ECONOMIC AND CREDIT OUTLOOK - 2018/2019 crifratings.com - LabLog.it
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ECONOMIC AND CREDIT OUTLOOK 2018/2019 crifratings.com
CREDIT RESEARCH ECONOMIC AND CREDIT OUTLOOK 2018-19 INDAGINE SULLA RISCHIOSITÀ DELLE IMPRESE NON FINANZIARIE ITALIANE ATTRAVERSO L’ANALISI DEI TASSI DI DEFAULT SETTORIALI // Migliora ancora la rischiosità delle imprese non finanziarie italiane, confermando, seppur con minore intensità, la tendenza che ha caratterizzato l’ultimo triennio. A dicembre 2017, il tasso di default, calcolato da CRIF Ratings come il ritardo su pagamenti e rimborsi bancari (c.d. 90 days past due ai sensi di Basilea II1) e le procedure di insolvenza e pregiudizievoli (c.d. eventi pubblici), si è attestato al 3,9%, in lieve riduzione rispetto al 4,0% di giugno 2017. Il calo è più evidente se raffrontato al 4,7% di dicembre 2016, dato a sua volta già in netto progresso rispetto al 5,8% del 2015. // L’outlook per il biennio 2018-2019 è positivo. CRIF Ratings (‘Agenzia’) ritiene che nei prossimi 24 mesi il tasso di default si assesterà ad un livello compreso tra il 3 e il 3,5%. Dopo il 3,9% del 4Q17, CRIF Ratings anticipa quindi un’ulteriore riduzione della rischiosità finanziaria delle imprese italiane, ad un ritmo che andrà tuttavia progressivamente ad affievolirsi nel medio termine. Le aspettative di una moderata ma continua crescita economica e il permanere di un contesto di tassi di interesse al minimo storico sono i principali elementi a supporto dell’ulteriore riduzione del tasso di default nei prossimi semestri. D’altro canto, i principali fattori di rischio rimangono legati al quadro geopolitico internazionale, all’andamento dei prezzi delle materie prime e alle misure che verranno attuate in campo economico dal nuovo governo italiano. // L’analisi a livello settoriale evidenzia come la riduzione dei tassi default abbia trasversalmente coinvolto l’intera struttura produttiva nazionale, in maniera più o meno intensa. Il calo si è palesato in misura più accentuata nei comparti dell’Agricoltura, del Mining – Oil&Gas, delle Costruzioni e Infrastrutture, dell’Impiantistica e dell’Immobiliare, ovvero i settori maggiormente colpiti durante la crisi. Per i settori tradizionalmente più resilienti, quali Chimica e Farmaceutica e Utilities ed Energia, è stata confermata una minore rischiosità rispetto alla media, seppur con tassi di default in leggera risalita rispetto al 2016. // Nonostante l’ulteriore riduzione rilevata nel 4Q17, le Costruzioni si confermano il settore con il tasso di default più elevato (6,2%); altri comparti che registrano una rischiosità finanziaria lievemente maggiore della media delle imprese italiane non finanziarie sono l’Agricoltura (4,0%), l’Alimentare, Bevande e Tabacco (4,1%) e il Commercio (4,2%). I settori che al contrario si distinguono per i tassi di default più bassi sono la Chimica e Farmaceutica (2,4%), ICT, Media & TLC (2,7%) e Utilities ed Energia (3,1%). 1 E’ stata applicata una soglia di rilevanza pari al 5% dell’utilizzo in ottemperanza della normativa vigente. Per maggiori informazioni si rimanda alla Nota Metodologica. ECONOMIC AND CREDIT OUTLOOK 2018-19 2
// TASSO DI DEFAULT A 12 MESI - IMPRESE NON FINANZIARIE ITALIANE 9% 8% 7% 4,0% 6% 3,5% 5% 3,0% 2,5% 4% * 3% RECESSIONE RECESSIONE 2017Q4 2018Q4 2019Q4 2% 1% 0% * 2007Q2 2007Q4 2008Q2 2008Q4 2009Q2 2009Q4 2010Q2 2010Q4 2011Q2 2011Q4 2012Q2 2012Q4 2013Q2 2013Q4 2014Q2 2014Q4 2015Q2 2015Q4 2016Q2 2016Q4 2017Q2 2017Q4 2018Q2 2018Q4 2019Q2 2019Q4 FONTE: CRIF RATINGS // INDICATORI MACROECONOMICI 6 4 // La riduzione del tasso di default nel 4Q17 conferma un percorso di graduale e VARIAZIONE PERCENTUALE A/A costante miglioramento del trend iniziato a partire dal 2014, dopo un biennio 2 caratterizzato da tassi particolarmente elevati (tra il 7% e l’8,5%) a causa della recessione economica e del contestuale incremento dei crediti bancari deteriorati. 