NUOVO TEATRO COMUNALE DI - GRADISCA D'ISONZO 'Scugnizza' 19 febbraio - Il Discorso
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NUOVO TEATRO COMUNALE DI GRADISCA D’ISONZO ‘Scugnizza’ 19 febbraio Scugnizza in prima regionale con la Compagnia Abbati Martedì 19 febbraio 2019 – La più famosa operetta italiana Musica contagiosa e melodie sorprendenti nella più famosa operetta italiana. La storia d’amore della giovane Salomè in una Napoli in festa sarà in prima regionale al Nuovo Teatro Comunale di Gradisca d’Isonzo, martedì 19 febbraio alle 21. Scugn izza, su testo di Carlo Lombardo e musiche di Mario Costa, è sicuramente la più italiana delle nostre operette e questo per la sua schietta vena melodica, per il divertente testo di ambiente popolare e per quella magia che riesce ancora a ricreare. La musica è contagiosa, le melodie
sorprendenti. Alcune sono la voce di tutto un popolo, di tutto un paese (Salomè, Una rondine non fa primavera, Napoletana come canti tu), altre la legano all’opera verista richiamando il miglior Puccini (In riva al mare tutta bianca una casetta). Ma se la struttura portante di Scugnizza è la suggestione e l’incanto della sua musica, il suo successo non può essere scisso dalla briosa linfa apportata da un testo già di per sé felice ma che in questa nuova edizione diretta da Corrado Abbati, si presta a diventare ancor più immediato e senza tempo dove il tema fondamentale della nostalgia si unisce ad un divertimento vero, dove veri sono i personaggi (e non più “personaggi da operetta”), veri sono i loro sentimenti, le loro speranze, i loro colpi di testa. Ne nasce uno spettacolo dalla sincerità affascinante e coinvolgente, una storia in musica (qualcuno oggi direbbe un musical) moder na, gaia e pensosa al tempo stesso, dove è facile appassionarsi alle vicende degli scugnizzi quasi ci si trovasse di fronte ad un appassionante romanzo che non si vorrebbe finisse mai. Prevendite martedì dalle 17 alle 19 e sabato dalle 10.30 alle
12.30. “Il MAESTRO E CICOGNO” AL TEATRO ORAZIO BOBBIO DI TRIESTE VENERDì 15 FEBBRAIO UN FUORI ABBONAMENTO CHE PORTA LA FIRMA CONTRADA Tra i fuori abbonamento della Contrada arriva al teatro Orazio Bobbio venerdì 15 febbraio alle 20.30 la pièce firmata Contrada, “Il maestro e Cicogno” di Renzo S. Crivelli con Maurizio Zacchigna, che ne cura anche la regia, ed Enza De Rose e Francesco Godina. Il Maestro è quel James Joyce che più di qualunque scrittore ha saputo rivoluzionare il romanzo e la letteratura nel Novecento. Cicogno è il soprannome di un oste allampanato che dialoga con lo scrittore interrogandosi sulla sorte della figlia partita da tempo e mai tornata. Joyce, che visse diversi anni a Trieste, fu un assiduo frequentatore di osterie, di cui Trieste era piena all’epoca, e nei suoi percorsi “meditativo-etilici” si imbatteva nella più svariata umanità, specie nella più umile, così autentica e viva da diventare paradigma della condizione umana tout court. Crivelli, fine conoscitore delle opere e della vita di Joyce, fa quindi dell’osteria un topos, dove il bene e il male siedono allo stesso tavolo senza porsi troppe domande, glissando la supponenza della ragione e dei nostri pregiudizi.
