OGLIO PO TERRE D'ACQUA COLTIVARE SVILUPPO E IDENTITA' - OGLIO PO TERRE D'ACQUA ...
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Programma di Sviluppo Rurale 2014 – 2020 Piano di Sviluppo Locale OGLIO PO TERRE D’ACQUA COLTIVARE SVILUPPO E IDENTITA’ Rapporto preliminare redatto secondo gli elementi indicati nell’allegato 1 - Criteri per la verifica di assoggettabilità di piani e programmi di cui all’articolo 12 del D.Lsg 152/2006 Comune di Sabbioneta
Sommario Nota metodologica ............................................................................................................................................. 1 Inquadramento Territoriale ................................................................................................................................ 2 Sintesi della Strategia ...................................................................................................................................... 22 Integrazione e coerenza con gli strumenti di Pianificazione territoriale e con le politiche in atto .................... 29 4. Vulnerabilità e resilienza .............................................................................................................................. 33 Interventi – focus impatti potenziali ................................................................................................................. 51 Possibili interferenze con i siti rete natura 2000 .............................................................................................. 53 Sintesi degli elementi emersi ........................................................................................................................... 56 Allegato 1 – Rete Natura 2000 ........................................................................................................................ 57
Nota metodologica Il Rapporto preliminare viene elaborato contestualmente alla candidatura del Piano di Sviluppo Locale 2014-2020 per il territorio dell’Oglio Po (PSL 2014 – 2020), in risposta alla “D.d.u.o. 31 luglio 2015 - n. 6547 Programma di sviluppo rurale 2014 – 2020 della Lombardia. Misura 19- Sostegno allo sviluppo locale leader. Approvazione delle disposizioni attuative per la presentazione delle domande”. Il documento è strutturato al fine di declinare i contenuti richiesti dalla normativa vigente. Per facilità di lettura, la tabella che segue identifica la relazione tra i contenuti del documento, i contenuti richiesti dall’ allegato 1 - Criteri per la verifica di assoggettabilità di piani e programmi di cui all’articolo 12 del D.Lsg 152/2006 e i paragrafi riservati all’integrazione delle politiche ambientali del Piano di Sviluppo Locale. Schema di correlazione tra i contenuti del Rapporto preliminare del PSL 2014 – 2020, il Documento di Piano (integrazione degli aspetti ambientali) e i contenuti previsti dal D.lgs. 152/06 e s.m.i. D.Lgs. 03.04.2006 n. 152 Norme in materia Rapporto Preliminare Piano di Sviluppo Locale ambientale. - Pubblicato nella Gazz. Uff. 14 aprile 2006, n. 88, S.O. n. 96. - Allegati alla Parte Seconda; Allegato I - Criteri per la verifica di assoggettabilità di piani e programmi di cui all'articolo 12 1. Caratteristiche del piano o del programma, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi: in quale misura il piano o il programma stabilisce Capitolo 2 – sintesi della un quadro di riferimento per progetti ed altre Strategia attività, o per quanto riguarda l'ubicazione, la Capitolo 3 - integrazione con natura, le dimensioni e le condizioni operative o gli strumenti di Pianificazione attraverso la ripartizione delle risorse territoriale e con le politiche in atto in quale misura il piano o il programma influenza Capitolo 3 – integrazione altri piani o programmi, inclusi quelli con gli strumenti di gerarchicamente ordinati Pianificazione territoriale e con le politiche in atto la pertinenza del piano o del programma per Capitolo 4. –Vulnerabilità e 3.3.a Analisi di coerenza: l'integrazione delle considerazioni ambientali, in resilienza – integrazione rispondenza della strategia e delle particolare al fine di promuovere lo sviluppo degli aspetti ambientali azioni del PSL rispetto agli obiettivi sostenibile di sostenibilità ambientale individuati dal Rapporto Ambientale del PSR 3.3.b Capacità delle azioni del PSL di attenuare gli elementi di vulnerabilità del territorio e incidere positivamente sui fattori di resilienza evidenziati nell’analisi SWOT problemi ambientali pertinenti al piano o al Capitolo 1 – inquadramento programma territoriale la rilevanza del piano o del programma per Capitolo 3. – integrazione l'attuazione della normativa comunitaria nel con gli strumenti di settore dell'ambiente (ad es. piani e programmi Pianificazione territoriale e connessi alla gestione dei rifiuti o alla protezione con le politiche in atto delle acque). 2. Caratteristiche degli impatti e delle aree che possono essere interessate, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli Capitolo 5 – Caratteristiche 3.3.c Valutazione degli effetti impatti degli impatti ambientali delle azioni del PSL con Pag. 1 di 78
carattere cumulativo degli impatti Capitolo 5 - Matrice degli individuazione delle eventuali azioni impatti di mitigazione natura transfrontaliera degli impatti Capitolo 5 - Matrice degli impatti rischi per la salute umana o per l'ambiente (ad es. Capitolo 5 - Matrice degli in caso di incidenti) impatti entità ed estensione nello spazio degli impatti Capitolo 1 – inquadramento (area geografica e popolazione potenzialmente territoriale interessate); valore e vulnerabilità dell'area che potrebbe Capitolo 5 – Possibili 3.3.c Valutazione degli effetti essere interessata a causa: delle speciali interferenze con la rete ambientali delle azioni del PSL con caratteristiche naturali o del patrimonio culturale; natura 2000 individuazione delle eventuali azioni del superamento dei livelli di qualità ambientale o di mitigazione dei valori limite dell'utilizzo intensivo del suolo; impatti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o internazionale Inquadramento Territoriale Le principali caratteristiche ambientali dell’area di riferimento L'inquadramento territoriale è dedicato ad una presentazione generale delle caratteristiche ambientali che contraddistinguono il territorio dell'Oglio Po, al fine di evidenziare le particolari criticità e/o vulnerabilità ambientali dell’ambito territoriale su cui ricadono gli interventi e le azioni previste dal PSL. Le matrici ambientali considerate vengono identificate sulla base di quanto evidenziato dal Rapporto ambientale del PSR 2014/2020. Sistema paesaggistico Il Piano Paesaggistico Regionale (PPR) classifica il territorio lombardo in “unità tipologiche di paesaggio”, individuando sette ambiti geografici, ciascuno distinto in tipologie e sottotipologie, alle quali sono associate specifiche linee ed indirizzi di tutela e valorizzazione paesaggistica. Gli ambiti e le rispettive tipologie sono le seguenti: fascia alpina (paesaggi delle energie di rilievo, paesaggi delle valli e dei versanti); fascia prealpina (paesaggi della montagna e delle dorsali prealpine, paesaggi delle valli prealpine, paesaggi dei laghi insubrici); fascia collinare (paesaggi degli anfiteatri e delle cerchie moreniche, paesaggi delle colline pedemontane); fascia dell’alta pianura (paesaggi dei ripiani diluviali e dell’alta pianura asciutta, paesaggi delle valli fluviali escavate); fascia della bassa pianura (paesaggi delle fasce fluviali emerse o pensili, paesaggi della pianura irrigua); Pag. 2 di 78
