Monte Carnevale, Cacciatore contro la Raggi: "Nessuno ti ha costretta a scegliere quel sito" - L ...

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Monte Carnevale, Cacciatore contro la Raggi: "Nessuno ti ha costretta a scegliere quel sito" - L ...
Monte Carnevale, Cacciatore
contro la Raggi: “Nessuno ti
ha costretta a scegliere quel
sito”

Non accennano a placarsi le polemiche sull’ipotesi
dell’apertura della discarica di Monte Carnevale. Arrivate dal
fronte giudiziario con gli arresti domiciliari disposti dal
gip per il dirigente della Regione Lazio Flaminia Tosini e
l’imprenditore Valter Lozza, amministratore delle società NGR
Srl – società proprietaria della cava a Monte Carnevale – e
MAD Srl, accusati, a seconda della posizioni, di corruzione e
concussione in un’indagine sulla gestione dei rifiuti della
Procura di Roma coordinata dagli aggiunti Paolo Ielo e Nunzia
D’Elia. Una pagina oscura che farebbe sorgere perplessità
sull’intero operato svolto dalla Tosini in ambito regionale.

Nell’ordinanza il gip scrive che non “è da escludere che la
delibera” di Roma Capitale del 31 dicembre del 2019 “sia
seguita alle suggestive indicazioni della Tosini, forte della
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professionalità acquisita nel settore”. I “due indagati
intendevano trasformare la discarica da sito autorizzato per
il conferimento di inerti in impianto per lo smaltimento dei
rifiuti derivanti dal trattamento dei rifiuti solidi urbani
della Capitale”. Secondo gli inquirenti la Tosini faceva parte
di un sistema “criminoso ben collaudato ed estremamente
pericoloso”. Un intero dipartimento della Regione Lazio
“totalmente ripiegato sugli interessi privati” di un
imprenditore grazie all’appoggio di una dirigente pubblica. Il
quadro probatorio raccolto nel corso delle indagini svolte dai
Carabinieri del Noe ha “svelato con sconcerto che il ciclo
integrato dei rifiuti urbani della Regione Lazio è
illecitamente monitorato è governato da Tosini”.

Per il magistrato la dirigente “nella qualità di direttore
regionale della ‘direzione politiche ambientali e ciclo dei
rifiuti’ anziché destinare le proprie conoscenze tecniche e le
proprie funzioni all’interesse pubblico, e in particolare al
bene pubblico per eccellenza quale quello della salubrità
dell’ambiente, destinava il proprio ufficio e l’intero reparto
dedicato al ciclo integrato dei rifiuti, nel quale si muoveva
con straordinaria disinvoltura, agli interessi di Lozza”, al
quale era legato da profonda amicizia.

In una nota ufficiale la Regione Lazio afferma che “come
previsto dal regolamento, la dirigente è stata sospesa dal suo
incarico in attesa di conoscere gli sviluppi dell’inchiesta.
Esprimiamo fiducia nell’azione della magistratura, auspicando
che si faccia rapidamente luce su questa vicenda, e rinnoviamo
l’apprezzamento nei confronti della direttrice Tosini, che
saprà chiarire la correttezza del suo operato nel rispetto
delle proprie funzioni”.

La polemica si inasprisce. Dal Campidoglio la Sindaca Raggi
annuncia la “revoca della realizzazione della discarica” e
chiede sia al Presidente Nicola Zingaretti che all’assessore
ai rifiuti Massimiliano Valeriani di ritirare “il Piano
Regionale dei Rifiuti che impone l’apertura di discariche a
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Roma, una scelta che noi romani abbiamo dovuto subire”.
“L’inchiesta non ha nulla a che vedere con il Piano regionale
sui rifiuti – replica quest’ultimo – mentre il sito di Monte
Carnevale è stato esclusivamente scelto dal Campidoglio. Senza
impianti adeguati non è possibile garantire la funzionalità
del sistema. La sindaca Raggi continua nella sua sterile
polemica, ma il problema non sono gli impianti, senza i quali
non sarebbe possibile garantire il corretto funzionamento del
ciclo dei rifiuti”.

Le esternazioni della Raggi non sono passate inosservate, anzi
sono oggetto della lettera pubblicata su facebook da Marco
Cacciatore, il Presidente della commissione regionale ai
rifiuti. Confluito in Europa Verde, dopo esser stato espulso
dal M5S per aver espresso contrarietà proprio al sito di Monte
Carnevale, attraverso atti consiliari, denunce ed esposti in
Procura. “Cara VirgigNA”, esordisce, “con tutto il rispetto
per la tua persona ma senza alcun rispetto per le tue
decisioni e i tradimenti che hai riservato ai cittadini,
programma alla mano”. Lascia da parte i rilievi penali
dell’inchiesta – “che restano competenza della Magistratura
nella sua indipendenza”- e si sofferma “alle tue enormi
responsabilità politiche su Monte Carnevale (e di certo non
solo)”.

Piano Regionale Rifiuti. “Quel Piano che ritieni alla base dei
problemi”, scrive Cacciatore, “prevede il rispetto di principi
di autosufficienza (ogni territorio tratta e smaltisce al suo
interno) e prossimità (i rifiuti si trattano e smaltiscono più
vicino possibile a dove vengono prodotti). Stabilendo che Roma
non uscirà più dal suo territorio per trattare e smaltire
indifferenziato, così come altri comuni non verranno a Roma a
conferirne. Eri tu la Sindaca che si lamentava che 57 comuni
vengano a conferire a Roma, accanto a Rocca Cencia vero? O che
per decenni lo stesso sia successo per Malagrotta? Beh, questo
non potrà più succedere grazie a quel Piano Regionale, mentre
l’unica strada resta per tutti aumentare la raccolta
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differenziata e puntare su un modello impiantistico
riconvertito al recupero materia e fatto di impianti piccoli,
diffusi, pubblici. O forse preferivi continuare a coprire i
tuoi imbarazzanti risultati sulla differenziata, portando al
quasi collasso Ama e vivendo i più vergognosi momenti nella
gestione rifiuti Capitolina, esportando ancora rifiuti verso
le periferie, le province e le altre Regioni se non l’estero?”

