NUOVO TEATRO COMUNALE DI - GRADISCA D'ISONZO 'Scugnizza' 19 febbraio - Il Discorso

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NUOVO TEATRO COMUNALE DI - GRADISCA D'ISONZO 'Scugnizza' 19 febbraio - Il Discorso
NUOVO TEATRO COMUNALE DI
GRADISCA D’ISONZO ‘Scugnizza’
19 febbraio
Scugnizza in prima regionale con la Compagnia Abbati

Martedì 19 febbraio 2019 – La più famosa operetta italiana

Musica contagiosa e melodie sorprendenti nella più famosa
operetta italiana. La storia d’amore della giovane Salomè in
una Napoli in festa sarà in prima regionale al Nuovo Teatro
Comunale di Gradisca d’Isonzo, martedì 19 febbraio alle 21.

                                                        Scugn
izza, su testo di Carlo Lombardo e musiche di Mario Costa, è
sicuramente la più italiana delle nostre operette e questo per
la sua schietta vena melodica, per il divertente testo di
ambiente popolare e per quella magia che riesce ancora a
ricreare.     La   musica    è  contagiosa,      le   melodie
NUOVO TEATRO COMUNALE DI - GRADISCA D'ISONZO 'Scugnizza' 19 febbraio - Il Discorso
sorprendenti. Alcune sono la voce di tutto un popolo, di tutto
un paese (Salomè, Una rondine non fa primavera, Napoletana
come canti tu), altre la legano all’opera verista richiamando
il miglior Puccini (In riva al mare tutta bianca una casetta).
Ma se la struttura portante di Scugnizza è la suggestione e
l’incanto della sua musica, il suo successo non può essere
scisso dalla briosa linfa apportata da un testo già di per sé
felice ma che in questa nuova edizione diretta da Corrado
Abbati, si presta a diventare ancor più immediato e senza
tempo dove il tema fondamentale della nostalgia si unisce ad
un divertimento vero, dove veri sono i personaggi (e non
più “personaggi da operetta”), veri sono i loro sentimenti, le
loro speranze, i loro colpi di testa. Ne nasce uno spettacolo
dalla sincerità affascinante e coinvolgente, una storia in
musica     (qualcuno      oggi    direbbe     un    musical)

                                                    moder
na, gaia e pensosa al tempo stesso, dove è facile
appassionarsi alle vicende degli scugnizzi quasi ci si
trovasse di fronte ad un appassionante romanzo che non si
vorrebbe finisse mai.

Prevendite martedì dalle 17 alle 19 e sabato dalle 10.30 alle
NUOVO TEATRO COMUNALE DI - GRADISCA D'ISONZO 'Scugnizza' 19 febbraio - Il Discorso
12.30.