fascia appenninica (paesaggi della pianura pedo-appenninica, paesaggi delle valli e delle dorsali collinari appenniniche, paesaggi della montagna appenninica); paesaggi urbanizzati (poli urbani ad alta densità insediativi, aree urbane delle frange periferiche, urbanizzazione diffusa a bassa densità insediativa). L’area rurale dell’Oglio Po, equidistante dai capoluoghi di Mantova, Cremona, Parma e Brescia, comprende 41 Comuni, si estende per 775,8 km2 e appartiene alla fascia della bassa pianura, in cui i caratteri del paesaggio sono quelli della pianura irrigua a prevalente destinazione cerealicolo- foraggera. L’assetto territoriale, definito dal passaggio dei due fiumi, dai numerosi piccoli centri urbani, intervallati da agglomerati rurali sparsi si distingue per la frammentazione in piccoli e piccolissimi Comuni. Il paesaggio della pianura si caratterizza per la notevole estensione delle campagne coltivate, dislocate attorno ai nuclei sparsi e ai centri storici. La suddivisione dei campi, sottolineata dalla presenza dei filari e delle siepi lineari, riflette la struttura produttiva locale con allevamento a stabulazione fissa e produzione di seminativi destinata alla filiera lattiero casearia. La geomorfologia del territorio (pianura irrigua) ha infatti condizionato in modo rilevante l’uso del suolo: la vocazione del territorio è prevalentemente agricola, con coltivazioni di tipo cerealicolo e arbustivo e per l’allevamento. Il sistema socio-economico è fortemente connesso al settore agroalimentare, nell’area sono inoltre presenti importanti distretti florovivaistici e aree industriali collocate lungo le principali arterie di attraversamento. Per quanto riguarda gli “Ambiti di degrado paesistico provocato dalle trasformazioni della produzione agricola e zootecnica” il degrado in essere dei paesaggi agrari tradizionali della pianura è evidenziato dalla notevole consistenza delle aree a seminativo semplice assunte dal Piano Paesaggistico Regionale come tematismo-indicatore delle aree a monocoltura; mentre gli ambiti a rischio di degrado sono localizzati in corrispondenza delle aree a colture specializzate che tendono a “intensivizzarsi” su piccola scala (colture orto-floro-vivaistiche). Caratterizzano il territorio di riferimento le numerose aree di interesse naturalistico, i centri storici e i complessi monumentali (Sabbioneta è stata riconosciuta sito UNESCO nel 2008, Pomponesco e Castelponzone sono riconosciuti tra i Borghi più Belli d’Italia), le strade di interesse paesaggistico, i segni della centuriazione romana, le valli fluviali, le arginature, i numerosi canali di bonifica che a partire dai primi anni del ‘900 hanno disegnato e definito l’attuale assetto paesaggistico. (cfr. carta dei vincoli paesaggistici – carta dell’uso del suolo) Acqua Reticolo idrografico – approvvigionamenti – qualità – pericolosità idrogeologica I Fiumi Oglio e Po, insieme alla maglia della bonifica integrale sono elementi costitutivi il reticolo ideografico dell’area, che concentra su una superficie limitata una rete irrigua estremamente ramificata, i cui colatori principali corrono paralleli alle principali vie di comunicazione. Operano sul territorio di riferimento tre consorzi di bonifica: Consorzio di Bonifica Navarolo, Consorzio di Pag. 3 di 78
Bonifica Dugali, Consorzio di Bonifica Garda Chiese. Il Consorzio di Bonifica Navorolo, coincide in gran parte con il territorio di riferimento che candida la proposta di PSL, pertanto si riportano alcune specifiche numeriche ad evidenza della dimensione della rete di bonifica sull’area di riferimento. Consorzio di Bonifica Navarolo1 - Opere di prosciugamento: Superficie del Comprensorio: 47.792 ha Superficie a scolo meccanico: 39.390 ha Superficie a scolo naturale: 1.700 ha Rete di colo in manutenzione: 806 km Impianti idrovori sul fiume Oglio: Roncole di Gazzuolo, S. Matteo (Navarolo), S. Matteo (Ceriana), S. Matteo (fossola) Locarolo. Consorzio di Bonifica Navarolo - Opere irrigue: Superficie irrigua totale: 34.682 ha Impianti di derivazione: S. Maria, in Calvatone; Isola Pescaroli, in San Daniele Po; sul Po, Casalmaggiore; Rete irrigua: 1.205 km. La figura di seguito, che evidenzia i canali con funzione irrigua rende visivamente quanto sopra definito: La rete irrigua di riferimento è dunque alimentati con acque prelevate da grandi impianti idrovori sul fiume Po (Isola Pescaroli) e sul fiume Oglio (Calvatone). Nell'area i canali svolgono sia funzione drenante che di raccolta e distribuzione delle acque irrigue, il regime idrico è influenzato da fattori meteorologici e soprattutto da esigenze irrigue connesse alla stagionalità delle colture; si alternano quindi fasi di piena a fasi di magra se non addirittura di asciutta. Nel tratto finale, a livello della confluenza tra Oglio e Po le acque sono soprattutto colature irrigue che, a causa del basso livello del piano campagna, devono essere allontanate per mezzo di grossi impianti di sollevamento per essere scaricate nei fiumi. 1 http://www.navarolo.it/amministrazioneTrasparente.asp?ID=56&ID_Padre=56 – Piano Provvisorio di Bonifica. Pag. 4 di 78