Raccolta indifferenziata. “Avevi promesso il 70% entro il
2021. Ambizioso, lo sapevamo anche noi, poveri imbecilli che
si sono fatti il mazzo per la tua campagna elettorale, ma ci
aspettavamo che si sarebbero fatti passi almeno per avvicinare
quell’obiettivo. La tua Giunta chiude il quinquennio con un
misero e imbarazzante +3% sulla differenziata, che
attestandosi al 46% scarso (il Sindaco Ignazio Marino che
tutti osteggiavamo, fece il +23% in due anni e mezzo, cara
Sindaca). Il Piano Regionale, oltre a stimolare ad arrivare
almeno al 65% di differenziata, indica la strada per
convertire gli impianti e ridurne la portata grazie al
principio di prossimità. Si schiera preferenzialmente per
impianti pubblici e si oppone frontalmente alla
termovalorizzazione (nonostante la tua Acea abbia chiesto
ampliamento per il termovalorizzatore di S. Vittore nel
frusinate). Sei contro quel Piano anche per queste cose? No
perché questo, come il principio di autosufficienza e
prossimità e l’impegno a non localizzare più discariche a
Malagrotta e nella Valle Galeria, era nel tuo programma. Ma se
a tutti gli impegni il M5S riserva la stessa considerazione di
quanta ne ha riservata per Malagrotta, allora capisco perché
ti opponi a quel Piano Regionale. Quel Piano Regionale esiste,
come mai non lo hai impugnato al tar entro 60 giorni, o al
Capo dello Stato entro 120, come prevede la legge? Io non lo
votai per via dell’insediamento di un impianto preoccupante a
Colleferro, ma non potevo non ammettere che i principi in esso
contenuti (e il fatto stesso che, dopo di fatto quasi 20 anni,
la Regione si dotasse di un Piano) erano del tutto
condivisibili”.
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Discarica Monte Carnevale. “Non è il Piano Rifiuti ad averti
costretta a prendere scelte. Anzi nessuno ti ha costretta a
scegliere Monte Carnevale. Intanto perché il Piano rifiuti
interviene dopo 8 mesi dalla tua delibera di individuazione
della discarica a Monte Carnevale. E poi perché tu hai
compiuto quella scelta quando avevi altri siti tra i quali
scegliere.Quei siti erano tutti ugualmente inidonei, se solo
avessi stabilito le aree idonee e non idonee in Città
Metropolitana come vorrebbe la legge – ma tu sei stata in
Consiglio metropolitano una volta o due -, forse non avremmo
avuto questo problema. Ti fu chiesto in Aula, con Odg a firma
Simona Ficcardi – all’epoca membro della tua maggioranza – e
prima che scegliessi Monte Carnevale, di stimolare gli altri
interlocutori istituzionali (Regione e Città Metropolitana) ad
ampliare la ricerca su Roma per trovare siti di minori
dimensioni e più diffusi, posto che tutti quelli emersi come
idonei si ritenevano improponibili. La tua Maggioranza ha
bocciato quella ricognizione, che oggi diventa invece urgente
laddove si volesse evitare di portare avanti quello che era
l’obiettivo contestato dalla procura oggi. Poco dopo la sua
decisione, invece, due Mozioni delle Opposizioni (PD e FdI),
che si opponevano alla scelta di Monte Carnevale, furono
votate dalla maggioranza dell’Aula, compresi 5 membri del M5S
– ricordo Diaco, Ferrara o altri che all’epoca ti promettevano
battaglia e oggi, chissà perché, sono dalla tua-. Come mai non
ho dato seguito a quelle Mozioni? Ah sì, questa la so: perché
non eravamo sotto campagna elettorale (anche se tu ci vivi da
5 anni) e invece oggi si aggiunge anche uno scossone
giudiziario”.

“Io presentai, dopo la tua decisione di individuare Monte
Carnevale come sito di una discarica per scarti da rifiuti
indifferenziati, e appreso dai giornali che quel terreno era
di proprietà di una società quasi-monopolista sul territorio
regionale – quella oggi coinvolta dai provvedimenti della
Procura-, un esposto che parlava di atti amministrativi
contraddittori, sia comunali che regionali. Non so se sai, ma
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‘qualcuno’ mi deferì ai Probiviri per quel motivo e fui
sospeso. Tengo a precisarti che fu proprio quella decisione di
Giunta Capitolina, presa il 31/12/2019, a convincermi che più
importante del colore politico e l’appartenenza fosse la
tutela di territori e comunità, per troppi anni violentati per
impatto ambientale. Tutte le altre procedure regionali, che
non condivido e continuerò a contestare, derivano da quella
tua scelta. Oggi, a favore di consenso e dopo uno scossone
giudiziario, decidi di revocare, ma il danno è fatto. Ad ogni
modo lo troverei utile, se solo subito dopo chiedessi agli
altri enti di individuare più siti alternativi, senza
considerare i siti precedentemente considerati idonei”.

Conclusione. “Sindaca, per concludere, per tutto quanto sopra
e stanti risultati atti e fatti che avete prodotto in 5 anni,
spero che i cittadini abbiano compreso come tutto quello che
tu e il tuo ‘raggio magico’ avete in mente è risultare e non
risolvere, apparire ‘a testa alta’ invece che lavorare ‘a
testa bassa’. Il tuo ‘CoRAGGIo’ si è rivelato quello di
portare avanti i peggiori scempi, che le ‘precedenti
amministrazioni’ – che ancora citi come responsabili alla fine
del tuo mandato e per coprire i tuoi innumerevoli fallimenti-
non hanno avuto la faccia tosta di portare a conclusione: sui
rifiuti come per la gestione delle Partecipate, per
l’urbanistica e le tue distese di cemento, così come in merito
le politiche abitative e i tuoi 8000 sfratti pianificati e mai
revocati. Auguro alla Città Eterna, che non lo merita, di non
dover sopportare un tuo bis”.

