NOVEMBRE - DICEMBRE 2020 - Buone Feste !

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Buone Feste !

NOVEMBRE - DICEMBRE
       2020
NOVEMBRE - DICEMBRE 2020 - Buone Feste !
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INDICE:

COPERTINA ....................................................................................................................... pag.1

EDITORIALE
-Il “Piano Straordinario” che i ragazzi si attendono............................................................... pag.3

POLITICHE SOCIO SANITARIE
- L’educatore professionale e il costo della cura .................................................................. pag.5
- L’importanza del pronto soccorso psicologico per l’operatore sanitario ............................ pag.8

TERRITORIO
- Divagazioni nell’acqua limacciosa ..................................................................................... pag.10

ADOLESCENZA
-Integrarsi per non disintegrare. Integrazione socio sanitaria
 nel lavoro d’equipe in adolescenza ..................................................................................... pag.13

EVENTI
-Recensione evento “L’adolescenza e i gruppi” ................................................................... pag.19

RECENSIONI
- L’educatore geografo dell’umano. Accompagnare famiglie con bambini in situazione
  di vulnerabilità, di Tuggia Marco ........................................................................................ pag.21
- Preferisco il paradiso - San Filippo Neri, di Giacomo Campiotti ......................................... pag.22

APPROFONDIMENTI SCIENTIFICI
- Maltrattamento infanzia in Italia, alto e amplificato dall’emergenza Covid19 ..................... pag.23

SOMMARIO ........................................................................................................................ pag.25

