N 3440 BIOLOGIA ANIMALE - 2017-2018 DI EMANUELLI TOMMASO - Appunti Universitari Online
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Centro stampa Copysprinter – Stampa Autorizzata dall’autore 1 di 76 Centro Stampa ATTENZIONE QUESTI APPUNTI SONO OPERA DI STUDENTI , NON SONO STATI VISIONATI DAL DOCENTE. IL NOME DEL PROFESSORE, SERVE SOLO PER IDENTIFICARE IL CORSO. N° 3440 BIOLOGIA ANIMALE 2017-2018 DI EMANUELLI TOMMASO Centro stampa Copysprinter – Stampa Autorizzata dall’autore 1 di 76
Centro stampa Copysprinter – Stampa Autorizzata dall’autore 2 di 76 17/10/17 La cellula procariote ed eucariote La cellula è l’unità fondamentale della vita: • Si riproducono, in modi diversi, per mantenere le caratteristiche del progenitore, e per farlo usano energia, di cui l’ATP ne è la molecola. • Hanno un metabolismo, l’insieme delle reazioni che possono sviluppare (è l’insieme di anabolismo e catabolismo). • Rispondono agli stimoli, che possono essere dei segnali chimici (i neurotrasmettitori che interagiscono con i recettori) o anche meccanici (variazione di pressione) • È in grado di correggersi e autoregolarsi (omeostasi) • Tutte le cellule derivano da una sola cellula e sono diverse fra loro per aspetto e funzione, che sono tra loro correlati. DIMENSIONI CELLULARI: Le cellule si misurano in micrometri, decine di micrometri. Sono visibili al microscopio ottico, nucleo compreso. I compartimenti subcellulari, come i ribosomi (nanometri), invece, sono visibili con strumenti più approfonditi. DOMINI DELLE CELLULE: Le cellule si dividono in 3 domini: 1. Batteri 2. Archei 3. Eucarioti Batteri e Archei, pur essendo procarioti, sono molto diversi fra di loro. Cellule procariote Comprendono batteri e archei. Gli archei sono cellule che vivono in ambienti particolari, estremi, a bassissimo pH, estremamente salati, perfino in corrispondenza di sorgenti termali: possono esserci gli alofili, gli acidofili, i termofili, i metanogeni che trasformano l’anidride carbonica in metano. Le cellule procariote sono delimitate da una membrana, al cui interno si trova il citoplasma, una soluzione omogenea. Le cellule procariote sono prive di specializzazione e prive di nucleo, esiste una regione in cui si addensa il DNA e viene chiamata nucleoide. A livello della membrana plasmatica ci sono altre strutture come cilia e flagelli. I flagelli hanno dimensione compresa fra 3-100 micrometri di lunghezza e 10-20 nanometri di diametro. I pili invece, che hanno funzione simile a quella dei flagelli oltre che avere anche funzione di riconoscimento, hanno dimensione compresa tra 100-200 nanometri e diametro inferiore ai 10 nanometri. Centro stampa Copysprinter – Stampa Autorizzata dall’autore 2 di 76
Centro stampa Copysprinter – Stampa Autorizzata dall’autore 3 di 76 L’apparato citoscheletrico (che permette alla cellula di sostenersi e di muoversi) è poco sviluppato. Non hanno organuli cellulari e le reazioni non avvengono in regioni ben precise. Il loro metabolismo può essere aerobio o anaerobio. Per quanto riguarda invece la divisione, si dividono molto velocemente per scissione binaria. Spesso possiamo trovare una parete cellulare. La parete cellulare batterica è di due tipi: -la membrana plasmatica: è composta da lipidi e proteine (spesso con funzione di trasporto). Nei batteri sono presenti i peptoglicani, delle catene di polisaccaridi uniti da catene di polipeptidi; fungono da protezione della membrana. Alcune cellule procariote sono rivestite dalla capsula, che a differenza della parete cellulare non c’è sempre. Cellula eucariotica È caratterizzata dalla presenza di un nucleo ben definito, che presenta il nucleolo (zona densa di materiale genetico e proteico), e a livello della membrana nucleare i pori permettono la scambio di sostanze con il citoplasma. Se il DNA nei procarioti è