I NUMERI INEDITI DELLA CRISI DEL TERZIARIO NELLA PROVICIA DI FIRENZE: COMMERCIO, TURISMO E SERVIZI RISCHIANO DI PERDERE NEL 2020 QUASI 3 MILIARDI ...

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2020-025tu/Es02 (Firenze); Firenze, 04.05.2020

   Picco della crisi di liquidità per le imprese del terziario di
              Firenze previsto nel mese di giugno
      I NUMERI INEDITI DELLA CRISI DEL
   TERZIARIO NELLA PROVICIA DI FIRENZE:
 COMMERCIO, TURISMO E SERVIZI RISCHIANO
  DI PERDERE NEL 2020 QUASI 3 MILIARDI DI
  VALORE AGGIUNTO E 22.000 MILA POSTI DI
LAVORO. QUASI 7.000 IMPRESE CHIUDERANNO
            SENZA PIU’ RIAPRIRE.
 35.000 IMPRESE DEL TERZIARIO DI FIRENZE COSTRETTE A SOSPENDERE
L’ATTIVITÀ A CAUSA DEL LOCKDOWN. RICAVI AZZERATI A MARZO E APRILE
NELLA RICEZIONE TURISTICA, NELLA RISTORAZIONE E NEL COMMERCIO AL
                    DETTAGLIO NON ALIMENTARE.

Crisi senza precedenti del clima di fiducia delle imprese del
terziario della provincia di Firenze. L’epidemia da COVID-19 ha
quasi del tutto azzerato i ricavi di interi comparti: la ricezione
turistica (alberghi, B&B), la ristorazione (pubblici esercizi e
ristoranti), i servizi alla persona (parrucchieri, estetisti, etc), i
negozi del commercio al dettaglio non alimentare come
l’abbigliamento. Il lockdown ha deteriorato la capacità delle
imprese del territorio nel far fronte al proprio fabbisogno
finanziario. Senza aiuti concreti la situazione della liquidità delle
imprese di Firenze precipiterà nei prossimi mesi. Vera e propria
impennata delle imprese del terziario che hanno fatto richiesta
di credito alle banche nei mesi di marzo e aprile, moltissime
imprese tuttavia sono ancora in attesa di avere un riscontro della
propria domanda, ossia se il credito che hanno chiesto gli verrà
concesso oppure no, e nel caso l’entità del finanziamento che
riceveranno. In questo contesto la possibilità di sopravvivere di
molte imprese del commercio, del turismo e dei servizi è legata
al fattore tempo e alla burocrazia. Sul fronte occupazionale le
misure di solidarietà fin qui adottate dal Governo centrale hanno
temporaneamente tamponato l’impatto della crisi, ma la
situazione rischia di aggravarsi nei prossimi mesi. Gli effetti
delle misure tenderanno a dissolversi nel breve/medio termine
e nel caso in cui non venissero assunti altri provvedimenti si
assisterà ad una marcata riduzione dei rinnovi di una parte dei
contratti a termine in scadenza, quando non ad una riduzione del
personale attualmente assunto a tempo indeterminato. Nel
complesso il combinato disposto tra le principali variabili
economiche considerate permette di identificare nel mese di
giugno il periodo di picco della crisi per le imprese del terziario
di Firenze, con il concomitante ridursi dell’attività economica
delle imprese, dei ricavi e della liquidità aziendale. Proprio a
partire dal mese di giugno ci si aspetta inoltre l’avvio
dell’emergenza occupazionale nell’ambito del terziario con i
conseguenti, quanto immaginabili effetti in termini di crisi
sociale.

Questi, in sintesi, i principali risultati che emergono dal focus di approfondimento sulle
imprese del terziario della provincia di Firenze, realizzato nell’ambito dell’Osservatorio
Congiunturale Toscana da Confcommercio Toscana in collaborazione con Format
Research.

FIDUCIA E CONGIUNTURA
L’epidemia da COVID-19 ha comportato un vero e proprio tracollo del clima di
fiducia delle imprese del terziario della provincia di Firenze, estremamente
preoccupate per l’andamento della propria attività.
L’indicatore congiunturale, restituito dalla somma tra coloro che hanno indicato un
miglioramento della situazione e la metà di coloro che hanno indicato una condizione
di invarianza, perde 34 punti da dicembre 2019 ad aprile 2020, con un outlook
di ulteriore peggioramento da qui ai prossimi mesi.
Fig 1. Andamento della FIDUCIA ANDAMENTO DELLA PROPRIA ATTIVITÀ. Saldo= % migliore + ½ invariato.

