OCCLUSIONE ENDOVASCOLARE DI ANEURISMA INTRACRANICO - Ainr
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
SCHEDA INFORMATIVA PER IL CONSENSO INFORMATO OCCLUSIONE ENDOVASCOLARE DI ANEURISMA INTRACRANICO INTRODUZIONE SCOPO DELLA PROCEDURA E BENEFICI ATTESI Lo scopo è l’esclusione dal circolo di un aneurisma intracranico per cui si sia posta l'indicazione al trattamento endovascolare sulla base della valutazione clinica e dell’analisi delle altre possibili opzioni terapeutiche, ovvero chirurgia e astensione dal trattamento. Il trattamento con tecnica endovascolare di un aneurisma intracranico è una procedura complessa al pari di altri interventi per lesioni o patologie cerebrali. Questa tecnica è eseguita da personale qualificato che opera utilizzando tecniche note sulla base di necessità cliniche e di specifiche condizioni anatomiche. I risultati positivi di questa tecnica sono consolidati da anni di esperienze che ne hanno sancito l’affidabilità. Le modalità con cui si esegue un intervento possono variare da caso a caso in relazione alla condizione del paziente e della lesione. E’ possibile che, in alcune condizioni di specifica complessità clinica e anatomica, i risultati possano anche rivelarsi inferiori alle aspettative ed essere parziali, limitandosi alla stabilizzazione della lesione. Questo può essere voluto ed è indipendente dalla corretta esecuzione, anche in assenza di eventi avversi concomitanti o successivi alla procedura stessa. E’ possibile che per motivi imprevisti sia necessario modificare il tipo di intervento, o che sia necessario il trasferimento in sala operatoria per necessità sopravvenute. A tale proposito il medico specialista potrà fornire ulteriori precisazioni, in relazione al Suo caso specifico. DESCRIZIONE DELLA PATOLOGIA Gli aneurismi cerebrali sono dilatazioni patologiche di un'arteria cerebrale del cervello. Le dimensioni possono variare da pochi millimetri fino ad alcuni centimetri (forme giganti maggiori di 2.5 cm). A seconda della forma distinguiamo an. sacciformi (cioè tondeggianti), e fusiformi (forma allungata), e a seconda della eziologia distinguiamo an. post-traumatici (dissecanti), post-infettivi oppure an. congeniti (i più frequenti). Gli aneurismi non rotti sono spesso riscontrati occasionalmente in corso di accertamenti (RM o TC) eseguiti per altri motivi (in questo caso si definisce Aneurisma asintomatico). Meno frequentemente l’aneurisma cerebrale è causa di sintomi neurologici (Aneurisma non rotto sintomatico). Questo avviene quando le sue dimensioni diventano tali da determinare "effetto massa" ovvero compressione delle strutture cerebrali circostanti (per esempio cefalea, compressione di nervi cranici con disturbi della motilità oculare, crisi epilettiche etc). Una minima percentuale di aneurismi cerebrali va incontro a rottura con emorragia cerebrale. Si stima che in Italia l’incidenza di emorragie da rottura da aneurisma sia di circa 6-8 casi ogni 100.000 abitanti/anno. Non ci sono chiari dati sull’incidenza di aneurismi cerebrali non rotti nella popolazione sana. Si stima 1 caso ogni 20/30 persone, indipendentemente dalle dimensioni; di questi circa 1 su 4 andrà in contro a rottura nel corso della vita di una persona. Le dimensioni della sacca sono direttamente correlate al rischio di rottura, come il fumo e ipertensione arteriosa non controllata. In linea generale, un aneurisma minore di 6-7 mm ha un rischio di Rev. 00 del 10.02.2018 Pag. 1 di 5
sanguinamento/anno basso, mentre se le dimensioni superano i 10 mm è da trattare. Alcune sedi fanno però eccezione e vanno valutate in modo specifico. Infatti, alle variabili già descritte si devono aggiungere la sede (ci sono sedi a maggiore rischio, come i rami comunicanti o il circolo posteriore) e le caratteristiche morfologiche della lesione (come lobature o irregolarità), nonché l’età del paziente, la presenza di malattie concomitanti e la familiarità. Spetta allo specialista e all’equipe medica valutare se la lesione necessita di un trattamento oppure no, o se sia necessario un periodo di osservazione. Attualmente la letteratura non fornisce delle linee guida precise ma degli orientamenti, per cui l’approccio più corretto è da valutare caso per caso. In generale, il trattamento di un aneurisma non rotto presenta, a meno di casi particolari, rischi di complicanze e mortalità nettamente inferiori a quelli determinati da una eventuale emorragia subaracnoidea. Diverso è l’atteggiamento di fronte ad un aneurisma rotto che ha determinato un’emorragia cerebrale (emorragia subaracnoidea) in cui l’alto rischio di mortalità e morbidità (cioè di gravi esiti permanenti) impone nella maggior parte dei casi il trattamento. La scelta del tipo d’intervento viene fatta sulla base di dati della letteratura e dell’esperienza dell’equipe dei curanti e si basa prevalentemente sulla sede e le caratteristiche dell’aneurisma. L’evoluzione delle tecniche e dei materiali ha progressivamente fatto prevalere la scelta verso l’intervento endovascolare rispetto alla Neurochirurgia diretta, data