PROGETTO "SCUOLE OUTDOOR" - Pachamama
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PROGETTO “SCUOLE OUTDOOR” UN APPROCCIO ESPERIENZIALE ALL’APPRENDIMENTO “Ciò che si è amato da bambini resterà nel cuore fino in età adulta.” (K.G.) PACHAMAMA ASSOCIATION – CSPS Centro di Educazione Outdoor 0141/644254 Referenti Attività Didattica: Davide Bologna 334/7670535 - Tatiana Zaccone 347/0460586
Presentazione Questo progetto nasce da anni di Educazione Ambientale frutto di una sinergia tra il Gruppo di operatori del Progetto PachaMama ed una Cooperativa Sociale di tipo B (C.S.P.S. - Cooperativa Astigiana). Nasce dalla conoscenza del Territorio, delle realtà scolastiche ma soprattutto dalla conoscenza di tanti bambini e delle loro condizioni di vita familiare e scolastica. E’ evidente come oggi giorno i nostri bambini trascorrano la maggior parte del loro tempo in ambienti “indoor”, dentro. Il paragone tra come stanno crescendo, giocando, sperimentando ed apprendendo rispetto a qualche decennio fa è lampante: ai nostri bambini manca il contatto con il Fuori. Il fuori come Natura. Ma anche come Libertà di scegliere ed esplorare, come Occasione d’incontro con l’altro da sé, come Possibilità di esercitare un’attività motoria articolata e spontanea. Come possibilità quindi di sviluppare corpo e mente in modo armonioso e poter costruire strumenti psicologici adeguati ad affrontare e vivere la complessità del mondo contemporaneo . I bambini sono esseri attivi e per loro natura hanno un istinto al movimento molto forte: sono nati muovendosi, hanno iniziato ad apprendere muovendosi, a partire da dentro l’utero e subito dopo nati attraverso i loro primi gesti esplorativi e di sopravvivenza (ricerca del seno materno e suzione), fino al camminare; anche la comparsa del linguaggio è un’attività legata al movimento. Senza contare che ogni essere vivente ha un potenziale cinetico a disposizione che quotidianamente dovrebbe poter “spendere” (un bambino di 3 anni può camminare per c.ca 3km al giorno). Dove vanno a finire queste energie se non vengono consumate? Il muoversi è naturalmente connesso e indispensabile all’apprendimento ma, ancor più importante, alla Salute Generale dei bambini, come confermano le ultime ricerche in campo di neuroscienze. Allora dopo anni di lavoro in campo di educazione outdoor (Fuori) ci è sembrato davvero naturale proporre alle scuole, a partire da quelle del nostro territorio, un programma di educazione all’Aria Aperta che si avvicina con sensibilità e attenzione ai bisogni contemporanei dell’infanzia, in accordo con i programmi ministeriali, in armonia con i desideri delle famiglie e le necessità delle insegnanti, in un’ottica quindi di Sinergia Pedagogica. Gli ambiti curricolari possono essere affiancati e arricchiti da attività svolte all’aperto in ambito psicomotorio, cognitivo e socio-emozionale. Il progetto Scuole Outdoor promuove attività che contribuiscono a sviluppare competenze di “Psicomotricità Naturale” (Intelligenza Cinestesica); competenze di Autonomia, tanto a livello cognitivo (Ricerca relativa a i concetti) attraverso l’esperienza Diretta, quanto a livello relazionale sperimentando con i propri coetanei (gruppo classe) e collaborando attivamente alla costruzione dei propri saperi; la capacità di mettersi alla prova e di “calcolare il rischio”, sia quello legato all’ambiente naturale sia quello legato all’ambito delle relazioni umane, quindi la capacità psicologica (Intelligenza Emotiva) di riconoscere le proprie e altrui emozioni, la capacità
di gestirle e come conseguenza la capacità di entrare in relazione con gli altri e saper costruire e gestire un rapporto umano. Le premesse teoriche Fare educazione attraverso il contatto diretto con l’esperienza non è certo cosa nuova. Illustri sono i nomi di coloro i quali hanno contribuito a costruire quella che, recentemente, è stata definita Outdoor Education, EDUCAZIONE ALL’ARIA APERTA: da Rousseu, Montessori, Frobel, Pizzigoni, che hanno lasciato preziose eredità, ai maestri Mario Lodi, Malaguzzi e Zavalloni, Farnè, per citarne alcuni, i quali hanno contribuito a rinnovare la scuola italiana, fino alla nord europea Pedagogia del Bosco. PERCHE’ FUORIERCHE’ FUORI L’esperienza in Natura offre infinite possibilità (1), è complessa, è un’esperienza primaria (Dewey), che pone a diretto contatto l’essere umano con una molteplicità di elementi. Questo favorisce la stimolazione di tutti i 5 sensi simultaneamente e attiva la dimensione corporea nella sua interezza, favorendo l’esercizio delle diverse capacità senso-motorie. I bambini agiscono e sperimentano in modo totale: con la mente, il cuore e le mani. Percepiscono con tutto il corpo e attraverso di esso esprimono i loro sentimenti. Lo stare “Fuori” favorisce quindi una “psicomotricità naturale” la quale, inutile dirlo, sollecita il corpo e contemporaneamente il pensiero. L’apprendere in natura offre un’esperienza integrale e non frammentata, con enormi possibilità di connettere i saperi. Il Fuori si pone in una dinamica dialogica (Sinergia Pedagogica) e di non esclusività rispetto all’educazione “dentro”, sottolineando l’importanza di uno sviluppo armonico di una sfera cognitiva e di una corporea ed emotiva, dimensioni che, alla luce delle ricerche degli ultimi decenni, devono essere concepite in un ottica per lo meno di pari importanza (E.Gardner – D.Goleman). E’ ormai cosa nota e scientificamente accertata l’importanza del QE – quoziente emotivo, rispetto al già noto QI. Il quoziente emotivo si riferisce alle capacità di un individuo di percepire, controllare, valutare ed esprimere emozioni. La dimensione affettivo-emotiva risulta eminentemente importante in relazione agli apprendimenti: in condizioni emotive “negative” è difficile apprendere. In situazioni piacevoli e rilassanti (2), stimolanti, emozionanti, si attivano circuiti neurali tali per cui apprendere risulta più facile; in tali condizioni inoltre si produce apprendimento sensato e a lungo termine. (Il cervello che impara, Alberto Oliverio – Professore in Psicobiologia Università la Sapienza di Roma; Daniela Lucangeli – Professore in Psicologia dell’Educazione e dello Sviluppo Università di Padova).
