MICHELE DALL'ONGARO ORCHESTRA DEL TEATRO PETRUZZELLI MARCO ANGIUS - direttore

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MICHELE DALL'ONGARO ORCHESTRA DEL TEATRO PETRUZZELLI MARCO ANGIUS - direttore
ISTANTANEE MUSICALI
             DI OTTO COMPOSITORI ITALIANI

MICHELE DALL’ONGARO

ORCHESTRA
DEL TEATRO PETRUZZELLI

MARCO ANGIUS
direttore

EMANUELE ARCIULI
pianoforte
MICHELE DALL'ONGARO ORCHESTRA DEL TEATRO PETRUZZELLI MARCO ANGIUS - direttore
FONDATORI   PARTNERS          CONSIGLIO DI INDIRIZZO

                                  Presidente                    Sovrintendente
                                  Antonio Decaro                Direttore artistico
                                                                Massimo Biscardi
                                  Vice Presidente
                                  Corrado Petrocelli

                                  Consiglieri                   Direttore stabile
                                  Sara Allegretta               Giampaolo Bisanti
                                  Michele Bollettieri
                                  Vito Mormando                 Maestro del coro
                                  Matteo Pertosa                Fabrizio Cassi

                                  COLLEGIO REVISORI DEI CONTI
                                  Presidente
                                  Anna Luisa Carra
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                                  Membri effettivi
                                  Sergio Lafortezza
                                  Rosa Valicenti
                SPONSOR TECNICO
                                  FONDATORI

                                  Ministero per i Beni
                                  e le Attività Culturali
                                  e per il Turismo

                                  Regione Puglia
                                  Comune di Bari
                                  Città Metropolitana di Bari
MICHELE DALL'ONGARO ORCHESTRA DEL TEATRO PETRUZZELLI MARCO ANGIUS - direttore
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PER UN TEATRO
DA TUTELARE.

                Costruzioni Barozzi
                 Altamura [ Bari ] - Italy
MICHELE DALL'ONGARO ORCHESTRA DEL TEATRO PETRUZZELLI MARCO ANGIUS - direttore
Molti vedono nella musica di oggi, quella del XXI secolo, un tradimento delle
                         avanguardie della seconda metà del Novecento, dei tratti “radicali” e “sperimentali”
                         che ha avuto la musica in quella fase storica. A uno sguardo più attento, si scopre
                         invece come quei caratteri siano stati raccolti, meditati, metabolizzati da moltissimi
                         dei compositori attivi oggi, e poi restituiti con esiti più profondamente “musicali”.
                         Le esperienze nel campo della psicoacustica hanno portato a rivisitare anche le forme
                         classiche, a interrogarsi sui meccanismi sintattici e percettivi insiti in esse, a riscoprire
                         veri e propri archetipi, che restano sempre di attualità, ci appartengono, perché sono
                         legati alla natura stessa del suono e dell’ascolto. Questi archetipi musicali sono un po’
                         il fil rouge della rassegna Aus Italien (dal titolo del poema sinfonico di Richard Strauss)
                         dedicata a otto compositori italiani. Sciarrino ha ad esempio spesso usato l’orchestrazione
                         come uno strumento maieutico, come un filtro capace di rivelare segreti legami tra autori
                         diversi, ad esempio tra alcune melodie di Wagner e il fauno di Debussy, in Languire a Palermo,
                         o tra un preludio di Chopin e musiche di Puccini e di Mahler in Preludio all’Adagietto;
                         Carlo Boccadoro ha riletto una fuga bachiana, orchestrandola e arricchendola di sottili
                         distorsioni, in n° 7-Grandangolo su Bach; Silvia Colasanti è ritornata all’archetipo del teatro
                         in musica in Orfeo. Flebile queritur lyra, melologo concepito come un «concerto per voce
                         e orchestra», che contiene anche un’orchestrazione (per corno e orchestra) dell’aria di
                         Monteverdi «Ahi, vista troppo dolce e troppo amara!». Anche l’antica forma del concerto,
                         è stata rivisitata da prospettive diverse, considerata come metafora del fenomeno naturale
                         dell’eco, come spazio dell’immaginazione, come sfoggio delle possibilità dello strumento
                                                                                                                           11
ISTANTANEE               solista, ad esempio nel Concerto per pianoforte di Boccadoro, che nel fitto dialogo
                         con l’orchestra sembra evocare Schumann, Bartók e molto jazz (il concerto è dedicato
MUSICALI                 alla memoria di Duke Ellington). Ma anche come racconto in musica, veicolato dalle
                         proliferazioni frattali di Imaginary Depht di Ivan Fedele, o da una struttura apertamente
DI OTTO                  neoclassica come nella scanzonata e frenetica Primavera di Michele dall’Ongaro.
                         Il compositore romano richiama anche Händel nel suo Trionfo del Tempo e del Disinganno,
COMPOSITORI              per pianoforte e orchestra; Luca Francesconi evoca invece François Couperin nel suo