“Il MAESTRO E CICOGNO” AL
TEATRO   ORAZIO  BOBBIO  DI
TRIESTE VENERDì 15 FEBBRAIO
UN FUORI ABBONAMENTO CHE
PORTA LA FIRMA CONTRADA
Tra i fuori abbonamento della Contrada arriva al teatro Orazio
Bobbio venerdì 15 febbraio alle 20.30 la pièce firmata
Contrada, “Il maestro e Cicogno” di Renzo S. Crivelli con
Maurizio Zacchigna, che ne cura anche la regia, ed Enza De
Rose e Francesco Godina. Il Maestro è quel James Joyce che
più di qualunque scrittore ha saputo rivoluzionare il romanzo
e la letteratura nel Novecento. Cicogno è il soprannome di un
oste allampanato che dialoga con lo scrittore interrogandosi
sulla sorte della figlia partita da tempo e mai tornata.
Joyce, che visse diversi anni a Trieste, fu un assiduo
frequentatore di osterie, di cui Trieste era piena all’epoca,
e nei suoi percorsi “meditativo-etilici” si imbatteva nella
più svariata umanità, specie nella più umile, così autentica e
viva da diventare paradigma della condizione umana tout court.
Crivelli, fine conoscitore delle opere e della vita di Joyce,
fa quindi dell’osteria un topos, dove il bene e il male
siedono allo stesso tavolo senza porsi troppe domande,
glissando la supponenza della ragione e dei nostri pregiudizi.
NUOVO TEATRO COMUNALE DI - GRADISCA D'ISONZO 'Scugnizza' 19 febbraio - Il Discorso
« In questo testo Crivelli – spiega il regista – fa diventare
Joyce il cliente di un’osteria, mette in scena un momento
della vita dello scrittore dove noi ce lo immaginiamo, grazie
anche alle numerose biografie pervenute, a Trieste tra osterie
e bordelli, luoghi che attiravano lo scrittore anche per
questa sua indole rapace, questa sua fame di racconti, che si
nutre e gode delle storie che qui vi si trovano. L’oste è un
uomo del popolo, rude, che non ha saputo gestire i suoi
sentimenti; la figlia lo ha lasciato, è scappata con un
marinaio e la moglie è morta. Cicogno è molto preoccupato per
la figlia e Joyce lo aiuta a scrivere e rispondere alle sue
lettere. Ho portato la lingua di Cicogno in dialetto
triestino, in accordo con l’autore mentre la scelta stilistica
della messa in scena è una mise en espace, tra il teatro a
leggio e il teatro, non è una situazione realistica e tra i
personaggi c’è anche la figlia dell’oste, presente in una
forma evocativa, come un ricordo, un fantasma. È stato un
lavoro interessante soprattutto perché il linguaggio
dell’autore, così ricco e spesso poetico, ha rappresentato una
sfida per me in quanto questi elementi sono a volte nemici
della scena dove tutto deve sembrare veritiero. È stato un
lavoro fatto insieme agli attori, questo è il modo che
conosco, lavorare con loro e ascoltare anche le loro proposte
e penso che siamo riusciti a fare davvero un buon lavoro».

Per informazioni contrada@contrada.it oppure 040947481.

E.L.

Sabato 16 febbraio alle 20.45
NUOVO TEATRO COMUNALE DI - GRADISCA D'ISONZO 'Scugnizza' 19 febbraio - Il Discorso
al Teatro della Corte di
Osoppo   (Ud)  “MIO EROE”,
GIULIANA MUSSO
    GIULIANA MUSSO DÀ VOCE ALLE
    MADRI DEI SOLDATI MORTI IN
               GUERRA
Le madri, e in particolare le loro parole, testimoniano con
devozione e più di ogni altra cosa la vita dei propri figli
caduti durante una guerra. Il loro dolore può superare la
retorica militaristica che spesso impedisce di ragionare sulla
guerra quando si è di fronte al feretro coperto dal tricolore
e affonda, con la forza dei sentimenti, in una più autentica
ricerca di verità.

Di questo racconta “Mio Eroe”, lo spettacolo che vedrà la
bravissima Giuliana Musso, che firma anche la regia, impegnata
nel prossimo spettacolo in scena sabato 16 febbraio alle 20.45
al Teatro della Corte di Osoppo (Udine) all’interno del ricco
cartellone proposto da Anà-Thema Teatro.
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Il tema generale è la guerra contemporanea e il soggetto è
ispirato alla biografia di alcuni dei 53 militari italiani
caduti in Afghanistan durante la missione Isaf (2001- 2014).
La voce è quella delle loro madri che ricordando i loro figli
che non ci sono più, ne ridisegnano il carattere, il
comportamento, gli ideali. Costruiscono un altare di memorie
personali che trabocca di un naturale amore per la vita.
Cercano parole e gesti per dare un senso al loro inconsolabile
lutto ma anche all’esperienza della morte in guerra, in tempo
di pace.

Nell’alveo di questi racconti intimi, a tratti lievi a tratti
drammatici, prende però forza e si fa spazio un discorso etico
e politico. In “Mio Eroe”, spettacolo che come anticipato è di
e con Giuliana Musso con collaborazione drammaturgica di
Alberto Rizzi, la voce stigmatizzata della madre dolorosa, da
sempre sequestrata nello spazio dei sentimenti, si apre un
varco, esce dagli stereotipi, e si pone interrogativi puntuali
sulla logica della guerra, sull’origine della violenza come
sistema di soluzione dei conflitti, sul mito dell’eroe e sulla
sacralità della vita umana. In queste testimonianze femminili
il tema della pace e quello della maternità risuonano per
quello che ancora sono: pubblicamente venerati e segretamente
dileggiati. E solo alla fine del monologo sarà forse visibile,
come una filigrana in controluce, che la voce di quelle madri
piangenti è la voce della razionalità umana.

