediti in default ritorneranno invece a calare portandosi       attesteranno al 2,9%, un valore più elevato rispetto ai
al 2,9%, con un divario di 1,2 punti percentuali rispetto        livelli pre-Covid (2,3%) ma inferiore al 2007 (3,3%).
ai livelli pre-Covid (1,7% nel 2019) e di sei decimi             Il settore dei servizi evidenzia per il 2021 una crescita
percentuali rispetto al pre-crisi 2007 (2,3%). Le piccole        sostenuta dei tassi di deterioramento, che toccano il
imprese faranno osservare un aumento molto netto dei             4,4% (dal 2,6%), per poi calare al 3,8% nel 2022, a livelli
nuovi crediti in default, passando dall’1,6% del 2020 al         di un punto percentuale superiori rispetto al 2019 (2,8%)
3,8% del 2021, mentre al termine del periodo di                  e di due decimi percentuali più alti rispetto a quelli del
previsione i tassi risulteranno in forte calo toccando il        2007 (3,6%). Al termine del periodo di previsione il
2,6%, un livello inferiore rispetto alle medie imprese e ai      divario tra i diversi settori aumenterà per effetto del
valori pre-crisi 2007 (3,1%) ma superiori rispetto al dato       netto peggioramento dei tassi di deterioramento nelle
al pre-Covid (2,1%). Infine, i tassi delle microimprese          costruzioni e della ripresa nell’industria; il comparto
nel 2021 faranno registrare incrementi che porteranno            agricolo, meno interessato dallo shock Covid-19,
l’incidenza dei nuovi crediti in default al 4,4% nel 2021,       chiuderà in peggioramento di soltanto 1 decimo
per poi subire un calo nel 2022 attestandosi al 3,9%, un         percentuale (3,2% nel 2022 contro il 3,1% del 2019).
valore superiore ai livelli pre-Covid (3,2% nel 2019) ma
più basso rispetto al pre-crisi 2007 (4,0%).

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OUTLOOK ABI-CERVED SUI CREDITI DETERIORATI DELLE IMPRESE
OUTLOOK ABI-CERVED SUI CREDITI DETERIORATI DELLE IMPRESE
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Fonte: stime e previsioni Abi-Cerved                           Fonte: stime e previsioni Abi-Cerved
Previsioni di maggiore dettaglio evidenziano che nel           Le grandi aziende sono invece caratterizzate da un
settore industriale le classi dimensionali più colpite         aumento dei tassi di deterioramento relativamente meno
dallo shock Covid in termini di aumento dei flussi di nuovi    consistente nel 2021 (dal 2,9% al 4,3%) e un calo meno
crediti in default sono le piccole e le medie imprese. Nel     pronunciato nel 2022 (3,9%), mentre le microimprese
2021 i tassi di deterioramento delle aziende di piccola        sono l’unica classe dimensionale a far registrare una
dimensione aumentano di 2,6 punti percentuali                  crescita dei tassi anche nel 2022 portandosi al 5,0%. Nei
portandosi al 4,1%, mentre le medie imprese passano            servizi le previsioni indicano che il peggioramento più
da un livello minimo dello 0,8% al 3,2%. Anche nel 2022        significativo dei tassi di deterioramento si verificherà tra
le piccole e medie imprese fanno registrare un                 le medie imprese, che nel 2021 vedranno aumentare i
andamento peggiore rispetto alle altre classi, con             tassi al 4,0% (dall’1,1%) per poi attestarsi al 3,0%, a
contrazioni relativamente più contenute dei nuovi crediti      livelli superiori di 1,2 punti percentuali rispetto al pre-
in default, che portano i tassi al 2,4% per le medie e al      Covid. I tassi di deterioramento delle grandi imprese dei
3,2% per le piccole, livelli pressoché raddoppiati rispetto    servizi faranno registrare un aumento molto netto
al 2019 (rispettivamente 1,2% e 1,6%). Anche nel               portandosi al 3,9% (dall’1,1%), per poi attestarsi al
comparto edilizio nel 2021 sono le piccole e medie             2,5% nel 2022 (contro l’1,3% del 2019). Dopo il
imprese a trainare la crescita dei nuovi crediti in default.   sensibile peggioramento nel 2021, con la percentuale di
Le piccole si portano nel 2021 al 4,8% (dal 2,4%), per         nuovi crediti in default passata dall’1,6% al 3,6%, le
poi calare al 4,0% nel 2022, a livelli superiori di quattro    piccole aziende operanti nei servizi evidenziano nel 2022
decimi percentuali rispetto al pre-Covid; le medie             una netta riduzione dei tassi che le porta ad essere
imprese evidenziano un forte rialzo nel 2021 (dal 3,1%         l’unica classe dimensionale a far registrare al termine del
al 5,9%), seguito da una discesa di cinque decimi              periodo di previsione tassi inferiori ai livelli pre-Covid
percentuali nel 2022 (5,4%), diventando al termine del         (2,0% contro 2,1% nel 2019). I tassi delle microimprese
periodo di previsione la classe dimensionale con i tassi di    del terziario saliranno al 4,6% nel 2021 (dal 2,9%) per
deterioramento più alti.                                       poi chiudere al 4,1% nel 2022.

Fonte: stime e previsioni Abi-Cerved                           Fonte: stime e previsioni Abi-Cerved

                                                                                                                                    9
OUTLOOK ABI-CERVED SUI CREDITI DETERIORATI DELLE IMPRESE
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                                                                                                    FEBBRAIO 2021 | N° 11

Fonte: stime e previsioni Abi-Cerved

Le previsioni a livello territoriale evidenziano nel 2021 gli
incrementi più marcati nel Nord-Est, dove la percentuale
di crediti in default sul totale dei prestiti in bonis
raggiunge il 3,5% (dall’1,7%), per poi calare nel 2022 al
2,8% (sette decimi percentuali al di sopra del 2019), e
nel Centro Italia, dove i nuovi crediti in default passano
dal 3,0% al 5,0%, calando poi al 4,4% (+1 punto
percentuale rispetto al 2019). Il Sud si conferma al
termine del periodo di previsione l’area territoriale
caratterizzata dai tassi di deterioramento più alti: nel
2021 i tassi raggiungono il 5,5% (dal 3,8%), per poi
calare successivamente al 5%, su livelli superiori di otto
decimi percentuali rispetto al pre-Covid. Nel Nord-Ovest
i nuovi crediti in default si portano al 3,8% nel 2021 (dal
2,1%), scendendo poi al 3,1% nel 2022, su livelli
superiori al 2019 di sette decimi percentuali.

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                                    FEBBRAIO 2021 | N° 11

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