 APRILE 2020                             Serie storica del SALDO (% Miglioramento + % ½ Invarianza)

               6,0          Migliorato
                                                48,5           51,5
                     22,0
                            Invariato

         17,0               Peggiorato
                                                                             17,0           12,7
        72,0

                                               GIU ‘19        DIC ‘19        APR ‘20    PREV. GIU ‘20

La crisi sanitaria sta lasciando spazio ad una crisi economica più dura rispetto a
quelle del 2008 e del 2011.
Comparti trainanti per l’economia di Firenze hanno visto praticamente azzerato il
proprio contributo all’economia del territorio. Su tutti, il settore della ricezione
turistica, fiore all’occhiello del capoluogo e che, nei mesi di marzo e aprile, ha assistito
all’annullamento della stragrande maggioranza delle prenotazioni in vista della
stagione estiva.
Critica anche la situazione dei pubblici esercizi, dei ristoranti, dei servizi alla
persona (parrucchieri, estetisti) e quella del commercio al dettaglio non
alimentare (es. negozi di abbigliamento), che hanno quasi azzerato il proprio
volume di affari nei mesi di marzo e aprile a seguito del lockdown imposto dal
Governo centrale.
Diversa la situazione delle imprese del commercio al dettaglio alimentare, tra le
poche a non mostrare i segni della crisi, beneficiando dell’etichetta di “attività

                                                    2
essenziale” sia dal punto di vista normativo (il settore non è stato soggetto a
sospensione), sia dal punto di vista dei consumatori, che per ovvie ragioni non possono
fare a meno dell’intero comparto.
Fig 2. Andamento dei RICAVI. Saldo= % migliore + ½ invariato.

 APRILE 2020                              Serie storica del SALDO (% Miglioramento + % ½ Invarianza)

                8,0          Migliorati

                      20,0                       42,6           45,0
                             Invariati

         18,0                Peggiorati                                       18,0           20,6
         72,0

                                                GIU ‘19        DIC ‘19        APR ‘20    PREV. GIU ‘20

Il crollo della fiducia è in buona parte spiegato dalla situazione critica in termini di
ricavi. Le imprese del terziario di Firenze mostrano evidenti difficoltà, che si affiancano
a quelle degli operatori del resto del territorio. Più nel dettaglio, è a picco il giro
d’affari delle imprese della ricezione turistica, che temono il peggio anche in vista
della stagione estiva 2020.
Ferme anche le imprese della ristorazione, vessate dal prolungamento del periodo
di lockdown che rischia seriamente di metterne in discussione le possibilità di ripresa.
Stessa sorte per gli operatori del commercio al dettaglio (non alimentare), che
pagano le problematiche di natura logistica e organizzativa nell’ambito della gestione
dello stoccaggio, con magazzini inondati di merce invenduta a seguito del
periodo di sospensione dell’attività.
In grande difficoltà anche gli operatori dei servizi alla persona, per i quali si prevede
un ridimensionamento strutturale del livello medio dei ricavi, anche in virtù
delle nuove norme di distanziamento sociale che, a partire dalla “Fase 2”,
costringeranno inevitabilmente gli operatori del settore a prevedere scaglionamenti
degli ingressi della clientela nei locali.
L’allarme in termini di ricavi (attuali e futuri) si concretizza nell’estrema difficoltà
delle imprese del terziario di Firenze nel far fronte al proprio fabbisogno
finanziario. La situazione della liquidità delle imprese dell’intero comparto è messa
a rischio da una condizione di profonda instabilità che va avanti da mesi. La maggior
parte delle imprese del terziario del territorio dispone di liquidità sufficiente per
sostenere le spese fino a maggio. Successivamente, in mancanza di aiuti concreti,
saranno costrette a chiudere. In questo senso, non stupisce se il 37% degli
imprenditori del terziario di Firenze si aspetta il picco della crisi finanziaria
nel mese di giugno.
Esiste tuttavia anche un fronte occupazionale. Le misure di solidarietà fin qui
adottate dal Governo centrale hanno temporaneamente tamponato l’impatto
della crisi, ma la situazione rischia di aggravarsi in modo quasi irreversibile nei
prossimi mesi. Gli effetti limitanti delle misure fin qui adottate (che pure hanno
ridotto il monte ore lavorato), tenderanno infatti a dissolversi nel medio
termine, con il risultato che si assisterà a mancati rinnovi di una parte dei contratti a
termine in scadenza e a licenziamenti in tronco.
Il combinato disposto tra tutte le principali variabili economiche permette di identificare
nel mese di giugno il periodo di picco della crisi di produttività e di liquidità delle
imprese del terziario di Firenze. Proprio a partire dal mese di giugno ci si aspetta

                                                     3
inoltre l’avvio di un’emergenza occupazionale che potrebbe creare                                                                                         danni
incalcolabili per l’economia del territorio e che si protrarrà fino a fine anno.
Fig 3. Picco della crisi nella provincia di Firenze (Andamento Impresa VS Liquidità VS Occupazione).

 Andamento della crisi nel corso del 2020
                                                                                                                           Nei primi mesi del 2020 le imprese
             Picco della crisi di produttività e                                                                           sono state costrette al lockdown,
                                                                                                                           con conseguente crisi di
               di liquidità a GIUGNO 2020…                                                                                 produttività.

