MICHELE DALL'ONGARO ORCHESTRA DEL TEATRO PETRUZZELLI MARCO ANGIUS - direttore
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ISTANTANEE MUSICALI DI OTTO COMPOSITORI ITALIANI MICHELE DALL’ONGARO ORCHESTRA DEL TEATRO PETRUZZELLI MARCO ANGIUS direttore EMANUELE ARCIULI pianoforte
FONDATORI PARTNERS CONSIGLIO DI INDIRIZZO Presidente Sovrintendente Antonio Decaro Direttore artistico Massimo Biscardi Vice Presidente Corrado Petrocelli Consiglieri Direttore stabile Sara Allegretta Giampaolo Bisanti Michele Bollettieri Vito Mormando Maestro del coro Matteo Pertosa Fabrizio Cassi COLLEGIO REVISORI DEI CONTI Presidente Anna Luisa Carra 2 3 Membri effettivi Sergio Lafortezza Rosa Valicenti SPONSOR TECNICO FONDATORI Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo Regione Puglia Comune di Bari Città Metropolitana di Bari
Molti vedono nella musica di oggi, quella del XXI secolo, un tradimento delle avanguardie della seconda metà del Novecento, dei tratti “radicali” e “sperimentali” che ha avuto la musica in quella fase storica. A uno sguardo più attento, si scopre invece come quei caratteri siano stati raccolti, meditati, metabolizzati da moltissimi dei compositori attivi oggi, e poi restituiti con esiti più profondamente “musicali”. Le esperienze nel campo della psicoacustica hanno portato a rivisitare anche le forme classiche, a interrogarsi sui meccanismi sintattici e percettivi insiti in esse, a riscoprire veri e propri archetipi, che restano sempre di attualità, ci appartengono, perché sono legati alla natura stessa del suono e dell’ascolto. Questi archetipi musicali sono un po’ il fil rouge della rassegna Aus Italien (dal titolo del poema sinfonico di Richard Strauss) dedicata a otto compositori italiani. Sciarrino ha ad esempio spesso usato l’orchestrazione come uno strumento maieutico, come un filtro capace di rivelare segreti legami tra autori diversi, ad esempio tra alcune melodie di Wagner e il fauno di Debussy, in Languire a Palermo, o tra un preludio di Chopin e musiche di Puccini e di Mahler in Preludio all’Adagietto; Carlo Boccadoro ha riletto una fuga bachiana, orchestrandola e arricchendola di sottili distorsioni, in n° 7-Grandangolo su Bach; Silvia Colasanti è ritornata all’archetipo del teatro in musica in Orfeo. Flebile queritur lyra, melologo concepito come un «concerto per voce e orchestra», che contiene anche un’orchestrazione (per corno e orchestra) dell’aria di Monteverdi «Ahi, vista troppo dolce e troppo amara!». Anche l’antica forma del concerto, è stata rivisitata da prospettive diverse, considerata come metafora del fenomeno naturale dell’eco, come spazio dell’immaginazione, come sfoggio delle possibilità dello strumento 11 ISTANTANEE solista, ad esempio nel Concerto per pianoforte di Boccadoro, che nel fitto dialogo con l’orchestra sembra evocare Schumann, Bartók e molto jazz (il concerto è dedicato MUSICALI alla memoria di Duke Ellington). Ma anche come racconto in musica, veicolato dalle proliferazioni frattali di Imaginary Depht di Ivan Fedele, o da una struttura apertamente DI OTTO neoclassica come nella scanzonata e frenetica Primavera di Michele dall’Ongaro. Il compositore romano richiama anche Händel nel suo Trionfo del Tempo e del Disinganno, COMPOSITORI per pianoforte e orchestra; Luca Francesconi evoca invece François Couperin nel suo ITALIANI concerto per flauto e orchestra Les barricades mystérieuses, e un altro compositore d’epoca barocca, Giuseppe Colombi, nel concerto per violoncello Das Ding singt. Completano la rassegna due novità per coro, che riflettono invece sulla pandemia e sulle di Gianluigi Mattietti sue conseguenze, attingendo ad archetipi letterari, da Alessandro Manzoni (nel lavoro di Pasquale Corrado) a Cesare Pavese (nel lavoro di Caterina di Cecca). A dimostrazione che nella musica, così come nelle arti e nelle lettere, oggi così come in ogni altro momento della nostra storia, il passato rivive, ma cambia sembianze, suona in modo diverso. Si fissa in un’istantanea dai colori vividi, nuovi. Ci interroga sull’attualità. Diventa presente.