È di queste ore infine, il passaggio della consigliera
capitolina Simona Ficcardi dal M5S al gruppo Europa Verde. E
Cacciatore si toglie un altro macigno dalla scarpa. “È
vergognoso come si cerca di strumentalizzare l’operato di una
esponente, soltanto perché stringe una relazione sentimentale
con un uomo, anch’esso impegnato in politica. Simona è la mia
compagna, non è un mistero, ma posso garantire che il suo
operato non è stato mai influenzato dal sottoscritto. Anzi, è
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accaduto l’esatto contrario. È stata lei, che proviene da
Malagrotta, a insegnarmi e a indirizzarmi. Con la sua adesione
ai Verdi inizia un nuovo percorso, entrambi avevamo creduto
che con il M5S avremmo portato avanti le battaglie in difesa
dell’ambiente. Ma questo purtroppo non è avvenuto”.

La   discarica     di   Monte
Carnevale finisce in manette.
Chiesto approfondimento per
determina su TMB di Guidonia

GUIDONIA MONTECELIO (RM) – Sarebbero stati commessi illeciti
sulla discarica di Monte Carnevale, sito individuato
dall’Amministrazione di Roma Capitale, contestato dai
cittadini.
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Per questo sono finiti agli arresti domiciliari sia Flaminia
Tosini, vicesindaco del Comune di Vetralla e dirigente
dell’area rifiuti della Regione Lazio, che Valter Lozza,
amministratore della società NGR Srl e MAD Srl, operanti nel
settore.

Pesanti le accuse: corruzione, concussione e turbata libertà
procedimento scelta del contraente. Un terremoto in altre
parole, che scuote, e non poco, i piani alti della Regione
quanto del Campidoglio, e sicuramente avrà pesanti
ripercussioni. Anche a livello politico.

Le ordinanze di custodia sono scattate questa mattina. Secondo
quanto ricostruito dai Carabinieri del Comando Tutela
Ambientale,     Lozza   avrebbe    ottenuto    indebitamente
l’autorizzazione, per la società ‘Ngr Srl’, per la
trasformazione della discarica per i rifiuti inerti di Monte
Carnevale, a nuovo sito di smaltimento dei rifiuti derivanti
dal trattamento di RSU di Roma.

La notizia fa subito il giro. Inevitabili le reazioni. «Non mi
avete mai creduto», scrive Francesco Storace sulla pagina
Facebook, “ora potete rileggere tutte e magari scusarvi per
aver sottovalutato anni di denunce». «Ora sia lanciata in pace
Valle Galeria“, tuona il presidente della commissione
regionale ai rifiuti, Marco Cacciatore: “In passato ho fatto
ogni tipo di attività, compresi gli esposti, per oppormi
all’individuazione di Monte Carnevale come discarica di Roma.
Mi sono scagliato contro atti sia comunali che regionali che
non mi convincevano per niente, a cominciare dalla delibera di
Giunta Capitolina che, vergognosamente, decise il sito. Non
dovrebbero essere le Procure a sanare i vuoti lasciati dalle
istituzioni negli anni, o a compensare le decisioni folli come
quella delibera di individuazione. Spero che ora la Sindaca –
conclude l’esponente Verde – vada a revocare quella delibera
di Giunta e che vengano riviste tutte le procedure. A Monte
Carnevale non ci sono i presupposti per realizzare una
discarica simile. Anzi, una mostruosità”.
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Sulla vicenda, il Presidente della commissione Ecomafie della
Camera Stefano Vignaroli precisa che «se sono stati commessi
illeciti sulle autorizzazione del sito di Monte Carnevale lo
accerteranno i magistrati. Tuttavia – recita il comunicato –
vorrei sottolineare come la commissione Ecomafie avesse la
consapevolezza delle criticità ambientali legate a miniere e
cave dismesse, tanto da aver avviato un’inchiesta su questo
tema. Quanto accaduto questa mattina conferma l’importanza
dell’argomento. La commissione Ecomafie aveva notato fin da
subito aspetti critici meritevoli di ulteriore approfondimento
rispetto alla decisione di realizzare nella cava esaurita di
Monte Carnevale la nuova discarica di rifiuti urbani di Roma.
Un anno fa, a marzo 2020, alla vicenda erano state dedicate
specifiche audizioni in cui era stata sentita anche la
dottoressa Flaminia Tosini. Quanto emerso aveva confermato le
perplessità della commissione. Da qui la decisione di inserire
Monte Carnevale tra i casi esemplari di approfondimento
nell’ambito dell’inchiesta sugli aspetti ambientali legati a
miniere e cave dismesse». «Nelle prossime settimane la
Commissione approverà una relazione su un altro caso di
smaltimento di rifiuti in una cava esaurita, quella situata
nel parco naturale di Montioni, in provincia di Grosseto»,
conclude il presidente Vignaroli.

Gli echi della vicenda giudiziaria, la prima prova della
neonata alleanza Pd-M5S in ambito regionale, raggiungono,
naturalmente, Guidonia-Montecelio, comune alle porte della
Capitale. Sul piede di guerra per la determina dell’8 marzo
scorso, numero G02450, emessa dalla Direzione regionale alle
politiche ambientali e ciclo dei rifiuti, sorretta proprio
dalla Tosini. Che autorizza l’attivazione del TMB
dell’Inviolata di Manlio Cerroni. Fatto non di certo
secondario, considerate le criticità ambientali e sanitarie
incombenti sul territorio, flagellato com’è dalla presenza
della mega-discarica, alle spalle del nuovo impianto, ancora
da bonificare, di un’ulteriore discarica, quella a
Castelverde/Lunghezza, e del TMB a Rocca Cencia. Da decenni in
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cima alle cronache per il tanfo nauseabondo e l’alta incidenza
di malattie oncologiche riscontrate nella zona.