I prelievi cospicui della stagione estiva, alternati ai periodi di magra invernale associati alla lisciviazione delle sostanze nutrienti derivanti delle attività agricole e all’apporto di origine civile determinano lo stato qualitativo dei corpi idrici superficiali, di seguito evidenziato. Lo stato ecologico2 è stabilito in base alla classe più bassa rispetto agli elementi biologici, agli elementi chimico - fisici a sostegno (azoto nitrico e nitroso e fosforo totale), agli elementi chimici a sostegno e gli elementi idromorfologici. Le classi di stato ecologico sono cinque: elevato (blu), buono (verde), sufficiente (giallo), scarso (arancione), cattivo (rosso), sulla base di analisi a campione dislocate sul territorio regionale. Lo stato chimico viene definito sulla base della rilevazione di sostanze prioritari e pericolose. Le stazioni del territorio di riferimento evidenziano i seguenti risultati: Elementi Classificazione/Stazione Classificazione Classificazione 2012 note 2009 - 2011 Fiume Oglio - Gabbioneta El. Chimico – fisici (LIMeco) suff Buono Macroinvertebrati (qualità biologica) Diatomee (qualità biologica) buono Suff. Macrofite (qualità biologica) Pesci (qualità biologica) Inquinanti specifici buono Suff. 2009 – 11 Arsenico, Cromo, Metolachlor, Terbutillazina; 2012: AMPA superiore a limiti STATO ECOLOGICO suff STATO CHIMICO buono Non buono 2012: Cadmio e Mercurio superiori a limiti Cavo Ciria - Cicognolo El. Chimico – fisici (LIMeco) buono buono Macroinvertebrati (qualità biologica) Diatomee (qualità biologica) buono Macrofite (qualità biologica) Pesci (qualità biologica) Inquinanti specifici buono STATO ECOLOGICO buono STATO CHIMICO buono buono Colatore Gambalone - Sospiro El. Chimico – fisici (LIMeco) scarso suff Macroinvertebrati (qualità biologica) Diatomee (qualità biologica) scarso Macrofite (qualità biologica) Pesci (qualità biologica) Inquinanti specifici suff suff STATO ECOLOGICO STATO CHIMICO buono buono Diversivo Magio - Piadena El. Chimico – fisici (LIMeco) scarso scarso Macroinvertebrati (qualità biologica) Diatomee (qualità biologica) suff Macrofite (qualità biologica) Pesci (qualità biologica) Inquinanti specifici suff suff 2 Stato delle acque superficiali della Provincia di Cremona – Rapporto 2012 Pag. 5 di 78
STATO ECOLOGICO suff STATO CHIMICO buono buono Colatore Laghetto - Piadena El. Chimico – fisici (LIMeco) scarso cattivo Macroinvertebrati (qualità biologica) Diatomee (qualità biologica) scarso Macrofite (qualità biologica) Pesci (qualità biologica) Inquinanti specifici suff suff 2009 – 11: Cromo Terbutilazina e Terbutilazina desetil superiori limite: arsenico, AMPA e Metolachlor superiori limiti (idem 2012 STATO ECOLOGICO Suff STATO CHIMICO buono buono Delmona Vecchia – Vescovato El. Chimico – fisici (LIMeco) scarso cattivo Macroinvertebrati (qualità biologica) Diatomee (qualità biologica) scarso Macrofite (qualità biologica) Pesci (qualità biologica) Inquinanti specifici suff suff STATO ECOLOGICO scarso STATO CHIMICO buono buono Colatore Cumola – Rivarolo del Re El. Chimico – fisici (LIMeco) scarso scarso Macroinvertebrati (qualità biologica) Diatomee (qualità biologica) Macrofite (qualità biologica) Pesci (qualità biologica) Inquinanti specifici suff suff STATO ECOLOGICO scarso STATO CHIMICO buono buono Delmona Tagliata - Bozzolo El. Chimico – fisici (LIMeco) scarso scarso Macroinvertebrati (qualità biologica) Diatomee (qualità biologica) scarso scarso Macrofite (qualità biologica) Pesci (qualità biologica) Inquinanti specifici suff suff 2009 -11: Arsenco e cromo; AMPA e Metolachlor; 2012: AMPA e Glifosate STATO ECOLOGICO scarso STATO CHIMICO buono buono Dugale Aspice – Gabbioneta El. Chimico – fisici (LIMeco) scarso scarso Macroinvertebrati (qualità biologica) Diatomee (qualità biologica) suff Macrofite (qualità biologica) Pesci (qualità biologica) Inquinanti specifici suff suff 2009 – 11: Arsenico, Cromo Terbutilazina e Terbutilazina desetil superiori limite: arsenico, AMPA e Metolachlor superiori limiti 2012: Glifosate, Arsenico e AMPA STATO ECOLOGICO suff STATO CHIMICO buono buono Cidella Piave – Isola Dovarese El. Chimico – fisici (LIMeco) scarso suff Macroinvertebrati (qualità biologica) Diatomee (qualità biologica) scarso Macrofite (qualità biologica) Pesci (qualità biologica) Inquinanti specifici buono suff 2009 – 11: Arsenico, Cromo Terbutilazina e Terbutilazina desetil superiori limite; 2012: AMPA STATO ECOLOGICO scarso STATO CHIMICO buono buono Seriola Gambara – Volongo El. Chimico – fisici (LIMeco) suff scarso Macroinvertebrati (qualità biologica) Pag. 6 di 78
Diatomee (qualità biologica) suff Macrofite (qualità biologica) Pesci (qualità biologica) Inquinanti specifici buono scarso 2009 – 11: Arsenico, Cromo Terbutilazina e Terbutilazina desetil superiori limite; 2012: AMPA STATO ECOLOGICO suff STATO CHIMICO buono buono Canale Riolo - Gussola El. Chimico – fisici (LIMeco) suff suff Macroinvertebrati (qualità biologica) Diatomee (qualità biologica) suff Macrofite (qualità biologica) Pesci (qualità biologica) Inquinanti specifici suff suff 2009 – 11: Arsenico, Cromo, Terbutilazina e Terbutilazina desetil superiri limiti; AMPA superiore; 2012: AMPA e Glifosate superiori STATO ECOLOGICO STATO CHIMICO Non Non buono 2009 -2011: Cadmio superiore a buono 2012: Cadmio superior Canale Dosolo – San Daniele Po El. Chimico – fisici (LIMeco) suff suff Macroinvertebrati (qualità biologica) Diatomee (qualità biologica) scarso Macrofite (qualità biologica) Pesci (qualità biologica) Inquinanti specifici suff suff 2009 – 11: Cromo, Arsenico, Metolachlor, AMPA e Glifosate STATO ECOLOGICO scarso STATO CHIMICO buono buono Il reticolo idrico risulta fortemente impattato. L’alveo dei corsi d’acqua è spesso disturbato da manutenzioni e scavi, la portata è continuamente alterata, spesso con periodi di asciutta, le rive sono spesso prive di vegetazione arbustiva o alberate, mancano dunque le funzioni di filtro per le sostanze inquinanti dilavate dai campi. Le comunità biologiche risento dunque oltre che dall’alterazione chimico – fisica anche delle periodiche alterazioni idromorfologiche e di habitat. La destrutturazione periodica delle comunità non favorisce la riossigenazione e l’autodepurazione delle acque. La causa principale dello stato compromesso è l’inquinamento diffuso derivante dal liscivia mento delle sostanze distribuite sui suoli in connessione alle pratiche agricole e zootecniche. I corpi dirici ricevono un carico eccessivo di nutrienti (azoto nitrico e fosforo totale), mentre l’uso di pesticidi è evidenziato da una presenza costante di AMPA e glifosate, spesso associati a metolachlor e terbutilazina. Nonostante l’opportunità dell’impianto di siepi e filari boscati sia stata nel tempo diffusa si assiste ad un non mantenimento nel corso degli anni3. Parte del territorio è caratterizzata da un alto grado di pericolosità idraulica, connessa alle aree golenali e alle fase B del PAI, come confermato dalla lettura della Carta Multi-hazard della pericolosità idrogeologica integrata e classificazione del territorio regionale in base alla pericolosità idrogeologica (PRIM 2007-2010)4, di seguito riportata. Si sottolinea inoltre come il basso livello del piano campagna ed il sistema meccanico delle opere di prosciugamento espongano il territorio ad allagamenti nel caso di eventi calamitosi straordinari. 3 Rapporto ambientale del PSR 2014/2020 Allegato 2 - Analisi di contesto ambientale 4 Rapporto ambientale del PSR 2014/2020 Allegato 2 - Analisi di contesto ambientale Pag. 7 di 78