                                           E-mail: comunicazione@retemaranatha.it

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                                    IL “PIANO STRAORDINARIO” CHE
                                        I RAGAZZI SI ATTENDONO
            Qualche settimana fa abbiamo celebrato la                “Si…, il diritto deve essere garantito ma, poi…,
            Giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e    bisogna vedere se ci sono le risorse” - spesso
            dell'adolescenza, una ricorrenza che ricorda,            sentiamo dire.
            qualora ce lo fossimo dimenticato, il fatto che
            anche i bambini sono soggetti aventi diritti civili,     In queste settimane saremo nuovamente chiamati
            sociali, politici, culturali ed economici.               alla prova dei fatti tra le dichiarazioni di principio e
                                                                     la necessità di fare delle scelte di politiche
            In questa occasione il Gruppo CRC (Convention            coerenti.     L’occasione        ci   viene      offerta
            on the Rights of the Child ) che nel 2020 compie         dall’elaborazione del Piano di Zona 2021. Per i
            20 anni, ha pubblicato l’11° Rapporto di                 meno pratici il Piano di Zona è una sorta di “piano
            monitoraggio della Convenzione sui diritti               regolatore” che dopo aver analizzato i bisogni di
            dell’infanzia e dell’adolescenza, che allarga lo         una comunità, di un territorio, sentiti i soggetti
            sguardo sull’impatto della pandemia sui quasi 10         preposti e le principali agenzie educative,
            milioni di bambini e adolescenti che vivono in           stabilisce la “quantità” e la “qualità” delle risorse
            Italia. La crisi ha portato alla luce, aggravandole e    da mettere in campo per rispondervi in maniera
            dilatandole, le criticità che le 100 associazioni del    adeguata. Si è detto che quello del prossimo anno
            network continuano a rilevare da anni: l’assenza         sarà un “piano straordinario” data la situazione
            dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nella       emergenziale che stiamo vivendo ma, noi
            cultura politico-amministrativa e nell’agenda            sappiamo, che l’emergenza non ha fatto altro che
            politica e la mancanza di un coordinamento               “togliere il velo” e rendere più chiare le note
            efficace in tale ambito. L’analisi si chiude come        carenze di questi anni. Criticità più volte segnalate
            sempre con delle raccomandazioni rivolte alle            dal Tavolo veneto “Un Welfare per i minori”, attivo
            istituzioni competenti per facilitare il cambiamento     su questi temi da oltre dieci anni, una rete di enti e
            e fornire suggerimenti su come superare le               associazioni     che       aggrega      coordinamenti
            criticità.                                               rappresentativi di centinaia di realtà venete del
                                                                     sociale, del volontariato, del mondo professionale
            Viviamo        costantemente       una       profonda    e della scuola. Educatori, medici, insegnanti,
            dissociazione. Da una parte solleciti nelle              psicologi, assistenti sociali, avvocati, animatori,
            dichiarazioni di principio sulle quali, nella maggior    volontari, docenti universitari, amministratori
            parte dei casi siamo tutti d’accordo, ma dall’altra      locali, famiglie e cittadini che quotidianamente
            profondamente inadempienti nelle scelte che si           vivono a stretto contatto con i bambini e i giovani
            traducono in programmi, servizi, politiche di largo      che abitano le nostre città.
            respiro. Ora potremmo dire che un diritto diventa
            tale nella misura in cui non ci può essere negato o      Considerando l’importanza del futuro Piano di
            addirittura tolto, diminuito, assoggettato alle “leggi   Zona per la Programmazione sociale e
            dell’economia”, dei bilanci.                             sociosanitaria dei prossimi anni e la complessità-
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vastità delle “politiche” inerenti i bisogni sociali e di   Diventa necessario un Piano Regionale per la
assistenza sociosanitaria dei minori d’età-genitori-        Tutela e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva
donne-famiglie, è stata predisposta una “Guida              con una programmazione anche per progettare il
                                                            ripristino di opportunità socio-educative che in
pratica” a schede per la partecipazione al tavolo
                                                            questa fase sono soppresse.
tematico Famiglia, infanzia, adolescenza, minori,           La violenza alle donne è stata inserita nell’area
donne e giovani. Un documento diretto ai soggetti           “Povertà e inclusione sociale”, ma, più che
decisori, sindaci e amministratori dei nostri               disseminare il territorio di “sportelli famiglia”, fuori
comuni, che ha il pregio di sottolineare le criticità       “sistema”      dovrebbe      essere      previsto    un
ma, soprattutto, articola in maniera puntuale e             potenziamento delle attività di prevenzione nei
competente alcune proposte/richieste sia sul piano          Consultori Familiari, ora del tutto insufficiente,
                                                            dove accede la maggior parte delle situazioni di
dei contenuti che sul metodo di lavoro.
                                                            conflittualità familiare anche con episodi di
Alcuni aspetti rilevanti riguardano l’emergenza che         violenza fisica e psicologica.
stiamo vivendo.
Oggi assistiamo ad un aggravamento della                    Entrare nel merito di questi aspetti con scelte
condizione minorile derivante dalla pandemia.               coraggiose e di potenziamento per promuovere il
Bambini e ragazzi che stanno convivendo con                 diritto alla crescita e alla cura dei nostri ragazzi, é
restrizioni inspiegabili per i più piccoli e diventa        urgente e, sicuramente, il miglior modo per
sempre più dannosa la mancanza di cure per                  celebrare la Giornata internazionale per i diritti
quelli     con     disagi,    disturbi    psichici     e    dell'infanzia e dell’adolescenza.
comportamentali. Vanno, quindi garantiti i servizi di
“Tutela Minori” e devono essere rispettate le
“prestazioni assistenziali sociosanitarie” (Livelli         Gigi Nardetto
Essenziali Assistenza, di cui agli art. 24, 25, 32), di
competenza del Servizio Sanitario Nazionale a
livello distrettuale con tutte le misure previste per i
minori a rischio o in situazione di pregiudizio e
grave disagio familiare.
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         L’EDUCATORE PROFESSIONALE E IL COSTO DELLA CURA
            L’educatore professionale è l’operatore sociale e            la Compassion Fatigue (Olivato, 2016; Benson &
            sanitario in grado di attuare specifici interventi           Magraith, 2005).
            educativi e riabilitativi ed esprime la sua
                                                                         La Compassion Fatigue
            professionalità nell’ambito di progetti terapeutici
            elaborati all’interno di un équipe multidisciplinare         Per Compassion Fatigue si intende il costo della
            al fine di promuovere uno sviluppo equilibrato della         cura nelle professioni d’aiuto che si occupano di
            personalità dei soggetti in difficoltà, nonché il loro       persone colpite da gravi malattie, lutti o disastri e
            inserimento o reinserimento nella comunità                   si definisce come uno degli effetti a lungo termine
            (Decreto 8 ottobre 1998, n.520). L’educatore                 di molteplici e ripetute esperienze di compassione,
            professionale, per poter costruire una relazione             una sorta di saturazione della possibilità di com-
            educativa nonché un’alleanza terapeutica, deve               patire con l’altro che provoca un esaurimento
            entrare in relazione con la persona che gli è stata          profondo a livello cognitivo, emozionale,
            affidata mediante un atteggiamento connotato                 comportamentale, spirituale, psicosomatico, di
            dall’empatia e deve possedere una sufficiente                performance lavorativa e delle relazioni umane
            consapevolezza delle proprie risorse personali               (Fingley, 1995; Yassen, 1995). I sentimenti di
            adattive, nonché delle sue strategie di coping               profonda comprensione e partecipazione per la
            necessarie per fronteggiare lo stress nello                  persona che soffre, seguiti dal tentativo di
            svolgimento di un lavoro caratterizzato dalla com-           eliminarne la causa o a diminuirne la sofferenza,
            passione (intesa come partecipazione all’altrui              possono portare ad un accumulo di stress da
            sentire e patire) cui segue il rischio di                    compassione che il professionista non riesce più a
            coinvolgimento emotivo. Per empatia si intende la            sopportare (Palestini et al, 2009; Radey & Figley,
            capacità di percepire, senza giudizi, il mondo               2007).      È importante saper prevenire la
            interiore dell’utente come se fosse il proprio,              Compassion Fatigue, nonché riconoscerla e
            attraverso la comprensione dei suoi sentimenti               attuare di conseguenza specifici interventi dato
            (Sabo, 2006). Diversamente, la compassione                   che, come afferma Stamm, la Compassion
            viene definita appunto come consapevolezza, da               Fatigue “è una conseguenza indesiderata,
            parte del professionista, della sofferenza provata           naturale, prevedibile, evitabile ma anche curabile”
            dall’utente che ha preso in carico, nonché il suo            (Hooper.,et al., 2010).
            desiderio di attuare azioni per poterla alleviare,
            percependo ciò che la persona prova in quel                  I fattori di rischio della Compassion Fatigue
            momento (Sabo, 2006). Se tali atteggiamenti                  Gli educatori professionali che soffrono di
