NELL'ATTESA DELLA TUA VENUTA - Celebrazione della terza forma del Rito della Penitenza nel tempo di Avvento - Avvento 2021

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NELL'ATTESA DELLA TUA VENUTA - Celebrazione della terza forma del Rito della Penitenza nel tempo di Avvento - Avvento 2021
Arcidiocesi di Torino
      NELL’ATTESA DELLA TUA VENUTA
   Celebrazione della terza forma del Rito della Penitenza nel tempo di Avvento

                                                   Avvento 2021

Nell’attesa della tua venuta - Celebrazione della terza forma del Rito della Penitenza nel tempo di Avvento 2021   pag. 1
NELL'ATTESA DELLA TUA VENUTA - Celebrazione della terza forma del Rito della Penitenza nel tempo di Avvento - Avvento 2021
Questa celebrazione è da tenersi in tempo di Avvento, in
                  preparazione al Natale. Seguendo le disposizioni del Vescovo,
                  sarà possibile celebrare il sacramento della Penitenza nella
                  terza forma straordinaria prevista dal Rito della Penitenza (Rito
                  per la riconciliazione di più penitenti con la confessione e
                  l'assoluzione generale).
È necessario che questa liturgia non sia inserita nella Messa o in prossimità di
essa, pena la riduzione della celebrazione sacramentale al semplice atto
assolutorio. È opportuno che non sia inserita neppure in altre forme di liturgia,
come ad esempio l’adorazione eucaristica.
La celebrazione ha come tema di riferimento l’attesa vigilante del Signore che
viene, così come suggerito dal brano evangelico delle dieci vergini.

16 dicembre 2021

Nell’attesa della tua venuta - Celebrazione della terza forma del Rito della Penitenza nel tempo di Avvento 2021   pag. 2
NELL'ATTESA DELLA TUA VENUTA - Celebrazione della terza forma del Rito della Penitenza nel tempo di Avvento - Avvento 2021
NELL’ATTESA DELLA TUA VENUTA

LUCERNARIO E RITI DI INIZIO

La celebrazione ha inizio con un lucernario. La chiesa è lasciata nella penombra
o nell’oscurità: durante il canto iniziale, dieci persone entrano con dieci lampade
o lumini: cinque di essi sono accesi e vengono posti sopra l’altare. Gli altri cinque
restano nelle mani di coloro che li hanno portati, che occuperanno i primi posti
dell’aula, oppure cinque sedute poste davanti al presbiterio.

Canto: Noi veglieremo (CdP, n. 690)

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NELL'ATTESA DELLA TUA VENUTA - Celebrazione della terza forma del Rito della Penitenza nel tempo di Avvento - Avvento 2021
Segno di croce e saluto

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.

La misericordia del Padre,
la grazia e la pace di Cristo,
l’amore dello Spirito Santo, sia con tutti voi.
E con il tuo spirito.

Monizione (celebrante)
Fratelli e sorelle, viviamo questo incontro con la misericordia del Signore,
che riaccende la fede, alla speranza e la carità nei nostri cuori, perché
possiamo andare incontro al Signore che viene illuminati dalla parola del
suo perdono.

Orazione

Preghiamo

O Cristo, stella radiosa del mattino,
incarnazione dell’infinito amore,
salvezza sempre invocata e sempre attesa,
tutta la Chiesa ora ti grida
come la sposa pronta per le nozze:
vieni Signore Gesù,
unica speranza del mondo.
Tu sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
Amen.

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LITURGIA DELLA PAROLA

Seduti

Salmo di preghiera

Monizione (lettore)
Un nuovo Natale si è avvicina, non per chiudere l’Avvento, ma per
compierlo. Natale è l’Avvento di Dio, che non è alle nostre spalle, ma è
sempre davanti a noi come Colui che viene, a salvare e consolare. Per
accorgersene, anche noi come Israele dobbiamo aprire gli occhi, e smettere
di guardare il mondo come se fosse la sconfitta di Dio.

Antifona: Viene il Signore con infinito amore (CdP n. 466)

Cantico Is 40,10-17
Il buon pastore: Dio l’Altissimo e il Sapientissimo

Ecco, il Signore Dio viene con potenza
con il braccio egli detiene il dominio. *
Ecco, egli ha con sé il premio e i suoi trofei lo precedono.

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Come un pastore egli fa pascolare il gregge*
E con il suo braccio lo raduna;
porta gli agnellini sul petto*
e conduce pian piano le pecore madri.

Chi ha misurato con il cavo della mano le acque del mare*
e ha calcolato l'estensione dei cieli con il palmo?

Chi ha valutato con il moggio la polvere della terra†
e ha pesato con la stadera le montagne*
e i colli con la bilancia?