“La notizia dell’ordinanza in questo momento storico, subito
dopo le autorizzazioni rilasciate per la messa in esercizio
del TMB di Guidonia, ci fanno ancora sperare nella giustizia»,
dicono dal CRA – Comitato Risanamento Ambientale. “Ci
auguriamo che possa essere il primo step per fare emergere la
verità anche per il nostro territorio e speriamo bloccare atti
già autorizzati su Guidonia Montecelio dalla dirigente della
Regione”. “Chiediamo alla Regione un’ulteriore approfondimento
su quel provvedimento specifico”, dichiara il consigliere
comunale Claudio Zarro, “il TMB si inserisce in un tessuto che
è simile a quello di Monte Carnevale. Occorre prestare la
massima attenzione”.

Roma,   Polo   Museale:   il
Comitato striglia il M5S. Le
Opposizioni    chiedono   la
Commissione Patrimonio
Il Comitato torna alla carica e striglia la maggioranza M5S di
Palazzo Senatorio, che, astenendosi, ha provocato la
bocciatura della mozione sul Polo Museale dei Trasporti da
parte dell’Assemblea Capitolina. Il disappunto nella lettera
aperta diretta al Presidente del gruppo consiliare, Giuliano
Pacetti: «avete allungato l’agonia della struttura», rimarca,
«non vogliamo pensare che il sito sia vittima delle logiche
partitiche».

La débâcle il 23 dicembre scorso, nell’ultima seduta del
Consiglio prima della pausa per le festività natalizie.
Durante l’illustrazione la consigliera Svetlana Celli,
promotrice dell’atto, richiama l’attenzione sullo stato di
conservazione, pulizia e decoro dell’area, con particolare
riferimento al materiale rotabile e all’archivio
documentaristico. «In «almeno due vetture storiche ci piove
dentro per le mancate manutenzioni –affonda – e le pulizie
come la guardiania lasciano a desiderare. È mai possibile, mi
domando? Sono beni vincolati ai sensi del Decreto Legislativo
n. 42 del 22 gennaio 2004 e similari». Silenzio.
«La mozione raccoglie i reiterati appelli del Comitato rimasti
inevasi – prosegue l’esponente – e spinge l’Amministrazione ad
intraprendere un percorso con la Regione Lazio, l’assessore ai
trasporti Mauro Alessandri è favorevole, in cui coinvolgere
quelle stesse realtà associative. Sono necessari interventi
immediati». Altro silenzio.

La Celli spiega inoltre che il Consiglio dell’VIII Municipio
ha approvato un atto analogo all’unanimità – M5S compreso – e
che Roma Capitale è coinvolta in quanto il Polo Museale
«svolge un ruolo importante nel tessuto sociale e culturale
capitolino» e, soprattutto, perché il mezzi e l’archivio sono
di proprietà Atac, società controllata al 100 per cento: «Lo
dichiara l’Amministratore Unico Giovanni Mottura nella nota
inviata all’assessore Alessandri».

Il documento cui fa riferimento è del 27 novembre: «L’area
espositiva in parola ricompresa nelle pertinenze della
Ferrovia Roma Lido – scrive il patron dell’Azienda – e quindi
attualmente destinata a seguire le procedure di dismissione
della Ferrovia da parte di Atac SpA in favore della Regione
Lazio Ente proprietario dell’infrastruttura. Per contro, i
rotabili d’epoca esposti nell’area ed un considerevole
archivio storico documentale e fotografico sul trasporto
pubblico a Roma sono di proprietà di Atac SpA».

Un passaggio chiave, che fuga ogni dubbio su chi deve fare
cosa per salvare dalle intemperie e dalla ruggine i pregiati
pezzi. Ma nemmeno questo è servito a convincere la
maggioranza. Che, compatta, si è astenuta, consapevole di
avere la supremazia numerica e di mandare al macero la
mozione. E senza dare una giustificazione plausibile o
illustrare quanto meno un piano di salvataggio alternativo. Il
risultato è ormai noto. Su 25 consiglieri presenti, 20 hanno
dato forfait, quelli del M5S, meno la consigliera Catini che
si è unita al voto favorevole delle opposizioni.

Da qui il rimprovero del Comitato al capogruppo Pacetti. «Il
Polo di Piramide è l’unico spazio, pubblico, a custodire la
memoria storica dei trasporti di Roma e del Lazio che, nel
tempo, si è trasformato in una valida piattaforma di attività
e di cultura», ricorda nella lettera trasmessa il 2 gennaio.
«È, inoltre, agricoltura biologica, biodiversità (nello spazio
del museo sussistono cinque diverse specie di palme),
sostenibilità ambientale: è presente un piccolo orto-bio
curato dagli Anziani del Centro Ostiense, che hanno insegnato
ai ragazzi l’amore per la terra e del vivere bene insieme».

«Non vogliamo pensare che alla Sua area politica interessi
poco, o nulla, la difesa di tale e preziosa realtà o che la
stessa sia stata vittima di logiche partitiche, lontane dai
principi e dagli obiettivi sociali e culturali dello scrivente
Comitato. Comunque sia, troviamo incomprensibile il voto di
astensione. Perché mortifica il lavoro da noi svolto in questi
anni, molto apprezzato dal territorio, e rinvia a data da
destinarsi l’azione di riqualificazione e conservazione che,
al contrario, sono urgenti e improcrastinabili».

