Milano La Qualità dell'Aria negli ultimi anni - Valutazione sul periodo 2016 2021 - ARPA Lombardia
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LA QUALITÀ DEL’ARIA A MILANO 2016 - 2021 Documento redatto da: Cristina Colombi, Umberto Dal Santo, Guido Lanzani, Anna Di Leo. Visto dal responsabile della U.O. Qualità dell’Aria: Guido Lanzani. Visto dal Direttore del Settore Monitoraggi Ambientali: Elena Bravetti. ARPA Lombardia | U.O. Qualità dell’Aria Via I. Rosellini, 17 20124 – Milano Tel. 02.69666.1 PEC: arpa@pec.regione.lombardia.it WEB: www.arpalombardia.it Luglio 2021 2
ARPA LOMBARDIA | LA QUALITÀ DEL’ARIA A MILANO 2016 - 2021 Sommario INTRODUZIONE ..................................................................................................................... 4 RETE DI RILEVAMENTO DELLA QUALITÀ DELL’ARIA E NORMATIVA ......................................... 4 EMISSIONI SUL TERRITORIO ................................................................................................... 6 IL TREND DELLA QUALITÀ DELL’ARIA A MILANO ................................................................... 10 PM10 ............................................................................................................................................................. 10 PM2.5 ............................................................................................................................................................ 12 NO2 – biossido di azoto .................................................................................................................................. 14 O3 – ozono ..................................................................................................................................................... 15 CO – monossido di carbonio .......................................................................................................................... 17 SO2 – biossido di zolfo (anidride solforosa) .................................................................................................... 18 C6H6 – benzene .............................................................................................................................................. 20 B(a)P e metalli (As, Cd, Ni, Pb) ....................................................................................................................... 21 ANALISI DELLA COMPOSIZIONE DEL PM10 E DEL PM2.5 A MILANO...................................... 24 LA QUALITÀ DELL’ARIA A MILANO NEL 2021 ........................................................................ 28 CONCLUSIONI ...................................................................................................................... 34 3
LA QUALITÀ DEL’ARIA A MILANO 2016 - 2021 Introduzione In questo documento viene presentato lo stato della qualità dell’aria per la città di Milano nel periodo 2016-2021. La valutazione è stata fatta sulla base delle misure degli inquinanti effettuate dalle centraline di monitoraggio appartenenti alla Rete di Rilevamento della Qualità dell’Aria di Arpa Lombardia. Rete di rilevamento della qualità dell’aria e normativa Il Decreto Legislativo n. 155 del 13/08/2010 ha recepito la Direttiva Europea 2008/50/CE e abrogato la normativa precedente riguardo i principali inquinanti atmosferici (D.P.C.M. 28/03/83, D.P.R. 203/88, D.M. 25/11/94, D.M. 60/02, D. Lgs. 183/04), istituendo un quadro normativo unitario in materia di valutazione e gestione della qualità dell’aria. Al fine di salvaguardare la salute umana e l’ambiente, stabilisce limiti di concentrazione, a lungo e breve termine, ai quali attenersi. Il D.Lgs. 155/2010 (art. 5) prevede che le regioni e le province autonome predispongano un programma per la misura della qualità dell’aria con stazioni fisse coerente con le disposizioni introdotte dal decreto stesso. Il numero delle stazioni di misurazione previste dal programma di valutazione (PdV) deve essere individuato nel rispetto dei canoni di efficienza, efficacia ed economicità. A seconda del contesto ambientale (urbano, industriale, da traffico, rurale, etc.) nel quale è attivo il monitoraggio, diversa è la tipologia di inquinanti che è necessario rilevare. Di conseguenza, non tutte le stazioni sono dotate della medesima strumentazione analitica. La qualità dell’aria nella Regione Lombardia è costantemente monitorata da una rete fissa, rispondente ai criteri del D.Lgs. 155/2010, costituita da 87 stazioni. Il monitoraggio così realizzato, integrato con l’inventario delle emissioni (INEMAR), gli strumenti modellistici, i laboratori mobili e altri campionatori per campagne specifiche, fornisce la base di dati per effettuare la valutazione della qualità dell’aria, così come previsto dalla normativa vigente. 4
ARPA LOMBARDIA | LA QUALITÀ DEL’ARIA A MILANO 2016 - 2021 Figura 1: Stazioni fisse delle Rete di Rilevamento della Qualità dell’Aria (RRQA) di ARPA Lombardia presenti sul territorio del comune di Milano. Stazioni di Milano e loro classificazione Tipo di Sito Tipo di zona stazione MI-Liguria Urbana Traffico MI-Marche Urbana Traffico MI-Pascal Urbana Fondo MI-Senato Urbana Traffico MI-Verziere Urbana Traffico Tabella 1: Stazioni fisse nel comune di Milano e relativa classificazione secondo D. Lgs. 155/10. In Tabella 2 sono riportati i valori limite e i valori obiettivo indicate dalla legislazione, con lo scopo di salvaguardare la salute umana, per i diversi inquinati monitorati. 5
LA QUALITÀ DEL’ARIA A MILANO 2016 - 2021 Inquinanti e relativi obiettivi e limiti di legge per la protezione della salute umana (ai sensi del D. Lgs. 155/2010) Tipo di Inquinante Siti di Misura a Milano Limite Limite Limite 350 µg/m³ da non superare più di 24 volte orario all’anno SO2 MI-Pascal Limite 125 µg/m³ da non superare più di 3 giorni giornaliero all’anno Limite 200 µg/m³ da non superare più di 18 volte MI-Liguria, MI-Marche, orario all’anno NO2 MI-Pascal, MI-Senato, MI-Verziere Limite 40 µg/m³ annuale MI-Liguria, MI-Marche, Limite CO 10 mg/m³ come media mobile di 8 ore MI-Senato, MI-Verziere giornaliero 120 µg/m³ come media mobile di 8 ore Valore O3 MI-Pascal, MI-Verziere da non superare più di 25 volte all’anno (come obiettivo media di 3 anni) Limite 50 µg/m³ da non superare più di 35 giorni MI-Marche, MI-Pascal, giornaliero all’anno PM10 MI-Senato, MI-Verziere Limite 40 µg/m³ annuale Limite PM2.5 MI-Pascal, MI-Senato 25 µg/m³ annuale MI-Pascal, MI-Marche, Limite Benzene 5 µg/m³ MI-Senato annuale Valore B(a)P MI-Pascal, MI-Senato 1 ng/m³ (su media annua) obiettivo