« In questo testo Crivelli – spiega il regista – fa diventare Joyce il cliente di un’osteria, mette in scena un momento della vita dello scrittore dove noi ce lo immaginiamo, grazie anche alle numerose biografie pervenute, a Trieste tra osterie e bordelli, luoghi che attiravano lo scrittore anche per questa sua indole rapace, questa sua fame di racconti, che si nutre e gode delle storie che qui vi si trovano. L’oste è un uomo del popolo, rude, che non ha saputo gestire i suoi sentimenti; la figlia lo ha lasciato, è scappata con un marinaio e la moglie è morta. Cicogno è molto preoccupato per la figlia e Joyce lo aiuta a scrivere e rispondere alle sue lettere. Ho portato la lingua di Cicogno in dialetto triestino, in accordo con l’autore mentre la scelta stilistica della messa in scena è una mise en espace, tra il teatro a leggio e il teatro, non è una situazione realistica e tra i personaggi c’è anche la figlia dell’oste, presente in una forma evocativa, come un ricordo, un fantasma. È stato un lavoro interessante soprattutto perché il linguaggio dell’autore, così ricco e spesso poetico, ha rappresentato una sfida per me in quanto questi elementi sono a volte nemici della scena dove tutto deve sembrare veritiero. È stato un lavoro fatto insieme agli attori, questo è il modo che conosco, lavorare con loro e ascoltare anche le loro proposte e penso che siamo riusciti a fare davvero un buon lavoro». Per informazioni contrada@contrada.it oppure 040947481. E.L. Sabato 16 febbraio alle 20.45
al Teatro della Corte di Osoppo (Ud) “MIO EROE”, GIULIANA MUSSO GIULIANA MUSSO DÀ VOCE ALLE MADRI DEI SOLDATI MORTI IN GUERRA Le madri, e in particolare le loro parole, testimoniano con devozione e più di ogni altra cosa la vita dei propri figli caduti durante una guerra. Il loro dolore può superare la retorica militaristica che spesso impedisce di ragionare sulla guerra quando si è di fronte al feretro coperto dal tricolore e affonda, con la forza dei sentimenti, in una più autentica ricerca di verità. Di questo racconta “Mio Eroe”, lo spettacolo che vedrà la bravissima Giuliana Musso, che firma anche la regia, impegnata nel prossimo spettacolo in scena sabato 16 febbraio alle 20.45 al Teatro della Corte di Osoppo (Udine) all’interno del ricco cartellone proposto da Anà-Thema Teatro.
OLYMPUS DIGITAL CAMERA Il tema generale è la guerra contemporanea e il soggetto è ispirato alla biografia di alcuni dei 53 militari italiani caduti in Afghanistan durante la missione Isaf (2001- 2014). La voce è quella delle loro madri che ricordando i loro figli che non ci sono più, ne ridisegnano il carattere, il comportamento, gli ideali. Costruiscono un altare di memorie personali che trabocca di un naturale amore per la vita. Cercano parole e gesti per dare un senso al loro inconsolabile lutto ma anche all’esperienza della morte in guerra, in tempo di pace. Nell’alveo di questi racconti intimi, a tratti lievi a tratti drammatici, prende però forza e si fa spazio un discorso etico e politico. In “Mio Eroe”, spettacolo che come anticipato è di e con Giuliana Musso con collaborazione drammaturgica di Alberto Rizzi, la voce stigmatizzata della madre dolorosa, da sempre sequestrata nello spazio dei sentimenti, si apre un varco, esce dagli stereotipi, e si pone interrogativi puntuali sulla logica della guerra, sull’origine della violenza come sistema di soluzione dei conflitti, sul mito dell’eroe e sulla sacralità della vita umana. In queste testimonianze femminili il tema della pace e quello della maternità risuonano per quello che ancora sono: pubblicamente venerati e segretamente dileggiati. E solo alla fine del monologo sarà forse visibile, come una filigrana in controluce, che la voce di quelle madri piangenti è la voce della razionalità umana. Lo spettacolo, che sostituisce “Belvedere”, proposto più avanti nella stagione di Anà-Thema, oltre alla regia di Musso, vede le musiche eseguite da Andrea Musto, la direzione tecnica di Claudio “Poldo” Parrino per una produzione “La corte Ospitale” Per informazioni e prenotazioni: 04321740499 – 3453146797 info@anathemateatro.com