            empatici e la predisposizione alla compassione               Compassion Fatigue rischiano di diventare
            sono elementi fondamentali nella professione                 inefficaci durante lo svolgimento della propria
            dell’Educatore Professionale, è proprio attraverso           attività lavorativa, proprio perché hanno difficoltà a
            la loro espressione che l’operatore si espone al             relazionarsi empaticamente con gli utenti poiché
            rischio di sviluppare una serie di disturbi sul piano        inconsapevolmente attuano un progressivo
            emotivo,      psicologico,     comportamentale           e   distanziamento emotivo dall’altro in quanto
            identitario definiti come disturbi vicari: uno tra tutti     paziente (Jacobson, 2006). I fattori di rischio che
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incidono sullo sviluppo della Compassion Fatigue         difficoltà o in condizioni di malattia, sentendosi
sono legati alla scarsa cura di sé, al rifiuto o alla    utile e capace di svolgere quel compito (Bobbo,
mancanza di strumenti per poter gestire e                2015; Figley; 1995). In letteratura vengono
controllare i fattori di stress che trovano origine      individuate alcune strategie che possono essere
nello svolgimento del lavoro, alla mancanza di           utilizzate per massimizzare la Compassion
soddisfazione      nell’esercizio   della     propria    Satisfaction e per prevenire quindi la Compassion
professione nonché la presenza di esperienze             Fatigue. In particolare, Yassen (1995) ha
traumatiche personali non risolte o rielaborate          elaborato il Modello Ecologico di prevenzione, nel
(Fingley, 1995; Yoder, 2010). Altri fattori che          quale rientrano diverse strategie di tutela
possono contribuire alla comparsa della                  dell’equilibrio psicologico ed emotivo (Self-Care
Compassion Fatigue sono la presenza di disturbi          Strategies): per il professionista è infatti
d’ansia o dell’umore, strategie di coping                importante riuscire a prendersi cura di sé
disfunzionali e disadattive, la giovane età del          attraverso, per esempio, lo svolgimento di un
professionista, nonché il lavorare da molti anni         regolare esercizio fisico, l’espressione spirituale
nello stesso ambito o reparto (Rossi., et al, 2012;      (all’interno di un culto strutturato o no), il contatto
Newell & MacNeil, 2010; Van Hook & Rothenberg,           con la natura o il volontariato. È inoltre importante
2009). Inoltre, nello sviluppo della Compassion          che sia capace di chiedere aiuto nei momenti di
Fatigue     possono      incidere   le    dinamiche      difficoltà, nonché di sapersi porre dei limiti di
organizzative, come una scarsa collaborazione tra        tempo e di impiego delle proprie risorse mentali,
colleghi, una cattiva gestione dei ruoli all’interno     fisiche e psicologiche. Yassen (1995) inoltre
dell’unità operativa, turni di lavoro troppo             sottolinea l’importanza di una gestione orientata e
stancanti, nonché l’ambito lavorativo nel quale          oculata dell’organizzazione del lavoro, la
l’educatore professionale lavora e l’età dei pazienti    programmazione di una supervisione attenta e
presi in carico, nello specifico bambini e               competente a disposizione degli operatori esposti
adolescenti rappresentano una tipologia di utenti        al rischio, nonché un piano completo di
maggiormente rischiosa (Maytum, 2004).                   formazione continua riguardante questi temi.
                                                         Inoltre, altri autori propongono una valutazione
Tra le conseguenze più evidenti della Compassion
                                                         continua e capillare dei livelli di stress raggiunti
Fatigue è possibile riscontrare nel professionista
                                                         dagli operatori attraverso test dedicati, nonché la
una generale diminuzione di sentimenti positivi,
                                                         predisposizione di un piano a livello aziendale che
l’incremento dell’insoddisfazione nel lavoro e
                                                         si occupi di gestire possibili casi di Compassion
sentimenti di perdita di speranza, nonché
                                                         Fatigue (Mc Cammon & Jackson Allison, 1995;
l’esaurimento psicologico ed emozionale e il
                                                         Dunning, 1990). Risulta quindi importante
possibile manifestarsi di condotte devianti, tra cui
                                                         garantire un ambiente lavorativo sano che
l’uso di droghe e l’abuso di alcool (Jacobson,
                                                         preveda carichi di lavoro adeguati, responsabilità
2006). In altri casi il professionista decide di
                                                         eque e un piano strategico di turnazione ritmica
lasciare il proprio posto di lavoro o ricercare nuove
                                                         degli operatori da settori maggiormente stressanti
occasioni lavorative che non prevedano il
                                                         ad ambienti meno faticosi dal punto di vista
coinvolgimento diretto con i pazienti (Davis &
                                                         emotivo. Inoltre, è importante promuovere percorsi
Palladino, 2011; Figley, 2002).
                                                         di supervisione e di metariflessione, attraverso i
Promuovere la Compassion Satisfaction per                quali favorire l’apprendimento di strategie di self-
prevenire la Compassion Fatigue                          care e la riflessione del professionista rispetto alle
                                                         proprie strategie di coping, lo sviluppo di una
Per Compassion Satisfaction si intende la
                                                         propria consapevolezza sulle proprie potenzialità e
sensazione e la percezione che il professionista
                                                         limiti e accompagnarlo nel trovare un equilibrio tra
prova nello svolgere un buon lavoro, ossia la
                                                         l’impegno e il desiderio di occuparsi degli altri e la
soddisfazione che sente nel momento in cui
                                                         necessità di occuparsi anche di sé stessi. Questo
esercita la sua professione. L’educatore
                                                         perché soltanto raggiungendo una piena
professionale, in questo caso, percepisce che la
                                                         soddisfazione       nell’esercizio    della     propria
sua presenza, i suoi gesti e le sue parole di
                                                         professione sarà possibile per ogni operatore
compassione sono significative per l’altro che
                                                         mantenere o recuperare quell’integrità personale
soffre. La Compassion Satisfaction appartiene
                                                         che permette di mantenere un equilibrio emotivo
all’operatore che sente di vivere il proprio lavoro in
                                                         sia nella sfera personale che professionale.
modo pieno e realizzato, provando piacere
nell’avere un ruolo a contatto con persone in            Un caso particolare: uno studio osservazionale
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sugli studenti del corso di laurea triennale in          È fondamentale, inoltre, favorire l’acquisizione di
Educazione Professionale durante il tirocinio            specifiche Social skills che permettano al
formativo                                                professionista, prima studente, uno scambio
                                                         arricchente con altri colleghi o esperti, e che gli
Nel luglio 2018 è stata realizzata una indagine
                                                         consentano allo stesso tempo di rapportarsi
osservazionale che visto il coinvolgimento di 103
                                                         efficacemente con il paziente (Bobbo, 2018;
studenti del corso di studi in Educazione
                                                         Bottaro, 2019). Concludendo, risulta importante
professionale dell’Università degli Studi di Padova,
                                                         garantire un processo di accompagnamento rivolto
di cui 30 iscritti al primo anno (29,1%), 30 del
                                                         agli educatori professionali, al fine di favorire la
secondo anno (29,1%) e 43 del terzo anno
                                                         capacità di tollerare l’incertezza e la frustrazione
(41,8%). Gli studenti erano 11 maschi (10,7%) e
                                                         che possono provare durante lo svolgimento della
92 femmine (89,3%). L’età media degli studenti
                                                         professione e sostenerli nel saper gestire
era 22,09 (DS 2,67, min 20 e max 39). Il 15,5%
                                                         eventuali incidenti critici che possono insorgere
degli studenti svolgeva il tirocinio nell’ambito delle
                                                         (Bobbo, 2018; Bottaro; 2019).
dipendenze, il 22,3% nell’ambito della disabilità
adulta, il 12,6% nell’ambito degli anziani con deficit   Chiara Bottaro, Educatrice Professionale
cognitivi, il 20,4% nell’ambito di utenti adulti con
                                                         Dottoressa magistrale in Scienze Riabilitative delle
deficit psichici, il 2,9% nell’ambito della malattia
                                                         Professioni Sanitarie
cronica, il 21,4% nell’ambito della disabilità o
disagio nell’età evolutiva, l’1,9% nell’ambito della     Bibliografia di riferimento
neuropsichiatria infantile e infine il 2,9% in altri
                                                         AA.VV. (2010). Il “Core Competence” dell’educatore professionale.
ambiti non meglio specificati. La maggioranza            Edizioni Unicopli, Milano.
degli studenti non lavorava e studiava                   Benson, J., & Magraith, K. (2005). Compassion fatigue and burnout: the
contemporaneamente         (61,2%),      ma     aveva    role of Balint groups. Australian family physician, 34(6), 497.