0 -2 // L’ ’effetto selezione’ che la crisi economica ha esercitato sulla struttura produttiva 2008Q4 2009Q2 2010Q4 2011Q2 2012Q4 2013Q2 2014Q4 2015Q2 2016Q2 2017Q4 italiana mediante l’espulsione dal mercato delle realtà meno solide ed efficienti -4 ha contribuito alla contrazione dei tassi di default registrata nel biennio 2014- -6 OCCUPAZIONE 2015 e al miglioramento del profilo di rischio delle imprese italiane non finanziarie FONTE: ISTAT PRODOTTO INTERNO LORDO REALE rimaste attive. Questa dinamica è stata più evidente nei comparti maggiormente esposti al ciclo economico e alla concorrenza internazionale quali ad esempio le 6 costruzioni e la manifattura. 5 5 // La progressiva riduzione dei default registrata nel 2016 e nel 2017 è stata VALORE PERCENTUALE VALORE PERCENTUALE 4 4 sostenuta sia dal miglioramento del contesto economico e finanziario che dalle 3 3 accomodanti politiche monetarie della Banca Centrale Europea (‘BCE’). Queste 2 2 ultime hanno favorito condizioni di tassi di interessi contenuti per un periodo 1 1 molto lungo e garantito un costante flusso di liquidità a supporto delle esigenze 0 0 finanziarie delle società. -1 -1 2008Q4 2009Q2 2010Q4 2011Q2 2012Q4 2013Q2 2014Q4 2015Q2 2016Q2 2017Q4 TASSO DI INTERESSE A BREVE // Il tasso di crescita del PIL italiano nel 2017 è stato dell’1,5% rispetto all’1,0% del FONTE: OXFORD ECONOMICS TASSO INFLAZIONE (ASSE DX) 2016, segnando il maggior balzo in avanti dal 2010, a conferma del rafforzamento dell’economia italiana. L’elemento di novità è rappresentato dalla crescita della domanda interna per investimenti, trainata dai programmi di incentivi 100 fiscali introdotti nel 2017 (Industria 4.0). La ripresa resta comunque fragile e il 80 rallentamento della spesa per investimenti registrato nella prima metà del 2018 60 VARIAZIONE PERCENTUALE A/A 40 risente dell’incertezza circa le misure che il Governo Italiano deciderà di rinnovare 20 o introdurre nel corso dei prossimi semestri a supporto della crescita economica. 0 -20 // Il contesto europeo, caratterizzato da una crescita in progressivo rafforzamento e -40 da tassi di interesse negativi o prossimi allo zero, ha contribuito al mantenimento 2008Q4 2009Q2 2010Q4 2011Q2 2012Q4 2013Q2 2014Q4 2015Q2 2016Q2 2017Q4 -60 di una bassa rischiosità finanziaria del segmento corporate italiano. CRIF Ratings -80 ritiene plausibile un graduale, seppur contenuto, incremento nei tassi di interesse PREZZO DEL PETROLIO a partire dalla seconda metà del 2019 come conseguenza della progressiva FONTE: OXFORD ECONOMICS PREZZO DELLE MATERIE PRIME riduzione ed esaurimento dell’acquisto di titoli di stato da parte della BCE. ECONOMIC AND CREDIT OUTLOOK 2018-19 3
// I prezzi del petrolio che, a maggio 2018, hanno sfiorato gli 80 dollari al barile (Brent), // PREVISIONI SULLA CRESCITA il valore più elevato dal 2014, sono stati influenzati dagli accordi dei paesi dell’OPEC, DEL PIL PER PAESE volti al riassorbimento dell’eccesso di offerta, dall’annuncio dell’uscita degli USA dall’accordo sul nucleare con l’Iran, nonché dal permanere di forti tensioni geopolitiche 6,9% 6,6% a livello globale e dalla riduzione della produzione venezuelana. CRIF Ratings ritiene 6,4% che l’impatto dell’aumento del petrolio così come delle altre commodities energetiche sulle imprese italiane, nel breve termine, sarà marginale. L’evidenza di questi rialzi non 3,8% 3,9% 3,9% 2,9% 2,7% 2,4% sarà immediata, ma sarà visibile a partire dal 2019. In questo scenario, le imprese 2,3% 2,3% 2,0% 1,7% 1,5% 1,5% maggiormente colpite saranno quelle rientranti nei settori dei Trasporti e, più in generale, quelle energivore come quelle operanti nell’industria pesante, che tuttavia rappresentano un sottoinsieme relativamente limitato dell’economia italiana (intorno USA AREA EURO RUSSIA CINA MONDO al 10% delle imprese non finanziarie analizzate nello studio). 