                                                                                                                           Successivamente, si assiste ad una
                                                                …la crisi occupazionale prosegue tutto l’anno              crisi di liquidità, diretta
                                                                                                                           conseguenza dell’interruzione
                                                                                                                           dell’attività aziendale. Tale crisi è
                                                                                                                           destinata a protrarsi anche nei mesi
                                                                                                                           successivi a quelli estivi.

                                                                                                                           Da giugno in poi, si prospetta una
                                                                                                                           crisi costante del quadro
                                                                                                                           occupazionale: le imprese avranno
                                                                                                                           già utilizzato tutti gli ammortizzatori
   APRILE                          GIUGNO                             SETTEMBRE                        DICEMBRE            possibili (es. concessione ferie e
    2020                            2020                                 2020                            2020              permessi, congedi, CIG) e saranno
                                                                                                                           costrette a rivalersi sugli organici
                                                                                                                           per restare a galla.
                    ANDAMENTO IMPRESA                        LIQUIDITA'                 OCCUPAZIONE

STIMA DEGLI EFFETTI DEL LOCKDOWN
Nel territorio della provincia di Firenze risultano registrate circa 59 mila imprese
del commercio, del turismo, dei servizi alle imprese e dei servizi alla persona,
che costituiscono il 65% dell’intero tessuto imprenditoriale extra agricolo.
A seguito dell’esplosione dei contagi, il Governo centrale ha imposto un lockdown che
ha interessato larga parte del tessuto del terziario: 35 mila imprese sono state
costrette a sospendere l’attività per un periodo compreso tra due e tre mesi.
La sospensione delle attività ha comportato la paralisi del tessuto produttivo
della regione: per il 2020 è a rischio il 10% del valore aggiunto complessivo del
terziario (rischiano di andare in fumo quasi 3 miliardi di euro), sono in bilico 22 mila
posti di lavoro nel comparto e potrebbero scomparire tra le 5 mila e le 10 mila
imprese del commercio, della ristorazione, della ricezione turistica, dei servizi
alle imprese, dei servizi alla persona, della logistica.
Fig 4. Previsione delle imprese operative nel terziario a fine 2020.

   Serie storica delle IMPRESE DEL TERZIARIO nella PROV. FIRENZE
   (dal 2010 al 2019 e previsione 2020)
                                                                                                                              STIMA 2020
                                                                                                        105               RIDUZIONE DEL NUMERO
                                                           103        104       104         105         (59 mila                 DI IMPRESE
                          102         102       101
  BASE:100 101                                                                                         imprese)
                                                                                                                           NEL COMMERCIO, NEL
                                                                                                                            TURISMO, NEI SERVIZI
                                                                                                                          ALLE IMPRESE, NEI SERVIZI
                                                                                                              93               ALLA PERSONA
                                                                                                                           tra -5 mila e
                                                                                                        (tra 49 mila e
                                                                                                       54 mila imprese)

      Punti base (2012=100).
      A valori superiori a 100 corrisponde un aumento del numero di imprese, a valori
      inferiori a 100 corrisponde un decremento del numero di imprese.
                                                                                                                              -10 mila
                                                                                                                             (a fronte di una riduzione
                                                                                                                              media annua di -1.000
       10        11        12         13        14         15        16         17          18    19        20                        imprese)

DOMANDA E OFFERTA DI CREDITO
Nei primi mesi del 2020 si registra un deciso incremento delle domande di
credito da parte delle imprese del terziario nella provincia di Firenze (44%

                                                                                        4
contro il precedente 24%), a certificare l’urgente necessità di ossigeno da parte delle
imprese del territorio. A fronte dell’ingente numero di richieste, sono aumentate le
risposte positive da parte delle banche (il 47% ha ottenuto il credito con ammontare
pari o superiore alla richiesta, contro il 45% del trimestre precedente), ma è triplicata
la quota di imprese che restano in attesa di un riscontro. In questo senso, il
fattore tempo diventa determinante per le sorti delle imprese che formalizzano
una richiesta di credito: gli operatori del territorio lamentano tempistiche troppo
lunghe, gravate dal peso della burocrazia e dagli iter bancari che dilatano
eccessivamente le attese, rischiando di compromettere il buon esito della
richiesta e, peggio ancora, la sopravvivenza delle imprese del comparto.

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Nota metodologica - Il focus sulle imprese del terziario della provincia di Firenze è inserito nell’ambito
dell’Osservatorio Congiunturale Toscana, basato su un’indagine continuativa a cadenza trimestrale
effettuata su un campione statisticamente rappresentativo dell’universo delle imprese del commercio, del
turismo e dei servizi della regione (800 interviste in totale). Margine di fiducia: +3,5%. L’indagine è stata
effettuata dall’Istituto di ricerca Format Research, tramite interviste telefoniche (sistema Cati), nel periodo
6-17 aprile 2020. www.agcom.it www.formatresearch.com

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