Una Testa Ben Fatta è meglio di una testa ben piena Accumulare informazioni non significa produrre conoscenza: la conoscenza è fatta come una ragnatela, si costruisce sul principio delle connessioni e relazioni tra le parti. Questo tipo di conoscenza si produce imparando a conoscere, attraverso un’attitudine generale a porre domande e trattare problemi, che permetterà di collegare i saperi e dar loro un senso: “Questa attitudine non è nient’altro che la nostra naturale Curiosità che troppo spesso la scuola spegne. Curiosità e Dubbio sono strumenti di conoscenza potentissimi: abbiamo il compito di spronare, incoraggiare, orientare quest’attitudine indagatrice che possediamo fin dalla nascita. L’educazione deve favorire l’attitudine generale della mente a porre e risolvere problemi … stimolando l’intelligenza generale. Lo sviluppo delle attitudini generali della mente permette ancor meglio lo sviluppo delle competenze particolari e specializzate. Più potente è l’intelligenza generale, più grande è la sua facoltà di trattare problemi speciali” (La Testa Ben Fatta, Riforma dell’insegnamento e riforma del pensiero, E. Morin ,1999) Lo stare in natura, l’apprendere in natura, sperimentando, ricercando in modo personale, godendo delle infinite possibilità (1) che offre l’ambiente naturale e della sua piacevolezza (2), sembra candidarsi come condizione ideale dell’Apprendimento. Il setting Natura dispone del Tutto, propone lo scenario completo non le singole parti separate dal contesto: quando un bimbo trova una ghianda a terra, li vicino potrà trovare l’albero dal quale è stata prodotta e dal quale è caduta; se quella ghianda risulta rosicchiata è molto probabile che nelle vicinanze o su quella quercia possa vivere il roditore che l’ha intaccata e molto probabilmente, con il giusto atteggiamento, potrà avvistarlo o rintracciare le tracce della sua presenza, costruire ipotesi sul suo comportamento. Ipotizzando una serie di esperienze lungo l’arco dell’anno possiamo immaginare che in primavera quel bambino potrà osservare che le tante ghiande autunnali non ci sono più e intuire naturalmente che i verdi germogli che spingono ed emergono tra le foglie secche sono il frutto della forza vitale in esse contenuta. FUORI = ILLIMITATE POSSIBILITA’ FUORI => PER TROVARE NUOVA LINFA e NUTRIRE IL “DENTRO” FUORI COME NATURALE ELEMENTO DI UN RITMO IL “FUORI” CI CONNETTE CON IL MONDO
L’Approccio Pedagogico “Educare significa essere un modello – un modello di felicità” (T.N. Hahn) L’approccio che proponiamo è un approccio educativo integrale, multidisciplinare e connesso. Allegro, spontaneo e amorevole. Si pone in un’ottica di co-creazione con educatori e bambini, promuovendo processi di apprendimento cooperativo e di riconnessione con la realtà complessa in cui viviamo. Riteniamo che proprio nell’ ottica di comprendere la complessità, vivere il mondo e sperimentarlo direttamente possa dare maggiori strumenti ai nostri figli, maggiori possibilità di sviluppare capacità psicologiche adeguate ad orientarsi e ad interagire in modo attivo e positivo con la realtà multidimensionale contemporanea. La vita reale è per sua stessa natura complessa! Il nostro naturale approccio alla conoscenza se lasciato libero di mostrarsi, di svilupparsi, è anch’esso necessariamente complesso. Il procedere quindi avverrà per domande, catene di domande, secondo un modello circolare ed il principio Euristico della ricerca di risposte perseguendo strade non preordinate, sperimentando e concedendosi la possibilità di sbagliare e correggersi, nell’ottica di considerare l’errore un’opportunità e non qualcosa da evitare. Inoltre ciò che accade “fuori”, all’aperto, è per sua natura interdisciplinare: l’ambiente pone domande che non sono separabili disciplinarmente. Ecco quindi che la Natura ci offre spontaneamente l’opportunità di connettere i saperi, di sviluppare un’intelligenza generale Ecologica, coltivando l’attitudine a contestualizzare le parti con il tutto e unire il tutto con le parti. E’ allora che l’esperienza diventa ricerca! Si ricerca per conoscere, per poi elaborare ciò che si trova e si scopre, esercitandosi in un atteggiamento curioso e sperimentale. Cercare, distinguere, scegliere, scoprire qualcosa attraverso uno sforzo personale e libero, fondato sul naturale piacere della scoperta, avvia e sostiene ogni cammino di Conoscenza. La vita moderna circoscrive i nostri sensi a tal punto che riusciamo a percepire quasi soltanto attraverso gli occhi, spesso in uno spazio molto ristretto (monitor). Al contrario la Natura accresce le nostre capacità sensoriali che sono il primo e importante strumento di sopravvivenza IL PROGETTO di un bambino (RICHARD LOUV)