2017 2018 2019 // TASSO DI DEFAULT A 12 MESI PER SETTORE TOTALE SOCIETÀ 3,9% FONTE: FMI DI CAPITALI 4,0% NON FINANZIARE 4,7% 3,6% SERVIZI 3,7% 4,3% // PREVISIONI SULLA CRESCITA 3,8% TRASPORTI E LOGISTICA 3,7% DEL PIL ITALIANO 4,2% 3,1% UTILITIES ED ENERGIA 3,2% 1,4% 1,4% 2,9% 1,2% 1,3% 1,1% 1,1% ICT, MEDIA E TLC 2,7% 2,8% 1,0% 3,3% 4,2% COMMERCIO 4,3% 4,8% N.D. 3,8% IMMOBILIARE 4,1% 4,8% 3,3% IMPIANTISTICA 3,6% 2018 2019 4,5% 6,2% COSTRUZIONE E 6,6% INFRASTRUTTURE 7,9% ISTAT FMI OCSE COMMISSIONE EUROPEA 2,4% CHIMICA E FARMACEUTICA 2,3% 1,9% FONTE: ISTAT, FMI, OCSE E COMMISSIONE EUROPEA 3,0% MANIFATTURA 3,3% 3,7% 4,1% ALIMENTARE, BEVANDE 4,0% E TABACCO 4,3% 3,4% 4Q17 MINING - OIL & GAS 3,8% 4,7% 2Q17 4,0% AGRICOLTURA 4,6% 4Q16 5,5% FONTE: CRIF RATINGS 0% 2% 4% 6% 8% // I tassi di default monitorati da CRIF Ratings sulle imprese non finanziarie italiane includono sia le evidenze di ritardi per più di 90 giorni nei pagamenti su linee di credito detenute presso il sistema bancario (90 days past due) che le procedure di insolvenza e le pregiudizievoli (default pubblico). La riduzione del tasso complessivo è imputabile a un trend favorevole cha ha caratterizzato sia i ritardi di pagamento che i default pubblici. Si tenga presente che default in questa sede commentati siano in larghissima parte riconducibili a ritardi di pagamento mentre molto più contenuta è la componente relativa ai default da eventi pubblici (fallimento, concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa, ecc.). ECONOMIC AND CREDIT OUTLOOK 2018-19 4
// TASSO DI DEFAULT: 90 DAYS PAST DUE E DEFAULT PUBBLICO 9% 1,4% 8% 1,2% 7% 1,0% 6% 5% 0,8% 4% 0,6% 3% RECESSIONE RECESSIONE 0,4% 2% 1% 0,2% 0% 0,0% 2007Q2 2007Q4 2008Q2 2008Q4 2009Q2 2009Q4 2010Q2 2010Q4 2011Q2 2011Q4 2012Q2 2012Q4 2013Q2 2013Q4 2014Q2 2014Q4 2015Q2 2015Q4 2016Q2 2016Q4 2017Q2 2017Q4 Tasso di default 90 days past due FONTE: CRIF RATINGS Tasso di default pubblico (asse dx) // TASSO EURIBOR A 3 MESI 2,0 // L’assestamento dei tassi di default, ampiamente al di sotto dei livelli pre-crisi 1,5 (nell’intorno del 6,5% nel biennio 2007-2008), è il frutto dell’‘effetto selezione’ 1,0 determinato dal quadro macroeconomico che ha segnato l’ultima decade (come dimostrano gli elevati tassi di default registrati tra il 2009 e la prima metà del 0,5 2015), dalla razionalizzazione del sistema produttivo e da condizioni finanziarie 0,0 più favorevoli alle imprese. -0,5 // CRIF Ratings anticipa una ulteriore riduzione del tasso di default delle imprese 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 nel biennio 2018-2019, principalmente a causa del perdurare di un regime di DATI STORICI tassi di interesse bassi, quotazioni del petrolio in rialzo ma lontane dal picco FONTE: EURIBOR-RATES.EU PREVISIONI del 2014, e una moderata ma perdurante crescita economica. Nel breve termine questi fattori rappresentano un sostegno all’economia italiana e contribuiscono // TASSO DI INFLAZIONE a limitare il profilo di rischio delle imprese. 2,0 // L’operatività delle imprese sarà supportata da un’accelerazione dell’attività 1,5 economica globale, grazie sia a ritmi di crescita progressivamente più sostenuti negli USA e nei paesi avanzati che alla ripresa degli scambi commerciali. 1,0 L’innalzamento dei dazi stabiliti dall’amministrazione Trump sulle importazioni 0,5 di alcuni prodotti, tra cui l’alluminio e l’acciaio, e le misure di ritorsione cinesi hanno contribuito, per ora, ad aumentare la volatilità delle valute principali e dei 0,0 rendimenti dei titoli di debito sovrani. 2014 2015 2016 2017 2018 2019 -0,5 // La crescita dell’economia italiana è attesa intorno all’1,3 2 % nel 2018 e all’1,1% DATI STORICI nel 2019, mentre quella europea, secondo il consensus di mercato attuale, FONTE: COMMISSIONE EUROPEA PREVISIONI presenta tassi leggermente superiori al 2% nel biennio 2018-2019. Nel corso del 2017 e del 2018 il tasso di inflazione dell’area Euro è tornato a // PREZZO MEDIO DEL PETROLIO (USD PER BARILE) crescere raggiungendo l’1,5%, trainato prevalentemente dall’aumento delle 100 materie prime, ma rimanendo su valori inferiori all’obiettivo del 2%. Le 90 prospettive sono di ulteriore lieve crescita nel medio termine, ma permangono 80 incertezze relative alle tempistiche di conseguimento del target. 