ORCHESTRA PROGRAMMA DEL TEATRO PETRUZZELLI Michele Dall’Ongaro [1957] La Primavera, MARCO ANGIUS per pianoforte e orchestra d’archi, [ 2004 ] direttore Michele Dall’Ongaro [1957] EMANUELE ARCIULI Checkpoint, pianoforte per orchestra da camera, [ 2009 ] Michele Dall’Ongaro [1957] Il trionfo del tempo e del disinganno, per pianoforte e orchestra, [ 1992 ] 12 13 TEATRO PETRUZZELLI trasmissione streaming martedì 18 maggio 2021 ore 20.30 Lo streaming del concerto prevede un contenuto speciale dedicato al nostro pubblico e girato nel Teatro Petruzzelli VISTI DA VICINO • Video incontri con chi fa musica oggi, una preziosa occasione di approfondimento con il compositore Michele Dall’Ongaro, con il direttore d’orchestra Marco Angius e con il pianista Emanuele Arciuli a cura della musicologa e critico musicale Carla Moreni.
L’ALBUM DI RICORDI NELLA MUSICA DI MICHELE DALL’ONGARO di Gianluigi Mattietti Nella sua carriera di compositore, Michele Dall’Ongaro ha esplorato linguaggi diversi, passando dall’iniziale influenza di Luigi Nono e Aldo Clementi, del quale è stato allievo dopo il periodo del Conservatorio, ad un linguaggio più personale, discorsivo, ricco di invenzioni timbriche. Ma è spesso emerso anche un côté ludico, scanzonato, in numerose composizioni dalla scrittura più leggera, mirata alla ricerca di sonorità fiabesche o di effetti grotteschi. Fondamentali, nella definizione della sua poetica musicale, sono stati anche il contatto con l’avanguardia romana negli anni Settanta («Non ho mai abbandonato, per fortuna, quegli influssi positivi, veramente anarcoidi») e lo studio della musica di Luciano Berio, («per il suo carattere di inclusività, e per i suoi processi di elaborazione che gli permettevano di fondere insieme elementi musicali diversi, filtrandoli ogni volta in modo differente: era un approccio estremamente seducente per un giovane, rispetto al rigore severo, vagamente punitivo, di altre strade»). Se i primi lavori di Dall’Ongaro, negli anni Settanta, sono caratterizzati da un 14 continuuum statico, denso, dissonante, negli anni Ottanta la scrittura si fa più 15 articolata, movimentata, ricca di figurazioni, anche più virtuosistica e gestuale. Nel decennio successivo il compositore ha cominciato a confrontarsi con il problema della grande forma, cercando di disegnare ampie arcate temporali mantenendo sempre alta la tensione. Un lavoro di svolta, in questo senso, è stato Il trionfo del tempo e del disinganno, un concerto per pianoforte e orchestra in un unico movimento, di circa venti minuti, tenuto a battesimo a Bari nel 1992, con Rino Marrone sul podio e Giuseppe Scotese solista, presentato poi alla Biennale di Venezia nel 2008. Il Trionfo del tempo e del disinganno è in parte anche un diario personale, ricco di ricordi privati e di rimandi storici, a partire dal titolo, preso di sana pianta dall’omonimo oratorio di Händel, del quale viene citata anche una piccola cellula di cinque note, affidata all’inizio al pianoforte, ma praticamente irriconoscibile. PAOLO MONTI > Quadri mossi | Italia, 1981
Modelli di riferimento per questa partitura sono poi i primi due concerti per paradigmatico del lato ludico e spensierato di Dall’Ongaro. Su questo versante pianoforte di Béla Bartók («oggetto di culto fanatico in gioventù e definitivamente si trovano anche alcuni pezzi cameristici, come il laconico Abschied IV (1985) per metabolizzati - oso sperare - dopo questa esperienza»). Il pezzo è poi dedicato flauto e pianoforte, basato sulla pura energia del gesto e su una corsa a perdifiato, alla memoria di Luigi Nono, morto nel 1990, che Dall’Ongaro aveva frequentato e delle operine come Il filo, basata su una favola di Rodari e composta nel 1975, nel periodo della sua adolescenza, durante alcune vacanze estive in Sardegna. quando Dall’Ongaro era ancora studente, come saggio per la classe di arte scenica, Per il compositore romano, il riferimento a Nono è triplice in questa partitura: c’è o Bach Haus (2000), su libretto di Vincenzo de Vivo, in cui emerge il piacere una reminiscenza di Polifonica - Monodia - Ritmica che Dall’Ongaro aveva sentito di mescolare mondi musicali diversi, di giocare con le citazioni, le parodie, le forme alla radio anni prima, e che ha tentato di ricostruire a orecchio in questo concerto; chiuse del teatro barocco. Scritta di getto, in solo due giorni, La Primavera è un pezzo la parte iniziale del solista rimanda in qualche modo a …sofferte onde serene… di pura evasione, totalmente diatonico, basato solo sulle note bianche del pianoforte, e a Como una ola de fuerza y luz («frequentando Nono, sono quei pezzi che ho visto ispirato al gesto istintivo dei bambini che vedono una tastiera e la prendono nascere»); poi c’è una specie di sezione di cori battenti, che ricordano la passione a manate: «Il suono è esattamente quello, perché i bambini buttano le mani dove di Nono per lo stile policorale di Giovanni Gabrieli. capita, ma seguono un ritmo regolare, esplorano tutta l’estensione, e si divertono a sentire quello che esce fuori». L’agitazione fisica che lo caratterizza si basa sulla Nel Trionfo del tempo e del disinganno, il pianoforte emerge in primo piano, con ripetizione di figure simili, che per l’autore rimanda a stilemi vivaldiani e della ricche ornamentazioni, ma in un rapporto sempre dialettico, anche osmotico musica barocca in generale. Il pezzo parte puntillistico, con note staccate e pizzicate, con l’orchestra, immaginata come un pianoforte aumentato, come un’estensione con disegni che via via si addensano, si muovono verso l’acuto e verso il grave, timbrica del solista. L’orchestra, suddivisa in gruppi strumentali distinti, crea vengono accentati dagli accordi del pianoforte, e reiterati come in un pezzo minimal. una materia formicolante, carica di energia («un’orchestra pullulante di fremiti Poi entrano in gioco disegni di semicrome, frammenti di scale diatoniche, quindi e sussurri» la definì Mario Bortolotto). Il concerto, in un unico movimento, ma dei glissati degli archi che si mescolano con gli accordi del pianoforte (questa è 16 internamente articolato in parti distinte, inizia con un lento canone ritmico tra 17 una citazione dalla terza Sinfonia di Prokof’ev), prima che riprendano il sopravvento percussioni diverse, cui si aggiungono i primi rintocchi del pianoforte, con l’effetto le scale di semicrome, che portano ad un euforico epilogo. Questo pezzo si lega di un carillon. La materia si fa gradualmente più mossa, i disegni strumentali per il compositore a ricordi adolescenziali, di libertà e di spensieratezza, dove germogliano, diventano più rapidi, si infittiscono, si rapprendono in grandi masse. la primavera sembra rappresentare una stagione dell’anima: «Una primavera Dopo avere raggiunto l’incandescenza, la trama orchestrale si diluisce su un allegra, scanzonata, adolescenziale, sul modello di quella che a sedici anni aspettavamo improvviso, stentoreo pedale degli ottoni, poidiventa più rarefatta, migra nel per bigiare canto corale la mattina in Conservatorio e raggiungere in gruppo la vicina registro acuto, si trasforma in un fitto ordito che offusca le acrobazie del solista, Villa Borghese. Periodi in cui tutto si intrecciava: lo studio del pianoforte, il liceo, gioca su echi timbrici, proiettati tra strumenti diversi. La virtuosistica, ampia cadenza la composizione, le ragazze, gli amici, abbondanti dosi di beata incoscienza». del pianoforte, con disegni che esplorano tutta la tastiera, è seguita da un finale lento, con una polifonia densa ma che lascia emergere dei bagliori lirici nelle parti Da un materiale musicale estremamente semplice (anche se poi l’articolazione degli archi, e che alla fine si dirada in una dimensione intima e cameristica. risulta assai più elaborata) scaturisce anche Checkpoint, pezzo per orchestra scritto nel 2009 su commissione della St. Paul Chamber Orchestra e di Roberto Abbado, Sempre a Bari fu tenuto a battesimo nel 2003 La Primavera, ancora con Rino che ne ha diretto la prima assoluta. Tutto infatti prende le mosse da un semplice Marrone e il Collegium Musicum: un lavoro per pianoforte e archi che rappresenta intervallo di terza minore, reiterato all’inizio dai violini su un tappeto di armonici una sorta di contraltare rispetto al Trionfo del tempo e del disinganno, e un esempio