Intanto, all’indomani del voto in Aula, la Celli insieme ai
colleghi Pelonzi e Bulgarelli del Pd e Politi della Lega hanno
chiesto, al Presidente Commissione Patrimonio Francesco Ardu
(M5S) di convocare una seduta «al fine di al fine di riaprire
al pubblico il Polo Museale, e predisporre un adeguato
servizio di guardiania onde evitare danneggiamenti e/o furti.
Si chiede inoltre di valutare l’opportunità di convocare la
commissione congiunta a quella Mobilità visto l’argomento di
cui tratta». «Il comma 2 dell’articolo 90 del Regolamento del
Consiglio Comunale stabilisce che in questi casi, cioè quando
la richiesta di una Commissione è formulata da un terzo dei
suoi componenti – chiosa l’esponente della Lista Civica – il
Presidente è tenuto a riunirla entro sette giorni, inserendo
all’Ordine del Giorno le questioni proposte».
Roma,    mozione   per    il
salvataggio del Polo Museale
dei Trasporti: il M5S (come
Ponzio Pilato) si astiene

Il Campidoglio, targato M5S, si astiene, come Ponzio Pilato in
chiave moderna, sulla mozione relativa il salvataggio del Polo
Museale dei Trasporti di Roma, determinando, quindi,
regolamento alla mano, la bocciatura dell’atto da parte
dell’Assemblea Capitolina.

“Ancora una volta, la maggioranza decide di non decidere”,
tuona a bocce ferme Svetlana Celli, capogruppo della Lista
Civica e promotrice dell’iniziativa, “e cristallizza una
situazione che, viceversa, necessita di interventi immediati”.

Il tragicomico epilogo martedì scorso, nell’ultima seduta
prima della pausa natalizia: 20 astensioni contro 5 voti
favorevoli, quelli delle opposizioni, più la consigliera
Catini, la sola del MoVimento a schierarsi per il Sì.

E la mozione resta nei cassetti. Difficile capirne le
motivazioni. A preoccupare, soprattutto, lo stato di
conservazione delle vetture ferro-tranviarie storiche e degli
orti urbani, curati dal Centro Anziani dell’Ostiense, rimasti
senza manutenzione da marzo, mese in cui il museo è stato
chiuso. “In alcune vetture ci piove dentro”, rileva la Celli,
“mentre il resto dell’area è lasciato al completo abbandono.
Stiamo rischiando di perdere tutto. Sono beni di Atac“. E,
quindi, di Roma Capitale. Compreso l’archivio fotografico e
documentaristico. Ma neanche questo è servito a sensibilizzare
la compagine pentastellata.

L’obiettivo   del  documento intendeva  sollecitare
“l’amministrazione ad avviare un percorso comune e
partecipativo”, riprende l’esponente capitolina, “data
l’urgenza e considerata la disponibilità espressa al riguardo
dalla Regione Lazio, nella persona dell’Assessore ai Trasporti
Mauro Alessandri, in cui coinvolgere le 24 associazioni del
Comitato che sono riuscite a trasformare il sito da luogo di
conservazione a una realtà molto più complessa, in una valida
officina socio-culturale-didattica”.

Sua sulla pagina di facebook la Celli rende pubblica la
“strisciata della votazione”, coi nomi e cognomi dei
consiglieri presenti quel giorno e come si sono comportati di
fronte alla mozione. Dalla maggioranza è il Presidente della
commissione alla mobilità Enrico Stefàno cerca di dare un
senso a quanto accaduto: “Desidero approfondire il tema”,
risponde ai nostri microfoni, “ci sono altri attori come la
Regione da coinvolgere”.
Il Comitato si dice sorpreso dalla decisione assunta
dall’Assemblea Capitolina perché “rappresenta un gesto di poca
attenzione nei confronti della cultura e in questo caso della
cultura e della storia del trasporto pubblico locale del
Lazio, racconta all’interno del Polo Museale. Roma Capitale è
come se avesse mollato per disfarsi di un bene prezioso che
avremmo voluto che lo abbracciasse come patrimonio di Roma, –
evidenzia – il Comitato per quanto sorpreso continuerà il
percorso di battaglie”.

“Siamo abituati alle stramberie del Campidoglio ma non davanti
a casi come questi”, va all’attacco la capogruppo. “Così
facendo il M5S, oltre a certificare la morte del sito,
disconosce il lavoro e la dignità dei suoi consiglieri in VIII
Municipio che, invece, hanno votato in favore dell’analogo
provvedimento presentato dalla Giunta di centrosinistra. Noi –
chiude la Celli – non molliamo di un millimetro”.

“Oramai siamo alle comiche. In Aula Giulio Cesare il Movimento
5 Stelle boccia la proposta di mozione che impegnava
l’amministrazione a trovare soluzioni possibili per la futura
riapertura del Polo Museale dell’Atac ad Ostiense”, commenta
il presidente della commissione cultura proprio dell’VIII,
Flavio Conia. “Nulla è valso l’impegno di Svetlana Celli,
delle associazioni che hanno depositato appelli e
interpellanze, del Municipio Roma VIII che si è attivato da
subito per trovare soluzioni e interlocuzioni con l’azienda.
Nulla è valsa la proposta di risoluzione votata all’unanimità
da tutte le forze politiche in Municipio VIII: il M5S a
livello locale riconosce le giuste battaglie nelle quali
essere presente, in Campidoglio si preferisce astenersi. Vi
tirate fuori dalle vostre responsabilità, alzate le mani non
schierandovi, decidete di non decidere. Così, lasciate morire
un museo, gli sforzi fatti per tenerlo vivo ed aperto ed il
suo patrimonio”.