esperienze di volontariato (61.2%). È stato scelto       Bobbo N (2018). Il tutoring per la formazione in ambito sanitario:
                                                         competenze e strategie per la formazione delle identità professionali,
di utilizzare il test ProQol Versione 5, un              Studium Educationis, 1(1):142-151.
questionario self-report composto da trenta item         Bobbo Natascia (2015) La fatica della cura. Cleup, Padova.
che prevede una modalità di risposta con una
                                                         Bottaro C. Compassion Satisfaction e disturbi vicari tra gli studenti di
scala Likert a sei livelli (0=mai, 1=raramente,          Educazione Professionale durante il loro tirocinio formativo. Uno studio
2=poche volte, 3= piuttosto spesso, 4= spesso, 5=        osservazionale come punto di partenza per l’implementazione delle azioni
                                                         didattiche e di tutoring future. Journal of Health Care Education in
molto spesso) (Bride et al, 2007) e i cui risultati      Practice. Padova University Press. 2019
hanno una validità basata sulla frequenza                Davis, K. C., & Palladino, J. M. (2011). Compassion Fatigue among
temporale di somministrazione. Tale questionario         Secondary Special Education Teachers: A Case Study about Job Stress
                                                         and Burnout. Online Submission, 1:1-68.
permette di misurare e quindi conoscere i livelli di
                                                         Dunning C. (1990). Mental health sequelae in disaster workers: prevention
Compassion Satisfaction, di Burnout e di                 and intervention, International Journal of Mental Health, 19 (2):91-103.
Compassion Fatigue. Dai risultati è emerso che il        Figley, C. R. (2002). Compassion fatigue: Psychotherapists' chronic lack
21,36% degli studenti coinvolti in questo studio era     of self-care. Journal of Clinical Psychology, 58(11): 1433-1441.
a rischio di sviluppare Compassion Fatigue. Tra          Figley C. R (editor) (1995). Compassion Fatigue. Coping with Secondary
questi, l’età media era di 21.71 anni (±1.419), si       Traumatic Stress Disorder in those who treat traumatized, Routledge, New
                                                         York, London.
trattava di studenti iscritti prevalentemente al
                                                         Jacobson, J. M. (2006). Compassion fatigue, compassion satisfaction, and
secondo anno (47,6%) e che svolgevano il                 burnout: Reactions among employee assistance professionals providing
tirocinio nell’ambito dei servizi psichiatrici per       workplace crisis intervention and disaster management services. Journal
                                                         of Workplace Behavioral Health, 21(3-4): 133-152.
adulti.
                                                         Maytum J.C., Heiman M.B. Garwick A.W. (2004). Compassion Fatigue
Conclusioni                                              and burnout in nurses who work with children with chronic conditions and
                                                         their families. Journal of Pediatric Health Care, 18:171-179.
Visti i risultati dell’indagine presentata, si può       Mc Cammon S.L., Jackson A.E. (1995). Debriefing and treating
quindi dedurre quanto sia importante, fin dalla          emergency workers; in Fingley C. R (editor) Compassion Fatigue. Coping
                                                         with Secondary Traumatic Stress Disorder in those who treat traumatized,
preparazione universitaria e durante tutta la            Routledge, New York, London, pp. 115-129.
carriera professionale, favorire negli educatori         Newell, J. M., & MacNeil, G. A. (2010). Professional burnout, vicarious
professionale l’acquisizione di specifiche Self-Care     trauma, secondary traumatic stress, and compassion fatigue. Best
                                                         Practices in Mental Health, 6(2): 57-68.
Skills al fine di tutelarli dal rischio di sviluppare
                                                         Olivato, D. (2016). L’Educatore Professionale tra Compassion Fatigue e
disordini vicari (come la Compassion Fatigue e/o         Compassion Satisfaction.
Burnout) a cui una professione d’aiuto in ambito
                                                         Palestini, L., Prati, G., Pietrantoni, L., & Cicognani, E. (2009). La qualità
socio-sanitario inevitabilmente espone (Bobbo,           della vita professionale nel lavoro di soccorso: Un contributo alla
2018; Bottaro 2019).                                     validazione italiana della Professional Quality of Life Scale (ProQOL).
                                                         Psicoterapia Cognitiva e Comportamentale 15(2): 205-227.
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       L’IMPORTANZA DEL PRONTO SOCCORSO
     PSICOLOGICO PER L’OPERATORE SANITARIO
La recente epidemia COVID-19 ha messo in                La “sindrome del burnout” descritta per la prima
evidenza quanto sia fondamentale assistere con          volta negli anni 1970 da da H. Freudenberger tra
un supporto psicologico tempestivo non solo le          gli operatori di un reparto di igiene mentale è un
vittime di eventi emergenziali, ma anche i              tipo specifico di disagio psicofisico connesso al
soccorritori/operatori, essi stessi soggetti ad un      lavoro che interessa, in varia misura, diversi
rischio più o meno elevato di sviluppare disturbi       operatori e professionisti che sono impegnati
psicologici-psichiatrici.                               quotidianamente e ripetutamente in attività che
Secondo il Centro di Ricerca EngageMinds Hub            implicano le relazioni interpersonali, quando viene
dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, campus       gravemente compromessa la possibilità di
di Milano- in collaborazione con la Società Italiana    scaricare le tensioni accumulate.
di Management e Leadership in Medicina (Simm)           Mentre       il   burnout      rivolge      l’attenzione
e con il Segretariato Italiano Giovani Medici (Sigm)    maggiormente all’esito sulle prestazioni lavorative,
- sette operatori sanitari su dieci, cioè il 70%,       è stata descritta un’altra sindrome, la compassion
impegnati nel fronteggiare l'emergenza Covid-19         fatigue, più centrata sui vissuti e ad esordio più
nelle Regioni italiane più colpite dall'epidemia da     rapido.
Coronavirus hanno mostrato sintomi di burnout.          La compassion fatigue (CF) è stata chiamata
Addirittura nove su dieci hanno dichiarato di avere     anche “costo della cura”, quasi il prezzo emotivo
avvertito, nei mesi più drammatici dell'emergenza       da pagare per coloro che si prendono cura degli
sanitaria, sintomi di stress psico-fisico. Il 65% dei   altri e si manifesta con stanchezza emotiva e
rispondenti ha dichiarato di essersi sentito più        fisica, umore depresso e bassa performance
irritabile del normale, il 62% di avere avuto           lavorativa. Ne è stato individuato anche un