ITALIANI                 concerto per flauto e orchestra Les barricades mystérieuses, e un altro compositore
                         d’epoca barocca, Giuseppe Colombi, nel concerto per violoncello Das Ding singt.
                         Completano la rassegna due novità per coro, che riflettono invece sulla pandemia e sulle
di Gianluigi Mattietti   sue conseguenze, attingendo ad archetipi letterari, da Alessandro Manzoni (nel lavoro
                         di Pasquale Corrado) a Cesare Pavese (nel lavoro di Caterina di Cecca). A dimostrazione
                         che nella musica, così come nelle arti e nelle lettere, oggi così come in ogni altro momento
                         della nostra storia, il passato rivive, ma cambia sembianze, suona in modo diverso. Si fissa
                         in un’istantanea dai colori vividi, nuovi. Ci interroga sull’attualità. Diventa presente.
MICHELE DALL'ONGARO ORCHESTRA DEL TEATRO PETRUZZELLI MARCO ANGIUS - direttore
ORCHESTRA                                                        PROGRAMMA
     DEL TEATRO PETRUZZELLI
                                                                      Michele Dall’Ongaro [1957]
                                                                      La Primavera,
     MARCO ANGIUS                                                     per pianoforte e orchestra d’archi, [ 2004 ]

     direttore
                                                                      Michele Dall’Ongaro [1957]
     EMANUELE ARCIULI                                                 Checkpoint,
     pianoforte                                                       per orchestra da camera, [ 2009 ]

                                                                      Michele Dall’Ongaro [1957]
                                                                      Il trionfo del tempo e del disinganno,
                                                                      per pianoforte e orchestra, [ 1992 ]

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     TEATRO PETRUZZELLI
     trasmissione streaming
     martedì 18 maggio 2021
     ore 20.30

     Lo streaming del concerto prevede un contenuto speciale
     dedicato al nostro pubblico e girato nel Teatro Petruzzelli
     VISTI DA VICINO • Video incontri con chi fa musica oggi,
     una preziosa occasione di approfondimento con il compositore
     Michele Dall’Ongaro, con il direttore d’orchestra Marco Angius
     e con il pianista Emanuele Arciuli a cura della musicologa
     e critico musicale Carla Moreni.
MICHELE DALL'ONGARO ORCHESTRA DEL TEATRO PETRUZZELLI MARCO ANGIUS - direttore
L’ALBUM DI RICORDI NELLA MUSICA
     DI MICHELE DALL’ONGARO
     di Gianluigi Mattietti

     Nella sua carriera di compositore, Michele Dall’Ongaro ha esplorato linguaggi diversi,
     passando dall’iniziale influenza di Luigi Nono e Aldo Clementi, del quale è stato
     allievo dopo il periodo del Conservatorio, ad un linguaggio più personale, discorsivo,
     ricco di invenzioni timbriche. Ma è spesso emerso anche un côté ludico, scanzonato,
     in numerose composizioni dalla scrittura più leggera, mirata alla ricerca di sonorità
     fiabesche o di effetti grotteschi. Fondamentali, nella definizione della sua poetica
     musicale, sono stati anche il contatto con l’avanguardia romana negli anni Settanta
     («Non ho mai abbandonato, per fortuna, quegli influssi positivi, veramente anarcoidi»)
     e lo studio della musica di Luciano Berio, («per il suo carattere di inclusività, e per i suoi
     processi di elaborazione che gli permettevano di fondere insieme elementi musicali
     diversi, filtrandoli ogni volta in modo differente: era un approccio estremamente
     seducente per un giovane, rispetto al rigore severo, vagamente punitivo, di altre strade»).
     Se i primi lavori di Dall’Ongaro, negli anni Settanta, sono caratterizzati da un

14   continuuum statico, denso, dissonante, negli anni Ottanta la scrittura si fa più                 15
     articolata, movimentata, ricca di figurazioni, anche più virtuosistica e gestuale.
     Nel decennio successivo il compositore ha cominciato a confrontarsi con il problema
     della grande forma, cercando di disegnare ampie arcate temporali mantenendo
     sempre alta la tensione. Un lavoro di svolta, in questo senso, è stato Il trionfo
     del tempo e del disinganno, un concerto per pianoforte e orchestra in un unico
     movimento, di circa venti minuti, tenuto a battesimo a Bari nel 1992, con Rino
     Marrone sul podio e Giuseppe Scotese solista, presentato poi alla Biennale
     di Venezia nel 2008.

     Il Trionfo del tempo e del disinganno è in parte anche un diario personale, ricco
     di ricordi privati e di rimandi storici, a partire dal titolo, preso di sana pianta
     dall’omonimo oratorio di Händel, del quale viene citata anche una piccola cellula
     di cinque note, affidata all’inizio al pianoforte, ma praticamente irriconoscibile.