Roma, c’è attesa per la
mozione sul Polo Museale dei
Trasporti
ROMA – “Il Polo Museale dei Trasporti all’Ostiense deve
riaprire”. Questo è l’appello, lapidario, del Comitato formato
dalle realtà associative che, cooperando con Atac, hanno
promosso negli ultimi anni eventi e manifestazioni, capaci di
aumentare l’interesse e trasformare la struttura in una
piattaforma socio-culturale-didattica. A marzo la sospensione
delle attività, causa Covid-19, poi il silenzio, tombale.

“Quando le disposizioni governative lo permettevano, il Polo è
rimasto ugualmente chiuso”, rileva Sandra Pranzo
Giuliani dell’Associazione Donne di Carta, capofila del
Comitato. Un presagio? Difficile dare una risposta, però,
scavando, si ha il sospetto che Atac abbia voluto mollare
lentamente la presa. E che abbia, inoltre, utilizzato la
pandemia come pretesto per mettere la parola fine
all’esperienza del Polo.

Siamo nell’ambito delle supposizioni, sia chiaro, ma facciamo
due conti: nel periodo giugno 2015-settembre 2018 il sito era
sotto la struttura Marketing, guidata da Anita Valentini. La
dirigente intuisce le potenzialità del sito, quindi
intensificare i rapporti con le associazioni e gli istituti
scolastici, dando vita a una serie di eventi e manifestazioni,
coinvolge il centro anziani dell’Ostiense e con loro realizza
gli orti urbani. Le visite sono all’incirca 95mila, tra
giovani, studenti e turisti. Nell’ottobre 2018 Atac, nel
modificare la macrostruttura, sposta il sito sotto la
direzione Comunicazione. Le presenze registrate, fino al
febbraio 2020, sono deludenti, soltanto 12mila presenze. Cos’è
successo? E perché l’Azienda toglie alla Valentini il Polo
Museale, nonostante i successi ottenuti? Mistero.

Ora il Polo è fermo, immobile, sospeso nel limbo, malgrado sia
uno spazio all’aperto. Il personale aziendale è stato spostato
ad altre sedi, nessuno sembra curarsi del materiale rotabile
ferrotramviario e dei preziosi archivi, testimonianza del
glorioso passato del trasporto pubblico su ferro di Roma e del
Lazio. Alcune vetture, infatti, sarebbero essere state
ritrovate colme d’acqua a causa delle infiltrazioni. Una
bestemmia. “Rischiamo di perdere tutto”, riprende Sandra,
“senza la dovuta manutenzione quel materiale andrà distrutto e
con esso la biodiversità presente”.

Martedì scorso il sit-in davanti ai cancelli, un gesto
simbolico e pacifico per dare un nuovo scossone. Presente tra
gli altri il presidente della commissione cultura dell’VIII
Municipio Flavio Conia, suo il provvedimento che chiede la
riapertura del sito, votata all’unanimità del Consiglio. C’era
pure Svetlana Celli, consigliera civica di Roma Capitale,
depositaria di una specifica mozione: “Con il Comitato abbiamo
incontrato l’assessore regionale ai trasporti Mauro
Alessandri e la consigliera Michela Di Biase, i quali hanno
espresso la propria disponibilità. Ma il Polo Museale è bene
del territorio capitolino, e come tale, al di là delle
competenze, vogliamo che l’Amministrazione Comunale faccia la
sua parte e apra, in sinergia con Atac, un tavolo di confronto
con le associazioni del Comitato per trovare subito una
soluzione adeguata in questo momento di transizione. È questo
il senso della mozione, condivisa con il Pd romano”.

Martedì scorso il sit-in davanti ai cancelli
Il provvedimento dovrebbe         essere discusso e votato
dall’Assemblea Capitolina nella   giornata di oggi o al massimo
dopo Natale. Tutto dipenderà       dalla maggioranza. Che, si
augura, non si tiri in dietro     e non faccia mancare il suo
appoggio.

Transizione    di  genere    e
gender    fluid,    dati   in
crescita: quali prospettive?

Le persone con grave disforia di genere,
spesso sono definite come transessuali
La disforia di genere o disturbo dell’identità di genere
indica quella condizione per cui un individuo non si
identifica con il proprio sesso biologico, ma con
quell’opposto. Una condizione spesso associata ad ansia,
depressione, irritabilità e desiderio di vivere come genere
diverso dal sesso assegnato alla nascita.

I comportamenti che riguardano il ruolo di genere rientrano in
un continuum che va dalla mascolinità alla femminilità
tradizionali, con un crescente riconoscimento culturale
dell’esistenza di soggetti che non rientrano, o non vogliono
necessariamente rientrare nella tradizionale dicotomia
maschio-femmina.

Il video servizio sulla disforia di genere trasmesso a
Officina Stampa del 17/12/2020

Queste persone possono riferirsi a se
stesse come genderqueer, non binarie o
gender fluid
Il video servizio sul Gender fluid trasmesso a Officina Stampa
del 17/12/2020
Quando la mancata corrispondenza tra sesso di nascita e
identità di genere percepita causa disagio significativo o
disabilità, una diagnosi di disforia di genere può essere
opportuna. Le persone con grave disforia di genere, spesso
definite come persone transessuali, possono presentare sintomi
gravi e di lunga durata che potranno essere alleviati e
“curati” soltanto completando un processo di cambiamento del
loro corpo mediante interventi medici e/o chirurgici,
cambiamento d’identità sui documenti che potranno rendere la
persona più strettamente allineata con la sua identità di
genere.