degli altri archi. E sull’intervallo di terza è costruito tutto lo scheletro armonico, come un gioco prismatico di concatenazioni tra accordi di otto suoni, sul quale si innesta via via un ricco contrappunto fiorito. In questo lavoro, concepito alla stregua di un concerto per orchestra, l’organico strumentale si sdoppia, si frantuma, si raggruma in nuclei a densità variabile, mette in risalto le qualità virtuosistiche dei vari strumenti che affiorano tra le grandi ondate di una materia orchestrale in costante movimento. Il titolo rimanda da un lato al mondo dei controlli nei confini artificiali e militarizzati, e alla sua intima violenza; dall’altro è pensato come un’idea strettamente musicale: un tremolo di terza ritorna periodicamente, e si percepisce come una zona neutra tra le diverse sezioni in cui si articola il pezzo, una zona di passaggio, attraversata la quale avviene un mutamento di stato della materia sonora: «Volevo creare questa sorta di viaggio attraverso un cancello, oltrepassando il quale si trovano altre direzioni, anche completamente diverse». Nella prima parte (Adagio) si alternano situazioni ipnotiche, fatte di note ribattute, e lunghe linee tenute che all’inizio restano sullo sfondo ma via via si stratificano formando una polifonia dal carattere drammatico, con crescendo e sferzate accordali. La trama orchestrale diventa più rarefatta nella seconda parte (Nervoso) imperniata su figure rapidissime e fantasmatiche di archi e legni. Nella terza parte (Grave), la triplicazione dello scheletro armonico 18 19 genera una fascia densa e dissonante, piena di echi melodici, che si trasforma in continuazione, acquista toni drammatici con le punteggiature dei timpani, diventa materia fluida e scorrevole, poi una fascia statica, costellata dagli arabeschi del pianoforte e del clarinetto, e alla fine evapora su una coda fatta di tremoli di terze. PAOLO MONTI > Astratta (Sfocamenti 3) | Italia, 1982
Ha compiuto gli studi al Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma, perfezionandosi poi in Composizione con Aldo Clementi e in Direzione d’orchestra con Franco Ferrara. Nel 1975 è stato tra i fondatori del gruppo “Spettro sonoro”, ensemble dedito alla musica contemporanea ed è stato protagonista nel 1979 della prima esecuzione assoluta dell’opera musicale integrale di Friedrich Nietzsche. Ha collaborato in veste di pianista con l’Orchestra Sinfonica della RAI di Roma e con quella del Teatro dell’Opera di Roma, oltre ad aver insegnato per circa vent’anni in diversi Conservatori italiani. Dal 1985 ha dato inizio alla sua collaborazione con Radio-RAI. Dal 2000 al 2015 è stato responsabile della programmazione musicale di Radio3 e dal 2008 è Sovrintendente dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI. Dal 2011 al 2016 è stato autore e conduttore del programma musicale “Petruška” trasmesso da RAI 5. Le sue composizioni, pubblicate dalle edizioni Suvini-Zerboni e raccolte in diversi cd monografici, sono eseguite da importanti complessi e solisti italiani ed esteri, tra cui il Quartetto Arditti, Ensemble Recherche, Ensemble 2E2M, Ex-Novo Ensemble per citarne alcuni. Ha collaborato, tra gli altri, con Luca Ronconi, Carlo Cecchi, Claudio e Daniele Abbado, Luciano Berio, Michele Serra, Stefano Benni, Alessandro Baricco. Dal 1993 al 1999 è stato consulente musicale del Romaeuropa Festival e dal 1996 al 1999 Presidente di Nuova Consonanza. Dal 1999 al 2001 è stato Curatore delle Attività Permanenti del Settore Musica della Biennale di Venezia, di cui è diventato poi consulente dal 2003 al 2004. È stato vicepresidente del “Centro Tempo Reale” fondato da Luciano Berio, mentre è attualmente membro del Direttivo dell’Accademia Filarmonica Romana, del Comitato scientifico della Fondazione “Claudio Abbado” e del 20 Centro Studi “Luciano Berio”. Dal 2015 è collaboratore abituale del mensile “Amadeus”, 21 testata per cui cura la rubrica Jeu de cartes. È autore di numerosi saggi e testi dedicati alla musica, tra i quali si ricordano: La musica MICHELE DALL’ONGARO tra suono e silenzio in “Atlante del Novecento” (ed. UTET, 3 voll., 2000) e La musica liquida compositore del XXI Secolo (ed. NOVA, L’Enciclopedia UTET, 2005). Nel 1986 ha pubblicato l’analisi di tutte le opere di Giacomo Puccini per Pacini Editore di Pisa. Nel 2008 ha vinto come producer, il Prix Italia e tra gli altri, il Premio “Ugo Gregoretti”. Nel 2012 l’allora Presidente Giorgio Napolitano gli ha conferito il titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e nel 2017 l’attuale Presidente Sergio Mattarella gli ha conferito il titolo di Commendatore. Nel 2008 è stato nominato membro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, istituzione di cui è stato eletto Presidente-Sovrintendente nel 2015, poi riconfermato nel 2019. Nel 2017 è stato designato componente del Comitato di Indirizzo del Centro Servizi dell’Università La Sapienza di Roma per le attività Ricreative, Culturali, Artistiche, Sociali e dello Spettacolo.
