PRODUZIONI 2017/2018 - Cantieri Teatrali Koreja
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NUOVA PRODUZIONE FRAME progetto e ideazione Alessandro Serra con Francesco Cortese, Riccardo Lanzarone, Maria Rosaria Ponzetta, Emanuela Pisicchio, Giuseppe Semeraro regia, scene, costumi e luci Alessandro Serra realizzazione scene Mario Daniele collaborazione ai movimenti di scena Chiara Michelini un ringraziamento a Anna Chiara Ingrosso tecnici Mario Daniele, Alessandro Cardinale organizzazione e tournée Laura Scorrano e Georgia Tramacere co-produzione Compagnia Teatropersona Con lieve cuore, con lievi mani, la vita prendere la vita lasciare. H. V. Hofmannsthal Frame si ispira all’universo pittorico di Edward Hopper. Ogni sua opera è stata trattata come un piccolo frammento di racconto dal quale distillare figure, situazioni, parole. Una novella visiva, senza trama e senza finale, direbbe Cechov, una porta semiaperta per un istante su una casa sconosciuta e subito richiusa. Di Hopper non mi interessano le indubbie qualità pittoriche quanto piuttosto la capacità di imprimere sulla tela l’esperienza interiore. Ricrearla in scena. Farla vedere, anche solo per un istante. Nei suoi quadri non vi è alcuna intenzione morale o psicologica, egli semplicemente coglie il quotidiano dei giorni. Opere straordinarie compiute attraverso l’ordinario. Quanto più consuete sono le ambientazioni, abitate da figure semplici, tanto più si rivela la magia del reale. Non c’è tempo per descrivere, tutto accade in un soffio. In un soffio si rappresenta la verità interiore. C’è un dentro e c’è un fuori che osserva ma non vi è alcun intento voyeuristico, nessuna perversione. Una castità e un pudore che si sprigionano quando si è riconciliati, calmi, scaldati dal sole. Quando la frattura interiore è già avvenuta in noi e tutto scorre senza rimpianti, lasciando che la vita che ci resta abbia il suo giusto decorso. Nessun evento sensazionale. Semplicemente un attimo in cui tutto cambia, senza clamore. Figure sempre ai margini di una soglia: una finestra, una vetrina di un bar, l’uscita di sicurezza di un teatro, un sipario socchiuso, una porta, il finestrino di un treno. In cerca di luce. Mentre fuori la vita, ferma, incombe. Deserte le strade, quieti gli oceani. E gli alberi, accesi dal sole, fanno schiera e creano sentieri bui. Alessandro Serra teatrokoreja.it spettacoli@teatrokoreja.it Via G. Dorso, 70 LINK VIDEO PROMO : +39 0832.242000 / 240752 73100 Lecce vimeo.com/219823065
NUOVA PRODUZIONE da un’idea di Gemma Carbone con Gemma Carbone scritto da Giancarlo De Cataldo, Gemma Carbone, Giulia Maria Falzea, Riccardo Festa assistenti alla regia Giulia Maria Falzea e Riccardo Festa musiche di Harriet Ohlsson costumi di Marika Hansson con la consulenza artistica di Salvatore Tramacere ricerca attoriale in collaborazione con Marco Sgrosso con il supporto di Konstnärsnämnden, ABF, Teatro Dimora Arboreto, Armunia - Centro di residenza artistica Castiglioncello - Festival Inequilibrio e Residenza IDRA Coproduzione Naprawski (SVE) organizzazione e tournée Laura Scorrano e Georgia Tramacere GUL UNO SPARO NEL BUIO Questo spettacolo è un monologo. Questo monologo è un giallo. In particolare è un giallo svedese: c’è la neve, le giornate in cui non sorge mai il sole, un omicidio violento, un complotto politico. In questo spettacolo tutti i personaggi sono biondi e molto alti. Alcuni molto ricchi e importanti, altri soli e disperati. Nessuno