Sempre più spesso oggi la sessualità è
fluida: Gender-fluid
Il termine circola già da tempo. Miley Cyrus, ex icona Disney
e oggi popstar specializzata nell’arte di scandalizzare, lo
riassume così: “Mi va di fare a letto qualunque cosa con
chiunque di qualunque sesso e orientamento, basta che siano
atti consenzienti”. Sullo stesso fronte si schierano le
attrici Kristen Stewart, Lily Rose Depp e Cara Delevingne, che
nei loro curricula amorosi alternano fidanzati e fidanzate.
C’è anche la app Feeld, una specie di Tinder dedicata agli
incontri senza restrizioni di preferenze o legami che conta
già 2 milioni di utenti in tutto il mondo. Attenzione però,
non si tratta solo di chi va a letto con chi: Il concetto di
“fluidità” riguarda l’intera identità sessuale: da quella di
genere, fino all’orientamento affettivo che, soprattutto nei
teenager, non sempre coincide con quello erotico. Anzi,
l’approccio fluido sta proprio nel rifuggire le definizioni:
la tendenza sessuale, come ogni altro aspetto della nostra
personalità, non è qualcosa di dato ma un processo in continuo
divenire.

Disabilità    e    burocrazia
nell’era                della
digitalizzazione: ecco la
“via Crucis” per chi deve
rinnovare la patente speciale
Una vera e propria odissea quella che deve affrontare una
persona con disabilità per rinnovare la patente di guida
speciale. Un esempio su tutti di come la burocrazia discrimini
le persone con disabilità.

Si perde tanto tempo e si esborsano diverse centinaia di euro.
Quale l’iter? Occorre innanzitutto collegarsi sul sito della
Asl, scaricare i moduli che ogni anno cambiano per vedere cosa
occorre per prenotare il rinnovo della patente e pagare i
bollettini che si aggirano dai 40 ai 60 euro circa a seconda
della patologia.

Con tutti questi documenti, i certificati medici e bollettini
pagati preventivamente all’ufficio postale, con ulteriore
tempo impiegato per file e moduli da compilare, ci si reca di
persona (i delegati non sono accettati) alla Asl per prenotare
la visita.

Il video servizio
Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 10/12/2020
La visita non si può prenotare prima di 90 giorni dalla
scadenza della patente speciale che per alcune patologie viene
rinnovata di anno in anno.

Arrivati al giorno della visita bisognerà essere in possesso
del certificato anamnestico rilasciato dal medico di famiglia
(costo 40 euro) visita neurologica con referto e risonanza
magnetica (costo per la risonanza 600 euro ), visita
diabetologica 40 euro dove occorre portare gli esami del
sangue e delle urine (anche queste a pagamento), visita per
gli occhi con esami particolari per chi è affetto da sclerosi
multipla e diabetica (altri 300 euro).

 Si fa la fila, ci sono persone con invalidità, soprattutto
anziani che attendono pazientemente il loro turno. E poi
finalmente l’agognato rinnovo, ma non era più semplice fare
tutto da casa con un click?
Torvaianica, il presepe di
sabbia incanta i visitatori

TORVAIANICA (RM) – Un suggestivo presepe fatto con la sabbia è
stato inaugurato nei giardini di piazza Italia a Torvaianica,
rinomata località marina sul litorale laziale.

L’opera, benedetta dal parroco Don Andrea, è stata realizzata
dall’artista Ivan Caponecchi.

A promuovere la sua realizzazione è stata l’Associazione
Sviluppo Torvaianica, da sempre attiva sul territorio, con il
patrocinio del Comune di Pomezia.

Il video servizio
Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 10/12/2020
L’associazione riunisce imprenditori, artisti, artigiani e
appassionati che vogliono contribuire al rilancio turistico
del posto.

Il presepe di sabbia è un vero e proprio monumento alla pace,
alla non violenza, alla laboriosità civica, all’umiltà come
sale della vita.

E questa natività a Torvaianica già ha attirato tanti
visitatori. Il presepe è visitabile tutti i giorni, presso i
giardini di piazza Italia, dalle 8 alle 20.

“La sabbia del nostro mare – ha detto la vicesindaco Simona
Morcellini – alimenta l’opera, perché ogni granello è
importante per il tutto, perché ognuno di noi è parte di
qualcosa di più grande e sacro”
Autismo, una diagnosi precoce
è fondamentale per poter
intervenire     in   maniera
efficace

L’autismo,   o   meglio   denominato   “disturbi   dello   spettro
autistico“, è un disturbo del neuro-sviluppo che coinvolge
principalmente linguaggio e comunicazione, interazione
sociale, interessi ristretti, stereotipati e comportamenti
ripetitivi.

I diversi livelli di compromissioni di tali aree va a comporre
il quadro generico della persona affetta da autismo, oltre ad
una serie di elementi.

A causa della gamma di sintomi che varia per livello da
individuo a individuo, l’autismo è ora chiamato disturbo dello
spettro autistico (o ASD, acronimo inglese di “Autism Spectrum
“Disorder“).
Il video servizio trasmesso a Officina stampa del 26/11/2020
Infatti il disturbo copre un ampio spettro di sintomi, livelli
di abilità e disabilità, che possono influire o meno,
nell’autonomia quotidiana e di vita.

L’autismo varia in gravità in base al livello di
compromissione che limita l’autonomia nella vita quotidiana.

I bambini con disturbo dello spettro autistico hanno
generalmente sintomi che si manifestano con difficoltà nella
comunicazione e interazione sociale, difficoltà di
comprensione del pensiero altrui e difficoltà ad esprimersi
con parole o attraverso la gestualità o con l’utilizzo dei
movimenti facciali.

In aggiunta, possiamo riscontrare anche una iper
sensibilizzazione nei confronti di rumori e suoni, e movimenti
del corpo ripetitivi e stereotipati, come dondolio, auto
stimolazione o battito di mani.

Possono avere inoltre, risposte insolite alle persone,
attaccamenti agli oggetti, resistenza al cambiamento nella
loro routine, o comportamento aggressivo o autolesionista.
A volte possono sembrare non notare persone, oggetti o
attività nell’ambiente circostante. Alcuni bambini con autismo
possono anche sviluppare crisi epilettiche. E in alcuni casi,
questi attacchi possono essere assenti inizialmente per
verificarsi  nel periodo adolescenziale.