circolare, negli eucarioti si trova impacchettato con delle proteine. Il DNA è aggregato sotto forma di cromatina. Le cellule eucariotiche si dividono per mitosi. Sono specializzate in compartimenti, ciascuno con una funzione diversa. Le endomembrane servono a dividere la cellula in compartimenti funzionali e strutturali e sono in comunicazione fra di loro. Per quanto riguarda le dimensioni, le cellule eucariote sono molto più grosse di quelle procariote; siamo in grado di vederne, al microscopio elettronico, il nucleo e le strutture subcellulari (membrana plasmatica, lisosomi, reticolo endoplasmatico…). I diversi compartimenti della cellula organizzano il metabolismo e lo concentrano in determinati spazi. MEMBRANA PLASMATICA: È costituita da un doppio strato lipidico, questo doppio strato di molecole anfipatiche rivolge la testa, polare, verso lo strato acquoso, e le code, apolari, una verso l’altra. Lo strato di lipidi ha due grandi funzioni: 1. Barriera di separazione: è costituita dalla testa e dalla coda, e impedisce il passaggio ad alcune molecole, dividendo quindi citoplasma e zona extra cellulare. 2. Trasporto: permette il trasporto di molecole che passano attraverso la membrana grazie alle proteine. Nel doppio strato molecolare ci sono delle proteine delle proteine di membrana che sono associate ai lipidi e hanno funzioni diverse. Queste proteine sporgono dalla membrana, affacciandosi o con una parte verso la Centro stampa Copysprinter – Stampa Autorizzata dall’autore 3 di 76
Centro stampa Copysprinter – Stampa Autorizzata dall’autore 4 di 76 zona extra cellulare, o con una parte verso la zona intracellulare, o da entrambe le parti. La membrana cellulare non è statica ma è in continuo movimento. Mitocondri: È il luogo in cui viene prodotto l’ATP e sono quindi responsabili della respirazione cellulare. Presentano un dimensione relativamente piccola tra 0,5 e 3 μm. Il loro numero, la loro distribuzione, non è costante; sono situati nelle zone in cui c’è più ricerca energetica come ad esempio nei muscoli, e in tutte le zone di movimento. I mitocondri hanno due membrane, una interna, e una esterna, separate da uno spazio, che permettono lo svolgersi di diverse reazioni. All’interno dei mitocondri ne troviamo la matrice. RETICOLO ENDOPLASMATICO (RE) È un compartimento più grande che si divide in reticolo endoplasmatico liscio (REL) e reticolo endoplasmatico rugoso (detto rugoso per la presenza di ribosomi, liberi nel citoplasma o associati alla membrana) (RER). Nel REL avviene la sintesi dei lipidi ed è anche un deposito dello ione calcio. Il Ca, oltre a permettere la contrazione dei muscoli, a rilasciare neurotrasmettitori è anche tossico e nel citosol lo si trova in bassa concentrazione. Il calcio che si trova nel citosol viene recuperato dal REL, nel quale è assai concentrato, oppure dall’ambiente extracellulare (le due concentrazioni sono molto simili:1,2 X 10−3 M; nel citoplasma invece, dove è più diluito, la concentrazione è di 10−8). Il reticolo endoplasmatico rugoso invece è adibito alla sintesi proteica e al trasferimento del prodotto. APPARATO DEL GOLGI Il sistema delle endomembrane è sempre in comunicazione e grazie alle vescicole avviene il trasporto intracellulare. Le vescicole sono guidate dal microtubulo fino all’altro compartimento e viceversa. L’apparato del Golgi è costituito da una serie di vescicole impilate e riceve una serie di composti dal reticolo endoplasmatico. Funziona come un vero e proprio centro di smistamento che riceve le molecole contenute in vescicole dal lato cis, e le indirizza in altre vescicole dal lato trans. LISOSOMI E PEROSSISOMI I lisosomi hanno dimensione di circa un micrometro e presentano una sola membrana e sono in grado di degradare proteine, grassi e carboidrati grazie alla presenza di enzimi appositamente confinati al fine di non degradare anche altre strutture. Nei perossisomi avviene la degradazione dell’H2O2 in H2O+O; viene degradato anche l’etanolo e gli acidi grassi. RIBOSOMI Sono presenti in tutte le cellule, costituiti da più subunità, presentano dimensioni di circa qualche decina di nanometri e sono visibili solo al microscopio elettrico. Centro stampa Copysprinter – Stampa Autorizzata dall’autore 4 di 76