la minore invasività dell’approccio che evita ferite chirurgiche e riduce i tempi di ricovero e allettamento, e il miglioramento dei materiali con maggiore stabilità del trattamento nel tempo, con minor numero di ricanalizzazioni e minore necessità di reintervento rispetto al passato. A tale proposito il medico specialista potrà fornire ulteriori precisazioni in relazione al Suo caso specifico. IN COSA CONSISTE L’ATTO SANITARIO PROPOSTO L’intervento viene eseguito in sala angiografica in anestesia generale. Prevede la preparazione del campo sterile nel punto d’ingresso, generalmente all’inguine in caso di puntura dell'arteria femorale. L’intervento è sempre preceduto da una fase di studio angiografico. Come l’angiografia, viene eseguito grazie alla visione fluoroscopia e radiografica che sfrutta i raggi X per muoversi e lavorare all’interno del corpo. Tecnicamente, dopo aver posizionato un catetere portante nei vasi arteriosi del collo (arterie carotidi o vertebrali) viene avanzato delicatamente un microcatetere fino all'interno dell'aneurisma. La sacca aneurismatica viene esclusa dalla circolazione vascolare rilasciando all’interno delle “spirali” metalliche, spesso in platino. La tecnica può prevedere, a seconda delle diverse situazioni, l’utilizzo di sistemi utili alla stabilizzazione delle spirali, quali micropalloni (rimuovibili) o il rilascio di diversi tipi di stent (a permanenza). E’ anche possibile che sia deciso di posizionare uno stent con maglia estremamente fitta (deviatori di flusso), o altri sistemi di occlusione, in grado di ridurre progressivamente il riempimento del lume della sacca fino ad escluderla dal circolo. Possono essere utilizzati farmaci necessari per ridurre il rischio della formazione di trombi o emboli, quali anticoagulanti, anti-aggreganti piastrinici, vasodilatatori e antiinfiammatori. Per lo stesso motivo, in alcuni casi le sarà chiesto di assumere una terapia farmacologica alcuni giorni prima dell’intervento endovascolare. Usualmente la procedura non comporta dolore. Il medico specialista potrà fornire ulteriori precisazioni in relazione al Suo caso specifico. TEMPO DI ESECUZIONE PREVISTO: circa 2-4 ore. Rev. 00 del 10.02.2018 Pag. 2 di 5
RISCHI LEGATI ALL’ATTO SANITARIO PROPOSTO CONTROINDICAZIONI Non esistono controindicazioni assolute. Data l’erogazione di raggi X durante la procedura, in caso di gravidanza accertata, deve essere fatta una valutazione dello stato di necessità, di altre opzioni terapeutiche ed eventualmente, in caso di assenza di alternative, deve essere fatta una stima del rischio radiogeno e devono essere poste in essere tutte le modalità di riduzione dell’esposizione del feto. Esistono controindicazioni relative, che meritano la valutazione caso per caso, dettate da concomitanti patologie radiosensibili (facomatosi) o legate all’utilizzo del mezzo di contrasto, come gravi stati di insufficienza epatica o renale, accertata precedente grave evento allergico o importante patologia tiroidea. RISCHI Il rischio di complicanze maggiori, quali emiplegia, disturbi della parola, della vista e dell'udito, coma e decesso, è legato a diversi fattori a cui l’operatore e l’equipe di lavoro presta attenzione durante la procedura, quali la fragilità della parete dell’aneurisma e la situazione/alterazione delle arterie circostanti, nonché gli strumenti utilizzati e le manovre di lavoro. A tale proposito il medico specialista potrà fornire ulteriori precisazioni in relazione al Suo caso specifico. Possibili eventi avversi possono interessare: Inguine/braccio: ematoma nel punto d’ingresso e pseudo-aneurisma; dissezione dell’arteria; fistola artero-venosa locale; sindrome dolorosa locale. Arterie trattate: dissezione e rottura dell’arteria durante manovre di cateterismo per accedere alla sede della lesione; trombosi acuta dell’arteria o di uno dei suoi rami; spasmo arterioso transitorio. Cervello: le principali complicanze sono legate ad emorragia da rottura dell'aneurisma durante o dopo la procedura (da meno del 3% fino al 10% a seconda se l'aneurisma aveva in precedenza sanguinato o meno), ad emorragia da perforazione di un vaso sanguigno (meno del 2%), o a ischemia cerebrale (meno dell’8%) per embolia o trombosi di rami arteriosi. Il conseguente danno neurologico può essere di varia gravità (motorio, sensitivo, del linguaggio, di tipo cognitivo), transitorio o parziale, fino al possibile decesso. Complicanze tardive: sono relative a eventi che si verificano oltre le 12/24 ore dall’intervento e possono essere causate da diversi fattori, per es. riduzione o modificazione del flusso ematico o terapie anticoagulanti, effetti compressivi sul sistema ventricolare cerebrale o su strutture limitrofe alla lesione. Rischi da radioesposizione: seppur in casi rari, lunghe esposizioni a radiazioni X utilizzate per scopi medici, possono determinare alterazioni della cute e dei tessuti sottocutanei, quali transitoria perdita dei capelli; estremamente più rara è l’infiammazione della cute o ulcerazioni. L’utilizzo di adeguati protocolli e apparecchiature