PIANO REGIONALE TRIENNALE DI ERADICAZIONE DELLA NUTRIA - Provincia di Padova
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Origine e diffusione La nutria (Myocastor coypus) è un roditore di origine sud-americana (Argentina, Brasile meridio- nale) importato come animale da pelliccia ed allevato in cattività sin dai primi anni del XX secolo, e successivamente liberato (ed in qualche caso fuggito) dagli allevamenti per essere riconvertito ad una vita selvatica.
RINATURALIZZARE LA SPONDA COSTA IL 26 % IN MENO MIGLIORAMENTO DEL PATRIMONIO FAUNISTICO ED ITTICO EDELLA BIODIVERSITA IN GENERE MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DELL’ACQUA DIMINUISCE IL RISCHIO DI ESONDAZIONE PER L’ALLARGAMENTO DELL’ALVEO
Alimentazione La nutria è strettamente vegetariana e la sua dieta si basa prevalentemente su alghe e piante acquatiche, radici, foglie, tuberi e rizomi comunemente reperibili lungo i corsi d’acqua. Ingerisce dai 700 ai 1.500 gr di materia vegetale al giorno, pari a circa il 20% del proprio peso corporeo.
La specie era considerata come appartenente alla fauna selvatica In seguito è stata tolta dalle specie di fauna selvatica e quindi non più tutelata dalla L. 157/92 Attualmente non è fauna selvatica ma il suo controllo deve essere attuato secondo quanto disposto dall’art. 19 della L. 157/92
• L. R. 15 del 26-05-2016 • DGR VENETO 1263 del 1-08-2016 • DGR VENETO n. 1545 del 10-10-2016 • Piano Regionale triennale 2016-2019 di eradicazione della nutria • DGR VENETO n. 1100 del 18-08-2015 Linee guida contenenti indicazioni per il controllo della nutria • DECRETO del Presidente della Provincia n. 120 del 29-09-2016
Il Piano coinvolge vari Enti: Regione, Province, Comuni, Consorzi di Bonifica e Genio Civile, Parchi
CHI FA COSA?
COMPITI DELLA REGIONE Coordina i soggetti attuatori Rendicontazione annuale dati abbattimento Eroga contributi finanziari a Province e Parchi
COMPITI DELLA PROVINCIA • Opera nel territorio agro-silvo-pastorale soggetto a pianificazione faunistico venatoria non urbanizzato compresi i Siti Natura 2000 • Autorizza operatori volontari e ne’ coordina l’attività • Attua direttamente il controllo con la Polizia Provinciale • Organizza i corsi di formazione • Effettua il monitoraggio del piano di eradicazione • Provvede all’acquisto di trappole
I soggetti autorizzabili sono cacciatori in regola con il porto di fucile e coperti da assicurazione Proprietari e conduttori dei fondi Entrambe queste categorie devono essere preventivamente formate e autorizzate
Non hanno bisogno essere formati: Agenti Polizia Provinciale Agenti del Corpo Forestale dello Stato Guardie venatorie volontarie Volontari precedentemente autorizzati
METODI DI INTERVENTO Gli operatori in possesso di licenza di caccia preventivamente abilitati possono operare con il trappolaggio e con l’abbattimento diretto Se operano con il trappolaggio la successiva soppressione avverrà con il fucile a canna liscia preferibilmente di piccolo calibro
Qualora operino con l’abbattimento diretto i volontari dovranno indossare un gillet di riconoscimento ad alta visibilità Appartengono a questa categoria anche i cacciatori che operano previa formazione e autorizzazione durante la stagione venatoria all’interno dell’ATC dove sono iscritti. Essi potranno operare durante la stagione venatoria nei tempi e orari stabiliti dal Calendario Venatorio Regionale