MAMMA MIA 12 e 13 febbraio – CIVIDALE DEL FRIULI, Palazzetto dello Sport Ore 18.30 Apertura biglietteria Ore 19.00 Apertura porte Ore 21.00 Inizio show Dopo aver ospitato il musical Flashdance lo scorso novembre, il Palazzetto dello Sport di Cividale del Friuli si prepara ad accogliere un altro grande spettacolo, fra i musical più celebri di sempre: Mamma Mia!. Uno show divenuto un autentico fenomeno “pop” che, dal suo debutto a Londra nel 1999, ha totalizzato una serie incredibile di record di spettatori e di gradimento. La nuovissima produzione italiana, con un allestimento tecnologico e spettacolare, arriverà dunque a Cividale del Friuli martedì 12 e mercoledì 13 febbraio 2019 (inizio alle 21.00), per due repliche uniche in Friuli Venezia Giulia. I biglietti per questo nuovo importante evento, organizzato da Zenit Srl, in collaborazione con Comune
di Cividale, Regione Friuli Venezia Giulia e PromoTurismoFVG, sono ancora in vendita sul circuito Ticketone e lo saranno anche alle biglietterie del palazzetto dalle 18.30. Porte aperte al pubblico dalle 19.00 e inizio spettacolo previsto per le 21.00. Per info visitare il sito www.azale.it . Una madre, una figlia, tre possibili padri… il passato della madre che torna dopo 21 anni… e proprio quando la figlia sta per sposarsi. Tutto questo e molto altro ancora è Mamma Mia!. Il più celebre musical globale visto da oltre 60 milioni di spettatori in più di 440 città, dal suo primo debutto a Londra nel 1999. Ha fatto scatenare il pubblico grazie anche alla sua colonna sonora contenente le mitiche canzoni degli Abba, dnecaf o r e g i s t r a r e i l t u t to esaurito in ogni continente. A 10 anni dal film culto con protagonista la meravigliosa Meryl Streep, torna in scena in Italia la nuovissima versione del musical Mamma Mia!, che ha registrato sold-out ovunque nella stagione 2017-2018, realizzata da una grande produzione tutta italiana. Un allestimento tecnologico e spettacolare prodotto da
Peeparrow Entertainment e il Teatro Sistina con la regia e l’adattamento di Massimo Romeo Piparo, per la favola musicale dell’estate in cui trionfano l’amore e la musica. Con l’Orchestra dal vivo del Maestro Emanuele Friello, i tre amatissimi protagonisti Luca Ward, Paolo Conticini e Sergio Muniz al fianco di Sabrina Marciano, con Elisabetta Tulli, Laura Di Mauro, Jacopo Sarno, Eleonora Facchini e oltre 30 artisti, tra i più affermati del Musical italiano, coinvolgeranno il pubblico grazie a una storia piena di emozioni forti e di allegria. Una storia d’amore appunto, ma anche di risate e di amicizia, ambientata in un’incantevole isola greca incorniciata dalle canzoni originali degliAbba, tradotte in italiano e interpretate da un cast eccezionale di oltre 30 artisti accompagnati dal vivo dall’orchestra. Nel tessuto musicale di questa imperdibile commedia romantica torneranno a risuonare successi senza tempo degli Abba come “Mamma Mia!”, “Dancing Queen”, “The winner takes it all” e “Super Trouper”. Per il pubblico un totale di 24 brani che, proprio per volere degli autori originali, sono stati tradotti in italiano e, come i dialoghi, curati direttamente dal regista Massimo Romeo Piparo, che ha già adattato in italiano altri successi come Billy Elliot, Evita, My Fair Lady, The Full Monty, Hairspray, La Cage aux Folles-Il Vizietto, Cenerentola, solo p
TEATRO COMUNALE DI CORMONS ‘Carmen’ con Ambeta Toromani e Amilcar Moret 14 febbraio ‘Due destini indissolubilmente legati. Amore e morte si fondono nell’impossibile tentativo di sfuggire la sorte’. Questa è ‘Carmen’ balletto in due atti di Amedeo Amodio, dal racconto di Prosper Merimée con la coreografia e la regia dello stesso Amodio sulle musiche di Georges Bizet e gli interventi musicali originali di Giuseppe Calì, che vedrà protagonisti la soave Ambeta Toromani (Carmen) e Amilcar Moret (Don José) assieme a Marco Lo Presti (Escamillo), Ilaria Grisanti (Micaela), Valerio Polverari (Ufficiale) e la compagnia Daniele Cipriani, giovedì 14 febbraio, alle 21, al Teatro Comunale di Cormons.