Valore As MI-Pascal, MI-Senato 6 ng/m³ (su media annua) obiettivo Valore Cd MI-Pascal, MI-Senato 5 ng/m³ (su media annua) obiettivo Valore Ni MI-Pascal, MI-Senato 20 ng/m³ (su media annua) obiettivo Limite Pb MI-Pascal, MI-Senato 0.5 µg/m³ annuale Tabella 2: Valori limite e obiettivo per la protezione della salute umana secondo il D. Lgs. 155/10. Emissioni sul territorio Per la stima delle principali sorgenti emissive sul territorio è stato utilizzato l’inventario regionale delle emissioni INEMAR (INventario EMissioni ARia), nella sua versione più recente “Emissioni in Lombardia nel 2017”. L’inventario INEMAR, seguendo le impostazioni derivanti dalle esperienze nazionali e internazionali, è realizzato in base alle informazioni bibliografiche e tramite la partecipazione ai gruppi di coordinamento nazionali e internazionali. Le stime delle emissioni in atmosfera sono tipicamente soggette a grandi incertezze, dovute a numerose cause distribuite lungo tutta la procedura di stima. 6
ARPA LOMBARDIA | LA QUALITÀ DEL’ARIA A MILANO 2016 - 2021 In particolare, un inventario regionale, per sua natura, non può considerare tutte le specificità locali e può soffrire di una incompleta qualità delle informazioni statistiche disponibili, inoltre, il soggetto delle emissioni è in continuo “movimento” cioè in trasformazione. L’inventario INEMAR fornisce dunque una "fotografia" delle emissioni e va considerato come un “database anagrafico” delle sorgenti presenti sul territorio con relativa stima delle quantità emesse. Tuttavia, non può essere utilizzato come un puro e unico indicatore della qualità dell’aria di una specifica zona, in quanto non può tenere conto dell’interazione che le sostanze emesse possono avere con l’atmosfera, la meteorologia o l’orografia del territorio. In particolare, il vento, la pioggia, etc. trasportano, disperdono o depositano gli inquinanti emessi alla fonte in tutto il territorio circostante, così che la qualità dell’aria dipende non solo dalle sorgenti locali ma dall’insieme degli inquinanti emessi in tutto il bacino territoriale e dalle loro interazioni. Nell’ambito di tale inventario la suddivisione delle sorgenti avviene per attività emissive. La classificazione utilizzata fa riferimento ai macrosettori definiti secondo la metodologia CORINAIR (CORe INventory of AIR emissions) dell’Agenzia Europea per l’Ambiente: • Produzione energia e trasformazione combustibili • Combustione non industriale • Combustione nell'industria • Processi produttivi • Estrazione e distribuzione combustibili • Uso di solventi • Trasporto su strada • Altre sorgenti mobili e macchinari • Trattamento e smaltimento rifiuti • Agricoltura • Altre sorgenti e assorbimenti Maggiori informazioni e una descrizione più dettagliata in merito all’inventario regionale sono disponibili sul sito web http://www.inemar.eu/xwiki/bin/view/Inemar/WebHome. Si sottolinea che tali contributi sono relativi alle sole componenti primarie, ovvero immesse direttamente in atmosfera, mentre non è quantificato il contributo delle componenti secondarie che traggono origine da reazioni chimiche in atmosfera. In Figura 2 sono riportati i contributi percentuali alle emissioni in atmosfera dei principali inquinanti normati da parte dei vari macrosettori per la città di Milano. Dal grafico emerge che, in relazione agli inquinanti esaminati, la maggior parte delle emissioni nel comune di Milano è dovuta al trasporto su strada, alla combustione industriale e non industriale (ove la combustione non industriale comprende, ad esempio, il riscaldamento degli edifici, o la combustione della legna nelle pizzerie). Questo è in linea con quanto atteso, essendo il territorio comunale di Milano ricco di infrastrutture e attività industriali e commerciali, costituendo inoltre un polo attrattivo per il trasporto su strada giornaliero, anche pesante. In particolare, il trasporto su strada contribuisce significativamente alle emissioni di PM10, PM2.5, NOX, CO, precursori dell’O3 e alcuni metalli, in particolare il Pb. Le combustioni industriali 7
LA QUALITÀ DEL’ARIA A MILANO 2016 - 2021 contribuiscono prevalentemente alle emissioni di metalli come As, Ni e Cd mentre le combustioni non industriali a quelle del B(a)P e, in misura significativa, di PM10 e PM2.5. L’utilizzo dei solventi contribuisce principalmente alla produzione di Composto Organici Volatili e precursori dell’O3. È fondamentale sottolineare che le stime attribuite dall’inventario INEMAR non sono sufficienti per fornire indicazioni complete sulla qualità dell’aria: le sostanze prodotte dalle varie sorgenti non rimangono trattenute all’interno dei confini comunali, ma subiscono fenomeni di trasporto e dispersione ad opera dei vari agenti atmosferici. Comune di Milano: Contributi % dei macrosettori alle emissioni in atmosfera Pb 13% 71% 12% Ni 49% 30% 9% 12% Cd 11% 23% 22% 7% 35% As 16% 41% 21% 16% BaP 51% 17% 22% 7% COV 5% 9% 63% 16% SO2 56% 35% 5% CO 20% 76% PREC_OZ 10% 5% 37% 38% NOx 5% 19% 6% 68% PM2.5 30% 8% 7% 40% 13% PM10 26% 7% 6% 45% 13% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Produzione energia e trasformazione combustibili Combustione non industriale Combustione nell'industria Processi produttivi Estrazione e distribuzione combustibili Uso di solventi Trasporto su strada Altre sorgenti mobili e macchinari Trattamento e smaltimento rifiuti Agricoltura Altre sorgenti e assorbimenti Figura 2: Contributi percentuali dei vari macrosettori alle emissioni in atmosfera dei principali inquinanti normati per il comune di Milano. Per una valutazione più generale e per avere un elemento di paragone, in Figura 3 sono riportati i contributi percentuali dei vari macrosettori alle emissioni in atmosfera relativi alla Provincia di Milano (Città Metropolitana di Milano) e in Figura 4 quelli relativi alla Regione Lombardia. Come si può osservare, passando dalla città di Milano, alla provincia e, infine, alla regione, diminuisce il contributo del trasporto su strada a discapito di altri settori come i processi produttivi, la produzione di energia e trasformazione di combustibili e l’agricoltura. Anche le combustioni industriale e non aumentano leggermente il relativo contributo percentuale uscendo dai confini comunali di Milano: difatti molte attività industriali si trovano nell’hinterland delle grandi città, mentre il contributo della combustione non industriale, prevalentemente il riscaldamento degli edifici, è minore a Milano città a causa del prevalente utilizzo del metano come fonte di riscaldamento e più rilevante dove la biomassa è utilizzata maggiormente. Il metano presenta fattori di emissione molto più bassi rispetto ad altri combustibili fossili o alla biomassa e, inoltre, la produzione di calore tramite metano risulta generalmente decentralizzata rispetto alle grandi città. 8