Lo spettacolo, che sostituisce “Belvedere”, proposto più
avanti nella stagione di Anà-Thema, oltre alla regia di Musso,
vede le musiche eseguite da Andrea Musto, la direzione tecnica
di Claudio “Poldo” Parrino per una produzione “La corte
Ospitale”

Per informazioni e prenotazioni: 04321740499 – 3453146797
info@anathemateatro.com
NUOVO TEATRO COMUNALE DI - GRADISCA D'ISONZO 'Scugnizza' 19 febbraio - Il Discorso
MAMMA    MIA   12    e    13
febbraio   –  CIVIDALE   DEL
FRIULI,   Palazzetto   dello
Sport
Ore 18.30 Apertura biglietteria

Ore 19.00 Apertura porte

Ore 21.00 Inizio show

Dopo aver ospitato il musical Flashdance lo scorso novembre,
il Palazzetto dello Sport di Cividale del Friuli si prepara ad
accogliere un altro grande spettacolo, fra i musical più
celebri di sempre: Mamma Mia!. Uno show divenuto un autentico
fenomeno “pop” che, dal suo debutto a Londra nel 1999, ha
totalizzato una serie incredibile di record di spettatori e di
gradimento. La nuovissima produzione italiana, con un
allestimento tecnologico e spettacolare, arriverà dunque
a Cividale del Friuli martedì 12 e mercoledì 13 febbraio
2019 (inizio alle 21.00), per due repliche uniche in Friuli
Venezia Giulia. I biglietti per questo nuovo importante
evento, organizzato da Zenit Srl, in collaborazione con Comune
NUOVO TEATRO COMUNALE DI - GRADISCA D'ISONZO 'Scugnizza' 19 febbraio - Il Discorso
di Cividale, Regione Friuli Venezia Giulia e PromoTurismoFVG,
 sono ancora in vendita sul circuito Ticketone e lo saranno
 anche alle biglietterie del palazzetto dalle 18.30. Porte
 aperte al pubblico dalle 19.00 e inizio spettacolo previsto
 per le 21.00. Per info visitare il sito www.azale.it .

     Una madre, una figlia, tre possibili padri… il passato della
     madre che torna dopo 21 anni… e proprio quando la figlia sta
     per sposarsi. Tutto questo e molto altro ancora è Mamma Mia!.
     Il più celebre musical globale visto da oltre 60 milioni di
     spettatori in più di 440 città, dal suo primo debutto a Londra
     nel 1999. Ha fatto scatenare il pubblico grazie anche alla sua
     colonna sonora contenente le mitiche canzoni degli Abba,
dnecaf
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 to esaurito in ogni continente. A 10 anni dal film culto con
 protagonista la meravigliosa Meryl Streep, torna in scena in
 Italia la nuovissima versione del musical Mamma Mia!, che ha
 registrato sold-out ovunque nella stagione 2017-2018,
 realizzata da una grande produzione tutta italiana.

 Un   allestimento   tecnologico   e   spettacolare   prodotto   da
NUOVO TEATRO COMUNALE DI - GRADISCA D'ISONZO 'Scugnizza' 19 febbraio - Il Discorso
Peeparrow Entertainment e il Teatro Sistina con la regia e
l’adattamento di Massimo Romeo Piparo, per la favola musicale
dell’estate in cui trionfano l’amore e la musica. Con
l’Orchestra dal vivo del Maestro Emanuele Friello, i tre
amatissimi protagonisti Luca Ward, Paolo Conticini e Sergio
Muniz al fianco di Sabrina Marciano, con Elisabetta
Tulli, Laura Di Mauro, Jacopo Sarno, Eleonora Facchini e oltre
30 artisti, tra i più affermati del Musical italiano,
coinvolgeranno il pubblico grazie a una storia piena di
emozioni forti e di allegria. Una storia d’amore appunto, ma
                              anche di risate e di amicizia,
                              ambientata in un’incantevole
                              isola greca incorniciata dalle
                              canzoni originali degliAbba,
                              tradotte    in    italiano     e
                             interpretate     da   un  cast
                             eccezionale di oltre 30 artisti
                             accompagnati       dal      vivo
dall’orchestra.