Rispetto all’utilizzo della risorsa sull’area di riferimento, come sopra descritto, va sottolineato il rilevante apporto dedicato all’irrigazione e l’esposizione del territorio a rischio di siccità, nel caso di consistente diminuzione dell’alimentazione, come verificatosi sulle annualità 2007 e 2012. Biodiversità La rete ecologica regionale La conservazione della biodiversità degli ambienti naturali è supportata dalle indicazioni di pianficiazione dalla Rete Ecologica Regionale (R.E.R) che mira alla definizionedi strumenti per la realizzazione di una struttura a rete e la promozione di relazioni interregionali e transfrontaliere. Gli elementi primari che costituiscono la R.E.R. comprendono le aree prioritarie per la biodiversità, tutti i parchi nazionali e regionali, i Siti d’Importanza Comunitaria (S.I.C.), le Zone di Protezione Speciale (Z.P.S.), i gangli, i corridoi regionali primari e i varchi.La Rete Ecologica Regionale (d’ora in poi RER) rientra tra la modalità per il raggiungimento delle finalità previste in materia di biodiversità e servizi eco sistemici. Il territorio di riferimento è interessato dai seguenti elementi costituenti la Rete: 1. Elementi di primo livello: Parco Regionale dell’Oglio Nord (sul Comune di Gabbioneta Binanuova); Parco Regionale dell’Oglio Sud; Fiume Oglio, Fiume Chiese, Fiume Po; Canale Acque Alte 2. Gangli: Confluenza Chiese – Oglio; Confluenza Mella - Oglio 3. Corridoi Primari: in corrispondenza degli elementi di primo livello sopra evidenziati Pag. 8 di 78
Aree a tutela ambientale e sistema di connettività - Rete natura 2000 Sul territorio sono presenti due parchi, in corrispondenza del fiume Oglio, entrambi inseriti nella RER: il Parco Regionale Oglio Sud il Parco Regionale Oglio Nord, limitatamente ai comuni di Gabbioneta Binanuova e Corte De’ Frati. Il territorio del Parco Oglio Sud si estende, con ampiezza variabile da pochi metri ad oltre tre chilometri, lungo l'intero corso del fiume che va dall'affluenza del fiume Mella, al confine con il Pag. 9 di 78
Parco Oglio Nord in comune di Ostiano (CR) alla confluenza con il fiume Po, nel quale l'Oglio si immette dopo un percorso di circa 70 chilometri, interessando la provincia di Cremona e Mantova, tra le quali il fiume segna, per lunghi tratti, il confine amministrativo. 5 La sua estensione totale è di 12.722 ha e interessa i comuni di Acquanegra sul Chiese, Bozzolo, Calvatone, Canneto sull'Oglio, Casalromano, Drizzona, Commessaggi Gazzuolo, Isola Dovarese, Marcaria, Ostiano, Pessina Cremonese, Piadena, San Martino dall'Argine, Viadana, Volongo. (Marcaria, Viadana, Commessaggio, San Martino dall’Argine non appartengono al partenariato che candida il PSL per l’area Oglio Po). Siti Importanza Comunitaria Parco Oglio Sud ESTENSIONE SIC LOCALIZZAZIONE CARATTERISTICHE (ha) Meandro abbandonato a seguito di SIC IT20A0004 – Comuni Acquanegra 144,00 un intervento di rettificazione del Le Bine sul Chiese, Calvatone Fiume Oglio. I meandri sono rimasti isolati dal fiume, abbandonandone il corso, per una rettifica effettuata alla fine del XVIII secolo, con lo scopo di favorire SIC IT20B0004 - Lanche la navigazione. Successivamente i Comune di Canneto di Gerra Gavazzi e 158,00 meandri abbandonati, chiamati sull’Oglio Runate anche "Oglio morto", si sono impaludati favorendo l'insediamento di animali e piante tipici degli ambienti palustri, ormai rari in tutta la pianura padana. Residuo dell’evoluzione di un antico Comune di alveo fluviale, è stato sfruttato per SIC IT20B0002 – 66,00 Acquanegra sul l’escavazione della torba fino ad Valli di Mosio Chiese alcuni decenni fa e poi sottoposto a rapida bonifica. Fonte: http://www.ogliosud.it/index.php, Il Parco Oglio Nord presenta una superficie di 14.170 ha e comprende due soli comuni (Corte De' Frati e Gabbioneta-Binanuova) del territorio in analisi.6 Il parco comprende il tratto alto del fiume Oglio all'uscita del lago di Iseo, sino a Gabbioneta ed Ostiano, tra rive scoscese e boscose circondate da un territorio prettamente agricolo. Vi si ritrovano lembi boscati ripariali di pregio botanico, oltre che specchi d'acqua e meandri con vegetazione acquatica.7 5 http://www.ogliosud.it/pagina.php?id=1 6 Gli altri comuni interessati sono Alfianello, Azzanello, Bordolano, Borgo San Giacomo, Calcio, Capriolo, Castelli Calepio, Castelvisconti, Cividate al Piano, Corte De’ Cortesi, , Credaro, Genivolta, Orzinuovi, Palazzolo Sull'Oglio, Palosco, Paratico, Pontevico, Pontoglio, Pumenengo, Quinzano d'Oglio, Robecco d'Oglio, Roccafranca, Rudiano, Sarnico, Scandolara Ripa d'Oglio, Seniga, Soncino, Torre Pallavicina, Urago d'Oglio, Verolavecchia, Villachiara, Villongo. 7 www.parks.it. Pag. 10 di 78
All’interno del territorio del Parco, concentrate quasi tutte nella zona centro–meridionale, si trovano otto SIC la cui importanza è dovuta sia alla presenza di specie botaniche e faunistiche di grande pregio e interesse naturalistico sia all’elevata valenza paesistica ed ambientale.8 Fra gli otto siti della Rete Natura 2000, vale la pena menzionare in questo contesto la Lanca di Gabbioneta (SIC - ZPS (IT 20A0020)). La Lanca, che si estende per 110,52 ha, rappresenta un’ansa fluviale abbandonata, in destra idrografica del Fiume Oglio; è in avanzato stadio di interrimento con abbondante sviluppo del fragmiteto. Seguendo il corso del Fiume Po, a partire dal Comune di San Daniele Po fino al Comune di Gussola si trovano le seguenti aree natura 2000: ESTENSIONE SIC LOCALIZZAZIONE CARATTERISTICHE (ha) tratto di golena fluviale che racchiude lembi di vegetazione Comuni di San Z.P.S. IT20A0401 naturale relitta (tre complessi Daniele Po, Stagno “Riserva Regionale 300,00 boscati) e segni geomorfologici Lombardo, Pieve Bosco Ronchetti” testimonianti la passata d’Olmi complessità del percorso del fiume in questo tratto. S.I.C. IT20A0013 “Lanca settore di golena aperta (non di Gerole” intercluso da arginatura) che Comune di Motta SIC: 476,00 sostituisce uno dei settori meglio Baluffi e Torricella del Z.P.S. IT20A0402 ZPS: 1.180,00 conservati della valle del Po. Pizzo “Riserva Regionale Ricchissima l’avifauna, sia Lanca di Gerole” nidificante che svernate o di passo. ambito palustre