70 60 // Nel mentre la BCE, nell’ambito del programma ‘Quantitative Easing’, ha annunciato 50 nel giugno 2018 l’intenzione di dimezzare le operazioni di acquisto di titoli di stato da 40 ottobre 2018 e di azzerarle dal 2019. Le azioni annunciate dalla BCE e le aspettative 30 di risalita dell’inflazione si tradurranno in un incremento dei tassi di interesse, 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 sebbene l’Euribor a 3 mesi sia atteso rimanere in territorio negativo almeno fino a metà 2019. Anche nel medio termine le attese dell’andamento dei tassi si limitano DATI CONSUNTIVI MEDI FONTE: BLOOMBERG ad una modesta risalita fino all’1,5% nel 2022, permettendo quindi alle imprese PREVISIONI italiane di mantenere un costo del debito relativamente contenuto. 2 Fonte Commissione Europea (luglio 2018) ECONOMIC AND CREDIT OUTLOOK 2018-19 5
// In potenziale contrapposizione ai fattori positivi suesposti, CRIF Ratings // PRESTITI BANCARI A SOCIETÀ NON sottolinea che sulla ripresa dell’economia italiana, e conseguentemente sul FINANZIARIE (VARIAZIONI A 12 MESI IN %) grado di rischiosità delle imprese, permangano numerosi rischi correlati alle incertezze e alle tensioni geopolitiche a livello globale (politiche protezionistiche, 17 congiuntura mondiale, preoccupazioni sulla tenuta del progetto europeo). A VARIAZIONE PERCENTUALE 12 questi elementi si aggiungono ulteriori fattori specifici del contesto nazionale, 7 tra cui l’incertezza sulle politiche economiche che verranno attuate dal governo recentemente insediatosi, che potranno influenzare l’economia nel suo 2 complesso, così come specifici settori industriali, e le potenziali vulnerabilità -3 di una parte non marginale del sistema bancario. -8 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 // Secondo i dati di Banca d’Italia, il credito alle imprese ha ripreso ad espandersi nel 2018 anche se in maniera selettiva e non trasversale all’intero sistema economico. La Manifattura e i Servizi hanno trainato la crescita degli impieghi FONTE: BANCA D’ITALIA bancari nel corso del 2017 e nel primo trimestre 2018. Allo contempo, però, si è evidenziata una contrazione del credito verso le imprese operanti nel settore // CREDITI DETERIORATI SU TOTALE delle Costruzioni e dell’Immobiliare. PRESTITI 12 65 // Incoraggianti sono anche i segnali che vengono dal fronte dei Non Performing 10 60 Loans (‘NPL’), dopo la ‘pulizia dei bilanci bancari’, con effetti particolarmente VALORI PERCENTUALE evidenti nel triennio 2013-2015. Il miglioramento dell’economia si è riflesso 8 55 positivamente sulla qualità del credito delle banche italiane. Nel 2017, si è 6 50 registrato un ulteriore calo delle nuove insolvenze che, valutate in rapporto 4 45 al totale prestiti, sono tornate sui livelli pre crisi. Nel 2017, il flusso di nuovi prestiti deteriorati è sceso al 2,1% del totale crediti e la discesa è proseguita 2 40 sino all’1,7% nel primo trimestre 2018. 0 35 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 // La consistenza degli NPL nei bilanci bancari si è notevolmente ridotta, dopo QUOTA NETTA DEI CREDITI DETERIORATI DIVERSI DALLE SOFFERENZE aver toccato il picco nella seconda metà del 2015, anche a seguito delle QUOTA NETTA DELLE SOFFERENZE numerose operazioni di cessione dei crediti deteriorati. A dicembre 2017, i TASSO DI COPERTURA DELLE SOFFERENZE (ASSE DX) TASSO DI COPERTURA DEL TOTALE DETERIORATI (ASSE DX) crediti deteriorati (al netto delle rettifiche di valore) ammontano a EUR 135mld (7,5% sul totale dei finanziamenti erogati), in calo rispetto al picco di EUR FONTE: BANCA D’ITALIA 200mld di giugno 2015 e a EUR 173mld di dicembre 2016. A lordo delle