Nel tessuto musicale di questa imperdibile commedia romantica
torneranno a risuonare successi senza tempo degli Abba come
“Mamma Mia!”, “Dancing Queen”, “The winner takes it all” e
“Super Trouper”. Per il pubblico un totale di 24 brani che,
proprio per volere degli autori originali, sono stati tradotti
in italiano e, come i dialoghi, curati direttamente dal
regista Massimo Romeo Piparo, che ha già adattato in italiano
altri successi come Billy Elliot, Evita, My Fair Lady, The
Full Monty, Hairspray, La Cage aux Folles-Il Vizietto,
Cenerentola, solo p
TEATRO COMUNALE DI CORMONS
‘Carmen’ con Ambeta Toromani
e Amilcar Moret 14 febbraio
‘Due destini indissolubilmente legati. Amore e morte si
fondono nell’impossibile tentativo di sfuggire la sorte’.
Questa è ‘Carmen’ balletto in due atti di Amedeo Amodio, dal
racconto di Prosper Merimée con la coreografia e la regia
dello stesso Amodio sulle musiche di Georges Bizet e gli
interventi musicali originali di Giuseppe Calì, che vedrà
protagonisti la soave Ambeta
Toromani (Carmen) e Amilcar
Moret (Don José) assieme a Marco
Lo Presti (Escamillo), Ilaria
Grisanti (Micaela), Valerio
Polverari     (Ufficiale)      e
la compagnia Daniele Cipriani,
giovedì 14 febbraio, alle 21, al
Teatro Comunale di Cormons.
L’appuntamento è realizzato in collaborazione con ERT Circuito
Multidisciplinare FVG – ArtistiAssociati.

Ecco come racconta la messa in scena Amedeo Amodio: ‘Ah,
Carmen! Ma Carmen adorée!”. Sulle ultime note dell’opera si
chiude il sipario. In palcoscenico inizia lo smontaggio delle
scene. A poco a poco il personale e quanti altri hanno
assistito allo spettacolo da dietro le quinte, vengono
catturati dai fantasmi del dramma appena trascorso e man mano,
un gesto, una frase, uno sguardo li spinge ad immedesimarsi in
ognuno dei personaggi, per puro caso. Sarà, dunque, per puro
caso che Don José incontra Carmen, che rappresenterà per lui
l’unico momento di vita autentica, intensa, ma anche quello
della morte. A questo punto è tutto stabilito, meno il
percorso o labirinto dei due destini ormai indissolubilmente
legati. Così si potranno creare accostamenti scenici
imprevedibili e surreali, ma sempre volti verso un’unica fine.
Sarà   comunque     Carmen,    profondamente     consapevole
dell’ineluttabilità del momento finale, a condurre il gioco
trasgressivo ed eversivo, in un impossibile tentativo di
sfuggire alla sua sorte. La scena, come la musica, si svuota
durante lo svolgimento del racconto, fino a rimanere nel
momento finale completamente scarna, desolata ad esprimere la
“solitudine tragica e selvaggia” di una donna che cerca di
affermare il proprio diritto all’incostanza’.

“FINCHÈ SOCIAL NON CI SEPARI”
AL TEATRO CORSO DI MESTRE 15
febbraio
Venerdì 15 febbraio (ore 21.15) un irresistibile percorso
comico

a tappe che mette a nudo gioie e dolori della convivenza tra
l’uomo e la donna

 AL TEATRO CORSO DI MESTRE KATIA FOLLESA E ANGELO PISANI CON
“FINCHÈ SOCIAL NON CI SEPARI”

   Venerdì 15 febbraio (ore 21.15) arriva al Teatro
Corso di Mestre l’irresistibile coppia Katia Follesa– Angelo
Pisani con lo spettacolo Finchè social non ci separi, un
percorso comico a tappe che mette a nudo gioie e dolori, pregi
e difetti della convivenza tra l’uomo e la donna nell’epoca
dei social network. E il pubblico? Oltre a divertirsi, sarà
parte attiva dello spettacolo.