maggiori difficoltà ad addormentarsi, poco meno         contrappeso        costruttivo     la      compassion
del 50% di aver sofferto di incubi notturni, circa il   satisfaction.
45% di aver avuto crisi di pianto e il 35%              Altre due sindromi Secondary traumatic stress
palpitazioni. Per quanto riguarda lo stress             (STS) e il Trauma vicario (VT) hanno a che fare
lavorativo, un operatore sanitario su tre mostra        entrambe con la capacità di contagio dei traumi
segni di alto esaurimento emotivo (la sensazione        sugli operatori sanitari che vi sono esposti per
di essere emotivamente svuotati, logorati ed            ragioni di soccorso o cura. Presentano lo stesso
esausti) e uno su quattro moderati livelli di           corredo sintomatologico del disturbo post
depersonalizzazione (ovvero, la tendenza ad             traumatico da stress, tuttavia il Trauma vicario
essere cinici, trattare gli altri in maniera            presenta solo un sottotipo di sintomi ossia i
impersonale o come "oggetti", sentirsi indifferenti     cambiamenti negativi nel tono dell’umore mentre
rispetto ai pazienti e ai loro familiari).              mancano le altre caratteristiche più floride del
Secondo INAIL “la situazione di emergenza               Disturbo post traumatico da stress.
espone il personale sanitario a una serie di fattori    Infine abbiamo il Disturbo acuto da stress (ASD) e
di rischio specifici e legati alla cura del paziente    il Disturbo post traumatico da stress (PTSD)
contagiato, ma anche a cambiamenti sostanziali          descritte nel DSM-V che presentano la stessa
nel lavoro per quanto riguarda gli aspetti              costellazione sintomatologica          (iperattivazione
organizzativi, relazionali e relativi alla sicurezza,   fisiologica, evitamento, sintomi dissociativi, umore
che contribuiscono all’accrescimento di stress          negativo) che, nel primo caso, si manifesta con
psico-fisico”.                                          una durata breve, mentre nel secondo parliamo di
Il prolungarsi nel tempo dell’emergenza sanitaria       una vera e propria cronicizzazione. Si presentano
può portare ad un aumento di pressione e paura e        quando le situazioni traumatiche vengono vissute
comportare una cronicizzazione dello stress legato      direttamente ossia quando l’operatore si è trovato
al lavoro, che, se prolungato nel tempo e               a contatto con la morte altrui o in pericolo di morte
accompagnato da elevata intensità, può                  esso stesso.
determinare un esaurimento delle risorse                Molto spesso in situazioni di maxi-emergenza e
psicologiche e in alcuni casi favorire l’emergenza      catastrofi è stato descritto un forte impatto
del burnout.                                            psichico sui soccorritori e le sintomatologie rilevate
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saranno probabilmente superate nella maggior                                     di intervento nella psicologia dell’emergenza”, ed.
parte dei casi spontaneamente, senza necessità di                                Franco Angeli).
interventi terapeutici specialistici. Tuttavia anche                             Certamente la pandemia COVID-19 è stato un
gli operatori più esperti in determinate circostanze                             evento particolarmente dirompente             per gli
personali e/o situazionali possono trovarsi coinvolti                            operatori soprattutto perché le sue caratteristiche
e diventare vulnerabili. Il coinvolgimento di                                    hanno limitato i fattori protettivi che di norma
bambini, la morte di colleghi, le gravi mutilazioni                              agiscono come ammortizzatori, quali il supporto
dei corpi delle vittime, i fallimenti nella missione di                          sociale e la impossibilità di utilizzare tutta la
soccorso, le scelte difficili possono da sole o                                  gamma delle strategie di coping personali e
incrociandosi con fasi di vita personale                                         collettive.      Inoltre    alcune      caratteristiche
caratterizzate da particolare fragilità fare da                                  dell’emergenza stessa come l’invisibilità, la sua
detonatori.                                                                      diffusione nello spazio e nel tempo hanno
Il Pronto soccorso psicologico è un intervento                                   costituito importanti fattori aggravanti.
fortemente raccomandato da OMS come primo                                        Nell’infografica viene descritta la finestra di
approccio alla crisi e va proprio nella direzione di                             opportunità per questo intervento che andrebbe
gestire meglio lo stress iniziale prevenendo o                                   somministrato non appena l’operatore avverte i
mitigandone le degenerazioni patologiche e                                       primi segnali di stress quali demotivazione, ansia,
indirizzare il processo di recupero.                                             insonnia, rabbia, frustrazione, stanchezza cronica
Il “Pronto soccorso psicologico potrebbe                                         che sono spesso accompagnati da un fastidioso
aumentare la percentuale di remissioni spontanee                                 corredo somatico.
post trauma e migliorare significativamente il                                   Dopo una disamina delle condizioni generali e
grado di benessere… Intervenire nella fase di                                    delle risorse lo psicologo valuterà la necessità di
codifica, consolidamento, immagazzinamento e                                     un invio psicologico specialistico oppure orienterà
primo recupero dell’esperienza traumatica,                                       l’utente ad interventi psicosociali di bassa soglia di
significa avere la possibilità di operare                                        tipo     individuale,    familiare  o     comunitario.
sull’esperienza soggettiva del ricordo prima che i                               L’intervento psicosociale potrebbe contemplare
contenuti traumatici si siano cristallizzati. Inoltre                            anche azioni di miglioramento del clima
tempi e i modi del ristabilimento delle condizioni di                            organizzativo o dei problemi situazionali legati alle
sicurezza e fiducia si saldano con le componenti                                 condizioni operative nelle quali viene erogata la
traumatiche e, a seconda di come vengono                                         prestazione lavorativa o volontaria.
condotti,     possono      gravare     o    alleggerire
significativamente le condizioni psichiche della                                 Anna Sozzi, Psicologa psicoterapeuta
vittima.” (Il primo colloquio in emergenza E.                                    Vicepresidente SIPEM SoS Federazione
Pedrelli, A. Sozzi in (a cura di) C. Iacolino                                    Membro della Consulta del volontariato del
“Dall’emergenza alla normalità. Strategie e modelli                              Dipartimento Nazionale della Protezione civile