L’appuntamento è realizzato in collaborazione con ERT Circuito Multidisciplinare FVG – ArtistiAssociati. Ecco come racconta la messa in scena Amedeo Amodio: ‘Ah, Carmen! Ma Carmen adorée!”. Sulle ultime note dell’opera si chiude il sipario. In palcoscenico inizia lo smontaggio delle scene. A poco a poco il personale e quanti altri hanno assistito allo spettacolo da dietro le quinte, vengono catturati dai fantasmi del dramma appena trascorso e man mano, un gesto, una frase, uno sguardo li spinge ad immedesimarsi in ognuno dei personaggi, per puro caso. Sarà, dunque, per puro caso che Don José incontra Carmen, che rappresenterà per lui l’unico momento di vita autentica, intensa, ma anche quello della morte. A questo punto è tutto stabilito, meno il percorso o labirinto dei due destini ormai indissolubilmente legati. Così si potranno creare accostamenti scenici imprevedibili e surreali, ma sempre volti verso un’unica fine. Sarà comunque Carmen, profondamente consapevole dell’ineluttabilità del momento finale, a condurre il gioco trasgressivo ed eversivo, in un impossibile tentativo di
sfuggire alla sua sorte. La scena, come la musica, si svuota durante lo svolgimento del racconto, fino a rimanere nel momento finale completamente scarna, desolata ad esprimere la “solitudine tragica e selvaggia” di una donna che cerca di affermare il proprio diritto all’incostanza’. “FINCHÈ SOCIAL NON CI SEPARI” AL TEATRO CORSO DI MESTRE 15 febbraio Venerdì 15 febbraio (ore 21.15) un irresistibile percorso comico a tappe che mette a nudo gioie e dolori della convivenza tra l’uomo e la donna AL TEATRO CORSO DI MESTRE KATIA FOLLESA E ANGELO PISANI CON “FINCHÈ SOCIAL NON CI SEPARI” Venerdì 15 febbraio (ore 21.15) arriva al Teatro Corso di Mestre l’irresistibile coppia Katia Follesa– Angelo Pisani con lo spettacolo Finchè social non ci separi, un percorso comico a tappe che mette a nudo gioie e dolori, pregi e difetti della convivenza tra l’uomo e la donna nell’epoca dei social network. E il pubblico? Oltre a divertirsi, sarà parte attiva dello spettacolo. Hai mai detto a tuo marito che non sopporti che la sera venga a letto con le calze antiscivolo? Hai mai confessato alla tua fidanzata che ti piacerebbe che si ricordasse che sesso non è
solo una parola del nostro vocabolario, ma anche un qualcosa che andrebbe praticato? Sei mai riuscito a dire al tuo compagno che prima di baciarti al mattino dovrebbe lavarsi i denti? Sei in grado di dire alla tua Lei che il lavandino serve per lavarsi e non come recipiente per i suoi trucchi? Molte coppie convivono non dicendosi le cose e il risultato è che la coppia scoppia. Angelo e Katia, coppia sul palco ma soprattutto nella vita, hanno scelto di dirsi tutto, anche le cose meno belle, e per farlo si sono affidati all’ironia che smorza i toni senza sminuire l’importanza di ciò che ci si dice. Tutto parte da una lista dei difetti. Katia scrive quelli di Angelo e lui fa altrettanto con quelli di lei. La lista viene subito mostrata al pubblico che non solo assisterà per tutto lo spettacolo allo scambio comico tra i due a suon di difetti, ma sarà anche chiamato a dire la propria attraverso il meccanismo dei bigliettini anonimi e dei social. Come? Possiamo solo anticiparvi che in questo spettacolo qualcuno si aggirerà in mezzo al pubblico e che i telefoni rimarranno accesi! Un percorso comico a tappe nella convivenza tra l’uomo e la donna per sottolineare che la bellezza sta appunto nella diversità dei due emisferi a confronto: quello maschile dove calcio, birra e sesso la fanno da padroni, e quello femminile con le sue infinite e incomprensibili, per lui, sfumature. BIGLIETTI: PLATEA € 25,00 + € 4,00 d.p. GALLERIA € 20,00 + € 3,00 d.p. www.dalvivoeventi.it (punti vendita per acquisto biglietti) VENDITA INTERNET www.ticketone.it – www.vivaticket.it