che caratterizza un SIC: 114,00 tratto di golena padana e riveste un Z.P.S. IT20A0502 “Lanca Comune di Gussola ZPS: 152,00 rilevante interesse naturalistico e di Gussola” paesaggistico area comprendente il tratto del Fiume Po in cui è sita l’Isola di Comuni di Gussola, Z.P.S. IT20A0503 “Isola Maria Luigia e parte dell’area 556,00 Martignana di Po, Maria Luigia” golenale relativa. Notevole la Torricella del Pizzo presenza di uccelli migratori in sosta, soprattutto Passeriformi. L'area costituita da terreni alluvionali del Fiume Po, sui quali si SIC IT20B0015 é sviluppata una fitta vegetazione di Pomponesco Comune di salice bianco, ove si é insediata ZPS IT20B0402 Riserva 62,00 Pomponesco una colonia di alcune centinaia di Regionale Garzaia di coppie di nitticore e garzette. Fra le Pomponesco altre specie si segnala: cavaliere d'Italia, pettegola e pantana I monumenti naturali tutelati ai sensi dell’art. 24 della l.r. 86/83 sono: 8 http://www.parcooglionord.it/rete.asp. Pag. 11 di 78
1. Bodrio della Cascina Margherita, a San Daniele Po istituito con d.g.r. n. 18895 del 04.10.1996, geosito individuato dal Piano Paesaggistico Regionale art 22 c. 3 Normativa PPR – repertori n. 100; monumento naturale – repertori n. 12; 2. “I Lagazzi” di Piadena, istituito con d.g.r. n. 20657 dell’11.02.2005, e tutelato dall’art. 23 del PTR – PPR, Normativa; monumento naturale – repertori n. 14. Sito riconosciuto dall’UNESCO Suolo Macroindicatori – Agricoltura La geomorfologia del territorio e la grande disponibilità di acque hanno fortemente condizionato l’insediamento umano e l'uso del suolo. Circa l’ 80% della superficie è dedicata all’agricoltura e alla zootecnia. Sono infatti numerose le aziende agricole, prevalentemente medio - grandi, che conducono un’attività meccanizzata e organizzata secondo i metodi più moderni. Tra le coltivazioni prevalgono soprattutto seminativi e foraggio; spiccano il granoturco e l’orzo, utilizzati nell’industria dei mangimi, ma si trovano anche la barbabietola da zucchero e i pomodori, destinati all’industria conserviera. Notevole è anche lo sviluppo della zootecnia, in prevalenza bovina e suina, condotta intensivamente e che concorre all’approvvigionamento delle industrie alimentari (lattiero - casearia e delle carni insaccate) radicate nel territorio. Negli ultimi anni inoltre, grazie agli incentivi statali legati alle fonti di energia rinnovabile, annessi alle aziende agricole sono anche sorti numerosi impianti di biogas per la produzione di energia elettrica9 (137 in Provincia di Cremona). Utilizzando ad alcuni indicatori elaborati dal Rapporto Ambientale del PSR 2014 – 2020 è possibile evincere importanti informazioni: 1. Biopotenzialità territoriale (Mega Calorie/metro quadro/anno)10 Appartengono all’area dell’Oglio Po due fasce “dissipatrici”, ovvero la Valle Fluviale del Po e la fascia di Bassa Pianura ed una fascia “regolatrice”11, la Valle dell’Oglio. Il valore della Biopontenzialità territoriale indicizza quanto sotto evidenziato: lungo la valle fluviale del Po, nonostante la presenza dell’ecosistema fluviale e le altissime potenzialità delle zone umide e degli elementi tipici dei sistemi fluviali, l'incidenza degli ambienti naturali è bassa. In questa fascia l’estensione dell’attività agricola intensiva, in 9 Rapporto sullo stato della qualità delle acque 2012 – ARPA Cremona 10 La Biopotenzialità è una grandezza funzione del metabolismo degli ecosistemi presenti in un certo territorio e delle capacità omeostatiche e omeoretiche (di auto/ri-equilibrio) degli stessi. Può fornire una prima approssimazione dello stock dei servizi ecosistemici di un determinato territorio. Il valore di BTC media regionale viene preso in questa prima applicazione come soglia di riferimento per individuare quali fasce sono energivore (valori inferiori alla media) e quali regolatrici (valori superiori alla media) in quanto contribuiscono a mantenere il livello di capacità biologica media regionale. La Biopotenzialità può essere utilizzata come indicatore sintetico di prima approssimazione per la stima dei servizi ecosistemici di tipo regolativo. La “BTC Hu” descrive la qualità degli Habitat umani, la “BTC Hn” descrive la qualità degli Habitat naturali, la BTC media è la media tra le due, mentre la percentuale di BTC Hn/ BTC media indica il “peso” della BTC Hn sulla disponibilità. 11 fasce “energivore/dissipatrici”, in cui la Btc media rimane al di sotto della media regionale: questi ambiti tendono a consumare più di quanto producono in termini di energia potenziale e di servizi ecosistemici regolatori; fasce “regolatrici”, che contribuiscono al mantenimento degli equilibri ecosistemici generali. Le fasce regolatrici sono gli ambiti regionali in cui è stoccata la maggior parte del capitale naturale critico necessario a fornire i servizi ecosistemici alla regione. Pag. 12 di 78
particolare la pioppicoltura, ha portato alla riduzione e banalizzazione degli ecosistemi naturali, nonché a una estrema omogeneizzazione del paesaggio. la pianura è interessata da aree ad agricoltura intensiva. La monocoltura costituisce l’elemento prevalente di questi ambiti. L’estensione dell’attività agricola intensiva ha portato alla riduzione degli ecosistemi naturali. la fascia della Valle dell’Oglio contribuisce significativamente ad innalzare il valore ecosistemico. Ciò grazie alla presenza degli ecosistemi fluviali caratterizzati da un’alta diversità di elementi delle zone umide (paludi, stagni, lanche) Tali valori sottolineano l’importanza dei sistemi fluviali quali “garanti” dei servizi eco sistemici. 2. Superficie drenante12 L’area dell’Oglio Po, nonostante la banalizzazione del paesaggio rurale e le ridotte dimensioni dei sistemi naturali mantiene una buona capacità drenante del suolo, servizio ecosistemico di regolazione nei confronti del ciclo delle acque e del presidio idraulico, anche in presenza di una biopotenzialità bassa (aree ad agricoltura intensiva). 3. Urbanizzazione diffusa (sprawl)13 Nell’area di bassa pianura cremonese – mantovana l’indice non evidenzia valori significativi, a riprova di un’organizzazione del sistema insediativo costituito da nuclei isolati di varie dimensioni, che non presentano criticità rilevanti in termini di consumo del suolo. In relazione al giudizio di criticità derivante dall’integrazione tra i tre macroindicatori il territorio dell’Oglio Po presenta una situazione di stabilità lungo la fascia fluviale dell’Oglio, di non criticità rilevante lungo la fascia fluviale del Po e un giudizio di attenzione relativamente alle aree agricole. Sebbene sottoposto a minori pressioni rispetto alle aree urbanizzate, caratterizzate da valori spawl decisamente critici il territorio risulta comunque sottoposto a pressioni antropiche diffuse derivanti dall’uso intensivo del suolo in agricoltura, con ripercussioni importanti sulla qualità delle acque. 12 L’indice (espresso in %) misura, in termini percentuali, gli effetti dell'urbanizzazione sulla riduzione dei servizi erogati dal suolo libero. 13 Lo sprawl induce un aumento di vulnerabilità sui sistemi sia ecologico che sociale. La frammentazione che l’urbanizzazione diffusa determina influisce sulla possibilità di utilizzo del territorio circostante, sui servizi ecosistemici erogabili dal suolo e sulle relazioni proprie dei sistemi paesistico-ambientali Pag. 13 di 78