Chi ha diretto lo spirito del Signore*
e come suo consigliere lo ha istruito?

A chi ha chiesto di consigliarlo, di istruirlo*,
di insegnargli il sentiero del diritto,
di insegnargli la conoscenza*
e di fargli conoscere la via della prudenza?

Ecco, le nazioni sono come una goccia che cade da un secchio, †
contano come polvere sulla bilancia; *
ecco, le isole pesano quanto un granello di sabbia.

Il Libano non basterebbe per accendere il rogo,*
né le sue bestie per l'olocausto.
Tutte le nazioni sono come un niente davanti a lui,*
come nulla e vuoto sono da lui ritenute.

Gloria.

Antifona

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In piedi

Orazione salmica
Sostieni, o Padre, con la forza del tuo amore
il nostro cammino incontro a Cristo, Signore del tempo,
e fa’ che perseverando nella speranza
maturiamo il noi il frutto della fede
e accogliamo con riconoscenza i benefici
che ci doni lungo il nostro cammino.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

Acclamazione al Vangelo
Cieli e terra cantano (CdP n. 240) strofe per l’Avvento (o altro canto)

Parabola delle dieci vergini                                                                                   Mt 25

Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e
uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge;
le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l'olio; le sagge
invece, insieme alle loro lampade, presero anche l'olio in piccoli vasi.
Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.
A mezzanotte si alzò un grido: "Ecco lo sposo! Andategli incontro!".
Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le
stolte dissero alle sagge: "Dateci un po' del vostro olio, perché le nostre
lampade si spengono". Le sagge risposero: "No, perché non venga a
mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene".
Ora, mentre quelle andavano a comprare l'olio, arrivò lo sposo e le vergini
che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi
arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: "Signore,
signore, aprici!". Ma egli rispose: "In verità io vi dico: non vi conosco".
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora.

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Spunti per la meditazione

Con una serie di parabole, il vangelo di Matteo sottolinea l’importanza di
una vigilanza attiva ed operosa, da comprendere ultimamente a partire
dallo “scandalo della croce”. La fede nella Risurrezione non cancella la
sensazione che tutto sia tornato come prima: violenza e sopraffazione
all’esterno, peccato e dimenticanza di Dio all’interno della comunità.
Dinanzi a questa esperienza, la comunità sa che deve continuare ad
attendere e vigilare, anche se non si conosce il giorno e l’ora, anche se si
deve fare i conti con l’esperienza del ritardo e della stanchezza.
Chi attende è la Chiesa tutta dei discepoli: la presenza di dieci fanciulle
suggerisce una interpretazione anzitutto comunitaria di questa parabola, in
cui l’assenza della sposa orienta a comprendere l’insieme delle vergini
come chiamate alle nozze.
Il punto centrale della parabola è costituito dal contrasto tra saggezza e
stoltezza, concentrata nell’elemento delle lampade e dell’olio di scorta,
vero e proprio elemento discriminante per comprendere in cosa consista la
vera saggezza. Tutte hanno la lampada, che nelle Scritture evoca la Parola
di Dio (Sal 119, 105: “Lampada per i miei passi è la tua Parola”) e la stessa
vita dei discepoli (Mt 5, 14-15: “Voi siete la luce del mondo”), in
particolare le “buone opere” e i “frutti buoni” (Mt 3,10; 7, 17; 12, 33), che
risplendono davanti agli uomini, nella luce dello Spirito e di Gesù. Ma non
tutte hanno l’olio che mantiene accesa la lampada della testimonianza: un
olio che non può essere spartito. Di che olio si tratta? La tradizione a questo
proposito ha interpretato l’olio ora come l’elemosina e l’aiuto verso i
bisognosi, ora come la grazia dello Spirito Santo, da accogliere nei vasi
del cuore.
Per la nostra meditazione penitenziale e natalizia, possiamo domandarci in
che cosa rischiamo maggiormente di spegnerci, e soprattutto come tenerci
“accesi” sui tre fronti del sé, dell’altro, di Dio. Cosa è che tiene accesa,
concretamente, la lampada della nostra fede e della nostra testimonianza?
E come alimentarla in questo avvento?
A giocare con la parabola, come ha fatto Origene, che applicava le cinque
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vergini sagge e stolte ai sensi del corpo e dello spirito, si può pensare alla
vigilanza dei sensi spirituali, intesi come i sensi del corpo illuminati dallo
Spirito. In questa interpretazione, si può pensare ad un esame di coscienza
su:
 - cosa e come vediamo, chi guardiamo per assomigliargli, dove
     orientano i nostri desideri (vista);
 - cosa e come ascoltiamo, quanto spazio diamo all’ascolto della Parola,
     la nostra capacità di ascoltare gli altri e i fatti del mondo, nella luce
     della Parola (ascolto);
 - come entriamo in contatto con gli altri; come trattiamo le cose, con
     spirito di possesso o di condivisione (tatto);
 - cosa rende profumata la nostra vita, pensando a san Paolo che invita
     a quella carità che spande nel mondo il buon profumo di Cristo (2
     Cor);
 - come ci nutriamo e come siamo attenti a condividere il cibo; quanto
     siamo affezionati all’Eucaristia domenicale (gusto).