           ANNA SOZZI                                                       Problemi
           Psicologa psicoterapeuta
                                                                            personali                     Problemi
                                        Problemi                           (conflitti familiari,
                                                                         preoccupazioni per la
                                                                                                         situazionali
                                       organizzativi                   salute propria e di propri
                                                                                                       (turni, sicurezza, n di
                                        (conflitti, clima                                                  vittime e loro
                                                                           congiunti o amici,
                                         organizzativo,                                              caratteristiche, difficoltà
                                                                       separazioni, lutti, carichi
                                         precarietà,…)                     familiari, work life       di fornire aiuto, scarsa
                                                                                                          preparazione…)
                                                                                balance)
                                                                                                                                        Trauma,
                                                                                                                                       burn out,
                                                                                                                                      compassion
                                                                                                                                         fatigue

           timeline

                                      PRIMO SOCCORSO PSICOLOGICO                                                  Intervento psicologico specialistico

                                                             Intervento psicosociale                                                  Supporto
              Azioni di welfare                             (individuale, familiare, comunitario)                                  farmacologico
NOVEMBRE - DICEMBRE 2020 - Buone Feste !
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             DIVAGAZIONI NELL’ACQUA LIMACCIOSA

   “Se finisco fuori strada, è perché qui succede           Richard Sennet, che “il significato profondo
   continuamente, con tante strade fatte d’acqua.           dell’autonomia non sta – come in genere si
   Da queste pagine, in altre parole, potrà non             pensa- nella capacità di separarsi dagli altri,
   venir fuori un racconto, una storia, bensì il fluire     ma in quella di percepire gli altri, di stabilire
   di un’acqua limacciosa “nella stagione sbagliata         una relazione che è -al tempo stesso-
   dell’anno”. A volte appare azzurra, a volte grigia       identificazione e differenziazione. Questo
   o bruna; invariabilmente è fredda e non                  comporta che gli individui riuniti intorno a questa
   potabile. Il motivo per cui mi ingegno a filtrarla è     relazione accettano il fatto che non riusciranno a
   che contiene tanti riflessi, tra i quali il mio.         comprendersi reciprocamente in modo integrale,
   (Brodskij, 1991)                                         in modo trasparente. Rimane sempre uno spazio
                                                            di incomprensione, una zona opaca: l’accettare
                                                            che non si possano comprendere cose dell’altro
L’articolo che segue è il frutto delle riflessioni di tre   garantisce     l’eguaglianza    nella      relazione.
operatori (Francesca Cimbaro, assistente sociale            L’autonomia      presuppone     connessione        ed
area minori, Marco Parente - comunità Fatima,               estraneità, vicinanza e impersonalità. (…) Ai
OSMC -, Stella Avelli -Comunità Murialdo-) che              fondatori del welfare (…) sembrava irrazionale
seguono dei fratelli adolescenti, collocati fuori           fornire risorse senza precise indicazioni sul loro
famiglia, ognuno in una diversa comunità. Sono              impiego, ma il risultato fu che l’amministrazione
stati i ragazzi a imporci di seguire “il fluire             non imparò ad ammettere un’autonomia in coloro
dell’acqua limacciosa” spesso sbagliata delle loro          che serviva.” (Boarelli, 2019). Forti di tali
vite, imponendoci di sbrogliare i loro riflessi             convinzioni, non ci siamo posti né tra noi operatori
attraverso un lavoro complesso, fluido, denso di            né con i ragazzi come “gli esperti risolutori”
sfumature mai uguali tra loro, spesso “indigeribile”,       poiché: “Gli esperti sono disabilitanti anche
ma sempre partecipato con una parte di noi a tal            perché il loro intervento sempre più pervasivo
punto che noi stessi rientriamo nel racconto, pur           impedisce la trasmissione dei saperi informali e
relegato a non essere visto perché racconta “chi            delle competenze tra generazioni diverse,
viene visto a fatica perché è nato nella parte meno         all’interno della famiglia e delle strutture
luminosa del mondo e rischia di vivere tutta la vita        comunitarie, tra pari e spinge ai margini della
nella sua parte più oscura”.                                considerazione pubblica gli ideali di indipendenza,
                                                            autodeterminazione, autosufficienza.” (Boarelli,
Il lavoro che ci ha guidato e continua a guidarci è il      2019).
costante tentativo di rimuovere gli ostacoli che
impediscono ai ragazzi che seguiamo di                      Più propriamente riteniamo che sia utile porsi,
sperimentare il loro percorso di vita perchè “se            come sostiene Ivan Illich (ibidem) nella
anche fosse la stagione sbagliata dell’anno (…)             dimensione di quella che definisce “la società
contiene tanti riflessi, tra i quali il mio”. A tal         conviviale cioè la società in cui lo strumento
proposito Mauro Boarelli infatti afferma, in relazione      moderno sia utilizzabile dalla persona integrata
all’idea neoliberista del merito: “Tutti possono            con la collettività, e non riservato a un corpo di
gareggiare nella competizione per avere successo            specialisti che lo tiene sotto il proprio controllo”. E
nella vita, nessuno ne è formalmente escluso a              in questo non abbiamo mai avuto timore né tra
causa delle sue origini sociali, ma la gara è               noi né con i ragazzi di attraversare il conflitto
truccata, perché le condizioni di partenza sono             evitando logiche manichee e cercando di
disuguali e i sostenitori del merito non si                 continuare a visualizzare, pur focalizzandoci su
preoccupano di rimuovere gli ostacoli che danno             ogni singolo progetto, la complessità del sistema
origine a questa disparità (Boarelli, 2019).”               relazionale all’interno del quale siamo chiamati a
Rimozione degli ostacoli non significa abbandonare          lavorare, perché “Il conflitto è parte integrante
la componente del “mio riflesso” né per i ragazzi né        dell’esperienza sociale. E’attraverso il conflitto
per noi operatori perché, sempre seguendo le                che gli individui e i gruppi sociali costituiscono
riflessioni di Boarelli questi afferma, citando             una dimensione storica, mutano se stessi nel
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tempo e proiettano queste mutazioni su ciò che li        l’evidenziazione delle differenze, sarà possibile
circonda, ridefiniscono in continuazione le proprie      identificare il nuovo punto di vista, non
forme sfuggendo al pericolo sempre incombente di         corrispondente alla giustapposizione, alla somma
rimanere confinati entro identità fisse e immutabili,    delle letture parziali, ma ad una rielaborazione
schiacciati entro un eterno presente. (…) A              collettiva che le comprende e le supera”. (Anna
differenza del conflitto, lo scontro è modellato         Maria Campanini, Ingrosso, 2006)
intorno alla contrapposizione tra entità assolute,
astratte, assunte a priori senza bisogno di              Il nostro lavoro, quindi, si caratterizza per essere
verifiche: il bene contro il male, la sicurezza contro   un costante fattivo esercizio per “allentare le
l’insicurezza, il nuovo contro il vecchio. Citando       parentesi dell’io” come ben afferma Byung-Chul
Mark Fischer, infatti, afferma che: “Nella logica        Han citando Peter Handke: “H. contrappone alla
dello scontro, le identità sono (…) ben distribuite, e   stanchezza che non ha parole, non ha vita, che
a noi non resta che subirne gli effetti o farcene        divide, una stanchezza che si esprime, che vede
scudo per reagire contro l’avversario. Nella logica      e riconcilia. La stanchezza come “plus del minus
del conflitto, al contrario, siamo costretti ad          di Io” dischiude un tra, allentando le parentesi
assumerci dei rischi, a inventare ipotesi e strategie    dell’io. Non solo vedo l’altro, ma io sono anche
d’azione con cui rispondere alle sfide impreviste        l’Altro e “al tempo stesso l’Altro è me”. Il tra è uno
della situazione.” (Boarelli, 2019)                      spazio della cortesia come in-differenza, in cui
                                                         “niente e nessuno domina o è anche solo
Abbiamo, infatti, più o meno consapevolmente,            predominante.” Nel divenir-meno dell’io la forza
ma, anzi, naturalmente, rivisitato costantemente le      di gravità dell’essere si sposta dall’io al mondo.
scelte agite, rendendole partecipi sia a noi stessi      Mentre la stanchezza dell’io come stanchezza
che ai ragazzi seguendo, inconsapevolmente, il           solitaria è priva di mondo, nega il mondo, questa
“principio della mano che nasconde” ossia,               è una stanchezza fiduciosa del mondo”. Essa
secondo quanto afferma Albert Hirschmann:                “schiude” l’io, lo rende permeabile al mondo.
“Scoprì, innanzitutto, che il successo dei progetti      Produce una nuova “dualità” che nella stanchezza
derivava in gran parte da quello che definì il           solitaria è completamente annullata. Il soggetto
principio della mano che nasconde” (…) perché “le        vede ed è visto, tocca ed è toccato: “una
scelte non avvengono esclusivamente sulla base           stanchezza come frutto della disponibilità, anzi
di un calcolo di razionalità economica”                  come appagamento dell’essere toccato e
identificando il principio della mano che nasconde       dell’essere io stesso capacità di toccare”. Questa
come “un meccanismo di transizione attraverso il         stanchezza rende per la prima volta possibile un
quale coloro che devono assumere decisioni               soffermarsi, un indugiare. Il Meno-io si esprime
imparano ad affrontare il rischio. Imparano              come un più-mondo.” (Han, 2012) Proprio
attraverso l’errore, ed è l’errore che li induce         cercando di perseguire tale Meno-io proviamo a
all’azione.” (Boarelli, 2019)                            mantenere lo sguardo ampio sui progetti dei
Siamo infatti convinti che “si debba andare invece       minori che seguiamo, evitando il facile e comune
nella direzione di un operatore che attraverso la        scadimento in azioni di mera reazione al fine di
descrizione della realtà costruisce connessioni,         ricomprendere, costantemente, tutti i riflessi
propone nuove forme possibili, ristruttura               dell’io. Un io che dobbiamo continuare a
significati, individua strategie d’azione. Un            immaginare non per come sarà tra un mese, due
operatore (…) che sia in grado di mettere in gioco       mesi, un anno, ma per come dovrà essere
le proprie mappe mentali e le proprie                    quando, alla maggiore età, per norma sociale,
interpretazioni della realtà operando secondo uno        sarà autonomo, identificandosi e differenziandosi.
stile orientato alla reciprocità e alla capacità di      Perché come ben dice un altro ragazzo che è
inserirsi nei progetti in corso”. Perché (ibidem) “è     stato inserito da adolescente in comunità
molto diverso lavorare in un’ottica che si fida          educativa: “ho sempre saputo che voi mi avevate
esclusivamente della potenzialità risolutiva della       in mente…non da qui a due mesi, ma da qui a tre
risposta tecnica o sviluppare capacità di                anni fino a quando sarei stato maggiorenne…è
mobilitazione delle energie” operando “in una            questo è stato fondamentale per me, perché
prospettiva coevolutiva” in quanto “La migliore rete     sapevo che mi avevate in testa e che vi
che sostiene non è infatti quella che viene tessuta      preoccupavate di me…questo mi ha permesso di
intorno a un utente inconsapevole, ma quella che         crescere e di fare le mie scelte”.
lo vede informato e partecipe (…)”. Infatti              Concludendo, quindi, non possiamo che
“Attraverso lo scambio, il confronto, anche              condividere, utilizzando le parole di Byung-Chul
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Han che, per impedire che i ragazzi diventino muti
“ciascuno nella sua personale stanchezza, non la      BIBLIOGRAFIA
nostra, ma la mia qui e la tua là (ibidem)”, non si
possa che continuare a correre il rischio di non
“vivere dell’eguale” perché “chi vive dell’eguale,    Boarelli, M. (2019). Contro l'ideologia del merito.
muore dell’eguale” (ibidem).
                                                      Ed. Laterza.