Centro stampa Copysprinter – Stampa Autorizzata dall’autore 5 di 76 CITOSCHELETRO: È costituito da proteine in grado di modificare la propria struttura (si aggregano e disgregano in continuazione). È adibito alla mobilità, alla mitosi, alla contrazione e alla secrezione della cellula. È costituito da tre tipi di filamenti diversi per funzione e dimensione: 1. Microfilamenti: sono fatti di actina, una proteina globulare che si aggrega in lunghe catene ed è fondamentale per il processo di contrazione muscolare che avviene grazie allo scorrimento dei filamenti di actina sopra quelli di miosina. 2. Microtubuli: permettono la costruzione del fuso mitotico 3. Filamenti intermedi: hanno dimensione intermedia fra i primi due, e servono a dare resistenza alla cellulare. Questa struttura è dinamica e permette alla cellula di muoversi. Composti chimici cellulari In una cellula il 70% è costituito da acqua, il resto è composto da diverse sostanze come ioni, piccole molecole e macromolecole: 1. Acidi nucleici 2. Proteine 3. Polisaccaridi 4. Fosfolipidi Le sostanze prevalenti sono CHON, altre sostanze importanti sono il Ca, mg,Na,K; anche se sono poche sono fondamentali per la cellula. Il carbonio, grazie alla capacità di formare 4 legami, crea delle lunghe catene che danno vita a grandi molecole. O e H formano l’acqua; l’ossigeno serve anche alla respirazione cellulare ed è presente nei composti organici. N serve per la formazione delle proteine. Il Ca per la trasmissione sinaptica e per le ossa. Il P è importante per gli acidi nucleici e per i fosfolipidi. Il K, in bassa percentuale, è uno ione che regola l’eccitabilità delle cellule, e la capacità di comunicare con i segnali elettici. Lo zolfo si trova nelle proteine. Il sodio è abbondante al di fuori della cellula. L’acqua è molto importante, è neutra ma polare per un accumulo di elettroni concentrati sull’ossigeno, che è più elettronegativo dell’idrogeno. Fra due atomi di idrogeno si forma un angolo di 104,5 gradi. ?[Una molecola così in acqua stabilisce legami fra gli idrogeni, l’ossigeno attrae l’idrogeno e viceversa e si formano legami (citosol e ambiente extracellulare)]?. L’acqua è anche un solvente e le molecole cariche possono formare legami idrogeno o ionici. Tutte le molecole affini all’acqua sono cariche, se sono prive di carica, non possono essere sciolte in acqua. L’acqua ha anche un buon calore specifico, il che la rende anche un ottimo isolante. Centro stampa Copysprinter – Stampa Autorizzata dall’autore 5 di 76
Centro stampa Copysprinter – Stampa Autorizzata dall’autore 6 di 76 FOSFOLIPIDI I fosfolipidi sono molecole anfipatiche, cioè contengono sia un gruppo idrofobo, sia uno idrofilo (hanno una parte polare e una idrofobica). Quando queste molecole sono immerse in acqua, cercano una configurazione di energia favorevole: si dispongono con la parte polare, la testa, dalla parte dell’acqua, e le code, idrofobiche, dalla parte opposta. Cosa succede se una struttura del genere viene perforata o danneggiata ad esempio da un cambio di pressione? I lipidi cercano di riorganizzarsi, spendendo energia, per ricostituire la membrana. Questa membrana regola anche il passaggio delle molecole al suo interno. Gli ioni, quindi le grandi molecole cariche, non riescono a penetrare all’interno della membrana. Gli ioni, e le grandi molecole, si servono di proteine per penetrare all’interno della membrana. GRUPPI