I proprietari/conduttori previamente formati e autorizzati dei fondi possono operare con il trappollaggio o con l’abbattimento diretto se in possesso di licenza di caccia e in regola con l’assicurazione e indossando gillet alta visibilità. Se i proprietari/conduttori dei fondi non sono in possesso del porto di fucile potranno operare con il trappolaggio In questo caso la soppressione dei soggetti catturati potrà essere effettuate utilizzando dispositivi ad aria compressa di libera vendita con potenza uguale o inferiore a 7,5 J (meglio se uguale a 7,5 J) o la soppressione potrà avvenire con fucile da caccia da operatore autorizzato in possesso di porto di fucile
I Comuni operano nei territori urbanizzati trasmettendo alla Provincia il numero di capi abbattuti I Comuni operano mediante trappole e soppressione ad opera della polizia locale anche con arma da fuoco o dispositivo ad aria compressa con potenza anche superiore ai 7,5 J se in dotazione altrimenti con dispositivo = 7,5 J LA Polizia Locale può agire anche con abbattimento diretto con armi da fuoco in dotazione al Corpo o Servizio Il Comune può autorizzare al trappollaggio anche volontari e la soppressione può essere attuata con dispositivo ad aria compressa uguale o inferiore a 7,5 J in presenza diretta di pubblico ufficiale con funzione di supervisione Il Comune può servirsi anche di una ditta di pest-control che opera solitamente con trappole e soppressione tramite CO2
CONSORZI DI BONIFICA E GENIO CIVILE Monitorano la specie lungo i corsi d’acqua Segnalano le criticità idrauliche: canali pensili con arginatura alla base di scarsa larghezza Risistemano celermente i danni alle arginature Acquistano trappole Mettono a disposizione personale formato o da formare dalla Provincia per il controllo Assicurano la rimozione delle nutrie abbattute lungo i corsi d’acqua
PARCHI REGIONALI : Parco Colli Euganei e Parco del Sile Attuano il controllo nel territorio di competenza Il controllo può essere effettuato tramite trappolaggio e soppressione con sparo Con abbattimento diretto I Parchi operano tramite proprio personale in possesso di licenza di caccia o tramite volontari in possesso di licenza di caccia autorizzati dall’Ente. Dipendenti e volontari vengono formati dal Parco Si coordinano con i comuni per il controllo nelle aree urbanizzate
TEMPI DEL CONTROLLO IL controllo viene attuato tutto l’anno anche nelle ore serali e notturne Nei Parchi e nelle zone di ripopolamento e cattura aree di rispetto e nelle oasi l’abbattimento diretto è attuabile dal 1 agosto al 31 gennaio Nelle aree umide delle ZPS e dei SIC l’abbattimento diretto può essere effettuato dal 1 agosto al 31 gennaio con pallini non contenenti piombo
SMALTIMENTO Si applica quanto previsto dalla DGR n. 1100 del 18-08-2015 In ambienti agro-silvo-pastorali le nutrie vengono smaltite da chi ha effettuato la soppressione tramite interramento sul posto di cattura Le nutrie devono essere interrate ad una profondità di almeno 50 cm con riporto di ulteriore terra sopra il punto di affossamento al fine di prevenire ristagni d’acqua. Sarebbe opportuno apporre sopra il luogo di interramento un pannello di rete metallica per almeno 30 giorni per evitare il sotterramento della carcassa da parte di animali selvatici E consentito interrare 20 kg o 5 nutrie per ha nell’arco di un anno ad una distanza da almeno 250 metri da pozzi o sorgenti e almeno 30 metri da corpi idrici principali e10 metri da corpi idrici secondari
A CHE PUNTO SIAMO La Provincia ha già raccolto la disponibilità di un centinaio di volontari già autorizzati in passato e che non necessitano di essere formati Si stanno inoltre raccogliendo le trappole di proprietà della Provincia recentemente assegnate ai Comuni per dare avvio al Piano di controllo Entro breve si organizzeranno nuovi corsi di formazione per autorizzare nuovi coadiutori
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