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Superficie Agricola Utilizzata - coltivazioni Le regioni agrarie14 dell’area Oglio Po sono: Provincia di Cremona - Regione Agraria 6: Ca’ d’Andrea, Cella Dati, Cicognolo, Cingia de’ Botti, Derovere, Gabbioneta Binanuova, Isola Dovarese, Motta Baluffi, Ostiano, Pescarolo ed Uniti, Pessina Cremonese, San Daniele Po, Sospiro, Torre de’ Picenardi, Vescovato, Volongo. Regione Agraria 7: Calvatone, Casteldidone, Drizzona, Gussola, Martignana di Po, Piadena, Rivarolo del Re ed Uniti, San Martino del Lago, Scandolara Ravara, Solarolo Ranerio, Spineda, Toranta, Torricella del Pizzo, Voltido (Piadena) Provincia di Mantova - Regione agraria 2: Acquanegra sul Chiese, Asola, Canneto sull’Oglio, Casalromano, Mariana Mantovana; Regione agraria 4: Bozzolo, Gazzuolo, Pomponesco, Sabbioneta. La SAU è diminuita in proporzioni variabili nelle varie regioni agrarie, con percentuali rilevanti nella Regione Agraria 6. Tale diminuzione è riconducibile alla sottrazione di suolo agricolo da parte degli strumenti urbanistici, che individuano ampie aree da destinare a nuovi insediamenti produttivi o a espansione urbana. Fenomeno diffuso presso i centri di piccole e piccolissime dimensioni è infatti l’abbandono dei centri urbani a favore di nuove abitazioni, con conseguente degrado del nucleo abitativo storico, spesso connesso alla chiusura dei negozi di prossimità e degli esercizi commerciali15. Di seguito la variazione percentuale di SAU e SAT SAU SAT Variazione Variazione RG* SAU SAT Anno 2000 2010 2000 2010 2010 - 2000 2010 - 2000 Territorio 6 Ca' d'Andrea 1593,56 1544,77 1698,39 1608,29 -48,79 -3% -90,1 -5% 7 Calvatone 1037,69 987,3 1099,3 1027,74 -50,39 -5% -71,56 -7% 7 Casteldidone 878,92 670,2 901,61 716,82 -208,72 -24% -184,79 -20% 6 Cella Dati 1921,72 1648,61 2039,95 1759,24 -273,11 -14% -280,71 -14% 6 Cicognolo 778,88 583,15 815,54 603,78 -195,73 -25% -211,76 -26% 14 Si riportano i Comuni aderenti al PSL 15 http://www.eupolis.regione.lombardia.it/shared/ccurl/139/622/12_Le_politiche.pdf Le politiche CONFRONTI 2/2012 Pag. 15 di 78
6 Cingia de' Botti 1149,51 1401,43 1213,11 1457,16 251,92 22% 244,05 20% 5c Corte de' Frati 1087,25 1183,18 1302,21 1395,36 95,93 9% 93,15 7% 6 Derovere 704,08 623,91 751,81 657,51 -80,17 -11% -94,3 -13% 7 Drizzona 752,91 690,33 790,13 731,65 -62,58 -8% -58,48 -7% Gabbioneta- 6 Binanuova 860,81 1043,71 929,53 1108,03 182,9 21% 178,5 19% 7 Gussola 1664,45 1706,13 1818,14 1879,91 41,68 3% 61,77 3% 6 Isola Dovarese 213,74 674,12 247,5 708,47 460,38 215% 460,97 186% 7 Martignana di Po 730,59 834,85 935,41 913,35 104,26 14% -22,06 -2% 6 Motta Baluffi 1258,83 988,3 1394,78 1057,74 -270,53 -21% -337,04 -24% 6 Ostiano 1431,39 1411,26 1619,36 1595 -20,13 -1% -24,36 -2% 6 Pescarolo ed Uniti 1785,67 1244,79 1892,49 1345,67 -540,88 -30% -546,82 -29% 6 Pessina Cremonese 2171 2003,24 2321,01 2176,01 -167,76 -8% -145 -6% 7 Piadena 1471,04 1434,17 1522,59 1515,25 -36,87 -3% -7,34 0% Rivarolo del Re ed 7 Uniti 2350,62 2091,76 2432,55 2181,73 -258,86 -11% -250,82 -10% 6 San Daniele Po 1616,97 1802,64 1889,9 1930,14 185,67 11% 40,24 2% San Martino del 7 Lago 615,8 588,64 675,27 618,78 -27,16 -4% -56,49 -8% 7 Scandolara Ravara 1354,61 1456,12 1448,17 1525,05 101,51 7% 76,88 5% 7 Solarolo Rainerio 928,4 990,39 976,36 1014,33 61,99 7% 37,97 4% 6 Sospiro 1563,47 1427,69 1640,76 1539,43 -135,78 -9% -101,33 -6% 7 Spineda 981,57 969,99 1016,69 1023,53 -11,58 -1% 6,84 1% 7 Tornata 862,53 970,71 896,79 1006,76 108,18 13% 109,97 12% 6 Torre de' Picenardi 1450,18 1258,02 1571,6 1303,45 -192,16 -13% -268,15 -17% 7 Torricella del Pizzo 1333,71 1383,83 1464,51 1518,24 50,12 4% 53,73 4% 6 Vescovato 1396,74 1576,66 1453,78 1657,3 179,92 13% 203,52 14% 6 Volongo 626,49 674,32 708,53 734,55 47,83 8% 26,02 4% 7 Voltido 1256,87 956,24 1323,19 975,09 -300,63 -24% -348,1 -26% Acquanegra sul 2 Chiese 2014,78 1985,43 2177,37 2180,99 -29,35 -1% 3,62 0% 2 Asola 5702,36 5784,51 6114,11 6251,99 82,15 1% 137,88 2% 4 Bozzolo 1293,07 1307,37 1390,92 1450,12 14,3 1% 59,2 4% 2 Canneto sull'Oglio 2045,59 2551,93 2217,82 2698,03 506,34 25% 480,21 22% 2 Casalromano 637,71 561,5 683,6 601,31 -76,21 -12% -82,29 -12% 5mn Castellucchio 3963,21 3901 4299,08 4225,53 -62,21 -2% -73,55 -2% 4 Gazzuolo 1656,74 1425,93 1911,17 1631,96 -230,81 -14% -279,21 -15% 2 Mariana Mantovana 695,07 643,54 734,17 659,6 -51,53 -7% -74,57 -10% 4 Pomponesco 812,9 826,4 927,11 1388,96 13,5 2% 461,85 50% 4 Sabbioneta 2989,35 3074,74 3244,4 3576,28 85,39 3% 331,88 10% tot 59640,78 58.882,81 64490,71 63950,13 -757,97 -540,58 Variazione % -1% -1% *Regione Agraria – Fonte: nostra elaborazione su dati ISTAT Pag. 16 di 78
L’agricoltura intensiva specializzata è praticata in modo ampio e diffuso sull’intero territorio, dove prevalgono i seminativi, seguiti dalle coltivazioni legnose e dall’arboricoltura, come evidenziato dal grafico riportato. Di notevole consistenza anche gli allevamenti, dove prevale la produzione di avicoli in termini numerici assoluti, seguita dai suini e dai bovini, da latte e da carne, come evidenziato dal grafico di seguito riportato. Analizzando il numero di imprese per tipologia di allevamento si osserva un’ampia diffusione degli allevamenti di bovini e suini, seguiti dagli allevamenti avicoli. I dati di evidenziati confermano la rilevanza del comparto agricolo per l’economia dell'Oglio Po. L’intero territorio risulta nel suo complesso fortemente connotato da un settore primario dominante, non solo per la sua consistenza numerica ma per l’importanza che esso riveste in termini di motore dello sviluppo, capace di innescare processi a valle dell’attività agricola tradizionale (trasformazione, conservazione, commercializzazione delle produzioni primarie). La dimensione delle superfici coltivate insieme alla presenza di importanti specializzazioni produttive (Consorzio Casalasco del Pomodoro), coltivazioni ortofrutticole e florovivaismo rappresentano infatti elementi di forza in termini economici, ma sono il principale elemento di impatto ambientale, derivante da un eccessivo sfruttamento delle risorse naturali. E’ presente sul territorio una “tradizione” del comparto biologico, che vanta la presenza di imprese operanti dagli anni ’80, depositarie di esperienze, competenze e conoscenze difficilmente reperibili in altri contesti. Le aziende biologiche sul territorio di riferimento sono 17. La SAU dedicata alle coltivazioni biologiche è di 490 ha, pari al 1% della SAU del territorio del PSL. L’esame delle tipologie di utilizzo vede il prevalere Pag. 17 di 78
