Mies van der Rohe Award 2017, i finalisti: Ely Court di Alison Brooks

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Mies van der Rohe Award 2017,
i finalisti: Ely Court di
Alison Brooks
Secondo intervento residenziale entrato nella rosa dei cinque
finalisti all’edizione 2017 del Premio Mies van der Rohe
(l’altro è De Flat nel quartiere Bijlmermeer di Amsterdam),
Ely Court si realizza su progetto di Alison Brooks Architects
(ABA) nel London Borough of Brent, a nord ovest del centro
città.

Come nel caso olandese, a Ely Court si rinnova un esistente
testimone di un passato urbano importante, relativamente
recente ma divenuto presto problematico per chiusura sociale,
crisi e degrado: le residenze di ABA s’inseriscono infatti
all’interno di un ampio e ambizioso piano di rigenerazione
urbana promosso dal London Borough of Brent.

Elaborato da PRP Architects, il South Kilburn Estate
Regeneration Masterplan dal 2013 sta intervenendo su un’area
che nel secondo dopoguerra ha visto l’attuazione di uno dei
più importanti piani di edilizia residenziale statale
realizzati a nord di Londra, caratterizzato da monumentali
costruzioni prefabbricate erette a parziale sostituzione di un
tessuto edilizio di epoca vittoriana danneggiato dai
bombardamenti bellici. L’obiettivo era rendere l’area
socialmente più aperta e integrata e migliorarla dal punto di
vista ambientale ed energetico attraverso un piano che,
facendo leva sull’architettura e l’intervento sugli spazi
pubblici, entro il 2023 la doterà di 2.400 nuove abitazioni
(la metà delle quali social housing), un parco pubblico, una
nuova scuola elementare e strutture per l’assistenza sanitaria
di base attraverso puntuali       e   diffusi   interventi   di
demolizione e ricostruzione.
Ely Court ha realizzato tre diversi blocchi edilizi, Terrace,
Mews e Flatiron, occupa parzialmente un’area verde
sottoutilizzata ritagliata tra parti di edificato e la pone al
centro di un intervento edilizio che la rende uno spazio
urbano aperto ma protetto a servizio di un’area più ampia
delle nuove costruzioni. 43 appartamenti, il 40% dei quali
destinati al social housing, trovano posto all’interno di
edifici la cui disposizione ricrea il tessuto urbano storico,
di altezze variabili tra i due e i quattro piani fuori terra.
Differenti e molteplici sono anche le tipologie, che
coesistono negli stessi blocchi e spaziano dalle case singole
ispirate alle maisonettes (Terrace e Mews destinate alla
vendita nel mercato libero) a quelle in linea con unità
servite da comuni ingressi e collegamenti verticali.

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© Paul Riddle

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Planimetria di Ely Court

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Assonometria di Ely Court

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Costato complessivamente 8,2 milioni di sterline (circa 9,6
milioni di euro per un costo al metro di quadro di 2.000
euro), ha impostato il suo finanziamento su un partenariato
pubblico privato tra la municipalità e il Catalyst Housing
Group, che ha acquistato l’area nel 2012 e aiutato con
successo la vendita del social housing a prezzi calmierati con
quella delle abitazioni in libero mercato.

In Terrace, Mews e Flatiron materiali tradizionali rivestono
volumi contemporanei e facciate animate da moderni portici
inquadrati da definite strutture metalliche e aperture
variabili che, insieme alle dimensioni e alla scala del
complesso, contribuiscono a creare senso di identità e
appartenenza. La nuova Ely Court nasce infatti per realizzare
mixité sociale e costruire una comunità grazie a
un’architettura site specific e di elevata qualità,
contrapposta alla bassa qualità, non solo edilizia, dei vicini
blocchi residenziali di 10 piani eretti negli anni sessanta.

Tutte le unità abitative, distribuite su un piano ma anche
duplex o estese su tre livelli, sono dimensionate per
accogliere nuclei familiari diversi per numerosità ma anche
per reddito, ma mantengono il più possibile costanti standard
e dotazioni di spazi. La progettazione ha lavorato per creare
stanze e ambienti sovradimensionati rispetto ai minimi fissati
dai locali regolamenti edilizi e di igiene, nelle superfici ma
anche nelle altezze, e li ha dotati di ampie finestrature

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Dal punto di vista costruttivo, il progetto ha puntato su
pochi materiali durevoli. La struttura portante è parzialmente
prefabbricata e si compone di solai alveolari e murature di
blocchi cementizi rivestiti esternamente di mattoni color
sabbia posati all’olandese che si alternano agli inserti
metallici delle balaustre dei balconi, delle inferriate al
piano terra e delle finestre che all’esterno sono metalliche e
all’interno in legno e alle strutture dei portici del Terrace,
impostate su telai di acciaio rivestiti di alluminio colorato.

Il piano complessivo per la trasformazione di South Kilburn
prevede il coinvolgimento di dieci studi di architettura e un
completamento attraverso sei fasi. Lo studio Alison Brooks
Architects, il cui lavoro sull’area è stato anche esposto a
Venezia durante l’ultima Biennale nella mostra “City (e)
State”, non si dedicherà solo ad Ely Court, completato nel
2015 nella prima fase e già pluripremiato e plurisegnalato:
dopo la vittoria di due selezioni, porterà infatti a
compimento anche i due nuclei di Bronte House e Fielding House
e di Gloucester House e Durham Court.

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