è felice. Il più infelice di tutti è O.P. che poi è anche la vittima. Di O.P. sappiamo tutto: chi era, cosa ha fatto, cosa pensava – persino come si muovevano le sue gambe quando andava a correre nei boschi vicino alla sua bella casa di Stoccolma. Quello che non sappiamo è l’identità del suo assassino, l’arma con cui è stato ucciso e, soprattutto, sopra ogni altra memoria o elucubrazione, il perché. GUL significa giallo in svedese. Questa storia coniuga due elementi distanti eppure pertinenti: il primo è il genere, in letteratura comunemente conosciuto come giallo, appunto; il secondo è uno degli eventi più traumatici della storia contemporanea europea: l’omicidio del premier svedese Olof Palme. Nel 1986, l’assassinio di Olof Palme ha segnato la storia politica mondiale, esattamente come, quasi vent’anni prima e in un altro continente, la morte di John Fitzgerald Kennedy sconvolse gli equilibri politici del tempo. La questione politica dietro l’assassinio del premier social-democratico svedese è immensa e, ad oggi, non totalmente chiarita: ci sono indizi che legano addirittura la CIA, la P2, e Licio Gelli al complotto attorno all’omicidio, ma esistono tracce di coinvolgimenti dei servizi segreti sudafricani, di terroristi curdi e neonazisti scandinavi. Nessuno ha un alibi, tutti hanno un movente. L’omicidio di Olof Palme è un cold case per eccellenza. Oggi, quello che ci rimane della sua vita non è altro che una storia densa di complotti e interessi politici, un lutto nazionale, un assassino mai arrestato. segreti, social-democrazia e sangue. teatrokoreja.it spettacoli@teatrokoreja.it Via G. Dorso, 70 +39 0832.242000 / 240752 73100 Lecce
Musica Admir Shkurtaj (1969) Admir Shkurtaj fisarmonica e oscillatori libretto Alessandro Leogrande analogici (dal romanzo-reportage Il naufragio, Marco Ignoti clarinetto basso e clarinetto in sib Feltrinelli 2011) Giorgio Distante tromba in sib e live electronics regia Salvatore Tramacere Jacopo Conoci violoncello direzione Pasquale Corrado Vanessa Sotgiu pianoforte assistente alla regia Emanuela Pisicchio Pino Basile cupa cupe e percussioni scene e luci Michelangelo Campanale Nazo Çelaj, Nikolin Likaj, Meleq Çela, Sali costumi Stefania Miscuglio Brahimaj, Valter Hodaj coro polifonico canti realizzazione scene Mario Daniele tradizionali albanesi tecnici di compagnia Mario Daniele, Alessandro Cardinale opera da camera commissione la Biennale di Venezia Simona Gubello soprano prima rappresentazione assoluta: 12 ottobre Maria Luisa Casali/Margherita Pugliese soprano 2014, Corderie dell’Arsenale nell’ambito Stefano Luigi Mangia voce sperimentale del 58. Festival Internazionale di Musica Alessia Tondo/Hersjana Matmuja voce popolare Contemporanea della Biennale di Venezia Emanuela Pisicchio attrice Anna Chiara Ingrosso attrice organizzazione e tournée Laura Scorrano Fabio Zullino attore e Georgia Tramacere COPRODUZIONE LA BIENNALE DI VENEZIA - KOREJA KATËR I IL NAUFRAGIO RADËS Katër i Radës non vuole essere semplicemente un’opera della memoria. È piuttosto il tentativo, attra- verso la musica, di liberare l’universo umano di chi è andato incontro a una delle tante tragedie del Mediterraneo: quella di una piccola motovedetta albanese, stracarica di uomini, donne e bambini, affondata nel marzo del 1997 davanti alle coste italiane. Nell’atto unico si affollano i sommersi e i salvati, chi è sopravvissuto e chi è scomparso, le loro voci, i loro pensieri, e soprattutto il loro viaggio verso il buio, pieno di grandi ansie e piccoli desideri, sogni e paure, digressioni, apparizioni, improvvise rammemorazioni. Alessandro Leogrande teatrokoreja.it spettacoli@teatrokoreja.it Via G. Dorso, 70 LINK VIDEO PROMO : +39 0832.242000 / 240752 73100 Lecce youtube.com/watch?v=qDGZViGfB3M