Divenuto ormai direttore di riferimento per il repertorio musicale contemporaneo, ha diretto Ensemble Intercontemporain, London Sinfonietta, Tokyo Philharmonic, Sinfonica Nazionale della RAI, Orchestra de La Fenice, Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, Orchestre del Comunale di Bologna, Regio di Torino e Lirico di Cagliari, la Sinfonica Siciliana e del Massimo di Palermo, Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, la Sinfonica “G. Verdi” di Milano, l’Orchestra della Svizzera Italiana, l’Orchestre de Chambre de Lausanne, Orchestre Symphonique et Lyrique de Nancy, Orchestre Nationale de Lorraine, Orchestra della Toscana, I Pomeriggi Musicali, Luxembourg Philharmonie, Muziekgebouw/Bimhuisi di Amsterdam. Recentemente invitato al Festival ‘George Enescu’ ha diretto una partitura per violino e orchestra di Max Richter. Nel 2016 ha aperto la Stagione della Fenice di Venezia con Aquagranda di Filippo Perocco (Premio Abbiati 2017) e la Biennale Musica di Venezia con Inori di Stockhausen. Nel 2018 ha inaugurato la stagione lirica del Maggio Musicale Fiorentino, al Regio di Torino ha diretto Káťa Kabanová di Janáček per la regia di Robert Carsen, al Regio di Parma ha realizzato una nuova produzione del Prometeo di Luigi Nono; al Comunale di Bologna ha diretto Medeamaterial di Dusapin (Premio Abbiati 2018), Il suono giallo di Alessandro Solbiati (Premio Abbiati 2016), Jakob Lenz di Wolfgang Rihm, Don Perlimplin di Bruno Maderna e Luci mie traditrici di Salvatore Sciarrino per la regia di Jurgen Flimm. Ha diretto al Lirico di Cagliari il dittico Sancta Susanna di Hindemith e Cavalleria rusticana di Mascagni. Altre importanti produzioni sono state Aspern di Sciarrino alla Fenice, La volpe astuta di Janáček all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia (dove è stato assistente di Pappano per il Guillaume Tell di Rossini), L’Italia del destino di Luca Mosca e La metamorfosi di Silvia 22 Colasanti al Maggio Musicale Fiorentino. 23 Tra le pubblicazioni discografiche si citano: Die Kunst der Fuge di Bach, Abyss di Donatoni, Manhattan bridge di Traversa per Neos, Noise di Adamek per Wergo, Altri volti e nuovi MARCO ANGIUS di Sciarrino per Decca, Risonanze erranti e Prometeo di Nono, Pierrot lunaire di Schönberg, direttore Die Schachtel di Evangelisti, L’imbalsamatore di Battistelli. Per Stradivarius ha registrato Luci mie traditrici, Le stagioni artificiali, Studi per l’intonazione del mare, Cantare con silenzio di Sciarrino. Nel 2007 ha ottenuto il Premio ‘Amadeus’ per Mixtim di Fedele, compositore del quale ha registrato l’intera opera per violino e orchestra. Oltre a numerosi scritti e saggi, ha inoltre pubblicato due libri Come avvicinare il silenzio, edito da Rai Eri nel 2007 e Del suono estremo edito da Aracne nel 2014. Già direttore principale dell’Ensemble Bernasconi dell’Accademia del Teatro alla Scala, dal 2015 è Direttore musicale e artistico dell’Orchestra di Padova e del Veneto con cui ha diretto l’integrale delle Sinfonie di Beethoven e Schubert. Nel 2020 gli è stato conferito il titolo di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Ospite