     PAOLO MONTI > Quadri mossi | Italia, 1981
MICHELE DALL'ONGARO ORCHESTRA DEL TEATRO PETRUZZELLI MARCO ANGIUS - direttore
Modelli di riferimento per questa partitura sono poi i primi due concerti per               paradigmatico del lato ludico e spensierato di Dall’Ongaro. Su questo versante
     pianoforte di Béla Bartók («oggetto di culto fanatico in gioventù e definitivamente         si trovano anche alcuni pezzi cameristici, come il laconico Abschied IV (1985) per
     metabolizzati - oso sperare - dopo questa esperienza»). Il pezzo è poi dedicato             flauto e pianoforte, basato sulla pura energia del gesto e su una corsa a perdifiato,
     alla memoria di Luigi Nono, morto nel 1990, che Dall’Ongaro aveva frequentato               e delle operine come Il filo, basata su una favola di Rodari e composta nel 1975,
     nel periodo della sua adolescenza, durante alcune vacanze estive in Sardegna.               quando Dall’Ongaro era ancora studente, come saggio per la classe di arte scenica,
     Per il compositore romano, il riferimento a Nono è triplice in questa partitura: c’è        o Bach Haus (2000), su libretto di Vincenzo de Vivo, in cui emerge il piacere
     una reminiscenza di Polifonica - Monodia - Ritmica che Dall’Ongaro aveva sentito            di mescolare mondi musicali diversi, di giocare con le citazioni, le parodie, le forme
     alla radio anni prima, e che ha tentato di ricostruire a orecchio in questo concerto;       chiuse del teatro barocco. Scritta di getto, in solo due giorni, La Primavera è un pezzo
     la parte iniziale del solista rimanda in qualche modo a …sofferte onde serene…              di pura evasione, totalmente diatonico, basato solo sulle note bianche del pianoforte,
     e a Como una ola de fuerza y luz («frequentando Nono, sono quei pezzi che ho visto          ispirato al gesto istintivo dei bambini che vedono una tastiera e la prendono
     nascere»); poi c’è una specie di sezione di cori battenti, che ricordano la passione        a manate: «Il suono è esattamente quello, perché i bambini buttano le mani dove
     di Nono per lo stile policorale di Giovanni Gabrieli.                                       capita, ma seguono un ritmo regolare, esplorano tutta l’estensione, e si divertono
                                                                                                 a sentire quello che esce fuori». L’agitazione fisica che lo caratterizza si basa sulla
     Nel Trionfo del tempo e del disinganno, il pianoforte emerge in primo piano, con
                                                                                                 ripetizione di figure simili, che per l’autore rimanda a stilemi vivaldiani e della
     ricche ornamentazioni, ma in un rapporto sempre dialettico, anche osmotico
                                                                                                 musica barocca in generale. Il pezzo parte puntillistico, con note staccate e pizzicate,
     con l’orchestra, immaginata come un pianoforte aumentato, come un’estensione
                                                                                                 con disegni che via via si addensano, si muovono verso l’acuto e verso il grave,
     timbrica del solista. L’orchestra, suddivisa in gruppi strumentali distinti, crea
                                                                                                 vengono accentati dagli accordi del pianoforte, e reiterati come in un pezzo minimal.
     una materia formicolante, carica di energia («un’orchestra pullulante di fremiti
                                                                                                 Poi entrano in gioco disegni di semicrome, frammenti di scale diatoniche, quindi
     e sussurri» la definì Mario Bortolotto). Il concerto, in un unico movimento, ma
                                                                                                 dei glissati degli archi che si mescolano con gli accordi del pianoforte (questa è
16   internamente articolato in parti distinte, inizia con un lento canone ritmico tra                                                                                                      17
                                                                                                 una citazione dalla terza Sinfonia di Prokof’ev), prima che riprendano il sopravvento
     percussioni diverse, cui si aggiungono i primi rintocchi del pianoforte, con l’effetto
                                                                                                 le scale di semicrome, che portano ad un euforico epilogo. Questo pezzo si lega
     di un carillon. La materia si fa gradualmente più mossa, i disegni strumentali
                                                                                                 per il compositore a ricordi adolescenziali, di libertà e di spensieratezza, dove
     germogliano, diventano più rapidi, si infittiscono, si rapprendono in grandi masse.
                                                                                                 la primavera sembra rappresentare una stagione dell’anima: «Una primavera
     Dopo avere raggiunto l’incandescenza, la trama orchestrale si diluisce su un
                                                                                                 allegra, scanzonata, adolescenziale, sul modello di quella che a sedici anni aspettavamo
     improvviso, stentoreo pedale degli ottoni, poidiventa più rarefatta, migra nel
                                                                                                 per bigiare canto corale la mattina in Conservatorio e raggiungere in gruppo la vicina
     registro acuto, si trasforma in un fitto ordito che offusca le acrobazie del solista,
                                                                                                 Villa Borghese. Periodi in cui tutto si intrecciava: lo studio del pianoforte, il liceo,
     gioca su echi timbrici, proiettati tra strumenti diversi. La virtuosistica, ampia cadenza
                                                                                                 la composizione, le ragazze, gli amici, abbondanti dosi di beata incoscienza».
     del pianoforte, con disegni che esplorano tutta la tastiera, è seguita da un finale
     lento, con una polifonia densa ma che lascia emergere dei bagliori lirici nelle parti       Da un materiale musicale estremamente semplice (anche se poi l’articolazione
     degli archi, e che alla fine si dirada in una dimensione intima e cameristica.              risulta assai più elaborata) scaturisce anche Checkpoint, pezzo per orchestra scritto
                                                                                                 nel 2009 su commissione della St. Paul Chamber Orchestra e di Roberto Abbado,
     Sempre a Bari fu tenuto a battesimo nel 2003 La Primavera, ancora con Rino
                                                                                                 che ne ha diretto la prima assoluta. Tutto infatti prende le mosse da un semplice
     Marrone e il Collegium Musicum: un lavoro per pianoforte e archi che rappresenta
                                                                                                 intervallo di terza minore, reiterato all’inizio dai violini su un tappeto di armonici
     una sorta di contraltare rispetto al Trionfo del tempo e del disinganno, e un esempio
MICHELE DALL'ONGARO ORCHESTRA DEL TEATRO PETRUZZELLI MARCO ANGIUS - direttore
degli altri archi. E sull’intervallo di terza è costruito tutto lo scheletro armonico,
     come un gioco prismatico di concatenazioni tra accordi di otto suoni, sul quale
     si innesta via via un ricco contrappunto fiorito. In questo lavoro, concepito alla
     stregua di un concerto per orchestra, l’organico strumentale si sdoppia, si
     frantuma, si raggruma in nuclei a densità variabile, mette in risalto le qualità
     virtuosistiche dei vari strumenti che affiorano tra le grandi ondate di una materia
     orchestrale in costante movimento. Il titolo rimanda da un lato al mondo dei
     controlli nei confini artificiali e militarizzati, e alla sua intima violenza; dall’altro
     è pensato come un’idea strettamente musicale: un tremolo di terza ritorna
     periodicamente, e si percepisce come una zona neutra tra le diverse sezioni
     in cui si articola il pezzo, una zona di passaggio, attraversata la quale avviene
     un mutamento di stato della materia sonora: «Volevo creare questa sorta di
     viaggio attraverso un cancello, oltrepassando il quale si trovano altre direzioni,
     anche completamente diverse». Nella prima parte (Adagio) si alternano situazioni
     ipnotiche, fatte di note ribattute, e lunghe linee tenute che all’inizio restano sullo
     sfondo ma via via si stratificano formando una polifonia dal carattere drammatico,
     con crescendo e sferzate accordali. La trama orchestrale diventa più rarefatta
     nella seconda parte (Nervoso) imperniata su figure rapidissime e fantasmatiche
     di archi e legni. Nella terza parte (Grave), la triplicazione dello scheletro armonico
18                                                                                               19
     genera una fascia densa e dissonante, piena di echi melodici, che si trasforma in
     continuazione, acquista toni drammatici con le punteggiature dei timpani, diventa
     materia fluida e scorrevole, poi una fascia statica, costellata dagli arabeschi del
     pianoforte e del clarinetto, e alla fine evapora su una coda fatta di tremoli di terze.