Hai mai detto a tuo marito che non sopporti che la sera venga
a letto con le calze antiscivolo? Hai mai confessato alla tua
fidanzata che ti piacerebbe che si ricordasse che sesso non è
solo una parola del nostro vocabolario, ma anche un qualcosa
che andrebbe praticato? Sei mai riuscito a dire al tuo
compagno che prima di baciarti al mattino dovrebbe lavarsi i
denti? Sei in grado di dire alla tua Lei che il lavandino
serve per lavarsi e non come recipiente per i suoi trucchi?

Molte coppie convivono non dicendosi le cose e il risultato è
che la coppia scoppia. Angelo e Katia, coppia sul palco ma
soprattutto nella vita, hanno scelto di dirsi tutto, anche le
cose meno belle, e per farlo si sono affidati all’ironia che
smorza i toni senza sminuire l’importanza di ciò che ci si
dice.

Tutto parte da una lista dei difetti. Katia scrive quelli di
Angelo e lui fa altrettanto con quelli di lei. La lista viene
subito mostrata al pubblico che non solo assisterà per tutto
lo spettacolo allo scambio comico tra i due a suon di difetti,
ma sarà anche chiamato a dire la propria attraverso il
meccanismo dei bigliettini anonimi e dei social. Come?
Possiamo solo anticiparvi che in questo spettacolo qualcuno si
aggirerà in mezzo al pubblico e che i telefoni rimarranno
accesi! Un percorso comico a tappe nella convivenza tra l’uomo
e la donna per sottolineare che la bellezza sta appunto nella
diversità dei due emisferi a confronto: quello maschile dove
calcio, birra e sesso la fanno da padroni, e quello femminile
con le sue infinite e incomprensibili, per lui, sfumature.

BIGLIETTI:

PLATEA € 25,00 + € 4,00 d.p.
GALLERIA € 20,00 + € 3,00 d.p.

www.dalvivoeventi.it (punti vendita per acquisto biglietti)

VENDITA INTERNET www.ticketone.it – www.vivaticket.it
E. L.

PROGETTARE NARRAZIONI VISIVE:
BIG DATA, L’ATTO DELLA DATA
VISUALISATION
Unione Industriali Pordenone – Sala Convegni Piazzetta del
Portello, 2 – Pordenone
PROGETTARE NARRAZIONI VISIVE:
BIG DATA, L’ATTO DELLA DATA VISUALISATION
workshop con Michela Lazzaroni