rettifiche, i crediti deteriorati risultano pari a EUR 285mld a fine 2017 contro // CARTOLARIZZAZIONE E ALTRE EUR 349mld a dicembre 2016. CESSIONI DI PRESTITI CANCELLATI DAI BILANCI BANCARI EUR 65 MLD // Nel 2017, le cessioni sul mercato di NPL ha riguardato EUR 35mld di crediti deteriorati lordi, rispetto agli EUR 8mld dell’anno precedente. Le ulteriori cessioni previste nel 2018 dovrebbero favorire la tendenza al calo dello stock EUR 35 MLD complessivo. Secondo le stime di Banca d’Italia, per il 2018 saranno circa EUR 65mld i crediti deteriorati che saranno ceduti. EUR 7 MLD EUR 8 MLD 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018E FONTE: BANCA D’ITALIA ECONOMIC AND CREDIT OUTLOOK 2018-19 6
TASSO DEFAULT TASSO DEFAULT TASSO DEFAULT TREND RANKING SETTORE INTEGRATO BASILEA PUBBLICO PREVISTO 2017Q4 2017Q4 2017Q4 2018-2019 1 CHIMICA E FARMACEUTICA 2,4% 2,3% 0,4% 2 ICT, MEDIA E TLC 2,7% 2,6% 0,3% 3 MANIFATTURA 3,0% 2,9% 0,6% 4 UTILITIES ED ENERGIA 3,1% 2,9% 0,4% = 5 IMPIANTISTICA 3,3% 3,1% 0,6% 6 MININIG - OIL & GAS 3,4% 2,7% 0,6% 7 SERVIZI 3,6% 3,5% 0,4% 8 TRASPORTI E LOGISTICA 3,8% 3,5% 0,6% 9 IMMOBILIARE 3,8% 3,6% 0,3% 10 AGRICOLTURA 4,0% 3,8% 0,5% 11 ALIMENTARE, BEVANDE E TABACCO 4,1% 3,8% 0,7% 12 COMMERCIO 4,2% 4,0% 0,7% 13 COSTRUZIONI E INFRASTRUTTURE 6,2% 5,8% 0,8% ECONOMIC AND CREDIT OUTLOOK 2018-19 7
ALLEGATO 1 – TASSI DI DEFAULT PER SETTORE CRIF Ratings fornisce su richiesta le previsioni sui tassi di default per settore // AGRICOLTURA TASSO DI DEFAULT A 12 MESI Le imprese incluse nel settore 10% 9% dell’Agricoltura operano nei seguenti 8% segmenti: 7% 6% • Coltivazione, allevamento, caccia e 5% servizi connessi. 4% 3% RECESSIONE RECESSIONE • Silvicoltura e attività forestali. 2% 1% • Pesca e acquacoltura. 0% 2007Q2 2007Q4 2008Q2 2008Q4 2009Q2 2009Q4 2010Q2 2010Q4 2011Q2 2011Q4 2012Q2 2012Q4 2013Q2 2013Q4 2014Q2 2014Q4 2015Q2 2015Q4 2016Q2 2016Q4 2017Q2 2017Q4 Imprese Agricoltura Società di capitali non finanziarie // ALIMENTARE, BEVANDE E TABACCO TASSO DI DEFAULT A 12 MESI Le società coinvolte nei processi di 10% produzione di alimenti, nella produzione di 9% 8% bevande o nelle attività connesse al tabacco 7% sono incluse nell’industria Alimentare, 6% Bevande e Tabacco. 5% 4% 3% RECESSIONE RECESSIONE 2% 1% 0% 2007Q2 2007Q4 2008Q2 2008Q4 2009Q2 2009Q4 2010Q2 2010Q4 2011Q2 2011Q4 2012Q2 2012Q4 2013Q2 2013Q4 2014Q2 2014Q4 2015Q2 2015Q4 2016Q2 2016Q4 2017Q2 2017Q4 Imprese Alimentare Bevande e Tabacco Società di capitali non finanziarie // CHIMICA E FARMACEUTICA TASSO DI DEFAULT A 12 MESI Le imprese incluse in questo settore 10% operano nei seguenti segmenti: 9% 8% • Manifattura di prodotti chimici per 7% 6% l’agricoltura. 5% 4% • Manifattura di prodotti per la lucidatura 3% RECESSIONE RECESSIONE e pulizia. 2% 1% • Manifattura di prodotti farmaceutici. 0% 2007Q2 2007Q4 2008Q2 2008Q4 2009Q2 2009Q4 2010Q2 2010Q4 2011Q2 2011Q4 2012Q2 2012Q4 2013Q2 2013Q4 2014Q2 2014Q4 2015Q2 2015Q4 2016Q2 2016Q4 2017Q2 2017Q4 • Manifattura di altri prodotti chimici. Imprese Chimica e Farmaceutica Società di capitali non finanziarie Fonte: CRIF Ratings. Si veda l’Appendice per dettagli e definizioni ECONOMIC AND CREDIT OUTLOOK 2018-19 8
// COMMERCIO TASSO DI DEFAULT A 12 MESI Le imprese rientranti in questo settore 10% 9% sono sia operatori al dettaglio che 8% all’ingrosso 7% 6% 5% 4% 3% RECESSIONE RECESSIONE 2% 1% 0% 2007Q2 2007Q4 2008Q2 2008Q4 2009Q2 2009Q4 2010Q2 2010Q4 2011Q2 2011Q4 2012Q2 2012Q4 2013Q2 2013Q4 2014Q2 2014Q4 2015Q2 2015Q4 2016Q2 2016Q4 2017Q2 2017Q4 Imprese Commercio Società di capitali non finanziarie // COSTRUZIONI E INFRASTRUTTURE TASSO DI DEFAULT A 12 MESI Le imprese rientranti in questo settore 10% operano nei seguenti segmenti: 9% 8% 7% • Costruzione di edifici residenziali e non. 6% 5% • Ingegneria civile. 4% 3% RECESSIONE RECESSIONE • Demolizioni e preparazione di siti 2% edificabili. 