     PAOLO MONTI > Astratta (Sfocamenti 3) | Italia, 1982
Ha compiuto gli studi al Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma, perfezionandosi poi
                           in Composizione con Aldo Clementi e in Direzione d’orchestra con Franco Ferrara.
                           Nel 1975 è stato tra i fondatori del gruppo “Spettro sonoro”, ensemble dedito alla
                           musica contemporanea ed è stato protagonista nel 1979 della prima esecuzione
                           assoluta dell’opera musicale integrale di Friedrich Nietzsche.
                           Ha collaborato in veste di pianista con l’Orchestra Sinfonica della RAI di Roma e con
                           quella del Teatro dell’Opera di Roma, oltre ad aver insegnato per circa vent’anni in
                           diversi Conservatori italiani.
                           Dal 1985 ha dato inizio alla sua collaborazione con Radio-RAI. Dal 2000 al 2015 è stato
                           responsabile della programmazione musicale di Radio3 e dal 2008 è Sovrintendente
                           dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI. Dal 2011 al 2016 è stato autore e conduttore
                           del programma musicale “Petruška” trasmesso da RAI 5.
                           Le sue composizioni, pubblicate dalle edizioni Suvini-Zerboni e raccolte in diversi cd
                           monografici, sono eseguite da importanti complessi e solisti italiani ed esteri, tra cui
                           il Quartetto Arditti, Ensemble Recherche, Ensemble 2E2M, Ex-Novo Ensemble per
                           citarne alcuni. Ha collaborato, tra gli altri, con Luca Ronconi, Carlo Cecchi, Claudio
                           e Daniele Abbado, Luciano Berio, Michele Serra, Stefano Benni, Alessandro Baricco.
                           Dal 1993 al 1999 è stato consulente musicale del Romaeuropa Festival e dal 1996
                           al 1999 Presidente di Nuova Consonanza. Dal 1999 al 2001 è stato Curatore delle
                           Attività Permanenti del Settore Musica della Biennale di Venezia, di cui è diventato
                           poi consulente dal 2003 al 2004. È stato vicepresidente del “Centro Tempo Reale”
                           fondato da Luciano Berio, mentre è attualmente membro del Direttivo dell’Accademia
                           Filarmonica Romana, del Comitato scientifico della Fondazione “Claudio Abbado” e del
20                         Centro Studi “Luciano Berio”. Dal 2015 è collaboratore abituale del mensile “Amadeus”,           21
                           testata per cui cura la rubrica Jeu de cartes.
                           È autore di numerosi saggi e testi dedicati alla musica, tra i quali si ricordano: La musica
     MICHELE DALL’ONGARO   tra suono e silenzio in “Atlante del Novecento” (ed. UTET, 3 voll., 2000) e La musica liquida
     compositore           del XXI Secolo (ed. NOVA, L’Enciclopedia UTET, 2005). Nel 1986 ha pubblicato l’analisi
                           di tutte le opere di Giacomo Puccini per Pacini Editore di Pisa.
                           Nel 2008 ha vinto come producer, il Prix Italia e tra gli altri, il Premio “Ugo Gregoretti”.
                           Nel 2012 l’allora Presidente Giorgio Napolitano gli ha conferito il titolo di Cavaliere
                           dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e nel 2017 l’attuale Presidente Sergio
                           Mattarella gli ha conferito il titolo di Commendatore. Nel 2008 è stato nominato
                           membro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, istituzione di cui è stato eletto
                           Presidente-Sovrintendente nel 2015, poi riconfermato nel 2019.
                           Nel 2017 è stato designato componente del Comitato di Indirizzo del Centro Servizi
                           dell’Università La Sapienza di Roma per le attività Ricreative, Culturali, Artistiche, Sociali
                           e dello Spettacolo.
Divenuto ormai direttore di riferimento per il repertorio musicale contemporaneo, ha
                    diretto Ensemble Intercontemporain, London Sinfonietta, Tokyo Philharmonic, Sinfonica
                    Nazionale della RAI, Orchestra de La Fenice, Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino,
                    Orchestre del Comunale di Bologna, Regio di Torino e Lirico di Cagliari, la Sinfonica Siciliana
                    e del Massimo di Palermo, Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, la Sinfonica “G. Verdi”
                    di Milano, l’Orchestra della Svizzera Italiana, l’Orchestre de Chambre de Lausanne,
                    Orchestre Symphonique et Lyrique de Nancy, Orchestre Nationale de Lorraine, Orchestra
                    della Toscana, I Pomeriggi Musicali, Luxembourg Philharmonie, Muziekgebouw/Bimhuisi
                    di Amsterdam.
                    Recentemente invitato al Festival ‘George Enescu’ ha diretto una partitura per violino
                    e orchestra di Max Richter.
                    Nel 2016 ha aperto la Stagione della Fenice di Venezia con Aquagranda di Filippo Perocco
                    (Premio Abbiati 2017) e la Biennale Musica di Venezia con Inori di Stockhausen.
                    Nel 2018 ha inaugurato la stagione lirica del Maggio Musicale Fiorentino, al Regio di Torino
                    ha diretto Káťa Kabanová di Janáček per la regia di Robert Carsen, al Regio di Parma ha
                    realizzato una nuova produzione del Prometeo di Luigi Nono; al Comunale di Bologna
                    ha diretto Medeamaterial di Dusapin (Premio Abbiati 2018), Il suono giallo di Alessandro
                    Solbiati (Premio Abbiati 2016), Jakob Lenz di Wolfgang Rihm, Don Perlimplin di Bruno
                    Maderna e Luci mie traditrici di Salvatore Sciarrino per la regia di Jurgen Flimm. Ha diretto