E tenuto da Michela Lazzaroni – membro del Density Design
Research Lab di Milano, Information designer, Editorial
designer, esperta di Progettazione grafica, Architettura
dell’informazione e Progettazione editoriale, le cui
infografiche (pubblicate anche dall’inserto culturale del
Corriere della sera La Lettura) hanno ricevuto importanti
riconoscimenti – il workshop “Progettare narrazioni visive:
big data, l’atto della data visualisation” che si terrà
giovedì 7 febbraio alle 17 nella Sala Convegni di Unione
Industriali Pordenone (piazzetta del Portello). Si tratta del
secondo appuntamento del ciclo “Design Punto Domani”, che
accompagna e arricchisce la mostra “Il Design dei Castiglioni
“ in corso in Galleria Bertoia, evento espositivo realizzato
da Unindustria, Comune di Pordenone e Fondazione Achille
Castiglioni che vuole generare un laboratorio di idee e di
stimoli. Il workshop (gratuito e aperto a tutti fino a
esaurimento posti, con una corsia preferenziale per le scuole
è incentrato sulla descrizione progettazione e narrazione
dell’universo analitico e dei big data. Esso si propone di
consentire l’esplorazione di un progetto di visualizzazione di
dati in tutte le sue molteplici forme: dalla scelta dei temi
da rappresentare, all’analisi dei dati legati a tali temi,
fino ad arrivare alla rappresentazione visiva. Il contesto
espositivo funzionerà da riferimento per dar vita a un momento
interattivo di coinvolgimento del pubblico.
La rassegna “Designa Punto Domani” si compone di 5
appuntamenti dinamici e potenzialmente interattivi, su
argomenti diversi fra loro, che gettano uno sguardo
interessante e pertinente sul fare “design contemporaneo” e
sulla filosofia sperimentale pressoché galileiana, basata sul
processo “ipotizzare – verificare – correggere – ripetere –
decidere”. Il Design evolve con la società ed è coinvolto in
processi economicamente e sociologicamente rilevanti. Esiste
un Design che studia risposte a scenari attuali e futuri molto
complessi, che risponde in modo nuovo a vecchi problemi, che
affronta l’intreccio apparentemente inestricabile fra la
rivoluzione del 4.0 e le società liquide, e che proprio per
questo emerge sempre come risorsa preziosa per creare valore
in molti modi. Gli incontri – organizzati da Unione
Industriali Pordenone con la curatela del prof. Giuseppe
Marinelli – sono pensati per coinvolgere e stimolare un
pubblico più ampio possibile, specie i più giovani.
I prossimi appuntamenti sono: Geneticamente diverso (a cura di
Coop Futura) martedì 12 febbraio alle 17.00 nella Sala “Pier
Paolo Pasolini” del palazzo della Regione a Udine; Design dei
luoghi ostili, a cura di Aristide Barone, lunedì 18 Febbraio
alle 17.00 nella Sala “Predonzani” della sede della Regione
Autonoma Friuli Venezia Giulia, in Piazza Unità d’Italia a
Trieste; Fil: Felicità interna lorda, a cura di Paolo Atzori,
martedì 26 febbraio alle 17 nelle sede di Unidustria
Pordenone.
SPRECO ALIMENTARE: DIVENTI
EUROPEA LA GIORNATA ITALIANA
DEL 5 FEBBRAIO, LO CHIEDE
ANDREA SEGRE’ FONDATORE DELLA
CAMPAGNA SPRECO ZERO
Gli Stati dell’Unione Europea producono circa 88 milioni di
tonnellate di spreco alimentare all’anno e il soggetto che
contribuisce maggiormente a questo dato sono le famiglie con
47 milioni di tonnellate. Questo significa che il 70% circa
dello spreco alimentare europeo deriva dal consumo domestico:
insieme alla ristorazione e alla vendita al dettaglio lo
spreco in Europa vale 143 miliardi di euro ogni anno secondo i
dati del progetto Fusions varato dalla Commissione Europea.
«Dimezzare lo spreco alimentare nei Paesi UE entro il 2025
rimane l’obiettivo ufficiale che l’Europa si è data con
Risoluzione del Parlamento Europeo del 19 gennaio 2012, il
primo e unico atto ufficiale sul tema a livello comunitario –
dichiara Andrea Segrè, fondatore di Last Minute Market e della
campagna Spreco Zero – Al nuovo Parlamento, che entrerà in
carica dopo le elezioni di maggio, e alla nuova Commissione
europea rilanceremo la nostra richiesta di indire un Anno
Europeo dedicato alla Prevenzione dello spreco alimentare.
Chiederemo che la Giornata italiana del 5 febbraio possa
diventare Giornata Europea di impegno sulla prevenzione dello
spreco di cibo. Nell’anno delle euro-elezioni – auspica ancora
Segrè – questo tema diventi centrale anche per I Paesi europei
e le istituzioni chiamate a elaborare una normative comune,
insieme agli strumenti utili a promuovere la sostenibilità e
la prevenzione degli sprechi. Anche in Italia possiamo
migliorare, a cominciare dai banchi di scuola: l’obiettivo è
che l’educazione alimentare e ambientale diventino parte
essenziale di quella “Educazione alla cittadinanza” richiesta
dall’ANCI attraverso la recente legge di iniziativa popolare».