CODICE NERO regia Riccardo Lanzarone con Riccardo Lanzarone, Giorgio Distante musiche originali Giorgio Distante disegno luci Michelangelo Volpe dipinto Pietro Distante costumi Bianca Maria Sitzia assistente costumi Lilian Indraccolo collaborazione artistica Giulia Falzea organizzazione e tournée Laura Scorrano e Georgia Tramacere Vincitore del Festival Young Station 8 Semifinalista Premio Scenario 2015 Finalista al Cassino Off 2017 Cosa succede quando un uomo qualunque è costretto a stare in ospedale? Salvatore Geraci, ex artificiere siciliano, racconta la sua vita: un tempo sospeso e solitario fatto di silenzi, sguardi, speranze e abbandono. Codice nero viola l’intimità del paziente che aspetta il suo turno. L’attesa diventa l’anticamera perfetta di uno spazio personale dove rivelare chi si era prima della malattia e supporre come andrà a finire. Il tempo di attesa è indefinito e informe: il protagonista ci vive dentro in una costante altalena tra presente, passato e futuro. Si ricorda chi era e immagina chi vorrà essere. Salvatore attende e non smette di chiedere: “Tocca a me?” Intanto prepara un fuoco d’artificio che deve esplodere in tempo o forse mai. Cosa hanno in comune la sanità e la polvere da sparo? teatrokoreja.it spettacoli@teatrokoreja.it Via G. Dorso, 70 LINK VIDEO PROMO : +39 0832.242000 / 240752 73100 Lecce youtube.com/watch?v=OolO5ccxjbU
LAOJCIEC PAROLA ТАТКО БАЩА PADRE drammaturgia e regia Gabriele Vacis scenofonia e allestimento Roberto Tarasco coordinamento artistico Salvatore Tramacere con Irina Andreeva (Bulgaria), Alessandra Crocco (Italia), Aleksandra Gronowska (Polonia), Anna Chiara Ingrosso (Italia), Maria Rosaria Ponzetta (Italia), Simona Spirovska (Macedonia) assistente alla regia Carlo Durante training Barbara Bonriposi tecnici di compagnia Mario Daniele, Alessandro Cardinale organizzazione e tournée Laura Scorrano e Georgia Tramacere Premio Best Actress Apollon 2012 XI International Theatre Festival Apollon di Fier, Albania Premio “Adelaide Ristori” (Mittelfest 2014) migliore attrice a tutte le interpreti Sei ragazze. Sei giovani attrici selezionate durante un giro di seminari tenuti da Koreja nell’Europa centro orientale. Sei giovani donne si incontrano in uno dei tanti crocevia del presente. Quei non luoghi che frequentiamo senza vedere. Ola, Anna Chiara, Simona, Irina, Alessandra, Rosaria. Tre sono italiane, una è polacca, una è bulgara, una è macedone. Tutte parlano più o meno inglese. Quali sentimenti coltivano sei ragazze di nazionalità diverse, che si parlano attraverso una lingua comune superficiale? Hanno memorie comuni? Che storie possono raccontarsi e raccontare? E, soprattutto hanno una storia comune da raccontare? Immagini, danze, musiche e parole che frullano identità impossibili, mobili, fluide. Scintille di senso imprevedibili. Tutte hanno conti in sospeso con la loro patria, tutte hanno conti in sospeso con i loro padri. Scusa papà… scusa… Volevo solo sapere quanto tempo mi rimane Quanto tempo mi rimane da vivere… e come. […] Con le sei ragazze ho fatto lunghe interviste che ho ripreso in video. Più che interviste sono sedute psicanalitiche. Ho