                    al Lirico di Cagliari il dittico Sancta Susanna di Hindemith e Cavalleria rusticana di Mascagni.
                    Altre importanti produzioni sono state Aspern di Sciarrino alla Fenice, La volpe astuta
                    di Janáček all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia (dove è stato assistente di Pappano
                    per il Guillaume Tell di Rossini), L’Italia del destino di Luca Mosca e La metamorfosi di Silvia
22                  Colasanti al Maggio Musicale Fiorentino.                                                               23
                    Tra le pubblicazioni discografiche si citano: Die Kunst der Fuge di Bach, Abyss di Donatoni,
                    Manhattan bridge di Traversa per Neos, Noise di Adamek per Wergo, Altri volti e nuovi
     MARCO ANGIUS   di Sciarrino per Decca, Risonanze erranti e Prometeo di Nono, Pierrot lunaire di Schönberg,
     direttore      Die Schachtel di Evangelisti, L’imbalsamatore di Battistelli. Per Stradivarius ha registrato
                    Luci mie traditrici, Le stagioni artificiali, Studi per l’intonazione del mare, Cantare con silenzio
                    di Sciarrino. Nel 2007 ha ottenuto il Premio ‘Amadeus’ per Mixtim di Fedele, compositore
                    del quale ha registrato l’intera opera per violino e orchestra.
                    Oltre a numerosi scritti e saggi, ha inoltre pubblicato due libri Come avvicinare il silenzio,
                    edito da Rai Eri nel 2007 e Del suono estremo edito da Aracne nel 2014.
                    Già direttore principale dell’Ensemble Bernasconi dell’Accademia del Teatro alla Scala,
                    dal 2015 è Direttore musicale e artistico dell’Orchestra di Padova e del Veneto con cui ha
                    diretto l’integrale delle Sinfonie di Beethoven e Schubert. Nel 2020 gli è stato conferito
                    il titolo di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Ospite regolare di alcune delle maggiori istituzioni musicali italiane collabora stabilmente
                        con orchestre come la OSN della Rai, il Maggio Musicale Fiorentino, La Fenice di Venezia,
                        il Comunale di Bologna, il Teatro Petruzzelli di Bari e l’Orchestra Verdi di Milano; tiene
                        recital al Teatro alla Scala di Milano, al di San Carlo di Napoli, all’Arena di Verona, per gli
                        Amici della Musica di Firenze, l’Unione Musicale di Torino, la IUC di Roma e per molti altri.
                        È stato invitato ad esibirsi in festival come “A. Benedetti Michelangeli” di Brescia e Bergamo,
                        il Festival dei Due Mondi di Spoleto, Settembre Musica di Torino, Ravenna, Ravello, RedCats
                        di Los Angeles, Miami Piano Festival ed altri. Il suo impegno nella musica contemporanea
                        lo porta a partecipare regolarmente alle maggiori rassegne dedicate, come Milano Musica,
                        Biennale di Venezia, Nuova Consonanza di Roma tra le altre.
                        Molteplici le orchestre con cui ha collaborato in ambito internazionale tra le quali si
                        ricordano: Rotterdam Philharmonic, Brussel Philharmonic, Residentie Orkest Den Haag
                        al Concertgebouw di Amsterdam, RTSI di Lugano, Brucknerorchester Linz, Tonkünstler
                        di Vienna - al Musikverein per Wien Modern -, Filarmonica di San Pietroburgo, Saint Paul
                        Chamber Orchestra, Indianapolis Symphony Orchestra e molte altre.
                        Fra i direttori con cui collabora citiamo Roberto Abbado, Andrei Boreyko, Dennis Russell
                        Davies, Diego Fasolis, Yoel Levi, Brad Lubman, Wayne Marshall, James MacMillan, Kazushi
                        Ono, Zoltan Pesko, Stefan Reck, Jonathan Stockhammer, Arturo Tamayo, Mario Venzago.
                        Attivo anche in ambito cameristico, collabora regolarmente con l’attrice Sonia Bergamasco
                        ed il pianista Andrea Rebaudengo.
                        Di fianco al repertorio tradizionale che frequenta con assiduità, interpreta moltissima
                        musica del nostro tempo. Ha eseguito in prima assoluta oltre quindici nuovi concerti per
                        pianoforte e orchestra, molti dei quali scritti per lui. Più di cinquanta, infine, le pagine
24                      pianistiche composte per lui da autori come George Crumb, Milton Babbitt, Frederic                25
                        Rzewski, Michael Nyman, Michael Daugherty, William Bolcom, John Harbison, Aaron Jay
                        Kernis per citarne solo alcuni. Il progetto ‘round Midnight, eseguito fra l’altro al Miller
     EMANUELE ARCIULI   Theater di New York e commissionato da CCM di Cincinnati, ha ottenuto una vastissima
     pianoforte         eco a livello internazionale.
                        Il suo interesse per la musica americana si è concretizzato in un libro, Musica per pianoforte
                        negli Stati Uniti pubblicato da Edt, come anche in numerose lezioni tenute sia in ambito
                        radiofonico che televisivo.
                        Nel 2011 ha ottenuto il premio “Franco Abbiati” come ‘miglior solista dell’anno’ ed una
                        nomination per i Grammy Award per il lavoro discografico dedicato a George Crumb.
                        Incide per le etichette Stradivarius, Chandos, Vai, Innova Records, Bridge. Di recentissima
                        pubblicazione il cd Walk in beauty, una ricca antologia di musica americana.
                        Insegna pianoforte contemporaneo all’Accademia di Pinerolo ed è docente di pianoforte
                        al Conservatorio “N. Piccinni” di Bari. Dal 1998 tiene regolarmente workshop in numerose
                        università degli Stati Uniti ed ha tenuto oltre quaranta tournée.
ORCHESTRA
     DEL TEATRO PETRUZZELLI