1% 0% 2007Q2 2007Q4 2008Q2 2008Q4 2009Q2 2009Q4 2010Q2 2010Q4 2011Q2 2011Q4 2012Q2 2012Q4 2013Q2 2013Q4 2014Q2 2014Q4 2015Q2 2015Q4 2016Q2 2016Q4 2017Q2 2017Q4 Imprese Costruzioni e Infrastrutture Società di capitali non finanziarie // ICT, MEDIA & TLC TASSO DI DEFAULT A 12 MESI Le imprese incluse in questo settore 10% operano nei seguenti segmenti: 9% 8% 7% • Telecomunicazioni. 6% 5% • Società di produzione di software e 4% consulenza informatica. 3% RECESSIONE RECESSIONE 2% • Attività di programmazione e di 1% 0% diffusione (broadcasting), produzione e 2007Q2 2007Q4 2008Q2 2008Q4 2009Q2 2009Q4 2010Q2 2010Q4 2011Q2 2011Q4 2012Q2 2012Q4 2013Q2 2013Q4 2014Q2 2014Q4 2015Q2 2015Q4 2016Q2 2016Q4 2017Q2 2017Q4 distribuzione di video e musica. Imprese ICT, Media e TLC Società di capitali non finanziarie Fonte: CRIF Ratings. Si veda l’Appendice per dettagli e definizioni ECONOMIC AND CREDIT OUTLOOK 2018-19 9
// IMMOBILIARE TASSO DI DEFAULT A 12 MESI Le imprese rientranti in questo 10% 9% settore svolgono attività legate alle 8% compravendite immobiliari. 7% 6% 5% 4% 3% RECESSIONE RECESSIONE 2% 1% 0% 2007Q2 2007Q4 2008Q2 2008Q4 2009Q2 2009Q4 2010Q2 2010Q4 2011Q2 2011Q4 2012Q2 2012Q4 2013Q2 2013Q4 2014Q2 2014Q4 2015Q2 2015Q4 2016Q2 2016Q4 2017Q2 2017Q4 Imprese Immobiliari Società di capitali non finanziarie // IMPIANTISTICA TASSO DI DEFAULT A 12 MESI Le imprese rientranti in questo settore 10% operano nel segmento dell’installazione di 9% 8% impianti elettrici e di altri sistemi. 7% 6% 5% 4% 3% RECESSIONE RECESSIONE 2% 1% 0% 2007Q2 2007Q4 2008Q2 2008Q4 2009Q2 2009Q4 2010Q2 2010Q4 2011Q2 2011Q4 2012Q2 2012Q4 2013Q2 2013Q4 2014Q2 2014Q4 2015Q2 2015Q4 2016Q2 2016Q4 2017Q2 2017Q4 Imprese Impiantistica Società di capitali non finanziarie // MANIFATTURA TASSO DI DEFAULT A 12 MESI Le imprese incluse nel settore della 10% Manifattura operano nei seguenti segmenti: 9% 8% • Metallurgia, fonderie e attività correlate. 7% • Fabbricazione di macchinari generici, 6% 5% apparecchiature e prodotti metallici. 4% • Settore automobilistico, aerospaziale, 3% RECESSIONE RECESSIONE ferroviario e correlati. 2% 1% • Tessile, pellame, abbigliamento e oreficeria; 0% • Produzione di prodotti in legno, plastica, 2007Q2 2007Q4 2008Q2 2008Q4 2009Q2 2009Q4 2010Q2 2010Q4 2011Q2 2011Q4 2012Q2 2012Q4 2013Q2 2013Q4 2014Q2 2014Q4 2015Q2 2015Q4 2016Q2 2016Q4 2017Q2 2017Q4 vetro e ceramica, arredamento. • Dispositivi informatici. Imprese Manifattura • Produzione di calce, gesso e cemento. Società di capitali non finanziarie Fonte: CRIF Ratings. Si veda l’Appendice per dettagli e definizioni ECONOMIC AND CREDIT OUTLOOK 2018-19 10
// MINING – OIL & GAS TASSO DI DEFAULT A 12 MESI Le imprese operanti nel settore Mining – 10% 9% Oil & Gas sono attive principalmente nelle 8% attività di estrazione di materie prime e di 7% produzione di derivati del petrolio. 6% 5% 4% 3% RECESSIONE RECESSIONE 2% 1% 0% 2007Q2 2007Q4 2008Q2 2008Q4 2009Q2 2009Q4 2010Q2 2010Q4 2011Q2 2011Q4 2012Q2 2012Q4 2013Q2 2013Q4 2014Q2 2014Q4 2015Q2 2015Q4 2016Q2 2016Q4 2017Q2 2017Q4 Imprese Mining Oil & Gas Società di capitali non finanziarie // SERVIZI TASSO DI DEFAULT A 12 MESI Le imprese incluse nel settore dei 10% Servizi operano in diversi mercati, 9% 8% principalmente nel segmento b2b, ad 7% eccezione delle imprese che offrono servizi 6% legati al tempo libero e di alcune società 5% 4% che operano nella sanità. Il settore si 3% caratterizza per l’elevata numerosità delle 2% RECESSIONE RECESSIONE imprese e per l’eterogeneità dei servizi 1% offerti, tra i quali si segnalano quelli 0% 2007Q2 2007Q4 2008Q2 2008Q4 2009Q2 2009Q4 2010Q2 2010Q4 2011Q2 2011Q4 2012Q2 2012Q4 2013Q2 2013Q4 2014Q2 2014Q4 2015Q2 2015Q4 2016Q2 2016Q4 2017Q2 2017Q4 attinenti le attività di: intrattenimento e arte, alloggio e ristorazione, tempo libero e viaggio, cura e sanità, istruzione, ricerca Imprese Servizi Società di capitali non finanziarie tecnico-scientifica, consulenza, noleggio, riparazione. // TRASPORTI E LOGISTICA TASSO DI DEFAULT A 12 MESI L’attività delle imprese incluse nel 10% settore dei Trasporti e della Logistica 9% 8% riguarda: 7% 6% • Trasporto ferroviario, stradale, aereo 5% e marittimo di passeggeri e merci. 