ARPA LOMBARDIA | LA QUALITÀ DEL’ARIA A MILANO 2016 - 2021 Provincia di Milano: Contributi % dei macrosettori alle emissioni in atmosfera Pb 43% 8% 41% 5% Ni 27% 54% 13% 4% Cd 7% 51% 21% 8% 9% As 4% 65% 21% 6% BaP 50% 14% 19% 12% 4% COV 4% 8% 57% 12% 12% SO2 19% 62% 6% 7% CO 7% 20% 66% PREC_OZ 8% 4% 5% 32% 34% 7% NOx 5% 14% 10% 64% 5% PM2.5 30% 7% 4% 7% 37% 8% PM10 25% 7% 6% 7% 41% 9% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Produzione energia e trasformazione combustibili Combustione non industriale Combustione nell'industria Processi produttivi Estrazione e distribuzione combustibili Uso di solventi Trasporto su strada Altre sorgenti mobili e macchinari Trattamento e smaltimento rifiuti Agricoltura Altre sorgenti e assorbimenti Figura 3: Contributi percentuali dei vari macrosettori alle emissioni in atmosfera dei principali inquinanti normati per la provincia di Milano (Città Metropolitana di Milano). Regione Lombardia: Contributi % dei macrosettori alle emissioni in atmosfera Pb 47% 16% 29% Ni 5% 52% 28% 11% Cd 9% 20% 33% 22% 6% 7% As 8% 51% 29% 5% BaP 7% 55% 17%6% 6% 5% COV 5% 5% 31% 6% 25% 23% SO2 32% 6% 36% 17% 6% CO 29% 6% 16% 35% 7% PREC_OZ 7% 6% 4% 19% 23% 4% 16% 14% NOx 7% 10% 16% 51% 11% PM2.5 49% 8% 4% 19% 4% 4% 9% PM10 42% 8% 4% 23% 6% 9% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Produzione energia e trasformazione combustibili Combustione non industriale Combustione nell'industria Processi produttivi Estrazione e distribuzione combustibili Uso di solventi Trasporto su strada Altre sorgenti mobili e macchinari Trattamento e smaltimento rifiuti Agricoltura Altre sorgenti e assorbimenti Figura 4: Contributi percentuali dei vari macrosettori alle emissioni in atmosfera dei principali inquinanti normati per la Regione Lombardia. 9
LA QUALITÀ DEL’ARIA A MILANO 2016 - 2021 Il trend della qualità dell’aria a Milano PM10 In Figura 5 è riportato l’andamento delle concentrazioni medie annuali di PM10 mentre in Figura 6 l’andamento del numero di superamenti annuali del valore limite sulla concentrazione media giornaliera (50 µg/m3). Andamento delle concentrazioni medie annuali di PM10 Regione Lombardia 70 60 concentrazione (µg/m3) 50 40 30 20 10 0 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 75°-25° per. RRQA Media RRQA Max-Min RRQA Max Milano Limite Figura 5: Andamento delle concentrazioni medie annuali di PM10. Il valore limite sulla concentrazione annuale è di 40 µg/m3. Andamento del numero di giorni di superamento di PM10 Regione Lombardia 210 175 n° superamenti 140 105 70 35 0 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 75°-25° per. RRQA Media RRQA Max-Min RRQA Max Milano Limite Figura 6: Andamento del numero di superamenti annuali del limite giornaliero di 50 µg/m3. Il limite è posto a un massimo di 35 giorni di superamento per anno civile. 10
ARPA LOMBARDIA | LA QUALITÀ DEL’ARIA A MILANO 2016 - 2021 La linea rossa “Max Milano” individua la massima concentrazione annuale di PM10 registrata, per ogni anno, tra i siti presenti in città; le linee nere tratteggiate indicate come “Max-Min RRQA” rappresentano la variabilità delle concentrazioni annuali di PM10 registrate su tutta la rete di rilevamento, prendendo come estremi il massimo e minimo valore mensile registrato tra tutte le stazioni della regione Lombardia. L’area colorata indicata come “75°-25° perc. RRQA” rappresenta l’insieme dei valori compresi fra il 25° e il 75° percentile della distribuzione dei valori di concentrazione, considerando tutte le stazioni della regione Lombardia; la linea nera continua “Media RRQA” è la media di tutte le concentrazioni annuali registrate dalle stazioni della RRQA di ARPA Lombardia. Le medesime notazioni saranno valide per tutti i grafici di riportati in seguito. Le concentrazioni misurate a Milano, pur rimanendo nella variabilità regionale, si attestano costantemente al di sopra del 75° percentile della distribuzione dei valori regionali, in coerenza con le caratteristiche territoriali della città più urbanizzata della Lombardia. Come si può osservare dai grafici, le concentrazioni di PM10 mostrano un trend in miglioramento da diversi anni su tutta la regione; così che, a partire dal 2008, la concentrazione annuale mediata su tutti i siti regionali risulta costantemente inferiore al limite di 40 µg/m3. Per quanto riguarda la città di Milano, dove si conferma il medesimo trend in diminuzione, pur considerando il valore più alto registrato dalle 4 stazioni di misura, il PM10 rispetta dal 2013 il limite annuale, fatta eccezione per l’anno 2015. In particolare, dal 2018 tutti i siti della Regione Lombardia rispettano costantemente il valore limite sulla concentrazione media annuale. Per quanto riguarda il numero di superamenti del limite sulla concentrazione media giornaliera (50 µg/m3 da non superare più di 35 volte all’anno) si osserva una tendenza simile; tuttavia, in gran parte della regione, Milano compresa, non si riesce a rispettare la soglia massima di 35 giorni all’anno. In Figura 7 e Figura 8 sono riportati i focus sul periodo 2016 ÷ 2020, sia per la concentrazione media annuale sia per il numero di superamenti annuali, relativi alla sola città di Milano. Andamento delle concentrazioni medie annuali di PM10 Città di Milano 45 40 concentrazione (µg/m3) 35 30 25 20 15 10 5 0 2016 2017 2018 2019 2020 Max Milano Media Mobile 5 anni Limite Figura 7: Andamento della massima concentrazione media annuale di PM10 registrata, per ogni anno del periodo 2016 ÷ 2020, tra i siti presenti della città di Milano. 11