chiesto loro di raccontarmi quando hanno avuto davvero paura, quando si sono sentite al sicuro. La paura è il sentimento dominante del nostro tempo. Perché possediamo tanto. Perlopiù cose. Quindi abbiamo paura che gli altri, che il resto del mondo, a cui abbiamo rubato il tanto che abbiamo, ci presenti il conto. Abbiamo paura che ce lo portino via. Alle sei ragazze ho chiesto di raccontare storie, non ho chiesto opinioni. Sono venute fuori testimonianze diverse: se una ha vissuto sei, sette anni sotto il comunismo, ha paure e desideri diversi da una che discende da Alessandro il Macedone. Per queste ragazze è molto importante raccontare il padre. I loro padri…fino ad Alessandro il Macedone. E la parola padre ha la stessa radice semantica della parola patria […] Gabriele Vacis Lo spettacolo è prodotto da Cantieri Teatrali Koreja nell’ambito del Progetto Archeo.S., finanziato dal Programma di Cooperazione Transfrontaliero IPA Adriatico. Lead Beneficiary Teatro Pubblico Pugliese. teatrokoreja.it spettacoli@teatrokoreja.it Via G. Dorso, 70 LINK VIDEO PROMO : +39 0832.242000 / 240752 73100 Lecce youtube.com/watch?v=5Sq7MhZzG1M
IL MATRIMONIO DA “IL MATRIMONIO” DI NIKOLAJ VASIL’EVIČ GOGOL’
idea e progetto Salvatore Tramacere, Lucio Diana adattamento e regia Salvatore Tramacere con Ivan Banderblog, Francesco Cortese, Giovanni De Monte, Carlo Durante, Erika Grillo, Anna Chiara Ingrosso, Emanuela Pisicchio, Fabio Zullino aiuto regia Giovanni De Monte scenografia e luci Lucio Diana realizzazione scene laboratorio Cantieri Teatrali Koreja aiuto allestimento Angela Chezzi tecnici di compagnia Mario Daniele, Alessandro Cardinale un grazie a Luca Cortina organizzazione e tournée Laura Scorrano e Georgia Tramacere Quid rides?... De te fabula narratur. Che c’è da ridere?... È una storia che ci riguarda tutti. Orazio, Satire, I, 1, 69-70 IL MATRIMONIO DA “IL MATRIMONIO” DI NIKOLAJ VASIL’EVIČ GOGOL’ La commedia in due atti composta da Gogol poco meno di due secoli fa, torna in teatro con i suoi personaggi divertenti, quasi buffi. Personaggi catapultati ai nostri giorni che nascondono inquietudini e abissi di solitudine. Al centro di questa rilettura del testo, ancora una volta, l’uomo e i suoi conflitti visti attraverso uno schermo: sembra di assistere ad una trasmissione televisiva dove uomini e donne cercano l’intimità grazie a un sensale mediatico e proprio come in una trasmissione televisiva dove tutto è finto, costruito alla perfezione, si confrontano a botte di colpi di scena e lasciano spazio alla spettacolarizzazione del pianto e della tragedia che diventa la vera protagonista. A questo punto il teatro non può far altro che interessarsi all’uomo e analizzarlo senza pietà. teatrokoreja.it spettacoli@teatrokoreja.it Via G. Dorso, 70 LINK VIDEO PROMO : +39 0832.242000 / 240752 73100 Lecce youtube.com/watch?v=9JaoiJ7N33Y
IL PASTO DELLA TARANTOLA
IL PASTO DELLA TARANTOLA testi, video e regia Silvio Panini e Paolo Pagliani con Anna Chiara Ingrosso e Ottavia Perrone consulenza artistica Salvatore Tramacere realizzazione scenografie Mario Daniele organizzazione e tournée Laura Scorrano e Georgia Tramacere L’allestimento dello spettacolo è costituito da una serie di postazioni per una degustazione individuale guidata. Le attrici-cameriere accompagnano lo spettatore-avventore alla scoperta dei sapori tipici salentini. I prodotti alimentari tipici rispecchiano e testimoniano la cultura (non solo materiale) da cui