FUNZIONALI Sono delle porzioni di molecole che vengono ripetute ciclicamente che conferiscono al composto una reattività tipica e simile a quella di altri composti contenenti lo stesso gruppo. STEROISOMERI I composti organici possono presentarsi sotto forma di steroisomeri quando quattro gruppi differenti sono legati a un atomo di carbonio tetraedrico. Gli steroisomeri sono molecole chirali. Sono molto importanti e alcuni stereoisomeri sono sintetizzati artificialmente per permettere il legame con altre molecole. MACROMOLECOLE Sono molecole costruite da molecole più piccole: • Zuccheri da polisaccaridi • Lipidi di membrana e grassi da acidi grassi • Proteine da amminoacidi • Acidi nucleici da nucleotidi Le macromolecole sono molecole altamente organizzate con enormi dimensioni (10:106C), sono alla base della struttura delle cellule e dell’attività cellulare e sono distribuite in diverse parti della cellula. Possono esserci macromolecole informazionali e strutturali/di deposito. 1. Le macromolecole informazionali sono proteine e acidi nucleici, composti in cui è importante non solo in numero, ma anche l’ordine dei monomeri. 2. Le macromolecole strutturali, come i carboidrati, non tengono conto dell’ordine dei monomeri e si assemblano per condensazione liberando una molecola di H2O. Nel caso in cui si abbia un disaccaride, questo si degrada per idrolisi consumando una molecola di H2O. ACIDI NUCLEICI Centro stampa Copysprinter – Stampa Autorizzata dall’autore 6 di 76
Centro stampa Copysprinter – Stampa Autorizzata dall’autore 7 di 76 Le basi azotate sono situate perpendicolarmente all’ossatura dello zucchero, all’interno della doppia catena del DNA. Nella catena ci sono due solchi, uno maggiore e uno minore, e sono i siti dove avviene l’interazione con le proteine. L’ossatura è costituita dal fosfato (che è negativo) alteRNAto allo zucchero. Le basi seguono un preciso accoppiamento di basi complementari tra adenina-guanina, citosina-timina. I legami sono gli stessi, si legano per generare il minor ingombro sterico (lo spazio fra le due catene è quello in cui sono contenuti una base doppia e una base singola). Dall’accoppiamento delle basi deriva la stabilità della doppia elica. La struttura del DNA è definita negli anni 50 da Watson e Crick e vale loro il Nobel nel 1962. Per determinare la struttura della molecola è stata usata la cristallografia a raggi x. Gli acidi nucleici sono delle macromolecole informazionali. Sono informazionali perché è importante l’ordine dei monomeri. Il DNA, caratterizzato dallo zucchero desossiribosio contenuto nel nucleo, è importante perché serve a trasferire le informazioni genetiche alla discendenza, ne ripartisce copie identiche alle cellule figlie. Il secondo luogo serve come stampo per l’RNA e la sintesi proteica. C’è un importante differenza fra traduzione e trascrizione: la prima serve a formare la copia della molecola, e avviene nel nucleo; la seconda costituisce le proteine a partire dall’RNA. In generale gli acidi nucleici sono costituiti da nucleotidi, molecole composte da uno zucchero (deossiribosio o ribosio), uno o più gruppi fosfato, le purine (adenina, guanina), basi a doppio anello, oppure le pirimidine con un singolo anello (timina, citosina, uracile che è specifico per la sintesi di RNA). Timina e uracile si comportano nello stesso modo anche se la timina è nel DNA, e l’altro nell’RNA. Quando le basi si appaiano la catena si dispone a formare la doppia elica la cui struttura e stabilità, sono assicurate dall’interazione tra basi complementari. L’interazione con le proteine invece avviene a livello dell’ossatura. Ciascuno dei due filamenti ha una polarità opposta, quello di destra ha direzione 5’-3’, l’altro è antiparallelo e va in direzione 3’-5’. Sono filamenti complementari e antiparalleli. La distanza fra