TEATRO    VERDI   GORIZIA   :
MARTEDI’ 5 TERZO APPUNTAMENTO
VERDI OFF: “LA CLASSE”
Il disagio giovanile contemporaneo tra conflitti e riscatto sociale, con
protagonista un professore alla sua prima esperienza di insegnamento, che
si trova di fronte una classe di studenti difficili e arrabbiati che
vivono ai margini della società. La Classe, co-produzione di Accademia
Perduta/Romagna Teatri, Goldenart Production e Società per Attori, sarà
martedì 5 febbraio alle 20.45 al Teatro Verdi di Gorizia come terzo
appuntamento del cartellone Verdi Off. Il testo è del giovane drammaturgo
Vincenzo Manna, tra gli interpreti vi sono Claudio Casadio, Andrea
Paolotti e Brenno Placido, con la regia di Giuseppe Marini. I biglietti
sono in vendita online sul circuito Vivaticket e nel Botteghino del
Teatro in corso Italia (0481-383602), aperto da lunedì a venerdì dalle 17
alle 19 e sabato dalle 10.30 alle 12.30, oltre che in biglietteria il
giorno dello spettacolo dalle 20.

I giorni di oggi, una cittadina europea in forte crisi economica.
Disagio, criminalità e conflitti sociali sono il quotidiano di un
decadimento generalizzato che sembra inarrestabile. A peggiorare la
situazione, appena fuori dalla città, c’è lo “Zoo”, uno dei campi
profughi più vasti del continente che ha ulteriormente deteriorato un
tessuto sociale sull’orlo del collasso ma, paradossalmente, ha anche
portato lavoro, non ultima la costruzione di un muro intorno al campo per
evitare la fuga dei rifugiati. Alla periferia della cittadina, in uno dei
quartiere più popolari, a pochi chilometri dallo “Zoo”, c’è una scuola
superiore, un Istituto Comprensivo specializzato in corsi professionali
che avviano al lavoro. La scuola, le strutture, gli studenti e il corpo
  docente, sono specchio esemplare della depressione economica e sociale
  della cittadina. Albert, straniero di terza generazione intorno ai 35
  anni, laureato in Storia, viene assunto all’Istituto Comprensivo nel
  ruolo di Professore Potenziato: il suo compito è tenere per quattro
mittes
  a
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  i recupero pomeridiano per sei studenti sospesi per motivi disciplinari.
  Dopo anni in “lista d’attesa”, Albert è alla prima esperienza lavorativa
  ufficiale. Il Preside dell’Istituto gli dà subito le coordinate sul tipo
  di attività che dovrà svolgere: il corso non ha nessuna rilevanza
  didattica, serve solo a far recuperare crediti agli studenti che,
  nell’interesse della scuola, devono adempiere all’obbligo scolastico e
  diplomarsi il prima possibile. Tuttavia, intravedendo nella loro rabbia
  una possibilità di comunicazione, Albert, riesce a far breccia nel loro
  disagio e conquista la fiducia della maggior parte della classe.
  Abbandona la didattica suggerita e propone agli studenti di partecipare
  ad un concorso, un “bando europeo” per le scuole superiori che ha per
  tema “I giovani e gli adolescenti vittime dell’Olocausto”. Gli studenti,
  inizialmente deridono la proposta di Albert, ma si lasciano convincere
  quando questi gli mostra un documento che gira da qualche tempo nello
  “Zoo”: foto e carte di un rifugiato che prima della fuga dal paese
  d’origine aveva il compito di catalogare morti e perseguitati dal regime
  per il quale lavorava. Il regime, grazie all’appoggio di alcune nazioni
  estere, nell’indifferenza pressoché totale delle comunità internazionali,
  è impegnato in una sanguinosa guerra civile che sta decimando intere
  città a pochi chilometri dal confine europeo. È quello l’Olocausto di cui
gli studenti si dovranno occupare. La cittadina viene però scossa da atti
di violenza e disordine sociale, causati dalla presenza dello “Zoo”. Le
reazioni dei ragazzi sono diverse e a tratti imprevedibili. Per Albert è
sempre più difficile tenere la situazione sotto controllo.