sono nati. Proponiamo alla degustazione cinque prodotti tipici del Salento (mùscari, scapèce, pomo- dori secchi sott’olio, africano e negroamaro). Chi non coglie lo stretto collegamento fra i sapori di tali prodotti e la terra generosa che li produce? L’amarognola stratificazione del lampascione, il forte e robusto sapore della scapece, la dolce acidità del pomodoro, la armoniosa vigoria del negroamaro danno un tocco originale alla cucina salentina. Emerge la luce riverberante del Salento, la pietra te- nera degli edifici barocchi, la condizione geografica della penisola salentina di vero fondo dell’Italia, come dice Piovene, e il pellegrinaggio delle tarantolate, morse dal ragno soprattutto d’estate quando le donne erano più impegnate nel lavoro dei campi. Insomma cultura e colture, saperi e sapori uniti da un unico respiro che alimenta il miracolo di un territorio, il Salento, ricco di tradizione e di futuro. La performance della durata di 20 minuti, rivolta ad un numero massimo di 30 persone, può essere presentata più volte nell’arco della giornata. teatrokoreja.it spettacoli@teatrokoreja.it Via G. Dorso, 70 LINK VIDEO PROMO : +39 0832.242000 / 240752 73100 Lecce youtube.com/watch?v=VI0xbfIHi84
OPERASTRACCI O DELL’EDUCAZIONE SENTIMENTALE
OPERASTRACCI O DELL’EDUCAZIONE SENTIMENTALE da un’idea di Enzo Toma e Silvia Ricciardelli con Anna Chiara Ingrosso, Emanuela Pisicchio, Fabio Zullino regia, drammaturgia e costumi Enzo Toma scenografia e luci Lucio Diana cura della messa in scena Silvia Ricciardelli scene realizzate da Mario Daniele cura tecnica Alessandro Cardinale sarta di scena Angela Chezzi organizzazione e tournée Laura Scorrano e Georgia Tramacere Sulla base di quali modelli comportamentali e culturali i ragazzi vivono il proprio rapporto con i sentimenti? Quanto, nella loro quotidianità, incidono modelli fondati sul narcisismo, l’egoismo e talvolta la violenza? Operastracci è uno spettacolo sui sentimenti, un tentativo di raccontare il naturale rapporto con le emozioni e con il corpo che cambia: quadri teatrali che, pur senza parole e con l’aiuto delle più famose arie d’opera, mettono in scena quel complesso viaggio di crescita che è la vita. Nello spazio scenico simile ad un ring, una montagna di stracci, grazie agli attori, diventa veli, palloni, guantoni, pance, e addirittura bambole/marionette che si fanno carico di sentimenti forti come la tenerezza, il ricordo e l’elaborazione della perdita. Le arie del melodramma, sorreggono le atmosfere, le emozioni e persino i giochi, con la misteriosa magia con cui una voce lirica riesce sempre a coinvolgere chi l’ascolta. Occorrono 30 metri di stoffa per confezionare una sola delle marionette che nascono dalle mani degli attori sotto la vista degli spettatori. Ci vuole un’ora per tentare di raccontare i sentimenti di due ragazzi e il mistero dei legami, degli affetti. Dalla storia dell’arte al melodramma, dalla danza al teatro di figura e all’antica tecnica giapponese del Bunraku, uno spettacolo evocativo che attraversa i linguaggi delle arti e fa risuonare i vissuti quotidiani inquadrandoli in un contesto “altro” che, nella distanza, rende possibile affrontare temi delicati come i sentimenti, sempre più necessari ad una generazione digitale. teatrokoreja.it spettacoli@teatrokoreja.it Via G. Dorso, 70 LINK VIDEO PROMO : +39 0832.242000 / 240752 73100 Lecce youtube.com/watch?v=vBDA3GJwkr0
PALADINI DI FRANCIA SPADA AVETE VOI, SPADA AVETE IO!