LA QUALITÀ DEL’ARIA A MILANO 2016 - 2021 Andamento del numero di giorni di superamento di PM10 Città di Milano 105 n° superamenti 70 35 0 2016 2017 2018 2019 2020 Max Milano Media Mobile 5 anni Limite Figura 8: Andamento del massimo numero di superamenti annuale del valore limite giornaliero di PM10 registrato, per ogni anno del periodo 2016 ÷ 2020, tra i siti presenti della città di Milano. Nel 2020, nonostante il lockdown dovuto all’emergenza COVID-19, le concentrazioni di PM10 non sono risultate particolarmente inferiori rispetto gli anni immediatamente precedenti; anzi, la prolungata stabilità atmosferica di novembre, associata alle scarse precipitazioni tipicamente abbondanti del mese, hanno determinato un aumento dei valori di PM10 con molti superamenti del limite giornaliero di 50 µg/m3. Questo e altri episodi, hanno confermato che le concentrazioni non sono solo influenzate dalle emissioni di prossimità, ma da tutte quelle del bacino di riferimento. In particolate, i contributi della componente secondaria e della situazione meteorologica risultano fondamentali: ciò evidenzia in modo chiaro la complessità dei fenomeni correlati alla formazione, trasporto e all'accumulo di particolato atmosferico e la conseguente difficoltà di ridurre in modo drastico i valori presenti in atmosfera in situazioni ordinarie. PM2.5 In Figura 9 è riportato l’andamento delle concentrazioni medie annuali di PM2.5. Analogamente al PM10, di cui costituisce una frazione, anche il PM2.5 mostra un trend in miglioramento e, in via generale, si possono effettuare le medesime considerazioni. Il limite sulle concentrazioni annuali (25 µg/m3) è più restrittivo rispetto a quello del PM10, tuttavia, pur considerando la peggiore stazione della città, Milano rispetta tale soglia dal 2018. In Figura 10 è riportato un focus sul periodo 2016 ÷ 2020, per la concentrazione media annuale, relativo alla sola città di Milano. 12
ARPA LOMBARDIA | LA QUALITÀ DEL’ARIA A MILANO 2016 - 2021 Andamento delle concentrazioni medie annuali di PM2.5 Regione Lombardia 45 40 35 concentrazione (µg/m3) 30 25 20 15 10 5 0 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 75°-25° per. RRQA Media RRQA Max-Min RRQA Max Milano Limite Figura 9: Andamento delle concentrazioni medie annuali di PM2.5. Il valore limite sulla concentrazione annuale è di 25 µg/m3. Andamento delle concentrazioni medie annuali di PM2.5 Città di Milano 35 30 concentrazione (µg/m3) 25 20 15 10 5 0 2016 2017 2018 2019 2020 Max Milano Media Mobile 5 anni Limite Figura 10: Andamento della massima concentrazione media annuale di PM2.5 registrata, per ogni anno del periodo 2016 ÷ 2020, tra i siti presenti della città di Milano. 13
LA QUALITÀ DEL’ARIA A MILANO 2016 - 2021 NO2 – biossido di azoto In Figura 11 è riportato l’andamento delle concentrazioni medie annuali di NO2. Le concentrazioni misurate a Milano (più precisamente, dalla peggiore stazione milanese) si attestano costantemente al di sopra del 75° percentile dei valori regionali, tracciando spesso il limite superiore della distribuzione dei valori. Il risultato è coerente con le attese, se si considerano le caratteristiche delle stazioni di traffico del capoluogo Lombardo, fortemente influenzate dall’intenso traffico veicolare. La serie storica del biossido di azoto, più lunga rispetto a quella del PM10, mostra anch’essa un trend in diminuzione dove, se si considera la media di tutte le stazioni della RRQA di ARPA Lombardia, si ha dal 2007 il rispetto del valore limite sulla concentrazione media annuale. Limite non ancora rispettato all’interno dei confini delle città di Milano, nonostante la costante tendenza al miglioramento. Andamento delle concentrazioni medie annuali di NO2 Regione Lombardia 140 120 concentrazione (µg/m3) 100 80 60 40 20 0 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 75°-25° per. RRQA Media RRQA Max-Min RRQA Max Milano Limite Figura 11: Andamento delle concentrazioni medie annuali di NO2. Il valore limite sulla concentrazione annuale è di 40 µg/m3. In Figura 12 è riportato un focus sul periodo 2016 ÷ 2020, per la concentrazione media annuale, relativo alla sola città di Milano. Rispetto al PM10, il biossido di azoto ha registrato un significativo calo delle concentrazioni nel 2020 a causa del lockdown determinato dall’emergenza COVID-19: in questo caso è risultato più evidente l'effetto della riduzione delle emissioni connessa alla riduzione dei flussi di traffico, che in ambito urbano è certamente la prima fonte di ossidi di azoto. 14
ARPA LOMBARDIA | LA QUALITÀ DEL’ARIA A MILANO 2016 - 2021 Andamento delle concentrazioni medie annuali di NO2 Città di Milano 80 70 concentrazione (µg/m3) 60 50 40 30 20 10 0 2016 2017 2018 2019 2020 Max Milano Media Mobile 5 anni Limite Figura 12: Andamento della massima concentrazione media annuale di NO2 registrata, per ogni anno del periodo 2016 ÷ 2020, tra i siti presenti della città di Milano. O3 – ozono In Figura 13 è riportato l’andamento del numero di giorni, per ciascun anno, in cui è stato superato il valore di 120 µg/m3 come media mobile sulle otto ore per le concentrazioni di O3. A differenza degli altri inquinanti (PM10, PM2.5, NO2 sopra esaminati, ma anche CO, SO2 e benzene presentati nel seguito), l’ozono non sembra mostrare alcun trend significativo: l’O3 è un inquinante secondario senza sorgenti emissive dirette di rilievo, la cui formazione è favorita dalle alte temperature e dalla radiazione solare a partire da precursori generalmente prodotti da combustione civile e industriale e da processi che utilizzano o producono sostanze chimiche volatili, come solventi e carburanti. Pertanto, a differenza degli inquinanti primari, le cui concentrazioni dipendono direttamente dalle quantità dello stesso inquinante emesse dalle sorgenti presenti nell’area, la formazione risulta più complessa e, di conseguenza, anche l’adozione di opportuni piani di mitigazione. Come si può osservare dal grafico, le concentrazioni di Milano risultano generalmente inferiori rispetto alla media regionale, tendenzialmente inferiori al 25° percentile della distribuzione di valori. Questo perché l’ozono si forma durante il trasporto delle masse d’aria contenenti i suoi precursori, emessi soprattutto nelle aree urbane, le concentrazioni più alte si osservano soprattutto nelle zone extraurbane sottovento rispetto ai centri urbani principali. Nelle città, inoltre, la presenza di NO tende a far calare le concentrazioni di ozono, soprattutto in vicinanza di strade con alti volumi di traffico. La discontinuità presente sulla curva di Milano è dovuta al riposizionamento avvenuto nel corso del 2007 (linea gialla tratteggiata in figura) della stazione di misura di Milano via Juvara all’attuale di Milano via Pascal: quest’ultimo, essendo più prettamente di fondo, tende a registrare valori di ozono generalmente più elevati rispetto alle stazioni di traffico (dove il monossido di azoto interviene nel ciclo di formazione dell’O3 come fattore riducente). 15