4% 3% RECESSIONE RECESSIONE • Magazzinaggio e altre attività legate 2% 1% al trasporto. 0% 2007Q2 2007Q4 2008Q2 2008Q4 2009Q2 2009Q4 2010Q2 2010Q4 2011Q2 2011Q4 2012Q2 2012Q4 2013Q2 2013Q4 2014Q2 2014Q4 2015Q2 2015Q4 2016Q2 2016Q4 2017Q2 2017Q4 • Servizi postali e attività postali in generale. Imprese Trasporti e Logistica Società di capitali non finanziarie Fonte: CRIF Ratings. Si veda l’Appendice per dettagli e definizioni ECONOMIC AND CREDIT OUTLOOK 2018-19 11
// UTILITIES ED ENERGIA TASSO DI DEFAULT A 12 MESI Le imprese incluse nel settore delle 10% 9% Utilities e dell’Energia operano nella 8% produzione, trasmissione, distribuzione, 7% vendita di elettricità e gas; produzione/ 6% fornitura di gas, vapore e area 5% 4% condizionata; captazione, trattamento 3% RECESSIONE RECESSIONE e fornitura di acqua; depurazione delle 2% acque di scarico; raccolta, trattamento 1% 0% e smaltimento dei rifiuti; riciclaggio dei 2007Q2 2007Q4 2008Q2 2008Q4 2009Q2 2009Q4 2010Q2 2010Q4 2011Q2 2011Q4 2012Q2 2012Q4 2013Q2 2013Q4 2014Q2 2014Q4 2015Q2 2015Q4 2016Q2 2016Q4 2017Q2 2017Q4 materiali. Imprese Utilities ed Energia Società di capitali non finanziarie Fonte: CRIF Ratings. Si veda l’Appendice per dettagli e definizioni ECONOMIC AND CREDIT OUTLOOK 2018-19 12
APPENDICE - NOTA METODOLOGICA CAMPIONE DI OSSERVAZIONE // Il campione osservato include esclusivamente le imprese non finanziarie in forma di società di capitali o società cooperative. I cluster settoriali ai quali sono state ricondotte le imprese monitorate sono stati definiti in base all’attività prevalente (individuata tramite il Codice Ateco 2007) e raggruppati in una logica di coerenza produttiva e merceologica. // 13 SETTORI NON-FINANZIARI (SECONDO LA CLASSIFICAZIONE SETTORIALE CRIF RATINGS) 1. Agricoltura 8. Impiantistica 2. Alimentare, Bevande e Tabacco 9. Manifattura 3. Chimica e Farmaceutica 10. Mining - Oil & Gas 4. Commercio 11. Servizi 5. Costruzioni e Infrastrutture 12. Trasporti e Logistica 6. ICT, Media & TLC 13. Utilities ed Energia 7. Immobiliare // Di seguito, il peso, in termini di numerosità di imprese, di ogni singolo raggruppamento settoriale sull’intero universo osservato. // NUMEROSITÀ DELLE IMPRESE: DISTRIBUZIONE PER SETTORE NELL'UNIVERSO DI OSSERVAZIONE, 4Q17 0,2% 1,8% 1,4% 15,4% Agricultura Mining - Oil & Gas 27,9% Alimentare Bevande e Tabacco 0,6% Manifattura Chimica e Farmaceutica 9,6% Costruzioni e Infrastrutture Impiantistica Immobiliare 3,7% Commercio 4,1% ICT, Media e TLC 1,4% Utilities e Energia 9,1% 3,0% Trasporti e Logistica Servizi 21,9% // Al fine di una migliore rappresentazione dei trend settoriali, rispetto ai precedenti studi l’Agenzia ha ridefinito la propria classificazione settoriale. Questa attività ha portato all’aggregazione della manifattura pesante e leggera in un solo comparto e alla suddivisione del settore delle costruzioni in tre sotto settori: (i) costruzioni e infrastrutture, (ii) impiantistica e (iii) immobiliare. ECONOMIC AND CREDIT OUTLOOK 2018-19 13
// DEFAULT: DEFINIZIONE, FONTI E STATISTICHE Una società viene considerata in default durante il periodo di riferimento (12 mesi prima di ogni data) se c’è evidenza di ritardi di più di 90 giorni nei pagamenti su linee di credito detenute presso il sistema finanziario o di altri eventi pubblici di default. La prima informazione è ottenuta da banche dati proprietarie del gruppo CRIF, mentre la seconda deriva da informazioni/registri pubblici. La definizione di default adottata cattura ogni tipo di evento di default in cui un’impresa potrebbe incorrere, ad eccezione di eventi di default su specifici strumenti di finanziamento emessi sul mercato dei capitali. Tuttavia, dato che tali strumenti di finanziamento rappresentano ancora una