dedicato a Che cosa sono le nuvole? di Pier Paolo Pasolini PALADINI DI FRANCIA SPADA AVETE VOI, SPADA AVETE IO! Vita, morte e disavventure di Orlando e altri strani paladini di Francesco Niccolini regia Enzo Toma con Francesco Cortese, Carlo Durante, Anna Chiara Ingrosso, Emanuela Pisicchio assistente alla regia Valentina Impiglia ideazione scene Iole Cilento realizzazione scene Porziana Catalano, Iole Cilento musiche originali Pasquale Loperfido voce di Carlo Magno Fabrizio Saccomanno disegno luci Angelo Piccinni tecnici di compagnia Mario Daniele, Alessandro Cardinale organizzazione e tournée Laura Scorrano e Georgia Tramacere Premio EOLO AWARDS come Miglior Spettacolo Premio Associazione Nazionale Critici del Teatro Premio speciale della Giuria come Miglior Performance per il sostegno e lo sviluppo delle tradizioni The Great Petrushka, International Puppet Festival 2014 - Ekaterinburg (Russia) Premio come miglior regista Harmony Word Puppet Carnival 2014 - Bangkok-Thailand Premio Internazionale “Il Teatro Nudo” di Teresa Pomodoro - Milano, Novembre 2016 Giochi di bambini. Giochi di guerra. Marionette. Pupi. Roba vecchia e bellissima. Da spaccare in due a colpi di spada. Sotto: corpi, metallo, amore e guerra. Sopra: fili, voci tonanti e un destino tragico. Carlo Magno e i suoi paladini. Da ragazzo li odiavo quei personaggi, prototipi di conquistatori. Invece amavo con tenerezza e batticuore le loro raffigurazioni morte, quelle marionette fatte a pezzi, legate a un cielo di carta strappato. Vent’anni dopo, quando vedo uomini e/o marionette morire sui campi di battaglia, ho capito che tutti meritano compassione e i loro corpi vanno rispettati. La storia comica e tragica dei paladini di Carlo Magno – dall’arrivo a corte della bella Angelica al massacro di Roncisvalle – racconta la bellezza e la crudeltà della vita. E se da più di cinquecento anni grandi poeti e oscuri teatranti continuano a provare un piacere immenso a raccontarla, un motivo ci deve essere. Mi pare di essere nel teatrino delle marionette dove Pasolini fa raccontare a Totò, Ninetto Davoli, Franco e Ciccio, la triste storia di Otello, Iago e Desdemona. Con quelle stesse marionette vorrei raccontare di Rinaldo, Astolfo, Angelica, Bradamante, Fiordiligi, Orlando e, da ultimo, il massacro di Roncisvalle, quella discarica assurda e insanguinata dove tutti quei corpi morirono e furono abbandonati, occhi al cielo, a domandarsi che cosa sono le nuvole. Francesco Niccolini teatrokoreja.it spettacoli@teatrokoreja.it Via G. Dorso, 70 LINK VIDEO PROMO : +39 0832.242000 / 240752 73100 Lecce youtube.com/watch?v=Z9opEVX2SDE
SOGNO IN CARTOMETRAGGIO SCATOLA
SOGNO IN CARTOMETRAGGIO SCATOLA c’era una notte scura c’era una notte senza paura c’era una notte di stelle e nuvole c’era una notte di mille e più lucciole c’era una notte e forse c’è ancora c’era anche un giorno… progetto di Francesco Cortese e Ottavia Perrone testo e illustrazioni di Ottavia Perrone con Ottavia Perrone e Francesco Cortese cura artistica Carlo Durante, Silvia Ricciardelli e Salvatore Tramacere consulenza allestimento Lucio Diana disegno luci Carlo Durante allestimento tecnico Mario Daniele organizzazione e tournée Laura Scorrano e Georgia Tramacere Un nuovo modo di raccontare mediante l’invenzione del cartometraggio: tra rime, illustrazioni, scatole e suoni si srotola una storia visionaria per ascoltare, guardare e immaginare. Uno spettacolo per tornare a sognare e per restituire la dimensione dell’ascolto ai più piccoli. Lontano dalle tecnologie, si svolge la storia di un bambino che gioca con le scatole e la sua immaginazione. Le scatole sono luoghi magici, dove i giochi prendono vita: aprirne una è una sorpresa infinita! Una scatola può essere la stanza dove ogni bambino inventa la sua storia, può essere il mare, il cielo e tutte le stelle. Di certo, una scatola è il posto sicuro dove custodire i segreti, raccogliere i sogni e immaginare il mondo. teatrokoreja.it spettacoli@teatrokoreja.it Via G. Dorso, 70 LINK VIDEO PROMO : +39 0832.242000 / 240752 73100 Lecce youtube.com/watch?v=2ECUiBYZuPA