E. L. PROGETTARE NARRAZIONI VISIVE: BIG DATA, L’ATTO DELLA DATA VISUALISATION Unione Industriali Pordenone – Sala Convegni Piazzetta del Portello, 2 – Pordenone PROGETTARE NARRAZIONI VISIVE: BIG DATA, L’ATTO DELLA DATA VISUALISATION workshop con Michela Lazzaroni E tenuto da Michela Lazzaroni – membro del Density Design Research Lab di Milano, Information designer, Editorial designer, esperta di Progettazione grafica, Architettura dell’informazione e Progettazione editoriale, le cui infografiche (pubblicate anche dall’inserto culturale del Corriere della sera La Lettura) hanno ricevuto importanti riconoscimenti – il workshop “Progettare narrazioni visive: big data, l’atto della data visualisation” che si terrà giovedì 7 febbraio alle 17 nella Sala Convegni di Unione Industriali Pordenone (piazzetta del Portello). Si tratta del secondo appuntamento del ciclo “Design Punto Domani”, che accompagna e arricchisce la mostra “Il Design dei Castiglioni “ in corso in Galleria Bertoia, evento espositivo realizzato da Unindustria, Comune di Pordenone e Fondazione Achille Castiglioni che vuole generare un laboratorio di idee e di stimoli. Il workshop (gratuito e aperto a tutti fino a esaurimento posti, con una corsia preferenziale per le scuole è incentrato sulla descrizione progettazione e narrazione dell’universo analitico e dei big data. Esso si propone di
consentire l’esplorazione di un progetto di visualizzazione di dati in tutte le sue molteplici forme: dalla scelta dei temi da rappresentare, all’analisi dei dati legati a tali temi, fino ad arrivare alla rappresentazione visiva. Il contesto espositivo funzionerà da riferimento per dar vita a un momento interattivo di coinvolgimento del pubblico. La rassegna “Designa Punto Domani” si compone di 5 appuntamenti dinamici e potenzialmente interattivi, su argomenti diversi fra loro, che gettano uno sguardo interessante e pertinente sul fare “design contemporaneo” e sulla filosofia sperimentale pressoché galileiana, basata sul processo “ipotizzare – verificare – correggere – ripetere – decidere”. Il Design evolve con la società ed è coinvolto in processi economicamente e sociologicamente rilevanti. Esiste un Design che studia risposte a scenari attuali e futuri molto complessi, che risponde in modo nuovo a vecchi problemi, che affronta l’intreccio apparentemente inestricabile fra la rivoluzione del 4.0 e le società liquide, e che proprio per questo emerge sempre come risorsa preziosa per creare valore in molti modi. Gli incontri – organizzati da Unione Industriali Pordenone con la curatela del prof. Giuseppe Marinelli – sono pensati per coinvolgere e stimolare un pubblico più ampio possibile, specie i più giovani. I prossimi appuntamenti sono: Geneticamente diverso (a cura di Coop Futura) martedì 12 febbraio alle 17.00 nella Sala “Pier Paolo Pasolini” del palazzo della Regione a Udine; Design dei luoghi ostili, a cura di Aristide Barone, lunedì 18 Febbraio alle 17.00 nella Sala “Predonzani” della sede della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, in Piazza Unità d’Italia a Trieste; Fil: Felicità interna lorda, a cura di Paolo Atzori, martedì 26 febbraio alle 17 nelle sede di Unidustria Pordenone.