IL PROGETTO IN PRATICA: COME DOVE QUANDO COME Il Progetto propone di selezionare e svolgere le attività di outdoor education seguendo una struttura multidisciplinare. Propone attività inerenti varie aree di interesse: l’Area di sviluppo Fisico e Motorio, l’A. di sviluppo Cognitivo, l’A. di sviluppo Personale, Sociale e Multi Culturale, l’A. di sviluppo Estetico (le Arti), l’A. di sviluppo Ecologico-Ambientale, l’A. di sviluppo Produttivo (il Saper Fare). Prevede una metodologia: di co-costruzione oltre che di collaborazione con gli insegnanti; pertanto si può pensare ad alcuni incontri di costruzione partecipata per creare ad hoc un percorso educativo ottimale e sensato; di Connessione tra i saperi e di relazione con la Realtà; di promozione dell’atteggiamento Attivo e Autonomo dei bambini; di Apprendimento Esperienziale quindi partendo sempre dalle cose concrete per poi arrivare alla teoria; di potenziamento dell’Autostima attraverso un atteggiamento di fiducia nella Competenza del bambino; di Educazione all’Avventura accompagnando (Adventure Education) i piccoli nell’esplorare l’ambiente essendo “base sicura”, senza prevaricare o anticipare, lasciando loro lo spazio perché possano valutare il rischi. La dimensione dell’Outdoor Education non è ZERO RISK , questo promuove il rapporto con l’incognita e stimola il calcolo del rischio da parte dei bambini (ovviamente rischi calcolati), sviluppa le loro “antenne”, fa loro ricercare strategie e comportamenti adattivi utili alla futura vita adulta. DOVE Le attività potranno essere svolte all’interno del *Parco Naturale di Rocchetta Tanaro (Distretto Paleontologico Astigiano) presso il Centro di Educazione Ambientale - Ostello Didattico Pachamama o in una qualsiasi altra area da noi identificata come idonea. * Il parco possiede varie itinerari accessibili e monitorati, dai Guardia parco e dagli operatori ambientali Pachamama, e aree attrezzate per soste didattiche e merende all’aria aperta; una struttura recettiva (Ostello) che offre possibilità di pernottamento fino a 24 posti letto, aula didattica e una splendida terrazza coperta affacciata sul bosco.
Il Bosco è la cornice, il primo piano e lo sfondo delle nostre attività di Outdoor Education. L’ottica di Pachamama prevede anche di poter raggiungere le scuole e svolgere attività ambientali nelle aree adiacenti le scuole e in aree di pertinenza comunale, in caso d’ impossibilità di spostamento da parte dei bambini. QUANDO Il progetto Scuole Outdoor è un progetto “pluriuscita” : propone alle Scuole un percorso di 6/8 uscite annuali. Saranno svolte in ogni stagione dell’anno ed a questo proposito verranno fornite indicazioni sull’abbigliamento più adeguato. Si ipotizza un’ uscita al mese circa, in modo da poter sperimentare lo stare in Natura nelle 4 Stagioni. I bambini potranno partire da scuola e raggiungere il parco con un pulmino comunale o privato; al parcheggio del Parco gli operatori del Pachamama li attenderanno per iniziare insieme la giornata. L’orario consigliato potrebbe essere h9/15 – la giornata scolastica del tempo pieno – con pausa pranzo al sacco che potrà essere oggetto di educazione alla salute e buone abitudini alimentari. Gli obiettivi del progetto sono da ricercare non tanto in un “prodotto” finale quanto nei processi attraverso i quali si sviluppa. PACHAMAMA ASSOCIATION – CSPS Centro di Educazione Outdoor 0141/644254 Referenti Attività Didattica: Davide Bologna 334/7670535 - Tatiana Zaccone 347/0460586
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