più aggiornate riduce grandemente questi rischi. Esistono possibili complicanze generiche, molto infrequenti specie in corso di anestesia generale, quali complicanze di tipo allergico, respiratorie e cardio- polmonari (scompenso cardiaco, infarto del miocardio e morte). Il medico specialista potrà fornire ulteriori precisazioni in relazione al Suo caso specifico. PRESCRIZIONI SUCCESSIVE Dopo la procedura può essere previsto un monitoraggio o un ricovero nel reparto di Cure Intensive. Sarà avviata o proseguita la somministrazione di farmaci anticoagulanti e anti-aggreganti piastrinici se indicati. Nei mesi successivi saranno necessari controlli con Risonanza Magnetica, TAC o angiografia per valutare nel tempo la stabilità del risultato ottenuto. Qualora non fosse raggiunta la completa Rev. 00 del 10.02.2018 Pag. 3 di 5
esclusione dell'aneurisma o si renda evidente una ricanalizzazione parziale della sacca, potrà essere valutata l’opportunità di successivo completamento o ritrattamento. Il medico specialista potrà fornire ulteriori precisazioni in relazione al Suo caso specifico. RISCHI LEGATI AL RIFIUTO ALLA PROCEDURA Il rifiuto di questa procedura può comportare peggioramento del quadro attuale con connessi rischi legati alla storia naturale della patologia aneurismatica. Sono a conoscenza che il mio eventuale rifiuto non comporterà conseguenze per quanto riguarda la prosecuzione dell'assistenza secondo necessità e buona pratica clinica. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Vengono qui riportate alcune delle più rilevanti voci della letteratura inerenti gli aneurismi cerebrali. DICHIARAZIONE DEL PAZIENTE Dichiaro che la procedura mi è stata illustrata chiaramente mediante fogli informativi (scheda informativa specifica) e nel corso di colloquio con il medico, dal quale ho ricevuto circostanziate ed esaurienti informazioni in merito alla storia naturale della patologia, all'entità dei rischi connessi con il trattamento stesso e, più specificamente, in relazione al mio caso personale. Dichiaro di essere stato informato delle possibili alternative terapeutiche, inclusi benefici e rischi. Dichiaro di avere compreso che non sono possibili garanzie di risultato, ma valutazioni statistiche che si applicano al mio caso. Dichiaro di avere discusso con il medico dei rischi specificamente connessi con il mio caso ed ho comunque appreso che, sulla base della consolidata esperienza clinica, l'entità dei benefici attesi prevale su quella dei possibili effetti indesiderati. Dichiaro di avere compreso le informazioni datemi durante il colloquio, di avere avuto il tempo necessario per riflettere e di avere avuto tutti i chiarimenti alle domande poste, e pertanto di avere avuto tutte le informazioni necessarie ad una scelta consapevole, libera, e meditata riguardo alla decisione terapeutica proposta. Tutte le informazioni raccolte, ed in particolare le informazioni personali, sono tutelate dal D. Lgs 196/2003 concernente la “Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali”. La ringraziamo per l’attenzione avuta nel leggere queste note e la preghiamo di datare e firmare il presente modulo per presa visione. Preso atto delle informazioni fornite il paziente può richiedere ulteriori spiegazioni al Medico Neuroradiologo. Il/la sottoscritto/a __________________________ nato/a _____________________ Rev. 00 del 10.02.2018 Pag. 4 di 5
il ______________ residente in _____________________ Via __________________ (1) in qualità di esercente la potestà sul minore .......................................... (2) in qualità di tutore del paziente ............................................................ Informato/a dal Prof./Dott. ____________________________________________________________________ - sul tipo di indagine diagnostica da eseguire Reso/a consapevole: - sul parere del sanitario che il trattamento proposto è quello che offre il miglior rapporto rischio/beneficio sulla base delle conoscenze attuali; - della possibilità che l’iter terapeutico proposto possa essere interrotto a mia richiesta, senza per questo pregiudicare l’attività assistenziale, pur senza i benefici e le informazioni derivanti da questo atto specifico; - dei rischi relativi di eventuali danni per la salute (temporanei e permanenti) e per la vita. Presa visione delle informazioni relative alla procedura in oggetto Valutate le informazioni ricevute ed i chiarimenti che mi sono stati forniti, avendo compreso quanto sopra sinteticamente riportato dichiaro di: □ aver compreso e condiviso la procedura proposta □ non aver compreso la procedura proposta - desidero altre spiegazioni Medico Neuroradiologo ________________________________________________ Eventuale interprete ______________________________________________ Data ____________________ Firma del paziente _______________________ Questa scheda informativa affianca e non sostituisce il modulo di consenso informato all’atto sanitario proposto. Preparazione Associazione Italiana di Neuroradiologia Rev. 00 del 10.02.2018 Pag. 5 di 5
Puoi anche leggere