SPRECO ALIMENTARE: DIVENTI EUROPEA LA GIORNATA ITALIANA DEL 5 FEBBRAIO, LO CHIEDE ANDREA SEGRE’ FONDATORE DELLA CAMPAGNA SPRECO ZERO Gli Stati dell’Unione Europea producono circa 88 milioni di tonnellate di spreco alimentare all’anno e il soggetto che contribuisce maggiormente a questo dato sono le famiglie con 47 milioni di tonnellate. Questo significa che il 70% circa dello spreco alimentare europeo deriva dal consumo domestico: insieme alla ristorazione e alla vendita al dettaglio lo spreco in Europa vale 143 miliardi di euro ogni anno secondo i dati del progetto Fusions varato dalla Commissione Europea. «Dimezzare lo spreco alimentare nei Paesi UE entro il 2025 rimane l’obiettivo ufficiale che l’Europa si è data con Risoluzione del Parlamento Europeo del 19 gennaio 2012, il primo e unico atto ufficiale sul tema a livello comunitario – dichiara Andrea Segrè, fondatore di Last Minute Market e della campagna Spreco Zero – Al nuovo Parlamento, che entrerà in carica dopo le elezioni di maggio, e alla nuova Commissione europea rilanceremo la nostra richiesta di indire un Anno Europeo dedicato alla Prevenzione dello spreco alimentare. Chiederemo che la Giornata italiana del 5 febbraio possa diventare Giornata Europea di impegno sulla prevenzione dello spreco di cibo. Nell’anno delle euro-elezioni – auspica ancora Segrè – questo tema diventi centrale anche per I Paesi europei e le istituzioni chiamate a elaborare una normative comune, insieme agli strumenti utili a promuovere la sostenibilità e la prevenzione degli sprechi. Anche in Italia possiamo migliorare, a cominciare dai banchi di scuola: l’obiettivo è che l’educazione alimentare e ambientale diventino parte
essenziale di quella “Educazione alla cittadinanza” richiesta dall’ANCI attraverso la recente legge di iniziativa popolare». TEATRO VERDI GORIZIA : MARTEDI’ 5 TERZO APPUNTAMENTO VERDI OFF: “LA CLASSE” Il disagio giovanile contemporaneo tra conflitti e riscatto sociale, con protagonista un professore alla sua prima esperienza di insegnamento, che si trova di fronte una classe di studenti difficili e arrabbiati che vivono ai margini della società. La Classe, co-produzione di Accademia Perduta/Romagna Teatri, Goldenart Production e Società per Attori, sarà martedì 5 febbraio alle 20.45 al Teatro Verdi di Gorizia come terzo appuntamento del cartellone Verdi Off. Il testo è del giovane drammaturgo Vincenzo Manna, tra gli interpreti vi sono Claudio Casadio, Andrea Paolotti e Brenno Placido, con la regia di Giuseppe Marini. I biglietti sono in vendita online sul circuito Vivaticket e nel Botteghino del Teatro in corso Italia (0481-383602), aperto da lunedì a venerdì dalle 17 alle 19 e sabato dalle 10.30 alle 12.30, oltre che in biglietteria il giorno dello spettacolo dalle 20. I giorni di oggi, una cittadina europea in forte crisi economica. Disagio, criminalità e conflitti sociali sono il quotidiano di un decadimento generalizzato che sembra inarrestabile. A peggiorare la situazione, appena fuori dalla città, c’è lo “Zoo”, uno dei campi profughi più vasti del continente che ha ulteriormente deteriorato un tessuto sociale sull’orlo del collasso ma, paradossalmente, ha anche portato lavoro, non ultima la costruzione di un muro intorno al campo per evitare la fuga dei rifugiati. Alla periferia della cittadina, in uno dei quartiere più popolari, a pochi chilometri dallo “Zoo”, c’è una scuola superiore, un Istituto Comprensivo specializzato in corsi professionali
che avviano al lavoro. La scuola, le strutture, gli studenti e il corpo docente, sono specchio esemplare della depressione economica e sociale della cittadina. Albert, straniero di terza generazione intorno ai 35 anni, laureato in Storia, viene assunto all’Istituto Comprensivo nel ruolo di Professore Potenziato: il suo compito è tenere per quattro mittes a n e u n c o r s o d i recupero pomeridiano per sei studenti sospesi per motivi disciplinari. Dopo anni in “lista d’attesa”, Albert è alla prima esperienza lavorativa ufficiale. Il Preside dell’Istituto gli dà subito le coordinate sul tipo di attività che dovrà svolgere: il corso non ha nessuna rilevanza didattica, serve solo a far recuperare crediti agli studenti che, nell’interesse della scuola, devono adempiere all’obbligo scolastico e diplomarsi il prima possibile. Tuttavia, intravedendo nella loro rabbia una possibilità di comunicazione, Albert, riesce a far breccia nel loro disagio e conquista la fiducia della maggior parte della classe. Abbandona la didattica suggerita e propone agli studenti