     VIOLINI PRIMI              FLAUTI
     Gabriele Ceci**            Anna Lisa Pisanu*
     Enrico Vacca               Elena Sedini (ott)
     Raffaele Fuccilli
     Marco Mazzucco             OBOI
     Piermarco Benzi            Gianluigi Cortecci*
     Maurizio Lefemine          Luigi Sala (cor ingl)
     Mervit Nesnas
     Ievgeniia Iaresko          CLARINETTI
     Aniello Alessandrella      Simone M. Cremona*
     Fiammetta Borgognoni C.    Edoardo Lega (b cl)
     VIOLINI SECONDI            FAGOTTI
     M. Saveria Mastromatteo*   Marco Donatelli*
     Carmine M. Rizzi           M. Mattia Perticaro
     Virgilio Aristei
     Lucia Giannotti            CORNI
     Milena De Magistris
                                Vladimiro Cainero*
     Antonio Maggiolo
                                Damiano Fiore
     Arturo Del Vecchio
                                Paride Canu
     Stefania Di Lascio
                                Stefano Conti
     Marcello Alemanno
     Gemma B. Elefante
                                TROMBE
     VIOLE                      Giovanni Nicosia*
                                Massimiliano Campoli
     Federico Regesta*
     Luca Pellegrino
26   Giacomo Vai
                                TROMBONI                      27
     Giuseppe Rutigliano        Bartolomeo Mercadante*
     Vincenzo Longo             Francesco Tritto
     Jonathan Cutrona           Riccardo Fersini
     Gaetano Martorana
                                BASSO TUBA
     VIOLONCELLI                Nicola Di Grigoli*
     Giuseppe Carabellese*
     Valeria Sirangelo          TIMPANI
     Diego Palermo              Domenico De Palma*
     Arber Brahimi
     Mauro Gentile              PERCUSSIONI
     Ubaldo Chirizzi            Giuseppe Zeverino
     Claudia Fiore              Andrea Montori
     Vita Perilli
                                PIANOFORTE
     CONTRABBASSI
                                Gaston Polle Ansaldi
     Francesco Piccarreta*
     Alessandro Terlizzi
     Michele Petrella
     Silvia V. Muci
     Francesco Barile
                                ** spalla dei primi violini
                                * prima parte
Sovrintendente | Direttore artistico
     Massimo Biscardi
     Direttore stabile
     Giampaolo Bisanti
     Maestro del Coro
     Fabrizio Cassi