regolare di alcune delle maggiori istituzioni musicali italiane collabora stabilmente con orchestre come la OSN della Rai, il Maggio Musicale Fiorentino, La Fenice di Venezia, il Comunale di Bologna, il Teatro Petruzzelli di Bari e l’Orchestra Verdi di Milano; tiene recital al Teatro alla Scala di Milano, al di San Carlo di Napoli, all’Arena di Verona, per gli Amici della Musica di Firenze, l’Unione Musicale di Torino, la IUC di Roma e per molti altri. È stato invitato ad esibirsi in festival come “A. Benedetti Michelangeli” di Brescia e Bergamo, il Festival dei Due Mondi di Spoleto, Settembre Musica di Torino, Ravenna, Ravello, RedCats di Los Angeles, Miami Piano Festival ed altri. Il suo impegno nella musica contemporanea lo porta a partecipare regolarmente alle maggiori rassegne dedicate, come Milano Musica, Biennale di Venezia, Nuova Consonanza di Roma tra le altre. Molteplici le orchestre con cui ha collaborato in ambito internazionale tra le quali si ricordano: Rotterdam Philharmonic, Brussel Philharmonic, Residentie Orkest Den Haag al Concertgebouw di Amsterdam, RTSI di Lugano, Brucknerorchester Linz, Tonkünstler di Vienna - al Musikverein per Wien Modern -, Filarmonica di San Pietroburgo, Saint Paul Chamber Orchestra, Indianapolis Symphony Orchestra e molte altre. Fra i direttori con cui collabora citiamo Roberto Abbado, Andrei Boreyko, Dennis Russell Davies, Diego Fasolis, Yoel Levi, Brad Lubman, Wayne Marshall, James MacMillan, Kazushi Ono, Zoltan Pesko, Stefan Reck, Jonathan Stockhammer, Arturo Tamayo, Mario Venzago. Attivo anche in ambito cameristico, collabora regolarmente con l’attrice Sonia Bergamasco ed il pianista Andrea Rebaudengo. Di fianco al repertorio tradizionale che frequenta con assiduità, interpreta moltissima musica del nostro tempo. Ha eseguito in prima assoluta oltre quindici nuovi concerti per pianoforte e orchestra, molti dei quali scritti per lui. Più di cinquanta, infine, le pagine 24 pianistiche composte per lui da autori come George Crumb, Milton Babbitt, Frederic 25 Rzewski, Michael Nyman, Michael Daugherty, William Bolcom, John Harbison, Aaron Jay Kernis per citarne solo alcuni. Il progetto ‘round Midnight, eseguito fra l’altro al Miller EMANUELE ARCIULI Theater di New York e commissionato da CCM di Cincinnati, ha ottenuto una vastissima pianoforte eco a livello internazionale. Il suo interesse per la musica americana si è concretizzato in un libro, Musica per pianoforte negli Stati Uniti pubblicato da Edt, come anche in numerose lezioni tenute sia in ambito radiofonico che televisivo. Nel 2011 ha ottenuto il premio “Franco Abbiati” come ‘miglior solista dell’anno’ ed una nomination per i Grammy Award per il lavoro discografico dedicato a George Crumb. Incide per le etichette Stradivarius, Chandos, Vai, Innova Records, Bridge. Di recentissima pubblicazione il cd Walk in beauty, una ricca antologia di musica americana. Insegna pianoforte contemporaneo all’Accademia di Pinerolo ed è docente di pianoforte al Conservatorio “N. Piccinni” di Bari. Dal 1998 tiene regolarmente workshop in numerose università degli Stati Uniti ed ha tenuto oltre quaranta tournée.