di partecipare ad un concorso, un “bando europeo” per le scuole superiori che ha per tema “I giovani e gli adolescenti vittime dell’Olocausto”. Gli studenti, inizialmente deridono la proposta di Albert, ma si lasciano convincere quando questi gli mostra un documento che gira da qualche tempo nello “Zoo”: foto e carte di un rifugiato che prima della fuga dal paese d’origine aveva il compito di catalogare morti e perseguitati dal regime per il quale lavorava. Il regime, grazie all’appoggio di alcune nazioni estere, nell’indifferenza pressoché totale delle comunità internazionali, è impegnato in una sanguinosa guerra civile che sta decimando intere città a pochi chilometri dal confine europeo. È quello l’Olocausto di cui
gli studenti si dovranno occupare. La cittadina viene però scossa da atti di violenza e disordine sociale, causati dalla presenza dello “Zoo”. Le reazioni dei ragazzi sono diverse e a tratti imprevedibili. Per Albert è sempre più difficile tenere la situazione sotto controllo. Il progetto “La Classe”, che vede la sinergia di soggetti operanti nei settori della ricerca (Tecné), della formazione (Phidia), della psichiatria sociale (SIRP) e della produzione di spettacoli dal vivo, prende avvio da una ricerca condotta da Tecné, basata su circa 2.000 interviste a giovani tra i 16 e i 19 anni, sulla loro relazione con gli altri, intesi come diversi, altro da sé, e sul loro rapporto con il tempo, inteso come capacità di legare il presente con un passato anche remoto e con un futuro non prossimo. Un innovativo esperimento di data storytelling che prevede inoltre, in collaborazione con Phidia e Sirp Lazio, la realizzazione di una serie di incontri-lezioni sul tema dell’accoglienza con gli studenti di alcuni Istituti scolastici del territorio laziale. Malika Ayane 4 feb. Al Giovanni da Udine MALIKA AYANE “Domino Tour” 4 febbraio 2019 – ore 21.00 UDINE, Teatro Nuovo Giovanni da Udine
Nuovo disco e nuovo tour per Malika Ayane, cantautrice fra le più amate dal pubblico italiano, voce unica del panorama musicale nazionale, che torna prepotentemente sulle scene con “Domino”, disco con cui festeggia i dieci anni di carriera, uscito lo scorso 21 settembre, e con un nuovo tour che la vedrà impegnata nei club e nei teatri d’Italia nei prossimi mesi. In Friuli Venezia Giulia l’unico appuntamento con Malika Ayane è per domani, 4 febbraio 2019 (inizio alle 21.00) al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, per l’organizzazione di Zenit srl, in collaborazione con Regione Friuli Venezia Giulia, PromoTurismoFVG, Comune di Udine e Teatro stesso. I biglietti per il nuovo importante appuntamento saranno ancora disponibili alle biglietterie del teatro domani prima dello spettacolo. Info su www.azalea.it . Così come l’album “Domino” è nato come un proseguo di “Naif”, anche il “Domino Tour” riparte da un esperimento già iniziato nel “Naif Tour”: Malika Ayane presenterà gli stessi brani in modi completamente diversi, mescolando elementi di arrangiamento e andando verso strade apparentemente diversissime eppure fatte della stessa anima. I concerti nei teatri saranno caratterizzati da suoni morbidi e pieni, con una ricerca di sonorità finalizzata ad avvicinare i brani di repertorio a quelli inediti; sul palcoscenico Malika sarà accompagnata da:Daniele Di Gregorio alla marimba, Carlo Gaudiello al piano, Marco Mariniello al basso,Nico Lippolis alla batteria e Jacopo Bertaccoalla chitarra. “Domino” è il quinto progetto discografico di Malika Ayane e
rappresenta il grande ritorno sulle scene della cantautrice milanese dopo tre anni di assenza, durante i quali ha lavorato alla produzione del disco insieme ad Axel Reinemer e Stefan Leisering al Jazzanova Recording Studio di Berlino. “Domino”, è stato elaborato e scritto tra Milano, Londra e Parigi, con la collaborazione di importanti autori internazionali già al suo fianco nell’album “Naif”. Dieci canzoni scritte da Malika nell’arco di due lunghi e intensi anni di lavoro trascorsi a guardarsi dentro e intorno, alla ricerca di punti di vista sempre nuovi e diversi per offrire al mondo le sue emozioni in parole e musica. Pezzi di sé. Il disco rappresenta una delle sue produzioni più mature: come il gioco del domino anche qui siamo di fronte a una serie di pezzi che danno la possibilità di essere mescolati e ordinati in modo ogni volta diverso, così come il risultato che ne deriva. Non sono solo pezzi di Malika, ma pezzi nei quali tutti possiamo ritrovarci, pezzi di noi.
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