                                                      Brodskij, I. (1991). Fondamenta degli Incurabili.
Francesca Cimbaro
                                                      Ed. Adelphi.

                                                      Han, B.-C. (2012). La Società della stanchezza. Ed.
                                                      nottetempo.

                                                      Ingrosso, M. (2006). La promozione del benessere
                                                      sociale, Progetti e politiche nelle comunità locali.
                                                      Ed. Franco Angeli.

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        INTEGRARSI PER NON DISINTEGRARE
Integrazione socio sanitaria nel lavoro d’equipe in adolescenza
1. La salute        nella   nostra     società    e   in    soprattutto sulle persone fragili: minorenni, disabili,
adolescenza                                                 persone con sofferenza psichica o mentale,
                                                            persone con problemi di dipendenza, anziani,
Da diversi anni mi porto dietro un’immagine che
                                                            soprattutto se non autosufficienti.
presento quando cerco di far comprendere il
senso e l’importanza dell’integrazione sociale e            Anche nelle Regioni che si sono poste la
sanitaria. Al centro un cerchio bianco con la parola        questione,     come       in   Veneto,     dove      fin
SALUTE. Intorno sette cerchi, ognuno di un colore           dall’approvazione della Legge 833/78 “Istituzione
dell’arcobaleno, con dentro i “nomi” di altrettanti         del servizio sanitario nazionale” è stata fatta la
“sistemi” di relazioni che compongono ogni società          scelta della delega delle competenze sociali dei
organizzata, quindi anche la nostra: SANITÀ,                Comuni alle Aziende ULSS, i rischi, da un lato di
SOCIALE, FORMAZIONE E SCUOLA, LAVORO,                       una sanitarizzazione dei bisogni e dell’eccessiva
AMBIENTE, FORMAZIONI SOCIALI, GIUSTIZIA                     medicalizzazione delle risposte, dall’altro della
E LEGGE.                                                    deresponsabilizzazione dei Comuni, devono
                                                            impegnare a monitorare l’organizzazione dei
La SALUTE, “fondamentale diritto dell’individuo e
                                                            servizi sanitari, sociali, sociosanitari e le effettive
interesse della collettività” (art. 32 Costituzione) è
                                                            modalità di integrazione rispetto alla centralità
il “risultato”, la sintesi, di tutti i “sistemi”, come la
                                                            della persona e dei suoi bisogni di salute.
luce bianca è la “sintesi” dello spettro visibile dei
colori.                                                     Rispetto     all’adolescenza    o,    meglio,    alle
                                                            adolescenze, l’approccio alla salute che propongo,
Ci deve essere coerenza tra tutti i sistemi che
                                                            si caratterizza per diversi aspetti che vale la pena
organizzano le relazioni tra le persone, i gruppi, le
                                                            anche solo accennare.
formazioni sociali, altrimenti la SALUTE, per
ognuno e per tutti, non si mantiene, non si
                                                            - Nelle diverse fasi dell’adolescenza il rapporto dei
raggiunge, non si recupera.
                                                            “cittadini in crescita” (come li chiamava Alfredo
Particolare attenzione va posta alla integrazione           Carlo Moro) con gli adulti in genere e con
tra il sistema dei servizi sociali e il sistema dei         istituzioni e servizi (sanitari, scolastici, sociali...) in
servizi sanitari perché la persona è una... dove            particolare è orientato alla diffidenza se non
finiscono i bisogni sociali e cominciano i bisogni          all’opposizione più o meno dichiarata. Il tema
sanitari? o viceversa? Da 35 anni normative                 “salute”, come molti altri, è percepito e affrontato
nazionali e scelte ragionali hanno spaccato e               in modo molto diverso dalle/gli adolescenti e dagli
divaricato competenze e responsabilità in questo            adulti e, di conseguenza, la responsabilità di
settore (il “sociale” ai Comuni, la “sanità” alle           questi ultimi è anche quella di rispettare la
Aziende Sanitarie) con conseguenze drammatiche              persona nella costruzione della propria identità.
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- L’adolescenza è il tempo “privilegiato” per            sviluppare      azioni    che non     siano    solo
l’esperienza del limite; di conseguenza, i               dell’emergenza, dell’assistenza e della protezione,
comportamenti “a rischio”, dal punto di vista del        ma anche dello sviluppo della “normalità”, della
corso di vita e dei “pericoli” come dal punto di vista   promozione e del benessere.” (Da “Non solo
della “cultura” del rischio... sono in diretta           sfruttati e violenti”, 2001)
relazione con il tema della “salute” in senso ampio.
                                                         2. Costruzione dell’identità in adolescenza
D’altra parte c’è un nesso inscindibile tra “rischio”
e “identità” che viene declinato in modi diversissimi    Occuparsi dell’adolescenza non vuol dire (solo)
dagli adolescenti, ma spesso rappresenta un              preoccuparsi, ma comprendere i molteplici “piani”
“fattore comune” da analizzare e comprendere per         che si intersecano in questa fase della vita,
poter accompagnare correttamente i percorsi di           cercando di identificare non tanto “modelli”
crescita.                                                interpretativi, quanto una serie di “punti” da
                                                         collegare in modo diverso, individualizzato,
- È diffusa la convinzione che l’adolescenza sia
                                                         rispetto alla situazione di ogni persona che si trova
un’età “difficile” che spesso viene accostata
                                                         in questa fase, in queste fasi, della vita.
all’idea che sia una sorta di “malattia”,
determinando polarizzazioni e generalizzazioni. È        Come per il gioco di “unire i punti per indovinare la
ancora attuale quanto si scriveva in un vecchio          figura risultante”, si propongono una serie di
rapporto    sulla   condizione    dell’infanzia   e      “parole”/”punti” che possono aiutare ad orientarsi
dell’adolescenza: “Occorre aver ben presente che         nelle fasi dell’adolescenza rispetto ad alcuni
ci sono anche altre infanzie e altre adolescenze.        “piani”:
Esse      rappresentano,    fortunatamente,      la      - Dimensioni prevalenti di “attenzione esistenziale”
maggioranza delle situazioni. Non vi è solo il           che tratteggiano una possibile transizione verso
bambino abusato e violato, non solo il ragazzo           l’età adulta.
delle baby–gang (...); non solo il bambino
“problema” ma anche quello “normale”; non solo il        - Due dei molteplici piani dell’identità in
bambino sfruttato ma anche quello che                    costruzione, quella “personale” e quella “sociale”
abbastanza serenamente studia e gioca; non solo          - I piani delle “criticità” e delle “potenzialità” per
il bambino che soffre le carenze affettive e le          non farsi sopraffare dalle prime e per essere aperti
trascuratezze dei suoi genitori ma anche quello          alle seconde.
amato, seguito, sostenuto, stimolato dalla sua
                                                         - Il piano delle “piste” di ricerca e di proposta, con
famiglia. Ma se questo è vero è necessario da una
                                                         una sequenza di “modalità di presenza” degli
parte rimuovere dall’immaginario collettivo l’idea
                                                         adulti che potrebbe riguardare anche i
che l’infanzia e l’adolescenza siano solo un
                                                         “professionisti”: compagnia, accompagnamento,
problema al quale guardare con apprensione e in
                                                         affiancamento... non sono alternative, ma
posizione di sostanziale difesa e, dall’altra,
                                                         complementari e, spesso, compresenti.
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Il rischio di “disintegrarsi” tra tutti questi, ed altri,   adolescenti non sono, solo o tanto, “luoghi” fisici,
“punti” è forte; la volontà e, forse, anche la              ma “codici” e “canali” comunicativi, che si
necessità di “integrare” anche “punti” distanti ed          attraversano, accavallano, sovrappongono che gli
incongruenti sono evidenti.                                 adulti hanno dimenticato o non hanno mai
                                                            conosciuto perché sono propri dei “tempi nuovi”.
La non linearità della costruzione dell’identità,
soprattutto in adolescenza, implica un approccio            Le identità itineranti tracciano percorsi che sono:
multidimensionale in chi ha a cuore la felicità ed il       disomogenei... compresenti... discontinui... a volte
futuro di queste persone; soprattutto nel caso di           invisibili... se gli adulti, e soprattutto i
un intervento sull’adolescenza, di tipo sociale,            professionisti,     che      vogliono     incontrarli,
psicologico, terapeutico, educativo... questo non           accompagnarli, affiancarli non si integrano il
può che tradursi in un’azione multiprofessionale            rischio è che le adolescenze, e soprattutto le
integrata.                                                  persone che le vivono, si “disintegrino”.
Gli adolescenti costruiscono “Identità Itineranti”          3. Adolescenze e salute
che gli adulti possono “incontrare”, ma ad alcune
                                                            L’“evoluzione” del concetto di salute da parte
condizioni.
                                                            dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è
Per incontrare le identità itineranti occorre trovare       particolarmente interessante se vista “dalla parte”
gli “incroci” e i “crocevia” dove si “intrecciano” i        delle e degli adolescenti. Nel 2006, con una
percorsi delle e degli adolescenti:                         definizione certamente più realistica di quella del
                                                            1948 che indicava un improbabile “completo stato
• dai disagi marginali all’assunzione della
                                                            di benessere fisico, psichico e sociale” ha indicato
categoria della “marginalità” come indicatore della
                                                            la salute come una risultante di stili di vita, aspetti
situazione giovanile; una marginalità più o meno
                                                            e percezioni culturali ed età della persona.
sopportata e subita anche in relazione alle
opportunità che vengono offerte;                            La progressiva attenzione ad una visione
                                                            sistemica, a partire da una concezione olistica
• dall’autismo sociale all’omologazione in una
                                                            dell’essere umano e della società, ha posto le basi
“normalità radicale” che spinge comunque
                                                            di una visione unitaria in cui come la persona è un
all’isolamento.
                                                            tutt’uno e non una somma di parti separate, così
Quindi come risposta all’incertezza del presente e          anche l’organizzazione sociale è considerata un
di un futuro, che è visto in modo diverso dagli             insieme unitario. Nel 1986 vengono considerati i
adulti che stanno vicino alle e agli adolescenti, c’è       “prerequisiti della salute” come quelle condizioni e
spesso una “chiusura sociale”... ma anche il                risorse iniziali in cui tutti devono essere messi per
contrario:                                                  poter raggiungere il proprio “massimo” di salute; è
• dalla voglia e paura di sé alla voglia e paura di         proprio con la carta di Ottawa che si tracciano le
“alterità sociale”;                                         linee per la promozione della salute.