ALICE
testo Francesco Niccolini regia Salvatore Tramacere con Alessandra Crocco, Giovanni De Monte, Carlo Durante, Riccardo Lanzarone scene Iole Cilento collaborazione all’allestimento Lucio Diana costumi Enzo Toma disegno luci Angelo Piccinni realizzazione scene e cura tecnica Mario Daniele organizzazione e tournée Laura Scorrano e Georgia Tramacere «Certe bambine hanno una sgradevolissima tendenza a diventare grandi: spero che tu non farai niente di simile prima del nostro prossimo incontro.» Charles Lutwige Dodgson, alias Lewis Carroll ALICE Alice inquieta e diverte da morire. Quando Carroll pubblicò “Alice nel paese delle meraviglie” un quotidiano inglese scrisse che quel romanzo «possiede questo vantaggio, che non ha morale, e che non insegna niente». Masolino D’Amico va oltre: «un libro di travolgente anarchia, un libro dove l’autorità è mostrata come dispotica, capricciosa e intollerante, dove le istituzioni sono incomprensibili e ingiuste, dove la divinità non è nominata neppure; un libro in cui gli insegnamenti tradizionalmente porti ai fanciulli sono costantemente messi in ridicolo, dove le poesie edificanti, faticosamente mandate a memoria a scuola, sono ridotte a non senso». Come se tutto ciò non bastasse, il suo autore, Lewis Carroll, non esiste: è un nome di fantasia che copre l’identità del reverendo Charles Lutwidge Dodgson, matematico discreto e balbuziente, nonché fotografo eccezionale, ossessionato dall’inarrestabilità dell’infanzia. Nel senso che non puoi smettere di crescere e diventare grande: Che cos’è Alice se non un libro per adulti stufi di crescere per niente? Questo è il libro che ci riconcilia con la disgrazia più irrimediabile della vita: non essere mai adulti e poi, improvvisamente, non essere più bambini. In scena un coniglio bianco, un uovo saggio più di un dizionario, un gatto, una regina, un cappellaio, delle margherite e due cavalieri. È un piccolo esercito di folli squilibrati per affrontare il grande enigma: come mettere in scena questo capolavoro? Come porgerlo, centocinquanta anni dopo, a un nuovo pubblico? Quale mondo alla rovescia può contaminare i nostri bambini e i bambini che dormono in noi, ormai adulti? Non ha senso ‘tradurre’ alla lettera il testo di Carroll: nuovi nonsense, nuove vene di follia e di divertimento, nuovi personaggi e meraviglie riempiono questa Alice, a cui applicare le regole del teatro, quello vero, quello delle compagnie che per sorprendere ancora devono lavorare sodo. Francesco Niccolini teatrokoreja.it spettacoli@teatrokoreja.it Via G. Dorso, 70 LINK VIDEO PROMO : +39 0832.242000 / 240752 73100 Lecce youtube.com/watch?v=nl939xDXCfM
GIARDINI DI PLASTICA
GIARDINI DI PLASTICA con Alessandra Crocco, Giovanni De Monte, Maria Rosaria Ponzetta regia Salvatore Tramacere tecnico luci Mario Daniele collaborazione all’allestimento Maria Rosaria Ponzetta organizzazione e tournée Laura Scorrano e Georgia Tramacere Premio speciale “Festival Grand Prize” Isfahan Theater Festival for Children & Young Adults - Iran Lo spettacolo cattura gli sguardi, ma lascia libera la fantasia di correre a briglia sciolta. Chi decide di subirne l’incantesimo, si prepari a un viaggio sorprendente alla scoperta di mondi magici dove colori, luci e suoni assecondano i suoi desideri. Mondi a sé, ciascuno con le proprie meraviglie, dove si possono incontrare extraterrestri, samurai, fate, angeli…Dove c’è posto per i ricordi, i sogni, le emozioni. Di grande impatto visivo, le scene suggestionano anche chi bambino non è più, grazie all’originalità delle trovate e alla forza evocativa di certe immagini. Tubi, abiti, copricapo, materiale povero e riciclato di vario genere che grazie