Il progetto “La Classe”, che vede la sinergia di soggetti operanti nei
settori   della   ricerca   (Tecné),   della   formazione   (Phidia),   della
psichiatria sociale (SIRP) e della produzione di spettacoli dal vivo,
prende avvio da una ricerca condotta da Tecné, basata su circa 2.000
interviste a giovani tra i 16 e i 19 anni, sulla loro relazione con gli
altri, intesi come diversi, altro da sé, e sul loro rapporto con il
tempo, inteso come capacità di legare il presente con un passato anche
remoto e con un futuro non prossimo. Un innovativo esperimento di data
storytelling che prevede inoltre, in collaborazione con Phidia e Sirp
Lazio, la realizzazione di una serie di incontri-lezioni sul tema
dell’accoglienza con gli studenti di alcuni Istituti scolastici del
territorio laziale.

Malika   Ayane  4                                    feb.               Al
Giovanni da Udine
MALIKA AYANE

“Domino Tour”

4 febbraio 2019 – ore 21.00

UDINE, Teatro Nuovo Giovanni da Udine
Nuovo disco e nuovo tour
                              per Malika Ayane, cantautrice
                              fra le più amate dal pubblico
                              italiano,    voce   unica    del
                              panorama musicale nazionale, che
                              torna prepotentemente sulle
                              scene con “Domino”, disco con
                              cui festeggia i dieci anni di
carriera, uscito lo scorso 21 settembre, e con un nuovo tour
che la vedrà impegnata nei club e nei teatri d’Italia nei
prossimi mesi. In Friuli Venezia Giulia l’unico appuntamento
con Malika Ayane è per domani, 4 febbraio 2019 (inizio alle
21.00) al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, per l’organizzazione
di Zenit srl, in collaborazione con Regione Friuli Venezia
Giulia, PromoTurismoFVG, Comune di Udine e Teatro stesso.
I biglietti per il nuovo importante appuntamento saranno
ancora disponibili alle biglietterie del teatro domani prima
dello spettacolo. Info su www.azalea.it .

Così come l’album “Domino” è nato come un
proseguo di “Naif”, anche il “Domino Tour”
riparte da un esperimento già iniziato nel
“Naif Tour”: Malika Ayane presenterà gli
stessi brani in modi completamente
diversi,    mescolando     elementi    di
arrangiamento e andando verso strade
apparentemente diversissime eppure fatte
della stessa anima. I concerti nei teatri
saranno caratterizzati da suoni morbidi e
pieni, con una ricerca di sonorità
finalizzata ad avvicinare i brani di
repertorio a quelli inediti; sul palcoscenico Malika sarà
accompagnata da:Daniele Di Gregorio alla marimba, Carlo
Gaudiello al piano, Marco Mariniello al basso,Nico
Lippolis alla batteria e Jacopo Bertaccoalla chitarra.

“Domino” è il quinto progetto discografico di Malika Ayane e
rappresenta il grande ritorno sulle scene della cantautrice
milanese dopo tre anni di assenza, durante i quali ha lavorato
alla produzione del disco insieme ad Axel Reinemer e Stefan
Leisering al Jazzanova Recording Studio di Berlino. “Domino”,
è stato elaborato e scritto tra Milano, Londra e Parigi, con
la collaborazione di importanti autori internazionali già al
suo fianco nell’album “Naif”. Dieci canzoni scritte da Malika
nell’arco di due lunghi e intensi anni di lavoro trascorsi a
guardarsi dentro e intorno, alla ricerca di punti di vista
sempre nuovi e diversi per offrire al mondo le sue emozioni in
parole e musica. Pezzi di sé. Il disco rappresenta una delle
sue produzioni più mature: come il gioco del domino anche qui
siamo di fronte a una serie di pezzi che danno la possibilità
di essere mescolati e ordinati in modo ogni volta diverso,
così come il risultato che ne deriva. Non sono solo pezzi di
Malika, ma pezzi nei quali tutti possiamo ritrovarci, pezzi di
noi.
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