LA QUALITÀ DEL’ARIA A MILANO 2016 - 2021 Andamento del numero di giorni di superamento di O3 Regione Lombardia 150 125 n° superamenti 100 75 50 25 0 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 75°-25° per. RRQA Media RRQA Max-Min RRQA Max Milano Valore obiettivo Figura 13: Andamento del numero di giorni, per ciascun anno, in cui è stato superato il valore di 120 µg/m3 come media mobile sulle otto ore di O3. Il valore obiettivo è posto a un massimo di 25 giorni di superamento come media triennale. In Figura 14 è riportato un focus sul periodo 2016 ÷ 2020, per il numero di superamenti annuale, relativo alla sola città di Milano. Andamento del numero di giorni di superamento di Città di Milano 75 n° superamenti 50 25 0 2016 2017 2018 2019 2020 Max Milano Media Mobile 5 anni Valore obiettivo Figura 14: Andamento del massimo numero di giorni, per ciascun anno del periodo 2016 ÷ 2020, in cui è stato superato il valore di 120 µg/m3 come media mobile sulle otto ore di O3 tra i siti presenti della città di Milano. 16
ARPA LOMBARDIA | LA QUALITÀ DEL’ARIA A MILANO 2016 - 2021 CO – monossido di carbonio In Figura 15 è riportato l’andamento delle concentrazioni medie annuali di CO. Il monossido di carbonio mostra da diversi anni un trend in diminuzione, più marcato negli anni passati e meno pronunciato negli ultimi, avvicinandosi le concentrazioni ambientali al fondo naturale. I valori misurati a Milano, in analogia a quanto detto per l’NO2, si attestano costantemente al di sopra del 75° percentile dei valori regionali, prossimi al limite superiore della distribuzione di dei valori. Difatti, la sua concentrazione in aria, soprattutto nelle aree urbane, è da ricondursi prevalentemente al traffico autoveicolare, soprattutto ai veicoli a benzina. A differenza del biossido di azoto, le concentrazioni sono ormai ovunque ben al di sotto dei limiti di legge e, di fatto, non costituisce più un rilevante problema di inquinamento atmosferico. Andamento delle concentrazioni medie annuali di CO Regione Lombardia 4,5 4,0 3,5 concentrazione (mg/m3) 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 75°-25° per. RRQA Media RRQA Max-Min RRQA Max Milano Figura 15: Andamento delle concentrazioni medie annuali di CO. Il valore limite del CO è sulle concentrazioni medie giornaliere ed è posto a 10 mg/m3. In Figura 16 è riportato un focus sul periodo 2016 ÷ 2020, per la concentrazione media annuale, relativo alla sola città di Milano. 17
LA QUALITÀ DEL’ARIA A MILANO 2016 - 2021 Andamento delle concentrazioni medie annuali di CO Città di Milano 1,4 1,2 concentrazione (mg/m3) 1,0 0,8 0,6 0,4 0,2 0,0 2016 2017 2018 2019 2020 Max Milano Media Mobile 5 anni Figura 16: Andamento della massima concentrazione media annuale di CO registrata, per ogni anno del periodo 2016 ÷ 2020, tra i siti presenti della città di Milano. SO2 – biossido di zolfo (anidride solforosa) In Figura 17 è riportato l’andamento delle concentrazioni medie annuali di SO2. Tra tutti i principali inquinanti normati, il biossido di zolfo è quello che ha registrato la più drastica riduzione: il forte trend in diminuzione si può osservare prima del 2000, con l’introduzione di combustibili a basso tenore di zolfo, fino a concentrazioni così basse, nel nuovo millennio, da confondersi con il fondo naturale e limite di rilevabilità strumentale. Come per il CO, i valori sono ormai ovunque ben al di sotto dei limiti di legge e, di fatto, non rappresenta più essere un rilevante problema di inquinamento atmosferico (Milano compresa). In Figura 18 è riportato un focus sul periodo 2016 ÷ 2020, per la concentrazione media annuale, relativo alla sola città di Milano (si tenga presente che, come già detto, i valori sono prossimi al limite di rilevabilità strumentale e al fondo naturale in aria ambiente, pertanto le differenze tra i singoli anni non sono significative). 18
ARPA LOMBARDIA | LA QUALITÀ DEL’ARIA A MILANO 2016 - 2021 Andamento delle concentrazioni medie annuali di SO2 Regione Lombardia 300 250 concentrazione (µg/m3) 200 150 100 50 0 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 75°-25° per. RRQA Media RRQA Max-Min RRQA Max Milano Figura 17: Andamento delle concentrazioni medie annuali di SO2. Il valore limite dell’SO2 è sulle concentrazioni medie giornaliere (125 µg/m3) e sulle concentrazioni medie orarie (350 µg/m3). Andamento delle concentrazioni medie annuali di SO2 Città di Milano 6 5 concentrazione (µg/m3) 4 3 2 1 0 2016 2017 2018 2019 2020 Media Mobile 5 anni Max Milano Figura 18: Andamento della massima concentrazione media annuale di SO2 registrata, per ogni anno del periodo 2016 ÷ 2020, tra i siti presenti della città di Milano. 19
LA QUALITÀ DEL’ARIA A MILANO 2016 - 2021 C6H6 – benzene In Figura 19 è riportato l’andamento delle concentrazioni medie annuali di benzene. Il benzene ha mostrato negli anni un significativo miglioramento, con una marcata riduzione delle concentrazioni fino ai primi anni del 2000 e appena accennata nell’ultimo decennio. Andamento delle concentrazioni medie annuali di C6H6 Regione Lombardia 14 12 concentrazione (µg/m3) 10 8 6 4 2 0 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 75°-25° perc. RRQA Media RRQA Max-Min RRQA Max Milano Limite Figura 19: Andamento delle concentrazioni medie annuali di C6H6. In Figura 20 è riportato un focus sul periodo 2016 ÷ 2020, per la concentrazione media annuale, relativo alla sola città di Milano. Come per il biossido di azoto, il benzene ha registrato un calo delle concentrazioni nel 2020, in parte attribuibile al lockdown per l’emergenza COVID-19 che, di fatto, ha ridotto l’emissione di C6H6 originato dalle combustioni incomplete dei motori a scoppio, soprattutto a benzina, dei veicoli. 20
ARPA LOMBARDIA | LA QUALITÀ DEL’ARIA A MILANO 2016 - 2021 Andamento delle concentrazioni medie annuali di C6H6 Città di Milano 6 5 concentrazione (µg/m3) 4 3 2 1 0 2016 2017 2018 2019 2020 Max Milano Media Mobile 5 anni Limite Figura 20: Andamento della massima concentrazione media annuale di C6H6 registrata, per ogni anno del periodo 2016 ÷ 2020, tra i siti presenti della città di Milano. B(a)P e metalli (As, Cd, Ni, Pb) Da Figura 21 a Figura 24 sono riportati gli andamenti delle concentrazioni medie annuali rispettivamente di benzo(a)pirene, cadmio, nichel e Piombo; l’arsenico non è riportato perché risulta quasi sempre al di sotto del limite di rilevabilità strumentale. Andamento delle concentrazioni medie annuali di B(a)P Regione Lombardia 3,0 concentrazione (ng/m3) 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 25°-75° per. RRQA Media RRQA Max-Min RRQA Max Milano Limite Figura 21: Andamento delle concentrazioni medie annuali di B(a)P. 21