all’uso fantasioso delle luci si trasforma fiabescamente in immagini, visioni strampalate e buffe, quadri plastici di un movimento della fantasia. Non c’è in ballo una vera e propria storia che non sia quella inventata, lì al momento, dai tre attori in scena con le loro trasformazioni. E la plastica? Koreja si è divertita a trasformarla, giocando con gli oggetti semplici di ogni giorno. E lancia la sfida a riconoscerli. “[…] Suggestioni orientali, ritmi e colori sudamericani, divertenti gag-battibecco, la fata degli uccelli con i due cacciatori che si mettono fuorigioco da soli, Eva con la mela e il serpente che si muovono sulle note di un motivo assai gradevole. A questo proposito vogliamo sottolineare la validità delle scelte musicali, attentissime, particolari e molto belle. Anche una scelta assolutamente non prevedibile: un brano di Battiato per intero che parla di problematiche dure, di politiche, di criminalità. Mentre la voce racconta, gli attori sulla scena disegnano bolle di sapone di tutti i formati, che le luci colorano di blu, o di rosso, trasformandone la superficie in una specie di ghirlanda di stelline. La fantasia, un effetto davvero speciale”. Luisa Guarino teatrokoreja.it spettacoli@teatrokoreja.it Via G. Dorso, 70 LINK VIDEO PROMO : +39 0832.242000 / 240752 73100 Lecce youtube.com/watch?v=0FNSdMypxT0
MANGIADISK HANSEL & GRETEL
di Francesco Niccolini regia di Enzo Toma con Alessandra Crocco, Carlo Durante, Silvia Ricciardelli scene Iole Cilento assistente alla scenografia Porziana Catalano assistente alla regia Tonio De Nitto light designer Marco Oliani tecnico Mario Daniele organizzazione e tournée Laura Scorrano e Georgia Tramacere MANGIADISK HANSEL & GRETEL Tutti i bimbi come me Hanno qualche cosa che Di terror li fa tremare E non sanno che cos’è Uno spettacolo contro la paura e la solitudine che due bambini possono provare se temono di essere stati abbandonati. Uno spettacolo sul rischio degli equivoci e sul peso delle parole, e su come – talvolta – basti un’ombra per cadere nell’angoscia.Uno spettacolo sullo straordinario potere dell’immaginazione e della musica, che possono salvarti la vita e strapparti dalla paura e dal buio della notte, in nome dell’amore.Uno spettacolo sul tempo che passa, sul rapporto tra fratelli e con una nonna che invecchiando, torna bambina, e può accadere, stranamente, che i rapporti di cura, di gioco, di tenerezza, tra generazioni ormai lontane si invertano e prendano nuova bellezza… Due fratelli, ormai adulti, tornano nella vecchia casa delle vacanze, da una nonna che sta per lasciarli. In quella casa magica di quando erano piccoli vivono vecchie paure ed emozioni che rischiavano d’aver perso per sempre.Il tutto grazie a un mangiadischi, ad Hansel e Gretel e a quella nonna fatata. E proprio nella casa della nonna, con il mangiadischi abbandonato lì, la vecchia storia di “Hansel e Gretel” torna ad attraversare le loro vite, anzi la loro notte. Così capita di riscoprire tante cose: prima di tutto che quella fiaba, insieme ai rumori, al buio, alle parole, al vento e a questa strana nonnina, fa ancora paura. Non solo: messi in moto i ricordi, finalmente si esorcizzano i cattivi pensieri che li hanno accompagnati quando eravano piccoli e la nonna, nell’ultima notte prima di andarsene, si trasforma in un autentico ‘aiutante magico’, in grado di lasciare in eredità ai due nipoti beni preziosi… molto preziosi. “Mangiadisk” è uno spettacolo sulla paura, sugli equivoci, la voglia di giocare e sulla fine dell’infanzia, ma soprattuto su quello che – con un po’ di cuore – si può salvare da quel feroce ‘diventare grandi’ che talvolta è molto peggio del naturale ‘invecchiare’. teatrokoreja.it spettacoli@teatrokoreja.it Via G. Dorso, 70 LINK VIDEO PROMO +39 0832.242000 / 240752 73100 Lecce youtube.com/watch?v=Di5P9WrrL9k
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