Una diagnosi precoce è fondamentale per poter intervenire in
maniera efficace sulle diverse componenti di compromissione, o
meglio di “diversità di funzionamento”.

La    Sapienza,     elezione
professoressa      Polimeni:
parole importanti a Officina
Stampa   della   Consigliera
regionale Marta Bonafoni
Marta Bonafoni consigliera in Regione Lazio – Presidente del
gruppo consiliare: lista civica Zingaretti – componente: IX
Commissione – Lavoro, Formazione, Politiche Giovanili, Pari
Opportunità, Istruzione, Diritto allo Studio – componente: VII
commissione – Sanità, Politiche Sociali, Integrazione
Sociosanitaria, Welfare – componente: commissione speciale sui
Piani di Zona per l’Edilizia Economica e Popolare nella
regione ha speso parole importanti per la neo Magnifica
Rettrice dell’Università La Sapienza di Roma, professoressa
Antonella Polimeni, eletta con un voto plebiscitario lo scorso
13 novembre.

La Consigliera regionale nel corso della puntata di Officina
Stampa, la trasmissione web di approfondimento giornalistico
curato dalla direttrice responsabile di questo giornale Chiara
Rai ha quindi affrontato tematiche relative all’istruzione in
questo periodo di pandemia.

Bonafoni: “Capire quali strumenti la Regione Lazio ha
utilizzato per garantire il diritto allo studio alle nostre
ragazze e ragazzi, come l’infrastruttura digitale e la rete
per garantire la didattica a distanza possano essere
potenziate, ragionare su cosa ancora si può fare per
fortificare il sistema educazione fortemente gravato dalla
pandemia, saranno i focus principali e da cui partire per un
ragionamento sul futuro all’altezza della scuola come
strumento di crescita e di opportunità”

Per visionare l’intervista di Chiara Rai
alla Consigliera regionale On. Marta
Bonafoni cliccare sul riquadro

L’intervista di Chiara Rai all’On. Marta Bonafoni a Officina
Stampa del 19/11/2020
Con il nome di Antonella Polimeni l’Università La Sapienza di
Roma scrive la storia. Fondata nel 1303, tra le più antiche
del mondo, per volontà di papa Bonifacio VIII che con bolla
pontificia “In Supremae praeminentia Dignitatis” istituì a
Roma lo Studium Urbis, dopo oltre 7 secoli dalla sua
istituzione vede oggi per la prima volta una donna alla guida
del prestigioso Ateneo come rettrice.

Antonella Polimeni fin da giovane universitaria è stata
rappresentante degli studenti per poi ricoprire il ruolo di
componente del nucleo di valutazione e consigliere di
amministrazione e anche prima donna eletta preside della
facoltà di Medicina e Odontoiatria.

Un curriculum di tutto rispetto per la
neo rettrice

Il servizio dedicato alla nomina della professoressa Antonella
Polimeni a Magnifica Rettrice de La Sapienza
470 pubblicazioni edite su riviste nazionali e internazionali,
ha preso parte a più di 100 conferenze e convegni nazionali e
internazionali, pubblicato 6 manuali, di cui uno edito in
lingua inglese e 2 monografie. Inoltre, ha curato l’edizione
italiana di un testo atlante e di due manuali, nonché le linee
guida edite dal ministero della Salute.

Eletta dalla comunità accademica alla prima tornata
elettorale, che si è svolta dal 10 al 13 novembre 2020, la
Polimeni ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti con una
percentuale del 60,7%”.

Ed è stata anche la prima volta che l’Università, a causa
dell’emergenza Covid, ha scelto il voto telematico. Lo
scrutinio pubblico, infatti, è stato diffuso in streaming
online lo scorso venerdì 13 novembre 2020. Un’elezione, per la
nuova rettrice, caratterizzata anche da una grande
partecipazione. Ha infatti votato complessivamente il 74,5%
degli aventi diritto.

Si apre dunque una nuova era per la più grande università
d’Europa, con i suoi oltre 113mila iscritti del 2019 e per
lungo tempo l’unica Università statale di Roma, che per questa
ragione ha annoverato fra i suoi studenti una buona metà della
classe dirigente italiana.

Shakespeare nel teatro di
Shakespeare:    questa    la
mission del Globe Theatre di
Gigi Proietti
Shakespeare nel teatro di Shakespeare questa la mission del
Globe Theatre di Roma, uno dei luoghi d’arte più particolari e
suggestivi d’Italia, fortemente voluto da Gigi Proietti, che
nel cuore di villa Borghese ricostruisce filologicamente il
Globe Theatre di Londra, il più famoso teatro del periodo
elisabettiano.

Una struttura circolare realizzata in legno massello di rovere
francese, di provenienza prevalente delle Ardenne, dove si
respira un odore di bosco mentre si assiste alle
rappresentazioni seduti su panche di legno senza cuscini né
appoggi (chi la tradizione vuole seguire, un po’ di mal di
schiena deve patire…).

In questo teatro, nel corso degli anni, sotto la direzione
artistica di Gigi Proietti, sono state proposte tante tragedie
e commedie elisabettiane, come “Romeo e Giulietta“, “Pene
d’amor perdute“, “Otello“, “Riccardo III“, “Molto rumore per
nulla“, “Sogno di una notte di mezza estate“, “Re Lear“, “Il
mercante di Venezia“, “La bisbetica domata” e “La tempesta“.
Il video servizio di David Nicodemi trasmesso lo scorso
12/11/2020 a Offcina Stampa
Lo scorso 3 novembre, dopo la morte del Maestro il sindaco di
Roma e la Fondazione Silvano Toti hanno dichiarato di voler
intitolare il teatro a Gigi Proietti, scomparso il giorno
precedente.
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