Una seconda pista di interpretazione e di esame di coscienza cerca di
individuare cinque riserve di olio cui attingere:
 - l’olio del pensiero (alimentato dalla Parola), di una coscienza che si
    rifiuta di addormentarsi, nelle distrazioni e negli affanni del mondo;
 - l’olio della preghiera (in particolare liturgica), per custodire il legame
    con Dio;
 - l’olio della carità, perché i poveri ci ricarichino;
 - l’olio della vigilanza, di un’ascesi ritrovata;
 - l’olio dell’amicizia cristiana.

Silenzio o brano strumentale

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LITURGIA DEL SACRAMENTO

Preghiere di invocazione
Le cinque persone con le lampade spente, dopo ogni preghiera, vanno ad
accendere la loro lampada alle cinque lampade poste sull’altare. Quindi
rimangono introno all’altare oppure sotto il presbiterio davanti all’altare,
rivolti all’assemblea con le lampade accese.

Il celebrante
Fratelli e sorelle, in cammino verso il Natale, facciamo l’esperienza del
perdono del Padre: è olio che ricarica la lampada della nostra vita, che
rischia di spegnersi nel tempo che passa. Uniamoci alla santa Chiesa che
attende con cuore sincero il Cristo suo sposo e a lui rivolgiamo il grido
evangelico dei poveri:

           Rit. Kyrie eleison (CdP n. 218, o 219)

            Abbi pietà di noi Signore: quando smettiamo di pensare
            secondo il Vangelo, di cercare il pensiero di Cristo sulle cose
            della vita, sui fatti che ci accadono, e rimaniamo impigliati
nella mentalità del mondo che spesso vive senza speranza. Quando non
apriamo più il libro della Parola, quando non nutriamo la mente con le
parole dei profeti e dei saggi della Chiesa, abbi pietà di noi Signore! Rit.

          Abbi pietà di noi, o Signore: la tua Chiesa, pellegrina nel tempo,
          e incamminata verso la città futura, sappia essere una lampada
          accesa soprattutto nella sua liturgia, per imparare a tenere fisso
lo sguardo su di Te, senza dimenticare il fratello e la sorella più piccola.
Quando smettiamo di pregare e di celebrare insieme, abbi pietà di noi
Signore! Rit.
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Abbi pietà di noi, Signore, quando non facciamo posto all’altro,
           al povero nella nostra vita. E quando l’attenzione ai poveri è
           una eccezione e non una regola quotidiana nella nostra vita,
ancora di più, abbi pietà di noi. Ti presentiamo i volti di coloro verso cui
manchiamo più spesso di carità. Sovente sono i più vicini a noi, che
diventano difficili da amare. Per tutto questo, abbi pietà di noi, Signore!
Rit.

            Abbi pietà di noi, o Signore, quando nella nostra vita cristiana
            ci siamo addormentati, o seduti, o adeguati, nel modo di vivere
            le cose più elementari della vita: il nostro modo di parlare e di
ascoltare, il nostro modo di trattare le cose, i beni, il cibo, il corpo; il nostro
modo di guardare e di vivere gli strumenti di comunicazione; il nostro
modo di vivere il tempo della giornata e della settimana. Quando viene
meno l’olio della vigilanza e dell’ascesi, abbi pietà di noi Signore! Rit.

          Infine, o Signore, veniamo a te, perché non si spenga nella nostra
          vita l’olio dell’amicizia: quella dei discepoli del Signore, nella
          comunità ecclesiale; quella di coloro che hai posto al nostro
fianco, per camminare verso di te: i nostri famigliari, i nostri amici, quelli
più soli e bisognosi della nostra presenza. Quando viene meno l’olio
dell’amicizia donata e ricevuta, abbi pietà di noi o Signore! Rit.

Confessione comunitaria

Colui che presiede prosegue:
Ed ora, tutti coloro che desiderano ricevere l'assoluzione sacramentale, si
inginocchino e si accusino di tutti i loro peccati recitando la formula di
confessione generale.

I penitenti pronunziano la formula di confessione generale:
Confesso a Dio onnipotente e a voi fratelli e sorelle…
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Raccogliamo ora ogni nostra invocazione nella preghiera di Gesù, che ci
insegna ad invocare il perdono dei nostri peccati impegnandoci a rimettere
i nostri debiti a coloro che sono nostri debitori.