LA QUALITÀ DEL’ARIA A MILANO 2016 - 2021 Andamento delle concentrazioni medie annuali di Cd Regione Lombardia 6 5 concentrazione (ng/m3) 4 3 2 1 0 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 75°-25° perc. RRQA Media RRQA Max-Min RRQA Max Milano Limite Figura 22: Andamento delle concentrazioni medie annuali di cadmio. Andamento delle concentrazioni medie annuali di Ni Regione Lombardia 25 20 concentrazione (ng/m3) 15 10 5 0 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 75°-25° per. RRQA Media RRQA Max-Min RRQA Max Milano Limite Figura 23: Andamento delle concentrazioni medie annuali di nichel. 22
ARPA LOMBARDIA | LA QUALITÀ DEL’ARIA A MILANO 2016 - 2021 Andamento delle concentrazioni medie annuali di Pb Regione Lombardia 0,10 0,09 concentrazione (µg/m3) 0,08 0,07 0,06 0,05 0,04 0,03 0,02 0,01 0,00 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 75°-25° per. RRQA Media RRQA Max-Min RRQA Max Milano Limite Figura 24: Andamento delle concentrazioni medie annuali di piombo. Il valore limite sulla concentrazione media annuale è posto a 0.5 µg/m3. Per tutti questi microinquinanti, B(a)P, As, Cd, Ni e Pb, le concentrazioni registrate nella città di Milano sono risultate costantemente al di sotto dei rispettivi limiti di legge, senza mostrare un trend particolare nell’ultimo decennio. In questo senso, gli ultimi 5 anni non si distinguono dal periodo precedente. 23
LA QUALITÀ DEL’ARIA A MILANO 2016 - 2021 Analisi della composizione del PM10 e del PM2.5 a Milano Sui filtri raccolti di PM10 e di PM2.5 di Milano-Pascal, Milano-Senato e, per un certo periodo, anche Milano-Marche, vengono effettuate giornalmente tutte le analisi chimico-fisiche che consentono di determinarne le composizioni e tramite le quali è possibile effettuare ulteriori approfondimenti, ad esempio mediante l’applicazione di tecniche di Source Apportionment (SA), per l’identificazione delle sorgenti che maggiormente contribuiscono alla formazione di PM. In particolare, vengono determinati i seguenti composti: elementi e metalli; levoglucosano e i suoi isomeri; principali anioni e cationi; B(a)P e, in generale, gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA); determinazione della componente carboniosa (OC, EC). Il database completo di tutte le specie elencate è stato avviato a partire dal 2012. Per quanto riguarda gli elementi misurati, essi si trovano nel particolato prevalentemente associati all’ossigeno; pertanto, attraverso il bilancio chimico di massa, trasformando gli elementi rilevati nei loro ossidi preferenziali, è possibile risalire alla composizione chimica elementale del particolato. Le componenti minerale ed antropica sono ottenute sulla base dei rapporti stechiometrici e dei fattori di arricchimento. I fattori di arricchimento (FA) sono ottenuti come quoziente tra i rapporti della concentrazione in aria e nel suolo di ciascun elemento e di un elemento di riferimento (nel nostro caso il silicio, considerato di sola origine naturale). Solfati, nitrati e ammonio sono gli ioni maggioritari e, come menzionato, vanno a contribuire alla componente secondaria del PM. Nel particolato atmosferico questi ioni sono presenti principalmente come solfato d’ammonio e nitrato d’ammonio, i quali si formano in atmosfera a partire dalla reazione dell’ammoniaca, emessa soprattutto da attività agricole e dagli allevamenti, con gli ossidi di azoto e di zolfo. Questi ioni si formano quindi nelle masse d’aria in movimento, diffondendosi uniformemente sul territorio. Con questo approccio è possibile risalire alla composizione giornaliera del PM10. L’analisi della composizione chimica del PM10 negli ultimi 5 anni (Figura 25) risulta percentualmente stabile e coerente con quanto già pubblicato (Colombi et al., 2018, MI-Pascal Relazione di supersito), fatto salvo più o meno lievi variazioni causate dalla meteorologia, come l’aumento di materiale crostale del 2020 dovuto al risollevamento della polvere dal suolo a causa di un clima più siccitoso e di fenomeni di trasporto da lunghe distanze. In generale il 35% risulta determinato dalle componenti primarie mentre il 45% dalle specie secondarie, ovvero solfato e nitrato d’ammonio e circa la metà del carbonio organico. 24
ARPA LOMBARDIA | LA QUALITÀ DEL’ARIA A MILANO 2016 - 2021 Figura 25: Chiusura di massa annuale del PM10 per gli anni dal 2016 al 2020. Come già osservato nel capitolo precedente, le concentrazioni di PM10 nel 2020, nonostante il lockdown dovuto all’emergenza COVID-19, non sono risultate particolarmente inferiori rispetto gli anni immediatamente precedenti; anzi, la prolungata stabilità atmosferica di novembre, associata alle scarse precipitazioni tipicamente abbondanti del mese, ha determinato un aumento dei valori di PM10. Per verificare eventuali effetti negli andamenti delle componenti del PM10, i dati di composizione sono stati elaborati in grafici nei quali le concentrazioni mensili nel 2020 vengono confrontate con un periodo più lungo, ovvero le medie mensili dal 2013 al 2019 in modo da eliminare la dipendenza da eventi climatici più incidenti in un anno rispetto ad un altro. In Figura 18 si riporta dunque la media mensile del PM10 nel 2020 (in rosso) con la media degli anni 2013-2019 (in nero), la fascia di variabilità dal 25° al 75° percentile e i valori minimi e massimi del periodo (a sinistra). A partire da una concentrazione di gennaio oltre il 75° percentile, le medie mensili successive diminuiscono, anche a causa dell’instaurarsi del periodo di fermo delle attività dovuto al COVID-19; in effetti, il periodo di lockdown fa osservare una concentrazione di marzo pari al minimo della variabilità e una concentrazione di aprile altrettanto bassa, seppur non in senso assoluto (il 2019 ha registrato un 25
LA QUALITÀ DEL’ARIA A MILANO 2016 - 2021 valore più basso). L’andamento della concentrazione mensile nel corso dell’anno evidenzia un comportamento apparentemente anomalo del mese di novembre, con valori oltre il 75° percentile del periodo 2013-2019 e anche oltre la massima per alcune componenti del PM10 (Figura 26 a sinistra); ciò è giustificato da un’anomalia meteorologica dovuta al persistere di condizioni di stabilità e alla mancanza di fenomeni piovosi, generalmente tipici di questo mese (Figura 26 a destra). Figura 26: a sinistra - Andamento delle concentrazioni mensili del PM10 nel 2020 (linea rossa) a confronto con la media degli anni 2013-2019 (linea nera) e con la loro variabilità (minimo, massimo e area 25°-75° percentile). A destra - analoga elaborazione grafica per le precipitazioni. Analogamente al PM10 sono stati elaborati i grafici per ciascuna componente (Figura 27) e, in particolare, per il rame quale tracciante specifico del traffico. Questo tipo di elaborazione permette di