     SOVRINTENDENZA                           Mattia M. Menga | Giuseppe Contessa
                                              Vincenzo Colella | Enrico Castellano
     Responsabile Ufficio stampa              Maurizio Miacola | Alessandro Ney
     Monica Sbisà                             Michele Cortone | Piero Lorusso (fabbro)
     Coordinatore del botteghino              Attrezzisti
     Alessandra Andriani                      Gennaro Rafaschieri
                                              Annalisa Caringella | Angela De Marzo
     Grafica ed editing
     Marta Gadaleta
                                              Elettricisti
     Coordinatore Ufficio promozione          Natale Stramaglia | Giuseppe Pugliese
     Anna Roberti                             Felice Ceglie | Lorenzo Rinaldi
                                              Fonici
     AREA ARTISTICA                           Antonio Carrassi | Davide Fioretti
                                              Massimo Giuliani
     Segretario artistico e
     Responsabile Area educational            Sarto
     Luigi Fuiano                             Marco Tarulli
     Segreteria Area educational
     Valentina Cassano                        Coordinatore manutenzione
                                              Bartolomeo Telegrafo
     Casting Manager
     Elena Rizzo                              Manutenzione
                                              Giuseppe Perulli | Nicola Zaza
     Direttore musicale di palcoscenico
     Roberta Peroni
     Maestri collaboratori                    AREA AMMINISTRATIVA
     Lucia Conca
     Rocco Toscano                            Direttore amministrativo
     Archivio musicale                        Nicola Grazioso
28   Leonardo Smaldone                        Coordinatore Ufficio contabilità,          29
     Ispettori                                finanza, pagamenti
     Gennaro Maria Pupillo (Orchestra)        Carmine Perrone
     Tania de Cesare (Coro)                   Ufficio contabilità e finanza
                                              Nicola Favia
                                              Ufficio pagamenti e controllo
     PRODUZIONE E ALLESTIMENTI                Luca Castellano
     Direttore di produzione                  Coordinatore Ufficio acquisti,
     Tiziana Demattia                         logistica e servizi
                                              Vito Marzulli
     Segreteria artistica e di produzione
     Elisabetta Fasano                        Ufficio acquisti
     Isabella Simplicio                       Daniela D’Alonzo
     Direttore di palcoscenico                Ufficio logistica e servizi
     Gianluca Altomare                        Benedetto Lupo

