Notte Stellata di Vincent Van Gogh - " guardare il cielo mi fa sempre sognare ( V. Van Gogh) - Istituto Comprensivo Isola del Liri
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ISTITUTO COMPRENSIVO di ISOLA DEL LIRI Anno scolastico 2016/17 – Attività di continuità Notte Stellata di Vincent Van Gogh Lettura dell’opera Prof.ssa Colonnello Tiziana “…guardare il cielo mi fa sempre sognare… ( V. Van Gogh)
Sappiamo veramente poco riguardo il legame tra Van Gogh e la Notte Stellata. L’artista olandese spediva periodicamente delle lettere al fratello Theo dove raccontava dei suoi dipinti e della sua vita. Solo in un paio di occasioni egli accenna a questa opera, creando un grande alone di mistero attorno al quadro.
COSA RAPPRESENTA?
l soggetto è un piccolo borgo di notte con alcuni elementi naturali sullo sfondo.
La tela è stata realizzata durante il soggiorno dell’artista presso la clinica psichiatrica di Saint Rémy in Francia.
L’artista rimase sveglio tre notti per osservare il paesaggio che vedeva dalla finestra della sua camera.
COME E’ STATA IDEATA ?
La tela è divisa in due parti dalla linea diagonale delle colline. La parte superiore, più grande, è occupata dal cielo stellato.
A sinistra un grande cipresso rappresenta il tramite tra il borgo, addormentato e tranquillo , e il cielo luminoso e pulsante di energia
A questo asse verticale corrisponde, al centro, quello del campanile, un ricordo dei borghi olandesi
Il cipresso, rappresentato come una grande fiamma nera, simboleggia il tormento dell’artista ma anche il suo desiderio di trovare pace.
Vicino al cipresso, Van Gogh dipinge la stella Venere, con toni più luminosi rispetto alle altre dieci stelle presenti nel dipinto.
In alto a destra predomina la luce della luna che illumina la notte buia.
Gli astronomi affermano che nel 1889, a cavallo tra Maggio e Giugno, lo scenario astrale era proprio come Van Gogh lo aveva dipinto in questo celebre quadro.
Quest’opera, però, è stata dipinta dall’artista semplicemente grazie ad un ricordo impresso nella sua mente e non utilizzando la tecnica en plein air ( all’aria aperta) tipica della scuola artistica dell’Impressionismo.
Solo apparentemente il paesaggio sembra calmo e silenzioso. Il vento muove le cime del cipresso e il cielo è animato da onde di colore più chiaro.
I colori utilizzati da Van Gogh all’interno di questo quadro sono ricchi e violenti, senza sfumature, dati a piccoli tratti affiancati o sovrapposti
“Spesso penso che la notte sia più viva e più riccamente colorata del giorno” scrive Vincent in una lettera al fratello.
La luce è particolare, è emanata dagli astri, come piccole lanterne, e dalla luna elemento romantico per eccellenza che sembra avere una forza consolante.
Scie vorticose dilatano gli astri e li inseguono nel buio acceso del cielo, la notte è schiarita da bagliori dorati mentre un energia magica sembra sospingere le stelle.
Tutto questo ci induce a pensare che l’artista fosse particolarmente tormentato in questo periodo della sua vita.
Van Gogh, nella sua notte stellata, è riuscito ad esprimere le proprie emozioni in modo originale e unico.
In vita non fu apprezzato e compreso. Oggi è considerato uno dei più grandi interpreti dell’animo umano.
ARTE E MUSICA Nel 1971 il cantautore americano Don McLean scrisse una canzone dedicata al pittore olandese e alla sua celebre opera Il brano intitolato “ Vincent” è conosciuto anche come “Starry, Starry Night”.
La canzone dimostra una profonda ammirazione non solo ai lavori del pittore, con vari riferimenti nel testo, ma anche all'artista stesso in quanto uomo. In Italia il brano è stato tradotto da Francesco de Gregori e Roberto Vecchioni
Starry, starry night Vincent Paint your palette blue and gray Look out on a summer's day With eyes that know the darkness in my soul Shadows on the hills Sketch the trees and the daffodils For they could not love you Catch the breeze and the winter chills But still your love was true In colors on the snowy linen land And when no hope was left in sight On that starry, starry night Now I understand You took your life as lovers often do What you tried to say to me But I could have told you Vincent How you suffered for your sanity This world was never meant for one as How you tried to set them free beautiful as you They would not listen they did not know how Perhaps they'll listen now Starry, starry night Portraits hung in empty halls Starry, starry night Frameless heads on nameless walls Flaming flowers that brightly blaze With eyes that watch the world and can't forget Swirling clouds in violet haze Like the strangers that you've met Reflecting Vincent's eyes of China blue The ragged men in ragged clothes Colors changing hue A silver thorn on a bloody rose Morning fields of amber grain Lie crushed and broken on the virgin snow Weathered faces lined in pain Are soothed beneath the artist's loving hands Now I think I know What you tried to say to me Now I understand How you suffered for your sanity What you tried to say to me How you tried to set them free How you suffered for your sanity They would not listen they're not listening still How you tried to set them free Perhaps they never will They would not listen they did not know how Perhaps they'll listen now
Ora capisco Vincent (traduzione ) cosa cercavi di dirmi quanto hai sofferto per la tua sanità mentale come hai provato a liberarli Notte piena di stelle loro non ti davano retta, non sapevano come fare colora la tua tavolozza di blu e grigio forse ti ascolteranno adesso guarda fuori a una giornata d'estate con occhi che conoscono l'oscurità della mia Perché loro non ti riuscivano ad amare anima ma pure il tuo amore era vero Ombre sulle colline e quando non ci fu più speranza Disegna gli alberi e i narcisi in quella notte piena di stelle cattura la brezza e il gelo dell'inverno ti sei tolto la vita, come fanno spesso gli innamorati a colori sull'innevata terra di lino Ma io te l'avrei potuto dire, Vincent, che questo mondo non è stato fatto per quelli Ora capisco belli come te cosa cercavi di dirmi quanto hai sofferto per la tua sanità mentale Notte piena di stelle come hai provato a liberarli ritratti appesi in corridoi vuoti loro non ti davano retta, non sapevano come fare teste senza cornice su muri senza nome forse ti ascolteranno adesso con occhi che guardano il mondo e non possono dimenticare come gli estranei che hai incontrato Notte piena di stelle gli straccioni in vestiti stracciati fiori ardenti che risplendono allegramente una spina d'argento su una rosa insanguinata nuvole vorticose nella foschia viola giace schiacciata e spezzata sulla neve vergine che riflettono gli occhi di porcellana blu di Vincent Ora capisco Colori che cambiano tonalità cosa cercavi di dirmi campi mattutini di grano color ambra quanto hai sofferto per la tua sanità mentale facce segnate dalle intemperie allineate nel come hai provato a liberarli dolore loro non ti davano retta, non ti danno retta tuttora sono confortati sotto le amorevoli mani forse non lo faranno mai dell'artista
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