ORCHESTRA DEL TEATRO PETRUZZELLI VIOLINI PRIMI FLAUTI Gabriele Ceci** Anna Lisa Pisanu* Enrico Vacca Elena Sedini (ott) Raffaele Fuccilli Marco Mazzucco OBOI Piermarco Benzi Gianluigi Cortecci* Maurizio Lefemine Luigi Sala (cor ingl) Mervit Nesnas Ievgeniia Iaresko CLARINETTI Aniello Alessandrella Simone M. Cremona* Fiammetta Borgognoni C. Edoardo Lega (b cl) VIOLINI SECONDI FAGOTTI M. Saveria Mastromatteo* Marco Donatelli* Carmine M. Rizzi M. Mattia Perticaro Virgilio Aristei Lucia Giannotti CORNI Milena De Magistris Vladimiro Cainero* Antonio Maggiolo Damiano Fiore Arturo Del Vecchio Paride Canu Stefania Di Lascio Stefano Conti Marcello Alemanno Gemma B. Elefante TROMBE VIOLE Giovanni Nicosia* Massimiliano Campoli Federico Regesta* Luca Pellegrino 26 Giacomo Vai TROMBONI 27 Giuseppe Rutigliano Bartolomeo Mercadante* Vincenzo Longo Francesco Tritto Jonathan Cutrona Riccardo Fersini Gaetano Martorana BASSO TUBA VIOLONCELLI Nicola Di Grigoli* Giuseppe Carabellese* Valeria Sirangelo TIMPANI Diego Palermo Domenico De Palma* Arber Brahimi Mauro Gentile PERCUSSIONI Ubaldo Chirizzi Giuseppe Zeverino Claudia Fiore Andrea Montori Vita Perilli PIANOFORTE CONTRABBASSI Gaston Polle Ansaldi Francesco Piccarreta* Alessandro Terlizzi Michele Petrella Silvia V. Muci Francesco Barile ** spalla dei primi violini * prima parte
Sovrintendente | Direttore artistico Massimo Biscardi Direttore stabile Giampaolo Bisanti Maestro del Coro Fabrizio Cassi SOVRINTENDENZA Mattia M. Menga | Giuseppe Contessa Vincenzo Colella | Enrico Castellano Responsabile Ufficio stampa Maurizio Miacola | Alessandro Ney Monica Sbisà Michele Cortone | Piero Lorusso (fabbro) Coordinatore del botteghino Attrezzisti Alessandra Andriani Gennaro Rafaschieri Annalisa Caringella | Angela De Marzo Grafica ed editing Marta Gadaleta Elettricisti Coordinatore Ufficio promozione Natale Stramaglia | Giuseppe Pugliese Anna Roberti Felice Ceglie | Lorenzo Rinaldi Fonici AREA ARTISTICA Antonio Carrassi | Davide Fioretti Massimo Giuliani Segretario artistico e Responsabile Area educational Sarto Luigi Fuiano Marco Tarulli Segreteria Area educational Valentina Cassano Coordinatore manutenzione Bartolomeo Telegrafo Casting Manager Elena Rizzo Manutenzione Giuseppe Perulli | Nicola Zaza Direttore musicale di palcoscenico Roberta Peroni Maestri collaboratori AREA AMMINISTRATIVA Lucia Conca Rocco Toscano Direttore amministrativo Archivio musicale Nicola Grazioso 28 Leonardo Smaldone Coordinatore Ufficio contabilità, 29 Ispettori finanza, pagamenti Gennaro Maria Pupillo (Orchestra) Carmine Perrone Tania de Cesare (Coro) Ufficio contabilità e finanza Nicola Favia Ufficio pagamenti e controllo PRODUZIONE E ALLESTIMENTI Luca Castellano Direttore di produzione Coordinatore Ufficio acquisti, Tiziana Demattia logistica e servizi Vito Marzulli Segreteria artistica e di produzione Elisabetta Fasano Ufficio acquisti Isabella Simplicio Daniela D’Alonzo Direttore di palcoscenico Ufficio logistica e servizi Gianluca Altomare Benedetto Lupo Direttore tecnico Responsabile del personale Emanuele Pastoressa Teresa Miceli Capo reparto macchinisti e attrezzisti Ufficio paghe Vito Amoruso Teodoro Lillo Capo reparto luci e fonica Segreteria Ufficio del personale, Michele Santo protocollo e pec Caposquadra macchinisti Angela Fumai Antonio Manzari Custode / Commesso Coordinatore Settore costumi Andrea De Stasio Luigi Spezzacatene Macchinisti costruttori Vito Gadaleta | Antonello Sallustio Mario Valerio | Crescenzio Manzari Roberto Fiore | Cosimo Martucci