apprezzare le diminuzioni significative delle componenti connesse al traffico autoveicolare, in maniera preponderante per le specie primarie come l’EC e il Cu, oltre i minimi degli ultimi 7 anni per entrambi; anche l’OC mostra una concentrazione di marzo più bassa del valore minimo e una concentrazione di aprile inferiore alla media degli ultimi 7 anni; il nitrato d’ammonio, invece, mostra una diminuzione più coerente con la tendenza stagionale. Ad eccezione del levoglucosano che fa osservare una concentrazione nel mese di marzo oltre il massimo degli ultimi 7 anni, il crostale mostra un andamento nella media stagionale, la componente legata alle attività antropogeniche una diminuzione che appare più evidente nella media del mese di aprile, probabilmente legata ad una diminuzione delle attività più efficace a partire dalla fine di marzo. Il solfato d’ammonio mostra, invece, un valore più elevato nei mesi di marzo e aprile seppure legato a variazioni dell’ordine di qualche unità percentuale. 26
ARPA LOMBARDIA | LA QUALITÀ DEL’ARIA A MILANO 2016 - 2021 Figura 27: Andamento delle concentrazioni mensili delle specie del PM10 nel 2020 (linea rossa) a confronto con la media degli anni 2013-2019 (linea nera) e con la loro variabilità. Medesime considerazioni possono essere effettuate anche per il PM2.5. 27
LA QUALITÀ DEL’ARIA A MILANO 2016 - 2021 Di seguito in Figura 28 sono rappresentati i grafici di chiusura di massa come media degli anni 2013- 2018 e la separazione tra i semestri estivo ed invernale, misurati a Milano-Pascal. Figura 28: Chiusura di massa del PM2.5 a MI-Pascal dal 2013 al 2018. La qualità dell’aria a Milano nel 2021 Viene di seguito analizzata più nello specifico la situazione rilevata nel 2021 per gli inquinanti che ancora destano preoccupazione per la qualità dell’aria nella città di Milano e più in generale in Lombardia. Anche se i valori limite previsti dalla normativa si riferiscono all’anno civile, il confronto del periodo 01.01-13.07 tra i diversi anni può delineare gli elementi per un’analisi del 2021 rispetto al quinquennio precedente. Non va dimenticato che soprattutto per l’ozono tipico inquinante estivo e per le polveri e il biossido di azoto tipici della stagione fredda i risultati annuali potrebbero discostarsi fortemente da quelli qui riportati che sono pertanto da considerarsi parziali. In ultimo si ricorda che i dati utilizzati nelle elaborazioni relativi al 2021 potrebbero subire modifiche a seguito del processo di validazione dei dati, che si conclude nel mese di marzo dell’anno successivo. PM10 e PM2.5 La media parziale del 2021 è inferiore o uguale a quella dello stesso periodo degli anni precedenti. Considerando per le quattro stazioni di rilevamento della città di Milano, la media maggiore sul periodo, si può apprezzare una lieve decrescita negli ultimi anni con una leggera fluttuazione influenzata dalle caratteristiche meteoclimatiche della stagione invernale. 28
ARPA LOMBARDIA | LA QUALITÀ DEL’ARIA A MILANO 2016 - 2021 Figura 29: media PM10 dal 01.01 al 13.07 e andamento negli anni della media massima. Più evidente è l’influenza delle variabili meteorologiche se si osserva il grafico seguente, che riporta per il periodo analizzato il numero di giorni di superamento del valore limite giornaliero di 50 µg/m3 (consentito al massimo 35 giorni per anno civile) e la precipitazione cumulata del primo trimestre di ogni anno. Il 2019, caratterizzato da un primo trimestre piuttosto asciutto, ha registrato il più alto numero di giorni di superamento del periodo nel quinquennio. Il numero minimo di giorni di superamento si è registrato invece nel 2021 e la soglia dei 35 giorni di superamento dei 50 µg/m3 a Milano non è stata ancora superata, in analogia con il 2016, caratterizzato però da un primo trimestre più piovoso. Oltre alle precipitazioni, infatti, occorre tenere presente che altri fattori, come l’altezza dello strato di rimescolamento e le condizioni di ventilazione, influenzano fortemente le capacità dispersive dell’atmosfera. 29
LA QUALITÀ DEL’ARIA A MILANO 2016 - 2021 Figura 30: numero di giorni di superamento PM10 dal 01.01 al 13.07 e andamento negli anni del numero di giorni massimo per stazione. La media di PM2.5 del periodo nel 2021 è leggermente superiore a quella registrata nel triennio precedente e si colloca nel trend di decrescita già osservato per questo inquinante. Figura 31: media PM2.5 dal 01.01 al 13.07 e andamento negli anni della media massima. 30
ARPA LOMBARDIA | LA QUALITÀ DEL’ARIA A MILANO 2016 - 2021 NO2 La media parziale del 2021 è la minima registrata rispetto al quinquennio precedente. Il rinnovo del parco auto circolante, insieme alle misure messe in atto dal PRIA, hanno contribuito a una riduzione delle concentrazioni di questo inquinante la cui fonte primaria è il traffico. In relazione allo scalino che si osserva tra 2019 e 2020 non trascurabile è l’effetto della riduzione delle fonti di inquinamento dovuto alle limitazioni imposte dalla pandemia. Tuttavia, la riduzione è evidente anche nel 2021, caratterizzato da misure di contenimento meno restrittive rispetto al 2020. Figura 32: media NO2 dal 01.01 al 13.07 e andamento negli anni della media massima. Rispetto ai superamenti orari del valore limite di 200 µg/m3 (consentite al massimo 18 ore per anno civile), nei mesi del 2021 considerati non si sono registrati sforamenti. Si tratta di un valore limite rispettato nell’arco dell’intero quinquennio, infatti anche nelle stazioni da traffico in cui si sono verificati superamenti, il loro numero è sempre stato inferiore a 18. O3 Come già riportato nei paragrafi precedenti le concentrazioni di ozono non sono massime in città, ma nelle zone extraurbane sottovento rispetto ai centri urbani principali. Nelle città, inoltre, la presenza di NO tende a far calare le concentrazioni di ozono, soprattutto in vicinanza di strade con alti volumi di traffico. Il numero di giorni di superamento dell’obiettivo a lungo termine di 120 µg/m3 come massima media mobile giornaliera nel periodo analizzato nel 2021 è stato superiore a quello del 2020 ma inferiore agli anni dal 2016 al 2019. Tuttavia, su base annuale, si tratta di un parametro ampiamente superato su tutto il territorio regionale ad eccezione della zona di Montagna (ai sensi della zonizzazione per la qualità dell’aria in riferimento all’ozono d.G.R n° 2605 del 30 novembre 2011). Lo stesso si può dire per il valore obiettivo, ovvero la media su tre anni del medesimo parametro. 31