dei cereali da granella e delle foraggere, seguite dalle colture ortive. Nonostante le ridotte dimensioni in termini di superficie e di numero di aziende la filiera del biologico rappresenta un’ importante tradizione ed un’opportunità di sviluppo del territorio, per la presenza di due significative realtà: l’azienda agricola Ca’ d’Alemanni (situata a Malagnino, in prossimità dell’area considerata, che potrebbe assorbire notevoli quantità di produzione da destinare all’allevamento delle vacche da latte) e il Pastificio IRIS, consolidata realtà di produzione della pasta. Si evidenziano alcuni aspetti di rilievo: rispetto alle tipologie tradizioni l’agricoltura biologica presenta una maggiore diversificazione colturale ed una propensione alla costruzione di filiere locali. Qualità dell’aria In riferimento al Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell’Aria (PRIA), il territorio dell’Oglio Po appartenere alla “ZONA B – ZONA DI PIANURA: area caratterizzata da densità emissiva inferiore rispetto alla zona A e da concentrazioni elevate di PM10, con componente secondaria percentualmente rilevante. Essendo una zona con elevata presenza di attività agricole e di allevamento, è interessata anche da emissioni di ammoniaca. Le condizioni meteorologiche sono avverse per la dispersione degli inquinanti”. Il territorio risente dunque degli stessi fenomeni rilevabili a livello regionale, sebbene con picchi acuti meno frequenti rispetto agli ambiti urbani. Dotazioni infrastrutturali – rete viaria L’estensione e l’efficienza del sistema infrastrutturale sono una condizione primaria di competitività per qualsiasi territorio, ma nel casalasco acquisiscono una particolare rilevanza: la posizione centrale nella pianura padana, equidistante dai grandi poli produttivi e di consumo, può renderla sempre più strategica grazie a comunicazioni rapide ed adeguate alla domanda. Il contesto di riferimento si colloca tra tre importanti polarità urbane della pianura emiliano- lombarda (Cremona, Mantova e Parma). Osservando lo sviluppo insediativo dei centri abitati emerge come i principali siano localizzati in prossimità dei maggiori corsi d’acqua. L’ accessibilità deriva dalla vicinanza a numerosi aeroporti (Linate-Milano, Villafranca-Verona, Montichiari-Brescia e Parma), dall’autostrada A21 Torino-Brescia, che connette l’area ad un’importante arteria di comunicazione quale l’A1 Milano-Napoli, e dall’A22 Modena-Brennero la quale consente i collegamenti in direzione nord-est e dalle linee ferroviarie regionali Milano-Mantova e Parma- Brescia che connettono in direzione est-ovest e nord-sud il territorio. A livello locale sono presenti l’ex Strada Statale n. 10 “Padana Inferiore” che a nord, con direzione est-ovest, collega i capoluoghi di provincia di Mantova e Cremona; la Strada Statale n. 343 “Asolana” che, con direzione nord-sud, collega la zona a nord del fiume Oglio e del fiume Chiese con la regione Emilia-Romagna; la ex Strada Statale n. 420 “Sabbionetana” che con direzione sud- ovest collega l’ex Strada Statale n. 10 “Padana Inferiore” alla Strada Statale n. 343 “Asolana” intersecandole rispettivamente a Mantova e a Casalmaggiore; la Strada Provinciale n. 87 “Via Giuseppina”. Pag. 18 di 78
Il territorio presenta difficoltà di collegamento con i principali capolughi di riferimento (Mantova, Cremona, Parma, Brescia) e con gli interporti di Milano, Bologna, Verona, Padova e Parma. L’area è infatti inserita in due contesti provinciali che, in base all’indice di dotazione infrastrutturale elaborato a livello provinciale dall’Istituto Tagliacarne, risultano ampiamente deficitari rispetto alla domanda (nel complesso, l’indice a fine 2012 era di 82,13 per la provincia di Cremona e di 67,46 per quella di Mantova). In ambedue le province risulta soddisfacente la dotazione di impianti e reti energetico-ambientali, mentre la dotazione di arterie stradali, autostradali e di rete ferroviaria è carente. In ambedue le province risulta soddisfacente la dotazione di impianti e reti energetico-ambientali, mentre la dotazione di arterie stradali, autostradali e di rete ferroviaria è carente. Inoltre il territorio del GAL è delimitato nei suoi confini a nord ed a sud rispettivamente dai fiumi Oglio e Po, che rappresentano uno sbarramento naturale allo sviluppo della rete viaria. I ponti costituiscono nodi di collegamento fondamentali con i territori limitrofi ma possono, in caso di inagibilità anche momentanea, creare notevoli disagi alla viabilità (Box 1) interna, in special modo se i principali poli industriali del territorio Leader si concentrano sulle due arterie di attraversamento EXSS 10 e SS 343 “Asolana” presso gli insediamenti produttivi di Piadena – Drizzona, Calvatone – Tornata. La rete ferroviaria necessita di adeguamenti ormai non più rinviabili: in particolare il miglioramento dei servizi sulla linea Milano – Mantova, prioritario per garantire l’accessibilità al casalasco viadanese. Complessivamente il territorio, crocevia dei capoluoghi di Mantova, Cremona, Parma, Brescia presenta difficoltà di collegamento con i principali centri di riferimento, per l’elevata frammentazione dei centri urbani, spesso non raggiunti dal servizio di trasporto pubblico ed eccessivamente dispersi rispetto alle arterie di comunicazione. Ha parzialmente fronteggiato tale criticità il servizio a chiamata recentemente promosso dalla Società KM s.r.l. della Provincia di Cremona, che garantisce la connessione dei piccoli centri alle principali stazioni ferroviarie ed alle unità ospedaliere del territorio situate presso Casalmaggiore, Bozzolo e Viadana. Il trasporto locale ed il collegamento con le principali direttrici di spostamento appare comunque ampiamente dipendente dal trasporto su ruote. Box. 1 Breve descrizione delle principali arterie stradali A sud – est di Cremona scorre la ex Strada Statale n. 10 “Padana Inferiore” principale collegamento tra i capoluoghi delle Province di Cremona e Mantova, che attraversa la parte nord del territorio dell’Oglio Po per circa 20 km in direzione ovest-est, parallelamente al fiume Oglio, così come la linea ferroviaria Milano – Mantova, che ferma nelle stazioni di Piadena, Bozzolo, Marcaria e Castellucchio. La strada costituisce la principale arteria di collegamento con le aree confinanti ed i due capoluoghi e concentra i maggiori flussi di traffico in termini di mezzi pesanti. La seconda arteria di fondamentale importanza è la SS 343 Asolana che attraversa trasversalmente il territorio (direzione nord-sud) per 40 km e collega il bassopiano mantovano a nord del fiume Oglio con la Regione Emilia Romagna. Pag. 19 di 78