due basi è di un nanometro esatto. Le basi complementari si appaiano tramite legame idrogeno: non avviene l’appaiamento citosina-adenina perché non può formarsi il legame H; non avviene nemmeno quello tra timina e guanina perché avrebbe un solo legame. Alcuni legami sono scindibili, ad esempio quando l’apparato protetto deve interagire con la molecola di DNA per espletare le sue funzioni. Slide 8: Proprio perché c’è un appaiamento di complementarietà tra i due filamenti, ciascuno di questi può funzionare da stampo. Data la doppia elica, per non ingombrare, i gruppi fosfato che sono carichi, sono rivolti all’esterno. Centro stampa Copysprinter – Stampa Autorizzata dall’autore 7 di 76
Centro stampa Copysprinter – Stampa Autorizzata dall’autore 8 di 76 Slide 9:La maggior parte delle volte l’elica del DNA ha andamento destrorso, in altri casi è sinistrorsa, anche detta a zig zag, è meno comune ma riscontrabile. Possiamo avere diversi tipi e gradi di avvolgimento fino al superavvolgimento del DNA: al centro c’è una molecola di DNA circolare, detta DNA rilassato perché non è super avvolto (DNA batterico solitamente) e due tipi di superavvolgimento, negativo o positivo a seconda che la torsione avvenga rispettivamente in direzione opposta all’avvolgimento della doppia elica, oppure nello stessa direzione. Questa disposizione serve a compattare di più il DNA. Il superavvolgimento è possibile grazie a enzimi detti topoisomerasi, anche se in alcuni casi può avvenire spontaneamente. La topoisomerasi 1 e 2 sono due isoforme dello stesso enzima. Questi enzimi sono responsabili di operare dei tagli all’interno del singolo o del doppio filamento, quando deve essere accessibile e interagire con altre macromolecole. Il processo di denaturazione e rinaturazione è un processo in cui il filamento è separato, e si ricompatta nella doppia elica. La topoisomerasi 1 rompe un singolo filamento, lo ruotano attorno a quello intatto e gli enzimi risaldano. La topoisomerasi 2 rompe il doppio filamento e poi viene ricucito. Slide 12: un punto molto importante che vale sia per i procarioti, ma soprattutto per gli eucarioti, è compattare molecole molto grandi in uno spazio molto piccolo. Per i procarioti è più facili perché hanno una quantità di DNA più piccolo: per esempio l’Escherichia Coli misura 1-2 micromeri e ha una lunghezza del DNA di 1000 micrometri. Il DNA è confinato nel nucleotide e deve essere compattato e superavvolto per farlo stare dentro. Il superavvolgimento è una delle modalità con cui i procarioti compattano la molecola del nucleoide ed è ulteriormente ripiegata nelle anse. Negli eucarioti le dimensioni del DNA sono molto più grandi (1m deve stare in 5 micrometri) e i livelli di compattamento della molecola sono molto più elaborati. Per vedere i vari gradi di impacchettamento occorre sapere che il DNA è associato a 4 tipi di proteine, dette proteine istoniche le cui isoforme sono contenute in due copie (la dimensione si esprime in kdalton)??? Si formano delle particelle con dei nucleosomi dove il DNA si avvolge attorno al nucleo proteico. Si possono distinguere dal nucleosoma 8 proteine più una detta H1 che serve a far interagire il complesso istonico con il filamento di DNA. Ci sono svantaggi nell’interazione con altre proteine e questi nucleosomi possono essere modificati e riarrangiati. I complessi Swi e Snf servono a srotolare il DNA. Il nucleosoma serve a disporre il DNA in una struttura “a filo di perle”, in cui le perle sono i vari nucleosomi che sono uniti da una piccola porzione di DNA di poche basi che è il DNA di collegamento/glitter. Da questo livello di organizzazione la struttura a filo di perle si compatta in una fibra di cromatina Centro stampa Copysprinter – Stampa Autorizzata dall’autore 8 di 76
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