     Direttore tecnico                        Responsabile del personale
     Emanuele Pastoressa                      Teresa Miceli
     Capo reparto macchinisti e attrezzisti   Ufficio paghe
     Vito Amoruso                             Teodoro Lillo
     Capo reparto luci e fonica               Segreteria Ufficio del personale,
     Michele Santo                            protocollo e pec
     Caposquadra macchinisti                  Angela Fumai
     Antonio Manzari
                                              Custode / Commesso
     Coordinatore Settore costumi             Andrea De Stasio
     Luigi Spezzacatene
     Macchinisti costruttori
     Vito Gadaleta | Antonello Sallustio
     Mario Valerio | Crescenzio Manzari
     Roberto Fiore | Cosimo Martucci
ISTANTANEE MUSICALI        In attesa di rivivere assieme l’emozione del Teatro in presenza, la Fondazione

                                    DI OTTO COMPOSITORI        trasmette i suoi concerti in streaming, che potrai trovare sul sito istituzionale,
                                    ITALIANI                   all’indirizzo www.fondazionepetruzzelli.it, sulla pagina Facebook e sul canale
                                                               ufficiale YouTube della Fondazione Teatro Petruzzelli.

             SALVATORE SCIARRINO                                PASQUALE CORRADO
             giovedì 11 FEBBRAIO 2021 | ore 20.30               mercoledì 19 MAGGIO 2021 | ore 20.30
             MARCO ANGIUS | direttore                           FABRIZIO CASSI | maestro del coro

             IVAN FEDELE                                        LUCA FRANCESCONI
             martedì 27 APRILE 2021 | ore 20.30                 mercoledì 16 GIUGNO 2021 | ore 20.30
             PASQUALE CORRADO | direttore                       MAXIME PASCAL | direttore
             MICHELE MARCO ROSSI | violoncello                  ANSSI KARTTUNEN | violoncello
                                                                EVA FURRER | flauto

             CARLO BOCCADORO
             venerdì 14 MAGGIO 2021 | ore 20.30                 CATERINA DI CECCA
             CARLO BOCCADORO | direttore                        sabato 19 GIUGNO 2021 | ore 19.00
             ALESSANDRO TAVERNA | pianoforte                    FABRIZIO CASSI | maestro del coro

             MICHELE DALL’ONGARO                                SILVIA COLASANTI
             martedì 18 MAGGIO 2021 | ore 20.30                 lunedì 28 GIUGNO 2021 | ore 20.30
             MARCO ANGIUS | direttore                           CORRADO ROVARIS | direttore
             EMANUELE ARCIULI | pianoforte                      MADDALENA CRIPPA | voce recitante

info&botteghino | 080.9752810 | www.fondazionepetruzzelli.it   ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO PETRUZZELLI
1n attesa di rivivere l’emozione della musica dal   ISTANTANEE MUSICALI DI OTTO COMPOSITORI ITALIANI
vivo, la Fondazione prosegue la trasmissione dei
suoi concerti in streaming.                         mercoledì 19 maggio | ore 20.30
Visitate la pagina Petruzzelli streaming 2021 nel   PASQUALE CORRADO
sito istituzionale www.fondazionepetruzzelli.it,
il canale ufficiale YouTube o la pagina Facebook    CORO DEL TEATRO PETRUZZELL1
della Fondazione Teatro Petruzzelli.                FABR1Z1O CASS1 maestro del coro

 domenica 9 maggio | ore 18.00                      giovedì 20 maggio | ore 20.30
 ORCHESTRA DEL TEATRO PETRUZZELL1

                                                                                                                              info&botteghino | 080.9752810 | www.fondazionepetruzzelli.it
                                                    REC1TAL D1 V1OL1NO SOLO
 VALENT1NA PELEGG1 direttore
 musiche di Martucci | Dvořák
                                                    FRANCESCO D’ORAZ1O violino
                                                    musiche di Berio | Sciarrino
                                                    Hosokawa | Dall’Ongaro | Fedele
 ISTANTANEE MUSICALI DI OTTO COMPOSITORI ITALIANI

 venerdì 14 maggio | ore 20.30                      venerdì 21 maggio | ore 18.00

                                                                                                       CONCERT1 1N PRESENZA
 CARLO BOCCADORO                                    ORCHESTRA DEL TEATRO PETRUZZELL1
 ORCHESTRA DEL TEATRO PETRUZZELL1                   M1CHELE N1TT1 direttore
 CARLO BOCCADORO direttore                          musiche di Stravinskij | Haydn
 ALESSANDRO TAVERNA pianoforte                      Schubert | Glinka

 ISTANTANEE MUSICALI DI OTTO COMPOSITORI ITALIANI
                                                    mercoledì 26 maggio | ore 18.00
 martedì 18 maggio | ore 20.30
                                                    ORCHESTRA DEL TEATRO PETRUZZELL1
 MICHELE DALL’ONGARO
                                                    PAOLO LEPORE direttore
 ORCHESTRA DEL TEATRO PETRUZZELL1                   musiche di Strauss | Strauss jr
 MARCO ANG1US direttore                             Rimskij-Korsakov | Ponchielli | Saint-Saëns
 EMANUELE ARC1UL1 pianoforte                        Chačaturjan | Mascagni | Bernstein
Grazie a chi con un piccolo gesto che non costa
                                                                nulla sostiene la Cultura, grazie a chi fa della
                                                                Bellezza un dono prezioso per chi sta crescendo,
                                                                grazie a chi invece è cresciuto ma della Bellezza
                                                                non è mai sazio, grazie a chi fa della Cultura un
                                                                investimento che rende migliori, grazie a tutti
                                                                quelli che scelgono di sostenere il nostro lavoro,
ideazione e grafica | marta gadaleta | ph | eleonora cacciari

                                                                perché della Bellezza hanno bisogno.

                                                                9 3 2 9 3 6 4 0 7 2 3

                                                                Dona il                 al Teatro Petruzzelli.
CONTATTI                                 CREDITI

     RESPONSABILE UFFICIO STAMPA              RITRATTI
     Monica Sbisà
                                              Michele dall’Ongaro
                                              ©Musacchio&Ianniello
     IDEAZIONE, GRAFICA ED EDITING
     Marta Gadaleta                           Marco Angius
                                              ©Silvia Lelli
     BOTTEGHINO
                                              Emanuele Arciuli
     080.9752810
                                              ©Alberta Zallone
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                                              Si ringrazia per la gentile
                                              concessione delle immagini
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