ISTANTANEE MUSICALI In attesa di rivivere assieme l’emozione del Teatro in presenza, la Fondazione DI OTTO COMPOSITORI trasmette i suoi concerti in streaming, che potrai trovare sul sito istituzionale, ITALIANI all’indirizzo www.fondazionepetruzzelli.it, sulla pagina Facebook e sul canale ufficiale YouTube della Fondazione Teatro Petruzzelli. SALVATORE SCIARRINO PASQUALE CORRADO giovedì 11 FEBBRAIO 2021 | ore 20.30 mercoledì 19 MAGGIO 2021 | ore 20.30 MARCO ANGIUS | direttore FABRIZIO CASSI | maestro del coro IVAN FEDELE LUCA FRANCESCONI martedì 27 APRILE 2021 | ore 20.30 mercoledì 16 GIUGNO 2021 | ore 20.30 PASQUALE CORRADO | direttore MAXIME PASCAL | direttore MICHELE MARCO ROSSI | violoncello ANSSI KARTTUNEN | violoncello EVA FURRER | flauto CARLO BOCCADORO venerdì 14 MAGGIO 2021 | ore 20.30 CATERINA DI CECCA CARLO BOCCADORO | direttore sabato 19 GIUGNO 2021 | ore 19.00 ALESSANDRO TAVERNA | pianoforte FABRIZIO CASSI | maestro del coro MICHELE DALL’ONGARO SILVIA COLASANTI martedì 18 MAGGIO 2021 | ore 20.30 lunedì 28 GIUGNO 2021 | ore 20.30 MARCO ANGIUS | direttore CORRADO ROVARIS | direttore EMANUELE ARCIULI | pianoforte MADDALENA CRIPPA | voce recitante info&botteghino | 080.9752810 | www.fondazionepetruzzelli.it ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO PETRUZZELLI
1n attesa di rivivere l’emozione della musica dal ISTANTANEE MUSICALI DI OTTO COMPOSITORI ITALIANI vivo, la Fondazione prosegue la trasmissione dei suoi concerti in streaming. mercoledì 19 maggio | ore 20.30 Visitate la pagina Petruzzelli streaming 2021 nel PASQUALE CORRADO sito istituzionale www.fondazionepetruzzelli.it, il canale ufficiale YouTube o la pagina Facebook CORO DEL TEATRO PETRUZZELL1 della Fondazione Teatro Petruzzelli. FABR1Z1O CASS1 maestro del coro domenica 9 maggio | ore 18.00 giovedì 20 maggio | ore 20.30 ORCHESTRA DEL TEATRO PETRUZZELL1 info&botteghino | 080.9752810 | www.fondazionepetruzzelli.it REC1TAL D1 V1OL1NO SOLO VALENT1NA PELEGG1 direttore musiche di Martucci | Dvořák FRANCESCO D’ORAZ1O violino musiche di Berio | Sciarrino Hosokawa | Dall’Ongaro | Fedele ISTANTANEE MUSICALI DI OTTO COMPOSITORI ITALIANI venerdì 14 maggio | ore 20.30 venerdì 21 maggio | ore 18.00 CONCERT1 1N PRESENZA CARLO BOCCADORO ORCHESTRA DEL TEATRO PETRUZZELL1 ORCHESTRA DEL TEATRO PETRUZZELL1 M1CHELE N1TT1 direttore CARLO BOCCADORO direttore musiche di Stravinskij | Haydn ALESSANDRO TAVERNA pianoforte Schubert | Glinka ISTANTANEE MUSICALI DI OTTO COMPOSITORI ITALIANI mercoledì 26 maggio | ore 18.00 martedì 18 maggio | ore 20.30 ORCHESTRA DEL TEATRO PETRUZZELL1 MICHELE DALL’ONGARO PAOLO LEPORE direttore ORCHESTRA DEL TEATRO PETRUZZELL1 musiche di Strauss | Strauss jr MARCO ANG1US direttore Rimskij-Korsakov | Ponchielli | Saint-Saëns EMANUELE ARC1UL1 pianoforte Chačaturjan | Mascagni | Bernstein
Grazie a chi con un piccolo gesto che non costa nulla sostiene la Cultura, grazie a chi fa della Bellezza un dono prezioso per chi sta crescendo, grazie a chi invece è cresciuto ma della Bellezza non è mai sazio, grazie a chi fa della Cultura un investimento che rende migliori, grazie a tutti quelli che scelgono di sostenere il nostro lavoro, ideazione e grafica | marta gadaleta | ph | eleonora cacciari perché della Bellezza hanno bisogno. 9 3 2 9 3 6 4 0 7 2 3 Dona il al Teatro Petruzzelli.
CONTATTI CREDITI RESPONSABILE UFFICIO STAMPA RITRATTI Monica Sbisà Michele dall’Ongaro ©Musacchio&Ianniello IDEAZIONE, GRAFICA ED EDITING Marta Gadaleta Marco Angius ©Silvia Lelli BOTTEGHINO Emanuele Arciuli 080.9752810 ©Alberta Zallone botteghino@fondazionepetruzzelli.it UFFICIO STAMPA 080.9752830 ufficiostampa@fondazionepetruzzelli.it SOCIALS & WEB IMMAGINI Si ringrazia per la gentile concessione delle immagini fotografiche FACEBOOK @FondazionePetruzzelli Biblioteca Europea di Informazione e Cultura di Milano INSTAGRAM Fondo Paolo Monti @fondazioneteatropetruzzelli 36 www.fondazionepetruzzelli.it rete di prevendita
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