LA QUALITÀ DEL’ARIA A MILANO 2016 - 2021 Figura 33: numero di giorni di superamento dell’obiettivo a lungo termine per O3 dal 01.01 al 13.07 e andamento negli anni del numero di giorni massimo per stazione. L’estate 2021, finora caratterizzata da frequenti situazioni di instabilità e ridotte condizioni di stagnazione associate a temperature in generale meno elevate di altri anni, ha fatto registrare una sola ora di superamento della soglia di informazione di 180 µg/m3 a Milano Verziere e nessuna a Milano Pascal. Figura 34: numero di ore di superamento della soglia di informazione per O3 dal 01.01 al 13.07 e andamento negli anni del numero di giorni massimo per stazione. 32
ARPA LOMBARDIA | LA QUALITÀ DEL’ARIA A MILANO 2016 - 2021 Nel periodo analizzato nel 2021 e nel quinquennio precedente non si sono registrati superamenti della soglia di allarme di 240 µg/m3 nelle stazioni di Milano città. Passando agli inquinanti meno critici, come evidenziato nei paragrafi precedenti anche nei primi sette mesi del 2021 gli inquinanti CO, SO2 e benzene non hanno mostrano variazioni rispetto al quinquennio precedente. Le concentrazioni orarie rilevate sono prossime al limite di rilevabilità strumentale. Per il biossido di zolfo, che non supera il valore limite su base oraria (350 µg/m3) né quello su base giornaliera (125 µg/m3) ormai da qualche decennio, dalla tabella 3 si evince che la massima media oraria rilevata è di un ordine di grandezza inferiore rispetto al valore limite ed è stabile nel tempo. SO2 – Milano valore limite 350 µg/m3 come media 2016 2017 2018 2019 2020 2021 oraria da non superare più di 24 volte MI Pascal 25 38 16 37 39 29 Tabella 3: massima concentrazione oraria rilevata dal 01.01 al 13.07. Per il monossido di carbonio la massima media mobile su 8 ore non ha mai superato i 4 mg/m3 e nel periodo 01.01-13.07 si è fermata a 24 mg/m3. CO – Milano valore limite 10 mg/m 3 MI Pascal MI Liguria MI Marche come max media mobile su 8 h 2016 3 3 3 2017 3 3 4 2018 2 2 2 2019 3 4 3 2020 3 2 3 2021 3 2 3 Tabella 4: massima media su 8 ore dal 01.01 al 13.07. Anche il benzene mostra concentrazioni sul periodo nel 2021 prossime o inferiori a quelle del quinquennio precedente. Benzene – Milano valore limite 5 µg/m 3 MI Pascal MI Senato MI Marche come media annua 2016 1.5 1.5 1.6 2017 1.5 2.0 3.2 2018 1.4 1.3 1.7 2019 1.6 1.8 2.1 2020 1.4 1.1 1.4 2021 1.0 1.3 1.3 Tabella 5: media dal 01.01 al 13.07. In questa analisi sull’anno corrente non rientrano i dati di B(a)P e metalli dal momento che, necessitando di determinazione tramite analisi di laboratorio, la disponibilità dei dati è limitata a un periodo breve per una comparazione con gli anni precedenti. 33
LA QUALITÀ DEL’ARIA A MILANO 2016 - 2021 Conclusioni Complessivamente, sulla base dei dati analizzati, si può affermare per Milano, come per il restante territorio regionale, una generale tendenza al miglioramento della qualità dell’aria, più significativa se riferita agli inquinanti primari. Per quanto riguarda SO2, CO e benzene le concentrazioni sono da anni largamente al di sotto dei limiti definiti dal D. Lgs. 155/2010. Le concentrazioni di tali inquinanti, in particolare di SO2 e CO, risultano sempre più spesso vicine ai limiti di rilevabilità strumentale, a testimonianza della loro sostanziale diminuzione. Anche benzo(a)pirene, cadmio, nichel, piombo e arsenico, dall’attivazione della loro misura nel 2009, non hanno mai fatto registrare superamenti dei riferimenti di legge e presentano un trend costante nel quinquennio 2016-2020. L’analisi dei dati raccolti conferma che i parametri critici per la qualità dell’aria rimangono l’ozono e il particolato, per i quali sono numerosi e ripetuti i superamenti dei limiti sul breve periodo. A questi si aggiunge il biossido di azoto per il quale il superamento del valore limite annuale è in particolare associato ad alcune stazioni da traffico. Ciò risulta in linea con le stime fornite dall’inventario delle emissioni regionale INEMAR da cui emerge che la maggior parte delle emissioni nel comune di Milano sono dovute al trasporto su strada, alla combustione industriale e non industriale (come, ad esempio, il riscaldamento degli edifici, in particolare per il PM10 se riscaldati a legna, che porta in città ad un contributo percentualmente non trascurabile anche quando utilizzata come combustibile nei forni delle pizzerie). Il PM10 mostra nel quinquennio 2016-2020 un leggero trend di decrescita per quanto riguarda la media annua, mentre il numero di giorni di superamento risulta maggiormente variabile nei diversi anni anche per influenza delle condizioni meteorologiche della stagione fredda. L’analisi dei dati di composizione di PM10 e PM2.5, evidenzia una qualità percentualmente stabile con variazioni più o meno lievi causate sempre dalla meteorologia, come l’aumento di materiale crostale del 2020 dovuto al risollevamento della polvere dal suolo a causa di un clima più siccitoso e di fenomeni di trasporto da lunghe distanze. In generale il 35% risulta determinato dalle componenti primarie mentre il 45% dalle specie secondarie, ovvero solfato e nitrato d’ammonio e circa la metà del carbonio organico. In particolare, questi sali si formano in atmosfera a partire dalla reazione dell’ammoniaca, emessa soprattutto da attività agricole e dagli allevamenti, con gli ossidi di azoto e di zolfo. Questi ioni si formano quindi nelle masse d’aria in movimento, diffondendosi uniformemente sul territorio. Questo a dimostrazione della complessa dinamica della dispersione degli inquinanti in atmosfera nel bacino padano, condizionata da diversi parametri tra i quali le sorgenti (quindi la quantità/qualità delle emissioni), le condizioni meteoclimatiche e le condizioni ambientali che influiscono sulle reazioni chimico-fisiche in cui sono coinvolti gli inquinanti. Anche la media annua del PM2.5 nel quinquennio segue un trend di decrescita con un lieve incremento delle concentrazioni rilevato nel 2020. Per quanto riguarda il biossido di azoto permangono alcune ore di superamento del valore limite orario in stazioni da traffico, ma sempre al di sotto delle 18 consentite. Relativamente alla media annua invece si può apprezzare una riduzione dal 2016 al 2019 ulteriormente accentuata dal brusco calo delle concentrazioni osservato nel 2020 a seguito delle limitazioni imposte dalla pandemia. Diversamente dagli altri inquinanti analizzati, nell’ultimo quinquennio non si apprezzano riduzioni per l’ozono a testimonianza della difficoltà di ridurre la concentrazione in atmosfera di un inquinante 34
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