• dalla “normalità”, passando per la “diversità” e a        Su questa linea, successivamente, sono stati
volte per la “devianza”, verso una “diversa                 identificati i “determinanti della salute” come i
normalità”.                                                 fattori che influenzano lo stato di salute di un
                                                            individuo e, più in generale, di un gruppo di
Le “strade” e, quindi, gli “incroci” dove si possono        persone, di una comunità, della popolazione.
incontrare le identità itineranti delle e degli
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Un’azione per la salute che tenga conto dei               Commissione sui Determinanti Sociali della Salute
determinati della salute, se è necessaria per tutti,      dell’OMS, nel 2008, definisce una cornice
risulta evidente che rispetto all’adolescenza si          concettuale che si riferisce non solo ai fattori che
caratterizza per alcuni tratti particolari.               influenzano lo stato di salute degli individui e delle
                                                          comunità (determinanti della salute), ma anche a
In particolare, per agire conseguentemente, si
                                                          quelli coinvolti nella diseguale distribuzione della
ritiene necessario comprendere che:
                                                          salute all’interno della popolazione (determinanti
- storicamente molto poco possono agire le e gli          delle diseguaglianze nella salute). Per questo lo
adolescenti rispetto ai determinanti Socio-               scrivente “rinomina” spesso i “determinanti della
economici e Ambientali, mentre andrebbero colti e         salute” come i “discriminanti della salute”... Anche
valorizzati in questa logica la              “nuova”      per questo chi si occupa di infanzia e adolescenza
consapevolezza e l’attivismo nel pretendere un            deve assumere questa prospettiva come
equilibrio tra la vita delle persone, le società e la     orientamento generale e specifico, ponendo cioè
natura;                                                   attenzione ad ogni singola situazione personale.
- l’Accesso ai servizi da parte delle e degli             Sulla necessità dell’adozione del modello bio-
adolescenti risente del “sospetto” e della “sfiducia”     psico-sociale per affrontare le tematiche della
verso percorsi più o meno istituzionali stabiliti dagli   salute la convinzione è abbastanza generalizzata
adulti, per cui vengono privilegiate piste di ricerca     e non si può e si deve tornare indietro dall’assunto
autonome, trasversali e, non raramente,                   fondamentale che ogni condizione di salute o di
provocatorie ed oppositive (ad esempio per tutta la       malattia sia la conseguenza dell’interazione tra
sfera del “loisir”);                                      fattori biologici, psicologici e sociali. Ma si è andati
- la questione degli Stili di vita, alla luce della       avanti      perché     la    “Commissione        Salute”
costruzione dell’identità e del ruolo che gioca il        dell’Osservatorio Europeo su Sistemi e Politiche
“rischio” in questo processo dovrebbe ammonire            per la Salute, nel 2010, arriva a definire la salute
dal     giudicare    o,     peggio,     sanzionare        come “lo stato emotivo, mentale, fisico, sociale e
sistematicamente i comportamenti “devianti” delle         spirituale di benessere, che consente alle persone
e degli adolescenti in questo ambito; sarebbe             di raggiungere e mantenere il proprio potenziale
conveniente trattare molti di questi segnali e            personale nella società”.
sintomi nell’ambito di un necessario “rischio             Viene aggiunto un “quadrante” a quello che ora si
educativo”.                                               può individuare come un modello bio-psico-socio-
                                                          spirituale. Viene riconosciuta importanza e
Questo è tanto più vero se, riprendendo la                attenzione      alla    sfera     “immateriale”,    alla
dimensione della “marginalità” che, anche se in           dimensione esistenziale, che diventa necessaria al
modi ed intensità diverse, caratterizza tutte le          pari delle altre per cercare di raggiungere un
“adolescenze”, si tiene conto che la stessa               benessere globale..e sappiamo tutti quanto questa
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