Padre nostro (CdP n. 371) con acclamazione finale (Tuo è il regno!)

Assoluzione generale

Quindi il sacerdote impartisce l'assoluzione tenendo le mani stese sui
penitenti. Dopo un momento di silenzio, dice:

Dio nostro Padre non vuole la morte del peccatore,
ma che si converta e viva;
egli che per primo ci ha amati
e ha mandato il suo Figlio per la salvezza del mondo,
faccia risplendere su di voi
la sua misericordia e vi dia la sua pace.                                                                 R. Amen.

Il Signore Gesù Cristo si è offerto alla morte per i nostri peccati
ed è risorto per la nostra giustificazione;
egli che nell'effusione dello Spirito ha dato ai suoi Apostoli
il potere di rimettere i peccati,
mediante il nostro ministero vi liberi dal male
e vi riempia di Spirito Santo.                                     R. Amen.

Lo Spirito Paràclito ci è stato dato per la remissione dei peccati
e in lui possiamo presentarci al Padre;
egli purifichi e illumini i vostri cuori
e vi renda degni di annunziare le grandi opere del Signore,
che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce.         R. Amen.

E io vi assolvo dai vostri peccati
nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.                                                    R. Amen.

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Canto di ringraziamento
Ant. Laudate Dominum, laudate Dominum omnes gentes, alleluia!

Lodate il Signore nel suo santuario, lodatelo nel firmamento della sua
potenza. Lodatelo, lodatelo per i suoi, per i suoi prodigi; lodatelo per la sua
immensa grandezza. Ant.

Lodatelo con squilli di tromba, lodatelo con arpa e cetra; lodatelo con
timpani e danze, lodatelo sulle corde e sui flauti. Ant.

Lodatelo con cembali sonori, lodatelo, lodatelo con cembali squillanti;
ogni vivente dia lode al Signore, ogni vivente dia lode al Signore. Ant.

(Oppure secondo la versione CdP n. 129 o 148).

Il celebrante:

Abbiamo vissuto l’esperienza comunitaria del perdono di Dio che ci rialza
e ci riaccende, per continuare ad attendere, e andare incontro allo Sposo
quando Egli viene.
Quanti tra noi sentono di aver commesso peccati gravi o di vivere in
situazione di forte disordine morale, è necessario che al più presto cerchino
il sacerdote per rafforzare e completare questo incontro sacramentale.
Per tutti gli altri, si apre il tempo della gratitudine e dell’impegno, di cui è
segno il gesto di penitenza che segue l’assoluzione sacramentale.
Lo Spirito santo suggerisca a ciascuno di noi il gesto più utile e necessario,
per esprimere un concreto proposito di conversione nei tre ambiti della
preghiera, dell’elemosina e della penitenza, che distoglie da sé per fare
spazio agli altri e a Dio.
In un momento di silenzio, precisiamo a noi stessi e al Signore il proposito
di ciascuno.

Segue un minuto di silenzio, accompagnato da un sottofondo musicale.

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RITI FINALI

Il celebrante:
Ed ora concludiamo, fratelli e sorelle, la nostra preghiera:
O Signore, la tua misericordia è infinita
e immenso è il tesoro della tua bontà!
Ringraziamo e benediciamo il tuo cuore di Padre
per il perdono che ci hai concesso e supplichiamo la tua clemenza:
non permettere che siamo mai separati da te
e guidaci verso quei doni che non possono più essere perduti.
Per Cristo nostro Signore.                   Amen.

Benedizione e Congedo

Il Signore sia con voi.

Dio, che vi dà la grazia di celebrare la prima venuta del suo Figlio
e di attendere il suo avvento glorioso
vi santifichi con la luce della sua visita.   Amen.

Nel cammino di questa vita, Dio vi renda saldi nella fede,
gioiosi nella speranza, operosi nella carità. Amen.

Voi che vi rallegrate per la venuta del nostro Redentore,
possiate godere della gioia eterna,
quando egli verrà nella gloria.               Amen.

E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio
e Spirito Santo, discenda su di voi,
e con voi rimanga sempre.                   Amen.

Nell’attesa della tua venuta - Celebrazione della terza forma del Rito della Penitenza nel tempo di Avvento 2021   pag. 14
Vigili nell’attesa e lieti nella speranza.
Andate in pace!                                                           Rendiamo grazie a Dio

Fine: Canto (Tu quando verrai, CdP n. 451 o altro canto)

Nell’attesa della tua venuta - Celebrazione della terza forma del Rito della Penitenza nel tempo di Avvento 2021   pag. 15
Nell’attesa della tua venuta - Celebrazione della terza forma del Rito della Penitenza nel tempo di Avvento 2021   pag. 16
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