Parallelamente alla stessa corre il tratto ferroviario Parma – Brescia che tocca le stazioni di Canneto Sull’Oglio, Piadena (intersezione con la Milano – Mantova), San Giovanni in Croce e Casalmaggiore, dove è situato l’unico ponte ferroviario di attraversamento del Po. Altre importanti arterie che raccolgono i principali flussi di traffico sono la EXSS 420 “Sabbionetana”, che convoglia su Casalmaggiore il flussi in entrata da Mantova e la SP87 “Via Giuseppina”. I flussi di traffico sono rilevanti sulla strada 343 Asolana, in particolare presso i centri di Piadena, dove si verifica l’intersezione della stessa con la linea ferroviaria Milano – Mantova, Casalmaggiore e Viadana, principali poli industriali del territorio e siti di attraversamento del fiume Po verso l’Emilia Romagna. Il collegamento tra Casalmaggiore e Viadana, tracciato della SS n. 358, risulta particolarmente problematico perché non adeguato agli attuali flussi di traffico. Si prevede l’importante opera di realizzazione della Gronda Nord Viadana – Casalmaggiore, utile non solo come alternativa all’attuale collegamento ma anche come struttura fondamentale di raccordo con l’autostrada Tirreno-Brennero, a supporto dell’intero territorio. La rete di percorsi “secondari”, rappresenta sicuramente una potenzialità per incrementare la fruizione turistica e la valorizzazione del territorio, innescando un processo di sviluppo sostenibile. Nella strategia del PSL sono stati individuati itinerari ciclabili, quale elementi cardine per l’implementazione della fruibilità sostenibile del territorio. La presenza dei fiumi Oglio e Po e della ricca rete di canali interni, consentono infatti di realizzare itinerari e percorsi sugli argini maestri e di cinta, sulle vie alzaie creando griglie flessibili di fruizione ad alto potenziale di attrazione turistica e consentendo l’aumento dei passaggi sul territorio. In particolare le aste fluviali sono oggetto di interventi di livello Regionale - transfrontaliero e Nazionale volti ad identificare sistemi di percorrenza unitari e continui Di seguito si evidenziano le direttrici “Vento” e “Greenway dell’Oglio”, oggetto di specifiche politiche di valorizzazione e pianificazione (cfr. cap.3). La “Greenway dell’Oglio” attraversa il territorio da Ostiano a Gazzuolo, seguendo il corso del fiume in sponda destra, mentre la ciclovia VENTO, seguendo il corso del Fiume Po interessa i Comuni di Motta Baluffi, Gussola e Martignana di Po. Inoltre a livello regionale vengono individuati tracciati guida paesaggistici (percorso storico dell’antica strada romana Postumia), sentieri naturalistici (lungo gli argini dell’Oglio e del Po) e strade panoramiche (ex Strada Statale n. 10 “Padana Inferiore”, la Strada Statale n. 343 “Asolana” e la EX Strada Statale n. 420 “Sabbionetana”). Pag. 20 di 78
Greenway dell’Oglio Ciclovia Vento Pag. 21 di 78
Sintesi della Strategia Obiettivo generale Obiettivo generale della strategia è quello di rafforzare lo sviluppo territoriale equilibrato favorendo occupazione, innovazione e qualità della vita, facendo leva su tre macro coordinate: L’occupazione, riferita al settore agricolo (vocazione del territorio) e al più ampio contesto economico rurale, è tra le prime urgenze sia come incremento delle opportunità occupazionali che di miglioramento qualitativo delle condizioni lavorative. La leva occupazionale non va qui intesa solo per l’aspetto strettamente economico del reddito, ma anche per il ruolo che ha il lavoro nel favorire la realizzazione dell’individuo e la salubrità delle dinamiche sociali. L’innovazione contiene i significati di novità, di miglioramento duraturo e trasformazione positiva. Per il territorio e il partenariato coinvolto nel Piano l’innovazione caratterizza il metodo per trovare soluzioni a problematiche comuni (per esempio, la sostenibilità ambientale del sistema produttivo o la riduzione dei costi energetici), e risposte di gestione a un cambiamento inatteso o una crisi (es. le calamità naturali) La qualità della vita è definita da indicatori economici e sociali che permettono alle persone di “raggiungere e mantenere il loro potenziale personale nella società” (citando l’Osservatorio Europeo su Sistemi e Politiche per la salute). Oltre che per un diffuso benessere fisico e sociale della popolazione, la qualità della vita è inserita nell’obiettivo generale per il ruolo nel contenere la tendenza all’abbandono dell’area rurale e incrementarne invece l’attrattività anche per le nuove generazioni. Obiettivi specifici L’obiettivo generale viene perseguito tramite l’articolazione in tre obiettivi specifici. Il primo obiettivo è quello di favorire la crescita qualitativa e competitiva delle imprese e dei sistemi produttivi. I pilastri che sostengono l’obiettivo dedicato al sistema produttivo dell’area rurale sono due. Il primo è basato sui concetti di qualità e sostenibilità, con la valorizzazione delle realtà coinvolte nella filiera dell’agro-alimentare di qualità (il territorio è ricco di produzioni a marchio e di soggetti che vi partecipano) e con la promozione delle pratiche agricole sostenibili (agricoltura di precisione, conservativa, biologica, di recupero delle antiche varietà…). Il secondo pilastro è legato alla competitività. Un territorio qualitativo e sostenibile risulta più competitivo, soprattutto nell’ottica di un’integrazione tra il settore produttivo agro-alimentare e quello del turismo. Nel secondo pilastro è quindi forte l’attenzione all’occupazione e allo sviluppo turistico (altro settore centrale per un’area che vanta quale elemento attrattore un Sito Unesco). Il secondo obiettivo specifico è quello di incrementare il valore ambientale del territorio, quale strategia locale di mitigazione e adattamento. Come accade a livello globale, anche sul territorio le Pag. 22 di 78
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