bassa percentuale del complessivo debito corporate in Italia, l’eventuale default di questi ultimi non influenzerebbe significativamente i risultati dell’analisi. La ricerca, sviluppata da CRIF Ratings, si basa su un vasto dataset derivante dalle banche dati proprietarie di CRIF S.p.A.. Il dataset utilizzato contiene indicatori di default delle imprese non finanziarie italiane, su cui è possibile calcolare una performance creditizia. A differenza di quanto esposto nei report passati, si è uniformata la modalità di calcolo dei tassi di default alle revisioni introdotte dalla normativa di Vigilanza bancaria. In particolare, la soglia di rilevanza che qualifica lo stato di default è fissata nella misura del 5% degli utilizzi. // PREVISIONI: MODELLO ECONOMETRICO E SCOSTAMENTI L’eterogeneità delle imprese appartenenti a diversi settori ha richiesto lo sviluppo di modelli proprietari e specifici per la stima dei tassi di default prospettici. L’impiego dei modelli e dei dati relativi alle principali variabili macroeconomiche, fornite da Oxford Economics® e parzialmente rielaborate su base esperta dagli analisti di CRIF Ratings, sono alla base delle previsioni del tasso di default settoriale. Sono stati quindi sviluppati 13 modelli econometrici proprietari distinti, finalizzati alla previsione dell’andamento del rischio a livello settoriale. E’ stata adottata la tecnica GLS (Generalised Least Squares) per stimare la relazione tra il tasso di default settoriale e i principali driver di sintesi del ciclo economico. La scelta di un approccio di sviluppo alle differenze prime, sia del tasso di default che delle variabili macroeconomiche, è motivabile, in linea generale, dalla non stazionarietà delle serie di default che determinerebbe una distorsione dei parametri di regressione lineare. I modelli previsionali di CRIF Ratings sull’andamento prospettico dei tassi di default utilizzano le variabili macroeconomiche fornite da Oxford Economics®. Le previsioni per ciascun settore economico sono riviste da panel di analisti di rating, costituiti in funzione delle loro specializzazioni settoriali, con l’obiettivo di incorporare fattori di analisi qualitativa ed elementi peculiari e caratteristici di ciascuna industry. // DISCLAIMER Tutte le analisi e le affermazioni contenute in questa pubblicazione devono essere considerate unicamente come l’opinione di CRIF Ratings alla data in cui sono espresse. Non devono essere in nessun caso considerate raccomandazioni di acquisto, detenzione o vendita di titoli finanziari o riguardo a decisioni di investimento. Tutte le informazioni e i dati contenuti in questa pubblicazione sono protetti dalla legge e nessuna di queste informazioni può essere copiata o in altro modo riprodotta, modificata, ritrasmessa, disseminata o rivenduta, o archiviata per uso successivo per uno dei suddetti scopi in alcuna forma o maniera o tramite alcun mezzo, in tutto o in parte, da alcuna persona senza previa autorizzazione scritta di CRIF Ratings. CRIF Ratings ritiene tutte le informazioni accluse al presente documento accurate e affidabili. A causa di possibili errori umani o meccanici o altri fattori, tuttavia, tutte le informazioni accluse al presente documento sono fornite senza garanzia di alcun tipo. CRIF Ratings adotta tutte le misure necessarie affinché le informazioni utilizzate nelle proprie analisi e ricerche siano di adeguata qualità. ECONOMIC AND CREDIT OUTLOOK 2018-19 14
// CO NTAT T I // Roberta Mantovani Rating Specialist Corporate Ratings Tel.: +39 051 417 6532 Email: r.mantovani@crif.com // Davide Tommaso Associate Corporate Ratings Tel.: +39 051 417 6874 Email: d.tommaso@crif.com // Simone Mirani Director Corporate Ratings Tel.: +39 051 417 6808 Email: s.mirani@crif.com // Francesca Fraulo Managing Director CRIF Ratings Email: f.fraulo@crif.com // crifratings.com ECONOMIC AND CREDIT OUTLOOK 2018-19 15
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